31 gennaio 2024

Operation Carthage: War, War never changes.

Nel 1945 la Resistenza Danese chiese agli Alleati di bombardare un edificio di Copenaghen: il quartier generale della Gestapo Nazista.

La situazione della Resistenza era disperata e, nonostante la presenza di partigiani detenuti usati come scudi umani dai nazisti,  Ole Lippmann, uno dei capi della Resistenza Danese, chiese più volte che la RAF distruggesse l'edificio.

Gli inglesi erano riluttanti a causa degli elevati rischi di attaccare in pieno giorno un obiettivo ben difeso al centro di un'area densamente popolata da civili alleati ma, alla fine, cedettero.

La Shellhus (un moderno edificio di acciaio e cemento) apparteneva alla compagnia petrolifera Shell ma era stato confiscato dalla Gestapo ed usato come quartier generale.

L'attacco fu effettuato il 21 marzo 1945 da tre ondate di bombardieri leggeri Mosquito scortati da caccia Mustang.

I bombardieri della prima ondata colpirono il bersaglio.

Purtroppo, la contraerea tedesca abbattè un Mosquito che precipitò in una strada adiacente ad una scuola.

Le ondate d'attacco successive scambiarono l'incendio scaturito dal bombardiere abbattuto per quello proveniente dal quartier generale della Gestapo colpito e attaccarono quel punto invece che il bersaglio distruggendo la scuola.

La missione fu considerata un successo dai partigiani danesi dato che in Danimarca la Gestapo, praticamente, smise di funzionare per il resto della guerra.

20 partigiani danesi riuscirono a scappare e 9 aviatori inglesi morirono nel raid.

Assieme a 55 membri della Gestapo e 47 danesi collaborazionisti.

E, purtroppo, assieme a 123 civili danesi, di cui 8 prigionieri della Gestapo (gli scudi umani) e ben 87 bambini che erano nella scuola.

Fonti:

https://milhist.dk/the-bombing-of-the-shellhus/

https://en.wikipedia.org/wiki/Operation_Carthage

Storia Militare N.365

memoriale per le vittime civili


Veniamo al dunque: i piloti inglesi commisero un crimine di guerra?

Di chi è la responsabilità di queste morti innocenti?

Io ritengo che la corretta risposta a queste domande sia alla base della nostra democrazia assediata e del nostro benessere e libertà (assai poco meritati).

Tra un soldato che ammazza e si fa ammazzare per impedire lo stupro e l'omicidio di una donna, un aviatore che sgancia una bomba sui nazisti ma colpisce una scuola e le SS di Auschwitz c'è o non c'è differenza?

Scelgo di non dare qui risposte, eccetto ricordare che la guerra è di per sé un crimine.

E' piuttosto evidente come non sia stato completato il passaggio culturale, in Occidente, che, da un lato vede la guerra illegale e criminale (ma solo se a sparare sono gli Occidentali) e dall'altro vagheggia di una guerra ideale simile alle giostre dei cavalieri medievali (con tanto di patriarcato).

Non solo: citando De André: Un ladro non muore di meno.

E concludo con Manzoni:

 «I provocatori, i soverchiatori, tutti coloro che, in qualunque modo, fanno torto altrui, sono rei, non solo del male che commettono, ma del pervertimento ancora a cui portano gli animi degli offesi»

C'è o non c'è differenza ?


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