5 settembre 2011

Vicenda Alberi di La Nera: il comunicato dei cittadini richiedenti l'abbattimento


Diffondo volentieri il comunicato dei cittadini materani che hanno richiesto ed ottenuto dopo aver espletato l'iter burocratico, l'abbattimento dei cipressi ( di loro proprietà ) nel quartiere di La Nera.
Dato il clamore e lo spazio riservato agli oppositori di tale abbattimento su tutti i media mi sembra doveroso dare un minimo contributo alla voce delle persone che fino ad ora di voce non ne hanno avuta affatto, anche meno degli alberi in questione se potessero parlare:


Siamo stanchi delle continue offese ricevute da gruppi politici e associazioni, riportate senza la doverosa verifica da alcuni mezzi di informazione. E non meno risentiti siamo nei confronti dell’Amministrazione comunale, che avrebbe dovuto far presente alla cittadinanza le valide motivazioni rispetto a questa vicenda. 
A questo punto, poco importa che possa essere una questione di natura politica o meno, come si è potuto leggere su diverse testate, o che la tutela del verde possa realmente interessare alcune associazioni scese in campo. La questione, dal nostro punto di vista, si pone in ben altri termini. 
La richiesta di abbattimento degli alberi è stata depositata il 24 febbraio 2011 all’ufficio del verde del Comune di Matera e agli uffici della Regione Basilicata ( sede di Matera – Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità – Ufficio Urbanistica e Tutela del Paesaggio) nelle forme richieste, stante il vincolo paesaggistico ricadente sull’intera zona. Una richiesta corredata da apposita perizia agronomica e tecnica. 
In aggiunta, abbiamo ritenuto opportuno informare gli uffici investiti della richiesta, dell’evento verificatosi il giorno 01.03.2011, consistente nell’ l’intervento dei Vigili del Fuoco a seguito dello sbrancamento di un enorme ramo che, cedendo, aveva invaso l’intera strada urbana. Si trattativa di un albero indicato in perizia e richiesta. 
La squadra intervenuta, rilevata l’imminenza del pericolo di cedimento dell’albero adiacente a quello interessato dallo sbrancamento, ha provveduto all’abbattimento totale. Evento, quest’ultimo, che ha giustificato ed avvalorato i motivi della richiesta di taglio, ossia: la pericolosità e l’instabilità delle alberature per mancanza di equilibrio statico. Di quanto accaduto è stato informato il Comune e gli uffici della Regione. L’Ufficio regionale competente ha espresso parere favorevole in ordine alla richiesta di abbattimento presentata per esigenze di pubblica e privata incolumità, con prescrizione di reimpianto. Il parere citato è stato trasmesso alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Regione Basilicata. Il 21.03.2011, il Comune di Matera (Settore Igiene e Ambiente) ha rilasciato autorizzazione all’abbattimento con prescrizione di nuove essenze arboree. Infine, con determina dirigenziale del 9.06.2011, il Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità – Ufficio Urbanistica e Tutela del paesaggio, ha autorizzato le opere richieste ai sensi delle vigenti leggi sulla protezione delle bellezze naturali e paesaggistiche, sulla base dell’acquisito parere vincolante espresso dalla Soprintendenza ai sensi dell’art. 146 D.Lgs 42/04: “Favorevole al progetto,in quanto l’intervento proposto di abbattimento non modifica in maniera sostanziale il contesto dei luoghi, conservando quindi le peculiarità che sono alla base del provvedimento di vincolo. Inoltre, condividendo le prescrizioni indicate dalla Regione”. 
E si legge sempre nella determinazione: “Considerato che l’intervento rientra nei casi di cui all’art. 5 della L.R. n. 50/93 e visto il parere favorevole espresso dallo scrivente ufficio all’abbattimento di n. 5 essenze arboree di cipresso, in quanto la relativa eliminazione è dettata da esigenze di pubblica e privata incolumità, con la prescrizione tuttavia di reimpiantare essenze di ibisco, disposte serialmente e a distanza idonea, dando comunicazione dell’avvenuta sostituzione”. E così sono state autorizzate, definitivamente, le opere. 
Fatti decorrere i termini di rito, abbiamo inoltrato, al comando di Polizia Municipale, la richiesta di istituzione temporanea del divieto di circolazione per procedere alle opere in sicurezza. Veniva emessa una prima ordinanza per il 12 luglio dalle ore 8.00 alle ore 17.00, non eseguita dai privati cittadini poiché nel tardo pomeriggio del giorno precedente, alle ore 18.55 circa, perveniva sull’utenza mobile dei uno dei richiedenti la telefonata dell’Ufficio Verde del Comune con la quale si invitavano tutti i richiedenti a temporeggiare e a soprassedere a dare corso alle opere di abbattimento stante le intervenute manifestazioni di dissenso da parte di alcune associazioni e comitati politici, che a loro volta chiedevano delucidazioni in ordine ai provvedimenti autorizzativi. 
Abbiamo accolto l’invito ad un colloquio con l’assessore comunale Falcone il quale, pur riconoscendo la legittimità della richiesta e dei relativi provvedimenti rilasciati dalle diverse autorità competenti, reiterava la sollecitazione ad attendere qualche giorno in modo da consentire alla stessa amministrazione di fare chiarezza sulla questione con comitati e associazioni. 
Di tutto questo, purtroppo, non si è parlato sulla stampa, creando dubbi in ordine ad un provvedimento di “sospensione” dell’abbattimento, inesistente e mai notificato agli interessati. La nostra richiesta di taglio degli alberi è stata basata sull’accertamento di danni già subiti, a cui si è fatto fronte a spese degli interessati, e su altri possibili problemi alle abitazioni che presentano fondazioni superficiali (nelle vicinanze corrono le diverse condutture idriche e fognanti). Perché la stampa non ha parlato dei visibili cedimenti, sollevamenti interni e esterni delle pavimentazioni (molte delle quali già soggette a ripristino nei diversi anni) e dei cordoli? 
Le radici degli alberi, come è ben spiegato nella perizia del tecnico agronomo, avranno fatto la loro parte alla luce del fatto che essendo alberi incompatibili con l’impianto urbano per la loro vicinanza alle abitazioni e dunque alle condutture, non trovando spazio, rompono e sollevano. La perizia tratta di aspetti di natura agronomica da un punto di vista di pericolosità e sicurezza pubblica e privata, fa riferimento ad aspetti di natura giuridica tali da giustificare un richiesta legittima a tutela dell’incolumità e non solo della proprietà. 
A quanti paventano irregolarità procedurali, diciamo di aver assolto a tutte le necessarie autorizzazioni.
Tre residenti si sono opposti e continuano ad opporsi accanitamente ad eventuali altri abbattimenti. Guarda caso, due di questi non hanno più alberi di fronte alle proprie abitazioni. Che fine hanno fatto gli alberi? E come sono stati abbattuti? Dove sono le autorizzazioni? Altri residenti non hanno sollevato obiezioni.
Del tutto fuori luogo l’atteggiamento di chi ha inveito contro alcuni degli interessati con espressioni ingiuriose, offensive e denigratorie della persona, quali “assassini”, “mafiosi”, in tal modo esponendosi ad azioni legali, come altri in città, che hanno trovato “accoglienza” su giornali e tv. 
Inspiegabile, e forse deontologicamente discutibile, il comportamento assunto nell’intera vicenda da giornalisti che hanno preso parte attiva alla contestazione, interferendo addirittura con le attività di chi stava eseguendo le opere di abbattimento, contestando anche gli organi di Polizia municipale e cercando di impedire la prosecuzione dei lavori per poi riportare sulla propria testata insinuazioni verso chi, invece, le questioni le affronta con serenità, competenza, nel rispetto di norme, leggi e persone.
In questa vicenda siamo stati oggetto di una strumentalizzazione politica? Abbiamo assistito ad una vicenda in cui non si è voluto comprendere e chiarire le esigenze di tutte le parti interessate. 
Siamo profondamente amareggiati e delusi da un modo di contestare e di fare informazione in maniera del tutto unilaterale. Ed è ovvio, a questo punto, che ci stiamo attivando per percorrere vie legali a tutela delle persone che si sono viste offendere deliberatamente e gratuitamente nella dignità e nella propria professionalità. L’ipotesi vale tanto per le persone fisiche quanto per associazioni, comitati, testate giornalistiche, emittenti televisive e social network.
Distinti saluti

Angelo Frangione, Domenica Larotonda, Santo Coretti, Eustachio Paolicelli e Nicoletta Ruggieri

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