Visualizzazione post con etichetta Harry Potter. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Harry Potter. Mostra tutti i post

19 agosto 2011

(dis)illusioni


Anche io ho una foto come questa.
Scattata molto, molto tempo prima che Harry Potter facesse la sua comparsa in librerie e cinema.
Eravamo in 18, in quella foto.
A modo nostro, una specie di Ordine della Fenice ante litteram.
E' da un po' che medito su quella fotografia e l'aver appena terminato la rilettura dell'intera saga di Harry Potter ha messo in moto dei fenomeni di associazione mica male.
Dunque, Harry Potter, in complesso...
Vediamo un po'.
Beh, secondo me non è una saga tipo Signore degli Anelli incardinata sulla lotta tra il Bene ed il Male con sottotitolo Occidente Individualista contro Oscuro Oriente collettivista ed industriale.
E' un qualcosa di meno netto.
Sfumato.
L'architettura dell'Opera è sorprendentemente stabile ed accurata, pare quasi che i sette romanzi siano stati scritti contemporaneamente con una struttura degna di un'opera sinfonica.
Ma perchè tutto questo successo?
Esistono tanti esempi di romanzi seriali ben scritti, avvincenti e decenti nella trama.
Ma Harry Potter è speciale?
No, non credo.
L'alchimia ( è il caso di dirlo ) che ne ha fatto un best seller è fin troppo complessa e mutevole perchè valga la pena di ricercarne gli ingredienti.
E' così e basta.
L'intreccio , tuttavia, non è il sale dell'opera: lo sono le piccole invenzioni dell'autrice relative alla quotidianità magica piuttosto che ai grandi incantesimi. Che so, la strillettera, ad esempio. O la posta via gufo. Molto meglio del teletrasporto, no ;) ?
In fin dei conti a me pare che Harry Potter sia un'opera sull'amicizia.
Sui legàmi.
Non sulla predestinazione, cosa che viene piuttosto ovviamente smentita nel corso della Saga.
Legàmi tra persone e anche tra eventi.
Legàmi trasversali tra persone vive e morte, tra generazioni diverse, tra avversari, nemici.
Relazioni tra i membri del vecchio ordine della fenice, relazioni tra questi ed Harry in un ecosistema complesso ed avvincente.
Harry Potter mi piace, banalmente, perchè rappresenta un sistema di relazioni durature.
Salde.
Nel bene e nel male.
Tanti i sentimenti a colorarle, tanti salvo l'indifferenza.
Ecco qui la mia chiave di lettura per la Saga del Maghetto.
Appunto, una chiave magica.
Dico magica perchè, sfortunatamente, non mi risulta che sia vera.
Per quanto teoricamente ritengo che sia possibile un sistema di relazioni privo di indifferenza, sfuggente all'usura, almeno tra persone che hanno vissuto lunghe ed intensamente felici giornate assieme, non mi è mai capitato di poterlo vivere.
Nella mia peculiare foto del mio personalissimo ordine della fenice di vent'anni fa l'indifferenza ha fatto più strage del Signore Oscuro in persona.
Non so come possa essere successo ma è successo.
La mia fotografia ha troppi vuoti, troppi.
Alcuni visi sono scomparsi dalla mia copia pian piano, sbiadendosi. 
Altri, purtroppo, nitidi e sorridenti al mio fianco fino ad ieri, sono scomparsi all'improvviso senza una ragione mentre mi voltavo a salutarli.
Non mi meraviglio, quindi, del fatto che Lord Voldemort, qui, nella realtà, prevarrà.
Del resto, come escludere di non esser passato io per primo al Lato Oscuro senza neppure accorgermene?

2 agosto 2011

Sirius Black alla fontana del campo di reparto

Non ho mai permesso, da Capo Reparto, che la mia gavetta fosse lavata dai ragazzi.
In nessun caso, in nessuna circostanza.
Ovviamente, accetto l'ospitalità delle squadriglie sia a pranzo che a cena, per tutta una serie di ragioni tra cui il non aver tempo, al campo, per cucinare, è solo l'ultima.
La più egoista tra le motivazioni è che è semplicemente bellissimo pranzare con una squadriglia.
Ma facciamo finta che lo si faccia semplicemente per controllare che i pasti siano cucinati e consumati decentemente da tutti, che il fuoco sia gestito correttamente e che le cose, insomma, vadano per il verso giusto in squadriglia.
Detta così è più professionale.
Una sera di qualche anno fa, quindi, mi ritrovai attorno ad uno scalcinato tavolo da campo mentre osservavo preoccupato le mosse di una squadriglia maschile che non sembrava avere tra le sue priorità quella di consumare cibi cotti e forse neppure cibi in generale.
Ovviamente, è sempre meglio non interferire nel lavoro di una squadriglia.
Chiariamoci: se vedo un ragazzino addentare un alimento caduto nella latrina, intervengo.
Se vedo il fuochista giocare al giovane piromane intervengo.
Ma se vedo il cuciniere servire un pollo più vivo che cotto ma in compenso salato più del mar morto non credo che rifare da me quello che lui ha mal fatto serva a migliorare il prossimo pasto da lui cucinato.
Certo, guadagno un pasto decente ma non svolgo il mio servizio.
Così, mentre stavo portando la discussione su come evitare di dover mangiare pollo crudo al sale la prossima volta, mi accorsi che avevo anche da capire come mai l'ultimo arrivato nella squadriglia non avesse spiccicato parola.
Era dall'inizio del campo che ci davo pensiero.
Ragazzino introverso, quasi muto e di certo non coccolato dalla squadriglia.
Comunque, niente di particolarmente grave: un ragazzino su due si comporta così al primo campo.
Così, finito di cenare ( praticamente per primi, data la brevità dei tempi di cottura ) mi fiondo alla fontana per lavare le mie stoviglie ( e diluire in un litro d'acqua succhiato direttamente dal rubinetto il mezzo chilo di sale che avevo in corpo ).
Ho appena il tempo di finire che la fontana è presa d'assalto dai malcapitati incaricati di lavare le pentole della squadriglia.
Si fa a turno, non temete: un grande ed un piccolo assieme...
Faccio un passo indietro per uscire un po' dal lieve chiarore di torce e lampari.
Anche se è stata la prima a finire, la squadriglia che mi ha offerto la cena è l'ultima a presentarsi a lavare le pentole ed è in coda, in attesa.
Ovviamente, il mio taciturno fratellino è in piedi accanto a me con una montagna di stoviglie da lavare.
Non ricordo come, ma attaccai bottone.
Durante la conversazione fu nominato Harry Potter.
Per me, all'epoca, solo un nome.
Certo, mi ripromettevo da tempo di leggere un po' qualcosa dell'idolo dei ragazzi, ma non ci ero ancora riuscito.
"Quindi stai leggendo un romanzo di Harry Potter?"
La domanda scatenò una specie di diluvio di parole.
Precise.
Costruite con logica e proprietà di linguaggio.
Io non sarei stato capace di spiegare sommariamente la trama di ben tre romanzi con tanta chiarezza ed in così poco tempo.
Aveva dovuto interrompere la lettura per partire per il campo poco prima di aver terminato "Harry Potter ed il prigioniero di Azhkaban " ma aveva fatto in tempo a scoprire la verità su Sirius Black.
Era entusiasta di questo nuovo personaggio soprattutto perchè così Harry avrebbe finalmente avuto un Padrino ed un Tutore.
Durante la conversazione tutti i miei timori si dissiparono sotto la chiarezza di pensiero che vedevo sbocciare attraverso la descrizione critica di questo romanzo.
E iniziavo davvero ad incuriosirmi per questo Sirius Black forse più che per lo stesso Harry Potter.
Arrivò il suo turno per lavare i piatti.
Avrei incontrato Sirius Black qualche anno dopo, ma non ho mai dimenticato chi, dove e quando me l'avesse presentato.
Credo sia grazie a quel (l'allora )  ragazzino in coda per lavare i piatti, credo, che ho letto i romanzi di Harry Potter.
Mi sono divertito molto.

PS: due sere dopo, le salsicce a cena erano ancora al sangue ma decisamente più commestibili.