18 settembre 2011

Sì al riconoscimento dello Stato Palestinese

Forse mancano solo 5 giorni al riconoscimento da parte dell'ONU dello Stato Palestinese.
E' praticamente un mistero come sia possibile che non solo gli USA ma, la stesso Israele si opponga a tale evento.
Date le circostanze.
Israele è in crisi all'interno a causa della rivolta dei giovani costretti a pagare il prezzo dell'occupazione con servizio militare, precariato e povertà.
E' in crisi all'esterno, con un'evidente riduzione delle capacità militari dell'IDF ( L'affaire flottilla ne è un tragico sintomo ) ed il crollo fino alla rottura delle relazioni con Turtchia ed Egitto.
Ed è soprattutto in crisi morale interna. Le atrocità ed i soprusi commessi contro la popolazione civile palestinese ( e non mi riferisco alle vittime civili causate dalle rappresaglie contro gli attacchi missilistici di Hamas ) stanno minando la stessa base democratica di Israele.
La deriva praticamente fascista ed integralista degli ultimi anni è arrivata al livello di guardia!
Non ci vuole molto a comprendere che la posizione è ormai indifendibile mentre una svolta coraggiosa  in tal senso riposizionerebbe Israele in una condizione di forza.
Certo, resterebbero i non trascurabili guai con colonie e confini in Cisgiordania, ma si scaricherebbe su terzi la faccenda di Gaza che, in quanto parte di uno Stato Indipendente cesserebbe di essere assediata dagli Israeliani e diventerebbe Occupata da Hamas, un'entità ribelle allo Stato in questione.
E i cui gesti di ostilità dovrebbero essere affrontati in maniera ben differente dal consueto.
E' chiaro che difficilmente tale riconoscimento di potrebbe fermare lì e che probabilmente si metterà in moto un meccanismo i cui esiti sono imprevedibili.
Ma il perdurare dello status quo è una pura utopia.
Gran parte delle colonie devono essere smantellate ed uno Stato Palestinese vitale con capitale Gerusalemme Est a questo punto inizia a diventare la miglior garanzia di sicurezza e prosperità a lungo termine per il popolo israeliano.
E non solo: per tutto l'Occidente.
La risoluzione della questione palestinese avrebbe un impatto dell'ordine di grandezza della caduta del muro di Berlino ma senz'altro assai più positivo per tutti.
Io credo che sia ora una questione di Volontà e di Coraggio, come sempre.
Ma, banalmente, di Volontà e del Coraggio di aprire gli occhi.
E guardare.


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