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8 giugno 2011

Capisco ( Attenzione: Spoilers sulla trama de "La Regina dei castelli di carta" )

Ho finito, finalmente " La Regina dei castelli di carta" di Larsson.
Capisco.
Ok, quindi la trilogia del millennium è finita.
Capisco.
Fortunatamente, per me, dico, mi è piaciuta molto di più del precedente capitolo della saga.
Capisco.
Ne sono sicuro perchè, dato che ho audioascoltato il romanzo in auto, ho provato spesso il desiderio di ascoltare ancora una pagina  trattenendomi in macchina anche se ero ormai a casa.
Capisco.
Ok, è stato un romanzo più scorrevole ed avvincente rispetto al precedente.
Capisco.
Tuttavia due cose sono inverosimili agli occhi dell'italico lettore.
Ok.
Prima di tutto i servizi deviati qui da noi sono pane quotidiano ma non si è mai sentito di controservizi antiservizi deviati.
Per non parlare della celerità della giustizia svedese:
insomma, l'idea è che Larsson scriva una storia prettamente italiana su infrastruttura svedese, il che resta sempre poco credibile.
Capisco.
Come è poco credibile l'episodio dello stalker che perseguita Erika. 
Ok, non per la verosimiglianza in se, ma per i pasticci in cui si caccia tacendo l'accaduto alle persone più improbabili.
Capisco.
Quindi, tirando le somme, la Trilogia di Millennium è stata davvero un bel passatempo che mi ha fatto compagnia per una settantina abbondante di ore in auto.
Ok, la prematura scomparsa dell'autore ci impedirà di sapere in che altri guai si cacceranno i nostri eroi.
Capisco.
Ma anche di leggere romanzi in cui le parole "capisco" ed "ok" domineranno il mondo.


PS:
Ma l'arma con cui la Sezione ammazza Zalachenko, donata al tipo dai servizi segreti inglesi, nessuno si preoccupa di rintracciarla?

4 maggio 2011

la ragazza che zombava col fuoco

Attenzione. 
Spoiler: le parole che seguono contengono parte della trama de " La ragazza che giocava col fuoco " di Stieg Larsson che ho testè finito di audioleggere mediante la melodiosa voce di Claudio Santamaria. Apprezziamo l'iniziativa della Marsilio, anzi, tifiamo per tutte le case editrici capaci di sfruttare i nuovi sistemi editoriali: ebook ed audiolibri in primis!
Dunque, spero di essere breve, al contrario della buonanima di Larsson.
La ragazza che giocava col fuoco non è un brutto romanzo.
E' un bel giallo, diciamo discreto.
Ecco, per farvi un paragone io generalmente non riesco ad indovinare i colpevoli dei romanzi di Camilleri.
Anche in questo secondo romanzo ( come nel precedente Uomini che odiano le donne ) sono riuscito ad indovinare, come dire, l'assassino e relativo meccanismo.
Ma questo è il meno.
Avrò avuto un ( altro ) colpo di fortuna.
No, il guaio di questo romanzo è che è scritto per qualcuno che NON ha letto il precedente.
Pertanto, gran parte delle indagini di polizia, ad esempio, contiene descrizioni di fatti già noti e Larsson non riesce ad innescare, nel lettore, un meccanismo mentale tipo: "No, idioti, non è come sembra, ma... ".
Nel mio caso, ha innescato un meccanismo mentale del tipo: "Sì, lo so, vai avanti".
E, questo, per un bel pezzo del romanzo.
In quanto al complotto contro la povera Lisbet, beh, si vede che Larsson è svedese, letto in un paese in cui nei commissariati della Polizia della Repubblica sono esposti pubblicamente e con orgoglio simboli di organizzazioni eversive  antirepubblicane il progetto di Larsson merita un'esposizione in Topolino e non in un romanzo che vorrebbe essere di denuncia eccetera.
Che dire, se devo leggermi romanzetti d'evasione prolissi e ripetitivi preferisco di gran lunga Tom Clancy: almeno lui scrive di cose che si avverano ( attentato terroristico usando volo di linea in 'Debito d'Onore' o la fine di Bin Laden nel recentissimo 'Vivo o Morto'). 
E, poi, i personaggi di Tom Clancy sono ordinari cowboy vecchio stile, non donne che lasciano i fidanzati senza una riga di spiegazione e si rifanno le tette appena hanno due lire trattando a pezze da piedi amici e benefattori.
Sarò all'antica.
E magari sarà per le tette finte che Lisbet sopravvive a 3 proiettili calibro 22 sparati a bruciapelo di cui uno nel cranio con inclusa sepoltura nel bosco: dentro ci aveva aria!!
Che dire, poi, del povero coprotagonista, il giornalista: sembra un incrocio tra un boy scout di Bernard Show ed un Walker Texas Ranger dei poveri. Ma rispondere al cellulare? No, eh!
Il personaggio più figo è proprio Paolo Roberto: non per niente è un Pugile vero eh eh eh!
Confido che l'ultimo volume della trilogia non contenga per il 40% un riassunto dei due precedenti romanzi.
In conclusione, è un giallo di quelli che leggevo con piacere in treno sulla tratta Torino Bari comprati a cinquemila lire all'edicola della stazione. Nè più, nè meno.

2 aprile 2011

uomini che odiano le donne

Ho acquistato la trilogia di Larsson su amazon in audiolibro ed ho appena finito di ascoltare in auto "Uomini che odiano le donne".
Ecco, non è un romanzo rivoluzionario.
L'ho ascoltato con piacere e divertimento, questo è certo!
Tuttavia, arrivare a metà di un giallo scoprendo l'assassino ed anche praticamente il finale non è da me, non sono sufficientemente scaltro e furbo per questo genere di cose.
Il Romanzo scorre avvincente e la voce di Santamaria è sufficientemente espressiva da garantire un ascolto piacevole.
Ma, forse, il mio piccolo e relativo disincanto è dovuto alle recensioni superlative che hanno alterato la mia aspettativa.
Non è certo un capolavoro letterario, ma un giallo avvincente di cui ho avuto la ventura di scoprire l'assassino per tempo.
Tra l'altro, non è che la luccicante Svezia mi sia sembrata poi tanto Svezia, sentivo tanto aria di casa tra quelle righe.
Per fortuna, invece, ieri sera LolaBi mi ha fatto notare che il protagonista è finito in galera per diffamazione a mezzo stampa per non aver documentato un articolo, mentre da noi Libero ed Il Giornale scorazzano come squali nel piccolo mare della Verità.
E' vero, perbacco. 
Però, dovete ammetterlo: in Svezia non hanno i nostri pomodori.
Bisogna sapersi accontentare.