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4 febbraio 2025

Il MiG-37 Ferret: Quando Falce e Martello sono stati diversi dalla Svastica

"Quando, negli anni '70 del Secolo Scorso fu evidente come la crisi del Capitalismo fosse ormai al suo culmine, i vertici del Partito Comunista Sovietico decisero di tutelare la Pace e la prosperità dei paesi del Blocco Orientale con una nuova generazione di aerei militari. Così, mentre il livello di vita dei paesi socialisti doppiava quello delle masse soggette alle Plutocrazie capitaliste, prese servizio il MiG 37, il primo aereo stealth della storia. Invisibile ai radar, questo piccolo jet aveva lo scopo di attaccare obiettivi sensibili al suolo con una coppia di bombe guidate ma anche in aria (aerorifornitori, aerei radar) con due coppie di missili aria aria. Fortunatamente, il più avanzato aereo d'attacco sovietico non dovette mai essere impiegato in combattimento dato che con il crollo del sistema capitalistico globale e l'avvento del sistema socialista internazionale tutte le aviazioni militari del mondo sono state poi sciolte il 24 febbraio 2022".

Ovviamente, non è vero niente.

L'URSS non raggiunse mai il livello tecnologico necessario per costruire il MiG-37 e anche oggi la Russia fa molta fatica, negli anni '20 del XXI secolo, a raggiungere la stealthiness dell'F117 di fine anni '70 del XX.


MiG 37B Ferret E

MiG 37B Ferret E

MiG 37B Ferret E

MiG 37B Ferret E

MiG 37B Ferret E

MiG 37B Ferret E

MiG 37B Ferret E

MiG 37B Ferret E

MiG 37B Ferret E

Quindi, non solo non c'è mai stato un MiG-37, di cui però esiste il modellino, ma l'URSS è stato tutto salvo un paese prospero e pacifico.

Però c'è un sacco di gente che crederebbe alla mia fantascientifica chiosa iniziale.

E anche all'esistenza del MiG-37 se servisse a rafforzare le loro illusioni.

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in una discussione surreale su una bacheca social di una brava fumettista sulla recente equiparazione, da parte del parlamento europeo in una mozione, di falce e martello alla svastica.

Questa faccenda non andava proprio giù ad un sacco di gente.

Effettivamente, per un italiano, l'eredità ricevuta dal PCI si traduce, tutto sommato,  in diritti e libertà individuali, redistribuzione del reddito, assistenza sanitaria ed istruzione gratuite.

Per un gran pezzo dell'Europa, specie quella orientale, l'eredità è di orrore, lutti, povertà e angoscia.

Partendo dall'Holodomor (di cui, senza troppa sorpresa, ho trovato giustificatori del tipo "ma il Compagno Stalin mica voleva far morire di fame milioni di ucraini, ha solo sbagliato i conti della serva con le riserve di grano, pazienza") e passando per i Gulag, le aggressioni a Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, la Bessarabia, il patto Molotov Ribbentropp (dipinto come una sagace mossa di Stalin per il bene dell'Umanità), gli stupri del 1945 e finendo con la cappa di polizia segreta, oppressione, povertà e terrore che dall'Elba e dal Danubio si è esteso fino alle coste del Pacifico, nulla di tutto ciò riesce a convincere i compagni che Berlinguer non è proprio la stessa cosa di Breznev e che ci sono decine di milioni di Europei che da falce e martello hanno ricevuto solo morte, terrore, tortura, fame ed oppressione. Pensate ai polacchi: prima l'oppressione nazista e poi quella sovietica. Possiamo chiedere a costoro di ricordare che, siccome in Italia falce e martello hanno avuto un significato completamente diverso, allora gli orrori subiti per mano di chi ostentava la loro falce e martello non valgono?

Per tacere di quelli che religiosamente credono che i comunisti sovietici abbiano liberato l'Europa da soli (ah, ma allora quando liberano l'Europa dai nazisti i sovietici sono comunisti? Ma non erano più comunisti dagli anni '20? E lo sono ancora mentre stuprano le tedesche e seppelliscono milioni di vite nei gulag?)

Ovviamente, non è affatto vero che l'URSS respinse i fasci da Mosca a Berlino da sola.

Certo, in ' la caduta di Berlino', film sovietico del 1949, il caro compagno Stalin fa la sua bella figura:




Ma proprio di Pace e Felicità, Oltralpe, non ne è venuta un gran che da falce e martello.

Eppure noi, qui a sinistra, non solo non siamo capaci di comprendere i sentimenti degli europei dell'Est, ma ci sforziamo di cavillare e giustificare l'orrore per amore di bandiera: mi è stato ricordato che quello sovietico non è stato vero comunismo (ma va', me lo diceva mia madre fin dagli anni '80) ricorrendo pure a dettagliate spiegazioni della Nep e quindi falce e martello saranno per sempre simboli di lotta per giustizia e libertà (sic.).

Per un po' di italiani sì.

Per moltissimi europei, no.

Suggerisco, quindi, se proprio vogliamo differenziare, che il PCI venga rinominato in qualcosa tipo PCNSI, Partito Comunista Non Stalinista Italiano.

Ma anche non Maoista, non Kimiano, non Polpottiano, non Castrista, una cosa tipo PCNSMKPCI.

Eccetera.

Insomma, la solita conferma che i Trump/Meloni sono una gran rottura di cojoni, ma anche chi si crede suo opposto ma, visto che sulle recinzioni dei gulag c'era la stessa bandiera che sta sulle loro magliette allora non dovevano essere così male, non sono da meno.

Suggerimento letterario. L'equiparazione tra nazismo e comunismo (o hitlerismo e stalinismo) è un fatto storico acquisito già dai lontani anni '60 quando Vasilij Grossman scrisse il suo capolavoro "Vita e destino". Ma anche ne "le Benevole" di Littel, se cerchiamo esempi più recenti.

Nota di colore modellistica. Il kit Italeri è impressionante perché è stato rilasciato, ai tempi, ben prima che venissero svelate le immagini dell'F-117, il primo aereo d'attacco stealth prodotto in serie ed operativo.

Certo, si sussurrava che un aereo del genere esistesse (ed esisteva), ma le immagini che circolavano  per il fantomatico F-19 mostravano linee arrotondate ben lontane da quelle del vero F-117... Maskirovka al contrario, probabilmente.

Quindi tanto di cappello ai team Italeri che si inventò un aereo, a posteriori, molto più simile al vero stealth di quello che, ad esempio, produsse la Revell:

Peccato che il kit fosse così vecchio da avere le decals completamente cotte: sono riuscito a salvare solo le stelle rosse e poco più.

11 giugno 2012

Lacrime di Coccodrillo per il Compagno Berlinguer

Oggi, collegandomi alla rete, sono stato travolto da articoli, post ed interventi commemorativi di Enrico Berlinguer. 
Quando l’ultimo vero segretario del PCI ci ha lasciato, 28 anni fa io ero un ragazzino di 10 anni che non si spiegava la tristezza della mamma e la scomparsa dei cartoni animati dai palinsesti TV. 
Non ho niente contro Berlinguer, intendiamoci. 
E non ho nulla neppure contro la conservazione della memoria di un uomo di tal fatta. 
Eppure, stamattina mi sono trovato a leggere post, articoli ed interventi con fastidio. 
Già. 
Fastidio. 
Non ho saputo identificare la causa fino a poco fa. 
Mi dicevo: “ Ma Berlinguer ti può essere diventato antipatico tutta in una volta? Non è che hai letto / mangiato qualcosa che ti è andato storto ?” 
Insomma, ho passato una mattinata agitata. Anche per questo motivo. Mi è diventato antipatico Berlinguer? L’enigma si è sciolto leggendo il bel pezzo commemorativo di Civati. Ho iniziato la lettura facendo come al solito sì sì col naso. Poi, verso la fine, l’illuminazione. Leggendo questa frase: “Quel volto, quella cultura, quella dimensione, non sono più tornate.” Eureka: ecco il concetto, il leitmotiv dell’invasione mediatica mattiniera, l’elemento perturbatore della mia mattinata. 
Non mi è antipatico Berlinguer. 
Mi sono antipatici ‘sti piagnistei. 
‘sto schiaffare il naso dentro l’ombelico. 
Un ombelico pure del passato. 
“Non torenerà mai più.” 
E giù tutti a piangere. 
Lacrime di coccodrillo. 
Perchè scommetto che c’è un sacco di gente che dopo aver pronunciato ogni 11 Giugno per 28 anni il “Non tornerà mai più” Ha aggiunto in cuor suo con le parole e purtroppo per noi anche coi fatti: “Per fortuna”. 
E non è vero che quella dimensione culturale umana e politica non sono più tornate: sono rimaste, sono rimaste, eccome se sono rimaste: marginalizzate, disprezzate, umiliate e misconosciute. 
Ma ci sono ancora. 
Troppo comodo, belli miei, piangere sul leader maximo che-se-fosse-qui ci salverebbe da Berlusconi, Monti, Tremonti, Grillo, Equitalia e le verruche. 
Tanto, poi, business as usual. 
Credete voi che Berlinguer fosse un altro da se rispetto al suo tempo? 
Credete che fosse un gigante tra nani? 
Enrico Berlinguer era Enrico Berlinguer perchè nelle sezioni del PCI ci si comportava decorosamente. 
Poteva dire le cose che diceva e fare le cose che faceva perchè era il rappresentante di un Popolo Degno. 
Voi non vi volete manco fare la tessera di un partito figuriamoci a smazzare per costruirlo, come pretendete che venga fuori il nuovo Berlinguer se non da un film di Zombie? Berlinguer, l’idolo, non è un uomo che nasce dal nulla. 
E’ un qualcosa che si costruisce in tanti. 
Che per molti, troppi anni, sono stati troppo pochi. 
Quindi, prima di jastimiare ragionevolmente la classe dirigente del PD, un esamino di coscienza per capire un po’ il mistero di tutti questi militanti e dirigenti di base bravi puri e questi capi scadenti e ammanicati è d’uopo. 
Non vengono dal nulla. 
Sono il frutto di un aventino morale e civile che non si cancella linkando gli aforismi di un grande Dirigente del PCI passato a miglior vita 28 anni fa. 
Fatevi la tessera di un Partito o aderite ad un movimento. 
Spegnete i social network e consumatevi il sedere sulle sedie discutendo e litigando faccia a faccia. 
E aspettate pazienti. 
Che quel seme germogli.