15 dicembre 2016

le lacrime di coccodrillo degli indignati per Aleppo

Post breve ma rabbioso.
Anzi, indignato.
Per cinque anni, la frazione di opinione pubblica europea/italiana che ha qualche interesse nella politica estera (se gridare w hamas w hamas gli ebrei nelle camere a gas o qualcosa del genere appartenga alla categoria "politica estera") ha snobbato la tempesta in corso in Medio Oriente.
Ha ignorato l'ascesa di ISIS fino a quando non sono arrivati gli attentati in Europa.
Se ne è fregata della Libia, della caduta dello Stato laico turco, dei generali egiziani, dell'atomica iraniana, del massacro dei curdi, dello Yemen, dei nostri cari petrotiranni sauditi e potrei snocciolare ancora a lungo parole inutili.
Ora ci si straccia le vesti per una delle tante città massacrate dall'ignavia europea, il neofascismo dei potentati locali (il Partito Ba'th del defunto Saddam Hussein e del vittorioso Assad altro non è che la variante locale del fascismo) e l'immenso oceano dell'Islam eretico alla ISIS/AlQaeda/Hamas eccetera.
E le altre?
E ieri?
L'ansia ipocrita in cui si grida al "fare qualcosa" che nemmeno si capisce cosa implichi.
Fare qualcosa per Aleppo oggi significa guerra, guerra vera, non come quella vista in televisione da Desert Storm ad oggi.
La verità è che  il nostro sistema di valori non è messo a rischio dall'ISIS ma da questa vigliaccheria congenita in perfetto mix con il naturale egoismo dei ricchi.
Se per anni avete agito come se la vita di un miliziano di Hamas valesse più della vita di cento bambini siriani avete poco titolo per frignare su Aleppo e le sue vittime.
Volete chiedere che si faccia qualcosa per la prossima Aleppo? Che so, in Libia?
Allora chiedete 12 brigate di combattimento, 400 caccia medi e navi a sufficienza per trasportare e supportare le truppe che faranno qualcosa.
E se avete voglia di fare qualcosa anche per i Curdi fatevi due conti di quante brigate pesanti serviranno per mettere i turchi a posto.
Nel frattempo smettetela di versare lacrime di coccodrillo: è un pianto osceno.


Ovviamente, di cambiare il nostro modo di vivere per non dipendere più dal petrolio degli emiri eccetera non ci passa manco per l'anticamera del cervello.
Sono convinto che tra diminuire il proprio impatto ambientale del 70% e metter su un esercito di 40 divisioni le anime belle del popolodellapace energivoro sceglierebbero senza batter ciglio la seconda opzione.

5 dicembre 2016

Lettera aperta al Sì

Caro Sì,
prima di tutto sappi che non voglio assolutamente maramaldeggiare.
Mi chiedo se tra le tue fila ci siano un po' di casi come i seguenti:
Lavori quattro ore a settimana pagato coi voucher. Risulti tra gli occupati;
E' dicembre e tuo figlio al liceo non ha ancora il professore di Italiano. Vorresti lamentarti ma ti rendi conto che c'è chi sta peggio: i bambini che avrebbero bisogno di sostegno ma l'insegnante di sostegno non c'è anche se sulla carta potrebbe anche esserci.
Tua madre adesso vive a Reggio Emilia, ma tu vivi a Bari e i tuoi non hanno divorziato. Lei aveva una cattedra di italiano precaria al locale liceo ma un algoritmo segreto di cui non sono pubblici i parametri operativi l'ha trasferita a Reggio Emilia.
La sua cattedra di Italiano a Bari è rimasta vuota. Oppure è stata occupata da un docente con meno punteggio di tua madre.
Hai tre lauree ma il Ministro ha immesso in ruolo al posto tua una signora cinquantenne con il diploma che non ha mai insegnato prima in vita sua.
Ora fa sostegno ad un bambino che avrebbe miglior fortuna se non avesse nessuno a sostenerlo.
Hai avuto un lavoro per qualche mese, esauriti gli incentivi statali ti hanno licenziato. Hai fatto causa e hai vinto. Al netto delle spese processuali il tuo risarcimento è di un paio di stipendi.
Vogliamo parlare della gestione dell'immigrazione?
Di quella della crisi del sistema bancario?
La mia teoria è praticamente infnita.
Una successione di provvedimenti, un mix perfetto di policy neoliberiste e banale incompetenza grillina.
Io potrei anche proseguire argomentando ulteriormente.
Ad esempio: l'algoritmo del trasferimento docenti è segreto perchè i capoccia del ministero sono incompetenti o perchè sanno benissimo quello che fanno?
Ma non è questo il punto, caro Sì.

Caro Sì, il tuo problema è aver pensato che il No fosse una scelta.
Invece è una somma.




Ti preoccupi del futuro dell'Italia, dei populismi, dell'immobilismo.
E fai bene.
Sfidi il No a fare cose, ad assumersi responsabilità.
Ma il No non esiste.
Esistono solo i membri di una equazione che la Classe Politica e Dirigente italiana ha impostato a spese di tutti.
Caro Sì, sei tu la scelta: di fede. 
E di ignoranza, nel senso più tenero possibile, della realtà.
Il No è matematico.
E si sa, la matematica, in Italia, la si studia male.
Figuratevi dopo la buonascuola.