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4 settembre 2022

Ritorno alla Luna Rossa di Federico Valicenti


Quando ho rimesso piede, dopo molti anni, nell'ingresso del ristorante "La Luna Rossa" a Terranova di Pollino, mi è sembrato di tornare indietro nel tempo.

L'ultima volta che siamo stati a Terranova eravamo in due.

Ci siamo tornati, quest'estate, in quattro.

Federico ci ha accolti come se fossimo mancati solo per un paio di mesi.

Illuminati dal sole che faceva capolino tra nuvole e montagne, ci siamo seduti nel corridoio-terrazzino con vista sul massiccio del Pollino, abbiamo potuto compiere un viaggio nel gusto e nel nostro tempo, fino a tornare agli anni in cui speravamo di poter rimanere a vivere a Matera.

Il tempo in cui riuscivamo a visitare il nostro Pollino anche più volte all'anno.

Ovviamente, il tempo non si è fermato.

Perchè anche alla Luna Rossa, per fortuna, il Menu è cambiato.

Non mi intendo di cucina anche se mi piace molto cucinare e apprezzo la buona tavola.

Non sono in grado di recensire dal punto di vista tecnico il pranzo che ho gustato.

Mi è piaciuto tutto e posso confessarvi di aver spazzato via anche le briciole.

Nota: il ristorante è perfettamente attrezzato per nutrire anche chi soffre di intolleranza al glutine.

Quindi, non scenderò nei dettagli, proprio perchè non sono in grado di farlo.

La Luna Rossa è più di un ristorante: è un percorso culturale, sociale e storico. Lo Chef Federico Valicenti racconta più che illustrare le pietanze. Il cibo è ottimo, il servizio eccellente, il rapporto qualità prezzo notevole. Ma quello che non si trova altrove è la poesia nel trasformare il corretto rapporto tra uomo e natura in qualcosa di più di un bel piatto. 

La Luna Rossa è un luogo politico.

E' un esempio di successo sopra le tante chiacchiere del turismo sostenibile, le opportunità, le ricchezze culturali e tanti tanti bla bla bla con cui le comunità meridionali troppo spesso si autoingannano, tanto poi è facilissimo dare la colpa ai politici di turno.

Vi lascio qualche immagine dei piatti che ci sono stati serviti:










Me ne sono sfuggiti alcuni (ero piuttosto impegnato a mangiare e ho lasciato stare il cellulare).

Segnalo, a richiesta, il Cosciotto dello Sposo: Federico vi spiegherà volentieri il significato del nome del piatto.

Credo che la Luna Rossa sia una tappa obbligata per chi visita la Basilicata. 

Ci torneremo appena possibile

22 agosto 2016

La Luna Rossa

Sono passati almeno 20 anni da quando sono diventato cliente ed estimatore di Federico Valicenti e della sua cucina.
La Luna Rossa è solo un ristorante, certo, di un minuscolo comune del Parco Nazionale del Pollino: Terranova del Pollino, appunto.
Si mangia bene?
Sì, si mangia  bene.
Si spende poco?
Certo, il rapporto qualità prezzo è elevatissimo.
Ma l'Italia è piena di ristoranti in cui si mangia bene e si spende poco.
Quelli che sono rari sono i Federico Valicenti.
Capiamoci.
Il ristoratore Valicenti è un professionista eccellente sotto tutti i punti di vista.
Ma l'uomo di Cultura Valicenti è qualcosa di raro.
Federico porta a tavola la Storia e la tradizione, farine di grani rari, patate particolari, andando oltre lo slow food.
È il Patrimonio culturale, agricolo e sociale della Basilicata in generale e del Pollino in particolare a finire in tavola.
E sono sapori che non passano solo dalla bocca.
Federico ti racconta gli ingredienti, non te li elenca.
Fiabe e storie i cui protagonisti sono i peperoni cruschi, l'aglianico del Vulture, gli aromi di questa Montagna selvaggia e le fatiche dei suoi pochi abitanti.
Ti entrano nel cervello e ti ricordano radici e futuro.
Già, perché la Cultura di quest'uomo non solo si mangia letteralmente, ma è una vera e propria filiera economica di ampio respiro.
È scomodo arrivare a Terranova, ma è ancora più difficile allontanarsi da un vero e proprio esempio per chi sogna di restare in Basilicata salvandosi dell'emigrazione forzata. Talento e sacrificio, lavoro e professionalità finalmente premiati.
Se c'è l'ha fatta lui vuol dire che può farcela anche un altro.
Quindi, se vi tocca di passare ad est del Pollino, prendetevi qualche ora di sosta e salite dalla Jonica via Sinnica a Terranova del Pollino, fatevi questo regalo.
Perchè il sapore del Cosciotto dello Sposo è ineguagliabile, ma la storia del nome di questo arrosto di Agnello può narrarvela solo Federico Valicenti e non può essere trascritta qua.
Buon Appetito