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28 novembre 2011

Una Giornata Particolare: Bose ad Ostuni





Il portamessale è di pietra, al centro della Stanza intonacata di bianco.
Dietro c'è un altare semplicissimo, poco più di un tavolo, coperto da un panno verde.
Sono seduto in prima fila, a sinistra.
Di fronte all'altare, quattro monaci sono in raccoglimento dandomi le spalle.
Dietro di me, a destra, di fronte al messale, nel centro dell'Assemblea, il Sacerdote, inizia parlando direttamente nel mio orecchio destro, la Santa Messa.
E' la prima volta che assisto ad una funzione del genere.
I canti dei monaci tengono vivissima la mia attenzione.
Meraviglia, poi, quando il sacerdote si sposta dietro l'altare e tira via il drappo scoprendo una coppa di semplice argilla smaltata ed una ciotola contenente l'Eucarestia in forma di pane.
Oggi sono stato con la mia famiglia ad Ostuni, nella locale succursale della Fraternità Monastica di Bose.
Grazie a Radio Tre, grazie ad Uomini e Profeti, ho avuto il privilegio di conoscere ed ascoltare le parole di Enzo Bianchi, che di Bose è il priore.
Ho disertato, quindi, l'Assemblea Regionale dell'Agesci Basilicata, una cosa di cui mi dolgo, ma credo di aver fatto la scelta giusta partecipando, invece, all'incontro sul Tempo di Avvento tenuto da Padre Daniele Moretto, Monaco di Bose.
Il tema della giornata è "La Menzogna".
Nelle due ore abbondanti di predicazione, divise tra mattino e pomeriggio, Daniele ha affrontato con precisione di linguaggio e con passione tale da rendere il discorso avvincente questa drammatica spia della condizione umana.
Mi piace ascoltare la logica disegnata dalle Scritture, così come mi piace trovare le corrispondenze con il pensiero Laico.



Nonostante la sveglia antelucana ( ad orari scout eh eh ), le due ore di scomodo viaggio, il tempo trascorso ad Ostuni nel monastero della Fraternità di Bose è volato.
Volato.
E come potrebbe essere diversamente in una Comunità che è Chiesa vera, viva, fatta di gente e non di gerarchie?
Dopo aver ascoltato la Parola è stato il momento del pranzo comunitario, tutti assieme all'interno del piccolo monastero.
Ovviamente, per puro caso, mi sono trovato di fronte a Vecchi Scout...
La Domenica, quindi, è trascorsa tra letture della Prima Lettera di Giovanni, del Salmo 12 ( tradotto letteralmente dall'ebraico antico ) con incursioni di Dostoevskij ( I Fratelli Karamazov: Mentendo si arriva al vero Odio ) e di un filosofo di Cultura Ebraica (Vladimir Jankélévitch: la Menzogna e il Malinteso ).
Ho preso appunti a non finire e ho registrato: caso mai servissero per un percorso di Catechesi eh eh eh.
Sono stato molto contento di aver conosciuto questa realtà, una testimonianza di esistenza della Chiesa che non ci si aspetta, di una Chiesa che non è patinata d'oro e che di certo condanna solo chi sparge lacrime e sangue e non altri fluidi corporei, di una Chiesa in cui in prima fila non si affollano i potenti di turno ma che è organizzata circolarmente, con al centro la Parola ed attorno tutti i membri della Comunione.
Una Chiesa di cui non ci si deve vergognare di farne parte.
Ma tra le cui fila è possibile senz'altro rispondere: "Eccomi!"


                 

23 settembre 2011

Radio Tre, la radio dell'Italia normale

Ascolto Radio Tre da molti anni.
Inizio la giornata con la rassegna stampa internazionale a cui segue un breve notiziario.
Poi, l'importantissima rassegna stampa nazionale, letta e commentata da un giornalista che cambia ogni settimana a cui segue l'intervento dei radioascoltatori che dialogano telefonicamente col giornalista di turno.
Una mezz'ora in cui si incontra l'italica ottusità ma anche il coraggio nella disperazione, la precisa lucidità del cittadino esemplare e il buon senso della buona educazione applicata alla convivenza civile.
Dal dibattito tra il giornalista e i radioascoltatori , ogni giorno, nasce una trasmissione: "Tutta la città ne parla" in cui, prendendo spunto dalla domande più interessante, si realizza un dibattito di approfondimento. 
Ma, prima di ciò, un Radiogiornale in cui lo sport è messo al posto suo, ossia in coda ed in breve ed una terza rassegna stampa dedicata alle pagine culturali.
E poi le trasmissioni storiche: Radio Tre Mondo, dedicata ai fatti di politica estera approfonditi come su Limes, Radio Tre Scienza in cui si spazia dall'Astronomia alla Genetica, dall'Energia alla conservazione dei libri.
Poi, è tempo di musica.
E poi, di musica lirica ed ironia coi due terribili discoli de "La Barcaccia".
Nel pomeriggio, finalmente, arriva Farhenheit, la magnifica, impareggiabile ed immancabile trasmissione dedicata ai libri guidata da Marino Sinibaldi.
Ancora musica con "Sei Gradi" e poi cinema, teatro e musica in molte altre trasmissioni più o meno variabili.
Non posso dimenticare tra le citazioni "Uomini e Profeti", di Gabriella Caramore, nel week end, dedicata a temi religiosi. Lì ho conosciuto Enzo Bianchi e la Speranza di una Chiesa diversa da quella basata sul Potere Temporale e raccontata da Minzolini & complici.
Una Chiesa viva, lontana dal Potere e dedicata al Servizio, alla meditazione e alla preghiera.
Se qualcuna delle mie catechesi, nel Reparto e poi nel Clan, è stata un po' meno pallosa delle solite, beh, credo che sia merito di Enzo Bianchi e Gabriella Caramore.
Radio Tre è un contenitore plurale in cui non ha trovato posto la mignottocrazia e la volgarità, non quella delle ballerine con le tette al vento, quella del pensiero atroce vomitato nei vari portaporta da gente vestitissima e con cravatte impeccabili, un contenitore immenso in cui non c'è spazio per il bispensiero berlusconiano. L'incauto ospite che osi comportarsi e fare affermazioni degne del miglior Fede viene puntualmente, senza urla, smentito dall'evidenza. Nelle trasmissioni di Radio Tre le domande scomode non sono taciute. Se Maroni fosse ospite di "Tutta la città ne parla", ad esempio, non ho dubbi che, alle sue  grottesche affermazioni sulla volontà di uccidere dei manifestanti in Val di Susa, gli verrebbero contestati all'istante i video dei poliziotti che gettano massi dai cavalcavia sui manifestanti.
Radio Tre non è l'ultimo bastione, ma è l'embrione.
L'Embrione di un'Italia rinascente.
Che rinascerà dalle ceneri di questa, ormai in fiamme.
Radio Tre, questo week end, è a Matera.
Ascolterò e parteciperò a quel che potrò, ovviamente.
Spero che questo evento porti qualche frutto ai miei concittadini.
Non solo la notorietà tra il militante pubblico della radio.
Ma che in molti si incuriosiscano e si appassionino a questa Emittente e si uniscano alle sue schiere di combattenti e resistenti per un'Italia Normale.