Visualizzazione post con etichetta Difesa Aerea. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Difesa Aerea. Mostra tutti i post

2 aprile 2023

F-104S: i luoghi comuni non vanno a Mach 2!





Sidewinder in alto, Sparrow in basso








I pochi appassionati alla mia rubrica sulla storia dell'aviazione associata ai modellini che assemblo sanno che non sono tenero contro le scelte tecnico-politiche in generale e quelle  della classe dirigente italiana del momento in particolare.
Vediamo se riesco un po' a stupirvi con questo pezzetto di storia dell'F-104S.
Ma prima vediamo un po' di parlare del kit di montaggio.
Un vecchissimo ESCI degli anni '80/90 scovato su ebay. Purtroppo in scala 1:72 di kit nuovi dell'F104S proprio non se ne trovano e mi sono dovuto accontentare.
Il kit  non è accurato per la versione S (mancano i missili a guida radar AIM-7 sparrow, la pinna ventrale diversa e le prese d'aria ausiliarie specifiche per la versione S) e le decals, troppo anziane, sono state un incubo da applicare con risultati men che mediocri. Pazienza, prima o poi qualcuno metterà in commercio un kit decente e avrò la mia rivincita.
Ma torniamo all'F-104S. 
E' un aereo iconico su cui si può trovare un sacco di materiale in rete.
Materiale che non è mai sufficiente a smentirne l'immeritata cattiva fama:
La Bara Volante, il Fabbricante di Vedove 'Witwenmacher'.
Proverò a riassumere il più possibile la premessa storica.
Dunque, il Lockheed F-104A nasce come caccia intercettore per la difesa di punto negli anni '50 del secolo scorso.
L'USAF, dopo una cotta iniziale per le straordinarie prestazioni velocistiche del piccolo jet che frantumava record su record di velocità e arrampicata, si disinnamorò piuttosto rapidamente del limitato valore bellico dello Starfighter: non aveva l'avionica adeguata per essere integrato nel sofisticato sistema di difesa aerea del Nordamerica ed era armato troppo leggermente per i gusti dell'USAF (1 cannone Vulcan e 2 missili sidewinder a corto raggio di primissima generazione).
La Lockheed riuscì a venderne una versione più potente agli europei che lo acquistarono in massa. 
Fu uno dei primi esempi di collaborazione tra le industrie aeronautiche europee.
Nacque, così, l'F-104G, dove la G stava per Germany.
Ma fu acquistato da mezza europa, Italia compresa.
L'aereo era stato progettato per due compiti principali: l'intercettazione di bombardieri atomici sovietici e l'attacco nucleare.
Erano gli anni '60 e la NATO, in assoluta inferiorità numerica rispetto al Patto di Varsavia, pensava di difendersi con un contrattacco nucleare usando proprio gli F-104G.
Ora, per questi compiti, il velivolo era perfettamente adeguato: veloce, con autonomia sufficiente, non certo una facile preda per la massa dei caccia del Patto di Varsavia, ancora in gran parte subsonici.
L'F-104G fu un aereo importante anche perchè non venne prodotto negli USA, ma costruito su licenza in varie industrie europee (FIAT inclusa) che ri-acquisirono una importantissima capacità tecnologica risorgendo dalle ceneri ancora calde della Guerra.
Non era costosissimo ma era comunque un aereo piuttosto sofisticato: semplicemente, non c'era modo di viaggiare a Mach 2 senza complessità. 
L'ala sottile ed affilata dell'aereo era un prodigio di tecnologia (ed era così affilata che era necessario montare protezioni per il personale di terra).
Ma gli anni '60 finirono e in Europa ci si rese conto che la teoria della rappresaglia massiccia era un zinzino esagerata. 
E che magari la guerra nucleare si doveva far di tutto per evitarla.
Così, i nostri F-104G si ritrovarono a volare a bassa quota carichi di razzi e bombe convenzionali in missioni di attacco tattico.
Ma che succede quando un caccia intercettore diurno d'alta quota a breve raggio deve fare il mestiere dell'aereo da supporto ravvicinato nel clima nebbioso e piovoso della Germania del Nord?
Domanda, spero, retorica dalla risposta ovvia: cade.
Non mi dilungherò oltre e nemmeno sui difetti tipo il pericoloso fenomeno dell'accoppiamento inerziale, sennò vien fuori 'Guerra e Pace' più appendice critica.
Quindi, vediamo di arrivare all'F-104S.
S per Sparrow, ossia il missile aria aria a medio raggio a guida radar più diffuso in Occidente fino al XXI Secolo.
Insomma, gli anni '70 si avvicinavano e l'F-104G con i suoi due missili aria aria a breve raggio sidewinder (che in Vietnam avevano avuto un rateo di successo del 18%) non era più adeguato per il ruolo di caccia intercettore.
La Germania acquistò una versione ad hoc dell'F4 Phantom che aveva lo stesso motore dell'F-104 ma in due esemplari ed era anche biposto.
2 piloti, 2 motori e... (potenzialmente) 8 missili.
L'Italia, invece, scelse di far succedere l'F-104 a se stesso con una nuova versione ottimizzata per la difesa aerea: l'F-104S.
La scelta fu criticatissima, perchè, in pratica, l'F-104S di missili ne poteva portare 4 solo in configurazione 'a breve raggio'. 
Ordinariamente (come nel modellino in configurazione Quick Reaction Alert, ossia decollo su allarme), ne portava 2: 1 sidewinder e 1 sparrow (che aveva un rateo di abbattimenti anche inferiore a quello del sidewinder).
E per far spazio all'illuminatore radar del missile Sparrow si era anche dovuto rinunciare al cannone (che poteva essere installato di nuovo se l'aereo era usato come cacciabombardiere).
Insomma, una macchina prestante e bellissima, ma già obsoleta all'inizio degli anni '70 e considerate che l'Italia li usò fino all'inizio del Secolo.
Non avevano nemmeno un minimo di contromisure elettroniche.
Un Sidewinder ed uno Sparrow erano un po' poco.
Due esemplari per tipo, in configurazione di guerra, un po' meglio.
Un caccia che non era agile ed era poco armato.
Tutto vero.
Ma c'è un dettaglio.
Le alternative?
Già perchè il mercato dei caccia bisonici a fine anni '60 non era proprio quello delle serie tv del 2023.
Sulla carta, l'Italia poteva scegliere tra F104S, il francese Mirage IIIC,  l'americano F4C Phantom II e il Lightning inglese.
Ma, in pratica, solo l'F4C rispettava i requisiti della nostra Aeronautica, eccetto un paio di difettucci: era biposto (e l'aeronautica militare preferisce i monoposto per ragioni logistiche e... sindacali) e costava quasi il doppio dell'F104. Il Mirage aveva prestazioni velocistiche inferiori e un sistema di controllo tiro praticamente inutile, il Lightning una autonomia largamente insufficiente oltre a un sistema radar inadeguato e un armamento diverso da quello standard USA. Inoltre, tutti questi aerei li avremmo comprati dai fabbricanti senza nessuna ricaduta industriale per il nostro paese e la nostra industria. 
Invece, l'F-104S ce lo saremmo fatti in casa acquisendo, tra l'altro, una esperienza preziosissima che sarebbe venuta utile 10 anni dopo con il Tornado (e anche questa è un'altra storia).
L'F104S, in pratica, era una scelta obbligata.
Intendiamoci, non è che ai nostri generali il Phantom facesse schifo, ma quello era un aereo da tedeschi (o turchi), mica gli italiani se lo potevano permettere!
Così, arrivò l'F104S.
L'aereo ebbe una lunga carriera (anche perché di soldi per difendersi, gli italiani non ne vogliono spendere).
Da quello che leggo online e su vari libri, i piloti ne erano entusiasti e ci sono numerose testimonianze di efficacia nel combattimento manovrato anche contro avversari più blasonati e moderni grazie a tattiche coerenti con le capacità del mezzo ed un addestramento adeguato.
C'è, poi, da considerare un fatto banale ma poco raccontato: chi sarebbero stati gli avversari dell'F-104S?
Non di certo i moderni caccia MiG-29 o Su-27.
Ma i più vecchi MiG 21/23 e Su-7/17, al massimo Su-24 e Tu-16 Badger.
Soprattutto i primi, con partenza dall'Ungheria.
E, quindi, con una autonomia del tutto insufficiente a raggiungere altro che il Friuli o giù di lì.
Giocando in difesa, l'F104S sarebbe stato più che adeguato ad affrontare bombardieri subsonici, caccia anche meno agili di lui (il MiG-23) al limite dell'autonomia e bombardieri leggeri privi di scorta.
Insomma, non il miglior aereo che sarebbe servito all'Italia, ma l'aereo di cui l'Italia aveva bisogno.
Ah, ovviamente, quando entrarono in servizio i Tornado e gli F-104S furono usati solo per l'intercettazione, il loro rateo di incidenti crollò.
Che strano.
Lo Spillone (il soprannome dell'F-104) è stato un'icona di una aviazione povera di tutto se non di coraggio e capacità tecniche.
E, mi spiace dirlo, di integrazione con il resto del Paese (e non proprio per colpa sua).
Ma di questo ne parlerò, magari, in separata sede.


 


6 aprile 2022

Le Quattro Giornate di Napoli o l'8 Settembre?

Le Quattro Giornate di Napoli o l'8 Settembre?


Saratov, Russia, 24 Aprile 2022


Il Colonnello Pavel Leonidovich Sergetov uscì di umore cupo dal briefing di pianificazione della missione, nonostante fosse evidente che i rischi fossero minimi per non dire trascurabili.

Tutto il volo si sarebbe svolto su territorio amico, il supporto elettronico e la scorta caccia sarebbero stati formidabili.

Ma, dopo due mesi di guerra, non riusciva a prendere alla leggera nemmeno un volo di addestramento.

"Yurij" disse rivolgendosi al Capitano Yuij Dimitrovich Pavolv che era l'ufficiale alle armi.

"Voglio che testi i Kh-101 due volte e che controlli i waypoint tre volte. Le immagini degli obiettivi ce le consegnano tra poco".

La missione sarebbe stata effettuata da due coppie di Tupolev Tu-160M "Cigno Bianco" con il supporto di MiG-31 e Su-35.

Avevano 12 ore per i preparativi.

I giganteschi bombardieri sembravano api regine accudite da un nugolo di operaie.

Tecnici, veicoli e piloti si affannavano attorno ai velivoli per approntarli.

Le grandi stive bombe venivano caricate con cautela, senza fretta.

Sergetov supervisionò personalmente il carico di ognuno dei  36 missili più il carico speciale destinato al quarto bombardiere.

La missione non era neppure cominciata e lui già si sentiva stremato.

Per fortuna sarebbe stata breve: meno di cinque ore di volo dal decollo all'atterraggio. 

Niente rifornimento in volo.

Pavel sentiva le porte dell'inferno aprirsi ad ogni passo che percorreva.

Il piano era sensato.

Rischioso, ma sensato.

Ma cosa era andato nel verso giusto negli ultimi due mesi?

Le notizie che filtravano dal fronte attraverso i firewall della censura erano cupe.

L'aviazione era un club ristretto e non si potevano nascondere le chiacchiere sulle perdite al fronte.

Calò la notte.

Da lì non si vedevano i lampi della guerra.

Una coppia di TU-95 Bear decollò rumorosamente.

I giganteschi bombardieri ad elica decollavano ogni notte per attaccare obiettivi in Ucraìna, ma la scarsità di missili da crociera ne limitava l'impiego pratico.

Ben presto, nelle tenebre, arrivò il suo turno.

Cielo sulla Russia Occidentale, prime ore del 25 Aprile 2022


Il 121° Reggimento Bombardieri Pesanti della Guardia stava iniziando una nuova guerra o avrebbe contribuito a vincere quella in corso.

Più a nord, due aerei radar Beriev A-50 si stavano addentrando nel territorio della Bielorussia scortati da caccia Su-35.

4 MiG-31M del 790° Reggimento Caccia Intercettori si alzarono in volo dalla base aerea di Khotilovo/Borisovskiy tenendo alla loro sinistra la lunga linea del fronte con l'Ucraìna.

Sul Baltico, poi, era prevista la presenza massiccia di caccia Flanker,

Far decollare 4 bombardieri da 275 tonnellate non era un compito banale.

I sedici uomini si incontrarono per chiarire gli ultimi dettagli prima di indossare tuta di volo ed equipaggiamento

Ma alla fine della lunga procedura Pavel si ritrovò schiacciato dall'accelerazione impressa dai 4 motori Kuznetsov NK-32 i cui postburciatori lasciarono una scia di fuoco e luce, l'unica luce nelle tenebre della guerra.

Ma per lui c'era solo quella degli strumenti.

Il suo equipaggio era silenzioso e occupato.

Una volta impostata la rotta, a lui non rimase molto da fare.

Non era necessario svegliare mezza Russia andando a velocità supersonica e il volo continuò tranquillo ad alta quota a 520 nodi.

A sinistra, di tanto in tanto, i sinistri bagliori delle esplosioni in Ucraina si levavano dall'orizzonte lontano.

"Nostre o loro?"

All'altezza dell'Autostrada Briansk Gomel la formazione virò ad Ovest puntando direttamente su Varsavia.

"Ci siamo" Pensò il pilota.

Inizia la giostra.

Non era possibile nascondere 4 bombardieri che volavano in alto, anche a 400 km dalla frontiera Polacca.

La comunicazione di Vanya, il capitano addetto ai sistemi difensivi, arrivò precisamente quando prevista: "Rapporto ESM, i radar di ricerca NATO in Polonia stanno raggiungendo la soglia di rilevabilità: ci vedranno entro un minuto al massimo".

Il Generale a bordo dell'aero radar più arretrato diede l'ordine.

I 4 bombardieri Tu-160 iniziarono la loro accelerazione fino a superare la velocità del suono.

Il Tu-160 poteva raggiungere Mach 2, ma non avrebbero raggiunto quella velocità durante l'azione.

Ma era fondamentale per il piano che i 4 bombardieri si avventassero verso lo spazio aereo polacco a velocità supersonica. 

L'azione sarebbe durata pochi minuti.

Cielo sulla Germania centrale, prime ore del 25 Aprile 2022.

Due mesi di belligeranza in Europa non avevano compunque portato la noia a bordo dell'Aereo Radar NATO E-3 che orbitava pigramente in costanti ellissi sopra la Germania.

L'aereo riceveva informazioni da tutti i sensori NATO a nord delle Alpi.

"Oh bella" Disse un operatore Belga quando nel giro di pochi secondi troppe cose andarono storte.

"Generale, abbiamo 4 Blackjack in avvicinamento su rotta 268, distanza 1400 km, velocità 700 nodi e in aumento. Puntano su Varsavia. Poi, sul Baltico abbiamo un improvviso traffico di  radar Irbis-E a tutta potenza".

In pochi concitati minuti il quadro si fece ancora più fosco.

"I Blackjack si avvicinano a mille nodi, abbiamo  conferma di almeno 6 Flanker che puntano verso Tallinn dal mare e... Generale, 4 MiG-31 hanno appena acceso il radar, abbiamo rilevazioni di Zaslon a sud di Minsk".

Era molto improbabile che i russi stessero per iniziare un attacco alla NATO, ma tante cose atrocemente improbabili erano diventate una crudele realtà, se non per i negazionisti, negli ultimi due mesi.

Il generale non poteva ignorare i fatti.

"Scramble Polonia e Baltici".

Nonostante la crisi in atto, c'erano solo 8 intercettori disponibili per coprire la Polonia e gli stati Baltici pronti al decollo, ossia in QRA: Quick Reaction Alert.

La situazione era inquietante ma non necessariamente pericolosa.


Cielo della Bielorussia, prime ore del 25 Aprile 2022

I bombardieri rallentarono bruscamente al di sotto della velocità del suono per sganciare le armi e iniziare subito dopo la virata che li avrebbe ricondotti alla base.

"Yurij, vai, spara!"

I tre Tu-160 armati di missili Kh-101 iniziarono a lanciare i 36 ordigni che trasportavano in totale.

Ormai erano ben dentro il raggio d'azione dei radar della difesa aerea polacca e l'improvviso aumento della segnatura radar dei bombardieri causato dall'apertura della stiva bombe non poteva essere interpretato ambiguamente.

Il Kh-101 era un missile da crociera stealth, ma questo non voleva dire che fosse completamente invisibile ai radar, solo che la distanza da cui poteva essere individuato era ridotta, soprattutto a bassa quota.

Ma, nella fase di lancio, a breve distanza dai radar mobili polacchi installati in prossimità della frontiera bielorussa, erano perfettamente rilevabili.

Sull'Aereo Radar NATO le bestemmie, tuttavia, furono immediatamente sommerse da un'ondata di panico quando il quarto bombardiere russo sganciò il suo carico.

Tonnellate di chaff vennero sganciate dalle prime due stive bombe, mentre dalla terza si sprigionò una potentissima ondata di disturbi elettronici.

L'enorme nuvola di chaff  composta da milioni di trucioli metallici tagliati in dimensioni diverse per riflettere le frequenze dei vari radar NATO e l'ondata di disturbi accecarono per lunghi minuti la difesa aerea NATO a Nord delle Alpi.

L'allarme generale iniziò a propagarsi dall'Aereo Radar ai vari comandi di difesa aerea nazionali.

I missili viaggiavano tra 700  e 970 km orari e avrebbero impiegato meno di mezz'ora a raggiungere Varsavia.

Lentamente, la  nuvola di chaff si disperse e, man mano che il bombardiere dotato di contromisure elettroniche speciali si allontanava, i radar NATO riconquistarono efficienza.

La situazione sul Baltico fu la prima a chiarirsi: i caccia flanker avevano fatto retro front.

Anche i MiG-31 avevano spento i radar e avevano preso una rotta verso Est seguendo i bombardieri in ritirata.

Ma i missili?

I caccia NATO  sui cieli polacchi furono inviati, radar accesi, a cercarli tra Varsavia e la frontiera con la Bielorussia.

Ma fu presto chiaro che era stato solo un crudele scherzo dei russi:

i missili erano probabilmente diretti a sud, verso la regione di Leopoli

Crudele ma costoso: 36 missili erano più di quanti ne avessero mai usati i russi dopo la prima notte di guerra.

Crudele e basta: dove avrebbero colpito questa volta?

Un F-16 ebbe un contatto radar con alcuni missili che confermava l'ipotesi e fu tutto.

Gli ucraini erano già stati avvisati della strana incursione e furono avvisati anche dell'attacco in corso.

Effettivamente, i missili si diressero a bassissima quota verso Leopoli.

Oltrepassarono la città ad Est e proseguirono verso sud.

Uno fu abbattuto da un SAM Ucraino, gli altri 35 proseguirono a bassissima quota.


Cielo dell'Ungheria, prime ore del 25 Aprile 2022

Il Kh-101 volava a 30 metri di quota sul terreno guidato da un sistema di navigazione inerziale assistito da satelliti gps russi GLONASS.

Inoltre, era dotato di un sensore elettro-ottico in grado di riconoscere la mappa del terreno memorizzata nel computer di bordo correggendo la rotta in maniera del tutto indipendente da sorgenti di dati esterne.

Il missile non era dotato di radar e non emetteva, pertanto, nessuna radiazione elettromagnetica che potesse essere intercettata.

I 35 missili superarono la frontiera ungherese e si diressero verso Budapest.

Nessun intercettore NATO, però, era in volo sull'Ungheria.

E non c'era un E-3 ad orbitare a sud delle Alpi a fare da aereo radar sui Balcani.

I missili furono scoperti a ovest di Debrecen, ben dentro lo spazio aereo ungherese.

E la rotta non lasciava molti dubbi sull'obiettivo: poteva essere Budapest, ma a che pro bombardare la capitale del paese più amichevole verso la Russia? Poteva essere Lubiana, ma a che pro attaccare una piccola capitale di un paese disarmato? E poteva essere Aviano.

Al quartier generale della difesa aerea NATO (Integrated Air and Missile Defence System) fu dato l'allarme generale.


Cieli dell'Italia, prime ore del 25 Aprile 2022

In Italia decollarono caccia da Grosseto e da Aviano stessa.

4 Typhoon e 4 F-16.

La notte dell'Italia settentrionale fu squarciata dai bang supersonici dei typhoon che volavano verso nord nel disperato tentativo di arrivare a portata dei missili russi che si dirigevano verso Aviano.

L'Ungheria non era certo il paese più ostile alla Russia di Putin ma era comunque un Paese NATO e gli unici 2 caccia Gripen in servizio di allarme si alzarono in volo dalla base aerea di Kecskemét, ma i missili erano troppo vicini e i jet ungheresi non riuscirono ad intercettarli subito e si misero all'inseguimento.

Così, mentre ad Aviano suonavano le sirene dell'allarme aereo gettando nel panico più completo la popolazione, i missili arrivati al Danubio cambiarono rotta virando bruscamente a sud.

Tutti salvo uno, che malfunzionò e proseguì verso Ovest schiantandosi senza esplodere nel lago Balaton.

I due Gripen Ungheresi ripresero il contatto col piccolo stormo di spietati assassini meccanici poco prima del confine ungherese con la Serbia.

I due caccia avevano 4 missili AMRAAM a guida radar e 4 Sidewinder a guida infrarossi in tutto e lancirarono gli ordigni  sui bersagli rilevati dal radar di bordo e dai sensori a infrarossi (IR) dei Sidewinder.

Abbatterono 4 Kh-101, poi i missili entrarono in Serbia e i jet ungheresi fecero dietro front.

30 missili proseguirono la loro corsa verso Sud ma un altro si schiantò nelle montagne della Bosnia.

Ovviamente, dalla Serbia non arrivarono informazioni sui missili in volo.

A questo punto, i bersagli dei missili sarebbero potuti essere ovunque, dalla Romania alla Grecia all'Italia meridionale.

A Gioia del Colle i 2 Typhoon in QRA furono raggiunti sulla pista di decollo da altri due caccia  mentre ad Amendola i 2 F-35 in QRA si tenevano pronti.

Le poche batterie di missili antiaerei SAM Spada sparse per la Penisola erano in allarme.

Tutti gli aerei dotati di missili aria aria disponibili nel cuore della notte di un giorno festivo erano o in volo o pronti al decollo.

Ma non ci fu tempo per approntarne altri.

Dopo lo scramble inutile verso la frontiera con la Slovenia gli F-16 e i Typhoon di Grosseto si erano diretti a Sud-Est lungo l'Adriatico paralleli alla costa della Croazia.

E finalmente individuarono i 30 missili russi all'altezza della costa del Montenegro.

A quel punto tutti i caccia disponibili decollarono da Gioia del Colle, Amendola e Trapani.

I radar della difesa aerea inquadrarono i 'vampiri' in arrivo subito dopo.

I missili erano ventinove.

Gli aerei NATO in volo a portata utile dei Kh-101 erano dieci con un totale di 40 missili aria aria.

Furono lanciati tutti.

Tre non funzionarono.

Dodici mancarono il bersaglio ma 25 fecero centro.

4 Missili passarono.

I SAM Spada a presidio della Base di Gioia del Colle non avevano un radar sufficientemente avanzato  per individuare i missili stealth russi a grande distanza e ne abbatterono solo 1.

L'Italia aveva, a poche centinaia di KM dall'obiettivo dei missili russi, una fabbrica in grado di produrre missili superfice aria efficaci contro la minaccia in arrivo.

Ma la popolazione del Bel Paese ha sempre preferito vendere ottime armi all'estero piuttosto che comprarle.

I 3 missili superstiti colpirono la base distruggendo uno dei preziosissimi Typhoon, un Hangar e un deposito munizioni la cui corazzatura resistette e non ci furono esplosioni secondarie.

Quattro militari restarono uccisi, dieci feriti.

Il Presidente della Repubblica era stato svegliato quando i missili si erano diretti verso Aviano e fissava impietrito l'alba del 25 Aprile sorgere su Roma.

Il Colonnello Pavel Leonidovich Sergetov stava atterrando a Saratov con lo stesso sguardo cupo.

La difesa aerea della NATO poteva essere bucata con facilità.

Gli Italiani erano avvertiti, non si sarebbero fatti trascinare in una guerra non loro. Questo diceva il piano di Mosca. La NATO sarebbe stata spezzata politicamente e in cambio l'Italia avrebbe ricevuto gas e petrolio. L'opinione pubblica italiana era stata lavorata a dovere per decenni, inoltre, i russi non avevano sparato sulla base NATO di Aviano ma solo su quella italiana di Gioia del Colle.

Il Colonnello russo e il Presidente italiano condivisero lo stesso pensiero.

L'Italia avrebbe invocato l'Articolo 5 del trattato NATO?

Il Presidente sapeva di dover parlare alla Nazione ma sapeva anche che sarebbero stati gli italiani a decidere.

Come per le Quattro Giornate di Napoli o l'8 Settembre 1943.

Arrendersi o reagire?


Note: 

non ho indagato a fondo sul numero di intercettori in QRA effettivamente disponibili ma i gruppi italiani di intercettori Typhoon sono 3 più uno su F-35 al momento.

Non ho fatto indagini troppo approfondite nemmeno sulla dislocazione dei radar e sulle batterie di SAM Spada.

Sono stato piuttosto ottimista col rateo di intercettazione dei missili russi.

In altre parole, il racconto non è tecnicamente accuratissimo. Le conclusioni sì.

25 febbraio 2022

Il Conto del Macellaio




Non importa come finirà la Guerra di Aggressione russa all'Ucraina.

Molti di noi hanno capito che Pace, non violenza, fratellanza e Progresso si porsono perseguire solo se i Putin del caso sono messi in condizione di non nuocere.

Ho fatto l'uscita scout di febbraio in maniche corte.

Sono preoccupatissimo per il Clima e ritengo che l'Umanità dovrebbe unirsi in uno sforzo comune per rimediare o almeno attutire la catasrofe incombente.

Ma l'orrore che viene dall'Ucraina non ammette altra via.

Se la Russia di Putin ha rispolverato le politiche imperiali di sempre, temo che alle democrazie occidentali non resti che rispolverare la strategia difensiva della Lunga Pace.

Bisogna ripristinare in pieno il potere di deterrenza che ha tenuto l'Armata Rossa dal suo lato della Cortina di Ferro per 45 anni, sperando che la faccenda duri molto meno 'sta volta.

Alla fine della Guerra Fredda l'Italia schierava:

  • 4 Brigate Corazzate;
  • 10 Brigate Meccanizzate;
  • 6 Brigate Motorizzate;
  • 5 Brigate Alpine;
  • 1 Brigata Aviotrasportata;
  • 1 Brigata Lanciamissili
La situazione attuale è, ovviamente, un bel po' diversa:
  • 5 brigate Leggere;
  • 4 Medie (interamente su blindo 8x8);
  • 2 Pesanti.
L'Italia schierava un paio di migliaia di carri armati, ora ne ha meno di 200.
Ritengo inutile prolungarmi su cifre di Aviazione e Marina, Contraerea e Cannoni.
Tanto il quadro è questo.
Abbiamo meno della metà della forza di un tempo con una potenza di fuoco relativamente anche inferiore (mi riferisco al numero di veicoli corazzati pesanti sostituiti da veicoli ruotati leggeri).
In più si sono aggiunti gli scenari di guerra ibrida, cyber e multidominio che richiedono 'brigate' apposite.

A meno di una netta sconfitta russa che riporti l'Europa lì dove si era interrotta, queste sono le cifre.
Per quest'anno spenderemo per la difesa (cifre stanziate) un po' meno di 26 miliardi di euro.
Scoprendoci nudi, indifesi, impotenti.
Non so stimare se servirebbe raddoppiare o triplicare la cifra per cambiare lo status.
So solo che una eventuale opzione svedese (Yankee Go Home, Via l'Italia dalla NATO ecc.) costerebbe molto di più.
E da buon utopista un Esercito Europeo risolverebbe tanti guai (inclusa la partecipazione asimmetrica alla NATO) ma lo vogliono veramente in pochi,
Ma la cosa ancora più difficile è decidere prima a cosa servirebbe spendere questi soldi.
Tracciare una linea invalicabile oltre la quale le interferenze (e le violenze) delle Autocrazie Orientali sarebbero considerate atti di guerra.
Ci teniamo proprio a vivere nell'Occidente libero della Lunga Pace? O ci va bene la dittatura oligarchica dei ricchi che sorge ad Est?
Insomma, decidere prima da chi e come difendersi: se i russi invadono i Paesi Baltici, per esempio, piccole nazioni indifese, prospere e democratiche, noi che facciamo?
Questo richiederebbe un dibattito serio, informato, democratico.
Basato sui fatti, non sulle opinioni.
Fatti quali quelli (nemmeno troppo importanti) riportati qui sopra.
E non la versione geopolitica di incolpare la vittima di stupro per la minigonna che è giustificare l'invasione russa con il supposto e venturo allargamento all'Ucraina della NATO.
Quindi, pessimisticamente, facciamo che obbediamo agli americani come prima, tanto tra una decina di giorni l'Ucraina finirà in terza pagina.
A meno che si preferisca difendere questo Paese dove non esiste la Polizia Segreta e si può dire anche quello che all'Est sarebbe considerato alto tradimento.
E dove nessuno muore di fame da lungo tempo, uno dei pochi posti al mondo dove questo non accade.
Perchè è un fatto. L'Italia  fino al 24/02/2022  è uno dei posti più Sicuri e Prosperi dell'intera storia dell'Umanità.
A Sud del Rio Bravo, a Sud del Mediterraneo e a Est del Fronte Ucraino (eccetto Australia, Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Nuova Zelanda), si vive infinitamente peggio (e meno a lungo) della più disperata periferia italiana.
Quindi:
Scegliere, Pagare, o morire.

10 luglio 2013

il No agli F-35 spiegato ad una bimba, perchè cresca laica di pensiero, parole e azioni.

Il dibattito su questi maledetti aerei si fa sempre più infuocato.
Dibattito è un termine oggettivamente improprio, infatti non ho letto da nessuna parte una discussione laica sull'argomento.
Immagino che esistano anche dei gruppi facebook di 'pro F-35', mentre sono stato coinvolto in maniera piuttosto fastidiosa dagli 'anti F-35' soprattutto per i continui messaggi mandati a pioggia a tutti i contatti...
Magari ci si mobilitasse uguale per i centomila morti siriani...


 F-35

La mia posizione, più volte ribadita su questo blog, in Francia o in Germania, anzi, probabilmente all'estero e basta, sarebbe annoverabile tra gli 'anti F-35'.
Infatti io non credo che sia (stato?) il caso di partecipare al programma.
Purtroppo ho commesso la gravissima colpa di essere contrario agli F-35 per motivi tecnici, economici, politici e finanziari ma non ideologici.
Colpa definitiva, come già sapete, in Italia.
Se fate una ricerca con chiave F-35 su questo blog scoprirete che la mia prima opposizione pubblica agli F-35 risale al 2010, ben prima che il 90% degli italiani ne avessero mai sentito il nome.
Tuttavia, ultimamente, ho avuto la netta impressione di aver fatto per anni  propaganda pro F-35 e non contro, a giudicare dalla qualità dei commenti ricevuti.
La posizione ortodossa per non essere annoverato tra gente assetata di sangue e rubamerendine ai bambini è "No agli F-35 senza se e senza ma" e guai ad aggiungerlo, questo ma.
Io, però, ce lo metto.
E vaffanculo alla maggioranza.
Inserirò numerosi link a wikipedia, così da lasciar modo ai lettori di informarsi direttamente alle fonti.
Iniziamo coi motivi tecnici che mi fanno opporre al programma e spero di riuscire in maniera semplice, seppure un po' prolissa, a spiegare le mie ragioni distinguendo tra fatti ed opinioni.
Abbiate, quindi, pazienza.
Per prima cosa sappiate che esistono moltissimi tipi di aerei da guerra.
In Italia, purtroppo, la stampa nazionale è abituata a spararle grosse anche nel campo della difesa, quindi il pubblico è costantemente traviato ed è stato portato a credere che esista un solo aereo militare: il bombardiere nucleare.
Ricordo ancora quando si dovettero noleggiare gli F-16ADF e i Tornado ADV per rimpiazzare i vetusti F-104. Pur essendo privi di praticamente qualunque capacità offensiva aria suolo e dedicati esclusivamente alla difesa aerea, la triade dei quotidiani nazionali Lastampa Larepubblica ed Ilcorrieredellasera li dipinse invariabilmente come bombardieri atomici.
Ritengo, quindi, che un 'cappelletto' tecnico su cosa siano e cosa facciano gli aerei da guerra nel XXI secolo abbia la sua utilità.
Siccome la teoria è noiosa, per tener alto il livello di attenzione del lettore, mi invento qui su due piedi una storiella di fantapolitica.
E, visto che gli sto proprio antipatico, facciamo che voglio arruffianarmi un po' qualche militante di 5 Stelle e vedete un po' cosa propongo.
Facciamo finta che, stufi dell'ingerenza del mondo teutonico nei limpidi affari del bel paese, avendo, un certo movimento, ottenuto il famoso 100%, l'Italia dichiari guerra alla Germania e all'Austria.
Non me ne vogliano i lettori, è l'esempio più assurdo possibile ma mi serve per illustrare a cosa servono 'sti benedetti aerei da guerra se mai dovessero servire, quindi ridiamoci su.
E parliamo di aerei.
Per prima cosa ci sono i caccia.
Quelli di Top Gun, per intenderci.
Aerei ad alte prestazioni, veloci, con discreta autonomia, i migliori sensori, potenti missili aria aria, dedicati a distruggere gli aerei nemici. Sulla carta vanno distinti tra caccia da superiorità aerea, destinati ad avere la meglio sui caccia avversari, ed intercettori, destinati ad abbattere bombardieri e cacciabombardieri avversari, ma non entriamo troppo nel dettaglio
Esempi 'classici' sono gli F-14 di Top Gun, gli F-15, il Tornado ADV,  il supercaccia stealth F-22 ed i corrispettivi Russi Mig-29, Mig-31, Su-27, Su-30 e Su-35. Non dimentichiamoci l'Eurofighter Typhoon.
In genere, questi aerei nascono per il ruolo aria - aria e solo in seguito, quando iniziano a non essere più i 'primi della classe', li si modifica per ruoli aria - superficie sostituendo i missili con le bombe.
Torniamo al nostro esempio.
I Tornado ADV (intercettori) pattuglierebbero i cieli della Pianura Padana impedendo ai tedeschi di bombardare le nostre città, contemporaneamente i nostri Typhoon (caccia da superiorità aerea) si spingerebbero a nord delle Alpi per scortare i nostri aerei d'attacco e distruggere i caccia tedeschi in volo.

Typhoon

Poi, ci sono i Bombardieri, destinati a portare la morte nel cuore della nazione nemica.
Il famigerato B-52, quello sì nato come bombardiere nucleare, è l'esempio di superfortezza dei cieli, capace di volare per mezzo mondo col suo carico di testate atomiche.
Ma ci sono anche il supersonico B1 ed i B2 stealth.
In Occidente l'uso di Bombardieri è, oggi, esclusivo appannaggio dell'USAF.
Non esistono aviazioni europee che ne siano equipaggiate.

B1

Diverso il discorso per i bombardieri di origine russa.
Tupolev 16, Tu-22, Tu-22M backfireTU-160, TU-95, TU-142, sono tutte sigle di bombardieri costruiti dagli anni '50 in poi che l'URSS ha largamente esportato. Quindi può capitare di imbattersi anche in aviazioni  Africane dotate di vecchi bombardieri medi armati con missili a lungo raggio.
A parte l'uso nucleare, questi aerei sono stati estensivamente usati in molti dei recenti conflitti perchè possono portare un devastante carico di bombe convenzionali.
Dall'Afghanistan al Golfo, (ma anche nel Ciad da parte libica) questi aerei hanno disseminato centinaia di tonnellate di bombe in pochi minuti durante una singola incursione, superando l'intensità dei bombardamenti sulla Germania della Seconda Guerra Mondiale.
Nel caso della nostra simulazione, l'Italia, potrebbe essersi fatta prestare un po' di Tupolev 22 Blinder dalla Libia e li potrebbe usare per attaccare obiettivi industriali nella Germania Settentrionale con missili supersonici a lungo raggio di fabbricazione sovietica.


TU-22 armato con missile da crociera supersonico

Molto più piccoli e molto più diffusi, sono i velivoli da strike. 
In italiano sono inclusi, con traduzione  impropria, tra i cacciabombardieri.
Questi aerei, come l'Europeo Tornado IDS, l'americano F15E ed i russi SU-24 e SU-34, (tutti bimotore e biposto) sono destinati ad attaccare ponti, centrali elettriche, aeroporti, sistemi di comunicazione, concentramenti di truppe per paralizzare il nemico.
Nel nostro piccolo wargame i nostri Tornado attaccherebbero le difese aeree, gli aeroporti e le colonne di Panzer Tedeschi subito a nord delle Alpi per scompaginare le forze armate della Bundesbank ehm, della Germania.

Tornado

Questi aerei opererebbero, per esempio, in coppia e quasi sempre di notte, volando a bassa quota, individuando gli obiettivi grazie ai loro sofisticati sensori ed attaccandoli con munizioni di precisione sganciabili al di fuori della portata di gran parte delle difese.
Nota: mi rifiuto di usare il termine "bomba intelligente", è un insulto all'umanità.
Il caso classico è la distruzione di un ponte con un'unica bomba a guida laser o il lancio di missili aria superficie contro un aeroporto da una cinquantina di km di distanza.
La prossima categoria è quella dei cacciabombardieri propriamente detti, la più comune classe di velivoli militari.
Si tratta di aerei generalmente monoposto e monomotore.
Sono la spina dorsale di ogni aviazione e si adattano a fare un po' di tutto: i caccia, gli intercettori, i velivoli da strike ed il supporto aereo ravvvicinato.
Occhio all'ultimo ruolo, ci torneremo.
Il Cacciabombardiere occidentale per antonomasia è l'F-16 venduto in migliaia di esemplari a mezzo mondo. Ma è una categoria davvero immensa come quantità e qualità, citiamo il Gripen  svedese, il Rafale francese, una pletora di modelli di Mig e caccia Sukhoi. Aggiungiamo, perchè ci serve nel nostro esempio applicativo, l'italo brasiliano AMX.

AMX, notare il numero di bombe

E, giunto alla fin della tenzone,  il famigerato F-35.
Descriviamola un po', questa brutta bestia.
E' un cacciabombardiere stealth monomotore e monoposto. Stealth significa che è quasi invisibile ai radar, caratteristica ottenuta modellando la fusoliera in un certo modo ed usando materiali speciali.  Questo, però, non vuol dire che l'aereo è invulnerabile.
Solo che, invece di essere rilevato dal radar nemico a 100 Km verrà rilevato a 5 Km di distanza.
Per ottenere questo risultato, inoltre, l'aereo stealth non può trasportare le armi o serbatoi ausiliari di carburante sotto le ali, ma deve tenerle in una stiva bombe interna.
Su un B2 la stiva bombe interna può anche essere grande, ma sul piccolo F-35 le due stive bombe interne possono contenere due bombe e due missili aria aria per autodifesa.

F-35, notare il numero di bombe dipinte di rosso nelle due stive bombe

Certo, l'F-35 può portare armi e serbatoi anche sui tradizionali piloni alari rinunciando alla famosa invisibilità stealth.
Un po' pochino, comunque, questo carico bellico, diciamo la metà scarsa del carico bellico di un cacciabombardiere non stealth.
Gli americani hanno la fissa con lo stealth.
Il guaio è che sì, questi aerei sono invisibili ai radar, quindi meno vulnerabili ai missili aria aria e soprattutto superficie aria, ma sono anche terribilmente costosi e di difficile manutenibilità, per non parlare del problema di ripararli quando danneggiati, roba da incubo, dato che sono fatti in compositi speciali.
Per fortuna, russi e cinesi stanno rincorrendo l'USAF esi stanno incamminando anche loro sulla folle strada di aerei invisibili ai radar, costosissimi, delicati e con prestazioni ben inferiori ai predecessori.
Tanto, poi, quando si arriva ai fatti, aevoglia ad essere invisibile ai radar, caro supercaccia F-22, dovrai accenderlo tu il tuo radar per agganciare il missile (e sarai individuato), dovrai aprire la stiva bombe (e sarai individuato) oppure, banalmente, ti troverai di fronte un a mezza dozzina di visibilissimi ai radar  vecchi caccia in pieno giorno che ti sommergeranno col numero, dato che tu costi 100 e loro 5.

F-22 Raptor con le 3 stive missili aperte

Ah, la logorrea.
Torniamo al nostro F-35.
Ha un raggio d'azione di 1000Km (dichiarato dal produttore, quindi sarei cautelativo) ed una velocità massima di mach 1,6 niente di eccezionale ma questo è il suo difetto meno grave.
Infatti, nel ruolo aria superficie, questo non è molto importante, lo è solo in quello aria aria e non è il compito primario dell'F-35.
Il guaio di questo aereo non è nel fatto che è ancora pieno di difetti tecnici, quelli si superano col tempo (e il denaro). No, il guaio di questo aereo è il costo unitario, un guaio da cui discendono tutti gli altri.
200 milioni di dollari.
Una enormità, direte voi.
Peggio, rispondo io: una assurdità: l'F-22, il supercaccia USAF che ha capacità belliche e prestazioni di gran lunga superiori all' F-35 (e pur essendo molto più grosso dell'F-35 è anche più stealth dell'F-35 che paga il prezzo di troppi compromessi al ribasso) sapete quanto è costato all'USAF?
150 milioni a pezzo.
E gli americani l'hanno giudicato troppo, tanto che ne hanno comprato solo una parte di quelli previsti.
Ma su questi conti ci torniamo dopo.
Ricapitolando, abbiamo un cacciabombardiere che porta una parte del carico bellico dell'AMX ed una frazione di quello del Tornado, ha il raggio d'azione paragonabile a quello dell'AMX ma di gran lunga inferiore a quello del Tornado che dovrebbe sostituire.
Torniamo alla nostra simulazione e chiediamoci:
cosa farebbero i nostri caccia bombardieri AMX nella nostra campagna di ripristino delle libertà monetarie del Belpaese?
Si occuperebbero del lavoro sporco.
Quello più pericoloso: il supporto aereo ravvicinato.
L'avete visto in azione in decine di film americani, da Gunny a Platoon, da Apocalypse now a Salvate il soldato Ryan.
Sul più bello (brutto), quando i nostri sono ad un passo dall'essere sopraffatti, spuntano i falchi stelle e strisce e fanno a pezzi i cattivi di turno a due passi dai nostri eroi.
Facile, no?
I nostri bersaglieri si trovano di fronte una collina tenuta da fanatici dell'eurozona?
Arrivano gli AMX e la annaffiano di napalm.
Gli alfieri corazzati della cancelliera sui loro panzer leopard2 ci stanno circondando su un fianco?
Ecco la nobile vedetta lombarda guidare l'apposito attacco aereo controcarro.
Lasciate perdere le suggestive scene di battaglia dei film e inziamo a pensare un po' seriamente a cosa stiamo descrivendo.
Il nostro pilota di AMX sta volando di giorno ma non troppo veloce, se no non riesce né a vedere né tanto meno a mirare ai bersagli, che sono trincee, case trasformate in casamatte, singoli carri armati o veicoli.
E non è che sita volando dritto ed alto, così avrebbe un' ottima visuale e tutto il tempo di scegliere gli obiettivi, mirare e sparare, ma ci tiene alla pelle: perché gli obiettivi sparano a loro volta.
Al nostro pilota su AMX stanno sparando contro con mitragliatrici, missili contraerei, cannoncini, fucili e pistole.
Quindi vola basso e quasi sempre deve sorvolare l'obiettivo per colpirlo.
Certo, ci sono armi stand off e munizioni di precisione, ma sono utili per lo più contro bersagli fissi o contro i carri armati, per il resto si fa alla vecchia maniera.
Andando relativamente 'lenti' sul campo di battaglia e operando di giorno.
Con gravi rischi per velivolo e pilota.
Tanto gravi che sia USA che URSS (ma anche noi col nostro AMX) per questo genere di missioni hanno sviluppato degli aerei fatti a posta (A-10, SU-25), praticamente corazzati per resistere al fuoco dei fucili e delle mitragliatrici, relativamente lenti (perché sfrecciare a Mach 1.2 per mirare ad una trincea è poco pratico), capaci di volare anche con delle parti di aereo strappate via dalle esplosioni e di portare un pesante carico di razzi e bombe.
Quando l'USAF ha provato ad usare il supersonico F-16 per rimpiazzare l'A-10 nel ruolo del supporto aereo ravvicinato (detto Close Air Support, ossia CAS) i risultati sono stati talmente scadenti che il tentativo è stato annullato.
Ora, a questo punto, qualche lettore potrebbe iniziare a capire dove sto andando a parare.
Facciamo finta di averli comprati 'sti F-35 e torniamo sui nostri passi.
Potrebbe, l'F-35, sostituire il Tornado nelle sue missioni in profondità nella Germania centrale?
No. Non ne ha l'autonomia.
E nemmeno l'armamento.
E nemmeno la relativa sicurezza di andare in missione così lontano da casa contando su due motori invece che su uno.
Quindi, quando ho letto che la nostra aviazione voleva comprare gli F-35 per sostituire i Tornado sono rimasto di stucco: vogliono sostituire un Furgone Ford Transit con un Sidecar.
L'F-35 non è progettato per fare da velivolo da Strike per un'aeronautica come quella Italiana.
Punto.
Potrebbe, l'F-35, sostituire l'AMX nel suo ruolo di aereo di attacco per il supporto ravvicinato ai nostri bravi bersaglieri?
Ne ha l'autonomia ed è anche più veloce, caratteristica che abbiamo visto essere inutile per quel ruolo.
Ma di inutile ha ben altro.
Immaginatevi la scena.
Il nostro sofisticato, invisibile ai radar, caccia, si avventa con due sole bombe due, in pieno giorno, in piena vista, a 700 Km all'ora contro la nostra collina tenuta dagli eurosoldaten.
Tutti i compromessi fatti per rendere l'aereo stealth diventano inutili difetti.
In piena vista l'F-35 è preso di mira da missili a guida infrarossa, mitragliatrici, fucili, pistole e, dato che è vicinissimo ai radar della difesa aerea della teutonica collina, pure dalla contraerea guidata dal radar. Esattamente come il non stealth AMX.
Il nostro bravo e coraggioso pilota sgancia le sue bombe e finisce d'un colpo solo le munizioni, mentre un AMX avrebbe avuto modo di portare altri attacchi.

 A-10 in missione di Close Air Support

Una volta tornato (si spera) alla base si scopre che qualche proiettile di contraerea è andato a segno.
L'AMX può essere facilmente riparato col fil di ferro, la fusoliera in composito dell'F-35, no.
In ogni caso abbiamo usato un aereo da 200 milioni per fare meno lavoro di uno  che ne costa un decimo. In pratica, un solo F-35 costa quanto un intero gruppo di AMX e porta meno bombe.
Quindi, quando ho letto che la nostra aviazione voleva comprare gli F-35 per sostituire gli AMX sono rimasto di stucco: vogliono sostituire un trapano normale con un trapano da dentista... con tutta la  poltrona da dentista attaccata.
Sfortunatamente, non ho ancora finito.
Dunque, le ragioni tecniche le abbiamo sviscerate, ce ne sono altre ma non voglio esagerare, vi lascio qualche pulce nell'orecchio: chi prevarrebbe in un duello tra l'F-35 ed un SU-30?
Ok, andiamo avanti.
I motivi economici.
Devo entrare nel dettaglio?
Costa troppo.
Costa uno sproposito.
Il fatto che gli USA stiano per comprare un migliaio di questi cosi che costano il 25% di più del più avanzato caccia al mondo (l'F-22) la dice lunga sul potere delle lobby americane: l'azienda che produce F-22 ed F-35 (che è una versione ridotta dell'F-22) è la stessa: Lockeed Martin.
Quando la commessa F-22 è stata tagliata ... Si sa: se tagli di qua poi devi ridare di là: per gli USA sarebbe più economico produrre altri F-22 che proseguire con gli F-35. Costerebbero di meno e potrebbero svolgere ruoli di caccia e strike senza compromessi.

F-22 che supera il muro del suono senza postbruciatori

Mistero, eh?
Queste lobby, fanno miracoli: spendere il 25% in più per avere il 70% in meno ...
L'F-35 costa troppo e non solo per quello che vale, ma per quello che dovrebbe fare.
Veniamo ai motivi politici.
Ad oggi, la nostra aeronautica militare è equipaggiata, per i compiti di prima linea, di Eurofighter Typhoon, Panavia Tornado IDS e AMX, progettati e costruiti in Europa i primi due, con il Brasile il terzo.
Sono velivoli anche di produzione nazionale, pensati e progettati con i nostri cugini europei.
Il Tornado l'abbiamo fatto con tedeschi ed inglesi, il Typhoon con l'aggiunta degli spagnoli, insomma, sono macchine europee per una difesa europea.
Costano anche loro care, ma significano anche know how industriale, occupazione e ricerca.
Significano indipendenza.
Invece, comprare 'sto coso dagli USA è un bel regalo dei nostri soldi che se ne vanno tutti oltreoceano senza adeguate compensazioni industriali e senza acquisizione di know how degno di questo nome.
Le ricardute occupazionali della cancellazione del programma ci saranno, ma, francamente, il gioco non vale la candela.
Sarebbe molto meglio continuare come abbiamo fatto fino ad ora, ossia costruire i nostri aerei assieme ai nostri vicini.
E' il primo passo della cooperazione militare e ne abbiamo già fatti tre nella giusta direzione della difesa comune europea (che è ben altro che la NATO).
Perchè fare questo passo falso e pure nella direzione opposta?
Piccola postilla dato che siamo in tema di datagate.
L'F-35 è un velivolo le cui sofisticate funzioni sono controllate da un sistema di computers ...
su cui gira un software proprietario...
Di cui non solo l'Italia non potrà mai controllare i sorgenti (la mia fissa sull'open source, direte voi), ma ciò implica la non remota (anzi, la quasi certa) possibilità che l'aereo possa essere in parte o completamente controllato dagli USA che potrebbero semplicemente 'spegnerlo' se usato in contesti non graditi al governo americano.
Fantascienza?
Sì, come no. Voi vi fidereste?
Coraggio, siamo quasi alla fine: le considerazioni finanziarie.
Si dice che il programma ci costerebbe almeno 13,5 Miliardi di €.
Qui gli amichetti del "Senza se e senza Ma" probabilmente hanno preso una cantonata, infatti vanno spammando, ehm, spargendo in giro la 'furoviante' informazione secondo cui 'sti soldi li si deve sganciare tutti domattina.
Non è così, sono spalmati in 24 anni ma restano un'enormità e la stima dei 13,5 Miliardi è probabilmente al ribasso. Parliamo, probabilmente, di 1,5 forse 2 Miliardi all'anno per i primi anni, con tante incognite per quelli successivi.
Ma anche se fossero solo 50 Milioni l'anno, gettarli via in un aereo semplicemente inadatto a sostituire Tornado ed AMX è peggio di uno spreco, perchè implica anche pesanti ricadute negative sulle nostre relazioni con le altre nazioni dell'UE, ritarda l'integrazione europea a livello della difesa ed impoverisce il nostro background industriale e tecnico.
Non so esattamente cosa succederebbe se, per un benaugurato miracolo, il programma fosse cancellato.
Ho dei dubbi che si risparmierebbe poi tantissimi, ma sicuramente qualcosa si risparmierebbe.
Mi piacerebbe che gli eventuali risparmi fossero, almeno per un paio di anni, dedicati alla detassazione delle attività produttive o alla 'nazionalizzazione' e potenziamento del servizio antincendio.
Poi, si potrebbero usare per incaricare industrie aeronautiche nazionali/europee per aggiornare la flotta esistente di Tornado ed AMX e magari comprare qualche Typhoon in più.
Certo, resta il problema delle nostre portaerei, dato che l'ammiraglia è stata costruita per ospitare gli F-35, ma questa è un'altra storia.
Tremo all'idea che gli eventuali risparmi finiscano nel foraggiare altra pubblica burocrazia parassita, ma siamo in Italia dove le cose meno utili e più dannose sono anche le più probabili.
Da quanto ho scritto credo che sia evidente che non ho nessuna simpatia per gli F-35 mentre ne ho molta per la Germania, in cui il costo della vita è molto più basso di quello italiano mentre occupazione, produttività industriale salari, servizi e diritti, beh, non sono nemmeno da raffrontarsi.
Qualche anno fa, perso nella noia di un pomeriggio di convalescenza, ho scoperto che la Svezia, pacifica, civile e circondata da popoli pacifici, è, relativamente all'Italia, molto, molto più armata.
Quindi, qualche giorno fa, mi sono informato sulle forze aeree dei paesi del Nord Africa e della Siria.
Sapevo che i paesi arabi sono pesantemente armati e militarizzati e conoscevo già la potenza delle forze aeree Egiziane e Siriane.
Non avevo idea, invece, della modernità e della potenza dell'Aviazione Algerina.
Mig 29, supercaccia SU-30, velivoli da Strike SU-24.

SU-30 Algerino

Ho postato le foto di questi aerei, senza commenti, ma sono stato accusato di voler coprire le porcate del PD, come se stessi in qualche modo suggerendo la necessità di comprare gli F-35 dopo aver scritto ovunque (e questa è solo l'ultima mia pubblica dichiarazione di contrarietà) che sono contrario.
Un esempio a caso: l'esistenza di un'aviazione Algerina moderna e ben armata è un dato di fatto e non implica la necessità di una corsa agli armamenti automatica ma smentisce la pacificità del Mediterraneo data per scontata dagli anti-F35 ideologici. Tutto qua.
L'assenza della cognizione della collocazione anche semplicemente geografica, per non dire geopolitica, del Paese in cui si vive, mi sembra, per un'eccessiva percentuale della popolazione, un altro dato di fatto.
L'Italia ha bisogno di un sistema difensivo molto più della Svezia.
Quindi bisogna pensarci.
Non vado oltre, resto a questa affermazione.
Bisogna pensarci, coi numeri alla mano, non con le ideologie.
L'obiettivo è semplice: nessun SU-30 o F-16 straniero deve poter far danni al Bel Paese e ci sono molti modi per impedirlo.
L'F-35 non è uno di questi.
Ma nemmeno "senza se e senza ma".


Se siete arrivati fin qua potreste anche apprezzare questi miei vecchi post a tema:

http://invernoerosa.blogspot.it/2010/12/la-svezia-sta-allitalia-come-likea-sta.html

http://invernoerosa.blogspot.it/2013/06/la-difesa-aerea-delleuropa-sogno-di-una.html