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17 febbraio 2023

PQ17 CONVOGLIO PER L’INFERNO (Per salvare Stalingrado)



Per Salvare Stalingrado.

Si intitola così il primo capitolo di questo saggio su una storia misconosciuta e dolorosa.

Quella dei convogli artici per rifornire l'Armata Rossa di Stalin.

Ho già scritto qui del supporto militare americano alla Russia durante la Seconda Guerra Mondiale.

I convogli artici furono la parte più terribile di questo immenso sforzo di soccorso da parte degli americani.

Navi ed uomini dovevano lottare prima contro la Natura, solo dopo contro i nazisti.

Il mare era spesso in burrasca e ricopriva le navi con ondate implacabili bagnando i marinai di guardia con l'acqua fredda del Polo. E guai a cascarci dentro: l'acqua gelida dell'Artico uccideva in secondi, piuttosto che in minuti, gli sfortunati naufraghi. Bisognava scansare gli iceberg oltre che i siluri degli u-boot. Durante l'estate, poi, il sole non tramontava mai e gli attacchi aerei della Luftwaffe potevano proseguire per quasi 24 ore al giorno.

Oltre alla Natura ostile, ovviamente, i convogli dovevano combattere i Nazisti:

sommergibili, bombardieri, aerosiluranti, mine ed anche l'incubo di veder piombare le navi tedesche di base nei porti norvegesi.

Il convoglio che subì le perdite maggiori fu, appunto, il PQ17, partito il 27 Giugno del 1942: di 34 navi mercantili partite, 23 furono affondate nelle  letali acque del Mar Glaciale Artico.

Delle 200mila tonnellate di armi, munizioni, cibo, carburante, aerei trasportate dal convoglio, ai russi ne arrivarnono solo 70mila.






Uno degli autori del libro era lì, a bordo di un peschereccio convertito in nave scorta di fortuna. 

E ha raccontato la sua guerra. 

Ma non solo la sua.

Ma come mai i tedeschi furono così abili nel distruggere il convoglio?

La tragedia ebbe una causa precisa: un errore umano.

Il Primo Lord del Mare Dudley Pound, ossia il capo della marina inglese, credette che la corazzata tedesca Tirpitz fosse uscita dal suo rifugio nella Norvegia settentrionale diretta ad intercettare il convoglio le cui scorte non sarebbero mai state all'altezza della nave da battaglia nazista: una tigre lanciata contro un branco di pecore difese da qualche cane bassotto.

Ordinò, quindi, la dispersione del convoglio: la Tirpitz non avrebbe potuto affondare tutte le navi disperse.

Fu un tragico errore. 

Prima di tutto perchè la Tirpitz non era in caccia.

E poi perchè il sistema del convoglio si era dimostrato efficace per respingere gli u-boot e gli aerei tedeschi.

Le navi, disperse, furono facile preda di aerei e sommergibili nazisti.

E fu una strage.

I naufraghi, poi, furono sottoposti ad una prova durissima e in tanti persero arti per congelamento.

Eppure i convogli continuarono ad arrivare per soccorrere i russi.

Per salvare Stalingrado.

E vincere i nazisti.






12 maggio 2022

Il Partito dell'ANPI

In vista delle prossime elezioni politiche sarebbe davvero carino che i sostenitori delle posizioni di Pagliarulo sulla guerra in Ucraina avessero un partito di riferimento partitico, almeno nell'ambito della "Sinistra".

Non sto qui a dettagliare e generalizzo, anche male, ma è per dare l'idea.

Gli antioccidentali. I nè nè. Quelli che 'a Gaza l'Iran fa bene a mandare le armi, a Kyev la Germania fa male a mandare le armi'. Quelli che 'bisogna fare la pace' senza aggiungere una qualsivoglia proposta concreta per fermare i carri armati russi senza armi mentre questa benedetta pace si materializza motu proprio. Quelli che le bandiere del Gran Muftì alleato di Hitler il 25 aprile Sì ma quelle della brigata palestinese (aka brigata ebraica) che combettè in Italia i nazifascisti no. Quelli che sulla distruzione di Aleppo by Putin non hanno emesso sillaba perchè tanto non era colpa di USA o Israele.

E potrei continuare con altre decine di esempi.

Queste persone sono molto concentrate a "Sinistra" ma confido siano anche ben rappresentate altrove.

Beh, a me interessa che abbiano un loro partito 'i "Sinistra" da votare, che non sia il mio.

Con loro candidati che siano coerenti con gli elettori.

E' probabile che ci siano molti voti per questo partito qua.

Potrei stare lì ad argomentare sulle ragioni morali ed etiche di una separazione del genere.

Dopotutto, vita e libertà sono questioni ben più rilevanti di salario minimo, politiche fiscali  e ridistribuzione del reddito.

Ma, in pratica, semplicemente non mi fido di chi, anche in buona fede e senza intenzioni di violenza alcuna, scambia un cavallo per un cappello.

Vi lascio questo illuminante video di Giovanni Pizzigoni che riassume molto più efficacemente di quanto saprei fare io il senso di tradimento che ho provato un po' da tutta la vita ma particolarmente acuto in questi orrendi mesi di guerra.


 

7 marzo 2022

Pazzi e no

Una delle lezioni che l'Occidente sta imparando (e, a giudicare dalla prevalenza di bandiere anti-NATO rispetto a quelle ucraine nelle piazze italiane, direi ad eccezione del Bel Paese) è la differenza di razionalità soggettiva del comportamento delle autocrazie.

Putin non è pazzo, come non è folle Kim.

Le azioni di Putin, infatti, sono perfettamente razionali dal punto di vista di un Autocrate; non lo sono dal punto di vista della Russia.

Cosa se ne fanno negli ospedali russi di una Ucraina sottomessa? Cosa se ne fanno le scuole russe di una Crimea ufficialmente annessa? Cosa se ne fa l'economia russa di una repubblichetta del Donbass riconosciuta solo dalla Russia? E che paura possono avere gli abitanti di San Pietroburgo di inesistenti missili NATO sotto il controllo della pacifica popolazione di Riga?

In altri termini, le Autocrazie & Assimbilabili (dall'Egitto all'Iran, dalla Cina alla Corea del Nord) vanno comprese per quello che sono: corpi estranei nella Storia del XXI secolo e dell'Antropocene. E vanno trattate nè più nè meno come entità pericolose, ossia con tutte le cautele del caso.

Meno 'affari' si fanno con loro meglio è e bisogna imparare a pagerne il prezzo (esempio per l'Italia: le armi all'Egitto, armi che ci fa un gran comodo vendere ma anche più comodo che siano gli Egiziani a usarle in vece nostra). Eccetera.

Mentre l'Umanità dovrebbe compattarsi per affrontare le conseguenze del Riscaldamento Globale non sarebbe proprio il caso di fare i conti con questa differenza tra idea ed azione. Purtroppo le Autocrazie, fino al 24/02/2022, erano in forte ascesa. Metà italiani le amano e l'altra metà si illude che sventolando la bandierina "no NATO" la Cina disarmi.

Dopo il 24/02/22 in Occidente si stanno aprendo molti occhi. A parte il Covid cinese, la repressione a Hong Kong, i missili di Kim e altre piacevolezze del genere non sono più argomenti lontani e irrilevanti, ma un rischio concretissimo da Lisbona ad Amburgo, da Ottawa a Tokio.  Il problema di Putin è la democrazia, non la NATO. E le motivazioni per la Guerra di Putin sono di Putin, inutile cercarle tra le oggettive esigenze della Russia: divergono

5 marzo 2022

La Cortina di Ferro, XXI Sec. Edition

Replica di mio commento Social: non so per quanto tempo continueranno le operazioni militari ad alta intensità in Ucraina, spero il meno possibile. Spero che gli Ucraini costringano Putin ad 'accontentarsi' di Crimea e Donbass salvando l'indipendenza ma ci credo poco. Quello che so è che la nostra guerra, _SENZA_ operazioni militari con Putin durerà ANNI. Per l'UE (prima ancora che per la NATO) It's a fight to death e non perchè l'autoritarismo putiniano sia incompatibile con l'UE ma perchè non c'è più modo di fidarsi di questa Russia. Per esercizio vi lascio lo schieramento del CENTAG fino alla fine degli anni '80 in Germania (l'esercizio è rintracciare l'equivalente schieramento sovietico nei paesi del Patto di Varsavia e fare il confronto di forze tra l'aggressiva NATO e la difensivissima Armata Rossa amante della pace).





Ecco. Visto lo schieramento? Ora grazie a Putin e nonostante l'opposizione dei suoi fan di fatto in Occidente ci tocca ricostruire lo stesso, solo che invece che nel cuore della Germania bisognerà schierare abbastanza truppe per difendere la nuova cortina di ferro calata tra Putin ed Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. Fino a quando? Fino a quando non serviranno più. 

PS: Nota sui 'giustificazionisti'. Ammettendo per assurdo che ci sia un fondamento di verità nelle pretese assurde che ho letto in giro:

L'invasione della Polonia del 1939 superò i difetti del trattato di Versailles del 1919. L'Operazione Barbarossa del 1941 superò la blasfema alleanza del trattato Molotv Ribentropp del 1939. Per non parlare della garanzia data all'Ucraina dalla Russia in cambio della rinuncia all'arsenale nucleare post sovietico. Per non parlare di tutte le spergiure promesse di non aggressione di Putin fino al 23/02. Coraggio, Compagni, entriamoci col cuore in questo 24/02/2022, non restiamo ancorati al 23/02

25 febbraio 2022

Il Conto del Macellaio




Non importa come finirà la Guerra di Aggressione russa all'Ucraina.

Molti di noi hanno capito che Pace, non violenza, fratellanza e Progresso si porsono perseguire solo se i Putin del caso sono messi in condizione di non nuocere.

Ho fatto l'uscita scout di febbraio in maniche corte.

Sono preoccupatissimo per il Clima e ritengo che l'Umanità dovrebbe unirsi in uno sforzo comune per rimediare o almeno attutire la catasrofe incombente.

Ma l'orrore che viene dall'Ucraina non ammette altra via.

Se la Russia di Putin ha rispolverato le politiche imperiali di sempre, temo che alle democrazie occidentali non resti che rispolverare la strategia difensiva della Lunga Pace.

Bisogna ripristinare in pieno il potere di deterrenza che ha tenuto l'Armata Rossa dal suo lato della Cortina di Ferro per 45 anni, sperando che la faccenda duri molto meno 'sta volta.

Alla fine della Guerra Fredda l'Italia schierava:

  • 4 Brigate Corazzate;
  • 10 Brigate Meccanizzate;
  • 6 Brigate Motorizzate;
  • 5 Brigate Alpine;
  • 1 Brigata Aviotrasportata;
  • 1 Brigata Lanciamissili
La situazione attuale è, ovviamente, un bel po' diversa:
  • 5 brigate Leggere;
  • 4 Medie (interamente su blindo 8x8);
  • 2 Pesanti.
L'Italia schierava un paio di migliaia di carri armati, ora ne ha meno di 200.
Ritengo inutile prolungarmi su cifre di Aviazione e Marina, Contraerea e Cannoni.
Tanto il quadro è questo.
Abbiamo meno della metà della forza di un tempo con una potenza di fuoco relativamente anche inferiore (mi riferisco al numero di veicoli corazzati pesanti sostituiti da veicoli ruotati leggeri).
In più si sono aggiunti gli scenari di guerra ibrida, cyber e multidominio che richiedono 'brigate' apposite.

A meno di una netta sconfitta russa che riporti l'Europa lì dove si era interrotta, queste sono le cifre.
Per quest'anno spenderemo per la difesa (cifre stanziate) un po' meno di 26 miliardi di euro.
Scoprendoci nudi, indifesi, impotenti.
Non so stimare se servirebbe raddoppiare o triplicare la cifra per cambiare lo status.
So solo che una eventuale opzione svedese (Yankee Go Home, Via l'Italia dalla NATO ecc.) costerebbe molto di più.
E da buon utopista un Esercito Europeo risolverebbe tanti guai (inclusa la partecipazione asimmetrica alla NATO) ma lo vogliono veramente in pochi,
Ma la cosa ancora più difficile è decidere prima a cosa servirebbe spendere questi soldi.
Tracciare una linea invalicabile oltre la quale le interferenze (e le violenze) delle Autocrazie Orientali sarebbero considerate atti di guerra.
Ci teniamo proprio a vivere nell'Occidente libero della Lunga Pace? O ci va bene la dittatura oligarchica dei ricchi che sorge ad Est?
Insomma, decidere prima da chi e come difendersi: se i russi invadono i Paesi Baltici, per esempio, piccole nazioni indifese, prospere e democratiche, noi che facciamo?
Questo richiederebbe un dibattito serio, informato, democratico.
Basato sui fatti, non sulle opinioni.
Fatti quali quelli (nemmeno troppo importanti) riportati qui sopra.
E non la versione geopolitica di incolpare la vittima di stupro per la minigonna che è giustificare l'invasione russa con il supposto e venturo allargamento all'Ucraina della NATO.
Quindi, pessimisticamente, facciamo che obbediamo agli americani come prima, tanto tra una decina di giorni l'Ucraina finirà in terza pagina.
A meno che si preferisca difendere questo Paese dove non esiste la Polizia Segreta e si può dire anche quello che all'Est sarebbe considerato alto tradimento.
E dove nessuno muore di fame da lungo tempo, uno dei pochi posti al mondo dove questo non accade.
Perchè è un fatto. L'Italia  fino al 24/02/2022  è uno dei posti più Sicuri e Prosperi dell'intera storia dell'Umanità.
A Sud del Rio Bravo, a Sud del Mediterraneo e a Est del Fronte Ucraino (eccetto Australia, Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Nuova Zelanda), si vive infinitamente peggio (e meno a lungo) della più disperata periferia italiana.
Quindi:
Scegliere, Pagare, o morire.

11 novembre 2018

100 anni fa la Prima Guerra Mondiale, un bacino di carenaggio galleggiante e le strisce pedonali di Bologna

Cent'anni fa finì la Prima Guerra Mondiale.
Il Primo Tempo della catastrofica guerra civile europea.
Il Secondo Tempo si è concluso nel 1945.
Spero non ce ne sia un terzo.
Effettivamente, non c'è ragione che ci sia un Terzo tempo.
Non c'è ragione storica, nè economica, nemmeno geopolitica.
Dopo la caduta dell'Unione Sovietica ci fu chi profetizzò la fine della Storia, ossia un graduale allineamento dell'Umanità ad un livello di benessere globale nella forma di governo della democrazia liberale assicurata dal Capitalismo.
Apparentemente, la profezia si è dimostrata un clamoroso falso.
C'è stato l'11 Settembre, l'Unione Europea sembra in Crisi, il mondo Islamico, i migranti, bla bla bla.
Tutte cose reali, tutte cose molto serie, tutte cose vere.
Visto da molto vicino ed ingrandito cento volte, uno Scorpione è più mostruoso di Godzilla.
Può pungere, far male, essere anche fatale in qualche sfortunato caso.
Ma non è Godzilla.
La battaglia di Verdun, nella Prima Guerra Mondiale, durò dieci mesi e quasi 600mila uomini vi finirono macellati.
E fu solo un singolo episodio di quella lunga Guerra.
Durante i quasi 9 anni della Seconda Guerra del Golfo (la "liberazione" dell'Iraq) gli americani hanno avuto meno di 5000 caduti.
In 17 anni di guerra in Afghanistan gli americani hanno avuto meno di 2500 caduti.
Dal punto di vista del tributo di sangue, che non è proprio quello secondario, una settimana di battaglia di Verdun vale all'incirca quanto tutte le guerre post 11 Settembre (per l'Occidente).
Se poi si passa alle vittime del terrorismo Islamico, le Politiche per la Mobilità della Repubblica Italiana sono di gran lunga più perniciose e sanguinose dei terroristi dell'ISIS.
Un raffronto con le vittime dell'Inquinamento, inoltre, dimostra su due piedi dove sia il vero pericolo.
Guardate che se non ci si pensa non lo si vede, ma il dato è univoco.
La sicurezza del cittadino occidentale medio è gravemente messa in pericolo dagli effetti del riscaldamento globale e dall'inquinamento ambientale.
Non dalla Russia nè dalla Cina. 
Se consideriamo il numero di vittime del terrorismo islamico, ad esempio, a raffronto le strisce pedonali bolognesi sono di gran lunga più pericolose. 




E' di oggi la notizia che la Marina Russa non è più in grado di portare a termine i lavori di ammodernamento della portaerei Kuznetsov perchè l' industria navale russa non è capace di riparare il bacino di carenaggio galleggiante (costruito lustri fa dalla Svezia) danneggiato in un incidente qualche settimana fa nel cantiere di ristrutturazione.
Un'ulteriore conferma dell'argillosità delle fondamenta della potenza militare russa.
E, poi, a che pro?
Cioè, che cosa se ne farebbe Putin di riprendere Berlino? 
Forse che le Mercedes che usa verrebbero meglio?
E anche se l'Armata Rossa (non si chiama più ufficialmente così dal 1946 eh!) fosse così debole come sembra dalle prove sul campo, questo non vuol dire che noi si potrebbe pensare di provare di nuovo a prendere Mosca.
Insomma, l'Unione Europea (mi correggo: i Popoli dell'Unione) farebbe davvero un grande affare se unificasse i bilanci della difesa per costruire un esercito comune. Potrebbe risparmiare più della metà introducendo un fattore di stabilità globale che consentirebbe anche alla Russia di smetterla con tutti 'sti bluff ottimamente giocati grazie al carisma di Putin (ma sempre bluff restano) e integrarsi maggiormente con il resto dell'Europa.
Quando sento parlare di faccende riassumibili con la classica formula "Competizione Economica supportata dalla Forza" mi viene l'orticaria.
Le questioni ambientali sono quelle che contano.
Sono quelle che importano.
Sono quelle che uccidono.
Cent'anni fa è finita una terribile guerra che, alla lettura che ne fanno oggi i più, resta incomprensibile.
Cent'anni fa è finita una guerra che dimostra la banalissima e letale pericolosità di un sistema geopolitico inadeguato ai tempi e, soprattutto, la disastrosa pericolosità di un livello di consapevolezza globale arretrato rispetto ai tempi.
Cazzate come 'dulcis et decorum est pro patria mori' possono essere relativamente innocue con un rateo di perdite dell'1% al mese, diventa un crimine se lo si incardina nei cervelli delle persone con un rateo di perdite del 40% all'ora.
L'ho fatta troppo lunga.
La Prima Guerra Mondiale è finita cent'anni fa.
Ci sono tutte le condizioni razionali per agire globalmente secondo priorità.
Purtroppo, ci sono anche tutte le condizioni #novax e #gialloverdi per agire come nel 1914.

6 novembre 2016

La Kuznetsov verso la Siria: Tsushima reloaded? No: è la Corazzata Potëmkin 2

Sono stato sollecitato a riprendere un po' la vena geopolitica del blog.
Diciamo che qualcuno a me mooolto vicino ha iniziato a considerare la bicicletta una possibile rivale e mi ha invitato a riscoprire più antiche ed innocue passioni.
Bando alla logorrea: 
sta destando scalpore e preoccupazione in quella minuscola frazione dell'Opinione Pubblica Europea interessata più ai rischi di una degenerazione in conflitto generalizzato della guerra civile siriana che al campionato di calcio il dispiegamento di un Gruppo di Battaglia di Portaerei (CVBG) russo nel Mediterraneo.
La tesi del vostro autore preferito è che la faccenda sia pericolosa ma non seria.
Il Gruppo di Battaglia è composto da una portaerei convenzionale (CV) Admiral Kuznetsov, un Incrociatore da Battaglia Lanciamissili a Propulsione Nucleare (BCGN) classe Kirov Piotr Velikij (Pietro il Grande), due cacciatorpediniere antisommergibile (DD) classe Udaloy Severomorsk e Kulakov ed un numero imprecisato di navi supporto.
Pare che le navi siano scortate anche da due sottomarini d'attacco (SSN) classe Akula e da un sottomarino convenzionale (SS) classe Kilo.
Come al solito, vi rimando a Wikipedia per gli approfondimenti tecnici.
Questo minaccioso elenco dovrebbe dar ragione agli allarmisti ed effettivamente, sulla carta, la potenza di fuoco di queste navi è semplicemente devastante.
Per prima cosa ricordiamoci che sono tutte dotate di testate nucleari.
Però, senza doversi spingere a danzare con l'Apocalisse, andiamo a verificare caratteristiche ed armamento convenzionale del Pietro il Grande.
Questa grossa nave è un residuato della guerra fredda quando la marina dell'URSS si preparava per la sua unica missione: impedire ai convogli NATO di portare dagli USA all'Europa rinforzi e rifornimenti.
Sulla carta è la più potente unità di superficie attualmente in servizio.
La nave è armata con 20 missili P700.
Una sigla che identifica un ordigno pesante 7 tonnellate, lungo 10 metri e che viaggia a Mach 2,5 e che può colpire un bersaglio a 5-600 km di distanza.
Avete presente un autobus?
Ecco, siam lì.
Sono armi progettate per affondare le superportaerei americane ma sono perfette anche per attacchi terroristici sulle città dato che possono far fuori un grosso isolato anche con la sola energia cinetica.
A questi gingilli vanno aggiunti un centinaio di missili contraerei a lungo raggio adoperabili anche in ruolo antisuperficie tra i 90 e i 180 km e 16 missili antisommergibile (anche questi adoperabili in ruolo antinave: il siluro che portano in prossimità del sottomarino da attaccare può essere usato come testata in ruolo antinave).
Impressionante?
Certo.
Ma non sono tutte zanne e artigli quelli che scintillano nella notte.
La nave è vecchia, non solo anagraficamente, ma come concezione d'impiego.
Nata per brevi incursioni in Atlantico Settentrionale e Pacifico per portarsi a distanza di tiro utile dai gruppi di battaglia Nato non è stata progettata per operazioni come quella in corso.
Qualche esempio?
E' a propulsione nucleare, giusto?

Vi aspettate che sia in grado di viaggiare a velocità massima senza problemi di autonomia.
E invece no.
Perchè i Sovietici non erano capaci di costruire un reattore sufficientemente potente e compatto da infilare nello scafo di un incrociatore.
Quindi, hanno dovuto fare di necessità virtù: gli incrociatori classe Kirov sono dotati di due reattori nucleari e... 2 surriscaldatori convenzionali.
In breve: i reattori nucleari generano vapore in grado di spingere la nave fino a circa 20 - 24 nodi a seconda delle fonti, mentre, per raggiungere velocità da combattimento (32 nodi),  si deve surriscaldare il vapore ulteriormente bruciando nafta.
Il nostro incrociatore ha un'autonomia in tali condizioni di poco più di mille miglia. Un po' poco per una nave a propulsione nucleare, pochissimo per una nave che fa parte di un gruppo di battaglia.
Ricordiamoci sempre che la nave era progettata per una rapida incursione al largo della Norvegia a caccia di Portaerei ed altre grandi navi NATO e non per il ruolo di nave scorta di una Portaerei.
E visto che ci siamo parliamo un po' di 'sta Admiral Kuznetsov.
E' un mezzo rottame pure lei.
Ha preso il mare per la sua prima missione di combattimento scortata, oltre che dalle sopracitate navi da guerra, anche da... un rimorchiatore oceanico che è lì perchè il suo sistema di propulsione è dannatamente scadente ed inaffidabile e già una volta la nave è finita alla deriva in pieno oceano.
Quando ha attraversato il Canale della Manica la Royal Navy ha diffuso immagini di impressionanti colonne di fumo nero emesse dai fumaioli della portaerei, chiaro sintomo di un sistema di propulsione in cattivo stato (e/o di scarsa qualità).
Anche questa portaerei era pensata per tutt'altro ruolo.
Cosa più unica che rara per le portaerei è armata anche lei con gli stessi missili antinave dei Kirov con il risultato di avere una nave ibrida nè portaerei nè incrociatore lanciamissili.
Ha un gruppo di volo di 32 caccia moderni (MiG 29 e SU 33) ma non ha le catapulte, quindi i caccia possono levarsi in volo solo con un ridotto carico di carburante ed armi.
E, ricordiamolo: le eccezionali prestazioni dei caccia russi di fine guerra fredda avevano un prezzo mica male: la durata (nel senso che poi lo butti) di certi motori era paragonabile all'intervallo di manutenzione degli omologhi occidentali.
Insomma, serviva per fornire difesa aerea alla flotta impegnata in missioni antinave, non certo per operare come i gruppi di battaglia occidentali progettati per la proiezione di forza.
Per completezza, sulla Kuznetsov metà dei cessi non funzionano e la nave è descritta come 'in pessime condizioni' per quanto riguarda gli addobbi interni.
Fino ad oggi, la cosa più ostile che è riuscita a fare la Kuznetsov è stato inquinare le acque irlandesi.
Un Ammiraglio russo arrivò a dichiarare che le condizioni dei reattori nucleari del Pietro il Grande erano a rischio esplosione e tutto l'equipaggio fu multato di un mese di paga.
E potrei continuare a lungo.
Non sto affermando che il gruppo da battaglia russo sia una dibattistata, tutt'altro.
Ma che è questione di prospettive.
Quelle navi, che proprio mentre scrivo stanno prendendo posizione al largo della Siria, hanno una potenza di fuoco devastante.
Ma solo in teoria.
32 missili P700 possono portare a mach 2,5 32 tonnellate di esplosivo su Aleppo incenerendo 1-2 kmq di città e relativi abitanti.
I suoi 32 aerei potranno effettuare un pugno di strike al giorno per qualche tempo.
E poi?
Queste navi stanno compiendo una missione per cui non sono state progettate nè equipaggiate.
Immagino le risate amare dei piloti russi negli hangar della Kuznetsov che vanno alla guerra scortati da un rimorchiatore su aerei che possono decollare solo con un carico parziale di carburante e munizioni e in cui metà delle latrine sono fuori uso.
Non vi tedierò tentando una dimostrazione di quanto la flotta russa potrebbe essere facile preda di un gruppo di battaglia basato su portaerei americane e di come quei grossi missili antinave siano il bersaglio perfetto per i moderni cacciatorpedinere contraeri occidentali inclusi quelli italiani e questo vi dovrebbe rendere l'idea, no?
Se esistesse il comandante di una marina europea potrebbe essere tentato di considerare le navi russe in Mediterraneo più come ostaggi che come una minaccia. 
In altri termini possiamo sentirci minacciati solo se  desideriamo sentirci minacciati in pieno spirito "Chi pecora si fa il lupo se lo mangerà".
Il problema, al solito, è tutto interno alla nostra cara vecchia Europa.
Oscilliamo tra il terrore e l'isteria anti russa e l'ammirazione populista per un regìme corrotto ostile e liberticida.
Ma la minaccia russa è un bluff anche maggiore di quello dei tempi della guerra fredda e del Patto di Varsavia.
L'Europa, anche senza contare gli USA, ha un potenziale militare di gran lunga superiore a quello russo cosa che sembra essere un mistero solo per la sua opinione pubblica.
Vogliamo davvero ritornare all'equivalente degli anni '80 quando c'erano sei armate corazzate sei accampate ad Ovest dell'Elba?
E mentre noi siamo impegnati con l'olio di palma e il terrore dei migranti regimi illiberali nostri naturali nemici mortali si instaurano alle porte ed anche dentro le porte: Ungheria, Turchia...

un BCGN classe Kirov

La Kuznetsov nel canale della Manica qualche giorno fa:
anche ad occhio inesperto non sembra che i propulsori stiano funzionando benissimo

L'SSN19 Shipwreak il nome in codice NATO del missile P 700 Granit

2 marzo 2014

La Sicurezza dell'Europa Occidentale: unificazione?

A che serve lo Stato?
A garantire Sicurezza e Giustizia e un po' di infrastrutture.
Ecco perchè, da italiano medio, trovo lo Stato del Bel Paese inutile e dannoso.
Ma non divaghiamo.
Avevo in mente di scrivere qualcosa di più specifico sulla sicurezza europea da molto tempo e, purtroppo, lo stimolo a completare questo lavoro è arrivato dai recenti, tragici, avvenimenti ucraini.
L'Europa spende un sacco di soldi in armi, in compenso è un nano geopolitico.
Il perchè?
Esempio banale: provate a dare un pugno (ad un cuscino eh) e a dare lo stesso colpo usando ... solo il mignolo della mano sinistra. Anzi, non lo fate perchè correte il rischio di rompervi il mignolino.
Prima di tutto la tesi:
Un Esercito Comune Europeo migliorerebbe di gran lunga la qualità della vita del mezzo milardo di abitanti dell'Unione e anche di quella dei suoi vicini.
Vediamo un po' come stanno le cose adesso.
Gran parte dei membri della UE è anche membro della NATO.
Rispetto alla fine degli anni '80 i paesi dell'UE hanno disarmato parecchio in termini di uomini e mezzi, meno in termini di bilanci. Per esempio, dove i tedeschi schieravano 12 divisioni ora ne schierano 'solo' tre.
La nostra fonte è questo preziosissimo articolo di wikipedia che mi ha risparmiato la fatica di compilare da me le varie tabelle (avevo iniziato a farlo e per fortuna ho avuto l'idea di cercare se qualcun altro avesse avuto la cortesia di compilarle per me, grazie Wikipedia).
Il mio suggerimento è di darsi una bella lettura dell'articolo che quasi rende superfluo questo post.
Le tabelle, soprattutto, svelano delle realtà interessanti.
Iniziamo dai soldi.
L'UE spende un sacco, complessivamente, quasi duecento miliardi di €.
Mantiene in armi un milione e mezzo di uomini ( di cui solo 425mila truppe di prima linea operative) dotate di qualcosa come 6500 carri armati, 46mila veicoli corazzati, più di 5mila cannoni e oltre mille lanciarazzi appoggiati da 338 elicotteri d'attacco.
Nei cieli c'è spazio per 2000 cacciabombardieri di vario tipo, la cui puntao di lancia sono 378 Typhoon, 121 Rafale, 162 Gripen 140 F18 e 393 F16 per tacere dell'anziano ma non obsoleto Tornado ancora in servizio con 312 esemplari.
Nei mari, poi, possiamo schierare oltre 500 navi di cui 4 portaerei (una 5a è in arrivo)  37 Sommergibili e 21 Sottomarini a propulsione nucleare.
Ok, ma questi numeri cosa dicono?
Nulla, presi da soli.
Beh, quasi nulla: 193 Miliardi di € dicono, 2mila caccia dicono,  6500 carri armati dicono eccome.
Qualche confronto, però, aiuta.
Gli USA spendono più di tutti: 682 Miliardi di $, seguiti dall'Europa, da Cina (166 Milardi) e Russia (90 Miliardi).
Per esempio, la Russia, cosa ci fa coi suoi 90 miliardi di $?
Per prima cosa  la Russia è la più grande nazione del mondo e molte delle sue unità sono schierate sul Pacifico ed in Asia con ben poca mobilità strategica, quindi non ci riguardano direttamente. Inoltre la spesa per il mantenimento dell'arsenale nucleare non  deve incidere poco su quella somma...
Comunque la Russia mette in campo un totale di 766mila uomini. 
La metà di quanti ne mette in campo l'Europa.
Parliamo di circa 2500 carri armati, 3200 veicoli corazzati ed oltre 4mila cannoni (oltre ad una gran quantità di sistemi contraerei).
Nei cieli ci sono 1200 caccia tutti moderni, a cui aggiungere un paio di centinaia di bombardieri (l'Europa non ne ha nessuno).
Nei mari abbiamo una portaerei, 5 incrociatori, 13 cacciatorpediniere, 13 Sottomarini lanciamissili, 21 Sottomarini d'attacco e 18 sommergibili.
Ora, diciamo che in pratica solo 2/3 di questo po' po' di roba si trova dalle parti nostre e ricordiamoci che in Russia vige la leva obbligatoria. Questo ed altri fattori (i Russi non buttano via niente, tengono in magazzino anche roba degli anni 50-80) implicano che i 1500 carri armati che la Russia ha nella sua parte Europea potrebbero diventare il doppio in poche settimane con la mobilitazione generale delle riserve.
E quindi?
Facciamoci due conti.
La potenziale minaccia Russa è, nei fatti, una frazione della potenza militare teorica complessiva dell'UE. 
Al netto della crisi ucraina, di cui spero non dover scrivere nulla, da un punto di vista militare non è quella orientale  la frontiera europea più critica.
E' il Mediterraneo, casa nostra.
La sponda sud e sudorientale dell'Ex Mare Nostrum è in fiamme.
Tra gli stati che hanno una stabilità inferiore a quello di un medio governo italiano si contano Alegeria, Tunisia, Libia, Egitto mentre in Siria, beh...
Nessuno di questi stati dispone di marine tali da impensierire quelle europee, anzi, probabilmente neppure la sola italiana. Ma dispongono di un bel mucchio di aerei, come ricordo di aver descritto qui.
Insomma, al Est la cronaca dimostra come sia presente una minaccia terrestre credibile, a Sud un'altra,  aerea.
A conti fatti, l'Europa è troppo armata rispetto alle potenziali minacce.
Soprattutto da un punto di vista delle forze di terra.
Ma è un calcolo virtuale.
Quell'impressionante totale di 6500 carri armati va diviso per 28 parti disuguali per numero, tipo, qualità e dislocazione. Idem per aerei e navi.
Le forze armate europee, infatti, non esistono.
E non esisteranno per un bel pezzo, perchè ben pochi hanno interessi a costituirle, di sicuro non i ricchi e potenti stati del Nord Europa, per miopia, nè quelli più poveri ed esposti dell'Est e del Sud, per ignoranza e ingiustificata tracotanza.
Eppure...
Un Esercito Europeo che dovesse schierare 3mila carri armati 1500 caccia e 400 navi da guerra probabilmente costerebbe ai cittadini meno della metà di quanto spendono oggi in sicurezza.
Ogni italiano spende € 338 all'anno, da paragonarsi ai 497 di  un tedesco fino ai   691 degli inglesi e 597 dei francesi. La media europea è 387.
Ecco, una difesa comune europea probabilmente farebbe scendere tale spesa più vicina ai 200 che ai 300.
Nel nostro caso probabilmente ci potremmo risparmiare una decina di miliardi di € all'anno.
Mica noccioline.
Ma c'è di più:
si sa, i soldi non sono tutto nella vita... Anche la vita stessa vale più di un paio di centinaia di € a cranio:
proprio all'Italia, vaso di coccio tra vasi di ferro, farebbe davvero comodo una vera integrazione della difesa Europea.
Siamo il paese più esposto, meno efficiente e più in crisi, avremmo tutto da guadagnare da un taglio di spesa in cambio di un incremento di sicurezza.
Per non parlare di altri piccoli vantaggi, quali l'indipendenza "amichevole" dalla protezione USA, su cui, piaccia o non piaccia (e a me non piace), si basa la nostra libertà pratica e l'inserimento di un potente elemento di stabilità: uno strumento militare in cui in ogni caserma si trovassero soldati di tutta Europa sarebbe per forza di cose uno strumento di esclusiva efficacia difensiva essendo fin troppo evidente l'impossibilità di mettere d'accordo tutti per eventuali operazioni tipo Iraq o Afghanistan.
Sogni? Utopie?
No, solo un progetto razionale di miglioramento della qualità della vita di tanta gente.
Avevo iniziato a scrivere questo articolo pensando, come esempio pratico (ispirato dall'ultimo romanzo di Tom Clancy eh, non mi prendo meriti non miei), proprio a quanto sta accadendo in queste ore in Ucraina.
Tuttavia, mi è sembrato di cattivo gusto parlar qui di combattimenti virtuali proprio mentre si sta scivolando verso quelli reali e vi risparmio parte della mia proverbiale logorrea: sulla situazione ucraina scriverò senz'altro, ma a titolo informativo e non speculativo.
Cos'altro aggiungere: vuoi vedere che dove sta fallendo l'Europa delle Banche potrebbe riuscire l'Europa della Pace?
Così la NATO va in soffitta e salviamo la Lunga Pace.