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10 settembre 2012

Linux Day 2012, abbiamo trovato i blocchi di partenza!!!

E' stato davvero con un sospiro di sollievo che ho accolto la disponibilità del caro Vito ad accollarsi gran parte del carico della preparazione del Linux Day 2012.
Purtroppo, per motivi lavorativi, non posso assicurare che sarò disponibile proprio per il giorno della manifestazione, sabato 27 Ottobre 2012.
Certo, per contribuire all'organizzazione dovrei comunque esserci, ma...
Ma è davvero ora di passare la mano.
5 Edizioni del Linux Day hanno visto il sottoscritto nel direttivo organizzativo espressione di una Comunità Unica.
Ora, anche se io non avessi questo problemino di disponibilità, ritengo che sarebbe comunque opportuno cedere il testimone.
Cambiare è salutare.
Io, se il 27 Ottobre sarò a Matera, mi occuperò di una cosa specifica diversa da quelle che avrei potuto affrontare con un ruolo organizzativo più elevato.
Quindi, cambiare è salutare per me, certo.
Ma è salutare soprattutto per la Manifestazione e per la Comunità.




Tutti devono avere la possibilità di imparare l'organizzazione e la direzione di questo bellissimo evento.
Cosa ancora più importante: è fondamentale che l'idea di Linux Day non sia fossilizzata secondo la 'visione' del Sottoscritto e degli altri organizzatori storici.
Ma che sia aperta a nuove interpretazioni, a nuovi contributi.
Che, poi, diciamocelo: non è che il frutto di questi 5 Linux Day sia proprio spettacolare.
E non parlo degli eventi in se, tutti costruiti in un oggettivo crescendo di elevata qualità tecnica della proposta.
Ma della tenuta di una Comunità Locale che si è dimostrata incapace di guadagnare respiro oltre i singoli eventi annuali.
Eppure di cose importanti in ballo tra un Linux Day ed un altro ce ne sono parecchie ma non è questo il momento di entrare nel merito.
Spero, quindi, che questo 'organizzando' Sesto Linux Day materano porti una ventata di aria fresca riuscendo in un concreto reboot della Comunità Locale, aprendo spazi nuovi per tutte le persone interessate a diffondere concretamente giorno per giorno la Cultura di Libertà e Progresso insite nel Software Libero, vero obiettivo dei Linux Day.
Buon Lavoro e un grazie anticipato a tutti.


28 giugno 2012

25 Giugno 2012, Matera: Software Libero ed Open Data: come ti cambiano la vita. Un Resoconto Personale


Dopo lunga preparazione siamo riusciti a realizzare un convegno su Software Libero ed Open Data a Matera.
L’ambito?
La Politica.
Ossia, la possibilità di trasformare idee in azioni concrete.
Per chi mi conosce è superfluo, ma per gli altri lettori di queste parole è bene ricordare il mio impegno per la diffusione di Software Libero e l’adozione degli Open Data come parte fondante del mio impegno Politico e Sociale.


Ai ragazzi degli scout ho sempre detto che “usare linux è il modo scout di usare il computer”
Durante la campagna elettorale e durante il mio impegno nella Segreteria del Partito Democratico Materano ho portato il vessillo della Causa dell’Open Source & C. sempre con me, fino ad arrivare al convegno del 25 Giugno.
E poi ci sono i 5 Linux Day.
Esperienze preziose, insostituibili e basilari.
Senza i Linux Day non avrei conosciuto le Persone che si stanno dimostrando capaci di portare avanti in solido iniziative che abbiano effetti concreti, oltre la simpatia e l’entusiasmo degli episodi una tantum.
Sono le Persone il dono più prezioso della mia avventura nel Software Libero.
Ed è stato grazie a tante persone se siamo riusciti ad organizzare questo evento che reputo fondamentale per le speranze di miglioramento della Vita di Basilicata.
Perchè una Legge su Software Libero ed Open Data, se ben fatta, approvata rapidamente ed applicata in spirito al più presto avrebbe un devastante impatto sulle inefficienze amministrative, sui costi di gestione, sulle lungaggini burocratiche e sulla spesa improduttiva.
E consentirebbe di aumentare il tasso di occupazione sia in maniera diretta che attraverso la liberazione per le imprese dalle catene del Software Proprietario.
Inizio da qui.
Dalla testimonianza di una migrazione già completa.
Inizio dai fatti.
Andrea Bonani, il gentilissimo coordinatore del progetto FUSS per conto dell’Intendenza Scolastica della Provincia di Bolzano, è stato chiaro nella sua preziosa testimonianza.
La migrazione al Software Libero è possibile, dato che è già successa.
Non è un evento mitico, un mantra mistico.
E’ accaduto, anni fa, in Italia, che una amministrazione pubblica abbia deciso di smettere di spendere € 270.000,00 all’anno in licenze proprietarie ed abbia reinvestito quella somma in migrazione ed occupazione di 7 tecnici.
E’ successo davvero. Ed Andrea Bonani ne è la prova vivente. 
Non solo.
Nel suo intervento ha anche dato la disponibilità a divulgare le metodologie e le soluzioni ai problemi incontrati durante la migrazione, perchè la conoscenza del Pubblico può e deve restare del Pubblico.
A Bolzano sanno come si fa perchè l’hanno fatto. 
E ci dicono: se volete farlo anche voi fate un fischio.
E’ da questo punto che dobbiamo partire.
E’ una questione di volontà che una Legge deve poter tutelare.
Noi chiediamo una Legge che tuteli la volontà di migliorare le cose.
Torniamo, quindi, all’evento.
Non ringrazierò mai abbastanza Margherita Di Leo (Consigliere Ass.ne GFOSS.it, Associazione Italiana per l’Informazione Geografica Libera) per aver accettato di assistermi anche in questa iniziativa. 
Ogni volta che viene a Matera, per lei sono 4 ore di strada tra andata e ritorno.
Ed il suo contributo non si è limitato a fare quello che le avevo chiesto, ossia una introduzione per un pubblico non tecnico, degli argomenti in questione.
Margherita ha fatto propria l’iniziativa fino a riuscire a trascinare a Matera da Trento Maurizio Napolitano, presidente dell’Italian Linux Society e Tecnologo della Fondazione Bruno Kessler, Open Knowledge Foundation Italia. 
Ha tolto ogni dubbio agli astanti su cosa sia il Software Libero affrontando di petto anche la celeberrima domanda scomoda: “Ma se il Software Libero è così buono e bello come mai non usiamo tutti solo quello?” 
Margherita ha smontato la falsità del teorema snocciolando con eleganza i fatti: politiche monopoliste, politiche commerciali scorrette e semplice disinformazione, tutti fattori importanti ma aggirabili anche grazie ad una Legge ad hoc.
Ecco QUI le slides del suo intervento.
Maurizio Napolitano, dopo,  ha incantato la platea con la sua esposizione chiarendo un paio di concetti fondamentali:

  1. Tutto si può fare, basta la volontà. Ma una volontà che non nasce dal nulla e che necessita di una strategia comunicativa efficace.
  2. Il XXI secolo è il secolo del software, come il XIX quello dell’acciaio. L’apertura dei dati può portare a risvolti positivi impensati. 


Ecco QUI  e QUI le slides del suo intervento.
Questo genere di contributo specialistico è fondamentale per una corretta impostazione della Legge e della progettazione di come migrare al Software Libero e di come adottare politiche di Open Data.
Io credo che una legge ben fatta sul Software Libero e gli Open Data per la Basilicata sarebbe una concreta rivoluzione.
Una specie di “Reinvenzione” della Stampa dei nostri tempi.
Mi è stato detto, in fase di preparazione del convegno:
“Ma il software libero mica mi paga il mutuo”
Ad una obiezione di questo tipo  dovrebbe essere sufficiente rispondere banalmente: “E invece sì: il risparmio ed i maggiori introiti da nuova occupazione permettono di abbassare le tasse e se per esempio non paghi più l’IMU, beh, questo ti aiuta a pagare il mutuo”
Invece, ritengo che la risposta a questo genere di obiezioni debba essere culturale.
E Politica.



Perchè è compito della Politica trasformare le migilori idee in migliore realtà.
Ecco la vera novità del Convegno: l’aver visto un Consigliere Regionale scendere dal palco dei relatori per sedersi tra il pubblico ad ascoltare e a prendere appunti delle relazioni di Napolitano e Di Leo.
Ed esprimersi riguardo il Software Libero e gli Open Data come un bene comune.
Ed un Senatore che esprime in pochi minuti un progetto coerente di innovazione culturale incardinato sull’approccio tecnologico da noi proposto non è roba di ordinaria amministrazione.
Sono certo che sia il Consigliere Regionale Enzo Santochirico che il Senatore Vincenzo Vita siano intimamente convinti dell’importanza di questa opportunità e che faranno di tutto, nei rispettivi ambiti, per concretizzarne il buon esito.
Ora si apre il tempo della discussione pubblica.
Ma nei tempi e nei luoghi del Web.
Esiste già un sito provvisorio (http://softwliberoedopendataperlabasilicata.blogspot.it/) per raccogliere proposte e discussioni.
Ora è tempo di pensare a quale legge, quali meccanismi attuativi, quali incentivi proporre.
Di scontrarsi e dialogare per arrivare entro Settembre a delle bozze di DDL che possono e devono essere tra le più avanzate mai prodotte in Italia.
Non è assolutamente tempo di cantar vittoria.
Ma posso tranquillamente permettermi di essere soddisfatto per la dimostrazione di concretezza che il mio pluriennale sforzo politico nel campo sta producendo.



Si può fare,
facciamolo.

17 maggio 2012

Finalmente il corso: STRUMENTI GIS OPEN SOURCE E SOLUZIONI LIBERE PER L’OFFICE E L’INGEGNERIA

Il 4 ed il 5 Giugno 2012 terrò un corso di GNU/Linux intermedio inquadrato in una più ampia unità didattica dedicata a soluzioni GIS Open Source
Di seguito la scheda del corso, per maggiori informazioni, iscrizioni e per gli aggiornamenti del caso ecco qui il link di riferimento.




Diotima srl in collaborazione con GEOFEMengineering è lieta di annunciare che tra il 4 ed il 12 giugno prossimi si terrà a Matera il corso
STRUMENTI GIS OPEN SOURCE E SOLUZIONI LIBERE PER L’OFFICE E L’INGEGNERIA
Il corso è rivolto sia al mondo enterprise che a quello accademico ed alle Pubbliche Amministrazioni.
I professionisti, i ricercatori ed i tecnici della Pubblica Amministrazione che, per le proprie attività professionali e di ricerca, necessitano di strumenti software quali Office, Autocad ed Arcgis, potranno beneficiare dall’apprendere l’uso di strumenti free e open source per l’impresa (GNU/Linux Enterprise) e per l’analisi ambientale (strumenti GIS e di analisi statistica e geostatistica) seguendo un percorso formativo mirato al raggiungimento di competenze pratiche immediatamente spendibili in ambiti di produzione.
Il corso sarà organizzato in 4 moduli didattici che potranno essere frequantati singolarmente dai partecipanti:
  • Corso GNU/Linux enterprise
  • Corso GIS di base
  • Corso di QGIS e GRASS GIS
  • Corso di applicazioni di statistica/geostatistica in ambiente R
Ogni modulo si sivilupperà in 16 ore di attività didattiche diviso in frazioni di 4 ore ciascuno.
Dopo aver prevalso nel mercato dei servers, delle infrastrutture di rete e della telefonia mobile, GNU/Linux sta conquistando anche di crescenti fette di mercato nell’ambito workstations. Le applicazioni open source garantiscono sicurezza, efficienza ed economicità d’uso, consentendo alle organizzazioni private, pubbliche ed accademiche, un effettivo reengineering dei processi produttivi mediante una diminuzione dei costi operativi ed un più elevato tasso di efficienza ed efficacia. Durante il corso saranno presentate soluzioni Open Source per uso Office e per l’Ingegneria a partire da GNU/Linux come sistema operativo.
Programma dei Corsi

Corso GNU/Linux in ambito Enterprise
Prerequisiti: capacità di formattare e configurare il proprio PC in ambito Windows / MacOS Obiettivi: acquisire le seguenti competenze:
  • Generalità sul Software Libero
  • GNU/Linux
  • Installazione e configurazione del Sistema Operativo
  • La gestione del software
  • i principali software open source per l’office automation
  • applicativi per ingegneria e soluzioni di emulazione e virtualizzazione
  • la creazione di un file server
  • installazione e configurazione di un firewall IPCOP

Corso GIS di base
Prerequisiti: Il corso non richiede prerequisiti specifici. Obiettivi: Acquisire una conoscenza di base di GIS (Geographical Information Systems). Durante il corso verra` offerta una panoramica sui concetti e sui metodi del mondo open-source, dei principali software GIS, ed esempi di soluzioni integrate basate su GIS liberi.
Il corso e` propedeutico al corso di QGIS e GRASS GIS, ma e` facoltativo se si possiedono gia` tali competenze.

Corso di QGIS e GRASS GIS
Prerequisiti: Conoscenza di base di GIS (Geographical Information Systems), dei concetti e metodi del mondo open-source, dei principali software GIS, ed esempi di soluzioni integrate basate su GIS liberi. Il corso GIS di base e` propedeutico se non si possiedono tali conoscenze. Obiettivi: Acquisire la capacita` di lavorare con QGIS e GRASS per la gestione dei dati (visualizzazione, processing), creare mappe, interagire con servizi web based (wms).
Corso su ambiente R e (alcune) applicazioni di statistica/geostatistica Prerequisiti: conoscenza di concetti basilari di statistica e geostatistica. é inoltre preferibile, ma non indispensabile, una pregressa conoscenza di linguaggi di scripting (es. MATLAB, shell, python etc…) Obiettivi:  Acquisire la capacita` di lavorare nell’ambiente R in maniera indipendente, essedno in grado di reperire informazioni attraverso le numerose risorse disponibili on-line. Il corso metterà in grado di eseguire l’importazione, la gestione, l’esportazione dei dati, che abbiano o meno caratteristiche spaziali. Più in dettaglio, si apprenderà come:
  • utilizzare metodi numerici e grafici al fine di eseguire analisi di statistica esplorativa/descrittiva nonchè calcolare e valutare semplici relazioni tra variabili, attraverso l’applicazione di tecniche di correlazione e regressione lineare;
  • visualizzare post-plots e semi-variogrammi sperimentali;
  • modellare semi-variogrammi;
  • realizzare, visualizzare e confrontare numericamente mappe interpolate attraverso l’impiego algoritmi deterministici (inverse distance weight) e geostatistici (kriging).
  • validare mappe interpolate attraverso procedure di cross-validation.

Docenti Il corso sarà tenuto da: Dr. Giuseppe Calamita, PhD in Metodi e Tecnologie per il Monitoraggio Ambientale. Membro di GFOSS.it (Associazione Italiana per l’informazione geografica libera.)
Dr. Margherita Di LeoPhD in Metodi e Tecnologie per il Monitoraggio Ambientale. Ingegnere per l’Ambiente e il Territorio. Charter Member di OSGeo (Open Source Geospatial Foundation). Membro del Consiglio Direttivo di GFOSS.it (Associazione Italiana per l’informazione geografica libera.)
Dr. Gabriele NolèIngegnere per l’Ambiente e il Territorio; Dottorando in Scienze e metodi per la città e il territorio europei.
Dr. Angelo Raffaele GiordanoIngegnere Aerospaziale Libero Professionista nel campo dei Sistemi Informatici.

Calendario dei Corsi
L’orario dei corsi è dalle ore 09:00 alle ore 13:00 e dalle ore 14:00 alle ore 18:00
  • Il Corso GNU/Linux Enterprise si terrà nei giorni 4 e 5 Giugno 2012
  • Il Corso GIS di base si terrà nei giorni 6 e 7 Giugno 2012
  • Il Corso di QGIS e GRASS GIS si terrà nei giorni 8 e 9 Giugno 2012
  • Il Corso di applicazioni di statistica/geostatistica in ambiente R si terrà nei giorni 11 e 12 Giugno 2012.

Note Logistiche
Scadenza Iscrizioni: 2 Giugno 2012
Il corso sarà attivato solo in caso di iscrizione di un numero minimo di allievi.
Nel caso le iscrizioni superino i posti disponibili il criterio di selezione sarà basato sulla data di presentazione della domanda di iscrizione e pagamento della quota di partecipazione.
Il costo di partecipazione è di  € 150,00 +IVA per il Modulo GNU/Linux Enterprise e di € 300,00 +IVA per gli altri moduli.
Si applicherà uno sconto del 30% per chi si iscrive a tutti i moduli del corso e uno sconto del 20% per chi si iscrive a due o più moduli.
Si prega di contattare Diotima srl per la scontistica relativa ad iscrizioni di gruppo.
Al termine del corso sarà rilasciato su richiesta l’attestato di partecipazione
Sede: Aule didattiche Diòtima formazione c/o Autoparco di Matera, Contrada Pantano – Matera
Per informazioni rivolgersi a: formazione(at)diotimasrl.it

2 novembre 2011

Linux Day 2011, il punto di svolta?

Ho fatto davvero bene a partecipare ad organizzazione e svolgimento della quinta edizione del Linux Day materano.
L’esperienza, più umana che tecnica, per fortuna, ha consolidato una Comunità sicuramente più efficiente ed efficace di quanto ci si potrebbe aspettare dai meri numeri.
 Vediamo un po’.
Per organizzare il Linux Day 2011 ci abbiamo messo 4 riunioni serali.
Abbiamo avuto il contributo di persone non fisicamente presenti.
La Comunità si è sicuramente allargata e sono stati nostri ospiti altri appassionati di Software Libero che ci hanno contattato sul nuovo sito.
Già, il nuovo sito. Grazie ad Antonio Stevecab, che ha fatto gran parte del lavoro, e ad Altrimedia che ha fornito l’hosting, ora abbiamo un sito in wordpress degno del nome che porta: www.materalinux.it.
Veniamo all’analisi dell’evento.
La collaborazione di Sui Generis è stata impeccabile e preziosa.
I seminari sono stati tutti di livello tecnico elevato.
L’affluenza di pubblico, inoltre, è stata superiore alle passate edizioni
Il Gruppo Facebook è tutt’ora attivo.
Insomma, ci sarebbe di che essere soddisfatti se non fosse abbastanza palese l’autoreferenzialità complessiva dell’operazione.
Certo, tra le gentili organizzatrici c’è più di un interesse a migrare a GNU / Linux quanto prima.
Certo, l’interesse della Stampa è stato concreto.
Certo, i nostri ragionamenti sono seguiti da dimostrazioni inoppugnabili.
Ma non è abbastanza.
Francamente, il Linux Day non è abbastanza.
Le Pubbliche Amministrazioni dormono.
Qualche timido segnale viene dalla scuola: infatti, forse, forse forse, qualche vecchio Pentiun II / III ci verrà concesso in pasto per rivitalizzarlo con Puppy o equivalente.
Ma credo sia necessario fare di più.
Per esempio, inizierei da una piccola campagna tra gli associati nel più perfetto stile “Porta un Amico”: ci si vede in bottega una sera con l’Amico ed il suo portatile backuppato e gli si installa su ubuntu con wubi.
Proseguirei con qualche altra scuola.
Andrei avanti con qualche azienda.
Sempre via passaparola.
Soprattutto, mi permetto di insistere, punterei sugli amici di ognuno.
Allarghiamo la base.
C%**o, i repubblicani americani coi tea party si sono ripresi il congresso, noi perchè non organizziamo qualche linuxbruschetta o cose del genere?
Mica tutte le settimane: 1 volta ogni due mesi, massimo 1 volta al mese.
Del resto, come scrivevo prima, qualcuno tentato da GNU / Linux c’è già tra i nostri, approfittiamome!
E, nel momento in cui dovessimo ricevere qualche segnale di attenzione dal Sesto Piano del Palazzo di Città, organizzerei un minievento dedicato e mirato alla Pubblica Amministrazione.
Ah, piccola critica costruttiva per il Linux Day 2012: credo che dovrà essere prodotto un vero e proprio mini corso di linux per neofiti assieme ai seminari tecnici. Questa è stata la mancanza più grave dell’edizione 2011.
Ce l’hanno chiesto in tanti. Rimedieremo.

19 ottobre 2011

I and Linux: a Love Story

Dear English readers, I translated the post by Google Translator, you can found it at the bottom...

Ho incontrato Linux per la prima volta alla metà degli anni '90 al LAIB 2 del Politecnico di Torino.
Allora i computers, i286 ed i386, giravano con Dos e Windows 3. 
Quel computer mi attirò subito: era diverso dagli altri.
Purtroppo era anche il computer del responsabile dell'aula ed avvicinarsi era praticamente impossibile.
Un paio di anni dopo, grazie alla meritoria iniziativa "Un Computer in Ogni Casa", mi riuscì di acquistare un pc dotato del mitico processore AMD Thunderbird per affiancare il mio vecchio 486. Una belva di macchina, per l'epoca, quella CPU. Spinta fino alla follia, si bruciava in un secondo in caso di rottura della ventola ( non aveva il diodo di sicurezza ). Ovviamente, il bando della regione imponeva la presenza di un sistema operativo originale. Ed io pensai bene di risparmiare un bel po' di denaro usando linux.
Da escamotage formale, la cosa si trasformò in un evento epocale.
Così, un bel giorno, mi ritrovai in stanzetta con il mio pc nuovo nuovo, un modem 56k esterno su porta com ( ancora perfettamente funzionante ) ed una serie di Floppy Disk contenenti una versione di Mandrake Linux di cui non ricordo il numero.
E fu amore.


Riuscii a configurare al primo colpo anche il modem.
Non fu un amore travolgente, ma una passione dell'anima.
Dopo Mandrake provai Fedora 2, poi 3, poi 4 e con Fedora 5 ricordo di esser riuscito a sostituire per la prima volta completamente Windows su un PC lavorativo.



Da allora non mi sono più fermato.
Attorno alla seconda metà degli anni zero sono passato a Debian ed Ubuntu, ma ho potuto apprezzare anche le distribuzioni specializzate come Ipcop, Endian, FreeNas ( che se non erro è BSD però ) e persino Opensuse, per non parlare di quelle di nicchia come Pardus Linux. Ho usato Gnome, KDE ed altri ambienti grafici a seconda dei miei gusti e delle mie necessità.



A dieci anni di distanza  ho solo il rammarico di non aver seguito completamente questa passione, magari ora le cose sarebbero state diverse.
L'anno scorso, in occasione del quarto Linux Day, sono riuscito a migrare il mio PC fisso a linux. Quest'anno, complici la mia maggiore esperienza e la migliorata qualità del software, sono riuscito a migrare tutti i miei sistemi ( aspetti ludici a parte ) a Linux, compreso il portatile HP che avevo recentemente formattato con windows.
E' stato un lungo cammino che analizzo per la prima volta in questi termini.
Linux mi ha dato tante opportunità professionali.




Mi ha consentito di ripristinare reti infette da virus con un piccolo netbook da duecento €.
Mi ha consentito di lavorare in condizioni in cui le macchine windows smettono di funzionare, di recuperare dati, di lavorare dalle tendopoli, di portare il web a persone che non avrebbero potuto permettersi l'acquisto di un nuovo pc figuriamoci le licenze di windows. Mi ha consentito di non essere più stressato da richieste di supporto tecnico continuo da parte di amici e parenti che ho fatto migrare da windows a linux. Mi ha consentito di essere padrone della mia vita digitale in libertà e consapevolezza: quando qualcosa va storto, in genere, io so cosa va storto, con Linux. E non dipendo più dai capricci delle multinazionali del settore.
Oggi, posso scegliere.
Ma l'evoluzione tecnica di questa storia è nulla se confrontata al contributo umano che Linux ha portato alla mia vita.
Non solo attraverso le persone incontrate online da cui ho prima imparato e a cui ho, dopo, prestato soccorso.




Ricordo ancora la chiacchierata in Bottega che ha portato a queste cinque splendide esperienze che sono state i Linux Day materani. "Ah, tu dici ai ragazzi che usare Linux è il modo scout di usare il computer?" E ricordo i volti, le voci, la fatica condivisa, la soddisfazione di discutere e non chiacchierare, confrontarsi e non competere per l'ultima parola, la certezza di aver contribuito ad un progresso vero per tutti lontano dalla sterile malattia del parlare a vanvera. Tutte queste cose e, soprattutto,  le amicizie preziose e forti che Linux mi ha consentito di creare non sono altro che la cartina di tornasole dell'eticità e bontà di tutto il progetto, un colossale progetto di condivisione della conoscenza in cooperazione ed armonia. Grazie, Linux, hai cambiato la mia vita e quella di chi mi sta intorno. Grazie alla Comunità di Materalinux e buon Linux Day 2011 a tutti.

In (bad, sorry) English:


I met with Linux for the first time in the mid 90s to LAIB 2 of the Turin Polytechnic.
Then, the computers, i286 and i386, went around with DOS and Windows 3.
That computer drew me immediately: it was different from others.
Unfortunately it was of the System Administrator of the computer classroom and approach was virtually impossible.
A couple of years later, thanks to the commendable initiative "A Computer in Every Home" by local government of Basilicata, I was able to buy a PC with the mythical AMD Thunderbird to work alongside my old 486. A beast of machine, for the time, the CPU, driven to madness,  burned in a second in case of breakage of the fan (did not have the safety diode device). Obviously, the announcement of the Government of Basilicata required the presence of a qualifying operating system. And I thought well save you a lot of money by using Linux.
From a formal trick, it became a landmark event.
So, one day, I found myself in a room with my new pc, a 56k external modem on com port (still fully functional) and a series of floppy disk containing a version of Mandrake Linux of wich i can not remember the number.
It was love.
I managed to configure the modem the first time also.
There was an overwhelming love, and a passion of the soul.
After, I tried Mandrake Fedora 2, then 3, then 4 and Fedora 5 with memories of being able to substitute completely for the first time on a Windows business PC.
Since then I have not stopped.
By the second half of the noughties I switched to Debian and Ubuntu, but I could appreciate the specialized distributions like IPCop, Endian, FreeNAS (BSD is that if I am mistaken though) and even openSUSE, not to mention those niche as Pardus Linux. I used Gnome, KDE, Mate, Cinammon and other desktop environments according to my tastes and my needs.
I was able to restore virus infected networks with a small netbook for two hundred €. It has enabled me to work in conditions where the windows machines stoppped working, to retrieve data, I worked from tent cities, to bring the web to people who could not afford to buy a new pc with windows licenses. I was not allowed to be more stressed by ongoing technical support requests from friends and relatives who have migrated from windows to linux. It has enabled me to be master of my digital life in freedom and awareness: when something goes wrong, in general, I know what goes wrong with Linux. And no longer depend on the whims of the multinationals.
Today, I can choose.
But the technical evolution of this story is nothing compared to the human contribution to Linux has brought to my life.
Not only through the people from whom I first encountered online and I learned, later rescued.
I still remember the talk in the workshop that led to these five wonderful experiences that have been the Linux Day Matera. "Ah, you say to kids who use Linux is the way scouts to use the computer?" And I remember the faces, voices, shared the toil, the satisfaction of talk and not talk, meet and do not compete for the final word, be sure to have contributed to real progress for all away from the sterile disease of waffling. All these things and, above all, strong and valuable relationships that Linux has allowed me to create are nothing more than a litmus test of ethics and goodness of the whole project, a massive project of knowledge sharing in cooperation and harmony. With Linux, you changed my life and the lives of those around me. Thanks to the communityand good Materalinux Linux Day 2011 to all.

3 dicembre 2010

Ma chi te lo fa fare?

Nella settimana del volontariato, che sto seguendo, mio malgrado, solo su Radio Tre attraverso la trasmissione “Chiodo Fisso” credo ci stia un bel post riepilogativo.
Per come la vedo io, il problema della domanda posta dalla trasmissione di Radio Tre: “Ma chi te lo fa fare?” Sottintendendo: ad impegnarti con sacrificio e rimettendoci anche del tuo in attività a favore di terzi senza tornaconto economico alcuno è in chi, tale domanda, la fa.
Senza generalizzare, ritengo che una parte di costoro siano  causa di parte dei problemi per la convivenza civile umana.
Intendiamoci, possono anche essere bravissime persone, oneste e gentili.
Ma, se non hanno in se il concetto di amore gratuito, semplice e mai banale, possono essere persone capaci di tutto.
Tanto per cominciare, come è nella natura umana, temono ciò che non comprendono come una minaccia attiva a se stessi.
Pertanto, spesso, agiscono in conseguenza. Banalmente, non credono neppure all’evidenza:
anche l’essere andato fino all’Aquila a 4 giorni dal sisma o semplicemente al lavoro innumerevoli Lunedì dopo aver passato il week end insonne tra i boschi sotto la pioggia per il bene di ragazzi innocenti mi è stato addebitato come atto di profitto personale, come gesto ‘incomprensibile’, pertanto, dove la prassi comune può lasciar immaginare possibili interessi privati, si arriva direttamente e facilmente all’aggressione ed all’insulto.
Eppure, esiste un limite preciso oltre il quale non è consentito andare: quello della diffamazione denigratoria reiterata di fronte a persone che non hanno l’obbligo di conoscere per filo e per segno la tua biografia in dettaglio.
Un’ora di singolo impegno gratuito cambia effettivamente il mondo, nel profondo. Non mi spingo ad affermare che è il volontariato a tenere a galla questo Paese, certo è che la capacità di impegnarsi non “Nel tempo libero”, ma “Per il tempo necessario”, gratuitamente ed efficacemente ( sennò non è volontariato, è hobby ) costituisce un fattore comune legante di un tessuto sociale vasto ed attivo, che tiene ben centrata l’attenzione sui problemi e, banalmente, li risolve almeno in gran parte.
Intendiamoci, non è che chi non fa volontariato è un cattivo soggetto, non è assolutamente questo il senso di questo post che è dedicato, invece, a chi non comprende la possibilità dell’esistenza del Dono Gratuito di se.
Pertanto, alla domanda “Ma chi te lo fa fare?”, suggerisco di non affannarsi a dare risposte esaustive o particolareggiate, perchè la domanda è mal posta e ritengo che debba essere, invece: ”Perchè Io non sono capace di fare altrettanto? Di Servire il Prossimo? Di costruire gratuitamente ?” Se proprio vi va, tanto per fessi o malfidati ci passate già, rispondete pure “ L’Amore”, se non altro perchè il pensiero di Italo Calvino, che, secondo me, più si avvicina a dare risposta alla domanda, non è sufficientemente sintetico e, più che di difficile comprensione, è di quasi impossibile esecuzione.

<< L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. >>

Da “Le Città Invisibili”, Italo Calvino 

Quindi, cari Volontari, in servizio, in pensione, in momentaneo congedo o impegnati in attività diverse da quelle consuete (PRESENTE!!), vi lascio con una domandina pure io:

“Ce la fate ad immaginarvi una Vita autoreferenziale senza Servizio?”

Grazie a tutti voi, ovunque voi siate.

25 ottobre 2009

Linux Day 2009



Una decina di giovani si intestardisce per il terzo anno di seguito. Impara dai propri errori, investe, punta in alto. Si scopre Comunità. Si scopre Comunità Efficiente. Ancora una volta, in poco meno di un mese di lavoro e collaborazione piena e sincera, è stato organizzato un Linux Day a Matera. La crescita della comunità, la maturazione dei singoli e della capacità di lavorare in sinergia si è vista sin dalle prime battute. Il ricco programma è consultabile sullo splendido Portale che potete raggiungere qui, dove è possibile trovare le presentazioni dei seminari, un forum e le fotografie dell'evento. L' install fest è riuscito nel senso letterale: ubuntu 9.10 RC è ora su molte macchine, assieme a Mandriva e a non so quante altre distro portate dagli organizzatori. Certo, non siamo ancora riusciti a far funzionare la stampante di Marco e il Wireless dell'Asus Z8100 di Amoramaro, ma c'è speranza... La giornata è andata magnificamente, ma non sta a me dirlo. Forse la cultura del software libero non è maggioritaria nè diffusa, tuttavia non si arrende, resiste e pian piano si diffonde. La giornata del Linux Day 2009 di Matera è stato un paradigma della collaborazione comunitaria. Ciascuno, secondo le proprie possibilità, ha dato. Ed il risultato è la somma di tali possibilità. Come potrei dire:" Il mio seminario, " Quando ogni parola, ogni tavola proiettata è stata condivisa a priori da tutti? Quando la mia esposizione è stata avallata ed arricchita di suggerimenti e critiche da parte dell'intera comunità? E come potrei non legare la mia esperienza comunitaria nascente con la banda di materalinux.inin.com con quella della Mia Comunità Capi? Oggi, a pieno cornamento di un week end che si può solo definire "d'assalto", c'è stata l'uscita di Co.Ca. Strada, pioggerella, splendidi prati ed una chiesetta di campagna. Discussioni, canti, risotto e salsiccia cotti sulla spiritiera ( e per fortuna il Capogruppo ha trovato del'altro alcool ché ne avevo portato troppo poco ... ). Dal Programma di Comunità Capi, al Progetto Educativo di gruppo passando a quello Regionale abbiano messo su un'impalcatura che permetterà di lavorare assieme ad una Comunità nuova, tutta da costruire, da far crescere accanto alla nostra sorella gemella. E' stata una splendida giornata, uno splendido week end di lavoro, di fatica, di tenacia. Grazie a tutti!