26 luglio 2018

Un papà, proprio come lo è Dio

Quest'anno da Padre è stato quello in cui sono cambiato di più: giorno per giorno.
Ho ancora  memoria di come ero prima di diventare Padre.
Una memoria che, non ho dubbi, si affievolirà e svanirà nel tempo.
L'essere diventato Padre mi ha spinto più volte a meditare sul punto di vista di Dio.
Progettare le leggi fisiche dell'Universo per seminavi la Coscienza, aspettare pazientemente il germogliare della vita, attendere che la Complessità si faccia strada, accettare l'esistenza della sofferenza come germoglio della Mente, finalmente veder sbocciare l'Intelligenza dell'Anima e trovarsi di fronte l'orrore.
L'intelligenza naturale è legata a doppio filo alla violenza, come la massa è legata alla gravità.
E ho pensato che la mente più angosciata dell'universo sia quella di Dio.
Che vede i suoi figli ammalarsi, uccidersi, seviziarsi nel Suo Creato.
Ma come poteva fare le cose diversamente?
La genesi della Coscienza Libera richiede un prezzo terribile.
Sento la sua immensa ansia per le sue creature sparse per l'Universo.
La sento perchè sono anche io Padre dove prima ero solo Figlio.
La nascita è una nuova vita e non solo per chi viene al mondo.
Non si pensa diversamente: si diventa altro.
In questi mesi di gioia ho dovuto affrontare anche ansie ed angosce che mi hanno spinto a considerare fino agli estremi il mio percorso di Fede.
Abbastanza in fretta, tuttavia, ho realizzato come la nostra cultura insista molto nel definirci figli, assai poco padri.
Forse perchè siamo tutti figli ma non tutti padri, non so.
Sta di fatto che Dio è Padre e noi suoi figli.
Ma, quando diventiamo Padri a nostra volta, pensiamo mai al Padre Celeste come una intelligenza che ha provato una sensazione paragonabile?
Dio non ci è quasi mai vicino come 'collega' genitore, ma resta sempre qualcuno a cui affidarsi, a cui chiedere.
Eppure, è anche altro: un Padre, come me.
Che, solo negli ultimi cento anni, ha dovuto subire la disperazione di fronte ad ognuno, ognuno dei milioni suoi figli che è entrato nelle Camere a Gas.
L'orrore ripetuto  ed aggiunto ad ogni singolo orrore dei milioni di vittime.
E la disperazione di Dio Padre di fronte ad ognuno dei carnefici che gettava lo Zyklon B.
La gioia  per quest'anno con la nostra bambina ha sempre avuto un contrappeso di ansie e paure.
Ma è un contrappeso che portano tutti i genitori, anche Dio.
Quest'anno è passato nella ricchezza e, a contemplarlo nella sua interezza, sento tutte le ansie disperdersi nella gioia del ricordo ma soprattutto in quella del presente.
E del futuro. 
Dopotutto, sono in buona compagnia

20 luglio 2018

Tu sei il Male di Roberto Costantini

Io non sono mai stato in Svezia o in altri paesi Scandinavi.
Ma quello che so è che sono posti con elevatissimi livelli di civiltà, benessere e rispetto dei diritti umani.
Quando ho letto la trilogia del millennium ero rimasto piuttosto perplesso su una storia molto italica del tutto avulsa da un contesto così nordico.
Mi sono imbattuto per caso nel primo romanzo che vede protagonista il Commissario Balistreri.
La scrittura di Costantini mi ha catturato sin dalle prime pagine, ma non sono un lettore dai gusti difficili, quindi non mi sono subito entusiasmato.
Ho trovato molta nostalgia della mia infanzia nella descrizione di quell'Estate del 1982 in cui, a 8 anni, scorazzavo nella periferia in costruzione della Capitale Europea della Cultura 2019.
E ricordo ancora la finale del mondiale, vista a casa degli Zii sul loro televisore a colori (noi ne avevamo uno in bianco e nero).
Eppure, non è stato l'effetto nostalgia dell'infanzia a coinvolgermi.
Ma il protagonista raccomandato.
Non voglio spoilerare nulla di più.
Insomma, la trama è classicamente avvincente, i colpi di scena non mancano, ma quello che rende irresistibile la scrittura è la completa plausibilità dell'accaduto.
Un italiano che vada oltre il 'comune sentire' dell'era dei Social Network conosce i meccanismi che fanno funzionare il Paese e i limiti del Potere dei potentati feudali da cui siamo governati.
Chiesa, Confindustria, Apparati dello Stato, ognuno con il suo pezzetto di Stampa e Parlamento a corredo, ecco, fa tutto parte del dna dei cittadini del Bel Paese.
I Complotti su più livelli li abbiamo inventati noi, come il Fascismo ed i Servizi Segreti Deviati.
Balistreri, quindi, non è un pesce fuor d'acqua come potrebbe essere un automibilista medio italiano a Copenaghen.
E non è neppure tanto simpatico.
Il suo realismo è l'altro punto di forza di questo romanzo.
Inizierò a breve il secondo volume e se la qualità del testo si manterrà ai livelli di questo bel romanzo mi troverò di fronte ad un degno erede di Stieg Larsson, senz'altro migliore per stile e scrittura.

17 luglio 2018

Il Paradiso Terrestre è sotto sfratto

Breve post scritto in emergenza e più che altro per futura memoria, quindi poco documentato ed ancor meno argomentato.
Il vertice di ieri tra Trump e Putin assieme ad altri recenti avvenimenti di importanza globale sono una minaccia all'Unione Europea.
Quando pensate all'UE, molto probabilmente, a livello statistico, vi sbagliate.
Semplicemente perchè non vi rendete conto delle implicazioni pratiche della sua esistenza.
Le riassumo così: l'Unione Europea della fine XX inizio XXI Secolo è senza ombra di dubbio il luogo più pacifico e prospero con minor violenza e maggior benessere collettivo dell'intera Storia documentata dell'Umanità.
Se dovessimo individuare un Paradiso Terrestre, con parametri di Confronto la Storia ed il Resto del mondo (a parte gli ovvi Auschwitz e Terzo mondo, aggiungeteci serenamente anche la Roma di Adriano), questo sarebbe l'UE.



Ecco, a quanto pare, questo Paradiso è parecchio a rischio:
Brexit, Trump, migranti, squilibri economici, pochezza della classe dirigente, populismi, nazionalismi e anche inconsapevolezza del beneficio di quasi 80 anni di pace da parte dei beneficiari.
Questi ed altri fattori lo mettono gravemente a rischio.
Se crolla l'UE la prospettiva è quella della prima metà del XX Secolo.
E basta così.

#NoVax, #primaglitaliani, #daglialciclista: stessa faccia, stesse morti

Consideriamo una lampadina a incandescenza, di quelle a filamento, così è più semplice.
E' fatta di vetro, metallo e  gas inerti.
Se collegata ad una fonte di energia elettrica trasforma il 5% circa di questa energia in luce visibile.
Una lampadina è un oggetto di uso comune per la cui fabbricazione, tuttavia, non si può ricorrere all'empirismo o al buon senso.
Bisogna produrre i bulbi, gli attacchi, i filamenti.
Estrarre, immagazzinare e inserire nel bulbo un gas inerte.
Per non parlare del piccolo dettaglio della produzione e del trasporto dell'energia elettrica.
Una lampadina a incandescenza è il frutto di secoli di studi e progressi nel campo della fisica, chimica, metallurgia ed ingegneria.
Non ho ancora mai sentito mettere in dubbio che la luce elettrica sia, lì a rischiarare la notte, per questa catena di fatti.
Ma temo che verrà presto il momento in cui non sarà più così nemmeno per le lampadine e scommetto che qualcuno già predica che la corrente elettrica non c'entra niente ma il merito è della bioenergia di Gaia.
Perchè, fondamentalmente, 1/4 della popolazione italiana crede nella stregoneria nè più ne meno come ai tempi dell'Inquisizione.
Si noti come anche in Afghanistan la percentuale di #novax sia drasticamente inferiore a quella italiana.
E non c'è niente in grado di smuoverla da queste convinzioni superstiziose.
La cosa grave è che la punta di lancia di questa relativa minoranza è costituita da persone che vivono in democrazie occidentali, hanno una istruzione medio superiore e un livello di reddito di certo non sotto il livello di sussistenza.
Sono perfattamente integrati nel sistema tecnologico occidentale.
(ab)Usano internet, la moderna aviazione commerciale, i più sofisticati strumenti di lavoro e di comunicazione che scienza e tecnologia mettono loro a disposizione.
Eppure, come novelli Torquemada, abdicano alla razionalità a macchia di leopardo.
Non infilerebbero mai le dita nella presa ma guidano parlando al cellulare.
Non lascerebbero mai il gas della cucina aperto ma espongono senza batter ciglio bambini propri ed altrui a probabilità altissime (1 su cento, anche 1 su mille sono probabilità altissime quando si tratta di vita o di morte), appunto, di morte o grave invalidità.
Anche la mobilità ciclabile è frutto di calcolo matematico.
I Danesi sono stati tra i primi a stabilire in maniera scientifica i vantaggi della bicicletta sull'automobile.
Andare in bici fa bene agli affari e al protafoglio della collettività.
C'è tutto da guadagnare, numeri alla mano, dal passaggio da una mobilità urbana basata sull'automobile ad una basata su mezzi pubblici e biciclette eppure i provvedimenti di incentivo alla forma di mobilità più efficiente ed efficace del XXI secolo sono regolarmente osteggiati in funzione di ragioni irrazionali.
Se la stampa pubblica i dati relativi ai consistenti vantaggi economici del bike to work i commenti sono sui ciclisti assassini che intasano le strade a cui bisogna imporre la targa e tutti hanno visto investire un carrozzino da un ciclista che è passato col rosso sul marciapiede velocissimo.
Ovviamente, nelle statistiche di comuni, città metropolitane, regioni e ministeri di questi misfatti non c'è traccia (statistica).
Ultimamente, poi, le cose sono drammaticamente peggiorate.
Il Governo GrilloLeghista sposa in pieno l'approccio antiscientifico su un gran numero di questioni.
I migranti, la criminalità, il lavoro, le pensioni, ancora i vaccini e non ho nemmeno voglia di continuare l' elenco, perchè mi sono stancato di dimostrare che la Terra non è piatta.
Su tutte queste (e anche su altre non elencate) questioni l'approccio è quello novax: scienza e statistiche sono inoppugnabili in un verso, noi andiamo in quello opposto. 

In parole semplici:

"I vaccini sono dannosi" e "i ciclisti sono pericolosi" appartengono alla stessa categoria di balle scientificamente sbugiardate.

Come controprova, il consumo di carne per motivi di salute ed ecologici è in costante diminuzione.
Come se ne esce?
Con la perseveranza. 
Non lasciando spazio al terrore e all'errore matematico.
Per non affibbiare la colpa solo ai soliti noti grilloleghisti concentriamoci brevemente su un argomento in cui il comportamento antiscientifico degli Amministratori locali sia trasversale alle forze politiche
Un esempio piuttosto banale è l'evidente irrilevanza, per i sindaci #daglialciclista di dati di fatto scientifico come l'analisi dei rischi in ambito Mobilità.
Il numero di vittime dirette ed indirette della Mobilità Tradizionale è spaventoso.
Per ridurlo gli interventi devono agire in maniera da minimizzare l'Indice di Priorità del Rischio 

RPN = PxGxR 


dove:


P = probabilità di accadimento
G = gravità dell'effetto
R = possibilità di rilevamento da parte dei controlli (rilevabilità).


Per valori di R minori è maggiore la probabilità che i controlli siano efficaci, mentre per valori di P e G maggiori è maggiore il rischio.


Se consideriamo i dati disponibili scopriamo che gli incidenti causati dalle bici sono veramente pochi (ES:

http://www.eupolis.regione.lombardia.it/shared/ccurl/0/889/TER14022_CMR_Quaderno_1_Ciclisti.pdf) rispetto al totale.
possiamo definire RPN da biciclette qualcosa tipo 1x2x5 = 10 mentre per le auto questo valore schizza a 9x10x5 = 450 (posta identica la probabilità che i controlli 'vigili' facciano il loro dovere dissuasorio imparzialmente).

Che cosa ha fatto il  Sindaco di Bologna l'anno scorso da un punto di vista strettamente matematico con la campagna di #risvegliocivico (spostare i controlli dalle auto ai ciclisti)? 

Ha aumentato la Rilevabilità dei ciclisti a spese di quella degli automobilisti.
RPN 'risveglio civico ciclisti' = 1x2x4 = 8 mentre giocoforza RPN 'risveglio civico automobilisti' = 9x10x6 = 540

Ossia, passiamo da un valore di rischio 10 per i ciclisti e 450 per gli automobilisti a un drammatico '8' per i ciclisti e '540' per gli automobilisti.

Occhio, i numeri sono solo una ipotesi basata sugli ordini di grandezza, ma ben fondata e soprattutto largheggiano per eccesso sui rischi generati dai ciclisti indisciplinati: dei 3200 morti del 2016 possiamo stimare con eccesso che al massimo una decina siano le vittime dei ciclisti, 
Sappiamo già che nel 2017 il comune ha già fatto un giro di vite contro i ciclisti e sappiamo anche che (dati del comune emersi in commissione mobilità) gli incidenti fino ad agosto 2017 hanno già doppiato quelli di tutto il 2016.
Inoltre, i dati più recenti confermano il trend:
basta leggere qui per quel che riguarda Bologna (e il numero di pedoni investiti sulle strisce nel 2018 è sicuramente molto maggiore che nel 2017) e qui per quanto riguarda l'UE.
Pertanto, la domanda è: rispetto al carico di dolore legato a incidenti, invalidità, morte, neoplasie da inquinamento, denaro  sperperato dalle aziende nel traffico, questa campagna di 'risveglio civico' è o non è una atroce beffa?
E non è tutto.
Purtroppo, alle sparate neofasciste si sta rispondendo con dubbia efficacia.
Penso all'iniziativa "io non sto con Salvini" che non mi pare un gran piano.
Tanto per cominciare la strategia di demonizzare l'avversario politico non ha buoni precedenti.
Ma, andando sul concreto, è solo uno specchioflash alle cazzate grilloleghiste.
Non porta da nessuna parte.
Indispettisce ancor di più quegli elettori che si sono resi conto, in cuor loro, di aver fatto una cazzata votando M5S e Lega.
Ma, la cosa più grave, è che rende ancor più difficile il dialogo con milioni di nostri concittadini che hanno votato questi partiti di governo per rabbia e, più probabilmente, per paura dettata da ignoranza.
E io non posso avere nessuna speranza di ribaltare la situazione se non diminuendo la paura e l'ignoranza, di certo dando del razzista e basta a destra e a manca non ne faccio di strada (non diminuisco la percentuale di razzisti, per entrare in tema).
Già, perchè quello che ci serve non è certificare l'assurdità di certe situazioni ma convincere le persone che starebbero meglio se si comportassero razionalmente.
Ora, quando in un autobus urbano vedo coportamenti disdicevoli da parte di qualsivoglia minoranza io ne sono infastidito come chiunque altro, ma so che nello stesso autobus è molto probabile che vi siano altri membri di quella stessa minoranza che si comportano  impeccabilmente.
Solo che costoro sono invisibili.
Le statistiche sono così tanto disprezzate da M5S e Lega perchè la loro diffusione e comprensione causerebbe l'estinzione di questi partiti.
Ma se anche all'amministrazione bolognese capita spesso e volentieri di agire al di fuori del rigore scientifico (ad esempio sulla mobilità ciclabile con decisioni sanguinose per la collettività) come posso pensare che milioni di concittadini stanchi, spaventati e non attrezzati per un gran numero di sfide complesse e nuove possano fare di meglio?
No, da questa faccenda non se ne viene fuori con un muro contro muro.
Se i Grilloleghisti campano sulla menzogna non resta che dire la Verità.
Ma non a loro.
Alle persone che hanno paura.
Senza costoro, Salvini non è nulla e Di Maio ha una luminosa carriera nel campo della ristorazione sportiva.
Considerate le brave persone che li hanno votati e che pensano, uscendo di casa, di correre il rischio di essere rapinati  dagli zingari e che ignorano che il maggior rischio che corrono, 1 uomo su 2 ed 1 donna su 3. è di ammalarsi di cancro. O, più nell'immediato, di crepare in un incidente stradale causato dal cellulare. E a questi che bisogna parlare e ripetergli la verità. Non quella soggettiva, ma quella dei numeri: i migranti aumentano, i reati diminuiscono, ad esempio.
E così via.
Lo so, mi sono dilungato e ho fatto un mezzo minestrone.
Il punto è che non ne posso più di novax, antivegani, anticiclisti et similia.
La matematica non è un'opinione.

1 luglio 2018

Non stancarti di andare, di Teresa Radice e Stefano Turconi: il manuale della controffensiva

Ho impiegato molto tempo ad assaporare le oltre trecento pagine di questa delicata ma concreta graphic novel.
Non ci sono fronzoli nè retorica, ma arte, dignità, verità.
Avendo seguito con sgomento, angoscia e scoramento le vicende Siriane sin dall'inizio (e l'assenza di reazioni da parte delle Opinioni Pubbliche Occidentali) ho trovato subito interessante storia e ambientazioni.
Non sono un esperto d'arte ma al mio occhio inesperto le tavole sono di una bellezza emotiva che non ricordo da tempo.
L'opera è complessa e lunga, densa, con vari piano di lettura.
Le tavole sono intermezzate da testi, insomma, non è un fumetto che si legge in un pomeriggio.
Io ci ho impiegato settimane, godendomi la tristezza, la trepidazione e i pensieri che questa storia, appassionante e tragicamente attuale, mi ha trasmesso.
Ma, soprattutto, questa è una storia di speranza e di coraggio.
Il coraggio, sta nel scriverla una storia come questa.
Una storia che trabocca di verità, deserta di luoghi comuni.
Io credo che il punto di forza sia nel dimostrare che può capitare a chiunque di essere travolti dalle tragedie della Storia, lasciare tutto, mettersi in cammino e trovarsi profugo, in fuga, braccato, separato dai figli e anche peggio.
A chiunque.
E che l'accoglienza è un gesto razionale (ma questo ce lo metto io) oltre che di minima umanità (e questo lo descrivono alla perfezione gli autori).
Non stancarti di andare non parla solo di accoglienza, immigrazione, amore.
Parla della quotidianità di persone normali che, viste da vicino, sono tutte uniche e straordinarie.
Parla della distanza:

tra le persone, fisicamente separate dall'odio.
Tra una madre ed un figlio, mentre cresce dentro il suo seno.
Tra persone che si amano, perchè anche l'amore soggiace alla termodinamica.
Tra generazioni, non semplicemente padri e figli.
Tra la fede e la sua applicazione.

E parla dei ponti, tutti diversi, ma fatti tutti della stessa sostanza:
Amore, conoscenza, tolleranza.






In questo fumetto non ci sono eroi e nemmeno malvagi, ma persone comuni che sono travolte dall'amore oltre che dalla storia.
Ma c'è almeno una persona reale che ha ispirato uno dei personaggi più grandi di questo fumetto:
Padre Dall'Oglio, per cui si spera e si prega ancora...



Un'opera preziosa e da diffondere, perchè è solida, perchè non è campata in aria ed è un'ancora di cultura italiana in un mare di decadenza morale e sociale.