5 dicembre 2021

Un Pugno di Comunità Capi cambia il mondo?

 





Va bene, lo riconosco: sono stato monello: il giorno del matrimonio della mia ex Capo Gruppo c’era anche Zona che ho disertato senza pensarci. Cioè, a dir la verità nemmeno sapevo che c’era Zona ma non fa niente, l’avrei disertata anche se lo avessi saputo.

Quando, poi, il Capo Gruppo mi ha girato la mail di seconda convocazione da parte dei Responsabili di Zona con tanto di impietosa analisi statistica del fallimento della prima convocazione (erano presenti solo 92 capi su 567 censiti e sei comunità capi erano completamente assenti) mi sono sentito in colpa anche se in ottima compagnia.

All’epoca ero appena rientrato a fare Servizio in Unità e ricordo bene come tutti i week end di settembre fossero già occupati da attività varie per i capi della mia Co.Ca.

Tutti.

(Ma io li ho disertati serenamente eh... Gli eroi sono altri).

Poi sono ricominciate le attività, sono tornato ad essere Babbo Scoiattolo del Cerchio dei Ciclamini e la convocazione per l’assemblea di Zona mi è sembrata scritta con un inchiostro diverso, carico di responsabilità dirette verso le mie Coccinelle.

Armato di taccuino, del mio tesserino di vice fattorino aggiunto in prova di Proposta Educativa, uniforme, green pass e mascherina, mi sono incamminato verso il mio primo impegno scout (di 4) della Settimana.

E magari proprio grazie alla mascherina ho avuto la faccia tosta di piazzarmi davanti all’ingresso, avvicinarmi ai capannelli di capi e chiedere: “Scusi, lei legge Proposta Educativa? Era tra i presenti alla convocazione fallita? Come mai non c’era il mese scorso?”

Vabbè, non ho dato del Lei a nessuno, ma più che le risposte sulla platea di lettori di PE, erano divertenti le reazioni: “Ma davvero PE ha mandato un inviato speciale alla riunione di Zona di Bologna? L’abbiamo fatta grossa?”

Visto quello che è successo dopo, direi: non ancora…

Comunque, mi sono sempre affrettato a precisare: “Sono Babbo Scoiattolo del Cerchio dei Ciclamini del Villanova 1, tranquilli, al più sono un vice inviato aggiunto in prova precario che è qui per raccogliere qualche spunto per un possibile articolo online collegato al prossimo numero che ha come tema le Co.Ca, non sono della Polizia Segreta dell’Agesci (Beh, maybe…)”

La mia breve (e statisticamente inconsistente) indagine sulla mancata partecipazione alla fallita assemblea di zona di Settembre ha individuato il problema nella data scelta (un sabato) coincidente con le attività (mentre in genere la Zona si riunisce la domenica). Aggiungeteci pure un matrimonio scout a cui ha partecipato mezza Zona e la tempesta perfetta (in un bicchier d'acqua) è servita. Insomma, una faccenda antipatica ma senza dolo.
Non avrebbe avuto senso scriverci sopra un articolo per PE.

Sono andate un po’ peggio le mie aleatorie statistiche sui lettori di Proposta Educativa: ci attestiamo sul 10% di chi legge più o meno tutto il numero e un altro 20% di chi legge ‘almeno qualche articolo’: discoli!

Arriva anche la mia Co.Ca. in perfetto orario.

In questi prime riunioni mi è sembrato di aver ripreso esattamente dove avevo lasciato due anni fa. Ci mettiamo in coda per il controllo green pass (rigorosissimo) la registrazione, le deleghe e il resto della burocrazia.

E’ un processo meticoloso e lungo: all’interno della palestra in cui si terrà l’Assemblea iniziano a formarsi capannelli.

I colori dei fazzolettoni prevalgono sull’azzurro e bianco delle mascherine, il nero dei nuovi maglioni è interrotto dal blu di quelli più vecchi.

Ne approfitto per fare qualche altra domanda, saluto i pochi capi di altri gruppi che riconosco sopra le mascherine e torno dalla mia Co.Ca. per proseguire il cialliddo [N.d.A: un po’ di colore meridionale per chiacchiere].

Ci tocca attendere perché siamo tanti e i controlli sono eseguiti scrupolosamente.

Poi, però, si comincia con il Segno della Croce e il Padre Nostro.

Dopo i saluti di rito, prende la parola la nuova Presidente del Comitato nazionale, Roberta Vincini che ci ha condotto ad interrogarci sul perché è bello stare in associazione e accompagnato su un sentiero di frasi e parole maestre: “Non facciamo volontariato ma una esperienza di Servizio”, “Se non fossi stato capo sarei la stessa persona?", “Se una cosa non funziona la possiamo cambiare” e “Dopo aver passato anni a chiedermi perchè si fanno le cose ho iniziato a chiedermi ‘per Chi’ facciamo le cose”. Abbiamo raccolto le nostre parole di ricordo dei più bei momenti che lo scoutismo ci ha dato.

Personalmente, ho scelto la parola ‘fiorire’.

Concluso l’intervento di Roberta che spero abbia lasciato il segno che merita, alle 21:45 iniziano le attività dell’assemblea: siamo presenti in 386 più deleghe e tutti i gruppi sono rappresentati: direi un bel risultato per un lunedì sera.

Si inizia da Candidature e Bilancio.

Nonostante ci sia già la disponibilità degli incaricati uscenti a ricandidarsi il rinnovo degli incarichi è comunque ‘sentito’ dall’assemblea: è comparso pure uno striscione (che il vostro inesperto vice aggiunto in prova redattore non è riuscito a fotografare) e il lavoro degli incaricati uscenti, a giudicare da applausi e dalle acclamazioni, è stato particolarmente apprezzato.

Dopo le candidature si è passati al bilancio (l’effetto pandemia perdura) e alle mozioni.

Mentre si svolgono le attività preliminari mi guardo attorno.

Siamo quasi tutti seduti per terra sul pavimento della palestra.

Quasi 400 persone con la mascherina, in uniforme, silenziose nonostante siano passate già più di due ore dall’inizio dell’Assemblea.

Volti giovani, capelli bianchi, sguardi attenti.

E arriva la bomba.


L’Assemblea della Zona di Bologna, riunita in località BOLOGNA (Parrocchia Madonna del Lavoro) nella sessione autunnale 2021

VISTO


La necessità di colmare il vuoto esistente in AGESCI rispetto alle tematiche legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere

Il bisogno di costruire una AGESCI che faccia posto a tutti e tutte, anche a chi è apertamente omosessuale, abbattendo ogni forma di discriminazione

La presenza nell’Area documenti, sul sito AGESCI.it nella cartella “Educare all’affettività … e non solo” di documenti datati ed a nostro avviso discutibili

CONSIDERATO


Che l’inclusione verso categorie a rischio di marginalizzazione, come persone con disabilità o persone afferenti a religioni diverse, non è sufficiente per sentire e rendere l’AGESCI un posto accogliente

Che l’espressione dell’orientamento sessuale e della identità di genere sono diritti sanciti da plurimi documenti, tra cui la Carta Europea dei Diritti Fondamentali

Che la ricerca della Pace e della Giustizia non può non passare anche attraverso la diretta ed esplicita accoglienza della diversità a trecentosessanta gradi

Che i nostri stessi ragazzi ci interrogano, e si interrogano, sul tema. Già nella Carta del Coraggio infatti, i ragazzi dei Clan di tutta Italia aspiravano a vedere un’AGESCI che facesse posto a tutti

DA MANDATO (Mozione 1)

Al Comitato di Zona di attivarsi per organizzare, con le modalità che ritiene opportune, una riflessione sui temi dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere che possa aiutare le Comunità Capi ad avere gli strumenti per orientarsi nell’azione educativa ed essere sempre più inclusive.

DA MANDATO (Mozione 2)

Al Comitato di Zona e ai Consiglieri Generali di attivarsi nelle sedi opportune (Assemblea Regionale 2022 e Consiglio Generale 2022) per inserire nell’ordine del giorno del Consiglio Generale:

1. l’avvio di una riflessione sui temi dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere,

2. l’aggiornamento di contenuti della cartella “Educare all’affettività … e non solo”.

Inoltre, chiediamo che il Consiglio di Zona venga periodicamente aggiornato sull’avanzamento di questa iniziativa.

25 Settembre 2021

La Comunità Capi del Gruppo CENTO 1

La Comunità Capi del Gruppo PIANORO 1


Vi lascerei il tempo di rileggere il testo delle due mozioni (I ‘visto’ e ‘considerato’ sono identici).

La prima impegna ad una riflessione a livello di Zona, la seconda punta al coinvolgimento di Assemblea Regionale e Consiglio Generale.

Riflessione su cosa?

Beh, sull’eliminazione di ogni pregiudizio al Servizio Associativo dei Capi LGBTQ (e accetto volentieri correzioni sull’acronimo).

Ce lo chiariscono meglio gli interventi dei promotori della mozione che partono dall’accoglienza e dall’esperienza prima ancora che dalla Carta del Coraggio, citata ma non usata come pezza d’appoggio.

“Abbiamo capi LGBTQ nei nostri due gruppi e poniamo la questione della loro accoglienza all’assemblea. E la poniamo anche DALL’interno, sottolineiamo: dall’interno della Chiesa alla Chiesa stessa perché noi stessi, qui, siamo Chiesa! Non è necessario essere omosessuali per proporre mozioni come questa”.

Forse avrei dovuto registrare gli interventi ma (non diventerò mai un bravo giornalista) ero troppo affascinato dalle parole limpide dei capi che sono intervenuti: “Ciao, mi sento molto cattolico e sono omosessuale. Non sono di Bologna ma vengo da un paesino. Sapete, no, quanto sia socialmente avanzato il classico paesino (risate, non me ne vogliano i lettori dell’entroterra, io sono solo il mediocre cronista) e nel mio gruppo di provenienza tutti sapevano ma nessuno diceva nulla: non chiedere, non dire.

Io non penso che questo sia sostenibile per una persona, vivere sempre costretto a giustificare in pubblico il proprio essere”.

E, a seguire, un altro capo: “Abbiamo bisogno di Lavoro su queste tematiche, che l’Associazione lavori per i nostri capi LGBTQ e soprattutto per i nostri ragazzi, perché anche i ragazzi LGBTQ hanno diritto ad un riferimento. Anche i ragazzi LGBTQ hanno bisogno di adulti di riferimento di cui essere fieri!”

E poi, ancora interventi sulla linea: “Non proponiamo questa mozione contro la Chiesa, ma dentro la Chiesa. Non possiamo continuare con l’ipocrisia di ‘non chiedere, non dire’”.

C’è stato un unico intervento parzialmente contrario alle mozioni, incentrato sulla coerenza religiosa, ma, su questo ci tornerò dopo.

A questo punto i fatti che posso esporre sono quasi esauriti.

Le mozioni sono passate entrambe praticamente all’unanimità (avrei voluto parlare con l’unica capo che ho visto votare contro ma me la sono persa tra la folla, decisamente non sono un segugio da prima pagina).

Si è passati a discutere un’altra mozione sull’apertura di un nuovo gruppo, abbiamo votato per le cariche associative (via smartphone: niente carta), proclamato gli eletti.

Non posso esserne sicuro ma è assai probabile che le due mozioni approvate in assemblea siano le prime in AGESCI ad affrontare esplicitamente il tema.

E qui i fatti finiscono.

E comincia qualcosa di nuovo.

Dato che ho abdicato al mio ruolo di cronista puro votando a favore per le due mozioni mi sento in dovere di aggiungere le mie considerazioni in merito.

La sessualità va disaccoppiata dalla Fede e dalla Religione.

Porre questioni di sessualità in ambito di Fede deve (e lo è già se non ve ne siete accorti) diventare come la risposta ad una domanda tipo: “E’ più buona la pizza o è più veloce un jet?”

Ho scelto l’analogia con cura.

Perché tra un fatto biologico come la sessualità e il professare il Cattolicesimo c’è più o meno la stessa relazione.

Non lo scrivo come opinione personale ma come dato di fatto scientifico su cui non intendo affannarmi a dare dimostrazione né intendo spendere altre parole.

Sì, magari i miei pochi lettori potrebbero aspettarsi una lunga teoria di considerazioni etiche, morali, legali (già, ricordiamocelo a partire dalla Legge Scout) e perfino religiose.

Che, intendiamoci, ci sono.

Ma, a fine 2021 le do per acquisite.

E’ letteratura scientifica, non filosofia.

Su questa base lapalissiana verrei alla domanda con cui ci ha lasciato Roberta:

“Per chi facciamo le cose?”

Non me ne vogliano i Capi LGBTQ ma io inizierei dai ragazzi.

Dal quel 5-10% di ragazzi LGBTQ che affollano le nostre unità e che hanno il pieno diritto ad essere riconosciuti apertamente senza l’etichetta LGBTQ.

Quindi, non si arriva nemmeno alla questione di principio, basta limitarsi al funzionamento.

Non esistono capi (e ragazzi) biondi, bassi, filiformi, che russano (beh, magari questi sì) o con i capelli lunghi o corti.

Non esistono capi LGBTQ e no.

Esistono solo capi uniti dal Vangelo e dalla Promessa (oltre che dal Patto Associativo).

Tuttavia, se c’è un problema che l’AGESCI può avere con l’Omosessualità è nei Genitori Omofobi.

I Genitori Omofobi sono al di fuori di ogni possibile azione di formazione, pastorale ed educazione che si voglia.

I genitori omofobi sono ben oltre la correzione fraterna e hanno il potere di strappar via dallo scautismo i loro figli innocenti che più di altri, magari, avrebbero bisogno di una occasione educativa in più.

Ma, per fortuna, sono sempre di meno.

Quindi?

Ecco, se avete avuto la pazienza di seguirmi fin qua, probabilmente rimarrete un po’ spiazzati da questa mia conclusione:

E’ vero: abbiamo bisogno di lavorare su questi temi.

Ma non c’è un gran bisogno di discuterne.

Lo so, ora qualcuno penserà: “Ma sei impazzito?”

E magari ha pure ragione.

Io penso che non abbiamo bisogno di uno scontro su una questione che, tutto sommato, riguarda solo una minoranza di adulti e vecchi elefanti come me:

vedete, in questi giorni, il mio Gruppo sta lavorando al Progetto Educativo e mi sono trovato ad intervistare una mamma che ha i suoi ragazzi nel gruppo.

Nel nostro questionario c’è, ovviamente, una domanda sulla sessualità e mi è stato risposto così:

<<Mia figlia a riguardo mi dice: "Noi di questa cosa non ne parliamo perché non ne vale la pena: tra i ragazzi le preferenze sessuali sono una non questione">>.

Testuale: una NON questione.

Cari lettori interessati, la faccenda, in pratica, è già risolta.

Tra 10 anni, più probabilmente tra 5, la faccenda sarà anagraficamente esaurita.

Siamo ben oltre il giusto o lo sbagliato.

Siamo alla ‘non questione’. 

Ovviamente solo in certe nazioni occidentali eh, dalla Polonia all'Egitto passando per Teheran e Kabul altro che 'non questione'.

Io non posso prevedere cosa farà la Regione delle Mozioni approvate dalla Zona di Bologna, né posso prevedere di cosa ne sarebbe di tali mozioni presentate al Consiglio Generale.

Tuttavia, di due cose sono sicuro: per i ragazzi e gran parte dei capi si tratta ormai di una ‘non questione’: capi e ragazzi LGBTQ sono parte dell’AGESCI senza che sia più necessaria alcuna discussione in merito.

E, seconda cosa, andare alla conta in modo divisivo partendo da Regione o Consiglio Generale e finendo nelle Co.Ca. sarebbe autolesionismo inutile sulla pelle dei ragazzi.

Che vantaggio ne avrebbero i ragazzi (LGBTQ e non) in una pubblica lite tra un rado passato ed una diffusa non questione?

Ci troviamo (o almeno mi trovo), quindi, nella scomoda posizione di non voler andare alla conta in un mare di flame social in nome di qualcosa di ormai acquisito dalla stragrande maggioranza di capi e ragazzi e di non voler passare sotto silenzio le testimonianze scout e di fede a cui ho assistito.

Sono fiero, orgoglioso e rasserenato dalla presentazione (e dall’approvazione) di queste due mozioni che dimostrano quanto l’AGESCI sia vitale e fedele alla sua missione di consentire a centinaia di migliaia di persone, senza vincoli di sesso, età, colore dei capelli, di lasciare il mondo un po’ migliore di come l’hanno trovato.

Il mio vecchio Capogruppo del MT2 disse una volta: “Ai capi che fanno o che vogliano far servizio in questa Comunità non si fa l’analisi del DNA”.

Quindi, non credo che abbia senso lavorare a una non questione.

Ovviamente, lì dove la cosa è tale per 399 persone su 400.

Perché una cosa è portare a compimento le mozioni, un’altra è dichiarare guerra al passato: non ce n’è bisogno.

Lavoriamo pure per essere sicuri che la non questione sia tale per tutti, capi e ragazzi senza più etichette.

Il servizio per i ragazzi in piena emergenza climatica e pandemica richiede tutta la nostra attenzione e non mi va di discutere ancora di genetica e non questioni.

Però, se per te ancora non lo sono, parliamone.

Purchè ti ricordi sempre del 5-10% di ragazzi LGBTQ che hai di fronte.


PS: Considerata la cronaca posso davvero concludere con:

AGESCI BOLOGNA Batte Parlamento DUE a ZERO

21 novembre 2021

Freddo

 Sarebbe il momento giusto per scrivere del primo Volo del Cerchio dei Ciclamini.

La partenza, l'entusiasmo delle bambine, la fatica della salita fino a San Luca, il sudore, la soddisfazione nel ritrovarsi sotto la Croce all'arrivo, la serenità delle normali attività scout.

Durante la messa ho iniziato ad avere freddo.

Ed è successo.

Durante il Vangelo di Giovanni.

"Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato".

E mi sono sentito colpire, nel freddo, dal ricordo dell'atroce vicenda del bambino siriano morto di freddo ai confini dell'Europa (non più) cristiana.

Mentre il freddo della nebbia di novembre ci avvolgeva tutte, non potevo fare a meno di pensare a quel povero bambino.

Guardavo le coccinelle intirizzite dai 7°C della nebbia bolognese e sono stato travolto dalla fine di un bambino solo, abbandonato a morire al gelo della foresta.

Non mi sono venuti in mente Putin, Lukashenko, i polacchi o gli xenofobi nostrani.

Ma il sangue sulle mie mani.

Mentre il volo proseguiva lieto, l'angoscia per l'accaduto mi poneva di fronte alla dicotomia tra un gruppo di bambine infreddolite ma gioiose e un corpo freddo, innocente, alla cui morte i più sono indifferenti.

Ma io no.

Solo che non è servito a niente.

Non servono a niente i Linux Day, lo scautismo, l'impegno politico, la bicicletta e la fede nella scienza se un bambino muore di freddo a due passi da una birreria Europea.

Sono rimasto a pensarci per tutta la Messa, poi per gran parte del resto del Volo.

Era facile:

faceva freddo.



10 ottobre 2021

Contrattacco a sorpresa: il ritorno di Bill



Cosa può spingere un Padre di famiglia con un lavoro (fin troppo) impegnativo, nel pieno di una Pandemia, ad aggiungere al suo servizietto di redattore di Proposta Educativa anche quello, ben più pesante, in una branca?

Già.

Da oggi sono di nuovo Bill, Babbo Scoiattolo del Cerchio dei Ciclamini.

Ricordo ancora il mio commiato, al suono di "Come sole come Goccia".

La decisione di tornare, diciamo al Servizio Attivo, è arrivata all'improvviso, ma non è stata improvvisa.

E' la somma di una serie di fattori che si riassumono nella parola Vita.

I Lutti, le perdite, la Pandemia, il futuro delle mie figlie, l'impotenza di fronte agli eventi e anche la forza della Fede ci hanno accompagnato a questa decisione.

Non è stata una mia scelta personale: non sarebbe mai arrivata senza l'incoraggiamento di mia Moglie: certi papà mandano i figli agli scout per addrizzarli, evidentemente deve aver pensato lo stesso anche Mariangela.

E' stata lei a darmi il 'la' in questa decisione che di emotivo non ha nulla.

Il mio Servizio di Capo (fino al mese scorso dedicato interamente alla Rivista associativa Proposta Educativa) si allarga nuovamente al Cerchio.

Il perchè, alla fine, è presto detto.

Perchè è necessario.

E' una necessità personale e familiare quella di costruire un mondo migliore per le nostre figlie.

Ci sono molti modi per farlo.

Per la gran parte di essi non ho nè talento nè opportunità.

Per lo scautismo, invece, pare (dicono) di sì.

Per il momento ogni altra parola è superflua: ne potrei aggiungere tantissime su motivazioni, implicazioni, appelli.

Ma le mie migliori parole sul tema le trovate su Proposta Educativa e qui non mi sento di aggiungerne altre.

Quindi? 

Buon Volo e cantiamo!


Canzone dell’arcobaleno


DO            SOL     DO                       SOL DO

Sette colori siamo noi, un arcobaleno brillerà.

DO            SOL     DO                   SOL       DO

Sette colori su nel ciel, la gioia possono   portar.

LA -              DO                     SOL

Sette puntini, la nostra gioia, su di un solo colore.

LA -              DO                     SOL                               FA                     SOL

Sette puntini, una sola parola Eccomi diremo ancora!  Eccomi diremo ancora!

DO   LA -

Giù nel prato abbiamo giocato, era tanto tempo fa.

FA SOL

Su una margherita abbiam riposato,  poi il bosco ecco già.

DO     LA -

Difficile è stato il volo nel bosco! Ma abbiamo ritrovato il mughetto nascosto

FA     SOL

La montagna faremo brillare! Un arcobaleno su ruscelli e fiori!

DO                     SOL     DO                   SOL DO

Cocci vieni a giocare con noi, un colore sarai tu! 

DO                    SOL     DO                             SOL DO

Cocci vieni a giocare con noi, l’arcobaleno più alto sarà!

LA -              DO                     SOL

Sette puntini, la nostra gioia, su di un solo colore!

LA -              DO                     SOL                               FA                     SOL

Sette puntini, una sola parola Eccomi diremo ancora!  Eccomi diremo ancora!

DO            SOL     DO                       SOL DO

Sette colori siamo noi, un arcobaleno brillerà

DO            SOL     DO                   SOL       DO

Sette colori su nel ciel, la gioia possono   portar (sfumare)


31 agosto 2021

Il Fronte del Silenzio

Sono esausto.

E' dai tempi del liceo che tento di contribuire a correggere lo strabismo sanguinario della Sinistra Italiana che vede il male confinato esclusivamente ad USA e Israele secondo l'antico e sessantottino (ma attualissimo) adagio: l'unica armata buona è quella Rossa.

Senza voler elencare tutti i fatti del secolo scorso vi ricordo la mattanza siriana ad opera di Assad, Putin ed Isis.

E voi zitti.

La catastrofe Libica in cui duellano tutt'ora Egitto e Turchia, Russia e Cina.

E voi zitti.

Ah, no, giustamente delle vittime dei trafficanti di schiavi parlate, ma dei trafficanti di schiavi no: si dice il peccato ma non il peccatore, giusto giusto.  

A Tel Aviv non progettano di sterminare la popolazione intera di Teheran o di Beirut, a Beirut e a Teheran, pubblicamente, da anni, dichiarano di voler sterminare l'intera popolazione Ebraica di Israele e voi zitti.

A Beirut, sotto il giogo di Hezbollah e dei preti Sciiti marionette degli Ayatollah iraniani la crisi economica è così grave che non funzionano più neppure i servizi essenziali.

E voi zitti.

L'avanzata di Boko Haram e degli Al-Shabaab in Africa.

E voi zitti.

La guerra Turca all'Armenia.

E voi zitti.

L'annessione della Crimea manu militari da parte di Putin.

E voi Zitti.

Fino all'incredibile, quasi oscena, reazione alla sconfitta afghana.

Dopo 4 lustri di avversione alla guerra difensiva post 11 Settembre il ritiro USA con le prevedibili conseguenze di un ritorno dei Taliban al potere si ha anche il barbaro coraggio di criticare gli USA per qualcosa che si è chiesto per anni fottendosene delle conseguenze.

Una specie di capolavoro di ipocrisia di cui non riesco a trovare uguali in tutta la precedente teoria di silenzi.

Eppure non è troppo tardi.

Rompete il fronte del silenzio per costruire quello dell'Umanesimo Razionale che ha reso l'Occidente in generale e l'Unione Europea in particolare il luogo più pacifico, prospero e meno violento della Storia dell'Umanità.

Se il nazifascismo è stato battuto con la violenza e l'Unione Sovietica con la deterrenza, l'avanzata dei totalitarismi può essere arrestata con la Coerenza.

La condanna per un soldato israeliano che picchia un bambino palestinese DEVE essere associata ad una reazione proporzionata per il dirigente di Hamas che usa quel bambino come scudo umano.

Il disgusto per le vittime collaterali degli strike antiterrorismo con armi di precisione USA DEVE essere associato ad un proprozionato attivismo rispetto ai bombardamenti a tappeto stile Guernica ordinati da Putin sulla Siria.

E se non ci stanno bene i Taliban lì dove stanno ora si deve avere il coraggio di ammettere che gli alpini, i bersaglieri, i marines e i paracadutisti sarebbero stati una soluzione.

O almeno meglio dei Taliban al governo.

Siate Coerenti applicando a tutto il genere umano il credo dell'umanesimo razionale.

Applicate alla Cina e ad Hamas lo stesso metro che applicate a Israele, ai signori della guerra libici lo stesso metro che applicate ai Taliban.

Solo la Coerenza  ci darà indietro Patrick e ci darà giustizia per Tullio Regeni.

Solo la Coerenza arresterà l'avanzata di tutte quelle cosucce così antipatiche tipo le impiccaggioni ai lampioni dei ragazzini omosessuali o i femminicidi legali via lapidazione che tanto ci seccano sui social.

E la prossima volta, pensateci prima.

Di avversare con pervicacia qualcosa che vi tiene in vita.




EDIT:

Alla fine degli anni '30 la Classe dirigente Inglese era spaccata a metà: la maggioranza, quella al Potere, era fautrice della politica dell'Appeasement verso Hitler, ossia lasciandogli mano libera in Renania, Austria, Cecoslovacchia.

Una minoranza avrebbe voluto opporsi alle aggressioni naziste, soprattutto considerando che l'Esercito Tedesco degli anni '30 era minuscolo e debolissimo rispetto anche al solo Esercito Francese.

Churchill, il principale oppositore all'Appeasement, riteneva che per fermare Hitler non sarebbe stato necessario sparare nemmeno un colpo ma sarebbe bastata la fermezza delle Democrazie.

A questo punto, un fatto curioso:

Chamberlein, il principale fautore dell'Appeasement, come quasi tutti i suoi seguaci, durante la Prima Guerra Mondiale era rimasto al sicuro in Patria.

Churchill, invece, assieme ai pochi politici inglesi contrari all'Appeasement, durante la Prima Guerra Mondiale aveva combattuto in trincea e conosceva bene l'orrore della Guerra.

Chamberlein era contro la Guerra.

Churchill era pacifista.

Sappiamo come andò a finire: Chamberlain dichiarò Guerra mentre Churchill ci ha donato la Lunga Pace.

Essere contro la Guerra è molto pericoloso, costruire la Pace è molto faticoso...


21 agosto 2021

Punti di vista

 Cose che preoccupano me:

  1. Le conseguenze del Riscaldamento Globale, di gran lunga;
  2. L'avanzata inarrestabile delle autocrazie (Turchia, Russia), dei totalitarismi atei (Cina, Corea del Nord) e teocratici (Iran, Hamas, Hezbollah, Sahel, Africa Equatoriale, eccetera, Afghanistan incluso);
  3. La Crisi delle Democrazie Occidentali, avvelenate dalle disuguaglianze e dal crollo di coesione etico e morale (edonismo, estinzione delle comunità, estrema destra ai massimi, novax, omofobia, xenofobia, analfabetismo funzionale ecc.);
  4. Il Crollo dei Diritti Umani  su scala Globale;

Cose che preoccupano la maggior parte della gente di sinistra che leggo:

  1. Salvini e la Meloni;
  2. L'Imperialismo Americano / l'esistenza di  Israele aex equo con le ingerenze del Vaticano;
  3. Il Patriarcato impero dei maschi bianchi etero cis in Europa Occidentale;
  4. Il Riscaldamento Globale.

Uno di noi è in grave errore.

Disegno di Andrea Bozzo






16 agosto 2021

"ə" Vs Taliban: dopo la Caduta di Kabul

 Va bene, io lo "ə" inizio ad usarlo.

I Talebanə hanno ripreso l'Afghanistan e lo governeranno come facevano 20 anni fa.

Non voglio qui fare il riassunto di 20 anni di errori occidentali, ricordo solo alcuni dati di fatto:

  1. Questa è la guerra della Controffensiva post attacchi dell'11 Settembre, NON è la guerra dell'Esportazione della Democrazia;
  2. Agli USA i 20 anni di guerra in Afghanistan, dal punto di vista umano, sono costati quanto 10 giorni di Seconda Guerra Mondiale.
Facciamo un rapido calcolo. 

Consideriamo i diritti di cui godono le donne italiane.

E quelli di cui godono tutte le altre donne dell'umanità.

Ci vuol poco a stabilire che solo una piccola minoranza dell'umanità vive in paesi in cui i diritti delle donne (o degli omosessuali) sono paragonabili a quelli delle italiane.

In Africa e Asia (salvo Giappone e Corea del Sud) con mezza Oceania le cose vanno di male in peggio.

In America Latina non so ma a occhio direi che il livello dei diritti non è proprio quello svedese.

Come diceva Gino Strada? "I diritti devono essere di tutti, se no, sono solo privilegi".

Ecco, considerando lo stato delle cose e l'attuale crollo dei diritti delle donne su scala globale associato alla palese incapacità occidentale di preservarli, da padre di due bambine sono piuttosto preoccupato:

dai mercanti di Schiavi in Libia passando per Hamas, Hezbollah, Putin, la Cina, i preti sciiti finendo coi neogovernanti studenti di teologia islamica, beh, questi diritti mi sa che è il caso di difenderli anche lì dove non esistono e il primo passo è accettare un dato di fatto semplice: occorrono tantissimi F-35 per permettere di stampare un solo "ə".

La caduta di Kabul può essere facilmente attribuita a Trump, alla politica estera USA, al Capitalismo, ai rettiliani vedete voi.

Ma un fattore deve essere riconosciuto per invertire la tendenza: l'ignavia delle opinioni pubbliche occidentali che danno per scontati i diritti di cui godono.

E che è meglio rimettere le cose in prospettiva: per lo più, sulla faccia della terra, il patriarcato più violento avanza, non indietreggia. 


28 luglio 2021

Deformazione Professionale: una bottiglia d'acqua e l'Amerigo Vespucci

Un paio di anni fa ho acquistato una borraccia di acciaio per obliterare l'uso di bottigliette di plastica.
Ho scoperto, a posteriori, che è anche termicamente isolata, quindi ho preso l'abitudine di versarci dentro una  bottiglia d'acqua fresca e trascinarmi la borraccia ovunque.
Ma è da un mesetto scarso che mi arrovella una questione.
Dentro la borraccia ci sta un litro d'acqua.
La mia bottiglia di vetro da 1 litro pesa 600 grammi vuota.
Assumiamo trascurabili le perdite e i transitori.
Se tiro fuori dal frigo una bottiglia d'acqua fresca, mi trovo ad avere:

  • 1 kg di acqua a 4 °C;
  • 0,6 kg di vetro, sempre a 4°C ossia sempre a 273,15+4 277,5 °K.
Se svuoto la bottiglia d'acqua nella borraccia e riempio nuovamene la bottiglia con acqua del rubinetto mi trovo:

  • 1 kg di acqua a temperatura ambiente a contatto diretto con:
  • 0,6 kg di vetro, sempre a 4°C ossia sempre a 273,15+4 277,5 °K.
Se metto subito la bottiglia in frigo che vantaggio ho da un punto di vista ambientale ed economico?
Ossia: quanto del calore dell'acqua (e a rigore della bottiglia) invece di essere tutto asportato dal motore del frigo viene in parte assorbito dal vetro freddo della bottiglia?
Quanta energia elettrica vado a risparmiare?
Ho scaricato delle dispense universitarie di fisica tecnica e di trasmissione del calore, ho preso una matita e un foglio di carta.
Poi ho pensato che nemmeno il caso esemplare dell'Amerigo Vespucci, con la sua matematica elementare da scuola media, riesce a convincere i novax che i vaccini contro il Covid funzionano alla perfezione.
Quello che è successo sulla Nave Scuola della Marina Militare Italiana è la dimostrazione matematica che i vaccini funzionano: sistma chiuso, 360 persone vaccinate di cui 20 infetti, nessuno ammalato. Dunque, 360:100=20:x. x= 5,5. Efficacia Pfizer: 90-95% contro l'infezione, 100% contro la morte. il 94.5% dell'equipaggio, esposto al Covid senza via di scampo, non si è nè ammalato nè tanto meno infettato. I conti tornano.
Ma non i miei.
Mi è passata la voglia di calcolare quanta energia elettrica andrei a risparmiare (considerando che bevo 4-6 bottiglie di acqua al giorno scommetto che non è proprio un numero piccolo).
Perchè scommetto, senza tema di sconfitta, che qualcuno sosterrebbe che consumerei di più e che se mettessi nel frigo acqua bollente a raffreddarsi risparmierei sulla bolletta.
La Verità renderà pure liberi ma è una gran rottura di scatole in tempi di novax.






22 luglio 2021

Martino




Il mio ricordo di Martino Poda dovrebbe essere l'accoglienza nella sua casa l'anno scorso, una accoglienza che ancora mia figlia ricorda con nostalgia. 

Certo, è un ricordo di una famiglia splendida e del sorriso di uno Scout, uno Scout punto. 

Chi ha begli aggettivi per Martino ne aggiunga, non basteranno mai. 

Invece, a me vien da pensare a l'ultima volta che l'ho visto, perchè lo ricorderò così, con la sofferenza della malattia nel corpo e una concretissima visione di un futuro, di una Vita, tutta di là da venire. 

Mi hai convinto, Martino, hai ragione tu: ci vediamo.

20 luglio 2021

Colleghi

https://www.facebook.com/photo/?fbid=347058330320465&set=a.177475673945399


Oggi ho rivisitato e ricondiviso tutti o quasi i post che ho scritto sul G8 di Genova.

Voglio, oggi, ricordare un gruppo di persone che raramente viene considerata, incuneata tra carnefici e vittime.

Voglio ricordare i poliziotti e i carabinieri onesti.

Centinaia di migliaia di persone che lavorano per la nostra sicurezza con abnegazione, spesso andando ben oltre il proprio dovere, condannate.

Condannate a prestare servizio fianco a fianco di colleghi che hanno violato la Legge che avrebbero dovuto difendere e torturato i cittadini che avrebbero dovuto proteggere.

Prestare servizio al posto di blocco con un picchiatore di Bolzaneto non deve essere una bella esperienza, divisi tra il pericolo di fronte e quello al tuo fianco.

E' solo un'altra conseguenza dell'ingiustizia che le Vittime della Repubblica Italiana, per mano di questi criminali sadici, hanno subito.

La stessa Repubblica che ha protetto Carnefici e Mandanti arrivando anche a perseguitare le vittime.

Quindi, chiudo quesa giornata con un pensiero a tutti quei servitori dello Stato e dei cittadini costretti all'intollerabile convivenza con criminali come colleghi sul posto di lavoro.

E che si trovano costretti, dall'Omertà prepotente che viene dall'Alto, ad abbozzare di fronte a questi colleghi.

Quando, invece, avrebbero voglia di fare una cosa sola: mettergli le manette.

Per la più grave violazione dei diritti umani in Europa Occidentale dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.


14 luglio 2021

Come Riparare un Claber 8063 Aqua-Magic System

Un paio di anni fa ho acquistato un irrigatore da balcone per il mio piccolissimo orto urbano di piante aromatiche.




L'aggeggio non solo è utile durante le vacanze estive per innaffiare quando in casa non c'è nessuno, ma è indispensabile per favorire la crescita delle piante via irrigazione a goccia che, vi garantisco, funziona davvero meglio rispetto all'innaffiatoio normale: cercate pure su google, l'irrigazione a goccia è, dopo la pioggia, il miglior modo di innaffiare.

E poi nel serbatoio ci posso infilare acqua riciclata (fondi di bottiglia ecc.) il che non guasta.

Insomma, nonostante una esposizione del balconcino non ottimale prezzemolo, rosmarino, menta, salvia, rucola, alloro, maggiorana (e quando è stagione basilico) a cm 0 non mancano mai a casa.

Nell'ultima settimana il piccolo irrigatore ha smesso di funzionare: per qualche giorno la quantità di acqua prelevata dal serbatoio è diminuita fino a metà del solito e ieri il sistema non ha funzionato affatto.

Pensavo fossero le pile (l'aggeggio le ricarica con un pannello solare, ma il mio balcone è esposto a nord e dopo 2-3 settimane comunque si scaricano) ma anche con pile caricate di fresco non ho risolto il problema.

Pensavo fosse il filtro dell'acqua: l'ho pulito ma senza successo.

Alla fine ho trovato un ardito suggerimento su internet: pulire la pompa a membrane.

Effettivamente erano piuttosto sporche come potete vedere dalle foto sotto.

Lo smontaggio del dispositivo è piuttosto semplice (purchè abbiate i cacciavite adatti) e individuare la pompa non è un problema:





Ed eccole qua le membrane da pulire: 


da questa foto non si vede bene ma la membrana si stacca e può essere pulita a parte. Attenzione a rimontarla esattamente come prima. Per la pulizia delle parti fisse ho usato un cotton fioc imbevuto prima di aceto e poi di acqua. Per la membrana immersione in aceto e poi in acqua.
Suggerisco di fare qualche foto prima di smontare completamente la pompa e di prestare attenzione alla membrana che è molto delicata.


Prima di rimontare la pompa è bene bagnare le membrane.

E dopo aver rimontato?

Beh, ovviamente ha continuato a non funzionare.

Allora ho effettuato la procedura di sblocco prevista dal manuale (si inietta acqua con una siringa nella presa di immissione) e ... niente.

Allora ho deciso per le maniere forti: ho acceso il dispositivo sollevando il bidoncino che fa da serbatoio sopra il livello dell'impianto e ... Magia: tutto ha ripreso a funzionare.

Il problema era nella pompa sporca perchè stamattina dal serbatoio è risultata prelevata una quantità di acqua anche maggiore del solito.

Insomma, sembra tornato come nuovo.

Mi sento di raccomandare Claber nonostante il mio apparato si sia guastato  2 settimane dopo la scadenza della garanzia.

Perchè?

Perchè è riparabile.

A parte il fatto che il servizio clienti si è offerto di spedirmi gratis una pompa di ricambio, dal loro sito è possibile ordinare a prezzi assolutamente ragionevoli i ricambi anche di questo piccolo irrigatore.

E di questi tempi è una scelta davvero apprezzabile: se il mio tentativo in extremis fosse fallito con €  18,30 avrei potuto sostituire la sola pompa e non spenderne il quadruplo per sostituire tutto l'irrigatore.

Il raccolto di basilico è salvo, farò di nuovo il pesto.


EDIT del 22/07/2021


L'operazione è riuscita ma il paziente è morto.
La riparazione, di suo, è andata a buon fine ma ogni volta che il filtro usciva fuori dall'acqua la pompa doveva essere riattivata col trucchetto dello spostare in alto il serbatoio, cosa non fattibile quando il serbatoio è pesante 40 kg (configurazione vacanze).
Mi sono rivolto al servizio clienti Claber che ha diagnosticato il fine vita del motore elettrico della pompa e mi ha spedito gratuitamente un ricambio con le istruzioni per il montaggio.
Ora funziona tutto.
Complimenti a Claber sia per l'assistenza gratuita fuori garanzia legale sia per la possibilità di acquistare i ricambi per riparare il dispositivo.