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1 luglio 2013

Spy vs Spy, ovvero: buon #prism per tutti per un #datagate eterno

A quanto pare una cosa sapevo che nessun altro in Europa sapeva:
che tutti gli stati spiano tutti gli altri stati come e quanto possono.
Ho perso il primato a causa dello scandalo Prism, ma non me ne lamento, non era una informazione con cui sono mai riuscito a fare soldi.


Da buon italiano meridionale sono abituato ad essere interrogato, sin dalla tenera età, dalla vicina di casa e/o affini su dove stessi andando, su cosa stessi andando a fare e sul perchè lo stessi andando a fare.
Immaginatevi vari me: bimbo col pallone, giovanotto sulla vespa, ragazzetto con lo zaino scolastico, scout con lo zaino scout, testimone di nozze col vestito del testimone di nozze.
"Dove vai? Cosa fai ? Con chi vai?"
Celeberrime domande che poi, o te le pone la vicina o te le pone il carabiniere al posto di blocco: fanno parte della natura umana.
Ogni tanto, però, il Segreto di Pulcinella viene a galla.
Il web è satollo da anni di informazioni sul ruolo dell'NSA e che facesse certe cosucce non proprio rispettose della privacy è piuttosto noto da anni.
A tutti i linux day d'Italia degli ultimi 10 anni si sarà ironizzato sulle backdoors lasciate aperte nei sistemi opertivi Microsoft ad uso e consumo del governo USA o sui rischi dei sistemi proprietari con codice chiuso di cui nessuno sa cosa facciano alle nostre spalle.
Un tempo, lo spionaggio era una cosa che riguardava le persone.
Le informazioni dovevano essere scambiate a mano, i progetti delle armi nemiche dovevano essere fotografate con le macchinette di James Bond
Oggi, l'avvento della comunicazione digitale, ha spalancato le porte a nuove forme di invasione della riservatezza personale, politica ed economica.
Ma l'indignazione dei leaders europei russi e cinesi (per non parlare dei politici nostrani) è il classico gioco delle parti.
Dispiace che sia il 'buon' Obama (e non il perfido Bush) a fare la parte del cattivo, ma voi credete che la Francia non spii l'Italia?
E credete che l'Italia non abbia la sua mini-NSA? (In cui magari lavorano raccomandati con pc anteguerra del golfo ma questo è un altro discorso).
Credete davvero che anche quando il più impresentabile dei nostri premier sia andato in visita alla Casa Bianca o alla tenda di Gheddafi non gli sia stato fatto prima un briefing informativo?
Credete che la FIAT non spii la Ford?
Che la Vodafone non spii la Wind?
O siete davvero soddisfatti della dichiarazione del nostro Ministro della Difesa sul 'datagate che mette a rischio la credibilità della nostra alleanza con gli USA'?
Come se noi fossimo nella NATO per motivi diversi dal fatto di essere vaso di coccio tra vasi di ferro...
Altro che F-35 ...
Davvero spassose queste dichiarazioni.
Certo, è oggettivamente spiacevole e seccante la massiccia violazione della Privacy sia personale che industriale a cui siamo soggetti.
Ma è intrinseca nel mezzo: il web.
Non sto, ora, a fare un riassunto tecnico del perchè, leggetevi pure gli articoli di wikipedia su prism per avere un quadro sintetico della faccenda.
Ma dalla Russia e dalla Cina, quotidianamente, da anni, partono massicci attacchi informatici alle infrastrutture di rete occidentali e i cinesi, soprattutto, fanno spionaggio industriale a tutti i livelli completamente alla luce del sole.
Nel silenzio generale (al netto dei quattro fessi che palrano ai linux day per esempio).
Magari, bisognerebbe protestare ed attivarsi per rigettare i costi economici di questo genere di danni al mittente.
Magari bisognerebbe chiedere a gran voce l'abbandono dei software proprietari coinvolti nel datagate in favore di soluzioni GNU/Linux o comunque open source.
Stracciarsi le vesti perchè gli USA ci spiano (e ci spieranno come noi, nel nostro piccolo, vi assicuro che spiamo loro) è qualcosa fuori dal mondo.
Su, confessate: anche se siete innamoratissimi e fidanzatissimi quando passa una bella ragazza in minigonna la guardate o no?
(E viceversa per le lettrici e altre combinazioni di gusti).
E' nella natura umana.
L'indignazione ipocrita ci sta tutta, va bene, ma le cose serie sono altre.
Invece di indignarvi, proteggetevi.
Smettetela di usare software contraffatto da russi e cinesi che useranno il vostro pc per le loro nefandezze.
Smettetela di usare sistemi proprietari i cui veri proprietari sono non voi che li avete pagati ma i produttori e l'NSA (od equivalente cinese).
Usate codice aperto e cifratura:
il codice aperto per avere la sicurezza di non trovare sgradite sorprese nel vostro software, la cifratura per tenere gran parte dei ficcanaso lontano dai fatti vostri (ma sappiate che l'NSA drizza le orecchie in modo particolare proprio sul traffico cifrato).
Non è difficile nè costoso, anzi.
Probabilmente anche l'hardware contiene backdors (vi piacciono gli smartphone e i notebook a due lire made in china, eh?) ma per quello ora non so cosa suggerire.
Sugli attentati eventualmente sventati grazie a Prism non mi pronuncio, non è questa la sede, forse Prism ha salvato moltissime vite e forse no.
Insomma, basta stracciarsi le vesti perchè si è visto in TV (mentre era scritto in molti altri posti da anni) che gli americani ci spiano.
Ci spiano anche i cugini europei, i russi ed i cinesi.
Ci spiamo tra di noi.
Stiamo su Facebook per farci spiare meglio.
Insomma, serietà!

PS: Ma voi ve lo ricordate un certo Mister B. che voleva affossare tutte le intercettazioni?

24 settembre 2011

Antipatici dettagli su guerre e paci

Marcia della Pace.
Mai partecipata ad una.
Cioè, mi sarebbe piaciuto tanto andarci, soprattutto col Clan.
Cinquant'anni fa si svolse la prima edizione.
Certo, è antipatico ricordare che fu un'iniziativa fortemente voluta più a Mosca, nel quartier generale del Comitato per la Sicurezza dello Stato ( alias KGB ) in funzione antiamericana che altrove, ma oggi le cose non sono certamente come allora.
E di merce della Pace ce ne vorrebbe più di una.
Perchè le 'Paci' necessarie non sono solo quelle banalmente evidenti a causa del suono del cannone delle tante Guerre a cui si contrappongono.
Prima di tutto ritengo che si debba far pace col nostro stesso intelletto.
Quando si parla di Pace, Pacifismo e Non violenza, purtroppo, in Italia si parte spesso da degli assunti pregiudizievoli che non tengono conto della realtà.
Io credo che i lettori di questo blog abbiano ben in mente che sono un uomo di Sinistra, pacifista, nonviolento credo dall'età di 12 anni. Sono favorevole alla creazione di uno stato Palestinese, ero contrario all'intervento in Iraq e ascolto De Andrè, quindi ho tutte le crocette al posto giusto nella lista del perfetto radical chic.
Tuttavia, forse per i miei studi storici, sin dall'età della ragione gli slogan pacifisti mi hanno  convinto solo in parte. 
E il disgusto per la violenza e la guerra non mi è venuto tanto dalle varie manifestazioni a cui ho partecipato, ma proprio dalla lettura delle testimonianze di guerra.
Forse, come ho scritto nelle prime righe di questo post, certe prese di posizione mi sono sempre apparse artificiose solo perchè ben conscio dell'origine cekista di gran parte del movimento pacifista nostrano.
Insomma, io sono comunista, mica sovietico: e per me l'URSS è stata la tomba del comunismo, non la sua culla: dal KGB non poteva nè può venire nulla di buono.
E tra NATO e Patto di Varsavia non ho mai avuto dubbi su dove schierarmi.
A parte il fatto che scommetto quello che volete che, se l'Italia fosse stata invasa dalle truppe  Dei vari Fronti Ucraini dello scacchiere sud ovest dell'immenso esercito meccanizzato sovietico non ho assolutamente dubbi su chi poi si sarebbe fatto carico della resistenza. Non certo i giovani democristiani. Sarebbero stati i comunisti. E non lo penso solo io: c'è un delizioso racconto di Guareschi ( dico, Guareschi ) in cui Don Camillo, avuta la notizia dell'invasione Sovietica, si asserraglia in canonica temendo Peppone per poi scoprire che proprio Peppone e i suoi si sono fatti ammazzare combattendo i T-55 russi.
E se lo anche pensava Guareschi negli anni '60 sono abbastanza sicuro di me in questo pensiero.
Quindi ho sempre trovato al limite del salto logico le posizioni del movimento pacifista dell'epoca: i Russi schieravano gli IRBM nucleari in Germania Est e Polonia? No ai Pershing USA schierati in risposta, ma neppure una sola voce a chiedere il ritiro dei missili sovietici.
Il motivo che ho ascoltato negli ultimi 20 e passa anni è sempre stato: "No alla guerra senza se e senza ma". Aggiungo io: guerra occidentale. 
E fin qui mi sta anche bene. Tuttavia, mai che io abbia potuto leggere di un'alternativa.
Le bombe non sono la risposta, d'accordo, ma un'alternativa?
Mai letta.
Mai.
Dalla prima guerra del golfo in poi.
Soluzione 'alternativa' dei pacifisti?
Mai sentita.
Anzi, mai neppure letto nulla, una riga che sia una, sulle stesse fonti che quotidianamente mi informano delle violenze israeliane. 
Siria: soluzione 'alternativa' dei pacifisti?
Ma perchè le solite fonti che condannano le rappresaglie israeliane ad Hamas non spendono verbo sulla Siria? Ci sono stati forse più morti in Siria in questi mesi che in tutte le intifade!
Silenzio.
E i bombardamenti sul Kurdistan da parte degli amici turchi? 
Ma già, i turchi hanno un bel bonus freedom flottilla da scontare e hanno espulso l'ambasciatore israeliano, quindi per un pezzo sono tra i buoni.
E' questo che mi sconcerta.
Mentre si accusano gli USA di usare doppio peso e misura con Israele si fa esattamente lo stesso nello stesso istante.
Bispensiero berlusconiano anche questo?
La guerra non è mai una soluzione. Cavolo ditelo alle democrazie europee, (ri)nate solo in seguito all'intervento USA contro il Nazismo e alla sua prosecuzione de facto in funzione antisovietica fino agli anni '80.
Ma anche se fosse, quale sia l'alternativa non è dato saperlo.
Il meglio che si può ottenere è: "Bisogna eliminare le condizioni di ingiustizia e sofferenza che generano i conflitti".
Certo, ad esempio, io non ho dubbi sul fatto che se in Palestina si raggiungesse finalmente una situazione dignitosa per quel popolo i germi di altre violenze e delle motivazioni di parte del terrorismo islamico sarebbero stroncati sul nascere.
Iran permettendo, ovviamente.
L'ingiustizia è causa prima di violenza, tra i piccoli come tra i grandi del mondo.
E su questo si deve sempre lavorare.
Ma è un discorso preventivo, su cui in ogni caso dubito che si stia facendo alcunchè a livello internazionale: si pensi all'Africa e all'Asia centrali, per non parlare della Somalia e della terribile carestia lì in corso. 
Oppure mi si cita Ghandi come esempio di nonviolenza vincente:
ma Ghandi non si contrapponeva ad Hitler, lottava contro Churchill! Se i nazisti fossero arrivati in India voglio proprio vedere la non violenza dove li avrebbe portati, i poveri indiani, a contrapporsi non alle Irish Guards ma magari alla Divisione SS Leibstandarte.
E di esempi di Pace senza se senza ma applicati ne abbiamo un bel po': Il Trattato di Monaco, che consegnò la Cecoslovacchia ad una debole Germania a causa delle pavide opinioni pubbliche occidentali stremate dalle conseguenze della Grande Guerra, per non parlare del bell'esempio di Srebrenica nelle guerre Yugoslave per restare nel vicinato.
O del genocidio in Ruanda.
In un mio precedente post ho analizzato cosa fa un paese Serio, Pacifico e Neutrale come la Svezia per difendersi raffrontando la sua aviazione a quella del bel Paese.
In tempi di crisi, i 27 miliardi di € che spendiamo per la difesa non sono noccioline. 
Ma siamo sicuri che il problema sia quello? Eliminiamo le armi ( occidentali ) ed avremo la Pace, ossia la sicurezza la dignità e la prosperità per tutti?
Qualunque sia l'obiettivo dubito che possa essere raggiunto mettendo in campo salti logici.
No alla guerra in Libia, ok, daccordo: ma voglio il piano.
Voglio la vostra procedura dettagliata.
Esigo di sapere come si deve operare.
Altrimenti "No alla guerra" è un'affermazione sterile un po' come sentir dire a Marchionne "no alla disoccupazione" mentre chiude Termini Imerese.
Serve molto di più per questa e le prossime marce della Pace.
Serve qualità e precisione.
Concretezza su obiettivi e soprattutto sugli strumenti.
In questo paese gli obiettivi si leggono chiari e limpidi, ideali e perfetti.
Ma i mezzi e gli strumenti sono le cenerentole della dialettica.
Solo che gli strumenti della Nato sono chiari e noti. Quelli della marcia della Pace ancora sconosciuti. Questo deve cambiare.
Non per altro: perchè senza strumenti di Pace prevale la Guerra.