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15 aprile 2022

L'Assedio




A cinquanta giorni dall'inizio di questa atroce guerra mi sento in dovere (verso me stesso) di scrivere un mio personalissimo Punto della Strada.

  1. Ho cambiato idea: da auspicare una resa immediata dell'ucraina ad accettare che siano gli ucraini a decidere della propria vita e libertà, anche a caro prezzo;
  2. Ho grossolanamente sbagliato una fondamentale valutazione: all'inizio delle ostilità, avevo sperato che i russi non si abbandonassero a stupri ed omicidi di massa e i primi segnali mi davano speranza: i russi non sparavano sulla folla che tentava di impedire il passaggio dei carri armati e non si avevano notizie di stupri. Poi le cose sono andate come si sa, dimostrando, dopo Bucha, che solo il sostegno alla resistenza  degli ucraini salva le loro vite e che negare loro le armi è, pacifintamente, complicità in strage;
  3. Sento come obbligo morale sostenere la causa della libertà e dei diritti umani: dal Tibet a Gaza, dal Kurdistan alle carceri italiane;
  4. delle Autocrazie non ci si può assolutamente fidare. Solo una deterrenza razionale, pertanto senza violenza, può salvare le democrazie dalla loro evidente, costante e crescente minaccia;
  5. il maggior pericolo, tuttavia, non viene dalle Autocrazie ma dagli occidentali che le ammirano o le giustificano, banalmente, per odio verso gli Stati Uniti;
  6. La mia antica idea di un esercito comune europeo inizia ad avere qualche diffusione, ma è di gran lunga troppo tardi. Servirebbero tra i 5 e i 10 anni e consentirebbe un grandissimo risparmio sulle spese militari attuali oltre a rendere sicura e pacifica l'UE. Ma è ancora solo un sogno distante: certi paesi invece di costruire una difesa comune riarmeranno a vanvera, l'Italia farà solo a vanvera; Comunque sulle armi la mia posizione è quella del Direttore dell'Avvenire: Deterrenza da difesa comune europea.
  7. La Sinistra italiana ha dimostrato ancora una volta la propria inqualificabile inadeguatezza storica, politica, culturale. Ma qualche segnale di speranza c'è: Luigi Manconi, Possibile, Letta, Vito Mancuso, Nicola Lagioia, Liliana Segre. Ovviamente, della destra (M5S/Lega/Flli ecc) inutile anche solo parlarne);
  8. L'ignoranza sulla Storia del XX Secolo (direi dalla Guerra Russo Giapponese alla caduta del Muro di Berlino) si sta dimostrando una catastrofe umana e politica: qua pare che la Pace e la Prosperità di cui ha goduto l'Europa siano merito di Partigiani e operai edili italiani;
  9. L'evolversi della guerra mi terrorizza. Putin potrebbe osare l'impensabile, gli USA stanno cogliendo l'occasione di tentare un ko per concentrarsi poi sulla sola Cina e l'UE, lasciamo perdere. Ogni giorno mi sveglio sperando che sia stato raggiunto un accordo per un cessate il fuoco e temendo che i russi abbiano usato una testata nucleare. Non riesco a vedere quali siano le condizioni per una Pace giusta, dato che dovrebbe essere siglata tra un autocrate aggressore ed una democrazia aggredita. Inoltre, spero sempre che si tenga traccia del destino di quei russi coraggiosi che si oppongono alla guerra;
  10. Rileggendo 15 anni di post a tema sul mio blog posso solo togliermi la risibile soddisfazione di scrivere: "Ve l'avevo detto".
Tutto quello che ha contribuito a costruire l'Europa della Lunga Pace è sotto assedio.
Storia, razionalità, empatia, diritti umani, circondati da ignoranza, ideologia, sete di sangue e di sottomissione.
Anche se, per miracolo, la guerra finisse questa notte, l'assedio continuerebbe.
Si dovrà contrattaccare: deterrenza e difesa dei diritti umani.


PS: un'amica mi ha chiesto: "Ma perchè ti prendi tutto 'sto veleno coi pacifinti?" "Per far statistica e dimostrare agli analisti del KGB che monitorano il web che non si sono comprati tutta l'Italia".

6 aprile 2022

Le Quattro Giornate di Napoli o l'8 Settembre?

Le Quattro Giornate di Napoli o l'8 Settembre?


Saratov, Russia, 24 Aprile 2022


Il Colonnello Pavel Leonidovich Sergetov uscì di umore cupo dal briefing di pianificazione della missione, nonostante fosse evidente che i rischi fossero minimi per non dire trascurabili.

Tutto il volo si sarebbe svolto su territorio amico, il supporto elettronico e la scorta caccia sarebbero stati formidabili.

Ma, dopo due mesi di guerra, non riusciva a prendere alla leggera nemmeno un volo di addestramento.

"Yurij" disse rivolgendosi al Capitano Yuij Dimitrovich Pavolv che era l'ufficiale alle armi.

"Voglio che testi i Kh-101 due volte e che controlli i waypoint tre volte. Le immagini degli obiettivi ce le consegnano tra poco".

La missione sarebbe stata effettuata da due coppie di Tupolev Tu-160M "Cigno Bianco" con il supporto di MiG-31 e Su-35.

Avevano 12 ore per i preparativi.

I giganteschi bombardieri sembravano api regine accudite da un nugolo di operaie.

Tecnici, veicoli e piloti si affannavano attorno ai velivoli per approntarli.

Le grandi stive bombe venivano caricate con cautela, senza fretta.

Sergetov supervisionò personalmente il carico di ognuno dei  36 missili più il carico speciale destinato al quarto bombardiere.

La missione non era neppure cominciata e lui già si sentiva stremato.

Per fortuna sarebbe stata breve: meno di cinque ore di volo dal decollo all'atterraggio. 

Niente rifornimento in volo.

Pavel sentiva le porte dell'inferno aprirsi ad ogni passo che percorreva.

Il piano era sensato.

Rischioso, ma sensato.

Ma cosa era andato nel verso giusto negli ultimi due mesi?

Le notizie che filtravano dal fronte attraverso i firewall della censura erano cupe.

L'aviazione era un club ristretto e non si potevano nascondere le chiacchiere sulle perdite al fronte.

Calò la notte.

Da lì non si vedevano i lampi della guerra.

Una coppia di TU-95 Bear decollò rumorosamente.

I giganteschi bombardieri ad elica decollavano ogni notte per attaccare obiettivi in Ucraìna, ma la scarsità di missili da crociera ne limitava l'impiego pratico.

Ben presto, nelle tenebre, arrivò il suo turno.

Cielo sulla Russia Occidentale, prime ore del 25 Aprile 2022


Il 121° Reggimento Bombardieri Pesanti della Guardia stava iniziando una nuova guerra o avrebbe contribuito a vincere quella in corso.

Più a nord, due aerei radar Beriev A-50 si stavano addentrando nel territorio della Bielorussia scortati da caccia Su-35.

4 MiG-31M del 790° Reggimento Caccia Intercettori si alzarono in volo dalla base aerea di Khotilovo/Borisovskiy tenendo alla loro sinistra la lunga linea del fronte con l'Ucraìna.

Sul Baltico, poi, era prevista la presenza massiccia di caccia Flanker,

Far decollare 4 bombardieri da 275 tonnellate non era un compito banale.

I sedici uomini si incontrarono per chiarire gli ultimi dettagli prima di indossare tuta di volo ed equipaggiamento

Ma alla fine della lunga procedura Pavel si ritrovò schiacciato dall'accelerazione impressa dai 4 motori Kuznetsov NK-32 i cui postburciatori lasciarono una scia di fuoco e luce, l'unica luce nelle tenebre della guerra.

Ma per lui c'era solo quella degli strumenti.

Il suo equipaggio era silenzioso e occupato.

Una volta impostata la rotta, a lui non rimase molto da fare.

Non era necessario svegliare mezza Russia andando a velocità supersonica e il volo continuò tranquillo ad alta quota a 520 nodi.

A sinistra, di tanto in tanto, i sinistri bagliori delle esplosioni in Ucraina si levavano dall'orizzonte lontano.

"Nostre o loro?"

All'altezza dell'Autostrada Briansk Gomel la formazione virò ad Ovest puntando direttamente su Varsavia.

"Ci siamo" Pensò il pilota.

Inizia la giostra.

Non era possibile nascondere 4 bombardieri che volavano in alto, anche a 400 km dalla frontiera Polacca.

La comunicazione di Vanya, il capitano addetto ai sistemi difensivi, arrivò precisamente quando prevista: "Rapporto ESM, i radar di ricerca NATO in Polonia stanno raggiungendo la soglia di rilevabilità: ci vedranno entro un minuto al massimo".

Il Generale a bordo dell'aero radar più arretrato diede l'ordine.

I 4 bombardieri Tu-160 iniziarono la loro accelerazione fino a superare la velocità del suono.

Il Tu-160 poteva raggiungere Mach 2, ma non avrebbero raggiunto quella velocità durante l'azione.

Ma era fondamentale per il piano che i 4 bombardieri si avventassero verso lo spazio aereo polacco a velocità supersonica. 

L'azione sarebbe durata pochi minuti.

Cielo sulla Germania centrale, prime ore del 25 Aprile 2022.

Due mesi di belligeranza in Europa non avevano compunque portato la noia a bordo dell'Aereo Radar NATO E-3 che orbitava pigramente in costanti ellissi sopra la Germania.

L'aereo riceveva informazioni da tutti i sensori NATO a nord delle Alpi.

"Oh bella" Disse un operatore Belga quando nel giro di pochi secondi troppe cose andarono storte.

"Generale, abbiamo 4 Blackjack in avvicinamento su rotta 268, distanza 1400 km, velocità 700 nodi e in aumento. Puntano su Varsavia. Poi, sul Baltico abbiamo un improvviso traffico di  radar Irbis-E a tutta potenza".

In pochi concitati minuti il quadro si fece ancora più fosco.

"I Blackjack si avvicinano a mille nodi, abbiamo  conferma di almeno 6 Flanker che puntano verso Tallinn dal mare e... Generale, 4 MiG-31 hanno appena acceso il radar, abbiamo rilevazioni di Zaslon a sud di Minsk".

Era molto improbabile che i russi stessero per iniziare un attacco alla NATO, ma tante cose atrocemente improbabili erano diventate una crudele realtà, se non per i negazionisti, negli ultimi due mesi.

Il generale non poteva ignorare i fatti.

"Scramble Polonia e Baltici".

Nonostante la crisi in atto, c'erano solo 8 intercettori disponibili per coprire la Polonia e gli stati Baltici pronti al decollo, ossia in QRA: Quick Reaction Alert.

La situazione era inquietante ma non necessariamente pericolosa.


Cielo della Bielorussia, prime ore del 25 Aprile 2022

I bombardieri rallentarono bruscamente al di sotto della velocità del suono per sganciare le armi e iniziare subito dopo la virata che li avrebbe ricondotti alla base.

"Yurij, vai, spara!"

I tre Tu-160 armati di missili Kh-101 iniziarono a lanciare i 36 ordigni che trasportavano in totale.

Ormai erano ben dentro il raggio d'azione dei radar della difesa aerea polacca e l'improvviso aumento della segnatura radar dei bombardieri causato dall'apertura della stiva bombe non poteva essere interpretato ambiguamente.

Il Kh-101 era un missile da crociera stealth, ma questo non voleva dire che fosse completamente invisibile ai radar, solo che la distanza da cui poteva essere individuato era ridotta, soprattutto a bassa quota.

Ma, nella fase di lancio, a breve distanza dai radar mobili polacchi installati in prossimità della frontiera bielorussa, erano perfettamente rilevabili.

Sull'Aereo Radar NATO le bestemmie, tuttavia, furono immediatamente sommerse da un'ondata di panico quando il quarto bombardiere russo sganciò il suo carico.

Tonnellate di chaff vennero sganciate dalle prime due stive bombe, mentre dalla terza si sprigionò una potentissima ondata di disturbi elettronici.

L'enorme nuvola di chaff  composta da milioni di trucioli metallici tagliati in dimensioni diverse per riflettere le frequenze dei vari radar NATO e l'ondata di disturbi accecarono per lunghi minuti la difesa aerea NATO a Nord delle Alpi.

L'allarme generale iniziò a propagarsi dall'Aereo Radar ai vari comandi di difesa aerea nazionali.

I missili viaggiavano tra 700  e 970 km orari e avrebbero impiegato meno di mezz'ora a raggiungere Varsavia.

Lentamente, la  nuvola di chaff si disperse e, man mano che il bombardiere dotato di contromisure elettroniche speciali si allontanava, i radar NATO riconquistarono efficienza.

La situazione sul Baltico fu la prima a chiarirsi: i caccia flanker avevano fatto retro front.

Anche i MiG-31 avevano spento i radar e avevano preso una rotta verso Est seguendo i bombardieri in ritirata.

Ma i missili?

I caccia NATO  sui cieli polacchi furono inviati, radar accesi, a cercarli tra Varsavia e la frontiera con la Bielorussia.

Ma fu presto chiaro che era stato solo un crudele scherzo dei russi:

i missili erano probabilmente diretti a sud, verso la regione di Leopoli

Crudele ma costoso: 36 missili erano più di quanti ne avessero mai usati i russi dopo la prima notte di guerra.

Crudele e basta: dove avrebbero colpito questa volta?

Un F-16 ebbe un contatto radar con alcuni missili che confermava l'ipotesi e fu tutto.

Gli ucraini erano già stati avvisati della strana incursione e furono avvisati anche dell'attacco in corso.

Effettivamente, i missili si diressero a bassissima quota verso Leopoli.

Oltrepassarono la città ad Est e proseguirono verso sud.

Uno fu abbattuto da un SAM Ucraino, gli altri 35 proseguirono a bassissima quota.


Cielo dell'Ungheria, prime ore del 25 Aprile 2022

Il Kh-101 volava a 30 metri di quota sul terreno guidato da un sistema di navigazione inerziale assistito da satelliti gps russi GLONASS.

Inoltre, era dotato di un sensore elettro-ottico in grado di riconoscere la mappa del terreno memorizzata nel computer di bordo correggendo la rotta in maniera del tutto indipendente da sorgenti di dati esterne.

Il missile non era dotato di radar e non emetteva, pertanto, nessuna radiazione elettromagnetica che potesse essere intercettata.

I 35 missili superarono la frontiera ungherese e si diressero verso Budapest.

Nessun intercettore NATO, però, era in volo sull'Ungheria.

E non c'era un E-3 ad orbitare a sud delle Alpi a fare da aereo radar sui Balcani.

I missili furono scoperti a ovest di Debrecen, ben dentro lo spazio aereo ungherese.

E la rotta non lasciava molti dubbi sull'obiettivo: poteva essere Budapest, ma a che pro bombardare la capitale del paese più amichevole verso la Russia? Poteva essere Lubiana, ma a che pro attaccare una piccola capitale di un paese disarmato? E poteva essere Aviano.

Al quartier generale della difesa aerea NATO (Integrated Air and Missile Defence System) fu dato l'allarme generale.


Cieli dell'Italia, prime ore del 25 Aprile 2022

In Italia decollarono caccia da Grosseto e da Aviano stessa.

4 Typhoon e 4 F-16.

La notte dell'Italia settentrionale fu squarciata dai bang supersonici dei typhoon che volavano verso nord nel disperato tentativo di arrivare a portata dei missili russi che si dirigevano verso Aviano.

L'Ungheria non era certo il paese più ostile alla Russia di Putin ma era comunque un Paese NATO e gli unici 2 caccia Gripen in servizio di allarme si alzarono in volo dalla base aerea di Kecskemét, ma i missili erano troppo vicini e i jet ungheresi non riuscirono ad intercettarli subito e si misero all'inseguimento.

Così, mentre ad Aviano suonavano le sirene dell'allarme aereo gettando nel panico più completo la popolazione, i missili arrivati al Danubio cambiarono rotta virando bruscamente a sud.

Tutti salvo uno, che malfunzionò e proseguì verso Ovest schiantandosi senza esplodere nel lago Balaton.

I due Gripen Ungheresi ripresero il contatto col piccolo stormo di spietati assassini meccanici poco prima del confine ungherese con la Serbia.

I due caccia avevano 4 missili AMRAAM a guida radar e 4 Sidewinder a guida infrarossi in tutto e lancirarono gli ordigni  sui bersagli rilevati dal radar di bordo e dai sensori a infrarossi (IR) dei Sidewinder.

Abbatterono 4 Kh-101, poi i missili entrarono in Serbia e i jet ungheresi fecero dietro front.

30 missili proseguirono la loro corsa verso Sud ma un altro si schiantò nelle montagne della Bosnia.

Ovviamente, dalla Serbia non arrivarono informazioni sui missili in volo.

A questo punto, i bersagli dei missili sarebbero potuti essere ovunque, dalla Romania alla Grecia all'Italia meridionale.

A Gioia del Colle i 2 Typhoon in QRA furono raggiunti sulla pista di decollo da altri due caccia  mentre ad Amendola i 2 F-35 in QRA si tenevano pronti.

Le poche batterie di missili antiaerei SAM Spada sparse per la Penisola erano in allarme.

Tutti gli aerei dotati di missili aria aria disponibili nel cuore della notte di un giorno festivo erano o in volo o pronti al decollo.

Ma non ci fu tempo per approntarne altri.

Dopo lo scramble inutile verso la frontiera con la Slovenia gli F-16 e i Typhoon di Grosseto si erano diretti a Sud-Est lungo l'Adriatico paralleli alla costa della Croazia.

E finalmente individuarono i 30 missili russi all'altezza della costa del Montenegro.

A quel punto tutti i caccia disponibili decollarono da Gioia del Colle, Amendola e Trapani.

I radar della difesa aerea inquadrarono i 'vampiri' in arrivo subito dopo.

I missili erano ventinove.

Gli aerei NATO in volo a portata utile dei Kh-101 erano dieci con un totale di 40 missili aria aria.

Furono lanciati tutti.

Tre non funzionarono.

Dodici mancarono il bersaglio ma 25 fecero centro.

4 Missili passarono.

I SAM Spada a presidio della Base di Gioia del Colle non avevano un radar sufficientemente avanzato  per individuare i missili stealth russi a grande distanza e ne abbatterono solo 1.

L'Italia aveva, a poche centinaia di KM dall'obiettivo dei missili russi, una fabbrica in grado di produrre missili superfice aria efficaci contro la minaccia in arrivo.

Ma la popolazione del Bel Paese ha sempre preferito vendere ottime armi all'estero piuttosto che comprarle.

I 3 missili superstiti colpirono la base distruggendo uno dei preziosissimi Typhoon, un Hangar e un deposito munizioni la cui corazzatura resistette e non ci furono esplosioni secondarie.

Quattro militari restarono uccisi, dieci feriti.

Il Presidente della Repubblica era stato svegliato quando i missili si erano diretti verso Aviano e fissava impietrito l'alba del 25 Aprile sorgere su Roma.

Il Colonnello Pavel Leonidovich Sergetov stava atterrando a Saratov con lo stesso sguardo cupo.

La difesa aerea della NATO poteva essere bucata con facilità.

Gli Italiani erano avvertiti, non si sarebbero fatti trascinare in una guerra non loro. Questo diceva il piano di Mosca. La NATO sarebbe stata spezzata politicamente e in cambio l'Italia avrebbe ricevuto gas e petrolio. L'opinione pubblica italiana era stata lavorata a dovere per decenni, inoltre, i russi non avevano sparato sulla base NATO di Aviano ma solo su quella italiana di Gioia del Colle.

Il Colonnello russo e il Presidente italiano condivisero lo stesso pensiero.

L'Italia avrebbe invocato l'Articolo 5 del trattato NATO?

Il Presidente sapeva di dover parlare alla Nazione ma sapeva anche che sarebbero stati gli italiani a decidere.

Come per le Quattro Giornate di Napoli o l'8 Settembre 1943.

Arrendersi o reagire?


Note: 

non ho indagato a fondo sul numero di intercettori in QRA effettivamente disponibili ma i gruppi italiani di intercettori Typhoon sono 3 più uno su F-35 al momento.

Non ho fatto indagini troppo approfondite nemmeno sulla dislocazione dei radar e sulle batterie di SAM Spada.

Sono stato piuttosto ottimista col rateo di intercettazione dei missili russi.

In altre parole, il racconto non è tecnicamente accuratissimo. Le conclusioni sì.

20 marzo 2022

L'Esercito Europeo: da qualche parte si deve pur cominciare


Se ne parla tanto, ma ci si pensa poco. 

Comincerei dalle regole:

La missione?

Difesa delle nazioni UE sullo stile delle Forze di Autodifesa Giapponesi

A chi risponde?

Senz'altro ad un organismo eletto dai cittadini. In questa fase al Parlamento Europeo. Un sistema di sicurezza europeo serio richiederebbe senza dubbio la revisione degli attuali trattati costitutivi dell'unione.

Da chi è composto?


Da cittadini UE che, nel prestarci servizio, si dimettono dagli eserciti di Provenienza (se ufficiali/sottufficiali/soldati già in servizio). 

E che succede dopo il congedo?


Una opzione di carriera chiara nella UE o una pensione decorosa. Inoltre, l'ex soldato dell'esercito europeo può scegliere la cittadinanza della nazione  che preferisce.

E poi dalla sostanza:


Quanto deve essere grande?


Il minimo indispensabile per difendere l'UE. In prima battuta dire che dobbiamo cominciare con almeno una Divisione (12 Battaglioni di Manovra), meglio un Corpo d'Armata (una quarantina di battaglioni).
A regime dovrebbe avere le dimensioni dei 2/3 della somma degli attuali eserciti dell'UE.
E la capacità di difendere lo spazio aereo dell'UE.
Queste dimensioni consentirebbero l'indipendenza dell'UE con un drastico risparmio sulle spese militari rispetto alla somma di quanto gli stati UE spendono oggi singolarmente.
Ah, si intende: dalla squadra in su ogni unità deve essere multinazionale.

Come deve essere equipaggiato?

Credo che sia il punto più delicato. Vanno preservate le varie industrie nazionali favorendo la razionalizzazione. Come nella barzelletta

Il paradiso è:
un poliziotto inglese,
un cuoco francese,
un tecnico tedesco,
un amante italiano,
il tutto organizzato dagli svizzeri.

L'inferno è:
un cuoco inglese,
un tecnico francese,
un poliziotto tedesco,
un amante svizzero,
e l'organizzazione affidata agli italiani.

Direi che in prima battuta i carri armati li fanno i tedeschi, gli aerei i francesi e le pistole gli italiani. Le navi non so.

Sarebbe anche importantissimo, come gesto contemporaneamente simbolico e sostanziale, fondare le accademie unificate per ufficiali, sottufficiali e soldati delle tre armi.
L'esercito europeo dovrebbe cominciare attingendo dagli eserciti esistenti, ovviamente, ma dovrebbe avere quanto prima una sua infrastruttura formativa indipendente dai singoli eserciti.

Deve essere dotato di armi nucleari?


Sì, con esplicita politica del No First Use. La Francia ha l'infrastruttura necessaria da cui copiare/importare. Non servirebbero migliaia di testate, solo il minimo indispensabile per una deterrenza credibile. Direi, ad occhio, le stesse dimensioni dell'arsenale francese. Senza la Bomba non c'è indipendenza. Un fatto increscioso ma c'è ben poco da fare. In caso si scelga di non dotarsi di armi nucleari inutire discutere di uscita dalla NATO o sua riforma. Ah, meglio una UE con suo esercito e senza armi nucleari che niente eh...

Ma, fatta l'Europa, in attesa di avere gli europei, chi lo comanda?


I francesi, ovviamente: hanno l'infrastruttura nucleare e anche una organizzazione militare 'da grande potenza'. Questo non vuol dire che 'comanda Parigi', solo che gli ufficiali con le necessarie competenze per operazioni sono, al momento, per lo più francesi: hanno una forza nucleare, capacità di proiezione, portaerei e sottomarini nucleari, cose così.

E la NATO?


La NATO per come è ora diventerebbe obsoleta.
Ovviamente (beh, non certo per gli Europei che odiano più gli USA che Putin o gli Ayatollah) non ha alcun senso che l'UE si contrapponga agli USA. Una new Nato con dentro USA, UK, EU, Norvegia e Turchia sarebbe  parecchio più equilibrata.

Di converso, banalmente, una EU fuori dalla NATO e neutrale rispetto agli USA avrebbe bisogno di spendere molto di più di quanto spendono ora i singoli stati dell'UE, vanificando, nella pratica, i vantaggi dell'unificazione militare.

Ma è davvero possibile?


Nel 1939 successe quello che è successo. E nessuno avrebbe potuto pensare che vent'anni dopo l'Europa sarebbe stato un posto pacifico, anzi, il più pacifico della storia dell'umanità.
Chi di voi si aspettava una guerra europea con missili e bombardieri l'anno scorso?
Quindi non vedo perchè sia così difficile, nella pratica, prendere un terzo dei soldi che i paesi UE spendono in armi e usarli per la transizione ecologica dotando, contemporaneamente, l'Unione Europea di una potere di Deterrenza  verso le Autocrazie che manco Bud Spencer...


Foto da https://www.federalismi.it/focus/index_focus.cfm?FOCUS_ID=99&focus=special

5 marzo 2022

La Cortina di Ferro, XXI Sec. Edition

Replica di mio commento Social: non so per quanto tempo continueranno le operazioni militari ad alta intensità in Ucraina, spero il meno possibile. Spero che gli Ucraini costringano Putin ad 'accontentarsi' di Crimea e Donbass salvando l'indipendenza ma ci credo poco. Quello che so è che la nostra guerra, _SENZA_ operazioni militari con Putin durerà ANNI. Per l'UE (prima ancora che per la NATO) It's a fight to death e non perchè l'autoritarismo putiniano sia incompatibile con l'UE ma perchè non c'è più modo di fidarsi di questa Russia. Per esercizio vi lascio lo schieramento del CENTAG fino alla fine degli anni '80 in Germania (l'esercizio è rintracciare l'equivalente schieramento sovietico nei paesi del Patto di Varsavia e fare il confronto di forze tra l'aggressiva NATO e la difensivissima Armata Rossa amante della pace).





Ecco. Visto lo schieramento? Ora grazie a Putin e nonostante l'opposizione dei suoi fan di fatto in Occidente ci tocca ricostruire lo stesso, solo che invece che nel cuore della Germania bisognerà schierare abbastanza truppe per difendere la nuova cortina di ferro calata tra Putin ed Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. Fino a quando? Fino a quando non serviranno più. 

PS: Nota sui 'giustificazionisti'. Ammettendo per assurdo che ci sia un fondamento di verità nelle pretese assurde che ho letto in giro:

L'invasione della Polonia del 1939 superò i difetti del trattato di Versailles del 1919. L'Operazione Barbarossa del 1941 superò la blasfema alleanza del trattato Molotv Ribentropp del 1939. Per non parlare della garanzia data all'Ucraina dalla Russia in cambio della rinuncia all'arsenale nucleare post sovietico. Per non parlare di tutte le spergiure promesse di non aggressione di Putin fino al 23/02. Coraggio, Compagni, entriamoci col cuore in questo 24/02/2022, non restiamo ancorati al 23/02

25 febbraio 2022

Il Conto del Macellaio




Non importa come finirà la Guerra di Aggressione russa all'Ucraina.

Molti di noi hanno capito che Pace, non violenza, fratellanza e Progresso si porsono perseguire solo se i Putin del caso sono messi in condizione di non nuocere.

Ho fatto l'uscita scout di febbraio in maniche corte.

Sono preoccupatissimo per il Clima e ritengo che l'Umanità dovrebbe unirsi in uno sforzo comune per rimediare o almeno attutire la catasrofe incombente.

Ma l'orrore che viene dall'Ucraina non ammette altra via.

Se la Russia di Putin ha rispolverato le politiche imperiali di sempre, temo che alle democrazie occidentali non resti che rispolverare la strategia difensiva della Lunga Pace.

Bisogna ripristinare in pieno il potere di deterrenza che ha tenuto l'Armata Rossa dal suo lato della Cortina di Ferro per 45 anni, sperando che la faccenda duri molto meno 'sta volta.

Alla fine della Guerra Fredda l'Italia schierava:

  • 4 Brigate Corazzate;
  • 10 Brigate Meccanizzate;
  • 6 Brigate Motorizzate;
  • 5 Brigate Alpine;
  • 1 Brigata Aviotrasportata;
  • 1 Brigata Lanciamissili
La situazione attuale è, ovviamente, un bel po' diversa:
  • 5 brigate Leggere;
  • 4 Medie (interamente su blindo 8x8);
  • 2 Pesanti.
L'Italia schierava un paio di migliaia di carri armati, ora ne ha meno di 200.
Ritengo inutile prolungarmi su cifre di Aviazione e Marina, Contraerea e Cannoni.
Tanto il quadro è questo.
Abbiamo meno della metà della forza di un tempo con una potenza di fuoco relativamente anche inferiore (mi riferisco al numero di veicoli corazzati pesanti sostituiti da veicoli ruotati leggeri).
In più si sono aggiunti gli scenari di guerra ibrida, cyber e multidominio che richiedono 'brigate' apposite.

A meno di una netta sconfitta russa che riporti l'Europa lì dove si era interrotta, queste sono le cifre.
Per quest'anno spenderemo per la difesa (cifre stanziate) un po' meno di 26 miliardi di euro.
Scoprendoci nudi, indifesi, impotenti.
Non so stimare se servirebbe raddoppiare o triplicare la cifra per cambiare lo status.
So solo che una eventuale opzione svedese (Yankee Go Home, Via l'Italia dalla NATO ecc.) costerebbe molto di più.
E da buon utopista un Esercito Europeo risolverebbe tanti guai (inclusa la partecipazione asimmetrica alla NATO) ma lo vogliono veramente in pochi,
Ma la cosa ancora più difficile è decidere prima a cosa servirebbe spendere questi soldi.
Tracciare una linea invalicabile oltre la quale le interferenze (e le violenze) delle Autocrazie Orientali sarebbero considerate atti di guerra.
Ci teniamo proprio a vivere nell'Occidente libero della Lunga Pace? O ci va bene la dittatura oligarchica dei ricchi che sorge ad Est?
Insomma, decidere prima da chi e come difendersi: se i russi invadono i Paesi Baltici, per esempio, piccole nazioni indifese, prospere e democratiche, noi che facciamo?
Questo richiederebbe un dibattito serio, informato, democratico.
Basato sui fatti, non sulle opinioni.
Fatti quali quelli (nemmeno troppo importanti) riportati qui sopra.
E non la versione geopolitica di incolpare la vittima di stupro per la minigonna che è giustificare l'invasione russa con il supposto e venturo allargamento all'Ucraina della NATO.
Quindi, pessimisticamente, facciamo che obbediamo agli americani come prima, tanto tra una decina di giorni l'Ucraina finirà in terza pagina.
A meno che si preferisca difendere questo Paese dove non esiste la Polizia Segreta e si può dire anche quello che all'Est sarebbe considerato alto tradimento.
E dove nessuno muore di fame da lungo tempo, uno dei pochi posti al mondo dove questo non accade.
Perchè è un fatto. L'Italia  fino al 24/02/2022  è uno dei posti più Sicuri e Prosperi dell'intera storia dell'Umanità.
A Sud del Rio Bravo, a Sud del Mediterraneo e a Est del Fronte Ucraino (eccetto Australia, Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Nuova Zelanda), si vive infinitamente peggio (e meno a lungo) della più disperata periferia italiana.
Quindi:
Scegliere, Pagare, o morire.

16 febbraio 2019

il trattato INF? Chi era costui? (Con colpo di Scena)

Sta passando sotto silenzio (e quei pochi che parlano sarebbe meglio che tacessero) la faccenda degli Euromissili 2.0.
Non è una questione semplice ed ha implicazioni globali.
Prima del doveroso riassunto partiamo proprio dalla cronaca: i pochi media che ne hanno dato notizia titolano più o meno così: 

"Trump ritira gli Usa dal trattato nucleare Inf (Intermediate-range Nuclear Forces) sui missili a medio raggio".

Implicando una diretta volontà degli USA di violare un trattato in vigore.
Bene, ora vi tocca il riassuntino.
Se ne volete una versione estesa e meglio scritta vi tocca comprare RID di Dicembre 2018 dove la faccenda è ben spiegata per esteso.
Lo scenario iniziale è questo (scusate se mi autocito).
Negli anni '60 la NATO programmava di reagire ad una invasione Sovietica con un uso massiccio di Armi Nucleari.
Ma i membri europei della NATO ci misero pochissimo a capire che si trattava di un bluff debolissimo da parte americana: perchè mai gli USA avrebbero dovuto sacrificarsi per la Germania Ovest, l'Italia o anche la Francia?
Se la NATO avesse reagito con un massiccio attacco nucleare contro l'Europa Orientale ad una semplice incursione corazzata verso Amburgo, ad esempio, le cose sarebbero sicuramente precipitate oltre l'orlo dell'apocalisse in poche ore.
Insomma, anche ai più guerrafondai sembrò evidente piuttosto in fretta che era una strategia assurda.
Ecco, ricordiamocela 'sta parola: assurdo.
Una situazione assurda è una in cui nessuno vorrebbe trovarsi, no?
Bene, invece quando si parla di armi nucleari la situazione assurda classica, ossia quella della capacità di ogni contendente di far fuori 2-3 volte il Pianeta Terra, è quella di maggior stabilità, quindi quella più auspicabile.
Vi sembra una follia?
Lo è.
Ma funziona.
Per tutto il tempo in cui è stata assicurata questa follia, (in inglese "MAD - pazzo" ossia Mutual Assured Distruction, distruzione reciproca assicurata) non si è sparato un colpo tra USA e URSS.
La Pace è stata garantita dall'equilibrio del terrore.
Un assurdo, sì. Che ha funzionato.
L'equilibrio del terrore, almeno localmente in Europa, scricchiolò ancora di più con l'adozione, da parte NATO, della dottrina della 'Risposta Flessibile" dato che, quella della rappresaglia massiccia, era considerata una barzelletta anche dai russi: l'occupazione di una isoletta Danese del Baltico avrebbe comportato automaticamente il lancio di tutte le armi nucleari americane, inglesi e francesi?
Quindi, cos'era 'sta risposta flessibile?
La stessa cosa della rappresaglia massiccia, ma a rate: la NATO avrebbe autorizzato l'uso di alcune armi nucleari in caso di sfondamento del fronte in Germania (quindi... armi nucleari NATO usate in Germania Ovest)  ma la conseguente rappresaglia Sovietica (sempre in Germania) avrebbe presto portato le cose all'Armagheddon ugualmente.
La goccia che fece traboccare il vaso fu quando, negli anni '70, i Sovietici iniziarono a produrre missili a raggio intermedio (gli SS20) basati su lanciatore mobile (quindi molto difficili da neutralizzare) e capaci di colpire l'Europa Occidentale distruggendo gli obiettivi in pochi minuti (c'erano circa 650 missili russi operativi, immaginatevi quante città Europee potevano incenerire.


SS20 sul suo lanciatore


Insomma, se i russi avessero attaccato con i loro SS20 l'unica possibile rappresaglia poteva venire solo dall'arsenale strategico USA con il risultato di arrivare alla fine del mondo il un quarto d'ora.
I Russi, inoltre, con gli SS20, miravano a separare gli interessi americani da quelli europei. 
In caso di sconfitta sul campo di battaglia, i governi europei potevano scegliere:
vivere sotto l'occupazione russa o...
vivere sotto l'occupazione russa in una Europa Occidentale devastata dall'uso delle armi nucleari tattiche russe e nato mentre i territori USA e Russo sarebbero stati risparmiati.
In quanto nè russi nè americani si sarebbero tirati addosso missili.
Già, perchè USA di sicuro non si sarebbero sacrificati per vendicare l'Europa accartocciata da almeno un paio di centinaia di attacchi nucleari russi e relative rappresaglie locali.
Chiaro perchè gli SS20 erano così pericolosi per i cittadini europei?
Fu così che, a fine anni '70 si decise di installare in Europa Occidentale missili che potessero bilanciare gli SS20 sovietici, missili capaci di colpire fino a Mosca, cosa che annullava il giochetto precedente: ora erano i russi quelli più minacciati dall'uso di missili tattici.
Se non vi siete già annoiati vi chiedo di prestare molta attenzione alle righe che seguono:
questi missili (i famosi Euromissili) non furono installati su decisione USA, ma su insistenza degli alleati NATO, Germania ed Italia in primis.
Questo dettaglio non è mai stato sufficientemente enfatizzato.
Furono gli europei che decisero di andare a guardare il bluff sovietico perchè volevano vivere liberi, non morire o vivere sotto il tallone d'acciaio sovietico.
Gli europei decisero di combattere per la propria libertà e lo fecero.
Certo, il KGB spese un mucchio di Soldi per la grandiosa manifestazione 'per la PACE', altrimenti nota come Marcia Perugia Assisi del 9 ottobre 1983 ma il povero Berlinguer nulla potè contro il desiderio di libertà dal giogo sovietico e anche in Italia arrivarono gli Euromissili.
Gli Euromissili riportarono la situazione in equilibrio e pochi anni dopo il castello di carte dell'URSS crollò.


Lancio di prova di un Missile Pershing II, l'Euromissile per antonomasia

La fine della guerra fredda fu preceduta, per l'appunto, (e finalmente direte voi) dal trattato INF in cui tutti i missili, nucleari e non, con portata compresa tra 500 e 5000 km, furono smantellati.
Bene, se non sono stato troppo contorto la situazione di partenza è chiara.
Credo di non sbagliarmi quando affermo che un po' a tutti è capitato di leggere o vedere video di 'nuove armi russe' che si trovano un po' ovunque: Facebook, Telegiornali, Youtube.
Ecco.
I nostri amici russi si stanno scapicollando da anni a diffondere video di nuovi prototipi di armi avanzate.
Pochi di questi prototipi arriveranno in prima linea perchè la Russia non ha la forza economica di portare a termine questi costosi progetti.
Tuttavia, alcuni di questi nuovi ordigni violerebbero (e il condizionale non è d'obbligo in questo ambito) il trattato INF.
Ad esempio l'SSC-8 (9M729 per i russi) ha, secondo molte stime,  un raggio d'azione di 1500km, violando pienamente il trattato. 
E ci sono un sacco di altri sistemi che sfiorano le distanze proibite.
Insomma, alla domanda secca se i russi violino o meno INF io risponderei di sì.
Di contro, gli occidentali, che mi risulti, non hanno costruito armi proibite.


SSC-8 russo


La situazione strategica, tuttavia, non è per niente simile a quella del 1980. Non c'è nessun rischio di avanzata dell'esercito russo oltre il fiume Reno (ma non scommetterei sul Danubio).
E allora perchè Trump se la prende tanto?
Pochi giorni fa il trattato INF è stato ufficialmente denunciato dagli USA, ossia gli americani hanno dato 6 mesi di tempo ai russi per 'discolparsi'.
Io non ho gli elementi per stabilire dove sia la verità specifica ma mi sembra piuttosto palese che i russi stiano premendo pesantemente sulle opinioni pubbliche occidentali sia con il loro muscolare approccio alla politica estera (Ucraina, Bielorussia, Georgia, ovviamente Siria, i pattugliamenti di bombardieri strategici) sia con l'ondata di fake news ed account fake sui social che stanno destabilizzando le nostre democrazie.
Il trattato INF è sicuramente obsoleto, certo, quindi perchè darsi tanta pena in merito?
I russi mica ce li hanno i soldi per piazzare seicento missili  a Est del confine bielorusso.
Beh, per quanto obsoleto, INF obbiga(va) gli USA a non sviluppare tutta una categoria di armi che le sarebbero, invece, molto utili, date le circostanze.
In Europa?
No...
Nel Pacifico: contro Cina e Corea del Nord.
Di fatto, Trump sa bene che se si tornasse agli Euromissili  sarebbe Putin quello fregato.
Forse vuol semplicemente che i russi cedano e facciano a loro volta pressione sulla Cina perchè è proprio la Cina il più grave problema militare USA.
Senza entrare nei dettagli (altro che logorrea, ci vorrebbero centinaia di pagine) i cinesi hanno una gran quantità di armi che il trattato INF proibisce.
Ma non lo hanno mica firmato.
Alcuni di questi ordigni sono davvero pericolosi per le portaerei USA e per la catena di basi americane nel Pacifico.
Si vocifera, addirittura, che i cinesi abbiano davvero messo a punto un missile balistico antinave progettato per affondare una portaerei USA con un solo colpo.


il missile cinese DF21-D ammazzaportaerei (se funziona)
  


La mossa di Trump, quindi, è il classico due piccioni con una fava: mettere pressione ai russi e ai cinesi con lo stesso strumento.
Pur non avendo nessuna simpatia per il Presidente USA devo però ribadire con forza che la violazione è Russa e non sono gli USA ad aver iniziato la contesa.

2 marzo 2014

La Sicurezza dell'Europa Occidentale: unificazione?

A che serve lo Stato?
A garantire Sicurezza e Giustizia e un po' di infrastrutture.
Ecco perchè, da italiano medio, trovo lo Stato del Bel Paese inutile e dannoso.
Ma non divaghiamo.
Avevo in mente di scrivere qualcosa di più specifico sulla sicurezza europea da molto tempo e, purtroppo, lo stimolo a completare questo lavoro è arrivato dai recenti, tragici, avvenimenti ucraini.
L'Europa spende un sacco di soldi in armi, in compenso è un nano geopolitico.
Il perchè?
Esempio banale: provate a dare un pugno (ad un cuscino eh) e a dare lo stesso colpo usando ... solo il mignolo della mano sinistra. Anzi, non lo fate perchè correte il rischio di rompervi il mignolino.
Prima di tutto la tesi:
Un Esercito Comune Europeo migliorerebbe di gran lunga la qualità della vita del mezzo milardo di abitanti dell'Unione e anche di quella dei suoi vicini.
Vediamo un po' come stanno le cose adesso.
Gran parte dei membri della UE è anche membro della NATO.
Rispetto alla fine degli anni '80 i paesi dell'UE hanno disarmato parecchio in termini di uomini e mezzi, meno in termini di bilanci. Per esempio, dove i tedeschi schieravano 12 divisioni ora ne schierano 'solo' tre.
La nostra fonte è questo preziosissimo articolo di wikipedia che mi ha risparmiato la fatica di compilare da me le varie tabelle (avevo iniziato a farlo e per fortuna ho avuto l'idea di cercare se qualcun altro avesse avuto la cortesia di compilarle per me, grazie Wikipedia).
Il mio suggerimento è di darsi una bella lettura dell'articolo che quasi rende superfluo questo post.
Le tabelle, soprattutto, svelano delle realtà interessanti.
Iniziamo dai soldi.
L'UE spende un sacco, complessivamente, quasi duecento miliardi di €.
Mantiene in armi un milione e mezzo di uomini ( di cui solo 425mila truppe di prima linea operative) dotate di qualcosa come 6500 carri armati, 46mila veicoli corazzati, più di 5mila cannoni e oltre mille lanciarazzi appoggiati da 338 elicotteri d'attacco.
Nei cieli c'è spazio per 2000 cacciabombardieri di vario tipo, la cui puntao di lancia sono 378 Typhoon, 121 Rafale, 162 Gripen 140 F18 e 393 F16 per tacere dell'anziano ma non obsoleto Tornado ancora in servizio con 312 esemplari.
Nei mari, poi, possiamo schierare oltre 500 navi di cui 4 portaerei (una 5a è in arrivo)  37 Sommergibili e 21 Sottomarini a propulsione nucleare.
Ok, ma questi numeri cosa dicono?
Nulla, presi da soli.
Beh, quasi nulla: 193 Miliardi di € dicono, 2mila caccia dicono,  6500 carri armati dicono eccome.
Qualche confronto, però, aiuta.
Gli USA spendono più di tutti: 682 Miliardi di $, seguiti dall'Europa, da Cina (166 Milardi) e Russia (90 Miliardi).
Per esempio, la Russia, cosa ci fa coi suoi 90 miliardi di $?
Per prima cosa  la Russia è la più grande nazione del mondo e molte delle sue unità sono schierate sul Pacifico ed in Asia con ben poca mobilità strategica, quindi non ci riguardano direttamente. Inoltre la spesa per il mantenimento dell'arsenale nucleare non  deve incidere poco su quella somma...
Comunque la Russia mette in campo un totale di 766mila uomini. 
La metà di quanti ne mette in campo l'Europa.
Parliamo di circa 2500 carri armati, 3200 veicoli corazzati ed oltre 4mila cannoni (oltre ad una gran quantità di sistemi contraerei).
Nei cieli ci sono 1200 caccia tutti moderni, a cui aggiungere un paio di centinaia di bombardieri (l'Europa non ne ha nessuno).
Nei mari abbiamo una portaerei, 5 incrociatori, 13 cacciatorpediniere, 13 Sottomarini lanciamissili, 21 Sottomarini d'attacco e 18 sommergibili.
Ora, diciamo che in pratica solo 2/3 di questo po' po' di roba si trova dalle parti nostre e ricordiamoci che in Russia vige la leva obbligatoria. Questo ed altri fattori (i Russi non buttano via niente, tengono in magazzino anche roba degli anni 50-80) implicano che i 1500 carri armati che la Russia ha nella sua parte Europea potrebbero diventare il doppio in poche settimane con la mobilitazione generale delle riserve.
E quindi?
Facciamoci due conti.
La potenziale minaccia Russa è, nei fatti, una frazione della potenza militare teorica complessiva dell'UE. 
Al netto della crisi ucraina, di cui spero non dover scrivere nulla, da un punto di vista militare non è quella orientale  la frontiera europea più critica.
E' il Mediterraneo, casa nostra.
La sponda sud e sudorientale dell'Ex Mare Nostrum è in fiamme.
Tra gli stati che hanno una stabilità inferiore a quello di un medio governo italiano si contano Alegeria, Tunisia, Libia, Egitto mentre in Siria, beh...
Nessuno di questi stati dispone di marine tali da impensierire quelle europee, anzi, probabilmente neppure la sola italiana. Ma dispongono di un bel mucchio di aerei, come ricordo di aver descritto qui.
Insomma, al Est la cronaca dimostra come sia presente una minaccia terrestre credibile, a Sud un'altra,  aerea.
A conti fatti, l'Europa è troppo armata rispetto alle potenziali minacce.
Soprattutto da un punto di vista delle forze di terra.
Ma è un calcolo virtuale.
Quell'impressionante totale di 6500 carri armati va diviso per 28 parti disuguali per numero, tipo, qualità e dislocazione. Idem per aerei e navi.
Le forze armate europee, infatti, non esistono.
E non esisteranno per un bel pezzo, perchè ben pochi hanno interessi a costituirle, di sicuro non i ricchi e potenti stati del Nord Europa, per miopia, nè quelli più poveri ed esposti dell'Est e del Sud, per ignoranza e ingiustificata tracotanza.
Eppure...
Un Esercito Europeo che dovesse schierare 3mila carri armati 1500 caccia e 400 navi da guerra probabilmente costerebbe ai cittadini meno della metà di quanto spendono oggi in sicurezza.
Ogni italiano spende € 338 all'anno, da paragonarsi ai 497 di  un tedesco fino ai   691 degli inglesi e 597 dei francesi. La media europea è 387.
Ecco, una difesa comune europea probabilmente farebbe scendere tale spesa più vicina ai 200 che ai 300.
Nel nostro caso probabilmente ci potremmo risparmiare una decina di miliardi di € all'anno.
Mica noccioline.
Ma c'è di più:
si sa, i soldi non sono tutto nella vita... Anche la vita stessa vale più di un paio di centinaia di € a cranio:
proprio all'Italia, vaso di coccio tra vasi di ferro, farebbe davvero comodo una vera integrazione della difesa Europea.
Siamo il paese più esposto, meno efficiente e più in crisi, avremmo tutto da guadagnare da un taglio di spesa in cambio di un incremento di sicurezza.
Per non parlare di altri piccoli vantaggi, quali l'indipendenza "amichevole" dalla protezione USA, su cui, piaccia o non piaccia (e a me non piace), si basa la nostra libertà pratica e l'inserimento di un potente elemento di stabilità: uno strumento militare in cui in ogni caserma si trovassero soldati di tutta Europa sarebbe per forza di cose uno strumento di esclusiva efficacia difensiva essendo fin troppo evidente l'impossibilità di mettere d'accordo tutti per eventuali operazioni tipo Iraq o Afghanistan.
Sogni? Utopie?
No, solo un progetto razionale di miglioramento della qualità della vita di tanta gente.
Avevo iniziato a scrivere questo articolo pensando, come esempio pratico (ispirato dall'ultimo romanzo di Tom Clancy eh, non mi prendo meriti non miei), proprio a quanto sta accadendo in queste ore in Ucraina.
Tuttavia, mi è sembrato di cattivo gusto parlar qui di combattimenti virtuali proprio mentre si sta scivolando verso quelli reali e vi risparmio parte della mia proverbiale logorrea: sulla situazione ucraina scriverò senz'altro, ma a titolo informativo e non speculativo.
Cos'altro aggiungere: vuoi vedere che dove sta fallendo l'Europa delle Banche potrebbe riuscire l'Europa della Pace?
Così la NATO va in soffitta e salviamo la Lunga Pace.






12 novembre 2013

La Terza Guerra Mondiale: Teatro Europa

Ok, questo sarà un post un po' insolito, ispirato, probabilmente, dalle elezioni regionali, dal congresso PD o, che so, dalla devastante sensazione che l'Italia sia l'ultimo paese superstite del Patto di Varsavia...
Sarò logorroico, anche secondo i miei standard, siete avvertiti.
Parliamo di Terza Guerra Mondiale.
Ma non quella economica attualmente in corso, parliamo di quella mai combattuta tra NATO e Patto di Varsavia.
Come al solito le fonti principali faranno riferimento a wikipedia.
Iniziamo a delimitare un po' il campo: non ci occuperemo, in questo articolo, di cose alla "The Day After" o "Alba Rossa".
Anche se, con orrore, dovremo considerare l'uso di scenari nucleari, resteremo il più possibile nell'ambito raccontato nel romanzo "Uragano Rosso" di Tom Clancy e in vari saggi di fantapolitica, come "La Terza Guerra Mondiale" di John Hackett.
Ora, non mi metterò, qui, a snocciolare cifre e a fare elenchi di divisioni e piani di battaglia.
Quello che mi interessa è ricordare a tutti un pezzettino di Storia che fa da fondamenta al nostro quotidiano e che sembra negletto nel sentire comune.
Dunque, da dove cominciare?
Per prima cosa da un invito a farvi un bel giro su wikipedia e leggervi le voci relative alla Guerra Fredda, a NATO e a Patto di Varsavia
Per capire meglio certe mie affermazioni, poi, sapere anche come sono andate le cose durante la Seconda Guerra Mondiale da un punto di vista militare sul Fronte Orientale non guasterebbe, eh!
Ero ragazzino negli anni 80 e ricordo bene la dicotomia tra la retorica filosovietica allora (allora?) spacciata per pacifista e la terrorizzante prospettiva di un'armata corazzata gigantesca accampata senza soluzione di continutià dal Mare del Nord al Mar Nero pronta ad invadere l'Europa Occidentale.
Per non parlare dell'angoscia generata da The Day After riguardo l'Olocausto Nucleare: ancora ho gli incubi almeno un paio di volte all'anno e non scherzo.
Insomma, io ricordo benissimo di aver avuto nove anni e di sapere che a due passi da casa mia c'era un bersaglio primario del Patto di Varsavia: l'aeroporto di Gioia del Colle ... Eccovi qui sotto una simulazione di quello che sarebbe l'effetto di una bomba all'idrogeno da 1 Megaton sulla base aerea pugliese al netto di onda d'urto e fallout radioattivo, in genere una scia che si muove dal punto di impatto verso est ...




Se volete "divertirvi" a nuclearizzare una città e vedere che effetto che fa potete trovare quello che vi serve qui.
Torniamo a bomba...
Dal 1945 al 1990 l'Unione Sovietica e i suoi alleati soggetti del Blocco Orientale (Germania Est, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria) schieravano sui confini dell'Europa Occidenale un esercito grosso modo tre volte più grande di quello schierato dalla NATO.
Questa è una semplificazione, molte divisioni erano di seconda qualità, a effettivi incompleti  fino all'eventuale mobilitazione generale e/o con equipaggiamento di vecchia generazione, tuttavia, dato che in molti eserciti NATO le cose andavano più o meno allo stesso modo può essere accettata in prima approssimazione.
Gli eserciti del Patto di Varsavia sono andati via via crescendo nel corso del tempo fino ad arrivare, poco prima del crollo del regime sovietico ad una massa di qualcosa come duecentocinquanta divisioni (210 sovietiche) contro una settantina della NATO (facciamo 90 includendo anche le truppe USA dall'altro lato dell'Atlantico).
Ecco qua un'infografica valida per la metà degli anni '80.



Ma le cose stavano davvero così?
No.
Sveliamo il thriller e poi lo spieghiamo, va.
Dunque, è mia ponderata e fondata opinione che l'URSS e i suoi alleati sarebbero stati sì e no in grado di difendersi in caso di conflitto convenzionale.
E, di questo, i leaders sovietici erano pienamente consapevoli.
Infatti, mi duole dirlo, quando dopo la caduta del muro di Berlino sono venuti alla luce i piani di guerra del Patto di Varsavia, praticamente nessuno prevedeva azioni difensive (quindi la 'propaganda capitalista' degli anni '80 diceva il vero) e nessuno prevedeva di invadere l'Europa Occidentale senza un massiccio uso di armi nucleari.
Le fonti online  (cito solo wikipedia ma con un po' di sforzo potete cercare anche voi) sono concordi: prospettive di successo senza armi nucleari i sovietici non ne vedevano proprio.
Ma come, avevano una superiorità numerica schiacciante e potevano ricevere rinforzi dal cuore dell'URSS in una notte di treno (mentre dagli USA i carri armati dovevano arrivare attraversando l'Atlantico infestato da sottomarini russi e sotto la minaccia di bombardieri a lungo raggio, viaggio che sarebbe durato almeno una settimana), perchè iniziare la 'liberazione dei popoli oppressi dal capitalismo' con una scarica di esplosioni atomiche?
Vediamo qualche cartina d'esempio tratta proprio dalle fonti scoperte dopo la caduta del Muro di Berlino:


i piani cecoslovacchi del 1964



ed i piani generali per gli anni ottanta che furono testati in un'esercitazione denominata
 "7 giorni fino al fiume Reno", la seconda immagine riguarda il dettaglio dei compiti specifici dell'esercito polacco.

Ironia della sorte, in ultima analisi, lo slogan pacifista "Meglio Rossi che morti" che invitava ad una resa incondizionata in caso di attacco sovietico, non aveva alcun senso, dato che si sarebbe morti tutti nei primi minuti di quell'attacco.
Effettivamente, siamo di fronte ad un bel dilemma.
Che ha una spiegazione semplice: quasi sicuramente, in effetti, tutto l'intero apparato bellico dell'URSS, la retorica, i piani di attacco nucleare, erano un completo bluff destinato a scopi di conservazione del potere interno.
I Leaders Sovietici potevano anche consentire che si mettessero per iscritto farneticazioni come l'uso di armi nucleari tattiche. Ma sapevano bene che lanciare anche solo una manciata di armi nucleari nel cuore dell'Europa avrebbe portato, in poche ore, ad un olocausto nucleare globale.
Semplicemente, speravano che il muro di carri armati preservasse l'URSS dai nemici esterni e interni.
E per una quarantina d'anni ha funzionato.
Ora, il lettore potrebbe subito opporre l'obiezione della mancata opzione di una guerra completamente convenzionale.
Certo, difficilmente, negli anni '80, la NATO avrebbe usato per prima le armi nucleari sul proprio territorio (mentre non era così dal 45 agli anni 60 inoltrati, quando era la NATO a prevedere, in caso di aggressione anche solo convenzionale sovietica, una massiccia rappresaglia nucleare).
E allora?
E allora i leaders sovietici erano ben consci anche dell'efficienza pratica delle proprie gigantesche forze armate.
Per prima cosa, sapevano bene che degli eserciti delle 'nazioni sorelle' del Patto di Varsavia c'era ben poco da fidarsi, anzi, in caso di guerra era meglio che se ne stessero in caserma senza munizioni circondati dai battaglioni del KGB.
Forse forse i tedesco orientali potevano essere usati, ma non ce li vedo i Polacchi fare altro che sparare ai russi...
Poi, data la stessa struttura dell'Armata Rossa, in cui i fenomeni di nonnismo erano addirittura incoraggiati dagli ufficiali (sempre per motivi politici), non è che ci fosse poi tanto da aspettarsi nemmeno dai reggimenti della Guardia Sovietica: durante l'invasione della Cecoslovacchia certi ufficiali sovietici, di notte, dormivano dentro i carri armati chiudendosi a chiave e lasciando fuori gli equipaggi che temevano più degli insorti cecoslovacchi...
Per non parlare del nepotismo istituzionalizzato condito da selezione mediante criteri di affidabilità politica che rendevano promozioni e incarichi la posta di un logorante duello tra veri e propri feudi di potere nella casta degli ufficiali. 
Invariabilmente, le carte dimostravano che le truppe erano disciplinatissime (mentre ordinariamente regnava il caos nelle camerate), indottrinate (questo magari era vero) e che tutti i carri armati erano efficienti e lustri mentre si sa che ne funzionava al meglio uno su tre.
Ora, magari un giovane ufficiale orgoglioso della sua tessera del Partito poteva anche ignorare certi fatti, ma dubito che fossero ignoti al Politburo...
Infine, il lato tecnico della faccenda.
A parte i famosi carri armati T-34 della Seconda Guerra Mondiale, l'universale AK-47 e il MiG 15 della Guerra di Corea, è difficile individuare nella macchina militare Sovietica, soprattutto nei primi anni '80 del Secolo Scorso, un sistema d'arma integrato capace di surclassare gli equivalenti occidentali anche in caso di notevole superiorità numerica.
Queste, ovviamente, sono affermazioni "a posteriori". Vi garantisco che nel 1985 il sottoscritto considerava il MiG-25 come una specie di spauracchio finchè, quando un paio di lustri dopo ho avuto modo di confrontarmi con fonti di origine anglosassone ho scoperto che un gran numero di osservatori occidentali già nella prima metà degli anni '80 avevano scoperto il bluff sovietico e il controbluff del complesso militare industriale occidentale che 'pompava' la minaccia sovietica per garantirsi ordinativi.
Suggerisco la lettura di "La Minaccia: dentro la macchina militare sovietica" di Andrew Cockburn, un impegnativo volume che spiega come, alla fine della fiera, non solo il gigante aveva i piedi d'argilla nel suo complesso, ma che anche le sue singole cellule non erano questo gran che:

Quanti carri armati M60 Patton o M1 Abrams sono stati distrutti da un Tank T-72?

Quanti F-16 israeliani sono stati abbattuti da  un Mig-23 siriano?

La risposta è semplice. Praticamente Zero.
Anche per un distratto osservatore contemporaneo dovrebbe essere chiaro che, a livello di aerei e carri armati, non c'è confronto tra equipaggiamento sovietico e occidentale inteso come F-15/F-16 vs MiG23/25 e M1 vs T-72.
Il destino delle forze armate siriane negli scontri con gli israeliani è un esempio concreto.
Del resto, ad esempio, il carro armato T-72 ha un sistema automatico di caricamento del cannone che tende a malfunzionare strappando via il braccio del cannoniere usando l'arto strappato al posto del proiettile. Molti equipaggi di T-62 siriani sul Golan sono morti soffocati nel proprio carro armato a causa di un sistema di ventilazione insufficiente (e che, in teoria, è progettato per consentire la sopravvivenza per giorni in un ambiente contaminato da radiazioni e gas nervini...).
Nessun pilota di caccia americano ha mai avvistato, durante la guerra del Vietnam, un MiG a più di 120 Km dal proprio aeroporto di partenza, dato che il raggio d'azione pratico dei MiG è raramente superiore ad un terzo di quello teorico.
Il famoso MiG 25 capace di superare Mach 3 e che ispirò un bel film di Clint Eastwood, aveva un'autonomia di poco più di 600 km reali e non aveva nessuna capacità di combattimento manovrato.
Altri esempi? La forza d'elite dell'aviazione sovietica, la PVO, ha fallito nell'intercettare il Cessna di Mathias Rust che riuscì ad atterrare sulla Piazza Rossa ( e se fosse stato un missile da crociera a testata nucleare?) Per non parlare dell'abbattimento del volo 007 della Korean Air Lines: a parte la tragedia umana per l'assassinio a sangue freddo di 269 innocenti, ben 4 intercettori supersonici si alzarono in volo per inseguire un aereo civile grosso e lento che volava ignaro di tutto ad alta quota in bella vista, ma solo 1 di questi caccia raggiunse il Boeing, gli altri fallirono l'intercettazione. 
E se fosse stato un bombardiere supersonico B1 in volo a bassa quota? 
Per non parlare dei servizi logistici sovietici, insomma il trasporto di gasolio, cibo, munizioni e rinforzi, strutturati all'incirca di un terzo di quelli occidentali... 
Gli esempi di inefficienza tecnica di carri armati, aerei e navi sovietiche potrebbero occupare centinaia di pagine, roba da far sembrare gli F-35 più performanti dell'Enterprise... 
Ma credo di aver dato un'idea.
Si badi bene, non sto sostenendo che l'esercito sovietico fosse una barzelletta. 
Sto affermando che in tempo di pace viveva in una forma di anarchia organizzata in cui i soldati di leva erano sottoposti ad angherie da parte degli anziani e gli ufficiali avevano altro da fare che prepararsi alla guerra vera.
C'era il caso che una volta distribuite le munizioni nelle compagnie meno coese ci si sparasse a vicenda. E del resto quello che è successo in Cecenia dove i sergenti vendevano le reclute ai ribelli è conferma sufficiente.
Sto affermando che per far fuori una compagnia di 12 carri armati tedeschi Leopard2 probabilmente non sarebbe bastato un battaglione di 40 carri armati T-72 e forse nemmeno un reggimento...
Tutte cose che hanno la loro importanza in un conflitto che poteva durare sì e no un mese.
La leadership sovietica queste cose le sapeva bene e le va riconosciuto di aver fatto, tutto sommato, la sua parte per evitare che il pianeta diventasse un cumulo di macerie radioattive.
Ah, ovviamente il tutto vale anche per le armi nucleari. 
Sfortunatamente su 1100 ICBM, per esempio, credo che sì e no i 300 nominati in The Day After si sarebbero levati in volo, una percentuale bassina ma, parlando di armi nucleari, più che sufficiente per far estinguere l'umanità...
Quindi no, una guerra nucleare non sarebbe stata vincibile da parte degli USA in nessun caso.
Trovo interessante che un falco come Tom Clancy e una colomba come Andrew Cockburn, ragionando fuori da schemi ideologici, alla fine siano giunti ad una medesima conclusione: alla fine le capacità operative dell'Armata Rossa non erano sufficienti a garantire la vittoria Sovietica sul campo di battaglia del Teatro Europa.
Ma se, per esempio, i falchi del Cremlino avessero fatto fuori Gorbacev e deciso di tagliare il nodo gordiano del confronto con l'Occidente invadendo i paesi della Nato come sarebbero andate le cose?
Come scrivevo prima, sempre quando ero ragazzino lessi un saggio di fantapolitica "La Terza Guerra Mondiale" di John Hackett, in cui i Sovietici pianificano una campagna quasi completamente convenzionale, usando, però, aggressivi chimici.
I sovietici, dopo un successo iniziale travolgente, si trovano logorati a causa delle loro insufficienze logistiche e della mancata conquista della superiorità aerea. Eccovi le cartine che tanto mi affascinarono all'epoca, tenete presente che era praticamente 'cronaca':



La Distribuzione  iniziale delle forze Sovietiche



Il Piano di Guerra Sovietico



inizia l'avanzata


in quattro giorni il Reno è raggiunto in Olanda


l'avanzata sovietica è bloccata ovunque


L'offensiva verso sud della 20° Armata della Guardia Sovietica è bloccata dall'aviazione NATO, contemporaneamente inizia la controffensiva NATO verso Brema con crollo del fianco destro Sovietico e fine delle ostilità


Ecco, io credo che le cose potevano anche andare così. Certo, molto sarebbe dipeso da chi avesse sferrato il primo colpo nella guerra aerea e da fattori politici diversi: ad esempio, la Romania non è mica detto che si sarebbe schierata con il Patto di Varsavia.
Una cosa, però, è certa.
Le moderne armi convenzionali sono di gran lunga più devastanti di quelle della Seconda Guerra Mondiale, quindi della Germania non sarebbe rimasta pietra su pietra anche nell'improbabile caso in cui gli eserciti contrapposti si fossero comportati decentemente verso i civili e non avessero usato nè armi chimiche nè armi nucleari.
Ci sarebbe molto altro da aggiungere, ad esempio:
i videogames che trattano dello stesso argomento;
La guerra nell'aria e sui mari;
Il ruolo dell'Italia.

Insomma, possiamo perderci un po' di tempo alla ricerca del perchè qualcosa che era dato per inevitabile, imminente e certo, poi, alla fine, non si è affatto verificato...