26 gennaio 2014

case al cromo e ceneri di civiltà

All'ospedale ti dicono che sei allergico al cromo.
Ti informi, elimini gli oggetti che contengono cromo da casa tua e dalla tua vita.
Ma continui a star male.
Fai analizzare tutto.
L'acqua, il cibo, i vestiti.
E poi ci arrivi.
E' casa tua che ti da allergia.
Il cemento con cui è costruita.
Cemento al cromo.
Capita, in Italia.
Capita in Italia perchè in Italia il cemento si fa con una ricetta un poco diversa dal resto del mondo.
Beh, in Italia si USA il cemento in modo molto diverso dal resto del mondo, ma queso è un altro discorso, lasciamo perdere...
Ma come si fa il cemento?
Come al solito (per i lettori di questo blog) facciamo riferimento a Wikipedia.
Dovete sapere che per motivi non razionali nè logici le cementerie, in Italia, sono autorizzate ad usare, come combustibile per la produzione di cemento, anche rifiuti di vario genere.
Tra cui anche rifiuti speciali contenenti cromo.
Tanto che, ormai, nelle cementerie ci sono impianti ausiliari dedicati alla neutralizzazione del cromo esavalente.
Intendiamoci, non ho nessuna intenzione di scrivere qui un trattato sulla questione.
Scrivo solo come mio contributo al comitato No Inceneritore a Matera, dato che fisicamente non posso essere presente a dare una mano.
Già, perchè la locale cementeria si sta preparando ad aumentare la quantità di rifiuti da usare come combustibile per la produzione di cemento.
Purtroppo, in Italia, non è ben chiara la differenza tra inceneritore e termovalorizzatore. 
Il primo è un impianto che ha lo scopo di eliminare i rifiuti nel modo meno inquinante possibile, il secondo è un impianto industriale che usa i rifiuti come combustibile.
Ecco, a Matera si prospetta un termovalorizzatore che brucerà immondizia per fare cemento.
Sull'orlo di un Parco Naturale, a due passi da un'antica, morente, città.
Che ironia: usare veleno per produrre altro veleno (le mie battaglie contro la cementificazione selvaggia e la speculazione edilizia sono a verbale su queste stesse pagine, il cemento non è di per se un veleno, lo è il modo in cui lo usano i miei concittadini).
In Norvegia, nazione presa a paradigma della perfetta gestione dei rifiuti, si bruciano 273 000 Tonnellate di Rifiuti all'anno (contro le 3 milioni e mezzo italiane), in pratica i norvegesi bruciano, proporzionalmente alla popolazione, quasi la stessa quantità di rifiuti bruciata dagli italiani (se gli italiani fossero 'norvegesi' ne brucerebbero 3.276.000,00 tonnellate).
Ora, la monnezza la produciamo tutti.
E' ovvio che riciclaggio e riuso sono la soluzione al problema, ma è altrettanto evidente che non è una soluzione immediatamente praticabile in maniera tale da chiudere discariche e spegnere inceneritori.
Ci vorranno lustri prima che le campagne di educazione civica raggiungano lo scopo e non sono nemmeno sicuro che basteranno...
Anche a Bologna si trovano regolarmente sacchi di rifiuti secchi nel contenitore dell'umido e le mie esperienze a Materatown quando, a Natale, ho gettato il mio pacco di carta nell'apposito contenitore ... beh, lasciamo perdere...
Se diamo un bel 10 e lode alla gestione dei rifiuti della Norvegia dubito che potremmo assegnare al Bel Paese voti maggiori di 6 nei comuni virtuosi o 3 come a Materatown.
E' bellissimo pensare di fare come in Norvegia (inceneritori inclusi però) ma è poco utile e poco pratico pensare di passare dal 3 al 10 senza passare nè dal 6 nè dall'8.
Insomma, cerchiamo una soluzione alla signora che obbliga il marito a buttare l'umido nel secco perchè non vuole tenerselo 24 ore sul balcone, soluzione che deve essere realistica e non in stile grida manzoniane e poi ne riparliamo.
Più che una multa (e non sperate che siano i vigili a farla) magari una bella montagna di rifiuti sotto la finestra potrebbe essere incentivo a differenziare correttamente...
Ma questo, ovviamente, poco ha a che vedere con il termovalorizzatore di Matera nè con l'uso di rifiuti al cromo per fabbricare cemento.
Se un inceneritore 'alla norvegese' va paragonato ai danni fatti da una bella discarica stile La Martella, non ci sono giustificazioni nè paragoni possibili alla dispersione via cementerie di rifiuti speciali nell'ambiente nè alla combustione perniciosa di rifiuti per fare cemento.
Quindi, semplicemente, i termovalorizzatori sono un orrido industriale pernicioso per la salute e anche per l'innesco del circolo virtuoso di differenziazione dei rifiuti.
E sono assolutamente da combattere le situazioni come quelle materane proprio perchè rappresentano un evidente spregio della salute pubblica a vantaggio delle tasche di pochi.
Se incenerire, in Italia, è il male (ma in Norvegia evidentemente no :P) termovalorizzare è praticamente un crimine.
Just my 2 cent...



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