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1 novembre 2024

BA-65 Nibbio: il pensionato di ferro











 

Oggi vi presento l'assaltatore Breda BA-65A Nibbio.

Un aereo di metà anni '30 che si comportò benissimo durante la Guerra di Spagna (l'invasione dell'Ucraina degli anni '30).

Non era niente male per il periodo: 4 bombe trasportate internamente (anche se sganciate in verticale, quindi ortogonali al flusso aerodinamico ossia con precisione scarsissima), 2 mitragliatrici pesanti e 2 leggere, piloni subalari per altre bombe

Insomma, per il 1935, il non plus ultra.

Durante la Guerra di Spagna, quando l'Italia fascista intervenne contro la Repubblica a favore dei fascisti di Franco (un po' come oggi la Corea del Nord che ha invaso l'Ucraina a supporto della Russia), l'aereo si comportò bene nel ruolo di assaltatore.

Ossia, di aereo dedicato all'attacco delle truppe nemiche fornendo supporto diretto ai soldati sul campo.

L'aereo più celebre della Seconda Guerra Mondiale in questo ruolo fu lo Stuka tedesco, per intenderci.

Quando iniziò la Seconda Guerra Mondiale, il BA-65 era già obsoleto e sarebbe stato sostituito da una nostra vecchia conoscenza, il BA-88 se quest'ultimo non avesse fatto così cagare pena come aereo da combattimento da essere ben presto relegato al ruolo di falso bersaglio.

Il BA-65, quindi, fu rispedito in prima linea e combattè con efficacia fino a quando l'usura e le perdite non ne causarno una radiazione di fatto.

Qui posso proporre solo una semplice domanda retorica:

Come mai l'Italia fascista fu in grado di costruire un aereo moderno ed efficace nel 1935 senza dargli un successore nel 1940 (pur avendone le capacità tecniche come dimostrato dalla panoplia di prototipi relativamente avanzati prodotti fino al 1943?

La risposta è una sola: la natura criminale (in senso mafioso) del regime fascista.

La corruzione dei gerarchi e del complesso militare industriale era tale da far impallidire Tangentopoli.

La vicenda dei BA-65 e del successore BA-88 è emblematica e non mi stancherò mai di ripetere e ricordare l'atroce destino del fior fiore della gioventù fascista (non degli oppositori democratici eh): condannati dai propri Capi (e padroni) ad una morte tanto gloriosa quanto inutile a bordo di aeroplani volutamente obsoleti in una guerra assurda fatta con le scarpe di cartone e col solo cuore di rincalzo.

Meditate, fascistelli, meditate: i vostri capi, per voi, sono molto più pericolosi dei vostri avversari.



15 settembre 2024

Piaggio P.108 l'inutilità dannosa della fanfaroneria fascista










Oggi vi parlo dell'unico vero bombardiere pesante italiano della Seconda Guerra Mondiale.

Il Piaggio P.108.

Fu un quadrimotore pesante da bombardamento strategico, difficile da pilotare e con una caterva di inevitabili problemi tecnici data la mole e l'innovatività di certe soluzioni: le due torrette telecomandate dotate di mitragliatrici posizionate sulle carenature dei motori esterni furono usate anche dagli americani sui B-29 ma ben 4 anni dopo.

Sulla carta, alla fine, avrebbe potuto essere un buon aereo ma venne prodotto in numeri così esigui da non avere alcuna rilevanza bellica.

Per paragone con il B-24:



gli americani arrivarono a produrre un B-24 ogni 59 minuti.

L'Italia in tutto costruì 24 bombardieri piaggio durante tutta la guerra.

La differenza tra fascismo e democrazia spiegata coi numeri.

Quindi, quanti P.108 avrebbe dovuto costruire l'Italia?

Parere mio?

ZERO.

Il programma non avrebbe nemmeno dovuto essere cominciato data la base industriale di partenza e le risorse materiali disponibili.

Un P.108 costava quanto tre aerosiluranti sparviero e  24 aerei costruiti equivalgono a 96 motori, quindi quasi 100 caccia monomotori.

Di cui ci sarebbe stato disperato bisogno per difendere le città.

E' poi un dato di fatto che essere fascisti non è solo un crimine, ma anche una gran sfiga data la sorte che toccò ai piloti italiani dell'aviazione, l'Arma Fascistissima per antonomasia: causa corruzione dei loro padroni gerarchi furono mandati al macello in aerei obsoleti pur con piena disponibilità di aerei molto più efficaci

Lato modellistico, che dire: è uno dei peggiori modellini da me assemblati. Ho qualche perplessità sul kit ma in realtà sono io che non sono riuscito a fare un buon assemblaggio soprattutto per le parti miste plastica/resina. Inoltre la camo è di pura fantasia dato che la mia manualità con l'aerografo è ancora piuttosto scadente.

Pazienza.

PS: il modello porta la firma di Bruno Mussolini, figlio del Duce, che morì in un incidente d'addestramento proprio sopra uno di questi aerei.

Nessuna apologia, solo che almeno lui è morto ai comandi di un aereo e non scappando travestito da soldato tedesco.




3 agosto 2024

L'Operazione Overlord e le Ali di Icaro







Sono piuttosto allergico alle espressioni tipo "Basterebbe Che".

Non basta mai.

La complessità può essere affrontata raramente con soluzioni facili.

Però ritengo ci sia una piccola eccezione.

Ecco, penso che una diffusa conoscenza della Storia della Seconda Guerra Mondiale (niente di specialistico, roba divulgativa del livello di Piero o Alberto Angela) ci risparmierebbe un sacco di guai.

Ad esempio (ma potrei stilare un logorroico elenco di molte pagine), dubito molto che tra i manifestanti del 25 Aprile sia presente la banale consapevolezza che l'Italia è stata liberata dai nazifascisti grazie ad una massiccia campagna aeronavale con tanto di bombardamenti sulle città (per non parlare dei combattimenti terrestri dalla Sicilia a Bologna) che hanno provocato più di centomila vittime civili.

Un pragmatico: "No alle bombe alleate? Allora Sì a Mussolini!" Sarebbe un sano dato di fatto da tener presente quando si parla di Ucraina o Medio Oriente.

Insomma, la Storia della Seconda Guerra Mondiale, se diffusa più o meno al livello di conoscenza del campionato di calcio potrebbe contribuire a risolvere un mucchio di problemi (riscaldamento globale incluso).

Ho letto con molto interesse (e soddisfazione) la monografia sull'Operazione Overlord (ossia la fonte primaria della nostra libertà e del nostro benessere) pubblicata dalla rivista "Storia Militare".

Di concezione moderna, la monografia fa luce su aspetti trattati solo superficialmente nei vari libri che ho letto nel tempo.

Infatti, c'è un altro aspetto che in Italia è sconosciuto a tutti i livelli: la preminenza della Logistica.

Al contrario di quanto potrebbe sembrare intuitivo, le forze di terra Alleate durante lo Sbarco in Normandia e almeno fino all'offensiva delle Ardenne erano numericamente inferiori a quelle naziste.

Ma godevano della superiorità aerea.

E di una assoluta superiorità logistica: le truppe alleate avevano munizioni, cibo, farmaci, carburante e pezzi di ricambio in abbondanza.

Nella monografia sono accuratamente descritti due dei cardini di questa superiorità: i porti artificiali e gli oleodotti per il trasporto di carburante attraverso la Manica: nel 1944!

E si sa com'è andata a finire.

Ecco, secondo la mia esperienza, la logistica è trattata come una cenerentola in tutti gli ambiti in questo paese.

Al lavoro, nella pubblica amministrazione, nella vita quotidiana: i desideri prevalgono sempre sulla realtà.

Attenzione: i desideri, non gli obiettivi.

Senza obiettivi non ci sarebbe progresso, i desideri messi davanti alla realtà generano solo problemi e frustrazione: dato che le risorse sono sempre limitate, la prima domanda giusta da farsi non è: "Che pentola devo usare per cuocere 5 kg di spaghetti?" Ma "Con questa pentola e quest'acqua quanti kg di spaghetti riesco a cuocere?"

Perché se la gente ha fame e la pentola permette di cuocere solo 1 kg di spaghetti, ignorarne la capienza e metterci dentro 5 kg di pasta significa buttare tutto nell'immondizia.

Però c'è un'eccezione (immagino tra tante) che conosco molto bene: chiedete ad Akela ed Arcanda: loro lo sanno bene che la logistica prevale sul Volare Alto. 

Perché loro devono far volare davvero Coccinelle e Lupetti.

E non con le ali di Icaro.

(Ma di questo parlerò meglio un'altra volta)

6 giugno 2024

6 Giugno 1944, 6 Giugno 2024: Nascita e Morte della Nostra democrazia, libertà, prosperità


 Il luogo più prospero e pacifico di tutta la Storia dell'Umanità, ossia l'Europa Occidentale della seconda metà del XX e primi scorci del XXI secolo ha origine dallo Sbarco in Normandia.

Ottant'anni fa, gli Alleati sbarcarono in Francia con un'operazione anfibia accuratamente preparata e che comportò uno sforzo industriale, scientifico e militare senza precedenti.

Comportò anche parecchie migliaia di vittime civili alleate:




Undici mesi dopo lo sbarco, la Germania nazista collassò e la guerra che durava da quasi 6 anni ebbe termine.

L'operazione Overlord fu un evento complesso: non sarebbe stata possibile, ad esempio, senza le offensive sovietiche ad est.

Che, a loro volta, non sarebbero state possibili senza la massiccia campagna aerea alleata che durava dal 1941 e che spazzò via la Luftwaffe, nè sarebbero state possibili senza i massicci aiuti americani in termini di acciaio, munizioni, cibo, divise, carri armati, aerei e soprattutto veicoli ed equipaggiamento di supporto.

Entro pochi anni il livello di vita e quello dei diritti umani delle persone di questo martoriato continente decollò esponenzialmente.

La vita media praticamente raddoppiò.

In certe zone d'Italia si passò dalle grotte ai condomini, dalle scarpe di cartone alle utilitarie, dall'inquisizione spagnola alle leggi su divorzio, aborto (e unioni civili).

Il tutto grazie all'inclusione dell'Europa Occidentale nel neonato impero americano.

Però, come passa il tempo quando ci si diverte: ottant'anni di progresso e benessere e a quanto pare siamo agli sgoccioli.

La nostra libertà, l'incredibile prosperità in cui viviamo, sono un risultato di quelle bombe.

Sono il lascito di una generazione che ha schiacciato il nazifascismo, non ci ha parlato, non l'ha accettato, non l'ha giustificato.

Non puoi servire Dio e mammona: avere la libertà, il benessere e i diritti e tollerare che Putin/Hamas/Hezbollah/Pasdaran &C. tolgano vita, diritti, benessere ai loro sfortunati compatrioti prima ancora che a noi stessi.

E se lo tolleri (e altro che tollerarlo: qua ne sventoliamo le bandiere) è forse peggio che servirli.

Con l'antisemitismo ai massimi storici dalla Seconda Guerra Mondiale e il diffuso odio e disprezzo per chi si difende dall'orrore del totalitarismo, direi che possiamo concludere che il cerchio è chiuso: come tutte le cose umane, ciò che è nato nel 1944, a 80 anni di distanza è morto o giù di lì.

Chi e che cosa ne prenderà il posto?

Se lo stupro, il genocidio, l'aggressione armata hanno il pieno appoggio di una fetta sempre troppo alta di giovani (del resto l'antisemitismo di sinistra è radicato, da qualcuno 'sti giovanotti avranno pur imparato), dubito molto che somiglierà all'Europa della Lunga Pace.

Però, al momento, sono vivo.

Ho vissuto in Pace.

Rispetto all'essere umano medio degli ultimi diecimila anni, sfacciatamente ricco, in buona salute e sazio di diritti e libertà.

E per questo dico grazie a chi mi ha permesso di vivere così.

Quel Sei Giugno 1944.



All'alba di un'era di fantastica prosperità.

Un vero peccato guardarne il tramonto.


PS: un rimedio? Studiare un po' di storia militare della Seconda Guerra Mondiale: è il miglior vaccino contro le travagliadibattistorsinate.


 

16 maggio 2023

Dewoitine D.520: le scarpe di cartone






Oggi parliamo di un caccia francese di fine anni '30: il Dewoitine D.520.

Non fu un cattivo aereo,  ma non resse il confronto coi ME-109 tedeschi.

Era ben armato per i tempi: durante la primavera del 1940, 4 mitragliatrici leggere e  un cannone da 20mm erano un armamento pesante.

Era anche piuttosto maneggevole. 

Tuttavia, la mancanza di addestramento a tattiche moderne di guerra aerea dei piloti francesi fece pendere la bilancia in favore dei caccia tedeschi.

La Francia fu sconfitta in pochi giorni dal BlitzKrieg nazista e  parecchi di questi aerei furono catturati, intatti, a terra.

E chi decise di usare questi aerei (obsoleti contro i tedeschi del 1940) per difendersi dai supercaccia americani del 1943?

Ma la fascistissima Regia Aeronautica!

Gli obsoleti D-520 di preda bellica furono impiegati, per disperazione, negli ultimi mesi di guerra contro gli Alleati.

Disperazione causata dall'inefficienza e corruzione nella produzione aeronautica fascista, si intende.

Mica disperazione di fronte alle distruzioni dei bombardamenti alleati sulle nostre città difese ancora anche da biplani CR-42.

Il fascismo è una merda per tutti, non solo per le sue vittime innocenti. 

Ma anche per gli stessi fascistissimi piloti dell'Arma fascistissima per antonomasia: l'aviazione.



 

15 maggio 2023

Bell P-39 Airacobra: ossigeno per l'Armata Rossa









Il Bell P-39 Airacobra è stato un caccia americano prodotto durante la Seconda Guerra Mondiale e...

Ben poco usato dagli americani.

Aveva un abitacolo a cui si accedeva con uno sportello simile a quello di un'automobile.

Ma la sua caratteristica principale era il motore posizionato ... dietro l'abitacolo.

Questa soluzione dava problemi di raffreddamento ma consentiva un'ottima manovrabilità e liberava il muso dell'aereo dall'ingombro del propulsore lasciando spazio per un armamento particolarmente potente. 

Per scelta progettuale, il caccia fu ottimizzato per il combattimento a bassa quota e fu usato in patria solo  limitatamente.

Fu fornito in quantità agli alleati (Italia cobelligerante inclusa), ma, ad esempio, la RAF inglese lo rifiutò.

Fu in Russia che l'aereo fece fortuna: sul fronte orientale, infatti, i combattimenti aerei avvenivano per lo più a quote medio basse dove l'aircobra poteva dare il meglio di sé.

Quasi cinquemila caccia P-39 furono forniti all'URSS dagli USA.

E i piloti sovietici si trovarono bene: apprezzarono i 'confort' dell'aereo americano: strumentazione completa, affidabilità, protezione, corazzatura e qualità costruttiva.

Tutte cose assenti nei caccia sovietici.

Nello stesso periodo l'Italia produsse meno di 11mila aerei di tutti i tipi.

I nazisti ne fabbricarono 120.000, i sovietici 157mila e i Giapponesi 76mils ma le democrazie doppiarono le dittature di gran lunga: 130.000 aerei furono prodotti dagli inglesi, 324.000 dagli americani.

Ho già parlato qui dell'assoluta rilevanza degli aiuti USA all'URSS secondo gli stessi storici sovietici.

Più di 14mila aerei impiegati dai russi furono di origine Occidentale.

Una bella percentuale, direi, resa ancor più rilevante dalla maggior qualità delle forniture occidentali

Ma di questo, Putin e putiniani se ne scordano spesso e volentieri.

Soprattutto in Italia va di moda questa teoria terrapiattista dell'Armata Rossa che avrebbe liberato Auschwitz da sola e dei comunistri che avrebbero liberato l'Italia da soli.

Nessuna meraviglia che, su queste basi di 'ragionamento', il fallimento politico e culturale sia una costante in cotanti senni.

14 maggio 2023

Curtiss P-40: le tigri volanti e il destino di Taiwan









Quale fu la nazione ad avere più vittime durante la Seconda Guerra Mondiale?

Facile: l'URSS.

E chi si è guadagnato il secondo posto in questa terribile classifica ?

Su, senza guardare su google.

D'istinto, magari direste  la Germania o il Giappone, le nazioni sconfitte.

E invece no.

Fu la Cina.

Senza addentrarci nella storia della Cina, sappiate che l'atroce guerra scatenata dal Giappone contro la Cina iniziò negli anni '30.

Leggetevi qualcosa sullo Stupro di Nanchino e sull'operato dell'Unità 731 e magari inizierete un po' a capire come mai i giapponesi sono così  'antipatici' agli altri asiatici in generale e ai Coreani e Cinesi in particolare.

Avete letto? Non di sole SS muore l'Umanità.

E da adoratore del Giappone non posso ignorare la rimozione dei crimini di guerra delle forze imperiali giapponesi da parte del Giappone moderno.

Roba che anche a noi italiani riesce benissimo.

Quello che restava del Celeste Impero si trovò a combattere l'esercito giapponese praticamente senza aiuti, senza aviazione e assolutamente senza marina.

In soccorso dei cinesi non andarono gli inglesi. Nè i francesi, nè gli scandinavi.

Le potenze fasciste erano schierate coi giapponesi, quindi...

Ci andarono i russi e gli americani.

Vi lascio un link alla storia della missione russa mentre qui parliamo di quella americana: le (più o meno famose Tigri Volanti.

Che usarono, appunto, il Curtiss P-40.

Fu il caccia standard degli USA nei primi anni della Seconda Guerra Mondiale.

L'aereo non era niente di che, dato che gli esemplari venduti alla RAF le prendevano anche dai modesti caccia italiani in Nordafrica.

Ma in Cina, con tattiche adeguate, riuscirono a tener testa anche ai famosi Zero Giapponesi.

Inoltre, era un buon incassatore ed era amato dai piloti che aveva riportato a casa nonostante i danni.

Nota di colore: l'aereo ha le insegne dell'aviazione nazionalista, le stesse di quelle di Taiwan.

Cari compatrioti, quando parlate di Taiwan riguardo alle mire della Cina, ricordatevi che Taiwan è una democrazia completa (8° posto nel ranking mondiale), mentre l'Italia è una democrazia imperfetta (siamo 31mi), dati del 2021.

Insomma, a Taipei sono più bravi che a Roma nella difficile arte della Democrazia.

Lo so che siamo abituati ad accontentarci, ma non buttiamo via qualcosa di prezioso.

Difendiamolo.

E' vero, non è più tempo di Tigri Volanti.

Dovrebbero bastare i cuori di molti, per progresso, a soppiantare il coraggio di pochi.




17 febbraio 2023

PQ17 CONVOGLIO PER L’INFERNO (Per salvare Stalingrado)



Per Salvare Stalingrado.

Si intitola così il primo capitolo di questo saggio su una storia misconosciuta e dolorosa.

Quella dei convogli artici per rifornire l'Armata Rossa di Stalin.

Ho già scritto qui del supporto militare americano alla Russia durante la Seconda Guerra Mondiale.

I convogli artici furono la parte più terribile di questo immenso sforzo di soccorso da parte degli americani.

Navi ed uomini dovevano lottare prima contro la Natura, solo dopo contro i nazisti.

Il mare era spesso in burrasca e ricopriva le navi con ondate implacabili bagnando i marinai di guardia con l'acqua fredda del Polo. E guai a cascarci dentro: l'acqua gelida dell'Artico uccideva in secondi, piuttosto che in minuti, gli sfortunati naufraghi. Bisognava scansare gli iceberg oltre che i siluri degli u-boot. Durante l'estate, poi, il sole non tramontava mai e gli attacchi aerei della Luftwaffe potevano proseguire per quasi 24 ore al giorno.

Oltre alla Natura ostile, ovviamente, i convogli dovevano combattere i Nazisti:

sommergibili, bombardieri, aerosiluranti, mine ed anche l'incubo di veder piombare le navi tedesche di base nei porti norvegesi.

Il convoglio che subì le perdite maggiori fu, appunto, il PQ17, partito il 27 Giugno del 1942: di 34 navi mercantili partite, 23 furono affondate nelle  letali acque del Mar Glaciale Artico.

Delle 200mila tonnellate di armi, munizioni, cibo, carburante, aerei trasportate dal convoglio, ai russi ne arrivarnono solo 70mila.






Uno degli autori del libro era lì, a bordo di un peschereccio convertito in nave scorta di fortuna. 

E ha raccontato la sua guerra. 

Ma non solo la sua.

Ma come mai i tedeschi furono così abili nel distruggere il convoglio?

La tragedia ebbe una causa precisa: un errore umano.

Il Primo Lord del Mare Dudley Pound, ossia il capo della marina inglese, credette che la corazzata tedesca Tirpitz fosse uscita dal suo rifugio nella Norvegia settentrionale diretta ad intercettare il convoglio le cui scorte non sarebbero mai state all'altezza della nave da battaglia nazista: una tigre lanciata contro un branco di pecore difese da qualche cane bassotto.

Ordinò, quindi, la dispersione del convoglio: la Tirpitz non avrebbe potuto affondare tutte le navi disperse.

Fu un tragico errore. 

Prima di tutto perchè la Tirpitz non era in caccia.

E poi perchè il sistema del convoglio si era dimostrato efficace per respingere gli u-boot e gli aerei tedeschi.

Le navi, disperse, furono facile preda di aerei e sommergibili nazisti.

E fu una strage.

I naufraghi, poi, furono sottoposti ad una prova durissima e in tanti persero arti per congelamento.

Eppure i convogli continuarono ad arrivare per soccorrere i russi.

Per salvare Stalingrado.

E vincere i nazisti.






7 giugno 2022

Vita e Destino, scritto grazie agli aiuti USA all'URSS aka U.S. Lend-Lease to the Soviet Union, 1941-1945

Da Wikipedia https://en.wikipedia.org/wiki/Lend-Lease#/media/File:Map_US_Lend_Lease_shipments_to_USSR-WW2.jpg



Disclaimer: questo è un post politico e riguarda le differenze tra opinioni e fatti ma anche la ragionevolezza delle opinioni in base ai fatti.

Il 6 Giugno 1944 gli Alleati sbarcarono in Normandia (ma erano già sbarcati in Italia l'anno prima) mettendo fine, 11 mesi dopo, all'oscena potenza della Germania Nazista.
Dal mio punto di vista, lo Sbarco in Normandia rappresenta l'inizio della Prosperità e della Libertà dell'Europa che ha goduto dei massimi livelli di libertà, prosperità e pace in tutta la Storia dell'Umanità.
Gli Americani, tuttavia, non batterono  da soli i nazifascisti, anzi.
A parte il contributo delle altre potenze Occidentali (ovviamente la fondamentale Inghilterra, ma anche Australia, Sud Africa, Nuova Zelanda, un po' di Francia Libera e le resistenze locali) il massimo sforzo contro l'esercito tedesco fu fatto dai sovietici che combatterono e vinsero la più grande campagna terrestre della Storia.
E' un dato di fatto inoppugnabile che i sovietici sopportarono il peso della lotta contro il grosso dell'esercito tedesco.
Quindi, se si commemora lo Sbarco in Normandia inteso come momento decisivo della Seconda Guerra Mondiale dovuto essenzialmente agli USA, è giustificato rispondere "E allora i Sovietici?"

No.

Anche se i sovietici sopportarono il grosso delle operazioni terrestri non sarebbero mai stati in grado di condurle autonomamente senza l'aiuto USA.
E questi sono numeri, non opinioni.
Prima di tutto, la domanda "E allora i Sovietici?" Non ha molto senso umano: il coraggio non ha graduatorie.
Quasi trenta milioni di cittadini sovietici perirono nella lotta contro poco più di 400mila cittadini americani.
Ma quanti di quei trenta milioni furono sacrificati inutilmente dalla dirigenza sovietica e da Stalin?
Torniamo ai fatti.
L'esercito sovietico riuscì nella sua impresa, oltre che con il proprio coraggio e gli immensi sacrifici di sangue e terrore, grazie agli aiuti americani.
Fate voi stessi qualche ricerca, ma l'ammontare degli aiuti concessi ai sovietici dagli americani grazie alla Legge affitti e prestiti non fu solo gigantesco in termini assoluti (il che può dir poco se non si conosce l'ammontare totale di quanto consumato nella lotta) ma determinante in termini relativi.
Mi spiego meglio con un esempio.
Consideriamo la controffensiva di Stalingrado quando i Sovietici contrattaccarono con l'Operazione Urano e circondarono la 6a Armata Tedesca.
L'Armata Rossa attaccò con un milione di uomini, 900 carri armati, 13mila cannoni e 1500 aerei.
Ma, durante la guerra, gli Americani fornirono all'URSS 1/3 dell'esplosivo usato in battaglia, il 55% dell'alluminio, l'80% del rame e il 57% del carburante per aerei oltre a 1/3 di tutti i veicoli.
Certo, potrei anche citare il numero assoluto di carri armati, aerei, stivali, razioni da combattimento, jeep e camion (quasi tutto il parco veicoli leggeri dell'Armata Rossa era made in USA)  ma ritengo più efficace restare alle percentuali di materie prime e supporto logistico.
In ogni caso, sono dati di facile reperibilità, ad esempio qui e va ricordato anche che gli USA fornirono una immensa quantità di attrezzature industriali che consentirono ai sovietici di costruire i propri carri armati...

BM-13N Katyusha on a Lend-Lease Studebaker US6 truck, at the Museum of the Great Patriotic War, Moscow ossia un lanciarazzi sovietico montato su camion americano


Per dirla con Boris Vadimovich Sokolov, uno storico russo (che vive a Mosca, non a New York):
<<Per valutare davvero il significato degli aiuti ottenuti via legge Affitti e Prestiti per la vittoria sovietica, basta immaginare come l'Unione Sovietica avrebbe dovuto combattere se non ci fossero stati questi aiuti: Senza Lend-Lease, l'Armata Rossa non avrebbe avuto circa un terzo delle sue munizioni, metà dei suoi aerei e metà dei suoi carri armati. Inoltre, ci sarebbe stata una costante carenza di trasporti e carburante. Le ferrovie si sarebbero fermate periodicamente. E le forze sovietiche sarebbero state molto più scarsamente coordinate con una costante mancanza di apparecchiature radio. E sarebbero stati perennemente affamati senza carne in scatola e razioni caloriche americane>>.
Torniamo all'Operazione Urano: avrebbe avuto lo stesso successo con le forze di prima linea magari ammettiamo pure di consistenza simile ma prive di carburante, cibo, munizioni, radio, camion, jeep, stivali?
E, qualche mese prima: avrebbero resistito a Stalingrado nelle stesse condizioni di inferiorità logistica?
Qualcuno per caso si ricorda che cosa è successo ai russi in Ucraina tra Febbraio e Marzo 2022?
Inoltre, citando sempre dalla fonte precedente: "Nel 1963, il KGB registrò una conversazione del maresciallo sovietico Georgy Zhukov (il salvatore di Mosca e il conquistatore di Berlino): <<La gente dice che gli alleati non ci hanno aiutato. Ma non si può negare che gli americani ci abbiano inviato materiale senza il quale non avremmo potuto formare le nostre riserve o continuare la guerra. Gli americani hanno fornito esplosivi vitali e polvere da sparo. E quanto acciaio! Avremmo potuto davvero avviare la produzione dei nostri carri armati senza l'acciaio americano? E ora dicono che avevamo tutto da soli>>".
Insomma, mentre gli USA potevano produrre, schierare, rifornire e rimpiazzare 100 carri armati, i Sovietici avevano bisogno degli USA per fabbricarli, per fabbricare le fabbriche per fabbricarli, per l'acciaio, per le munizioni, la benzina le reazioni e pure gli stivali dei carristi.
Senza gli aiuti USA, per semplificare, i sovietici di carri armati ne avrebbero potuti schierare forse la metà.
E quando le divisioni sovietiche arrivarono a Berlino contavano sì e no tra 1/3 e 1/5 degli organici teorici.
Con tutti gli aiuti di cui sopra a cui sommare anche lo sforzo bellico diretto degli Alleati, tanto per dirne una senza la campagna di bombardamento strategico alleata il numero di cannoni anticarro tedeschi sul fronte orientale sarebbe aumentato di decine di migliaia di unità... 
Senza questi contributi...
Ovviamente, questo non vuol dire che senza i Sovietici sarebbe stata una passeggiata, ma la Seconda Guerra Mondiale fu una guerra industriale.
Ci vuol poco a stabilire che se l'URSS fosse caduta nel 1941 o 1942 lo Sbarco in Normandia non sarebbe stata cosa, almeno non nel 1944.
Ma la disparità industriale e di efficienza del sistema gestionale tra gli USA e la Germania Nazista  non lascia dubbi sul possibile esito finale.
La Germania Nazista era un paese corrotto e inefficiente, come tutte le dittature. Un paio di esempi a caso: la storia del Messerschmitt Me 262, usato all'inizio, follemente, come aereo d'attacco invece che come caccia, oppure la tardiva adozione da parte degli U-Boot dello snorkel che i tedeschi conoscevano fin dal 1940, sono solo la punta dell'iceberg delle numerose prove dell'inefficienza del regime nazista.
Inoltre, gli USA non entrarono mai in modalità 'Guerra Totale': la popolazione di New York del 1944 non era soggetta alle stesse privazioni alimentari e di beni di consumo non dico di quella di Mosca o Berlino, ma neppure di Londra.
Per finire, nel 1945 gli USA costruirono la Bomba Atomica mentre l'equivalente programma nucleare tedesco era in ritardo e tecnicamente sbagliato.
Insomma, furono la potenza industriale degli USA e il loro sistema di gestione democratico a fornire la chiave per la vittoria.
Il che non vuol dire che a sconfiggere il Nazifascismo furono solo gli USA.
Senza gli USA la faccenda avrebbe oscillato tra il  difficile e l'impossibile.
Senza l'URSS avrebbe oscillato tra il costoso e il difficile.
Quindi è ragionevole attribuire all'URSS un ruolo di primo piano nell'impresa (e sarebbe anche carino  ricordare contestualmente che moltissimi dei milioni di morti sovietici furono vittime non solo di Hitler ma anche di Stalin).
Non è ragionevole equiparare i due contributi.
Prima di tutto, perchè Auschwitz fu liberata dai russi ma con camion, benzina e acciaio americani, mentre Dachau  e 
Mauthausen furono liberati dagli USA autonomamente, da questo punto di vista.
Secondariamente perchè, se ad esempio avete letto 'Vita e Destino' di Vasilij Grossman, l'equivalenza tra Nazismo e Stalinismo è pressochè completa.
E se Grossman non vi aiuta a chiudere la faccenda io non sono in grado di farlo meglio.
Capisco che, in assenza di un substrato culturale di Storia Militare della Seconda Guerra Mondiale, questi ragionamenti possano sembrare insufficienti ad una netta affermazione teorica del ruolo americano nella vittoria.
Ma all'ignoranza c'è rimedio: si studia.
All'arroganza ideologica un po' meno.

Bibliografia minima:

Vita e Destino, Uno Scrittore in Guerra, di Vasilij Grossman;
La Grande Guerra Patriottica dell'Armata Rossa, di Glantz-House;
Sospetto e Silenzio, Orlando Figes;
Il Grande Orso in Guerra, McNab;
Storia Militare della Seconda Guerra Mondiale, Liddel Hart;
Russia in guerra, Overy;
Inferno. Il mondo in guerra 1939-1945, Hastings

26 gennaio 2022

Perchè gli Alleati non bombardarono Auschwitz?

L'anno scorso, per la Giornata della Memoria, ho proposto sui social un percorso di riflessione fatto con le copertine di vari libri a tema.

Quest'anno ho deciso di proporre un argomento un po' particolare.

Perchè gli Alleati non bombardarono Auschwitz?

Se cercate su google vi ritroverete un bel po' di risultati in italiano.

Ci sono diversi punti di vista e varie sfumature sul perchè gli Alleati non attaccarono praticamente mai la macchina dello sterminio nazista.

Ma, più o meno, la conclusione è la stessa: benchè nel corso degli anni di guerra i vertici del potere alleato fossero diventati sempre più consapevoli dell'Olocausto in essere, semplicemente, non misero tra gli obiettivi primari la salvezza degli ebrei o, come dichiarò il vice-primo ministro britannico Clement Attlee: «L’unico rimedio reale alla pesante politica nazista di persecuzione razziale e religiosa consiste nella vittoria degli Alleati. Ogni risorsa deve essere impiegata in vista di questo obiettivo supremo».

Vi lascio scegliere tra il complesso di motivazioni che più vi soddisfano:

*  la volontà di evitare che il conflitto si trasformasse in una guerra a difesa degli ebrei;

* l’antisemitismo che circolava nelle grandi democrazie dell’epoca (e, aggiungo io: perchè, ora è diverso?);

* il semplice dato di fatto che la salvezza degli ebrei non era fra gli obiettivi prioritari degli Alleati.

Non affermo che questo mix di motivazioni sia falso.

Tuttavia, ne propongo una più semplice, non esclusiva delle precedenti, ma più basilare.

L'impossibilità pratica.

In tutti gli articoli e i libri che ho consultato non ho trovato praticamente mai riferimento a come si effettuava un bombardamento aereo durante la Seconda Guerra Mondiale.

Sfruttiamo la mia piccola competenza di ingegnere aerospaziale (nonchè di modellista e modesto appassionato di Storia dell'Aviazione).

Partiamo dalla Geografia:

Ci sono circa 1400 Km in linea retta tra gli aeroporti su cui facevano base i bombardieri alleati e la regione polacca di Auschwitz.

Ma i bombardieri dovevano radunarsi dopo il decollo e, per scansare concentrazioni di contraerea  e radar tedeschi, non procedevano di certo in linea retta dagli aeroporti inglesi all'obiettivo: in pratica, per raggiungere un obiettivo distante 1400 km si doveva avere carburante per farne molti di più.

Prima di tutto si deve parlare dei principali tipi di bombardiere usato dagli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale.

Dividiamoli prima in base al peso e al numero di motori.

C'erano i Bombardieri Pesanti, quadrimotori: il B-17 e il B-24 Americani, il Lancaster Inglese.

B-17 (a sinistra) e Lancaster (a destra)

Il Bombardiere Notturno Lancaster

La grande stiva bombe del Lancaster

Il B-17

La più piccola stiva bombe del B-17 USA


Potevano senz'altro raggiungere Auschwitz dalle basi inglesi o da quelle dell'Italia meridionale ma con un carico di bombe ridotto: ad esempio, il B-17 con 3,600kg di bombe aveva un raggio d'azione pratico di circa 700 km, l'ideale per fare Inghilterra-Berlino e ritorno con qualche deviazione per evitare le zone più difese. 

Quindi, per raggiungere Auschwitz il carico bellico sarebbe stato minimo e, in pratica, si era ai limiti del raggio d'azione.

Poi, un maggior numero di Bombardieri Medi e Leggeri, non sto ad elencarne i modelli.

Dotati di due motori erano adoperati per attacchi a bassa quota ma a breve raggio.

Erano, inoltre, molto meno armati dei bombardieri quadrimotori.

E qui ci tocca la seconda (ed ultima) classificazione.

I bombardieri diurni e quelli notturni.

Iniziamo da questi ultimi per scartarli subito dalla nostra disamina:

fin dalle prime fasi della guerra gli Inglesi avevano tentato di attaccare la Germania con l'unica arma a disposizione: l'aviazione. Purtroppo, attaccare di giorno le fabbriche e gli obiettivi militari si dimostrò impossibile: i bombardieri, privi di scorta (all'epoca gli spitfire inglesi non avevano nemmeno il raggio d'azione per arrivare fino a Parigi, figuriamoci a Berlino), venivano letteralmente macellati dagli intercettori della Luftwaffe. Quindi, gli inglesi decisero immediatamente di abbandonare ogni velleità di attacchi diurni agli obiettivi militari e si concentrarono sul bombardamento a tappeto delle città tedesche (e italiane) effettuato di notte. Le perdite di bombardieri rimasero comunque alte e a mala pena sopportabili.

E' evidente che questo tipo di bombardamento è inutile sia per distruggere le ferrovie che i forni crematori e le camere a gas.

Quindi, togliamo pure gli inglesi dal menu e concentriamoci sugli americani.

La dottrina del bombardamento strategico USA (figlia delle idee di un italiano, il Generale Dohuet) prevedeva di attaccare con massicce formazioni di bombardieri pesantemente corazzati ed armati  di numerose torrette difensive munite di mitragliatrici pesanti gli obiettivi militari tedeschi con la maggior precisione possibile per quei tempi.

I bombardieri USA, quindi, trasportavano un carico bellico inferiore a quelli inglesi ma avevano molte più mitragliatrici e corazzatura. Ad esempio, il Lancaster aveva 7 membri di equipaggio e 8 mitragliatrici leggere, il B-17, la fortezza volante, ne aveva 13 pesanti e 10 uomini di equipaggio.

I bombardieri viaggiavano in formazione creando una falange di mitragliatrici pesanti.

Ma fu un massacro lo stesso.

La Luftwaffe, fino a quando non arrivarono caccia di scorta a lungo raggio a cambiare le carte in tavola (in ordine: P-38, P-47 e il definitivo P-51) inflisse  perdite disastrose alle flotte di bombardieri USA (e di fatto bloccò l'offensiva aerea americana).

Parliamo del 25% di perdite per certe singole missioni. Giusto per darvi un termine di paragone, lo sbarco in Normandia sulla spiaggia francese di Omaha comportò per gli alleati un tasso di perdite del 6,76%.

E agli equipaggi dei bombardieri erano richieste 25 missioni di guerra prima di poter tornare a casa.

Certo, non sempre il tasso di perdite era così disastroso, ma per arrivare al 7% (più o meno quello degli americani il giorno dello Sbarco in Normandia) dovettero arrivare i caccia di scorta a Lungo Raggio P-51 Mustang nella primavera del 1944.


Come evidente Auschwitz era al limite del raggio d'azione dei bombardieri alleati

C'è, quindi, un elemento 'umano' nella decisione di non attaccare i campi di sterminio in Polonia

Date un occhio ai film come "Suprema Decisione" con Clark Gable (che sui B-17 combattè davvero) o "Cielo di Fuoco"  con Gregory Peck.

Le perdite tra gli equipaggi di bombardieri erano pesantissime, l'ho già scritto.

Eppure...

I raid erano accuratamente preparati: analisi delle foto della ricognizione, determinazione del tipo di bombe necessarie per l'obiettivo specifico, analisi e rotte per evitare la contraerea e soprattutto: le ragioni dell'attacco. Non si poteva semplicemente dire agli equipaggi (e su ogni aereo c'erano 10 persone): "Ragazzi, sganciate le bombe sul punto x della mappa e buonanotte". Si ragionava così: "Ragazzi, oggi si va a Schweinfurt, se distruggiamo queste fabbriche, anche se un quarto di voi morirà, ne varrà la pena perchè paralizzeremo per mesi l'industria bellica tedesca".

suona un po' diverso da:

"Ragazzi, oggi si va ad Auschwitz a distruggere binari e alcuni edifici, anche se metà di voi morirà, ne varrà la pena perchè, boh, non mi hanno detto il perchè".

Ricordiamo anche che durante la Prima Guerra Mondiale la propaganda alleata contro la Germania 'esagerò' con la descrizione delle atrocità tedesche contro i civili belgi col risultato che, dopo che si scoprì che, appunto, era tutta propaganda, durante la Seconda Guerra Mondiale tra gli alleati occidentali certe affermazioni sui crimini di guerra nazisti erano accolte con relativo scetticismo.

Ora, chiedere agli equipaggi delle fortezze volanti di andare incontro a missioni suicide per un obiettivo 'incredibile' come un campo di sterminio non sarebbe stata una buona idea...

Avrebbe implicato, da parte del governo USA, rendere pubbliche le informazioni sullo sterminio degli ebrei e non oso immaginare che cosa sarebbe successo dopo sui campi di battaglia, ad esempio ricordo che Hitler si rifiutò di usare il gas nervino (scoperto dai tedeschi) e un sacco di soldati tedeschi furono ben lieti di arrendersi agli americani invece di combattere fino all'ultimo, cosa che sarebbe probabilmente successa se gli alleati avessero diffuso certe informazioni.

Inoltre, la missione per bombardare Auschwitz sarebbe stata davvero suicida con un tasso di perdite, data la distanza, anche maggiore del catastrofico 25% di cui sopra.

I caccia di scorta P-51, infatti, potevano scortarli fino a Berlino ma non oltre. E questo solo per pochi mesi utili, per gran parte del tempo di funzionamento di Auschwitz di caccia di scorta a lungo raggio per i bombardieri non ce n'erano punto.

E una volta arrivati su Auschwitz questi bombardieri decimati dalla Luftwaffe, dalla Flak, sparpagliati per il cielo e sotto attacco degli intercettori con a bordo solo pochissime bombe data la distanza dalle basi cosa avrebbero dovuto fare?

Bombardare le ferrovie da 10mila metri? Ma il danno sarebbe stato irrisorio (i binari sarebbero stati colpiti sì e no da 1 bomba su 100, ossia dal carico bellico tipo di 25 bombardieri e in un unico punto) e riparabile in poche ore: sappia il lettore interessato che per paralizzare il traffico ferroviario non si tenta di colpire la singola traversina con una bomba ma si usano caccia bombardieri per distruggere le locomotive... Cosa che gli alleati fecero fin dal primo momento in cui i caccia bombardieri di autonomia e armamento adeguato comparvero negli arsenali, ossia circa dal 1943 ma in Francia e Italia non certo in Germania e men che mai in Polonia.

Oppure bombardare a tappeto il campo senza nessuna velleità di attacco di precisione.

Servivano mille bombardieri per distruggere il centro di una città (in Germania Occidentale, quindi con pieno carico di bombe e caccia di scorta). Quanti ne sarebbero arrivati sui cieli di Auschwitz? Il meglio che ci si sarebbe potuti aspettare (io ad Auschwitz ci sono stato ed è tutto meno di un centro urbano concentrato) è di uccidere qualche centinaio di prigionieri Ebrei e qualche SS e di interrompere le attività della macchina della morte per qualche ora o per qualche giorno al massimo.

Peggio ancora se fossero stati attaccati, con lo scopo di distruggerli, i Campi (ad esempio quelli più alla portata dell'aviazione alleata, tipo Dachau): gli alleati avrebbero semplicemente sterminato le vittime dei nazisti.

E' vero che gli attacchi di estrema precisione erano possibili ma non a così tanta distanza dalle basi di partenza e non con i bombardieri pesanti: i bombardieri leggeri mosquitos riuscirono, ad esempio, ad attaccare di sorpresa un carcere della Gestapo a breve distanza dalle coste della Francia centrando solo i muri ma non avevano certo l'autonomia per arrivare fino al cuore della Polonia.

E' vero che i bombardieri pesanti B-24 effettuarono un raid sulle raffinerie di Ploesti in Romania partendo dal Nord Africa ma... fu un disastro completo, un fallimento su tutta la linea: questa missione non può certo essere usata come prova contro la decisione di non attaccare Auschwitz, semmai proprio il contrario dato che Auschwitz era ben più lontana di Ploesti dalle basi di partenza dei bombardieri.

Di fatto, la tecnologia per effettuare quel genere di attacchi (bombe a guida laser e missili a guida ottica) sarebbe arrivata solo alla fine della guerra del Vietnam, oltre 30 anni dopo.

Inoltre, è verissimo che la Luftwaffe crollò, ma alla fine del 1944, a poche settimane dalla liberazione di Auschwitz da parte dell'Armata Rossa.

E prima? 

C'è un altro fattore di cui tener conto e di cui la vox populi ignora l'esistenza: il sistema di trasporti via ferrovia dell'Europa Occupata è sempre, sempre, sempre stato attaccato dalle aviazioni degli Alleati.

Sin dal 1940.

Ma per i primi anni di guerra con efficacia limitatissima a causa della mancanza di mezzi adatti e dell'opposizione della Luftwaffe. 

Fu solo quando arrivarono al fronte cacciabombardieri con maggior autonomia e prestazioni (contestualmente ad una minore efficienza degli intercettori nazisti) che ci furono effetti pratici. I cacciabombardieri più efficaci, ad esempio i P-47, arrivarono in Europa in quantità apprezzabili nella seconda metà del 1943.

Ma fu solo nella prima metà del 1944 che gli alleati conquistarono la superiorità aerea.

Per darvi un'idea, la 15th Air Force, l'unità di bombardieri USA che combattè in Europa Meridionale, dedicò ben il 59% delle sue missioni all'attacco alle ferrovie dell'Asse, il 19% agli obiettivi petroliferi, il 14% all'industria aeronautica nazista e solo l'8% all'attacco delle truppe tedesche.

Di fatto, quindi, il sistema ferroviario nazista usato anche per lo sterminio fu sempre sotto attacco degli alleati che gli dedicarono la maggior parte delle proprie risorse di attacco

Ma nonostante migliaia di aerei persi e decine di migliaia di perdite tra gli equipaggi, la paralisi del traffico ferroviario arrivò solo nel 1945.

Per esempio: capitava spesso che i tedeschi spostassero intere divisioni da un capo all'altro dell'Europa via ferrovia. Ebbene, MAI, mai, mai, lo strapotere aereo degli Alleati riuscì ad impedire questi spostamenti, appunto, fino al 1945.

E questo, dal punto di vista inglese o americano, era un compito primario dell'aviazione che ostacolò ma non impedì mai fino al 1945 i movimenti ferroviari strategici dei tedeschi.

Quindi, è assodato che i treni che trasportavano gli internati correvano gli stessi rischi di essere distrutti di quelli che trasportavano carri armati, artiglieria, truppe e rifornimenti.

Ora, ho io una domanda per tutti i legittimi critici dei mancati attacchi aerei contro Auschwitz da parte degli Americani.

Nel Giugno del 1944 la distanza tra gli aeroporti Sovietici e Auschwitz era inferiore ai 500 km (anche 300 a voler essere precisi).

Come mai nessuno ha mai solo pensato di chiedere ai russi perchè non avessero bombardato Auschwitz?

E i russi, alle più nefande atrocità dei tedeschi, ci credevano perchè le avevano vissute sulla loro carne per 3 anni...

Poi, se chiedete a me: avrebbero dovuto provarci? Certo che sì, ma io so cose che un generale dell'USAF non sapeva, quindi la domanda non ha senso.

Sarebbe stato senz'altro possibile, pagando un prezzo esorbitante, attaccare una tantum Auschwitz, ma non impostare una campagna di bombardamenti della macchina dello sterminio.

Alla fine della fiera, il messaggio di questo post è: visto che l'oggetto del contendere è un bombardiere della Seconda Guerra Mondiale, mi volete spiegare come si fa a scriverci sopra libri e articoli senza conoscerne le basi di funzionamento?

E perchè vaneggiare di un mancato attacco degli alleati alle infrastrutture dello Sterminio quando queste (le ferrovie) erano costantemente sotto attacco con efficacia scarsissima ma crescente?

A me, conoscendo un po' di storia della guerra aerea, sembra piuttosto palese l'impossibilità pratica di una campagna di bombardamento volta a ostacolare la Shoà che si sarebbe risolta, nel migliore dei casi, un una sanguinosa (per equipaggi e soprattutto vittime) Eutanasia.

Il 6 luglio 1944 Chaïm Weitzmann, presidente dell’Agenzia ebraica internazionale, chiese agli alleati di bombardare i campi di sterminio.

Ma, ad esempio, lo sfondamento delle difese tedesche in Normandia da parte degli Alleati  alla fine del luglio del 1944 avvenne anche grazie all'uso tattico dei bombardieri strategici: 1800 B-17 attaccarono le fortificazioni tedesche in Francia.

I B-17, quindi, o aiutavano (con poche perdite) gli eserciti alleati a uscire dalla testa di ponte della Normandia  o si facevano distruggere nel vano tentativo di bloccare Auschwitz per qualche giorno lasciando ancora gli alleati in Normandia.

Insomma, io non mi permetto di giudicare la validità del lavoro di storici professionisti.

Ma, negli articoli che ho letto, non è che ci siano affermazioni contrarie alle ragioni tecniche qui esposte.

Proprio non sono considerate: carico bellico, rateo di perdite, la logistica della missione tipo di bombardamento, caccia di scorta, intercettori, dispersione del carico di bombe in funzione della quota, insomma, una completa ignoranza della tecnologia che si invoca, affermando che una cosa si poteva fare senza prendersi cura di verificarlo, tanto meno di dimostrarlo.

Così, più che Storia, è ideologia.

Studiatela prima la storia che volete raccontare.

A maggior ragione se la storia è quella della Shoà, una storia per me Sacra.



Auschwitz, foto dell'autore