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30 aprile 2022

Churchill, di Andrew Roberts



Alla fine dell'anno scorso ho letto la biografia di Wiston Churchill di Andrew Roberts.

E' un'opera monumentale nelle dimensioni (oltre 1400 pagine), nel peso, nel dettaglio dei contenuti, nell'enormità della vita descritta.

Nel 2008 è stato fatto un sondaggio tra 3000 giovani inglesi.

Il 20% di loro riteneva che Churchill fosse un personaggio di fantasia. 

Il 47% di loro riteneva che Sherlock Holmes fosse un personaggio reale.

Tra l'80% di quelli che all'esistenza di Churchill credono, una buona parte ritiene che le sue statue vadano prima imbrattate e poi rimosse.

E a sentire i pacifinti è colpa sua se c'è stata la Seconda Guerra Mondiale: se non si fosse opposto a Hitler non sarebbe successo nulla di male dopo l'invasione della Polonia.

Churchill è stato uno dei più grandi statisti del '900.

Padre della Lunga Pace, ha sconfitto il nazismo e ha dato all'Europa tre generazioni di prosperità e pace.

Se dovessi riassumere la sua vita credo che sarebbe sufficiente.

Consiglio la lettura di quest'opera.

Ai pacifinti raccomando di cominciare da un sussidiario della scuola primaria.



5 dicembre 2011

Einstürzende Neubauten

La sabbia e la ghiaia, l'argilla, così, a prima vista, non sembrano tutto 'sto gran che di materiali preziosi. Uno, magari, penserebbe all'oro, all'argento ( e pure al rame con quello che costa )  come elementi di concentrazione della ricchezza.
E, appunto, si sa: l'oro e l'argento è meglio nasconderli, sia ai ladri che alla guardia di finanza.
E non è neppure troppo difficile farlo, soprattutto a queste latitudini.
Tuttavia, non è nei metalli nobili che i modesti ricchi italiani hanno concentrato le loro ricchezze.
E' nel cemento.
Nei cavalcavia incompiuti.
Nei palazzi, nelle villette, nei caseggiati di periferia.
Case su case, fino a coprire il dieci per cento ed oltre del territorio nazionale di cemento.
Case accumulate sul ridicolo di un rapporto domanda - offerta di uno a tre, praticamente, nella mia Città.
Di queste case non accatastate neppure, tenute sfitte e vuote secondo logiche speculative, non se ne può parlare. Ai proprietari, a costoro, non si può chiedere di partecipare al problema del debito neppure nella stessa misura a cui lo si chiede ad un operaio.
Tabù.
Vietato.
Eppure questa forma di speculazione è dannosa da più punti di vista.
Vendere a cento quel bene primario che, secondo il liberismo più classico, dovrebbe magari costare trenta, implica l'impossibilità di investire quei settanta di più in innovazione ed attività produttive. Un continuo stroncare nella culla ogni velleità di impresa per i giovani.
Per non parlare dell'abnorme danno ambientale, inteso, questa volta, in termini puramente economici che la cementificazione selvaggia porta alla Collettività.
Non ci siamo, caro Governo Tecnico.
Tagliatevi gli stipendi, tagliate i costi della politica se ci riuscite, ma è solo una soddisfazione simbolica per chi vive in sospensione del tempo.
I Soldi per pagare il debito sono immobilizzati nei palazzi nuovi che cadono già, perchè deserti e mai abitati, perfettamente visibili nel buio delle loro facciate tra le luci di natale di chi vuol farci credere che Natale sia fatto di luci intermittenti, magari per aumentare ancora a nostre spese i propri intangibili patrimoni.
I patrimoni che ci sono, visibilissimi nei suv, nelle ville, nelle proprietà immobiliari, nello stile di vita che spingeva il passato governo ad affermare che "la crisi non c'è perchè i ristoranti sono pieni".
Visibili per tutti salvo per quelli che dovrebbero.
E così di nuovo pensioni, ceto medio, provvedimenti anticrescita.
Niente di nuovo sul fronte occidentale.

24 novembre 2011

Spread

Adesso che anche i bund tedeschi sono in crisi, per quelli lo Spread con chi lo misureremo?
Kenz dice "Con l'Impero Klingon!" 
Giustamente.
Magari qualcuno si renderà conto che il problema è europeo.
Che l'attacco speculativo è all'euro e non al singolo stato canaglia.
E che la soluzione potrebbe anche passare dal rafforzamento dell'Europa in senso economico e politico:
se ci vogliono morti, sopravviviamo.
Se ci vogliono deboli, rafforziamoci.
Se ci vogliono separati, uniamoci.