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6 giugno 2024

6 Giugno 1944, 6 Giugno 2024: Nascita e Morte della Nostra democrazia, libertà, prosperità


 Il luogo più prospero e pacifico di tutta la Storia dell'Umanità, ossia l'Europa Occidentale della seconda metà del XX e primi scorci del XXI secolo ha origine dallo Sbarco in Normandia.

Ottant'anni fa, gli Alleati sbarcarono in Francia con un'operazione anfibia accuratamente preparata e che comportò uno sforzo industriale, scientifico e militare senza precedenti.

Comportò anche parecchie migliaia di vittime civili alleate:




Undici mesi dopo lo sbarco, la Germania nazista collassò e la guerra che durava da quasi 6 anni ebbe termine.

L'operazione Overlord fu un evento complesso: non sarebbe stata possibile, ad esempio, senza le offensive sovietiche ad est.

Che, a loro volta, non sarebbero state possibili senza la massiccia campagna aerea alleata che durava dal 1941 e che spazzò via la Luftwaffe, nè sarebbero state possibili senza i massicci aiuti americani in termini di acciaio, munizioni, cibo, divise, carri armati, aerei e soprattutto veicoli ed equipaggiamento di supporto.

Entro pochi anni il livello di vita e quello dei diritti umani delle persone di questo martoriato continente decollò esponenzialmente.

La vita media praticamente raddoppiò.

In certe zone d'Italia si passò dalle grotte ai condomini, dalle scarpe di cartone alle utilitarie, dall'inquisizione spagnola alle leggi su divorzio, aborto (e unioni civili).

Il tutto grazie all'inclusione dell'Europa Occidentale nel neonato impero americano.

Però, come passa il tempo quando ci si diverte: ottant'anni di progresso e benessere e a quanto pare siamo agli sgoccioli.

La nostra libertà, l'incredibile prosperità in cui viviamo, sono un risultato di quelle bombe.

Sono il lascito di una generazione che ha schiacciato il nazifascismo, non ci ha parlato, non l'ha accettato, non l'ha giustificato.

Non puoi servire Dio e mammona: avere la libertà, il benessere e i diritti e tollerare che Putin/Hamas/Hezbollah/Pasdaran &C. tolgano vita, diritti, benessere ai loro sfortunati compatrioti prima ancora che a noi stessi.

E se lo tolleri (e altro che tollerarlo: qua ne sventoliamo le bandiere) è forse peggio che servirli.

Con l'antisemitismo ai massimi storici dalla Seconda Guerra Mondiale e il diffuso odio e disprezzo per chi si difende dall'orrore del totalitarismo, direi che possiamo concludere che il cerchio è chiuso: come tutte le cose umane, ciò che è nato nel 1944, a 80 anni di distanza è morto o giù di lì.

Chi e che cosa ne prenderà il posto?

Se lo stupro, il genocidio, l'aggressione armata hanno il pieno appoggio di una fetta sempre troppo alta di giovani (del resto l'antisemitismo di sinistra è radicato, da qualcuno 'sti giovanotti avranno pur imparato), dubito molto che somiglierà all'Europa della Lunga Pace.

Però, al momento, sono vivo.

Ho vissuto in Pace.

Rispetto all'essere umano medio degli ultimi diecimila anni, sfacciatamente ricco, in buona salute e sazio di diritti e libertà.

E per questo dico grazie a chi mi ha permesso di vivere così.

Quel Sei Giugno 1944.



All'alba di un'era di fantastica prosperità.

Un vero peccato guardarne il tramonto.


PS: un rimedio? Studiare un po' di storia militare della Seconda Guerra Mondiale: è il miglior vaccino contro le travagliadibattistorsinate.


 

14 dicembre 2023

Prima dell'Apocalisse. Evitabile

Preparazione alla Battaglia


E' il natale del 1938 e sei un cittadino benestante di una delle poche democrazie occidentali. Ecco, sì: sei un parigino e stai comprando i regali di natale per i tuoi figli. In Spagna infuria la guerra civile che stanno vincendo i fascisti supportati dalla Germania  Nazista e dall'Italia Fascista mentre la Repubblica è sotto embargo da parte di Francia, USA e UK che non forniscono armi alla resistenza. La Cecoslovacchia se l'è già pappata Hitler.  L'Italia ha invaso e conquistato l'Etiopia usando armi di distruzione di massa. In Germania c'è appena stato il pogrom della Notte dei Cristalli con migliaia di ebrei tedeschi trucidati. Ma le luci della Senna sono così belle e poi 'sti spagnoli, avessero dato un po' più retta a Franco. E gli ebrei, si sa...

Che cosa potrebbe mai andar storto?

Bentornati nel 1938.

Il '39 è alle porte.

11 novembre 2023

Genocidi


 Le parole sono importanti, soprattutto quando usate come armi:


Genocidio degli armeni:

Popolazione Vittime iniziale: 1800000

superstiti dopo il genocidio 300000 

il 17% della popolazione iniziale


Shoà:

Popolazione Vittime iniziale: 9000000,

superstiti dopo il genocidio circa 3000000 

il 33% della popolazione inizale 


Genocidio dell'Uganda:

Popolazione Vittime iniziale: 1460000 

superstiti dopo il genocidio 460000 

il 30% della popolazione iniziale


'genocidio palestinese'

Popolazione Vittime iniziale 1323000,

popolazione vittime finale: 13000000 di cui 6500000 in Israele/Palestina, 

ossia il 982% della popolazione iniziale, il 491% della popolazione iniziale ora vivente in Israele/Palestina


Usare Genocidio per definire la guerra tra Israele ed Hamas è un insulto alle vittime palestinesi dato che ne sminuisce la tragedia diluendola in un paragone inverosimile.

A Kfar Aza Hamas ha dimostrato una volontà genocida.

Se Israele usasse lo stesso parametro a Gaza bombarderebbe a tappeto 

e le vittime non sarebbero migliaia al mese ma centinaia di migliaia all'ora.

Usare la parola Genocidio per la guerra di Hamas dimostra solo l'antisemitismo di chi usa a sproposito questa terribile parola.

Non si è strumenti di pace diffondendo menzogna.

21 ottobre 2023

Contro il Patriarcato ma "Su Gaza la penso come Hamas" (cit.). Missione Fallita.

Sulla mia timeline IG le più filo-Hamas (col dito sul grilletto social già sabato 8 ottobre) sono giovani donne istruite, femministe, impegnate nella tutela dei diritti delle persone LGBTQ+ e nella difesa dell'ambiente.

Beh, è interessante che, come i fatti della strage e degli stupri di Nova Music Festival dimostrano, a manifestare per Hamas siano le sue vittime designate.

Ed è evidente che questo abbia delle implicazioni sul futuro della _nostra_ società.

Implicazioni sull'efficacia della propaganda totalitaria? Può darsi.

Implicazioni sull'antisemitismo ormai a livello anni '30?

Sì, anche.

Ma ce n'è almeno una terza che è, invece, certa:

con questə attivistə il Patriarcato può dormire sonni tranquilli.

Povere le mie figlie!

E' ovvio che si deve chiedere la fine dei bombardamenti su Gaza. 

(E proporre contemporaneamente una terapia per il Cancro Hamas)

Ma 1 secondo dopo aver chiesto la liberazione degli ostaggi e la consegna alla giustizia degli stupratori e degli assassini di Hamas. Senza questo passaggio la condanna delle azioni di Israele su Gaza è solo antisemitismo travestito da umanitarismo. Inutile dire che delle donne stuprate e assassinate, dei bambini assassinati e delle grida di giubilo dei macellai di #Hamas non c'è traccia nei post delle donne di cui sopra.

E nemmeno c'è traccia di indignazione per le vittime dell'Ospedale di Gaza, ormai quasi certamente uccise dalla Jahd Islamica. 

Auguri per il medioevo omofobo e misogino a cui si sta attivamente contribuendo.



 

12 ottobre 2023

Kfar Aza

 



La buon’anima di Tom Clancy riuscì anche a creare lo Stato Palestinese.

Tom Clancy era un falco, ma era anche estremamente realista (e infatti ha previsto guerre e crisi ben oltre la sua morte).

E, nel suo romanzo Paura senza limite, come fecero i palestinesi a obbligare Israele al ritiro e alla Pace?

Con la non violenza.

Niente pietre, niente bombe, niente accoltellamenti, niente decapitazioni di bambini.

Ghandi, Mandela…

Hamas non è ‘i palestinesi’.

Proprio il contrario: Hamas è un ostacolo di gran lunga più rilevante di Coloni, Estrema Destra israeliana e diecimila carri armati merkavà, alla nascita dello Stato Palestinese.

Hamas non è resistenza, è genocidio.

Hamas è solo una delle tante teste dell’idra che divora liberà, diritti umani e prosperità a vantaggio di dittatori, criminali ed autocrati.

Le sue azioni sono più antipalestinesi di quelle del peggior governo israeliano.

Qualsivoglia giustificazione al suo operato è apologia di terrorismo ed una coltellata alla schiena del popolo Palestinese.

Se è vero che è un crimine assediare e bombardare/invadere Gaza, se Israele non può stanare Hamas dal suo santuario di sangue nemmeno per liberare le ragazze stuprate e prigioniere allora non basta opporsi a questo crimine, si deve portare una soluzione realistica e rapida per la liberazione degli ostaggi e anche per l’eradicazione di queste SS del XXI Secolo.

Mi ripeto per l'ennesima volta: considero le colonie israeliane in Cisgiordania un crimine ma ritengo irrealistico pensare che si possa arrivare ad una Pace semplicemente con il difficilissimo ritiro dei coloni, anche perché, banalmente, l'esempio di quello che è successo dopo il ritiro dei coloni da Gaza (che è occupata da Hamas, cosa che in pochi sono disposti a ricordare) non è un buon viatico.

Provocazione: che sia un esercito terzo sotto egida dell’ONU (Provocazione 2: Indiani? Cinesi?) a entrare a Gaza e a distruggere Hamas e liberare le sue vittime, israeliane o palestinesi che siano.

Nel frattempo, leggere qualche testo di storia di comprovata validità scientifica dovrebbe essere il prerequisito per aprire bocca in merito.

Per salvarsi dai vari Travaglio Orsini Vauro Di Battista.

E non contribuire ad altre Kfar Aza.

22 maggio 2021

La Guerra degli italiani per Gaza: vincitori e vinti (in Italia)



La tregua regge.
Ma qui non voglio parlare tanto di Hamas o del Governo Israeliano.
Ovviamente, è obbligatorio, dati i tempi che corrono, esprimere il banale disgusto per le politiche del governo israeliano.
Una premessa formale per zittire i pacifinti, le cui parole fanno già abbastanza danno che farmi perdere tempo a dimostrare che sono disgustato anch'io dalle violenze sui bambini, dallo sradicamento degli ulivi, dalle umiliazioni, dalle prevericazioni, dalle ingiustizie e dalle discriminazioni persino sui cittadini arabo israeliani.
Sfortunatamente, togliendosi dal microscopio della propaganda e usando, invece, gli occhi, non è altrettanto obbligatorio esprimere le stesso disgusto per Hamas, Hezbollah, Assad o i Pasdaran degli Ayatollah.
Delle torture di Hamas, delle esecuzioni, dell'uso dei civili come strumento di propaganda, quindi, vorrei parlare il minimo indispensabile. 
Parliamo di noi, cari Compagni.
Parliamo delle già perse prossime elezioni politiche.
Nemmeno medici senza frontiere ha ritenuto di spendere due parole sui milioni di civili israeliani su cui sono stati lanciati migliaia di razzi.
E nemmeno sulle centinaia di razzi di Hamas che sono ricaduti su Gaza facendo non si sa quante vittime.
Ho visto ignorare le vittime israeliane perchè erano di meno, ho anche visto un terribile elenco di bambini palestinesi assassinati da quella joint venture Hamas-Governo Israeliano che è diventata la periodica carneficina a Gaza (più o meno tutte le volte che fa comodo contemporaneamente a entrambi i governi) e tacere sul bambino israeliano macellato dai razzi.
Come se i bambini ammazzati fossero diversi: evidentemente, è ancora vero che la carne di un bambino ebreo vale meno di quella di maiale.
L'ultimissima è la supposta 'slealtà' del conflitto asimmetrico. 'Eh, ma gli israeliani hanno iron dome e i bunker'. Oltre ad essere una boiata di per sè (ve li immaginate i soldati dell'Armata Rossa arrivati a Berlino ritirarsi 'perchè i tedeschi sono di meno e senza più aviazione, non sarebbe leale: compagni, si torna a Stalingrado!') è anche una inconsapevole manifestazione di razzismo, come se i soldati di Hamas non fossero sufficientemente coraggiosi o intelligenti (mentre i dati di fatto dimostrano il contrario, tanto di cappello alla loro sanguinosissima e spietata strategia).
Bravissimi i portuali che si sono rifiutati di caricare sulle navi armi dirette a Israele. E le componenti dei razzi di Hamas? Qualcuno si è mai rifiutato di consegnarli?

Terribile l'assedio a cui è sottoposta la popolazione palestinese di Gaza. 

Ma questi razzi di Hamas a Gaza li teletrasportano?

Oppure sono fabbricati letteralmente sottraendo ossigeno agli ospedali?

Che poi, so' quarant'anni almeno che questo atteggiamento è stato sempre controproducente, ma imparare dagli errori no?

Credo che basti, inutile dilungarsi in merito.

Torniamo alle elezioni politiche.

Dov'è il pacifismo in quello che il popolo di sinistra ha detto e fatto in questi dieci giorni? Mi è pure toccato di leggere un sondaggio su chi avesse 'ragione' in pieno stile 'forum' di Canale 5.

Dov'è l'empatia, la visione di un futuro possibile?

Dov'è il diritto?

Vedete, la Meloni vincerà perchè non vende merce falsa.

Certo, propugna una dottrina terribile fatta di odio e sopraffazione.

E non va in giro a dire che fa il tifo per le ONG che salvano i migranti

La Sinistra perderà perchè  va in giro con le bandiere arcobaleno, peace and love, ma sparge odio e morte.

Nonostante qualche fievole segnale di inversione di tendenza il dato di fatto è che si prendono le parti di Hamas, non che si lavora per la Pace.

Incapace di empatia se non atrocemente selettiva, sbandiera una volontà di gestire la complessità mentre nella pratica non è nemmeno capace di riconoscere i reali confini della Guerra di Gaza, che arrivano ben oltre il Tigri...

La Meloni (e il suo arrugginito predecessore) vincerà perchè predica un odio vero, non un amore falso come chi ha passato gli ultimi dieci giorni a spargere un odio verissimo.

E gli italiani preferiranno comunque votare un originale che una copia ipocrita e semifunzionale.

Vi lascio qualche esercizio se avete voglia di meditare:

Di fronte ai circa 25mila morti israeliani e 100mila arabi dal 1947 al 2021 (ossia in poco più di 70 anni, 1785 vittime all'anno)  vi invito a manifestare proporzionata indignazione per faccenduole quali:

  • Guerra civile in Siria: 500000 morti, 3 Milioni di Feriti in 10 anni: 50000 vittime all'anno: 28 volte più letale e in 1/7 del tempo. A Putin ed Erdogan non avete da dire niente?
  • Guerra civile in Libia: 70000 morti sempre in 10 anni;
  • E lo Yemen? E il Sahel? E il Burkina Faso?



PS: 


Una Pace in Medio Oriente non ci sarà mai finchè non si interverrà ad Istanbul come a Teheran, a Damasco come al Cairo: inutile cercarla tra Gerusalemme, Gaza e Tel Aviv: lì non c'è.

PS2: 

Tra i miei contatti conosco una sola persona che abbia preso a cuore la tragedia siriana più in fatti che a parole e ha la mia completa ammirazione.

Nota del 20210601: 

Un piccolo appunto come promemoria. Fonte Wikipedia. Dei 4360 razzi lanciati da Hamas 'solo' 3700 sono arrivati su Israele di cui il 90% intercettati da Irondome. Quindi su Israele sono caduti 370 razzi  lanciati esplicitamente ed esclusivamente contro civili (per loro fortuna quasi sempre ben protetti da bunker) che hanno ucciso 12 persone di cui 2 bambini che, oscenamente, non sono stati quasi mai inclusi nell'elenco delle vittime riportato sulla stampa mainstream. Di fatto,  660 razzi lanciati da Hamas sono caduti sui civili palestinesi nella striscia di Gaza, privi di qualsivoglia protezione. Le  ovvie considerazioni in merito le lascio ai tifosi pacifinti, io mi fermo a chi ha stilato un elenco di vittime di guerra disumanamente parziale ed è cieco di fronte alle vittime palestinesi di Hamas

15 dicembre 2016

le lacrime di coccodrillo degli indignati per Aleppo

Post breve ma rabbioso.
Anzi, indignato.
Per cinque anni, la frazione di opinione pubblica europea/italiana che ha qualche interesse nella politica estera (se gridare w hamas w hamas gli ebrei nelle camere a gas o qualcosa del genere appartenga alla categoria "politica estera") ha snobbato la tempesta in corso in Medio Oriente.
Ha ignorato l'ascesa di ISIS fino a quando non sono arrivati gli attentati in Europa.
Se ne è fregata della Libia, della caduta dello Stato laico turco, dei generali egiziani, dell'atomica iraniana, del massacro dei curdi, dello Yemen, dei nostri cari petrotiranni sauditi e potrei snocciolare ancora a lungo parole inutili.
Ora ci si straccia le vesti per una delle tante città massacrate dall'ignavia europea, il neofascismo dei potentati locali (il Partito Ba'th del defunto Saddam Hussein e del vittorioso Assad altro non è che la variante locale del fascismo) e l'immenso oceano dell'Islam eretico alla ISIS/AlQaeda/Hamas eccetera.
E le altre?
E ieri?
L'ansia ipocrita in cui si grida al "fare qualcosa" che nemmeno si capisce cosa implichi.
Fare qualcosa per Aleppo oggi significa guerra, guerra vera, non come quella vista in televisione da Desert Storm ad oggi.
La verità è che  il nostro sistema di valori non è messo a rischio dall'ISIS ma da questa vigliaccheria congenita in perfetto mix con il naturale egoismo dei ricchi.
Se per anni avete agito come se la vita di un miliziano di Hamas valesse più della vita di cento bambini siriani avete poco titolo per frignare su Aleppo e le sue vittime.
Volete chiedere che si faccia qualcosa per la prossima Aleppo? Che so, in Libia?
Allora chiedete 12 brigate di combattimento, 400 caccia medi e navi a sufficienza per trasportare e supportare le truppe che faranno qualcosa.
E se avete voglia di fare qualcosa anche per i Curdi fatevi due conti di quante brigate pesanti serviranno per mettere i turchi a posto.
Nel frattempo smettetela di versare lacrime di coccodrillo: è un pianto osceno.


Ovviamente, di cambiare il nostro modo di vivere per non dipendere più dal petrolio degli emiri eccetera non ci passa manco per l'anticamera del cervello.
Sono convinto che tra diminuire il proprio impatto ambientale del 70% e metter su un esercito di 40 divisioni le anime belle del popolodellapace energivoro sceglierebbero senza batter ciglio la seconda opzione.

23 agosto 2014

Cassandra Crossing




Ormai siamo dall'altro lato del fiume.
Le crisi in Medio Oriente e quella, distinta ma miltiarmente contigua, in Ucraina sono probabilmente ancora controllabili ma innegabilmente in deterioramento.
Su queste poco frequentate pagine, oltre che di scoutismo, linux e speculazione edilizia a Matera si è parlato abbastanza spesso di Geopolitica e, rileggendo qualche vecchio articolo, mi accorgo di aver azzeccato la convergenza verso l'attuale situazione.
Nella cartina, la realtà. 
Ho cerchiato in rosso le guerre guerreggiate, in giallo le instabilità più gravi, senza essere troppo sicuro di aver piazzato tutti i cerchi che servirebbero.
Dieci anni fa, cinque anni fa, c'erano molti meno cerchi.
Nel 1990 ce n'erano pochissimi.
L'Italia dorme, ma il mare diventa sempre più stretto, sempre più stretto.
Dall'altro lato del mare, lo stesso mare azzurro dei nostri bagni estivi, scorre il sangue.
Lo possiamo ignorare, certo.
Solo fino a Novembre.
Poi vedremo chi boicotta chi: Noi Gazprom o Gazprom Noi, per tacere della Libia, in fiamme...
E gli italiani continuano a saper tutto delle caratteristiche dei calciatori e a ignorare completamente quelle delle spade di damocle che oscillano sulle loro teste.
Dormienti.
Sarà un risveglio doloroso, più tardo il risveglio più catastrofiche le conseguenze, a meno di non passare direttamente dal sonno alla morte.
Qualcuno potrebbe dire che aveva ragione la Fallaci, ma io non concordo con nessuna forma di anti islamismo.
Perchè Isis, Hamas, Hezbollah e compagnia bella non hanno nulla a che vedere con l'Islam, come Torquemada e l'Inquisizione non avevano nulla a che vedere col Cristianesimo.
Di fatto, Isis, Hamas, Hezbollah e tutti i vari gruppi estremisti hanno nell'Occidente un avversario secondario, di bandiera.
Il loro vero nemico è l'Islam.
Non l'Islam moderato.
L'Islam tout court.
Un cancro interno ad una Civiltà Sorella che rischia di travolgere anche noi, inetti, ignoranti,  smemorati, incapaci di distinguere il bene dal male.
Va di moda, in questi giorni, farsi una doccia gelata per un'iniziativa benefica.
A Novembre, quando Putin il pacifico chiuderà i rubinetti del gas e lo stesso faranno i fratellini dell'Isis in Libia, la faremo tutti una doccia fredda.
Ci sveglieremo o moriremo assiderati?

20 agosto 2014

cowboys & aliens aka partigiani e terroristi

Molto, molto spesso, il terrorista è il partigiano nella definizione dell'oppressore.
Ma non è sempre così.
I nazisti consideravano terroristi i partigiani e banditi i soldati dell'esercito italiano co-belligerante.
Noi, invece, consideriamo partigiani i partigiani e non consideriamo affatto  i soldati dell'esercito italiano co-belligerante.
Di esempi del genere se ne possono fare a bizeffe, a partire dagli Zeloti contro i Romani finendo coi Kurdi.
Esiste, indubbiamente, un'ampia fascia grigia in cui i due termini possono essere soggetti ad interpretazione soggettiva, ma questa fascia grigia non è totale.
Il primo discriminante è la natura dell'entità combattuta dai terroristi/partigiani.
Parliamo di un occupante straniero? 
Ovviamente la probabilità che si abbia a che fare con partigiani è assai elevata.
Parliamo di una democrazia? 
Analogamente, la probabilità che si abbia a che fare con terroristi è assai elevata.
E se l'occupante è una democrazia straniera?
Eh Eh Eh, qui sì che torniamo nella zona grigia.
Passiamo ad un altro criterio.
Gli obiettivi.
No, non gli strumenti: gli strumenti di terroristi e partigiani sono fondamentalmente gli stessi: guerriglia e bombe.
Ma contro chi?
Facile:
i partigiani contro le forze militari, di occupanti e dittatori.
I terroristi contro la popolazione civile: propria o degli occupanti.
Ovviamente faccio una affermazione di carattere generale: è già successo molte volte che forze partigiane abbiano lanciato bombe contro militari occupanti e ammazzato più civili che militari, ma, come si dice, è il pensiero che conta.
Nella Patria della equiparazione tra fascisti e partigiani non poteva mancare l'equiparazione tra terroristi e partigiani.
Cosa avranno da equiparare, poi, le persone che, se si trovassero alla mercè della gente che santificano, sarebbero sicuramente lapidati e/o sgozzati da costoro? 
Forse questo fenomeno si ouò spiegare con il genetico masochismo della fu Sinistra Italiana? 
Non divaghiamo e lasciamo ai posteri l'ardua sentenza.
Torniamo a noi.
Senza troppi giri di parole ritengo che Hamas non rientri nella categoria dei Partigiani per due motivi:

  1. Gaza non è occupata da Israele;
  2. Hamas lancia i suoi missili esclusivamente ed esplicitamente contro la popolazione civile israeliana.
E' vero che, secondo taluni, l'intera popolazione civile di Israele sarebbe un obiettivo militare legittimo, affermazione talmente irricevibile da non meritare commento, ma è completamente evidente come le azioni di Hamas si discostino notevolmente da quelle di un movimento di resistenza.

Gaza è sotto assedio perchè occupata da Hamas e sfido chiunque a dimostrare il contrario.
(Mi piace vincere facile, prima della presa, violenta, del potere a Gaza da parte di Hamas la città non era soggetta al terribile embargo di questi anni).
In Cisgiordania, occupata da Israele nella guerra difensiva contro il secondo tentativo di genocidio effettuato dai paesi arabi (il primo è del 1947-48), i Palestinesi che tirano pietre (e anche fucilate) ai soldati israeliani occupanti hanno una legittimità di sicuro di gran lunga superiore a quella dei miliziani di Hamas.
Per analogia, ritengo, personalmente, che i membri dell'Irgun che fecero saltare il King David Hotel di Gerusalemme fossero autentici e genuini terroristi.
Tuttavia, personalmente, non considero nemmeno Hamas (o ISIS) dei gruppi esclusivamente terroristici.

Non hanno nulla a che vedere con l'IRA o le Brigate Rosse, eccetto la ferocia e la propensione ad ammazzare innocenti.
Sono gruppi armati nemici, in primis, delle popolazioni tra cui operano.
E sono una minaccia mortale per le popolazioni del Medio Oriente e per l'Occidente.
Ci si può parlare? Certo, ma da posizioni di forza, non di debolezza.
Come li si può fermare?
Come si risolve la questione Gaza?
Ah, non chiedetelo a me, so di non saperne abbastanza.
Di sicuro lasciar mano libera ad ISIS nella (ex?) mezzaluna fertile e i gaziani ostaggi di Hamas non è una buona idea, di sicuro bombardare ad libitum non è una soluzione.
In linea di principio, si dovrebbe agire in maniera tale da convincere le popolazioni locali che è meglio andare da vecchi nel Paradiso di Allah che da giovani in quello di Hamas/ISIS.
Perchè, ricordiamolo, in apparenza i fondamentalisti islamici combattono l'Occidente, in realtà la vera guerra è contro l'Islam.

PS: nel frattempo, in Siria, da TRE anni, ogni istante è un giorno di Gaza.


9 febbraio 2012

il 10% dell'indignazione.

Qualche settimana fa, a Prima Pagina, su Radio Tre, un autorevole direttore di quotidiano politico di Sinistra, ha affermato candidamente che Assad, il dittatore di seconda generazione siriano, conduce la sua campagna di repressione col pieno appoggio di CIA e Mossad in quanto 'storico' alleato di USA ed Israele (sic).
Effettivamente, a leggere i forum di commento alle scarse notizie riportate dai vari Manifesto, Unità ecc., l'idea che l'italiano medio di sinistra si sta facendo è quella.
Un complotto, tanto sangue versato, colpa di CIA e Mossad.
Come nella stagione delle Bombe Gheddafiane su Bengasi, nulla si muove tra le altrimenti agguerrite falangi del Popolo della Pace (ex Sovietica, ora Pax Antiamericana Antisraeliane).
Pesante l'ultimo rigo che ho scritto, no?
Sì, pesante.
Ma più leggero del silenzio di chi non perde occasione di attaccare (giustamente) Israele ma si dimentica della repressione turca in Kurdistan o, appunto, dei massacri siriani.
Piombo Fuso è durata un mese ma anni per vittime e spettatori tifosi.
I bombardamenti degli amici turchi (se sei contro Israele sei amico mio, no?) sui villaggi curdi durano da anni e hanno fatto tipo 300mila morti, almeno 6 volte la somma di tutti i conflitti arabo israeliani.
La repressione siriana a colpi di artiglieria non pare interessare a nessuno.
E se interessa è per darne la colpa a CIA e Mossad.
E non proseguo oltre perchè non ne vedo lo scopo.
La cosa che mi interessa è, invece, ragionare sul 'possibile'.
E' possibile un intervento militare come in Libia?
No.
Come in Libia no.
La Siria dispone di forze armate non paragonabili a quelle libiche. Certo, divise e frammentate, ma comunque 'progettate' per (tentare di) arrivare a Tel Aviv.
La Siria è incastonata in un complesso geopolitico assai più delicato.
La Siria, ha protettori potenti: Mosca e Pechino. Ma ha anche un alleato vicino: l'Iran.
Ecco, l'Iran.
Che l'Iran continui a sostenere Assad Jr semplicemente perchè vede in Siria la prima linea di quello che potrebbe succedere a se stesso una volta cadute tutte le dittature arabe è qualcosa che non solletica l'interesse del Popolo della Pace.
I forse diecimila morti, ventimila desaparecidos, i settantamila arresti, neppure.
Stare a guardare? 
Forse è la via meno dannosa, dopotutto, purchè sia la via del lieto fine, ossia della caduta di Assad.
Quindi, proprio stare solo a guardare non si può. 
Perchè non facciamo almeno il minimo indispensabile? 
Che so, manifestare il 10% dell'indignazione di quando gli israeliani ammazzano un bambino.
Dico solo "gli israeliani", perchè l'indignazione pubblicamente espressa da queste parti quando è Hamas ad ammazzare bambini è così scarsa che non ne vale la pena di prenderne il 10%.


18 settembre 2011

Sì al riconoscimento dello Stato Palestinese

Forse mancano solo 5 giorni al riconoscimento da parte dell'ONU dello Stato Palestinese.
E' praticamente un mistero come sia possibile che non solo gli USA ma, la stesso Israele si opponga a tale evento.
Date le circostanze.
Israele è in crisi all'interno a causa della rivolta dei giovani costretti a pagare il prezzo dell'occupazione con servizio militare, precariato e povertà.
E' in crisi all'esterno, con un'evidente riduzione delle capacità militari dell'IDF ( L'affaire flottilla ne è un tragico sintomo ) ed il crollo fino alla rottura delle relazioni con Turtchia ed Egitto.
Ed è soprattutto in crisi morale interna. Le atrocità ed i soprusi commessi contro la popolazione civile palestinese ( e non mi riferisco alle vittime civili causate dalle rappresaglie contro gli attacchi missilistici di Hamas ) stanno minando la stessa base democratica di Israele.
La deriva praticamente fascista ed integralista degli ultimi anni è arrivata al livello di guardia!
Non ci vuole molto a comprendere che la posizione è ormai indifendibile mentre una svolta coraggiosa  in tal senso riposizionerebbe Israele in una condizione di forza.
Certo, resterebbero i non trascurabili guai con colonie e confini in Cisgiordania, ma si scaricherebbe su terzi la faccenda di Gaza che, in quanto parte di uno Stato Indipendente cesserebbe di essere assediata dagli Israeliani e diventerebbe Occupata da Hamas, un'entità ribelle allo Stato in questione.
E i cui gesti di ostilità dovrebbero essere affrontati in maniera ben differente dal consueto.
E' chiaro che difficilmente tale riconoscimento di potrebbe fermare lì e che probabilmente si metterà in moto un meccanismo i cui esiti sono imprevedibili.
Ma il perdurare dello status quo è una pura utopia.
Gran parte delle colonie devono essere smantellate ed uno Stato Palestinese vitale con capitale Gerusalemme Est a questo punto inizia a diventare la miglior garanzia di sicurezza e prosperità a lungo termine per il popolo israeliano.
E non solo: per tutto l'Occidente.
La risoluzione della questione palestinese avrebbe un impatto dell'ordine di grandezza della caduta del muro di Berlino ma senz'altro assai più positivo per tutti.
Io credo che sia ora una questione di Volontà e di Coraggio, come sempre.
Ma, banalmente, di Volontà e del Coraggio di aprire gli occhi.
E guardare.


20 aprile 2011

Pace in Terra agli Uomini di Buona Volontà

Oggi Vittorio Arrigoni torna a Casa.
O, forse, in Patria.
O, forse, ad un’altra Casa in un’altra Patria.
Vittorio Arrigoni, per me, era solo un nome.
Ora è qualcosina in più, ma non perchè sia stato ammazzato da uno dei tanti sottoprodotti di una Tragedia Storica, ma, banalmente, perchè mi è facile mettermi nei panni di chi l’ha conosciuto condividendo con Lui alcune esperienze e che io conosco di persona.

Per evitare equivoci ribadisco sinteticamente la mia posizione: la responsabilità della situazione attuale non è solo di Israele / USA, ma va condivisa tra le classi dirigenti palestinesi, le morenti dittature arabe ed anche l’opinione pubblica occidentale. Quest’ultima, infatti, ha grande responsabilità nell’attuale imbarbarimento strisciante e fascisteggiante della Società Civile Israeliana a cui non si può perdonare molto eccetto la simmetrica reazione al crescente e disinibito antisemitismo di alcune sinistre europee in un circolo vizioso il cui artefice, tuttavia, è noto.
Che Hamas abbia, probabilmente, ammazzato più palestinesi di quanti ne abbia fatto Israele, è a quanto pare, un dettaglio trascurabile ai più.
Concludo, tranciando il mio ragionamento che qui è fuori luogo dato che si parlerà di altro, che secondo me l’assedio a Gaza va tolto ( ma solo se l’ONU o chi per lui si assume la relativa responsabilità militare ), che Israele deve ritirarsi da gran parte della Cisgiordania e che i Sauditi devono scucire qualche centinaio di miliardi di $ sull’unghia per risarcire il Popolo Palestinese dei giochetti che le monarchie arabe hanno fatto sulla sua pelle per lustri.
Ovviamente, sono sempre ben felice di affrontare la questione in altre sedi, purché vengano rispettati due requisiti:

  1. l’interlocutore non dico che debba avere chiaro il quadro dei fornitori di armi ( ossia degli sponsor ) ai contendenti ai tempi della Guerra dei Sei Giorni, ma almeno essersi letto gli articoli di wikipedia sulla questione Palestinese: le assurdità alla Feltri - Sallusti non le digerisco
  2. Non parlo con gli antisemiti ed in ultima analisi ( ma vi meravigliate ? ) Io sposo l’approccio dell’AGESCI alla questione: fosse per me mi spenderei per far incontrare in pace, come fa la mia amata Associazione, israeliani, palestinesi ed italiani per Costruirla davvero, ‘sta Pace.

Fine del paragrafo “Per evitare Equivoci”

Volutamente, in questi giorni, non ho voluto legger nulla di Vittorio Arrigoni.
Il contenuto dei suoi scritti forse non mi piacerà.
Le sue posizioni politiche forse sono strumentalizzabili.
Non lo so.
Oggi, in cui idealmente io sarei andato ad accogliere stasera la sua salma, non me ne frega niente.
Quest’uomo che torna in Patria, in ogni caso, è un Italiano atipico. 
Purtroppo.
E’ un uomo che ha vissuto in pieno accordo col suo cuore.
E’ un uomo che, di questi tempi, è ormai una rarità statistica: un uomo che agisce, che non si limita a rifugiarsi nei social network o nelle chiacchiere.
Un uomo che ha vissuto con gli altri suoi simili gli orrori della guerra, l’assurdità della violenza fino all’estremo.
Per uomini così non può che esserci rispetto e cordoglio.
Ascoltando radio tre, lunedì scorso, mi sono profondamente indignato quando una signora ha giustamente ricordato l’indifferenza per l’assassinio a colpi di coltello di una famiglia israeliana, bimbo di 3 mesi 3 incluso, ma ha assurdamente paragonato questo evento paradigmatico all’assassinio di Arrigoni.
Ma che c’entra?
Cosa c’entra Arrigoni con questi crimini?
Anche da morto un Italiano deve essere di parte?
Io saluto Vittorio Arrigoni perchè ha vissuto ed è morto agendo in coerenza col suo credo, non scrivendone sui blog o su Facebook.
Lo saluto comunque, per questo motivo, come un Costruttore di Pace, nel senso a me più caro.
Di quest’uomo sono orgoglioso, come di tutti gli uomini e le donne che lasciano la propria casa per porre la propria Vita a Servizio degli altri in concreto.

27 gennaio 2011

La Giornata della Memoria raccontata ad un Ultras

Durante l'Operazione "Piombo Fuso", la criminale e stupida rappresaglia ad una criminale e stupida offensiva da parte di Hamas che tanto sangue innocente ha sparso a Gaza ed in Israele, mi è capitato di sentire a Matera, con le mie orecchie, questa testuale frase:
"Ma i missili Qassam di Hamas sono petardi innocui".
Anche solo a scriverla, questa frase, mi gela ancora il sangue.
Mario Rigoni Stern descrive con cognizione di causa i petardi di cui sopra perchè glie li hanno sparati addosso:
e se ci penso bene nel sangue ho il brivido di quella mattina che la Katiuscia ci scaraventò addosso tutte insieme le sue 72 bombarde "
E si riferisce alla versione calibro 82mm, la metà di quelli dei razzi usati da Hamas... 
Ma non è di calibri che voglio parlare.
La cosa che mi raggela è che quella frase si inquadra perfettamente tra gli stessi discorsi che mi tocca sentire il lunedì mattina alla macchinetta del caffè tra opposte tifoserie che si beccano su calcio ed affini.
L'orrore come lo sport.
Ecco, io mi vorrei rivolgere a te che leggi e tifi Hamas.
Avrai le tue buone ragioni per farlo e non ho intenzione di discuterle in questa sede. Sono stato tentato, come spesso mi capita, di costruire il ragionamento sul dato di fatto che probabilmente ammazza direttamente più palestinesi innocenti Hamas che Israele. M
a non ne vale la pena. 
Rimandiamo ad altre pagine la tecnica del massacro.
Oggi, è la giornata della Memoria. 
Memoria significa conservazione dell'informazione utile, ed il ricordo dell'Olocausto  è un'informazione fondamentale.
Quello che è stato, puntualmente sarà di nuovo su scala maggiore se il suo ricordo svanirà nella negazione teorica e pratica.
La negazione, infatti, non è solo dire "Non è vero, non è successo!".
E' anche negazione, terribile, pericolosa, l'ammettere l'evento ma disconoscerne responsabilità ed implicazioni.
Il conflitto arabo israeliano è una nostra eredità. 
Come le fotografie dei nonni ( i bisnonni per le generazioni degli anni '90 e Zero ).
Anche noi siamo stati coinvolti: leggi razziali e collaborazione militare con le SS: ad El Alamein, in Russia, in Grecia, a Salò, si combatteva, anche se inconsapevolmente, per ritardare la liberazione di Auschwitz.
Anche nostra è la responsabilità dell'accaduto, non solo di Hitler ed SS.
Troppo comodo tirarci fuori perchè Dachau non è in Veneto.
Del resto, "Italiani Brava Gente", chiedetelo agli Etiopi vittime della nostra guerra chimica, chiedetelo ai migranti respinti oggi stesso in mare.
Memoria è anche responsabilità.
E' vero, noi abbiamo i fatti nostri di cui preoccuparci.
Ruby, Papy, il precariato, Marchionne... Sì, sì...
Preferirei che si continuasse così, ci si concentrasse sui problemi direttamente visibili.
Invece, no.
Ci rimorde la coscienza quando vediamo i brandelli di ragazzini che spuntano dai palazzi bombardati e seguiamo l'impulso di prendere posizione.
Bello, bellissimo.
Però, questo non implica automaticamente impegnarsi per la Pace.
E neppure fare a gara col papy a chi la spara più grossa:
raramente gli ultras che ho conosciuto di persona sanno qualcosa della storia del conflitto arabo - israeliano. 
Ma non è neppure questo il punto.
Il punto è il tifo.
Ossia, la cosciente rinuncia al privilegio del vivere lontano dal rischio quotidiano di morire di ferro, dilaniato da un attentatore suicida, da un hellfire lanciato su un'auto in una strada affollata, da un cecchino mentre cammini col passeggino, rinunciando, quindi, alla serenità per far null'altro che parteggiare.
Ad una donna israeliana che ha perso una figlia colpita da un razzo palestinese si può perdonare la richiesta di vendetta alla sua aviazione.
Ad un ragazzo palestinese che ha visto la sorella bruciata dal fosforo si può perdonare il plauso alla bomba alla stazione degli autobus di Tel Aviv.
Ad un italiano che resta indistinguibile da un militante di Hamas per la rabbia con cui brucia la bandiera israeliana et similia non so cosa perdonare, non spetta a me. Ha sprecato energie preziose per costruire la pace in favore di un'altra azione d'odio.
Lo so, forse mi sarebbe convenuto lasciar perdere, scrivere le due solite righe di compianto, spero solo di non fare già la fine di Saviano, additato a servo dei Sionisti assassini e non so cos'altro perché non appoggia Hamas od altri movimenti esplicitamente e pubblicamente genocidi nelle intenzioni.
Ha parlato per la Pace e non contro Israele, non Pro-Palestina senza se e senza ma.
Un eretico.
Due eretici.
Oggi, quindi, non ho voglia di dimostrare nulla.
Non posso.
Nella Giornata della Memoria chiedo un'altra cosa.
Chiedo di ricordare, di ricordare tutto.
Dai pogrom ai lager, sì, ma anche i massacri di palestinesi senza saltare i passaggi scomodi delle responsabilità arabe nel corso di sessant'anni di guerra atroce ed insensata!
E di rendersi conto che il tifo, le manifestazioni pro e le manifestazioni contro qualcuno non solo non servono a nulla, ma aggravano le nostre responsabilità collettive.
Perchè, come ha scritto di recente Yeoshua, le cose peggiorano e peggioreranno sempre con la società Israeliana sempre più accerchiata, sempre più esposta allo sciovinismo ed al nazionalismo, fenomeni iniettati anche dall'esterno. 
Ecco perchè scrivo oggi.
Il senso della Memoria è il confronto.
Aiuta i bambini Palestinesi lo sventolare in Italia la bandiera di Hamas e bruciare quella Israeliana?
Li aiuta davvero?
O è solo qualcosa  che spinge l'opinione pubblica israeliana a pensare: 
"Ecco, ci hanno già messo nei forni una volta, sono pronti a farlo di nuovo? In Europa ci odiano ancora come negli anni '40, sai che novità, ma questa volta non ci faremo scannare gratis!"
E questo non porta a Pace, ma solo ad altre morti insensate.
Per non parlare degli amici Persiani e la loro scritta e pubblica volontà di usare Armi Nuclari quanto prima contro il "cancro sionista"...
Contro costoro io non posso nulla. Neppure tu.
Per la Pace, per far incontrare in sicurezza e serenità il maggior numero possibile di giovani Palestinesi ed Israeliani, per dare occasioni di tregua, qualcosa possiamo.
Almeno, proviamoci!



La foto è tratta dall'interessante blog Frammenti vocali in MO:Israele e Palestina  sperando che le scritte in ebraico significhino quello che il disegno lascia intendere...
Un mio piccolo pensiero affinché israeliani e palestinesi possano condividere in pace ed in vita quello che ora si contendono in guerra e morte.
Dedicato ad "Urbinek, il senza nome".

13 ottobre 2010

Strategia della Vittoria

Band of Brothers, The Pacific, sono solo miniserie tv.
Niente di che.
Ma Band of Brothers è anche un libro, un bel libro.
A cui potrei far seguire una lunga lista di titoli.
Titoli di libri di Storia, libri di storia della Seconda Guerra Mondiale.
Libri di storia che, forse, si dovrebbero leggere non percelebrare la gloria degli alleati, me per ricordare la disfatta dei fascisti.
O, più precisamente, per ricordare quali sacrifici sia necessario fare per ricacciare tra gli incubi Talebani, Ahmadinejad, Hamas, lapidazioni e compagnia bella.

6 maggio 2008

mentre Scout dorme...



Scout dorme.
E mentre dorme la scimmia del Terzo Reich sparge la morte a Verona e applaude chi progetta stermini in replay a Torino.
Mentre noi ci affannavamo a salvare la vita di un cucciolo abbandonato sotto il Sole, la pioggia dei Generali spegneva la luce di decine di migliaia di vite umane in Birmania.
Scout dorme e ieri sera piangeva perché le manca la mamma.
Ma si è addormentata sotto le nostre carezze.
E noi non abbiamo altra scelta che continuare a tentare di salvarla dall'abbandono.
Nel frattempo, la scimmia del Terzo Reich sparge la morte a Verona e applaude chi progetta stermini in replay a Torino....
La pioggia spegne la luce di decine di migliaia di vite umane in Birmania....
Una lista noiosa.

7 ottobre 2007

Peace & Love

Il mio gruppo sta partecipando alla marcia della Pace. Tra feste di compleanno e impossibilità di assentarmi domattina al lavoro ho dovuto rinunciare. Tra poco, però, c'è il famoso insediamento dei Frati a Cristo Re e mi sto preparando..
Ci tengo, in questa giornata dedicata alla pace, ricordare anche gli orli del baratro ignorati dai pacifisti alla moda. Mi riferisco al Libano, dove il "Partito di Dio" e i suoi padroni SiroIraniani stanno minando la fragile semidemocrazia locale, mi riferisco all'Iran dove gli Omosessuali sono impiccati ai lampioni della pubblica via ed è in costruzione un'arma il cui completamento segnerà la fine di molte vite, mi riferisco a Gaza, dove prosegue il lancio di missili contro Israele nel silenzio generale e dove la guerra civile palestinese e il colpo di stato di Hamas stanno spargendo più sangue palestinese di tutte le Intifade...
A Gaza Hamas è passato dai Kassam alle Katyusce, il processo di pace fa progressi...