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11 luglio 2025

I ragazzi di Piccianello non si sono venduti alla DC


A Matera si è votato e c'è un nuovo sindaco.

Gli faccio i migliori auguri ma non ho nulla da dire sulle elezioni in sé o sulla campagna elettorale o su come dovrebbe essere amministrata Matera in generale.

In realtà, inizio a scrivere questo post per impulso, non perché abbia già chiaro un obiettivo specifico.

Guardate l'immagine di copertina.

Purtroppo, non sono riuscito a reperire in rete l'originale, ormai cancellato dal tempo e mi sono adattato a riprodurla con l'AI.

La scritta  I ragazzi di Piccianello non si sono venduti alla DC comparve su quel muro (o giù di lì) alla fine degli anni '80, dopo una campagna elettorale per le elezioni amministrative e ci rimase a lungo.

E penso ai ragazzi di Piccianello di quarant'anni fa.

Penso al progetto politico che c'era dietro quella scritta, penso all'idea, penso alla comunità politica che voleva migliorare, progredire, evitare il declino che sarebbe cominciato da lì a poco.

Chi sono diventati?

Siamo noi.

Siamo passati da non vederci alla DC a regalarci (portando doni) a Putin, Hamas, Hezbollah, Ayatollah, Xi, Kim eccetera.

Per non parlare dell'appoggio esterno anche alla peggio Confindustria.

Direi che quando il 25 Aprile si cacciano le bandiere di chi ha liberato l'Italia per accogliere quella degli alleati di Hitler aevoglia a cercare di introdurre il salario minimo ...

Forse sarebbe stato meglio vendersi alla DC allora.

Perché, alla fine della fiera, il patriarcato, il genocidio, la lotta ai cambiamenti climatici, i diritti di donne e persone LGBTQ+, la mobilità urbana e tutte le belle parole che vi vengono in mente:  ai nemici si applicano e a chi ci sta simpatico si interpretano.

I ragazzi di Piccianello si sono regalati all'estrema destra più becera. 

Loro e i loro figli.








1 marzo 2025

possiamo scegliere tra il disonore e la Pace. Se scegliamo il disonore avremo la guerra



La risoluzione del problema cecoslovacco, che è stata ora raggiunta, è, a mio avviso, solo il preludio a una risoluzione più ampia in cui tutta l'Europa possa trovare la pace.

Questa mattina ho avuto un'altra conversazione con il cancelliere tedesco, Herr Hitler, ed ecco il documento che porta il suo nome e il mio.

Alcuni di voi, forse, hanno già sentito cosa contiene, ma vorrei solo leggerlo:

"Consideriamo l'accordo firmato ieri sera e l'accordo navale anglo-tedesco come simboli del desiderio dei nostri due popoli di non entrare mai più in guerra tra loro".

Miei cari amici, per la seconda volta nella nostra storia, un primo ministro britannico è tornato dalla Germania portando la pace con onore.

Credo che sia la pace per i nostri tempi.

Vi ringraziamo dal profondo del cuore. Tornate a casa e fatevi una bella dormita tranquilla.


Vi sembra questo il discorso di un guerrafondaio?

E che ne dite di quest'altro?


Non ho altro da offrire se non sangue, fatica, lacrime e sudore. Abbiamo davanti a noi un calvario del tipo più grave. Abbiamo davanti a noi molti, molti lunghi mesi di lotta e di sofferenza.

Voi domandate: qual è la nostra politica? Vi dirò: è fare la guerra, per mare, terra e cielo, con tutta la nostra potenza e con tutta la forza che Dio può darci; per fare la guerra ad una tirannia mostruosa, mai superata nell'oscuro e deplorevole catalogo della criminalità umana. Questa è la nostra politica. Voi domandate: qual è il nostro obiettivo? Posso rispondere con una sola parola: la vittoria. La vittoria a tutti i costi – La vittoria nonostante tutto il terrore – La vittoria, per quanto lunga e difficile la strada possa essere, perché senza la vittoria non c'è sopravvivenza


Eppure il primo discorso ha contribuito allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il Secondo alla Lunga Pace dell'Europa.

Neville Chamberlain, l'autore del primo discorso, era un pacifista e durante la Prima Guerra Mondiale fu sindaco di Birmingham.

Wiston Churchill non era pacifista per niente tanto è vero che andò volontario al fronte durante la Prima Guerra Mondiale, è l'autore del secondo brano.


Ecco, avendo fatto il classico, la parola 'pacifista' ha un significato un po' diverso da quello corrente.

Non uno che è A FAVORE della Pace rispetto alla Guerra: tu che vuoi? Té o caffè?

Ma, colui le cui azioni portano alla Pace.

Che non è resa, non è sottomissione, non è prigionia e non è morte.

E' Pace.

In questo senso, sei pacifista?

Sei Chamberlain o Churchill?

Dopo lo storico ed ignominioso agguato di Trump a Zelensky alla Casa Bianca, qualcosa di paragonabile solo alla Caduta del Muro di Berlino, l'Occidente a guida USA non esiste più.

Ora tocca a noi.

Certo, a noi Europei scegliere tra vivere e morire.

Ma in particolare a noi italiani di sinistra tocca davvero darci una svegliata.

Ci tocca scegliere tra il disonore e la Pace. 

Però, se scegliamo il disonore, avremo la guerra.



14 dicembre 2023

Prima dell'Apocalisse. Evitabile

Preparazione alla Battaglia


E' il natale del 1938 e sei un cittadino benestante di una delle poche democrazie occidentali. Ecco, sì: sei un parigino e stai comprando i regali di natale per i tuoi figli. In Spagna infuria la guerra civile che stanno vincendo i fascisti supportati dalla Germania  Nazista e dall'Italia Fascista mentre la Repubblica è sotto embargo da parte di Francia, USA e UK che non forniscono armi alla resistenza. La Cecoslovacchia se l'è già pappata Hitler.  L'Italia ha invaso e conquistato l'Etiopia usando armi di distruzione di massa. In Germania c'è appena stato il pogrom della Notte dei Cristalli con migliaia di ebrei tedeschi trucidati. Ma le luci della Senna sono così belle e poi 'sti spagnoli, avessero dato un po' più retta a Franco. E gli ebrei, si sa...

Che cosa potrebbe mai andar storto?

Bentornati nel 1938.

Il '39 è alle porte.

30 settembre 2023

Su-25 Frogfoot: mirror, mirror

Confrontate questi due disegni:






Che ve ne pare?

Penso che, anche ad un occhio inesperto, sia evidente la somiglianza tra i due aerei.

Quello in altro è il prototipo di assaltatore americano, l'Y-A9, l'aereo perdente del concorso che avrebbe poi portato la nascita del famigerato A-10 Thunderbolt II. Volò nel 1972.

Quello in basso, invece,  è il Su-25 Frogfoot in codice NATO, corvo per i russi, un aereo d'assalto sovietico che ha volato per la prima volta nel 1975.

Nello scorso articolo ho parlato di 'politica dello specchio', magari dovrei dare una piccola spiegazione in merito.

Dunque, per 'politica dello specchio' si intende la tendenza dei sovietici ad 'imitare' a specchio, appunto, gli aerei americani.

La faccenda è più propagandistica che effettiva, ma una certa tendenza a copiare gli occidentali è innegabile.

Francamente, non posso mica dar torto ai sovietici che mandarono giù un po' di orgoglio ma adottarono soluzioni più avanzate.

Non sempre: ho parlato in passato della balzana idea occidentale di usare solo primitivi missili aria aria nei caccia abbandonando i cannoni e delle infauste conseguenze che questo ebbe sulle capacità combattive dei jet USA negli anni '60. Decisione sballata immediatamente copiata dai generali russi per i loro MiG/Sukhoi.

Così, il Su-24 copiò l'F-111, il Su-25 l'YA9, il Tu-160 il B1, il Buran lo Shuttle e il MiG 29 l'F-18 eccetera.

Ma torniamo al Su-25.

Un aereo da supporto ravvicinato, l'erede del leggendario Il-2 Sturmovik, il Su-25 ha avuto un uso estensivo in varie guerre dimostrandosi robusto e capace di sopportare danni ingenti.

Sia russi che ucraini lo stanno usando in guerra.

Ovviamente, per i piloti ucraini, privi di copertura aerea e costretti ad affrontare la soverchiante contraerea russa, ogni missione in appoggio ai difensori è praticamente suicida.

Le loro perdite sono state gravi ma l'effetto morale di questi voli per i soldati a terra è concreto.

Spero che tantissimi di questi Su-25  ucraini finiscano presto in un museo per ricordare a chi ne gode il prezzo della vita e della libertà.






















21 settembre 2023

Su-24 "Fencer"




















Figlio della politica dello specchio (quando i russi si affannavano a copiare gli aerei americani, copiandone spesso anche gli errori), il Su-24 Fencer è un bombardiere tattico supersonico con ali a geometria variabile, copia concettuale del precedente F-111 americano.

Ho deciso di ricominciare a costruire modellini russi... Di aerei in servizio con l'aviazione ucraina.

La camo è un po' di fantasia dato che non ho i mezzi per riprodurre quelle pixellate.

Lo sviluppo di questo aereo è stato piuttosto travagliato ed è costato piuttosto caro ai piloti sovietici.

Progettato per volare a bassissima quota in modalità completamente automatica, il Su-24 ha pagato la scarsa affidabilità dell’elettronica russa.

Di contro, la proverbiale robustezza sovietica ha consentito ai Fencer di sopportare impatti con uccelli (il famigerato bird strike) quasi senza danno, se non per gli uccelli.

Questo costoso bireattore non ha avuto una gran fortuna nell’esportazione.

Ma sono gli esemplari ucraini che stanno facendo la Storia

Sfidando la supremazia aerea degli invasori, i piloti dei Su-24 ucraini dotati di armi occidentali (ES: Storm Shadow) sono riusciti anche a mettere fuori combattimento un sottomarino russo usato per lanciare missili sui civili ucraini.

C’è solo un pugno di aerei e di piloti ucraini che si oppone al terrorismo di stato russo correndo rischi ben più gravi di quelli dei loro omologhi russi.

Spero, per tutti noi, che basti.



20 luglio 2023

L'Aquila d'Acciaio








Chissà chi si ricorda questo vecchio film anni '80 su un ragazzino che ruba un F-16 e va a liberare il padre pilota prigioniero dei libici.

Protagonista assoluto, lui: l'F-16.

Il Jet occidentale per antonomasia dagli anni '80 in poi.

Ne sono stati costruiti poco meno di cinquemila.

Anche l'Italia ne ha noleggiati alcuni per qualche anno quando il vetusto F-104 è andato in pensione.

La macchina, negli anni, si è evoluta parecchio: l'F-16A iniziale era un caccia leggero, diurno, armato di cannone e un paio di missili aria aria a breve raggio AIM-9 Sidewinder (nella versione L, ossia la prima che funzionava bene come sostenevano i depliant pubblicitari ... della versione B).

L'F-16V (Block non so manco più dove sono arrivati) dei giorni nostri, invece, è un sofisticato cacciabombardiere ognitempo medio dotato di missili aria aria e aria superficie a lungo raggio con tanto di radar ad apertura sintetica.

Insomma, la differenza tra una spider biposto  degli anni '80 e una berlina moderna.

L'F-16 ha anche un lusinghiero record di combattimento di 76-1-5, ossia ha abbattuto 76 aerei nemici, ne è stato abbattuto uno solo (turco) in combattimento aereo ad opera di un Mirage 2000 greco. E cinque sono stati abbattuti dalla contraerea.

Veniamo, quindi, ai colori di questo modellino.

Che rappresenta un aereo che non esiste: l'Ucraina, infatti, non ha in servizio F-16.

Potrebbe averne in futuro e avrebbe dovuto già averne, se i popoli occidentali si meritassero le libertà e gli agi di cui godono.

Una cinquantina (o un centinaio) di F-16, da soli, non risolverebbero un gran che.

La guerra aerea moderna è estremamente complessa e il singolo aereo da combattimento è solo la punta dell'iceberg di un sistema logistico e di supporto elettronico che non può essere improvvisato.

Qundi, avremmo dovuto provvedere per tempo.

E dotare l'Ucraina di una difesa aerea dagli attacchi terroristici russi sarebbe dovuta essere una priorità per delle nazioni amanti della pace e rispettose della vita umana come, a sproposito, si vantano di essere quelle occidentali in generale e la loro frazione delle opinioni pubbliche che pensano di essere pacifiste, in particolare.

Ma così, evidentemente, non è.

In Italia, secondo recente sondaggio, solo il 30% degli intervistati è decisamente avverso all'operato della Russia.

Il 18% le è esplicitamente favorevole. Non l'1,8: il 18. In pratica una persona su cinque è a favore di guerra, aggressione, omicidi, torture, stupri e massacri oltre alla fine della libertà.

Fate voi.

Quindi, è per scaramanzia che mi sono deciso a realizzare questo F-16 coi colori che potrebbe indossare nell'aviazione ucraina.

Meglio tardi che mai, oserei dire.

Non credo che la configurazione che ho scelto sia realistica: le bombe a guida laser sono di troppo e probabilmente sarebbero sostituite da serbatoi ausiliari o missili aria superficie standoff. Il 4 Aim-120 e i 2 Harm, invece, sono plausibili.

Il modellino  mi è venuto così così (non ho la possibilità di dipingere camo pixellate) ed è stato particolarmente odioso da assemblare perché la Revell ha avuto la bella alzata di ingegno di spargere i pezzi tra i 4 sprue in maniera completamente casuale: non ce ne sono 2 contigui e ho passato più tempo a cercare il pezzo successivo che a montarlo.

Questo modellino rappresenta una sconfitta: perché gli ucraini la loro guerra per la libertà l'hanno già vinta.

Noi occidentali in generale e quelli italiani di sinistra in particolare, la battaglia per la difesa di pace e diritti umani, l'abbiamo già persa.

Nota.

A tal riguardo un esempio a caso: è doloroso ma necessario 'realizzare' che non è stata la tenera e commovente marcia di Don Tonino Bello a metter fine all'assedio di Sarajevo ma sono stati gli F-16 della NATO.

12 maggio 2022

Il Partito dell'ANPI

In vista delle prossime elezioni politiche sarebbe davvero carino che i sostenitori delle posizioni di Pagliarulo sulla guerra in Ucraina avessero un partito di riferimento partitico, almeno nell'ambito della "Sinistra".

Non sto qui a dettagliare e generalizzo, anche male, ma è per dare l'idea.

Gli antioccidentali. I nè nè. Quelli che 'a Gaza l'Iran fa bene a mandare le armi, a Kyev la Germania fa male a mandare le armi'. Quelli che 'bisogna fare la pace' senza aggiungere una qualsivoglia proposta concreta per fermare i carri armati russi senza armi mentre questa benedetta pace si materializza motu proprio. Quelli che le bandiere del Gran Muftì alleato di Hitler il 25 aprile Sì ma quelle della brigata palestinese (aka brigata ebraica) che combettè in Italia i nazifascisti no. Quelli che sulla distruzione di Aleppo by Putin non hanno emesso sillaba perchè tanto non era colpa di USA o Israele.

E potrei continuare con altre decine di esempi.

Queste persone sono molto concentrate a "Sinistra" ma confido siano anche ben rappresentate altrove.

Beh, a me interessa che abbiano un loro partito 'i "Sinistra" da votare, che non sia il mio.

Con loro candidati che siano coerenti con gli elettori.

E' probabile che ci siano molti voti per questo partito qua.

Potrei stare lì ad argomentare sulle ragioni morali ed etiche di una separazione del genere.

Dopotutto, vita e libertà sono questioni ben più rilevanti di salario minimo, politiche fiscali  e ridistribuzione del reddito.

Ma, in pratica, semplicemente non mi fido di chi, anche in buona fede e senza intenzioni di violenza alcuna, scambia un cavallo per un cappello.

Vi lascio questo illuminante video di Giovanni Pizzigoni che riassume molto più efficacemente di quanto saprei fare io il senso di tradimento che ho provato un po' da tutta la vita ma particolarmente acuto in questi orrendi mesi di guerra.


 

15 aprile 2022

L'Assedio




A cinquanta giorni dall'inizio di questa atroce guerra mi sento in dovere (verso me stesso) di scrivere un mio personalissimo Punto della Strada.

  1. Ho cambiato idea: da auspicare una resa immediata dell'ucraina ad accettare che siano gli ucraini a decidere della propria vita e libertà, anche a caro prezzo;
  2. Ho grossolanamente sbagliato una fondamentale valutazione: all'inizio delle ostilità, avevo sperato che i russi non si abbandonassero a stupri ed omicidi di massa e i primi segnali mi davano speranza: i russi non sparavano sulla folla che tentava di impedire il passaggio dei carri armati e non si avevano notizie di stupri. Poi le cose sono andate come si sa, dimostrando, dopo Bucha, che solo il sostegno alla resistenza  degli ucraini salva le loro vite e che negare loro le armi è, pacifintamente, complicità in strage;
  3. Sento come obbligo morale sostenere la causa della libertà e dei diritti umani: dal Tibet a Gaza, dal Kurdistan alle carceri italiane;
  4. delle Autocrazie non ci si può assolutamente fidare. Solo una deterrenza razionale, pertanto senza violenza, può salvare le democrazie dalla loro evidente, costante e crescente minaccia;
  5. il maggior pericolo, tuttavia, non viene dalle Autocrazie ma dagli occidentali che le ammirano o le giustificano, banalmente, per odio verso gli Stati Uniti;
  6. La mia antica idea di un esercito comune europeo inizia ad avere qualche diffusione, ma è di gran lunga troppo tardi. Servirebbero tra i 5 e i 10 anni e consentirebbe un grandissimo risparmio sulle spese militari attuali oltre a rendere sicura e pacifica l'UE. Ma è ancora solo un sogno distante: certi paesi invece di costruire una difesa comune riarmeranno a vanvera, l'Italia farà solo a vanvera; Comunque sulle armi la mia posizione è quella del Direttore dell'Avvenire: Deterrenza da difesa comune europea.
  7. La Sinistra italiana ha dimostrato ancora una volta la propria inqualificabile inadeguatezza storica, politica, culturale. Ma qualche segnale di speranza c'è: Luigi Manconi, Possibile, Letta, Vito Mancuso, Nicola Lagioia, Liliana Segre. Ovviamente, della destra (M5S/Lega/Flli ecc) inutile anche solo parlarne);
  8. L'ignoranza sulla Storia del XX Secolo (direi dalla Guerra Russo Giapponese alla caduta del Muro di Berlino) si sta dimostrando una catastrofe umana e politica: qua pare che la Pace e la Prosperità di cui ha goduto l'Europa siano merito di Partigiani e operai edili italiani;
  9. L'evolversi della guerra mi terrorizza. Putin potrebbe osare l'impensabile, gli USA stanno cogliendo l'occasione di tentare un ko per concentrarsi poi sulla sola Cina e l'UE, lasciamo perdere. Ogni giorno mi sveglio sperando che sia stato raggiunto un accordo per un cessate il fuoco e temendo che i russi abbiano usato una testata nucleare. Non riesco a vedere quali siano le condizioni per una Pace giusta, dato che dovrebbe essere siglata tra un autocrate aggressore ed una democrazia aggredita. Inoltre, spero sempre che si tenga traccia del destino di quei russi coraggiosi che si oppongono alla guerra;
  10. Rileggendo 15 anni di post a tema sul mio blog posso solo togliermi la risibile soddisfazione di scrivere: "Ve l'avevo detto".
Tutto quello che ha contribuito a costruire l'Europa della Lunga Pace è sotto assedio.
Storia, razionalità, empatia, diritti umani, circondati da ignoranza, ideologia, sete di sangue e di sottomissione.
Anche se, per miracolo, la guerra finisse questa notte, l'assedio continuerebbe.
Si dovrà contrattaccare: deterrenza e difesa dei diritti umani.


PS: un'amica mi ha chiesto: "Ma perchè ti prendi tutto 'sto veleno coi pacifinti?" "Per far statistica e dimostrare agli analisti del KGB che monitorano il web che non si sono comprati tutta l'Italia".

6 aprile 2022

Le Quattro Giornate di Napoli o l'8 Settembre?

Le Quattro Giornate di Napoli o l'8 Settembre?


Saratov, Russia, 24 Aprile 2022


Il Colonnello Pavel Leonidovich Sergetov uscì di umore cupo dal briefing di pianificazione della missione, nonostante fosse evidente che i rischi fossero minimi per non dire trascurabili.

Tutto il volo si sarebbe svolto su territorio amico, il supporto elettronico e la scorta caccia sarebbero stati formidabili.

Ma, dopo due mesi di guerra, non riusciva a prendere alla leggera nemmeno un volo di addestramento.

"Yurij" disse rivolgendosi al Capitano Yuij Dimitrovich Pavolv che era l'ufficiale alle armi.

"Voglio che testi i Kh-101 due volte e che controlli i waypoint tre volte. Le immagini degli obiettivi ce le consegnano tra poco".

La missione sarebbe stata effettuata da due coppie di Tupolev Tu-160M "Cigno Bianco" con il supporto di MiG-31 e Su-35.

Avevano 12 ore per i preparativi.

I giganteschi bombardieri sembravano api regine accudite da un nugolo di operaie.

Tecnici, veicoli e piloti si affannavano attorno ai velivoli per approntarli.

Le grandi stive bombe venivano caricate con cautela, senza fretta.

Sergetov supervisionò personalmente il carico di ognuno dei  36 missili più il carico speciale destinato al quarto bombardiere.

La missione non era neppure cominciata e lui già si sentiva stremato.

Per fortuna sarebbe stata breve: meno di cinque ore di volo dal decollo all'atterraggio. 

Niente rifornimento in volo.

Pavel sentiva le porte dell'inferno aprirsi ad ogni passo che percorreva.

Il piano era sensato.

Rischioso, ma sensato.

Ma cosa era andato nel verso giusto negli ultimi due mesi?

Le notizie che filtravano dal fronte attraverso i firewall della censura erano cupe.

L'aviazione era un club ristretto e non si potevano nascondere le chiacchiere sulle perdite al fronte.

Calò la notte.

Da lì non si vedevano i lampi della guerra.

Una coppia di TU-95 Bear decollò rumorosamente.

I giganteschi bombardieri ad elica decollavano ogni notte per attaccare obiettivi in Ucraìna, ma la scarsità di missili da crociera ne limitava l'impiego pratico.

Ben presto, nelle tenebre, arrivò il suo turno.

Cielo sulla Russia Occidentale, prime ore del 25 Aprile 2022


Il 121° Reggimento Bombardieri Pesanti della Guardia stava iniziando una nuova guerra o avrebbe contribuito a vincere quella in corso.

Più a nord, due aerei radar Beriev A-50 si stavano addentrando nel territorio della Bielorussia scortati da caccia Su-35.

4 MiG-31M del 790° Reggimento Caccia Intercettori si alzarono in volo dalla base aerea di Khotilovo/Borisovskiy tenendo alla loro sinistra la lunga linea del fronte con l'Ucraìna.

Sul Baltico, poi, era prevista la presenza massiccia di caccia Flanker,

Far decollare 4 bombardieri da 275 tonnellate non era un compito banale.

I sedici uomini si incontrarono per chiarire gli ultimi dettagli prima di indossare tuta di volo ed equipaggiamento

Ma alla fine della lunga procedura Pavel si ritrovò schiacciato dall'accelerazione impressa dai 4 motori Kuznetsov NK-32 i cui postburciatori lasciarono una scia di fuoco e luce, l'unica luce nelle tenebre della guerra.

Ma per lui c'era solo quella degli strumenti.

Il suo equipaggio era silenzioso e occupato.

Una volta impostata la rotta, a lui non rimase molto da fare.

Non era necessario svegliare mezza Russia andando a velocità supersonica e il volo continuò tranquillo ad alta quota a 520 nodi.

A sinistra, di tanto in tanto, i sinistri bagliori delle esplosioni in Ucraina si levavano dall'orizzonte lontano.

"Nostre o loro?"

All'altezza dell'Autostrada Briansk Gomel la formazione virò ad Ovest puntando direttamente su Varsavia.

"Ci siamo" Pensò il pilota.

Inizia la giostra.

Non era possibile nascondere 4 bombardieri che volavano in alto, anche a 400 km dalla frontiera Polacca.

La comunicazione di Vanya, il capitano addetto ai sistemi difensivi, arrivò precisamente quando prevista: "Rapporto ESM, i radar di ricerca NATO in Polonia stanno raggiungendo la soglia di rilevabilità: ci vedranno entro un minuto al massimo".

Il Generale a bordo dell'aero radar più arretrato diede l'ordine.

I 4 bombardieri Tu-160 iniziarono la loro accelerazione fino a superare la velocità del suono.

Il Tu-160 poteva raggiungere Mach 2, ma non avrebbero raggiunto quella velocità durante l'azione.

Ma era fondamentale per il piano che i 4 bombardieri si avventassero verso lo spazio aereo polacco a velocità supersonica. 

L'azione sarebbe durata pochi minuti.

Cielo sulla Germania centrale, prime ore del 25 Aprile 2022.

Due mesi di belligeranza in Europa non avevano compunque portato la noia a bordo dell'Aereo Radar NATO E-3 che orbitava pigramente in costanti ellissi sopra la Germania.

L'aereo riceveva informazioni da tutti i sensori NATO a nord delle Alpi.

"Oh bella" Disse un operatore Belga quando nel giro di pochi secondi troppe cose andarono storte.

"Generale, abbiamo 4 Blackjack in avvicinamento su rotta 268, distanza 1400 km, velocità 700 nodi e in aumento. Puntano su Varsavia. Poi, sul Baltico abbiamo un improvviso traffico di  radar Irbis-E a tutta potenza".

In pochi concitati minuti il quadro si fece ancora più fosco.

"I Blackjack si avvicinano a mille nodi, abbiamo  conferma di almeno 6 Flanker che puntano verso Tallinn dal mare e... Generale, 4 MiG-31 hanno appena acceso il radar, abbiamo rilevazioni di Zaslon a sud di Minsk".

Era molto improbabile che i russi stessero per iniziare un attacco alla NATO, ma tante cose atrocemente improbabili erano diventate una crudele realtà, se non per i negazionisti, negli ultimi due mesi.

Il generale non poteva ignorare i fatti.

"Scramble Polonia e Baltici".

Nonostante la crisi in atto, c'erano solo 8 intercettori disponibili per coprire la Polonia e gli stati Baltici pronti al decollo, ossia in QRA: Quick Reaction Alert.

La situazione era inquietante ma non necessariamente pericolosa.


Cielo della Bielorussia, prime ore del 25 Aprile 2022

I bombardieri rallentarono bruscamente al di sotto della velocità del suono per sganciare le armi e iniziare subito dopo la virata che li avrebbe ricondotti alla base.

"Yurij, vai, spara!"

I tre Tu-160 armati di missili Kh-101 iniziarono a lanciare i 36 ordigni che trasportavano in totale.

Ormai erano ben dentro il raggio d'azione dei radar della difesa aerea polacca e l'improvviso aumento della segnatura radar dei bombardieri causato dall'apertura della stiva bombe non poteva essere interpretato ambiguamente.

Il Kh-101 era un missile da crociera stealth, ma questo non voleva dire che fosse completamente invisibile ai radar, solo che la distanza da cui poteva essere individuato era ridotta, soprattutto a bassa quota.

Ma, nella fase di lancio, a breve distanza dai radar mobili polacchi installati in prossimità della frontiera bielorussa, erano perfettamente rilevabili.

Sull'Aereo Radar NATO le bestemmie, tuttavia, furono immediatamente sommerse da un'ondata di panico quando il quarto bombardiere russo sganciò il suo carico.

Tonnellate di chaff vennero sganciate dalle prime due stive bombe, mentre dalla terza si sprigionò una potentissima ondata di disturbi elettronici.

L'enorme nuvola di chaff  composta da milioni di trucioli metallici tagliati in dimensioni diverse per riflettere le frequenze dei vari radar NATO e l'ondata di disturbi accecarono per lunghi minuti la difesa aerea NATO a Nord delle Alpi.

L'allarme generale iniziò a propagarsi dall'Aereo Radar ai vari comandi di difesa aerea nazionali.

I missili viaggiavano tra 700  e 970 km orari e avrebbero impiegato meno di mezz'ora a raggiungere Varsavia.

Lentamente, la  nuvola di chaff si disperse e, man mano che il bombardiere dotato di contromisure elettroniche speciali si allontanava, i radar NATO riconquistarono efficienza.

La situazione sul Baltico fu la prima a chiarirsi: i caccia flanker avevano fatto retro front.

Anche i MiG-31 avevano spento i radar e avevano preso una rotta verso Est seguendo i bombardieri in ritirata.

Ma i missili?

I caccia NATO  sui cieli polacchi furono inviati, radar accesi, a cercarli tra Varsavia e la frontiera con la Bielorussia.

Ma fu presto chiaro che era stato solo un crudele scherzo dei russi:

i missili erano probabilmente diretti a sud, verso la regione di Leopoli

Crudele ma costoso: 36 missili erano più di quanti ne avessero mai usati i russi dopo la prima notte di guerra.

Crudele e basta: dove avrebbero colpito questa volta?

Un F-16 ebbe un contatto radar con alcuni missili che confermava l'ipotesi e fu tutto.

Gli ucraini erano già stati avvisati della strana incursione e furono avvisati anche dell'attacco in corso.

Effettivamente, i missili si diressero a bassissima quota verso Leopoli.

Oltrepassarono la città ad Est e proseguirono verso sud.

Uno fu abbattuto da un SAM Ucraino, gli altri 35 proseguirono a bassissima quota.


Cielo dell'Ungheria, prime ore del 25 Aprile 2022

Il Kh-101 volava a 30 metri di quota sul terreno guidato da un sistema di navigazione inerziale assistito da satelliti gps russi GLONASS.

Inoltre, era dotato di un sensore elettro-ottico in grado di riconoscere la mappa del terreno memorizzata nel computer di bordo correggendo la rotta in maniera del tutto indipendente da sorgenti di dati esterne.

Il missile non era dotato di radar e non emetteva, pertanto, nessuna radiazione elettromagnetica che potesse essere intercettata.

I 35 missili superarono la frontiera ungherese e si diressero verso Budapest.

Nessun intercettore NATO, però, era in volo sull'Ungheria.

E non c'era un E-3 ad orbitare a sud delle Alpi a fare da aereo radar sui Balcani.

I missili furono scoperti a ovest di Debrecen, ben dentro lo spazio aereo ungherese.

E la rotta non lasciava molti dubbi sull'obiettivo: poteva essere Budapest, ma a che pro bombardare la capitale del paese più amichevole verso la Russia? Poteva essere Lubiana, ma a che pro attaccare una piccola capitale di un paese disarmato? E poteva essere Aviano.

Al quartier generale della difesa aerea NATO (Integrated Air and Missile Defence System) fu dato l'allarme generale.


Cieli dell'Italia, prime ore del 25 Aprile 2022

In Italia decollarono caccia da Grosseto e da Aviano stessa.

4 Typhoon e 4 F-16.

La notte dell'Italia settentrionale fu squarciata dai bang supersonici dei typhoon che volavano verso nord nel disperato tentativo di arrivare a portata dei missili russi che si dirigevano verso Aviano.

L'Ungheria non era certo il paese più ostile alla Russia di Putin ma era comunque un Paese NATO e gli unici 2 caccia Gripen in servizio di allarme si alzarono in volo dalla base aerea di Kecskemét, ma i missili erano troppo vicini e i jet ungheresi non riuscirono ad intercettarli subito e si misero all'inseguimento.

Così, mentre ad Aviano suonavano le sirene dell'allarme aereo gettando nel panico più completo la popolazione, i missili arrivati al Danubio cambiarono rotta virando bruscamente a sud.

Tutti salvo uno, che malfunzionò e proseguì verso Ovest schiantandosi senza esplodere nel lago Balaton.

I due Gripen Ungheresi ripresero il contatto col piccolo stormo di spietati assassini meccanici poco prima del confine ungherese con la Serbia.

I due caccia avevano 4 missili AMRAAM a guida radar e 4 Sidewinder a guida infrarossi in tutto e lancirarono gli ordigni  sui bersagli rilevati dal radar di bordo e dai sensori a infrarossi (IR) dei Sidewinder.

Abbatterono 4 Kh-101, poi i missili entrarono in Serbia e i jet ungheresi fecero dietro front.

30 missili proseguirono la loro corsa verso Sud ma un altro si schiantò nelle montagne della Bosnia.

Ovviamente, dalla Serbia non arrivarono informazioni sui missili in volo.

A questo punto, i bersagli dei missili sarebbero potuti essere ovunque, dalla Romania alla Grecia all'Italia meridionale.

A Gioia del Colle i 2 Typhoon in QRA furono raggiunti sulla pista di decollo da altri due caccia  mentre ad Amendola i 2 F-35 in QRA si tenevano pronti.

Le poche batterie di missili antiaerei SAM Spada sparse per la Penisola erano in allarme.

Tutti gli aerei dotati di missili aria aria disponibili nel cuore della notte di un giorno festivo erano o in volo o pronti al decollo.

Ma non ci fu tempo per approntarne altri.

Dopo lo scramble inutile verso la frontiera con la Slovenia gli F-16 e i Typhoon di Grosseto si erano diretti a Sud-Est lungo l'Adriatico paralleli alla costa della Croazia.

E finalmente individuarono i 30 missili russi all'altezza della costa del Montenegro.

A quel punto tutti i caccia disponibili decollarono da Gioia del Colle, Amendola e Trapani.

I radar della difesa aerea inquadrarono i 'vampiri' in arrivo subito dopo.

I missili erano ventinove.

Gli aerei NATO in volo a portata utile dei Kh-101 erano dieci con un totale di 40 missili aria aria.

Furono lanciati tutti.

Tre non funzionarono.

Dodici mancarono il bersaglio ma 25 fecero centro.

4 Missili passarono.

I SAM Spada a presidio della Base di Gioia del Colle non avevano un radar sufficientemente avanzato  per individuare i missili stealth russi a grande distanza e ne abbatterono solo 1.

L'Italia aveva, a poche centinaia di KM dall'obiettivo dei missili russi, una fabbrica in grado di produrre missili superfice aria efficaci contro la minaccia in arrivo.

Ma la popolazione del Bel Paese ha sempre preferito vendere ottime armi all'estero piuttosto che comprarle.

I 3 missili superstiti colpirono la base distruggendo uno dei preziosissimi Typhoon, un Hangar e un deposito munizioni la cui corazzatura resistette e non ci furono esplosioni secondarie.

Quattro militari restarono uccisi, dieci feriti.

Il Presidente della Repubblica era stato svegliato quando i missili si erano diretti verso Aviano e fissava impietrito l'alba del 25 Aprile sorgere su Roma.

Il Colonnello Pavel Leonidovich Sergetov stava atterrando a Saratov con lo stesso sguardo cupo.

La difesa aerea della NATO poteva essere bucata con facilità.

Gli Italiani erano avvertiti, non si sarebbero fatti trascinare in una guerra non loro. Questo diceva il piano di Mosca. La NATO sarebbe stata spezzata politicamente e in cambio l'Italia avrebbe ricevuto gas e petrolio. L'opinione pubblica italiana era stata lavorata a dovere per decenni, inoltre, i russi non avevano sparato sulla base NATO di Aviano ma solo su quella italiana di Gioia del Colle.

Il Colonnello russo e il Presidente italiano condivisero lo stesso pensiero.

L'Italia avrebbe invocato l'Articolo 5 del trattato NATO?

Il Presidente sapeva di dover parlare alla Nazione ma sapeva anche che sarebbero stati gli italiani a decidere.

Come per le Quattro Giornate di Napoli o l'8 Settembre 1943.

Arrendersi o reagire?


Note: 

non ho indagato a fondo sul numero di intercettori in QRA effettivamente disponibili ma i gruppi italiani di intercettori Typhoon sono 3 più uno su F-35 al momento.

Non ho fatto indagini troppo approfondite nemmeno sulla dislocazione dei radar e sulle batterie di SAM Spada.

Sono stato piuttosto ottimista col rateo di intercettazione dei missili russi.

In altre parole, il racconto non è tecnicamente accuratissimo. Le conclusioni sì.

3 aprile 2022

Italiani: volete un aumento di stipendio e più soldi alla sanità? Comprate intercettori e contraerea (e andate in bici)


Produttività.

Da più di vent'anni, quella italiana è immutata.

Il Paese non cresce e gli italiani sono inamovibili.

E questa è una realtà su cui non spreco ulteriori parole.

Niente smuove gli italiani, niente.

La Pandemia sarebbe stata un'ottima occasione per rivoluzionare la mobilità urbana incentivando l'uso delle biciclette.

E invece (poco o) niente.

Anche gli effetti dell'antropocene ormai inogppugnabili (non piove da mesi a Nord e il Po è ridotto alla portata della Gravina di Matera) dovrebbero spingere gli italiani ad abbandonare il più possibile i combustibili fossili.

E invece niente. 

L'impennata del prezzo dei carburanti? 

Neppure: tutti in auto come al solito.

E, a quanto pare, nemmeno la Guerra smuove gli italiani.

Le altre nazioni europee hanno deciso di cambiare e stanno cambiando.

L'Italia no: al netto delle preoccupazioni per il prezzo della benzina, la Guerra di Putin in Ucraìna occupa le prime pagine e le TV ma non quella parte del corpo degli italiani dedicata al 'movimento'.

Per dire, la Germania riarma, le nazioni neutrali del Nord pensano di unirsi alla NATO.

L'Italia non fa nulla.

Nulla.

Non riarma, non disarma, niente

Business as usual.

Gli stessi slogan, le stesse fazioni, la stessa immobilità di sempre.

Non entro assolutamente nel merito della tragedia ucraina in questa sede.

Eppure c'è un evidente filo che lega il rifiuto della bicicletta come mezzo di trasporto urbano al rifiuto di prendere atto delle implicazioni dell'aggressione russa all'Ucraina.

Ossia, l'incapacità di reagire all'evidenza.

Sia per le bicilette che per la contraerea.

Come scrive Luca Ricolfi ne "la società signorile di massa", gli italiani non leggono, non studiano ma giocano.

E anche l'inutile agitarsi sui media di queste terribili settimane è solo un altro gioco perchè non ne consegue alcun mutamento delle posizioni dell'opinione pubblica.

Se due mesi fa si fosse posta la domanda "Lei ritiene che l'uso dell'auto privata, date le circostanze, vada disincentivato" dubito molto che i risultati sarebbero molto diversi oggi.

Ed inutile anche pensare a fare paragoni su eventuali domande sulla Difesa: tempo perso.

Quindi, direi di fare esasttamente il contrario delle preferenze della maggioranza degli italiani.

Andare in bici, costruire una difesa aerea.

Vedrete che a muoversi secondo evidenze vi aumenta anche la busta paga.

E anche a comprare qualche batteria di missile antimissile, se andassimo in bici aevoglia a soldi in più per la sanità...