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11 marzo 2015
Costruire per distruggere
C'è sempre un ottimo motivo, sicuramente legale, per tagliare un albero che si ritiene pericoloso.
Non si trovano mai motivi per demolire il cemento illegale, inutile, speculativo, pericolosissimo non solo per l'ambiente ma per le vite degli altri.
Quegli altri strozzati dalla speculazione che arricchisce pochissimi, dà da campare a pochi e fà emigrare.
Gli altri.
Le vite degli altri: non valgono forse più degli alberi?
9 marzo 2015
#isisminaccia: sì, vabbè, ma siete dilettanti...
PS: Bravi a Twitter: chiudono l'account satirico di @isisminaccia ma non sono capaci di chiudere quelli atroci delle belve.
O gli fa comodo?
22 aprile 2014
La giornata della Terra 2014, la mia dedica all'hobby imposto ai materani: il palazzinaggio.
Io ho un hobby, mi piace guardare le formiche.
Mi siedo ed osservo, senza interferire, le loro ordinate attività.
Nella mia città, un hobby diffusissimo è prendere un pezzo di terra, un bel po' di acqua ed aria e costruire un palazzo.
Poi, tenerlo così, vuoto e lasciare che siano altri a pagarne le conseguenze.
Conseguenze assai care da un punto di vista economico, sociale, ambientale.
Un hobby costosissimo a spese della collettività.
Ogni tanto un tribunale disturba i giocolieri, ma intanto la mia città è un deserto di torri vuote, di palazzi nuovi che cadono, semi di emigrazione e povertà.
Dedico questa giornata della Terra a chi, da edifici come quello in effige, ricava soddisfazione e profitto.
10 ottobre 2012
Spore Emigranti. Spora 2: tamburi lontani
Laggiù stanno succedendo ovvie e ripetitive cose turche in ambito che non definirei di urbanistica se non parecchio ubriaco.
Sul merito ho poco da ripetere rispetto a quanto scritto tante, troppe volte, su questo blog.
Censimento delle case vuote e sfitte da parte di un ente indipendente, primo ed indispensabile passo antecedente alla costruzione di un singolo pollaio.
Ma non è di questo che voglio scrivere.
Ecco:
Vale la pena anche solo leggerle certe notizie?
La domanda non è retorica.
17 luglio 2012
Due conticini sull'IMU Materana
Facciamo due conticini semplici semplici e pure semplificati senza considerare in prima battuta la differenza di valore delle abitazioni:
Secondo il bilancio di previsione per il 2012, a Matera si incasseranno € 8.000.000,00 dall'IMU.
Di cui 2 Milioni dalla prima casa e 6 milioni dalla seconda casa.
2 milioni di € che provengono da una aliquota dello 0,4.
6 milioni di € che provengono da una aliquota dello 0,76.
In altri termini, ogni seconda (terza quarta ecc) casa rende allo stato quanto due prime case.
Nota di colore: le case nuove invendute dalle ditte costruttrici sono tassate come la prima casa.
Spero che le implicazioni di questi numeretti siano intuitive, più che altro per risparmiarvi la mia possibile spiegazione.
No?
Beh, la faccio breve: il numero di seconde case di proprietà è superiore al numero delle prime.
E probabilmente ci sono un sacco di terze, quarte, quinte ... decime case.
Se ogni proprietario di prima casa ne avesse una seconda dall'IMU sulla seconda casa si sarebbe dovuto incassare qualcosa come 3,8 Milioni. Non 6.
E già questa sarebbe una condizione assurda: una Città povera dove la gran parte della popolazione ha due case...
Figuriamoci con un incasso di 6 Milioni.
Ora, ricordiamoci che esistono i monolocali, i garages e le ville di 30 stanze, quindi l'analisi deve comunque essere approfondita.
Ma una Città in cui il numero di seconde (terze ecc) case di proprietà supera quello delle prime ha qualcosa che non va di terribilmente serio nella propria struttura sociale ed economica.
I cattivi pensieri li lascio a voi.
5 luglio 2012
Campagna per il censimento degli immobili sfitti o non utilizzati
Trovo estremamente interessante questa iniziativa.
Basta col consumo speculativo di suolo, basta città di case vuote e sfitte.
7 giugno 2012
IMU su case sfitte come tassa di scopo
Ma se io propongo di alzare al massimo l'IMU sulle case sfitte di Matera per compensare il taglio da parte dello Stato dei 700mila e passa Euro destinati al sostegno agli affitti per i meno abbienti commetto un atto di bolscevica ferocia?
Io credo, invece, di compiere un gesto di umana pietà.
No.
Non mi sono spiegato.
Non tanto verso chi necessita dei sussidi per l'affitto.
Ma verso chi oggi detiene le innumerevoli case vuote di questa città.
Perchè crede che tali case valgano due, trecentomila Euro.
E lo crede con la complicità delle banche che glie lo lasciano credere.
Ma una casa, a Matera, non può avere lo stesso valore di una casa nel centro di Berlino.
Anche a Matera sta per arrivare la Legge della Domanda e dell'Offerta in ambito immobiliare.
E tutti i castelli di carte costruiti sull'assurdo valore speculativo dei prezzi degli immobili locali corrono il rischio di crollare con gran pena e danno per tutta la Città.
Forse è un gesto di pietà iniziare a dire la banale verità.
Se la domanda di case è di gran lunga inferiore all'offerta i prezzi delle case non possono più restare staticamente alti (Se la vuoi questo è il prezzo, se non la vuoi la tengo vuota).
Non ci sono più margini.
Il Mercato arriva anche qui, sulla punta di baionetta della crisi eterna.
Preparatevi.
Alla Patrimoniale Immobiliare del prossimo governo (se non già di questo).
Altro che Piano Casa...
PS: Ovviamente il caso in questione è uno dei tanti. Preferirei che si usasse una tassazione aggiuntiva esclusivamente come tassa di scopo per investimenti:
Fotovoltaico così non paghiamo più il milione e passa solo per l'illuminazione per non parlare delle bollette degli edifici.
Software Libero (non mi fate ripetere l'ovvio)
Spazi di aggregazione e parchi...
Sento già l'eco della mia stessa voce.
Buona Giornata.
26 aprile 2012
Tassa di soggiorno? Ah sì?
Apprendo dalla stampa, con un certo ritardo, che il Comune di Matera ha deciso per una tassa di soggiorno.
Non me ne intendo di turismo, quindi lascio volentieri ad altri analisi puntuali dei fatti.
Il Partito Democratico, quello 'seconto me', per dirla all'Abatantuono, magari avrebbe tassato il turismo mordi e fuggi, tipo gli autobus.
Appunto, 'secondo me', dato che nessuno me l'ha chiesto.
Magari 'ste faccende, tipo lo sviluppo economico, non son cose in cui il PD debba metterci becco.
Tutto può essere.
Io, poi, personalmente di persona, avrei lasciato perdere la tassazione dei meccanismi economici "che funzionano", tipo il turismo.
Io, magari, avrei tassato le case sfitte.
Le case costruite e non accatastate.
La speculazione edilizia, per dirlo in altri termini...
O è troppo comunista 'sta cosa?
5 dicembre 2011
Einstürzende Neubauten
La sabbia e la ghiaia, l'argilla, così, a prima vista, non sembrano tutto 'sto gran che di materiali preziosi. Uno, magari, penserebbe all'oro, all'argento ( e pure al rame con quello che costa ) come elementi di concentrazione della ricchezza.
E, appunto, si sa: l'oro e l'argento è meglio nasconderli, sia ai ladri che alla guardia di finanza.
E non è neppure troppo difficile farlo, soprattutto a queste latitudini.
Tuttavia, non è nei metalli nobili che i modesti ricchi italiani hanno concentrato le loro ricchezze.
E' nel cemento.
Nei cavalcavia incompiuti.
Nei palazzi, nelle villette, nei caseggiati di periferia.
Case su case, fino a coprire il dieci per cento ed oltre del territorio nazionale di cemento.
Case accumulate sul ridicolo di un rapporto domanda - offerta di uno a tre, praticamente, nella mia Città.
Di queste case non accatastate neppure, tenute sfitte e vuote secondo logiche speculative, non se ne può parlare. Ai proprietari, a costoro, non si può chiedere di partecipare al problema del debito neppure nella stessa misura a cui lo si chiede ad un operaio.
Tabù.
Vietato.
Eppure questa forma di speculazione è dannosa da più punti di vista.
Vendere a cento quel bene primario che, secondo il liberismo più classico, dovrebbe magari costare trenta, implica l'impossibilità di investire quei settanta di più in innovazione ed attività produttive. Un continuo stroncare nella culla ogni velleità di impresa per i giovani.
Per non parlare dell'abnorme danno ambientale, inteso, questa volta, in termini puramente economici che la cementificazione selvaggia porta alla Collettività.
Non ci siamo, caro Governo Tecnico.
Tagliatevi gli stipendi, tagliate i costi della politica se ci riuscite, ma è solo una soddisfazione simbolica per chi vive in sospensione del tempo.
I Soldi per pagare il debito sono immobilizzati nei palazzi nuovi che cadono già, perchè deserti e mai abitati, perfettamente visibili nel buio delle loro facciate tra le luci di natale di chi vuol farci credere che Natale sia fatto di luci intermittenti, magari per aumentare ancora a nostre spese i propri intangibili patrimoni.
I patrimoni che ci sono, visibilissimi nei suv, nelle ville, nelle proprietà immobiliari, nello stile di vita che spingeva il passato governo ad affermare che "la crisi non c'è perchè i ristoranti sono pieni".
Visibili per tutti salvo per quelli che dovrebbero.
E così di nuovo pensioni, ceto medio, provvedimenti anticrescita.
Niente di nuovo sul fronte occidentale.
I patrimoni che ci sono, visibilissimi nei suv, nelle ville, nelle proprietà immobiliari, nello stile di vita che spingeva il passato governo ad affermare che "la crisi non c'è perchè i ristoranti sono pieni".
Visibili per tutti salvo per quelli che dovrebbero.
E così di nuovo pensioni, ceto medio, provvedimenti anticrescita.
Niente di nuovo sul fronte occidentale.
21 agosto 2011
L'apprendista Stregone?
E’ vero, sono tempi confusi.
Soprattutto perchè chiarirsi le idee richiede fatica e il caldo non aiuta.
Non me la prendo, quindi, se il mio ruolo di membro della segreteria del Partito Democratico è scambiato da taluni per quello di un assessore, di un consigliere comunale, del vicesindaco o anche di un giornalista per non parlare di quello di scrittore di fantascienza.
Io sono membro della Segreteria del PD Materano. Prima dell’inverno 2010, ossia prima della scorsa campagna elettorale comunale io non conoscevo molta gente all’interno del Partito Democratico e nessuno a livello dirigenziale.
Ma, grazie all’impostazione collettiva della candidatura ho preso tra le 3 e le 4 volte i voti che ci si aspettava.
Perchè le istanze di rinnovamento della Classe Dirigente sono così manifestamente urgenti presso una parte dell’Opinione Pubblica che la nostra proposta è risultata convincente tanto da raggiungere un pur relativo successo.
Certo, non sono stato eletto, ma il risultato numerico ottenuto, sufficiente per essere eletto in altre liste, è dovuto ad un voto di opinione generato dalla volontà precisa da parte dell’elettorato di Sinistra di cambiare le cose attraverso un voto legato ad una progettualità fattiva invece che alla pur sacrosanta protesta ed indignazione rispetto allo stato delle cose.
Perchè esistono tante persone che sono consapevoli della necessità di agire costruttivamente e della futilità delle proteste autoreferenziali in stile Aventino.
Certo, questo significa agire comunque all’interno di un sistema di correnti che sfido chichessia a trovare isolato al Partito Democratico.
Il lavoro che ho trovato di fronte è senz’altro frustrante e complesso e banalmente faticoso.
Le vicende del Piano Casa e delle varianti urbanistiche hanno consumato gran parte delle nostre risorse e non posso certo affermare di essere soddisfatto.
Eppure non c’è scelta che perseverare o ritirarsi nel terreno dell’(auto)commiserazione.
L’Amministrazione Adduce ha pregi e difetti ed il ruolo della Segreteria del Partito è di esaltare i primi e contribuire a correggere i secondi.
E i difetti di questa Amministrazione sono evidenti in primis ai suoi stessi sostenitori ed elettori.
E gli elettori già chiedono conto a tutti gli attori dello stato delle cose.
Anche a me.
La cosiddetta Società Civile, di cui mi piacerebbe davvero tanto poter elencare i punti di forza, mentre oggi mi vengono in mente solo le sue tante lacune e debolezze, è specchio fedele della Classe Politica che elegge.
Ma è comunque attiva ed efficace soprattutto nelle sue iniziative più giovani, in senso anagrafico:
non posso nascondere, infatti, di provare qualche perplessità di fronte alle prese di posizioni di associazioni guidate da cinquanta-settantenni che in passato hanno avuto responsabilità mica da ridere nella gestione della cosa pubblica locale e appartenenti alla generazione che ci ha scavato la fossa e che ora si prende anche il lusso di predicare dall’alto del cumulo di terra di risulta, evidentemente in attesa di seppellirci tutti.
Tuttavia, anche da questo punto di vista la scelta è tra la resa e la resistenza.
Perchè, se i nostri elettori ( giovani ) sono scontenti per il Piano Casa dovremmo tacere?
Se sono perplessi sulla metropolitana leggera?
Se non capiscono il come ed il percome delle piste ciclabili?
Se l’assenza di eventi culturali e di spettacoli adeguati nell’Estate Materana li lascia stupiti?
I nostri elettori, almeno quelli con cui sono in contatto, esattamente come avevamo chiesto loro in campagna elettorale, desiderano partecipare perchè sanno bene quanto sia grave la situazione generale.
Quindi, chiedono, si informano, esigono.
Se si sono manifestate nelle sedi opportune delle perplessità sui PISUS, ad esempio, perplessità appunto raccolte tra i nostri stessi sostenitori, finalizzate a migliorare e non certo a cassare i provvedimenti, perchè di tali perplessità non deve rimanere traccia nelle pubbliche prese di posizione del Partito?
O riteniamo che tacerne migliorerebbe la nostra immagine presso i nostri stessi sostenitori che le hanno poste?
Il ruolo del Partito è anche fare da collante tra l’amministrazione e i cittadini: un polmone di idee e progetti per dar respiro all’azione amministrativa implementato tenendo a braccetto da un lato l’elettorato e dall’altro l’amministrazione.
Ma se abdichiamo all’ultimo ruolo possibile per un partito, quello di raccordo tra la società civile e le istituzioni, cessiamo di avere una funzione utile.
Diventiamo danno.
Se c’è qualcosa che non va nella nostra azione di Governo il ruolo del Partito non è di minimizzare o occultare, ma di proporre correttivi: solo così manterremo alta la tensione e la fiducia nel nostro oscillante e sfiduciato elettorato.
Dobbiamo forse dimenticare l’andamento delle scorse elezioni?
Il dramma del ballottaggio?
Oggi l’aver pubblicamente dato voce alle istanze dei nostri sostenitori non può che essere ventaggioso, a medio e lungo termine, per il Partito stesso.
Perchè si dimostra la sua vitalità e, finalmente, il suo progressivo reincollarsi alla voce della cittadinanza.
Non è questo, forse, il nostro obiettivo primario?
Pazienza se si deve incorrere nelle ire dei soloni per hobby e scomodarsi un po’ a tirar tardi per arrivare a costruire nuove prospettive.
Purtroppo, per arrivare ad iniettare nel corpo malato della nostra comunità antidoti e ricostituenti la via è ancora lunga.
Ma non vi sorprenderete, spero, se io continuerò ad insistere, ad esempio, con Software Libero e Fotovoltaico.
Ho la testa dura.
2 agosto 2011
18 giugno 2011
L'Italia Peggiore
Pubblico molto volentieri le parole di Bruna,
non occorrono nè commenti nè introduzioni:
E’ vero, siamo l’Italia peggiore,
siamo l’Italia che si alza ogni mattina sul filo del rasoio!
siamo l’Italia che ha studiato, anni e anni di studio… lauree, specializzazioni, master, dottorati...non bastano mai!
siamo l’Italia del lavoro a scadenza, siamo diventati acidi come gli yogurt e il latte andato a male!
siamo l’Italia che è disposta a tutto pur di lavorare, che fa sacrifici economici ed affettivi e che da anni aspetta il momento per poter mettere a frutto tanti sacrifici!
siamo l’Italia che non arriva a fine mese perche le spese per la sopravvivenza, per la mera sopravvivenza, ci soffocano!
siamo l’Italia di “fannulloni” e di “bamboccioni”!
siamo l’Italia che non può neanche pensare di comprarsi una casa perché contratto a scadenza e concessione di credito sono due concetti che non vanno a braccetto!
siamo l’Italia che quando cerchi una stanza in affitto ti chiedono se hai un contratto a tempo indeterminato, quanto guadagni e la busta paga…. non le banche, ma i privati cittadini!
siamo l’Italia che non ha garanzie lavorative, no malattia, no ferie, no maternità, no anzianità, no TFR, nessun diritto ai lavoratori precari!!!
siamo l’Italia che non fa figli, che come lo cresco un figlio se già io da sola non arrivo a fine mese, siamo anche l’Italia che non fa figli perché le donne in questo paese non hanno alcuna tutela per la maternità, e siamo anche l’Italia che non fa figli perché la donna con figli esce dal mercato del lavoro per non rientrarci!!!
siamo l’Italia della gestione separata e delle Partita Iva!!
siamo l’Italia che paga le pensione ma che non avrà nessuno che gliele pagherà!!
siamo l’Italia a cui avete tolto qualsiasi entusiasmo e a cui avete rubato la possibilità di perseguire gli obiettivi che danno un senso alla vita di un uomo!
siamo l’Italia che senza di noi non si va avanti perché lavoriamo bene, con scrupolo e dedizione…nonostante tutto!
siamo l’Italia dei ricattabili e sempre proni al sistema!
ma ricorda, non siamo l’Italia di analfabeti che potete lobotomizzare con le tette e i culi di cui siete i massimi esperti!
siamo l’Italia che non hai il coraggio di guardare in faccia, perché anche un piccolo economista come te sa bene che i problemi che le state provocando oggi, tu e tuoi amichetti, avranno delle ripercussioni cosi demograficamente concrete ed economicamente devastanti che, tra 20 anni, vi rivolterete nelle vostre piccole bare per le bestemmie che noi “Italia peggiore” vi tireremo dietro e già vi stiamo tirando da anni.
è proprio vero, Renatino, siamo l’Italia peggiore, ma se noi siamo quella peggiore, “voi” dove cazzo vi collocate?
Bruna Rondinone
22 maggio 2011
morte da virus dell'ottimismo
E così pare che la mezza scoppolata presa dal Papy al primo turno delle amministrative di questo mese stia facendo cantar vittoria a quei quattro poveracci ancora non completamente intrisi di anticultura berlusconiana che ancora sopravvivono nel Bel Paese.
Io capisco bene che per chi muore di sete una mezza tazza di acqua salmastra possa sembrare la paradisiaca soluzione di tutti i problemi.
Personalmente, ci andrei molto cauto nel festeggiare.
Se il 40% circa degli italiani ha ancora 'fiducia' in lui siamo fottuti.
Il secondo turno non è deciso, dovremmo attendere almeno il 30 sera.
E ammesso e non concesso che i nostri eroi vincano ovunque, davvero credete che sia il caso di festeggiare?
Perchè: se Pisapia diventa Sindaco di Milano il nostro debito pubblico crolla?
Se De Magistris trionfa a Napoli mi posso permettere di comprare Casa?
Francamente, festeggerò quando l'azione del governo mi consentirà di tornare a far Servizio in Agesci in serenità perchè sarebbe sintomo di una completa rivoluzione nello stato delle cose.
Fino ad allora, cari compagni, ce n'è di mazzo da farsi.
Non si può pensare di festeggiare per un'elezione vinta.
Perchè occorre ben altro.
Serve ribaltare una prevasiva anticultura che è penetrata trasversalmente all'appartenenza politica.
Dal Piano Casa al Caso Pstizz passando per quello che vi viene in mente di più efficace di esempi di berlusconizzazione anche dell'opposizione se ne possono fare a bizzeffe: c'è poco da stare allegri anche da queste parti.
Ecco, io festeggerò i risultati di un eventuale antidoto, non la caduta elettorale dell'artefice maggiore, ma non unico, dell'attuale delirante situazione socio economica.
Spiacente, ma una flessione di pochi punti percentuali dell'elettorato del patron delle veline non mi compensa per l'angoscia di chi è plurilaureato e non vede vera luce oltre i sinistri bagliori delle televisioni.
Il tempo non è dalla mia parte.
12 aprile 2011
Il Prezzo della Coerenza
Un anno fa terminava la mia campagna elettorale assieme al gruppo di amici e sostenitori che si sono riuniti sotto il nome del “la Città Differente”.
E’ doveroso fare un punto della Strada ed un consuntivo di quanto accaduto per poter pianificare i prossimi passi di concerto con i costruttori della Città Differente. Ricordo, infatti, la centralità della mia Candidatura intesa come Collettiva, espressione di un gruppo di persone eterogeneo per età ma omogeneo per ideali.
Fino ai primi mesi del 2011, dal punto di vista di chi si approcciava da novizio alla Politica Partitica è stato un periodo di ascolto ed iniziale formazione.
L’ingresso nel Direttivo Cittadino e nella Segreteria del Partito Democratico sono state solo le tappe visibili di un percorso che è stato sempre indirizzato al pragmatismo costruttivo.
Preferisco restare sui fatti a livello macroscopico: la realizzazione del Passaggio al Software libero da parte dell’infrastruttura del PD Materano e la vicenda del Piano Casa.
Entrambi i fatti sono perfettamente in linea con la campagna elettorale ed il sostegno ricevuto dalla Città Differente.
Entrambi gli eventi, paradossalmente, confermano la saggezza dell’impegno nel Partito Democratico.
Il primo, infatti, è un viatico concreto alla realizzazione di un fondamentale ed importante meccanismo di innovazione secondo canoni di ‘Sinistra’ anche relativamente banali: far passare al Software Libero, con tutti i relativi vantaggi, la piccola rete delle segreterie cittadine e provinciali del PD materano è solo un esperimento per fare da trampolino verso la maggiore sfida dell’adozione del Software Libero, secondo programma, da parte dell’Amministrazione Comunale. La Vicenda del Piano Casa è la dimostrazione che l’opposizione ragionata e ferma all’interno del Partito, pure se minoritaria, trova, nel Popolo della Sinistra, quello che viene a firmare ai banchetti, quello che scrive sui blog, che partecipa alle manifestazioni e che poi, magari, trova i suoi voti sparsi su posizioni antitetiche a quelle naturali di un Partito Democratico per come lo costruiscono col loro impegno diretto, trova, dicevamo, un riscontro massiccio.
Sono serenamente fiero di aver posto pubblicamente il problema delle reali conseguenze del Piano Casa sulle giovani coppie elettrici del PD, sull’ambiente, sul drenaggio di risorse che la speculazione edilizia provoca a discapito dello sviluppo sin da tempi non sospetti: il mio primo intervento pubblico è del 6 Febbraio 2011, tanto per tranquillizzare i sostenitori di un cambio di posizioni a fine marzo.
Sono altrettanto rasserenato per la presenza nel Partito di persone come Angelo Cotugno, capaci di difendere a viso aperto e fino alle estreme conseguenze una scelta Politica di Sinistra.
Capace, banalmente, di difendere l’idea stessa di Partito Democratico che è nei cuori e nelle menti dei 153 elettori della Città Differente.
E di molti altri che hanno visto, nell’approvazione del Piano Casa, una ulteriore acquiescienza ai soffocanti effetti della speculazione edilizia.
Mentre era in corso la seduta del consiglio comunale del Primo Aprile scorso ero presente nell’aula consiliare.
E mentre Angelo discuteva gli emendamenti e pronunciava la sua dichiarazione di opposizione avevo la fiera ma triste consapevolezza di assistere ad un ultimo tentativo di evitare a me stesso ed alla Città i perniciosi effetti di una nuova ondata speculatoria con l’immancabile drenaggio di capitale dalle attività produttive ed innovative ai mutui quarantennali a cui scelte come l'attuazione del Piano Casa condannano la mia generazione.
Pertanto, mi assumo la piena responsabilità, di fronte a chi ha avuto fiducia nella mia Candidatura, di questa opposizione e di questa solidarietà.
Una responsabilità che in realtà è un semplice dar voce a chi ha creduto nella Città Differente e che può continuare a sperare di fronte a manifestazioni di dissidenza rispetto a questo Piano Casa.
I nostri elettori sperano ancora, quindi, che chi si candidi in un partito di Sinistra abbia il coraggio di fare fino in fondo battaglie di Sinistra.
Anche scomode.
Anche quando sarebbe stato conveniente semplicemente tacere.
Perchè, esattamente come in campagna elettorale, è di una speranza nuova che dobbiamo dare testimonianza.
Speranza che esista una trasversalità generazionale non come quella del Partito del Mattone, ma quella che porta società civile, militanti, persone impegnate nella politica partitica di Nuovo e Lungo corso, a collaborare insieme per esprimere non solo NO ideologici, ma ragionate e motivate proposte coerenti con l’Anima del Popolo della Sinistra.
Invece, con il cambio di Capogruppo, sembra che tutti i problemi siano stati risolti.
Ma il dissenso è stato eradicato o solo pubblicamente censurato?
Ora il Partito Democratico è più forte di prima?
A me pare che sia meno rappresentativo proprio di quella parte dei propri elettori maggiormente impegnati nella militanza!
Invece, con il cambio di Capogruppo, sembra che tutti i problemi siano stati risolti.
Ma il dissenso è stato eradicato o solo pubblicamente censurato?
Ora il Partito Democratico è più forte di prima?
A me pare che sia meno rappresentativo proprio di quella parte dei propri elettori maggiormente impegnati nella militanza!
Ecco perchè il No al Piano Casa si accompagna ad un contemporaneo rilancio della discussione sugli stumenti urbanistici ordinari.
Perchè non accelerare i tempi del confronto pubblico sul Regolamento urbanistico in modo da metter tempo, risorse, idee e modelli di partecipazione attiva della Cittadinanza a cura delle ferite urbanistiche della nostra Città?
Perchè non rilanciare su questi ( ed altri, vedasi Software Libero, Energia, Economia Sostenibile ) temi concreti la discussione nel Partito come cartina di tornasole dell’effettiva volontà di rinnovare azioni e strumenti della democrazia interna?
I recenti segnali sono tutt’altro che incoraggianti, ma non è il coraggio di trarre fino in fondo le conseguenze delle nostre azioni che ci manca.
Dopo un anno sono lieto di potermi guardare alle spalle e scoprirmi completamente coerente con le donne e gli uomini della Città Differente.
E’ un sollievo.
31 marzo 2011
Le alghe Nori ed il Piano Casa
Qualche giorno fa mi sono recato presso un supermercato della mia Città per rinnovare la scorta di ingredienti per fare il sushi.
Sono i giorni terribili dell'incidente nucleare di Fukushima ( pare che il nucleo di un reattore si sia fuso ed abbia iniziato il classico effetto di sindrome cinese perforando il contenitore primario, ma in Italia siamo impegnati con le leggi salvasilvio, che volete ... ).
Il proprietario del supermercato ha avuto la brillante idea di cogliere l'occasione per raddoppiare i prezzi degli ingredienti per il sushi, evidentemente vivendo in terra di Petrolio si è sentito in diritto di imitare le compagnie petrolifere.
Sconsolato, ho provveduto via ecommerce a rifornirmi al solito prezzo di sempre da un distributore settentrionale.
A parte il fatto che aver fatto il pieno di alghe mi spinge a preparare quanto prima il sushi, stavo ragionando sugli effetti pratici a breve e medio termine di questo benedetto piano casa che sarà approvato domani, salvo altri colpi di scena.
Dunque, la mia posizione è nota da anni e non la ripeterò in dettaglio. Nello specifico, ritengo che la speculazione edilizia in Città sarà semplicemente rafforzata dall'approvazione del piano casa che consentirà il perpetuarsi di costruire X e vendere una frazione di X lasciando il resto vuoto e neppure accatastato trasformando la Città dei Sassi in una ghost town in cui il 10% degli immobili ufficialmente vuoti va sommato con gli immobili non accatastati e quelli intestati ai migranti. Numeri non ne faccio, perchè bisognerebbe praticamente conoscere l'ammontare di tutti i permessi a costruire rilasciati negli ultimi vent'anni a cui sottrarre gli accatastamenti effettuati per avere un risultato decente ( al netto dell'abusivismo, fenomeno sicuramente appena più raro della disoccupazione giovanile ).
Sarei molto sorpreso se qui ci fossero meno di 2 case su 10 vuote, forse di più.
Il che non genera la conseguente e naturale caduta dei prezzi dovuta alla banale legge della domanda ( asfittica ) e dell'offerta ( ampia ) per motivi di cui sopra e di cui mi sono anche annoiato di scrivere.
Tuttavia, pare che il dado sia tratto. E piano casa sia.
Del resto, il virus dell'ottimismo è ormai pandemico nella Città.
Il Piano Casa risolverà il problema dei prezzi alti.
Il Piano Casa sarà un ausilio per le giovani coppie e chi vi si oppone "si oppone alle case ai poveretti".
Il Piano Casa rilancerà l'economia e solo chi ha interessi personali può avversarlo.
L'incubo Acquarium e compagnia bella ( tutte deroghe come il piano casa ) non si ripeterà
E, poi, non è vero che ci siano tante case vuote, guardate: sta scritto qui il fabbisogno abitativo.
Permettetemi una battuta, ma mi torna in mente il dramma sul processo a Galileo a cui ho assistito anni fa: Galileo chiedeva ai giudici di guardare nel cannocchiale, ma loro gli rispondevano di leggere le scritture.
Così, mi si chiede di leggere un rapporto tra l'altro circoscritto solo alle case ufficialmente accatastate e vuote e fidarmi solo di quello, mentre basta passeggiare per Matera in una serata d'inverno per vedere coi propri occhi piani e piani di finestre spente...
Del resto, il virus dell'ottimismo è contagioso.
Chi si è scagliato con passione contro le problematiche del potere politico locale ora, contagiato, plaude a questa nuova iniziativa edificatoria dopo aver combattuto per anni il pernicioso e trasversalissimo partito del mattone.
L'opinione pubblica è quasi commossa.
Massì, facciamoci contagiare anche noi dall'ottimismo, magari tra due o tre anni, quando il classico appartamentino per famiglia e figlio unico in periferia scenderà sotto i centomila euro pure io....
Però, poco fa, proprio rimirando lo scatolone pieno di alghe nori ed altre prelibatezze, mi è venuto in mente che non c'è ragione di attendere così tanto.
DIco, Matera è piena di case vuote ed in vendita.
Ammettiamo pure che io sia il solito pessimista cinico.
Ammettiamo che il Piano Casa funzioni!
Capito? Il Piano Casa Funziona!
Che bello!
Allora questo vuol dire che tra tre anni le case che ora costano 250mila € magari davvero costeranno centomila! Ale'
Senza poi parlare di tutte le case dell'housing sociale, delle nuove case popolari dell'Ater!
Ma se è così, il povero imprenditore edile materano con la sua scorta di appartamenti invenduti e inaccatastati da un lato, le famiglie con appartamento in vendita a prezzi da paga annuale di calciatore, si troveranno costrette ad abbassare i prezzi ora, perchè quando il Piano Casa sarà diventato un piano ben riuscito le loro case saranno fuori mercato ( ossia, saranno NEL mercato ) e dovrebbero svenderle ad una frazione del prezzo attuale!!
Non sia mai!!
Non c'è ragione di attendere il 2013 - 2015 per capire: se il Piano Casa implicherà un calo dei prezzi degli immobili come sostengono gli ottimisti, a maggior ragione dal 2 aprile i più abili e dinamici dei nostri venditori di case abbasseranno i prezzi per vendere oggi non proprio a 250mila ma magari a 215 mila, ben consci che man mano che le nuove case verranno su i prezzi dovranno andare giù, come da legge di domanda ed offerta.
Sotto l'ombrellone, quindi, avremo la risposta.
Se i prezzi saranno scesi allora il Piano Casa sarà stato davvero un bel piano.
Ma se per la Bruna i prezzi delle case saranno più o meno uguali ad ora beh, allora ...
Allora, magari...
Forse...
L'ottimismo sarà il profumo della vita, ma di fronte al complesso militar industriale del mattone materano non è un buon affare.
24 marzo 2011
Jam(mming) Dell mini
No,
niente nuove elucubrazioni sul piano casa, quello che dovevo dire l'ho detto nel post precedente. Comunque vada, Silvio Berlusconi, obbligando, pena commissariamento, la regione a fare 'sta schifezza di bando ed a cascata mezzo mondo ad occuparsi di sovrabbondante cemento, non poteva cogliere occasione migliore per fare altri danni.
L'altro ieri andando a cena da un amico sono passato vicino agli oliveti destinati a sparire sotto le ruspe del Piano Casa.
Non faremmo un bell'affare, no davvero, soprattutto in cambio di altre case vuote da un miliardo di vecchie lire...
Vabbè, torniamo a faccende più tristi:
la Libia? Il Pacifismo con disturbo bipolare? Le Energie rinnovabili che nonostante Fukushima sono ancora in coma ( ancora grazie Silvio ) ?
No.
Il mio fido dell mini 9 gna fa più a reggere il ritmo, in prospettiva...
Intendiamoci, per ora se la cava ancora piuttosto bene, anche se Kubuntu 10.10 non è proprio la distribuzione più scattante che potessi montarci. Vedremo come se la cava tra un mesetto con la 11.04 ed unity, ma non è solo un problema di prestazioni, ci mancherebbe, grazie alla scalabilità dei sistemi operativi linux scommetto che il mio gioiellino sarà ancora prestante quando windows 8 renderà obsoleti i pc che girano decentemente con windows 7.
No, è anche un problema di schermo.
Gli 8,9" del suo monitor sono davvero un po' troppo stretti per le finestre e per la vista.
Quindi, da qualche giorno, sto iniziando a pensare a quando e come sostituirlo.
Il quando è legato soprattutto al come.
Infatti, come sapete, sono piuttosto difficile nei gusti e quello che mi serve non è propriamente di facile reperibilità.
Iniziamo dal monitor: il classico formato 10,1 " dovrebbe andar bene con risoluzione decente ( non 1024 ovviamente ).
Ma sono tentato anche dalle soluzioni 11,6 ", solo che temo siano un po' troppo pesanti ed ingombranti.
Poi la CPU: Atom 570, ovviamente, disponibile ormai entro pochi giorni sugli e-store. Ma anche le soluzioni AMD Fusion non sono da scartarsi a priori.
Per non parlare delle porte di espansione: a questo punto almeno una porta USB 3.0 deve esserci e sarebbe gradito anche il gigabit ethernet, oltre ad una completa connettività senza fili.
Per l'hard disk non ho preferenze: budget permettendo sarà rimpiazzato quanto prima con un SSD: ormai sono abituato ad un netbook che può essere sbatacchiato da acceso senza rischi ...
Insomma, ci sarà da divertirsi...
Ah, un ultimo requisito: se possibile mi piacerebbe NON dover pagare la licenza di WIndows 7. Sì, perchè, ovviamente, il netbook dovrà essere compatibile al 100% con GNU - Linux ....
Idee e suggerimenti sono ben accetti ;-)
21 marzo 2011
il Paradosso dell'edilizia materana: più costruisco meno vendo
Nella mia città, una piccola città del Sud Italia, terra di emigrazione e di perenne crisi economica, in cui nell'ultimo pugno di anni ben 5000 persone hanno perso il loro posto di lavoro nell'industria del mobile imbottito, il cui territorio ha subìto negli ultimi vent'anni un vero e proprio saccheggio edilizio, in cui non manca palazzo in cui vi sia un appartamento sfitto, in cui non manca via in cui ci sia un palazzo vuoto, in cui, insomma, l'offerta di appartamenti è di gran lunga superiore alla domanda, nella mia città, dicevo, i prezzi delle case sono stratosferici.
A livello di metropoli settentrionale.
Cioè, per essere chiari, per un appartamento in periferia si parla di € 250mila a salire.
Ora, in condizioni di libero mercato, questo di per se è un problema solo per chi non si può permettere questi prezzi, ossia: "Siete poveri? Cazzi vostri!"
Il guaio inizia ad essere collettivo quando il numero di case vuote è stimabile in una frazione a due cifre di quelle esistenti e comunque di gran lunga superiore
a quello del numero di persone che cerca casa.
Perchè, nel resto del mondo, complice la crisi finanziaria, in presenza di sovrabbondanza di offerta, i prezzi degli immobili sono crollati ed a Matera no?
Dico, parliamo di una Città in cui a farsi una passeggiata di giorno i cartelli 'vendesi' sono numerosi quanto i manifestini elettorali sotto elezioni
ed a farsi una passeggiata di sera in certe vie sembra di stare in Corea del Nord con sole poche finestre illuminate in palazzi immersi nelle tenebre.
Ora, per risolvere questo problema drammatico, che strozza le giovani coppie, che soffoca l'economia dato che il bene casa diventa una specie di buco nero divorarisorse
a discapito di ogni altra iniziativa produttiva, ci si prospetta la soluzione banale: costruire più case.
Ottima idea se siamo in situazione di scarsa offerta ed alta domanda.
Ma sappiamo che è esattamente il contrario.
Non amo particolarmente le provocazioni intellettuali.
Ma una ogni tanto me la si può perdonare.
Quindi, date le circostanze, permettetemi di avanzare qualche dubbio sull'utilità di aumentare il numero di case (vuote) per risolvere il problema dello spropositato
prezzo delle case a Matera.
Sia costruite col Piano Casa, sia costruite con gli strumenti ordinari.
Davvero, mi sorge il dubbio che non sia il caso di sacrificare altri oliveti ( bene collettivo ancorché privato ) a discapito di altro cemento.
E mi sorge un altro dubbio.
Vuoi vedere che il metodo migliore di far tornare i prezzi degli immobili materani a valori di mercato sia chiarire all'industria del mattone un concetto semplice semplice?
Ossia: cari signori, nel territorio del Comune di Matera non si cementificherà più neppure un metro quadro finchè a Matera ci saranno così tante case vuote.
Fate in modo di venderle, poi si pensa. Nel frattempo, noi ci teniamo gli oliveti, voi vi tenete il cemento. Sia quello nelle vostre betoniere, che quello già edificato e tenuto vuoto.
28 febbraio 2011
La casa tenuta sfitta sta al SUV come quella immessa su un mercato libero sta all'auto elettrica
Consideriamo un SUV.
Uno di quei bei macchinoni che si vedono abitualmente ed abusivamente scorazzare tra Piazza Sedile, con autista rigorosamente incollato al suo cellulare, e magari i dintorni della Villa Comunale.
A parte le violazioni del codice della strada, che male c'è?
( Apriamo parentesi: perchè dobbiamo tollerare lo scempio di Piazza Sedile e dei relativi ingorghi in aree pedonali? Chiudiamo Parentesi )
( Apriamo parentesi: perchè dobbiamo tollerare lo scempio di Piazza Sedile e dei relativi ingorghi in aree pedonali? Chiudiamo Parentesi )
Questo SUV è stato pagato a caro prezzo.
Il Proprietario ci paga su Bollo, Assicurazione ed ogni volta che fa il pieno paga una gran quantità di tasse allo Stato.
Ad un'analisi molto superficiale, teoricamente sono fatti suoi: c'è chi gli piace comprarsi una borsa che costa tre stipendi, c'è chi gli piace, invece di fare una passeggiata, starsene in una specie di carro armato che consuma tre volte un'auto normale per fare 500 metri.
Ma non è così.
Perchè, se il nostro gentileman dell'esempio di cui sopra è libero di fare del suo denaro quello che più o meno gli pare, non è libero di appropriarsi gratuitamente di beni altrui:
a partire dallo Spazio occupato, passando per la Sicurezza degli altri automobilisti e pedoni e finendo con l'Inquinamento dell'aria che provoca bruciando così tanto carburante.
Bisogna mettersi in testa che i tempi sono cambiati, l'energia da petrolio diventerà costosa e non ci possiamo assolutamente permettere di continuare così, come se niente fosse ad inquinare l'atmosfera ed a consumare risorse naturali: consumare aria, acqua e suoli agricoli non può più essere nelle disponibilità individuali in maniera assoluta.
Per esempio: quando ero piccolo, di fronte ad un'auto nuova dello zio di turno, chiedevo sempre: quanto fa all'ora?
Ora chiedo: quanto consuma?
Ma già dovrei chiedere: quanto inquina?
Lo stesso per l'urbanistica.
Ora chiedo: quanto consuma?
Ma già dovrei chiedere: quanto inquina?
Lo stesso per l'urbanistica.
Le vecchie case diventeranno sempre più roventi d'estate e gelide d'inverno: dobbiamo ripensare la città. Dobbiamo demolire le case vecchie e ricostruire lì dove c'è già suolo urbanizzato case nuove, calde d'inverno e fresche d'estate, a basso o negativo impatto energetico.
Ecco perchè non guardo con simpatia all'abitudine tutta italica in generale e materana in particolare di mantenere fuori mercato seconde e terze case.
Certo, i proprietari ci pagano su ICI e TARSU, tutto in regola.
Ognuno dei soldi suoi ci fa quel che gli pare, sempre in teoria.
Perchè, va da se, che se a Matera il denaro è disinvestito così improduttivamente non è che le cose possano migliorare tanto facilmente, ma sto divagando.
Il punto è che un appartamento artificiosamente vuoto è costato sì denaro al legittimo propietario, ma è anche un costo piuttosto salato per la Collettività che si deve far carico del comodo di chi possiede case e le tiene vuote.
Un costo che, francamente, è solo risibilmente compensato da ICI e TARSU:
Il Costo Sociale dovuto a prezzi artificiosamente elevati in un contesto di elevata offerta e bassa domanda.
Il Costo Sociale per l'impossibilità per molti giovani di sposarsi ed avere figli, diretta causa di una scarsissima crescita economica.
Il Costo Ecologico per aver usato aria, acqua, minerali e suolo agricolo, che sono beni primari di valenza collettiva, per costruire edifici inutili, per non parlare del denaro pubblico variamente elargito nell'edilizia a vari titoli nel corso del tempo.
Il Danno Economico inflitto alla collettività con la falsa credenza che solo l'edilizia cementificatrice porti ricchezza, come se lustri e lustri di simili politiche non siano alla base degli sconquassi di oggi.
Il Danno Economico subito da una Collettività priva di capitali immobilizzati de facto in edifici dal valore
Ancor oggi, in una Matera candidata più al titolo di Capitale delle Case Sfitte che a Capitale Europea della Cultura 2019, si pensa di voler rilanciare l'economia con le stesse motivazioni che hanno portato al sacco della città degli ultimi 30 anni.
Prevedibilmente, con la prospettiva di ottenere gli stessi risultati.
Ma l'edilizia in generale, il Piano casa in particolare, appunto, potrebbero davvero essere occasione di riqualificazione urbanistica, se fossero indirizzati a recuperare gli scempi evitando di consumare altro suolo prezioso, usando tecnologie di autosufficienza energetica come quelle solari.
Sia pure che un minimo di nuove costruzioni siano necessarie per tutta una serie di fattori economici, ma non ci si venga a raccontare che sono necessarie per dare una casa ai giovani, in quanto così non è:
in una situazione ormai pluriennalmente statica di offerta elevata e domanda bassa con prezzi in continua ascesa è un'argomentazione che non regge.
Proprio a causa della presenza in città di un numero elevatissimo di case sfitte.
Non c'è ragione di ritenere che il fenomeno si invertirà costruendone altre.
Non c'è ragione di ritenere che la situazione contingente migliorerà senza prendere provvedimenti adeguati ed incentivare l'immissione sul mercato delle case vuote.
Non c'è modo di invertire la rotta della decadenza culturale, politica economica ed ambientale continuando sulla stessa linea di sempre.
Facile, no?
Il Danno Economico inflitto alla collettività con la falsa credenza che solo l'edilizia cementificatrice porti ricchezza, come se lustri e lustri di simili politiche non siano alla base degli sconquassi di oggi.
Il Danno Economico subito da una Collettività priva di capitali immobilizzati de facto in edifici dal valore
Ancor oggi, in una Matera candidata più al titolo di Capitale delle Case Sfitte che a Capitale Europea della Cultura 2019, si pensa di voler rilanciare l'economia con le stesse motivazioni che hanno portato al sacco della città degli ultimi 30 anni.
Prevedibilmente, con la prospettiva di ottenere gli stessi risultati.
Ma l'edilizia in generale, il Piano casa in particolare, appunto, potrebbero davvero essere occasione di riqualificazione urbanistica, se fossero indirizzati a recuperare gli scempi evitando di consumare altro suolo prezioso, usando tecnologie di autosufficienza energetica come quelle solari.
Sia pure che un minimo di nuove costruzioni siano necessarie per tutta una serie di fattori economici, ma non ci si venga a raccontare che sono necessarie per dare una casa ai giovani, in quanto così non è:
in una situazione ormai pluriennalmente statica di offerta elevata e domanda bassa con prezzi in continua ascesa è un'argomentazione che non regge.
Proprio a causa della presenza in città di un numero elevatissimo di case sfitte.
Non c'è ragione di ritenere che il fenomeno si invertirà costruendone altre.
Non c'è ragione di ritenere che la situazione contingente migliorerà senza prendere provvedimenti adeguati ed incentivare l'immissione sul mercato delle case vuote.
Non c'è modo di invertire la rotta della decadenza culturale, politica economica ed ambientale continuando sulla stessa linea di sempre.
Facile, no?
6 febbraio 2011
Piano Casa e Regolamento Urbanistico: Adoro i Piani ben riusciti ( Colonnello John "Hannibal" Smith )
Piano Casa e Regolamento Urbanistico ( volgarmente detto Piano Regolatore ).
Ecco il tema del giorno, anzi, dell’anno.
Non sono assolutamente esperto di edilizia od urbanistica, figuriamoci se posso esprimere un parere di indirizzo nello stato attuale di incertezza di fonti ed informazioni.
Il Piano Casa è nelle sue fasi iniziali di definizione, il Regolamento Urbanistico non è stato ancora presentato.
Inoltre, personalmente, mi rifiuto di dare attestazioni di razionalità a decisioni prese senza cognizione dello stato delle cose.
Traduco?
Traduco:
Oggi, Febbraio 2011, quante case vuote esistono nella città di Matera e quante persone sono in cerca di abitazione?
Ossia: qual è il rapporto tra Domanda ed Offerta?
Sembra una domanda banale, ma questo argomento, in quel di Matera, è un vero e proprio muro di gomma.
Ed è facile comprenderne le ragioni.
Probabilmente, prendendo tutti i ragionamenti col beneficio del dubbio derivante dall’assenza di dati attendibili, Matera è già, di fatto, una città fantasma.
Fatevi un giro in macchina alle 22 di un Mercoledì di Coppa, quando l’80% dei Materani è incollato alla Televisione.
Vedrete palazzi interi nelle tenebre, palazzi con solo alcune finestre illuminate, palazzi con fuori più cartelli vendesi che balconi.
Sia in centro che in periferia, sia Nord che Sud.
Matera è una città di palazzi nuovi che cadono.
Se si arrivasse a quantizzare che per ogni materano in cerca di casa esistono decine di alloggi vuoti non credo che vi sarebbe una rivoluzione, del resto dopo l’assordante silenzio civile del post notti di Arcore e l’acquiescenza complice anche sulla catastrofe economica, cosa volete che sia una Cittadina del Sud in cui le case costano il quadruplo minimo del prezzo che avrebbero in condizioni di mercato appena appena decenti?
Empiricamente, facendo i conti a naso, posso, quindi, affermare che l’offerta potenziale è di alcuni multipli superiore alla domanda. I prezzi delle case, invece sono di alcuni multipli superiori a quelli del congruente mercato.
Una casa di 100mq in periferia costa anche 250.000,00 €, credo il quadruplo di quello che valga, date le circostanze:
Bassa domanda, alta offerta, emigrazione intellettuale e non, crisi generalizzata.
La nostra Società ha deciso che le coppie di giovani, anche laureati, possano contare su un reddito annuo medio ( e precario ) di circa 15 - 20 mila € per i più fortunati.
Questi numeri ci dicono tutto.
Del resto, ci vuole poco a realizzare che le imprese possono finanziarsi un palazzo vendendone solo una frazione e, col regime vigente, possono permettersi di attendere lustri prima di vendere al loro prezzo senza tema di averci proprio a che fare con la Legge della Domanda e dell'Offerta.
Altri numeri, calcolati su basi attualmente a me ignote, ci dicono che, invece, il fabbisogno di alloggi è di 2600 unità da costruirsi entro il 2017.
Su tali numeri si baseranno Piano Casa e Regolamento Urbanistico.
Bene fa la Segreteria del Partito a voler attendere la presentazione del Regolamento Urbanistico perchè è il momento di voltare pagina e cessare con la cultura dell’emergenza per ricominciare a pianificare secondo ragione e non secondo interessi particolari e locali.
L’elaborazione di un Piano Strategico che vada dal generale al particolare è l’unico modo per uscire dalla logica perversa della deroga, dell’emergenza, dell’accettazione dei fatti compiuti.
Purtroppo, il Piano Casa è quello che è: una deroga alle procedure del regolamento urbanistico voluta dal Papy nazionale ed in cui la nuova giunta regionale di Basilicata ha pure tolto ai Comuni la possibilità di decidere gli ambiti di intervento.
E’ vero che il 40% degli alloggi previsti dal Piano Casa sono di Edilizia Sociale e, pertanto, dovrebbero alleviare il fenomeno qui appena descritto.
E’ vero che l’immissione di 2600 alloggi sul mercato, sempre in teoria, dovrebbe calmierare il mercato.
Teoricamente.
Ma, purtroppo, la stessa Teoria è già smentita dai fatti: una sovrabbondanza di offerta a livelli mai visti non provoca una caduta dei prezzi.
Le case, è vero, non si costruiscono.
Ma neppure si vendono.
Si conservano, vuote, per mancanza di acquirenti dotati della necessaria capacità di spesa.
Tanto, ad ora, tenerle vuote costa pochissimo ai proprietari di terze, quarte e cinquantesime case.
Ora, dato che quello alla Casa è un diritto costituzionale e considerando che viviamo in una Città stracementificata, in una Nazione in cui un metro quadro su dieci è coperto di mattoni, ritengo che sia profondamente errato pensare di risolvere il problema aggiungendo cemento al cemento.
Siamo nel 2011 e non ci sono le risorse finanziarie né naturali per aggiungere nuove città di fianco a quelle semivuote, non abbiamo altro denaro, altro terreno coltivabile, altra acqua, altra aria da contaminare inutilmente.
Perchè, anche se il diritto alla proprietà privata è anch’esso un diritto costituzionale, non esiste un diritto costituzionale al possesso dell’aria e dell’acqua.
Il Piano Casa non è certo obbligatorio, ma comunque è un’occasione che può essere sfruttata per la riqualificazione della città.
Il problema, a riguardo, è che l’Amministrazione Comunale ha ben poche possibilità di influire sulle manifestazioni di interesse presentate.
In pratica, se da un lato c’è qualche flebile speranza di attenuare il dramma del problema casa grazie al 40% di Edilizia Sociale previsto nel piano casa ( ed io devo ribadire che non ci credo per le ragioni fin qui espresse ), dall’altro un Regolamento Urbanistico degno del nome potrebbe contribuire a riqualificare la città secondo criteri moderni senza rimettere a sacco un territorio già martirizzato.
Case a basso impatto ambientale, ristrutturazioni, riqualificazione delle urbanizzazioni e del verde, energie alternative, le vie possibili sono sicuramente tante e non è questa la sede per parlarne.
Personalmente, è su questa linea che mi spenderò in Segreteria e nel Direttivo, da un punto di vista politico, mentre da un punto di vista più generale mi piacerebbe che si arrivasse all’ovvio, cosa non scontata in questo Paese:
l’ovvio, secondo me significa rendere legislativamente conveniente mettere sul mercato le case piuttosto che tenerle vuote ( e spesso neppure accatastate ) a centinaia.
Una Città di case vuote non può che essere una Città Sterile.
Non è costruendo un altro quartiere Acquarium che si rilancerà l’economia della Città, ma perseguendo soluzioni differenti dal passato che spezzino il circolo vizioso che ha portato Matera ad essere un lungo e semideserto cementificio a cielo aperto.
PS:
ovviamente, la parola “Sassi” esiste
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