Visualizzazione post con etichetta Prima Guerra Mondiale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Prima Guerra Mondiale. Mostra tutti i post

11 novembre 2018

100 anni fa la Prima Guerra Mondiale, un bacino di carenaggio galleggiante e le strisce pedonali di Bologna

Cent'anni fa finì la Prima Guerra Mondiale.
Il Primo Tempo della catastrofica guerra civile europea.
Il Secondo Tempo si è concluso nel 1945.
Spero non ce ne sia un terzo.
Effettivamente, non c'è ragione che ci sia un Terzo tempo.
Non c'è ragione storica, nè economica, nemmeno geopolitica.
Dopo la caduta dell'Unione Sovietica ci fu chi profetizzò la fine della Storia, ossia un graduale allineamento dell'Umanità ad un livello di benessere globale nella forma di governo della democrazia liberale assicurata dal Capitalismo.
Apparentemente, la profezia si è dimostrata un clamoroso falso.
C'è stato l'11 Settembre, l'Unione Europea sembra in Crisi, il mondo Islamico, i migranti, bla bla bla.
Tutte cose reali, tutte cose molto serie, tutte cose vere.
Visto da molto vicino ed ingrandito cento volte, uno Scorpione è più mostruoso di Godzilla.
Può pungere, far male, essere anche fatale in qualche sfortunato caso.
Ma non è Godzilla.
La battaglia di Verdun, nella Prima Guerra Mondiale, durò dieci mesi e quasi 600mila uomini vi finirono macellati.
E fu solo un singolo episodio di quella lunga Guerra.
Durante i quasi 9 anni della Seconda Guerra del Golfo (la "liberazione" dell'Iraq) gli americani hanno avuto meno di 5000 caduti.
In 17 anni di guerra in Afghanistan gli americani hanno avuto meno di 2500 caduti.
Dal punto di vista del tributo di sangue, che non è proprio quello secondario, una settimana di battaglia di Verdun vale all'incirca quanto tutte le guerre post 11 Settembre (per l'Occidente).
Se poi si passa alle vittime del terrorismo Islamico, le Politiche per la Mobilità della Repubblica Italiana sono di gran lunga più perniciose e sanguinose dei terroristi dell'ISIS.
Un raffronto con le vittime dell'Inquinamento, inoltre, dimostra su due piedi dove sia il vero pericolo.
Guardate che se non ci si pensa non lo si vede, ma il dato è univoco.
La sicurezza del cittadino occidentale medio è gravemente messa in pericolo dagli effetti del riscaldamento globale e dall'inquinamento ambientale.
Non dalla Russia nè dalla Cina. 
Se consideriamo il numero di vittime del terrorismo islamico, ad esempio, a raffronto le strisce pedonali bolognesi sono di gran lunga più pericolose. 




E' di oggi la notizia che la Marina Russa non è più in grado di portare a termine i lavori di ammodernamento della portaerei Kuznetsov perchè l' industria navale russa non è capace di riparare il bacino di carenaggio galleggiante (costruito lustri fa dalla Svezia) danneggiato in un incidente qualche settimana fa nel cantiere di ristrutturazione.
Un'ulteriore conferma dell'argillosità delle fondamenta della potenza militare russa.
E, poi, a che pro?
Cioè, che cosa se ne farebbe Putin di riprendere Berlino? 
Forse che le Mercedes che usa verrebbero meglio?
E anche se l'Armata Rossa (non si chiama più ufficialmente così dal 1946 eh!) fosse così debole come sembra dalle prove sul campo, questo non vuol dire che noi si potrebbe pensare di provare di nuovo a prendere Mosca.
Insomma, l'Unione Europea (mi correggo: i Popoli dell'Unione) farebbe davvero un grande affare se unificasse i bilanci della difesa per costruire un esercito comune. Potrebbe risparmiare più della metà introducendo un fattore di stabilità globale che consentirebbe anche alla Russia di smetterla con tutti 'sti bluff ottimamente giocati grazie al carisma di Putin (ma sempre bluff restano) e integrarsi maggiormente con il resto dell'Europa.
Quando sento parlare di faccende riassumibili con la classica formula "Competizione Economica supportata dalla Forza" mi viene l'orticaria.
Le questioni ambientali sono quelle che contano.
Sono quelle che importano.
Sono quelle che uccidono.
Cent'anni fa è finita una terribile guerra che, alla lettura che ne fanno oggi i più, resta incomprensibile.
Cent'anni fa è finita una guerra che dimostra la banalissima e letale pericolosità di un sistema geopolitico inadeguato ai tempi e, soprattutto, la disastrosa pericolosità di un livello di consapevolezza globale arretrato rispetto ai tempi.
Cazzate come 'dulcis et decorum est pro patria mori' possono essere relativamente innocue con un rateo di perdite dell'1% al mese, diventa un crimine se lo si incardina nei cervelli delle persone con un rateo di perdite del 40% all'ora.
L'ho fatta troppo lunga.
La Prima Guerra Mondiale è finita cent'anni fa.
Ci sono tutte le condizioni razionali per agire globalmente secondo priorità.
Purtroppo, ci sono anche tutte le condizioni #novax e #gialloverdi per agire come nel 1914.

31 agosto 2018

i #novax alla guerra: i generali della Prima Guerra Mondiale

Disclaimer: Post semiserio. Un po' di battute mescolate ad una tragica realtà.

Il 2018 è il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale.
Mi piacerebbe parlarne e non escludo di farlo entro l'autunno, tuttavia mi preme di più stuzzicare il lettore con alcune analogie.
La Prima Guerra Mondiale è stato un insensato massacro durante il quale, per lo più, uomini giovani e fisicamente prestanti erano mandati a correre su terreno aperto contro il fuoco di mitragliatrici a tiro rapido ed artiglieria pesante.
Il risultato pratico delle azioni tattiche 'medie' sul Fronte Occidentale era un rateo di perdite che si poteva misurare in morti al minuto (per la Francia parliamo di 1 morto ogni due secondi).
L'Esercito Inglese, durante la Battaglia della Somme, riuscì a mettere fuori combattimento sessantamila dei propri soldati in meno di 24 ore.
Gli storici si sono spesso interrogati sulle ragioni che spinsero i Generali di quel conflitto (con le dovute eccezioni) ad adottare tattiche praticamente suicide.
Cioè, no: omicide dei propri soldati, mica si suicidavano loro ...
Nei libri scritti dopo la Seconda Guerra Mondiale mi è capitato spesso e volentieri di imbattermi nella tesi  di una mancanza di comprensione della potenza degli strumenti di morte del XX Secolo per persone formatesi nel XIX Secolo.
Generalmente, gli eserciti perdenti affrontano un conflitto preparati ed equipaggiati per vincere la guerra precedente.
Così è stato, ad esempio, per i Francesi che arrivarono alla primavera del 1940 con un esercito perfetto per la Guerra di Trincea del 1918. 
E che venne travolto da un numero inferiore di carri armati tedeschi (che erano di meno e più leggeri di quelli francesi).
Ma, mentre il blitzkrieg tedesco era un modo di usare i carri armati nuovo di zecca, la dimostrazione della micidiale potenza di fuoco delle armi moderne era già evidente da molti lustri.
Insomma, i Generali si erano dimenticati delle stragi di fantei della Guerra Civile Americana  di cinquant'anni prima e, per loro, nemmeno c'era stata una guerra russo giapponese, solo 10 anni prima,  in cui la mitragliatrice e la trincea avevano fatto da padrone.
Per tacere delle Guerre Balcaniche.
Quindi, i Generali del 1914 disprezzavano la radio, ritenevano l'aeroplano una buffonata, costringevano i propri soldati ad andare all'assalto alla baionetta in divise dai colori sgargianti anni dopo che era stata dimostrata la loro pericolosità e la necessità di usare colori mimetici e ritenevano che l'elan di una offensiva ad oltranza avrebbe ridicolizzato reticolati e mitragliatrici.
Questo atteggiamento era perfettamente trasversale tra i contendenti.
A onor del vero, i tedeschi erano un po' più razionali e gli americani arrivarono sul campo di battaglia quando si iniziava ad intuire che avanzare a passo allo scoperto contro le mitragliatrici non era una tattica sagace.
Il risultato fu un carnaio immane che segnò l'inizio della fine per l'Europa delle Nazioni.
Sin da quando ho iniziato ad appassionarmi al tema mi sono sempre domandato il perchè di questa gigantesca dimostrazione di ottusità, superata solo dal razzismo genocida della macchina dell'Olocausto.
Ed ecco svelato l'arcano:
Anche all'inizio del XX Secolo il "pensiero" #novax aveva raggiunto posizioni di potere.
Anche nel 1915 c'erano persone che vivevano immersi in una tecnologia che aveva consentito il raddoppio della popolazione, la ferrovia, il telefono, la radio, l'aviazione, i gas asfissianti e che ne disprezzavano le realtà oggettive.
Riparasi dal fuoco della mitraglia era viltà, un attacco a sorpresa inutile, ritirarsi da una posizione intenibile era diserzione e l'audacia doveva prevalere sui proiettili.
Insomma, non è affatto la prima volta che persone disadattate rispetto alla realtà hanno avuto responsabilità pesantissime.
E sappiamo come è andata a finire.

Assalto alla Baionetta

Il Generale Leone impartisce un ordine stragista

Per un veloce ripasso sulle condizioni di vita e morte suggerisco la visione del film "Uomini Contro" liberamente (forse un po' troppo liberamente) tratto dal romanzo "Un anno sull'altipiano" di Lussu.
Oppure "Orizzonti di Gloria" di Kubrik 
Ovviamente di libri e film ne avrei da suggerire a bizzeffe ma mi hanno spesso raccomandato di farla breve.
E la pianto qui.


29 agosto 2011

La Guerra Bianca, di Mark Thompson


Una classe dirigente che oscilla tra l'inettitudine e la criminalità.
Un popolo rassegnato ai sacrifici più estremi ma incapace di por fine al dominio a cui è sottomesso.
Il disprezzo delle altre nazioni europee per l'incapacità e l'inaffidabilità dimostrate.
No, non è la descrizione dell'Italia del tempo presente, ma di quella che portò ad una disastrosa guerra l'Italia di cent'anni fa.
Bellissimo saggio che deve molto alle Opere di Mario Silvestri di cui consiglio la lettura.
Le terribili sofferenze dei soldati mandati al macello da generali incompetenti e codardi ricordano senz'altro le circostanze del tempo presente e questa lettura non può che amaramente confermarmi che l'Italia di Caporetto è la regola, quella di Vittorio Veneto l'Eccezione.