21 maggio 2013

un fiore e nulla più

E' stato rischioso toccare la terra.
La mia Terra.
Quasi fatale passare le dita sulla pietra.
La mia Pietra.
Mentre i polpastrelli si muovevano sulle pareti di calcare mi sembrava di entrare nell'orbita di un buco nero.
Di sentire l'attrazione gravitazionale di quella massa oscura.
Essere parte del luogo.
Pochi minuti coi piedi su quella Terra, su quella Pietra, sono bastati per provare la vertigine adesiva a quella Terra e quella Pietra.
Sono tornato in auto appena in tempo.
Ma la gravità lascia vuoti incolmabili.









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