26 ottobre 2016

Da Animali a Dei: La conchiglia, la serie di Fibonacci e il paradosso della Peugeot

E' raro che io mi metta a scrivere di un libro mentre lo sto leggendo.
Quando leggo un saggio del cui argomento so poco o nulla c'è poco da fare: devo fidarmi dell'Autore.
Però, se dopo un centinaio di appassionanti pagine l'Autore mi smolla qualche affermazione matematicamente assai improbabile mi sorge il dubbio di star perdendo tempo nel completare la lettura.
Sto parlando di "Da animali a Dei, breve storia dell'umanità" di Yuval N. Harari.
Ho iniziato la lettura su invito di una cara amica e sono stato subito catturato fino a quando ho letto le pagine relative al Paradosso della Peugeot.



"Secondo i legislatori francesi, se un legale abilitato seguiva la debita liturgia e procedura, scriveva tutte le formule e proposizioni richieste su un pezzo di carta meravigliosamente ornato, allora, hocus pocus, nasceva una nuova società. Quando nel 1896 Armand Peugeot volle creare una società, pagò un avvocato affinché espletasse tutte queste sacre procedure. Una volta che il legale eseguì tutti i rituali giusti e pronunciò tutte le debite formule, milioni di retti francesi si comportarono come se la società Peugeot esistesse veramente."

Se non ho capito male, l'autore sostiene che il successo evoltivo dell'Homo Sapiens sulla concorrenza sia basato in parte sulla sua capacità di credere a cose che non esistono nella realtà.
Su questo non ribatto, non è una tesi che possa confutare o approvare in mancanza di competenze specifiche.
Ma la realtà, ecco, su cosa sia reale e su cosa non lo sia ho qualche idea e molte dimostrazioni matematiche alle spalle.
Considerate un certo tipo a di quelle belle conchiglie a spirale.
La spirale descrive la curva che passa per vertici consecutivi di rettangoli e quadrati che può essere condotta alla successione di Fibonacci.
Una successione matematica è quanto di più astratto, in apparenza, si possa definire.
Invece, eccola lì, nella parete di una conchiglia o nel disegno dell'infiorescenza di un girasole.
Tra la Successione di Fibonacci ed un girasole non c'è forse la stessa relazione esistente tra la Peugeot ed un'automobile?
Poi: Voi avete mai visto un elettrone coi vostri occhi?
Eppure l'energia elettrica non è il frutto della vostra immaginazione.
Siete certi che la celebre Equazione di Einstein E=mc2 non sia un'astrazione che esiste solo per i Sapiens?
Ma da Hiroshima a Chernobil qualcosina di terrificante è successo davvero.
Ecco, spero che nessuno di voi metta le dita nella presa elettrica perchè tanto le leggi di Ohm sono le debite formule e poi, dopotutto, nessuno ha mai visto una differenza di potenziale elettrica o un amperaggio ad occhio nudo.
Se, come qualce recensore dice, un alieno scendesse sulla Terra e scrivesse lui questo saggio, dubito che considererebbe la Peugeot un'astrazione che esiste solo nella testa degli esseri umani così come  la matematica e la fisica restano astratte finchè non ti arriva un missile nucleare sul cranio (o in un Ospedale ti rimettono a nuovo senza che venga pronunciato alcun hocus pocus).
Il saggio mi sta piacendo e lo trovo originale, arguto e stuzzicante (altrimenti non mi ci sarei messo a ragionare su).
Il mio problema è:
potrò godermi il seguito anche se penso che una parte del ragionamento dell'autore non abbia fondamento logico o è meglio lasciar perdere e dedicarmi all'ultima avventura di Martin Bora?