26 gennaio 2013

pagliuzze e travi

Monti è preoccupato per la deriva CIGILlista di Bersani.
Quanti italiani sono terrorizzati dal naufragio marchionnesco di Monti?

19 gennaio 2013

ciao.


Oggi avrei voluto scrivere di una giornata perfetta.
Invece, devo salutare Peppe.
Non mi sento di aggiungere parole.
Perchè solo i pensieri ora ti raggiungono.

17 gennaio 2013

No Facebook, no election stress ...

Facebook?
Niente Facebook.
Per un po'.
Da qualche giorno ho disattivato il mio account sul social network per eccellenza.
Quando lo riattiverò?
Forse domani, forse Domenica, forse dopo le Elezioni, chi lo sa?
Già, le Elezioni.
Questa campagna elettorale sarà dura come quelle di Russia.
Le campagne di Russia sono sempre durissime, così come lo sono le campagne elettorali dei militanti del PCI - > PDS - > DS - > PD.
Forse è meglio prendersela con filosofia ed evitare di combattere proprio in questa battaglia destinata ad una patta perniciosa.
Sapete com'è, tornare la sera a casa per leggere su Facebook tutte le sparate elettorali di questo mondo non concilia certo la digestione.
Insomma, per me Facebook, in questo momento, non è più un modo di restare in contatto con gli amici, quanto un modo per farsi ancor più deprimere dalla violenta pochezza del nuovo che avanza e dei partiti persona.
Grazie, ho già dato.
Facebook, al quarto giorno di 'astinenza', non mi manca affatto.
Non ho mirabolanti affermazioni di 'riacquistata serenità' o 'tempo ritrovato' da fare.
Semplicemente, senza Facebook si campa uguale.
E anche meglio, se in campagna elettorale.



16 gennaio 2013

Il Seggio Vacante. Assoluzione

Anche io vengo da un posto come quello descritto dalla Rowling nella sua ultima fatica, "Il Seggio vacante".
Una piccola città.
Pettegolezzi a go go.
Una classe dirigente atomizzata ed incoerente.
E la paura.
La paura di tutti di tutti gli altri.
Ho interpretato l'ultima fatica della Rowling come una sequenza di assoluzioni.
I personaggi sono forse troppi.
Si fa fatica a seguire le vicende di tutti.
Ma sono tutti ben disegnati, alcuni scolpiti, tutti caratteristici.
Veri materani.
Effettivamente, sin da quando si sono sparse le prime voci sulla trama del nuovo romanzo della Mamma di Harry Potter, mi è venuta in mente la situazione della mia povera città.
E, leggendolo, ne ho avuto la conferma.
Questo 'consiglio' così diviso e frammentato.
Questi egoismi di fazione così scientifici e perfetti.
Questi adulti così ferocemente nemici dei propri figli.
Questi figli pervicacemente ignoranti.
E questo popolo così assente.
Ma di tutti costoro la Rowling parla spiegando le motivazioni dei gesti più sordidi.
In genere, altri gesti sordidi.
La Rowling spiega, non giustifica.
Io, lettore, assolvo.
Assolvo, appunto, perchè privilegiato spettatore informato dei fatti.
Cosa che non vale per nessuno dei personaggi.
Tutti pronti a torturarsi, in pochi capaci di liberarsi.
Credo che la Rowling si troverebbe bene a Matera.
Chissà io come mi troverei a Pagford.

6 gennaio 2013

Vita di Gi

Un universo fa, le cose erano piuttosto chiare.
Studia, prendi bei voti, laureati in una disciplina tecnica.
E il mondo sarà tuo, più tuo della tua stessa vita.
Sì, lo sappiamo, ti piace scarpinare, leggere e andare appresso a quelle bande folli di boyscout, ma è tutto incluso nel prezzo.
Paghi un unico biglietto e lo paghi ora.
Cosa importa se è ora che hai vent'anni?
E' tutto tempo guadagnato, il tuo.
Così hanno detto a Mr Gi, a partire dalla fine degli anni Settanta del Secolo Scorso.
E a Mr Gi il ragionamento filava.
Ha sempre filato, liscio come l'olio.
Dalla scuola media in poi l'avvenire luccicava distante ma concreto tra le pagine dei libri e delle piccole soddisfazioni date dei comportamenti virtuosi, quelli da bravo boy scout.
Quindi, Mr Gi, tieni duro qua, tieni duro là, finchè la laurea arriverà.
E poi?
Sorpresa.
Dopo la laurea le regole del gioco sono un po' cambiate.
Anzi, è tutta la partita al 'sacrificati-oggi-per-un-domani-migliore' che Mr Gi credeva di aver vinto a ricominciare quasi da zero, senza un perchè, .
Mr Gi non si perde d'animo e, rigiocando da zero, non si fa mancare nulla:

  • Il 'volontariato' dalle 8 alle 19 senza stipendio,
  • le docenze precarie,
  • i corsi di formazione,
  • l'assunzione a tempo indeterminato,
  • la falsa partita IVA
  • la vera partita IVA
  • un altro contratto a tempo indeterminato.
Nel frattempo, purtroppo, la Vita se ne fotte del fatto che Mr Gi è italiano.
Nato nella terza generazione più sfigata degli ultimi duecento anni.
(Nota dell'Autore: Al primo posto della classifica della sfiga, io, non Mr Gi, metterei i 650mila contadini macellati dai Savoia con le mitragliatrici austriache, al secondo il mezzo milione scarso macellato dai fascisti negli anni quaranta, al terzo, appunto, noi. Al primo posto delle fortune metterei la generazione dei Padri, che ha visto crescere il benessere dall'infanzia all'età della pensione, rigorosamente con 19 anni sei mesi ed un giorno di lavoro alle spalle)
Il tempo passa. I quaranta si avvicinano.
Mr Gi mica si stanca di gettare il cuore oltre l'ostacolo.
Inizia a stancarsi di  girare in tondo.
Perchè, dopo un paio di volte che fai lo stesso giro e non ci trovi quello che cercavi, ossia:

Svegliarsi al mattino, portare a scuola i bambini, fare il lavoro dell'ingegnere, la sera passarla tra boxe, famiglia, scout, letture ed un cineclubbino o equivalente con gli amici ogni tanto.
Magari scrivere anche un romanzo breve o una raccolta di racconti.
Magari continuare l'impegno in Politica.
Magari guardare il tramonto da Serra di Crispo o equivalente una volta l'anno, giusto per controllare se c'è.

Ma Mr Gi è profondamente ragionevole.
Ad esempio, ritiene ragionevolissimo e pienamente attuale il consiglio dato dallo zio della voce narrante de "L'amico ritrovato": <<Studia, prendi la laurea in giurisprudenza, diventa avvocato e poi potrai scrivere tutte le poesie che vuoi!>>
Essendo così ragionevole, dicevo, a Mr Gi a questo punto i conti iniziano a non tornare.
Studio matto e disperato: ce l'ha.
Gavetta lavorativa: fatta.
Contratto di lavoro a tempo indeterminato: ok, pure questo c'è, anche nell'Itala del 2012 2013 "Abisso profondo ".
E' ragionevole che a Mr Gi possano, a questo punto, sorgere un paio di dubbi.
Diciamo di ordine metodologico.
Non è che ha confuso gli strumenti (il lavoro, la cultura, lo studio, la professionalità) con i fini di cui sopra?
Anche perchè, Mr Gi, così ragionevole, qualche paura irrazionale ce l'ha pure lui, tipo essere sorpreso dai suoi quarant'anni a rimpiangere e non a vivere.
E di ragionevole, in questo, Mr Gi non trova nulla.
Quindi, Mr Gi, probabilmente farà la cosa che gli riesce meglio da quando è nato.
Essere ragionevole. 


2 gennaio 2013

Mint 14 e MATE, grazie di esistere

La curiosità mi ha portato, qualche mese fa, a provare Mint.
Lo so, lo so, è in corso una guerra di fanboys tra ubuntiani e mintiani, io non mi ci metto, lo sapete come la penso: a ciascuno la sua distro preferita, per me Linux è Linux ed il modo di usarlo dipende dai gusti.
Ho apprezzato Mint nella versione Mate.
Due parole di spiegazione: Mint è una derivata di Ubuntu (in questo caso della versione 12.10), derivata a sua volta da Debian.
E questo è chiaro.
E Mate?
Beh, senza farla troppo lunga, è un remake (fork) del glorioso Desktop Enviroment GNOME 2.
Gnome 3, Unity, KDE4, sono tutti progetti validi, per carità. 
Ma in queste settimane ho trovato una comodità rinnovata nell'usare un Ambiente Desktop 'tradizionale' come MATE.
Per prima cosa è leggerissimo e non necessita di accelerazione 3D per funzionare.
Ho potuto impostare il desktop esteso su doppio monitor senza problemi direttamente da interfaccia grafica.
Poi, le applicazioni sono raggiungibili immediatamente dal comodo menu in basso a sinistra.
Basta un click per aggiungere le applicazioni preferite non solo al menu omonimo, ma anche alla barra delle applicazioni.
Il pacchetto software installato è di tutto rispetto ed è arricchito dai codec multimediali e da VLC.
Synaptic è installato di default e permette una veloce configurazione dei pacchetti mancanti assieme ad un software manager assai più leggero dell'ubuntu market.
La rete locale viene sfogliata senza problemi ed il file manager supporta egregiamente il salvataggio delle cartelle di rete come segnalibri.
Insomma, tutti i vantaggi di ubuntu coniugati con un ambiente desktop leggerissimo ma completo, l'evoluzione finale in 2D di GNOME.
Dateci un'occhiata, soprattutto se il vostro hardware non è recentissimo.

1 gennaio 2013

Un favoloso Capodanno alla Amelie

Non avevo mai visto "Il favoloso mondo di Amelie".
Vederlo oggi, per la prima volta, in questo Capodanno così particolare, non ho potuto fare a meno di meravigliarmi come il film descriva un modo di sognare che pensavo peculiarmente mio.
Ma il sognare così, dopotutto, non è quello che oggi facciamo tutti coi propositi di Capodanno?
Il 2012 è stato un anno particolare, di quelli che non capitavano da tempo.
Il ciclo della vita, a cui tutti siamo soggetti, sembra aver voluto accelerare investendomi in pieno.
Ammetto di non essere sempre stato in grado di guardare le cose in prospettiva costruendomi, pertanto, problemi lì dove non c'erano altro che opportunità.
Gli ultimi mesi sono volati via in un'esperienza lavorativa faticosa e di altissimo livello tecnico ed umano su cui spero di riuscire a gettare le fondamenta del futuro, così incerto alla fine di quest'estate.
Non è un momento nè facile nè semplice.
Per tante, troppe persone.
Ho ben poca fiducia per il 2013 e dubito che le imminenti elezioni porteranno a quella radicale svolta che sarebbe appena sufficiente per invertire il corso delle cose.
No, non sarà il 2013 l'anno dei fili riannodati.
Sarà l'anno della resistenza più feroce al più feroce degli avversari: me stesso.