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5 marzo 2022

La Cortina di Ferro, XXI Sec. Edition

Replica di mio commento Social: non so per quanto tempo continueranno le operazioni militari ad alta intensità in Ucraina, spero il meno possibile. Spero che gli Ucraini costringano Putin ad 'accontentarsi' di Crimea e Donbass salvando l'indipendenza ma ci credo poco. Quello che so è che la nostra guerra, _SENZA_ operazioni militari con Putin durerà ANNI. Per l'UE (prima ancora che per la NATO) It's a fight to death e non perchè l'autoritarismo putiniano sia incompatibile con l'UE ma perchè non c'è più modo di fidarsi di questa Russia. Per esercizio vi lascio lo schieramento del CENTAG fino alla fine degli anni '80 in Germania (l'esercizio è rintracciare l'equivalente schieramento sovietico nei paesi del Patto di Varsavia e fare il confronto di forze tra l'aggressiva NATO e la difensivissima Armata Rossa amante della pace).





Ecco. Visto lo schieramento? Ora grazie a Putin e nonostante l'opposizione dei suoi fan di fatto in Occidente ci tocca ricostruire lo stesso, solo che invece che nel cuore della Germania bisognerà schierare abbastanza truppe per difendere la nuova cortina di ferro calata tra Putin ed Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. Fino a quando? Fino a quando non serviranno più. 

PS: Nota sui 'giustificazionisti'. Ammettendo per assurdo che ci sia un fondamento di verità nelle pretese assurde che ho letto in giro:

L'invasione della Polonia del 1939 superò i difetti del trattato di Versailles del 1919. L'Operazione Barbarossa del 1941 superò la blasfema alleanza del trattato Molotv Ribentropp del 1939. Per non parlare della garanzia data all'Ucraina dalla Russia in cambio della rinuncia all'arsenale nucleare post sovietico. Per non parlare di tutte le spergiure promesse di non aggressione di Putin fino al 23/02. Coraggio, Compagni, entriamoci col cuore in questo 24/02/2022, non restiamo ancorati al 23/02

16 febbraio 2019

il trattato INF? Chi era costui? (Con colpo di Scena)

Sta passando sotto silenzio (e quei pochi che parlano sarebbe meglio che tacessero) la faccenda degli Euromissili 2.0.
Non è una questione semplice ed ha implicazioni globali.
Prima del doveroso riassunto partiamo proprio dalla cronaca: i pochi media che ne hanno dato notizia titolano più o meno così: 

"Trump ritira gli Usa dal trattato nucleare Inf (Intermediate-range Nuclear Forces) sui missili a medio raggio".

Implicando una diretta volontà degli USA di violare un trattato in vigore.
Bene, ora vi tocca il riassuntino.
Se ne volete una versione estesa e meglio scritta vi tocca comprare RID di Dicembre 2018 dove la faccenda è ben spiegata per esteso.
Lo scenario iniziale è questo (scusate se mi autocito).
Negli anni '60 la NATO programmava di reagire ad una invasione Sovietica con un uso massiccio di Armi Nucleari.
Ma i membri europei della NATO ci misero pochissimo a capire che si trattava di un bluff debolissimo da parte americana: perchè mai gli USA avrebbero dovuto sacrificarsi per la Germania Ovest, l'Italia o anche la Francia?
Se la NATO avesse reagito con un massiccio attacco nucleare contro l'Europa Orientale ad una semplice incursione corazzata verso Amburgo, ad esempio, le cose sarebbero sicuramente precipitate oltre l'orlo dell'apocalisse in poche ore.
Insomma, anche ai più guerrafondai sembrò evidente piuttosto in fretta che era una strategia assurda.
Ecco, ricordiamocela 'sta parola: assurdo.
Una situazione assurda è una in cui nessuno vorrebbe trovarsi, no?
Bene, invece quando si parla di armi nucleari la situazione assurda classica, ossia quella della capacità di ogni contendente di far fuori 2-3 volte il Pianeta Terra, è quella di maggior stabilità, quindi quella più auspicabile.
Vi sembra una follia?
Lo è.
Ma funziona.
Per tutto il tempo in cui è stata assicurata questa follia, (in inglese "MAD - pazzo" ossia Mutual Assured Distruction, distruzione reciproca assicurata) non si è sparato un colpo tra USA e URSS.
La Pace è stata garantita dall'equilibrio del terrore.
Un assurdo, sì. Che ha funzionato.
L'equilibrio del terrore, almeno localmente in Europa, scricchiolò ancora di più con l'adozione, da parte NATO, della dottrina della 'Risposta Flessibile" dato che, quella della rappresaglia massiccia, era considerata una barzelletta anche dai russi: l'occupazione di una isoletta Danese del Baltico avrebbe comportato automaticamente il lancio di tutte le armi nucleari americane, inglesi e francesi?
Quindi, cos'era 'sta risposta flessibile?
La stessa cosa della rappresaglia massiccia, ma a rate: la NATO avrebbe autorizzato l'uso di alcune armi nucleari in caso di sfondamento del fronte in Germania (quindi... armi nucleari NATO usate in Germania Ovest)  ma la conseguente rappresaglia Sovietica (sempre in Germania) avrebbe presto portato le cose all'Armagheddon ugualmente.
La goccia che fece traboccare il vaso fu quando, negli anni '70, i Sovietici iniziarono a produrre missili a raggio intermedio (gli SS20) basati su lanciatore mobile (quindi molto difficili da neutralizzare) e capaci di colpire l'Europa Occidentale distruggendo gli obiettivi in pochi minuti (c'erano circa 650 missili russi operativi, immaginatevi quante città Europee potevano incenerire.


SS20 sul suo lanciatore


Insomma, se i russi avessero attaccato con i loro SS20 l'unica possibile rappresaglia poteva venire solo dall'arsenale strategico USA con il risultato di arrivare alla fine del mondo il un quarto d'ora.
I Russi, inoltre, con gli SS20, miravano a separare gli interessi americani da quelli europei. 
In caso di sconfitta sul campo di battaglia, i governi europei potevano scegliere:
vivere sotto l'occupazione russa o...
vivere sotto l'occupazione russa in una Europa Occidentale devastata dall'uso delle armi nucleari tattiche russe e nato mentre i territori USA e Russo sarebbero stati risparmiati.
In quanto nè russi nè americani si sarebbero tirati addosso missili.
Già, perchè USA di sicuro non si sarebbero sacrificati per vendicare l'Europa accartocciata da almeno un paio di centinaia di attacchi nucleari russi e relative rappresaglie locali.
Chiaro perchè gli SS20 erano così pericolosi per i cittadini europei?
Fu così che, a fine anni '70 si decise di installare in Europa Occidentale missili che potessero bilanciare gli SS20 sovietici, missili capaci di colpire fino a Mosca, cosa che annullava il giochetto precedente: ora erano i russi quelli più minacciati dall'uso di missili tattici.
Se non vi siete già annoiati vi chiedo di prestare molta attenzione alle righe che seguono:
questi missili (i famosi Euromissili) non furono installati su decisione USA, ma su insistenza degli alleati NATO, Germania ed Italia in primis.
Questo dettaglio non è mai stato sufficientemente enfatizzato.
Furono gli europei che decisero di andare a guardare il bluff sovietico perchè volevano vivere liberi, non morire o vivere sotto il tallone d'acciaio sovietico.
Gli europei decisero di combattere per la propria libertà e lo fecero.
Certo, il KGB spese un mucchio di Soldi per la grandiosa manifestazione 'per la PACE', altrimenti nota come Marcia Perugia Assisi del 9 ottobre 1983 ma il povero Berlinguer nulla potè contro il desiderio di libertà dal giogo sovietico e anche in Italia arrivarono gli Euromissili.
Gli Euromissili riportarono la situazione in equilibrio e pochi anni dopo il castello di carte dell'URSS crollò.


Lancio di prova di un Missile Pershing II, l'Euromissile per antonomasia

La fine della guerra fredda fu preceduta, per l'appunto, (e finalmente direte voi) dal trattato INF in cui tutti i missili, nucleari e non, con portata compresa tra 500 e 5000 km, furono smantellati.
Bene, se non sono stato troppo contorto la situazione di partenza è chiara.
Credo di non sbagliarmi quando affermo che un po' a tutti è capitato di leggere o vedere video di 'nuove armi russe' che si trovano un po' ovunque: Facebook, Telegiornali, Youtube.
Ecco.
I nostri amici russi si stanno scapicollando da anni a diffondere video di nuovi prototipi di armi avanzate.
Pochi di questi prototipi arriveranno in prima linea perchè la Russia non ha la forza economica di portare a termine questi costosi progetti.
Tuttavia, alcuni di questi nuovi ordigni violerebbero (e il condizionale non è d'obbligo in questo ambito) il trattato INF.
Ad esempio l'SSC-8 (9M729 per i russi) ha, secondo molte stime,  un raggio d'azione di 1500km, violando pienamente il trattato. 
E ci sono un sacco di altri sistemi che sfiorano le distanze proibite.
Insomma, alla domanda secca se i russi violino o meno INF io risponderei di sì.
Di contro, gli occidentali, che mi risulti, non hanno costruito armi proibite.


SSC-8 russo


La situazione strategica, tuttavia, non è per niente simile a quella del 1980. Non c'è nessun rischio di avanzata dell'esercito russo oltre il fiume Reno (ma non scommetterei sul Danubio).
E allora perchè Trump se la prende tanto?
Pochi giorni fa il trattato INF è stato ufficialmente denunciato dagli USA, ossia gli americani hanno dato 6 mesi di tempo ai russi per 'discolparsi'.
Io non ho gli elementi per stabilire dove sia la verità specifica ma mi sembra piuttosto palese che i russi stiano premendo pesantemente sulle opinioni pubbliche occidentali sia con il loro muscolare approccio alla politica estera (Ucraina, Bielorussia, Georgia, ovviamente Siria, i pattugliamenti di bombardieri strategici) sia con l'ondata di fake news ed account fake sui social che stanno destabilizzando le nostre democrazie.
Il trattato INF è sicuramente obsoleto, certo, quindi perchè darsi tanta pena in merito?
I russi mica ce li hanno i soldi per piazzare seicento missili  a Est del confine bielorusso.
Beh, per quanto obsoleto, INF obbiga(va) gli USA a non sviluppare tutta una categoria di armi che le sarebbero, invece, molto utili, date le circostanze.
In Europa?
No...
Nel Pacifico: contro Cina e Corea del Nord.
Di fatto, Trump sa bene che se si tornasse agli Euromissili  sarebbe Putin quello fregato.
Forse vuol semplicemente che i russi cedano e facciano a loro volta pressione sulla Cina perchè è proprio la Cina il più grave problema militare USA.
Senza entrare nei dettagli (altro che logorrea, ci vorrebbero centinaia di pagine) i cinesi hanno una gran quantità di armi che il trattato INF proibisce.
Ma non lo hanno mica firmato.
Alcuni di questi ordigni sono davvero pericolosi per le portaerei USA e per la catena di basi americane nel Pacifico.
Si vocifera, addirittura, che i cinesi abbiano davvero messo a punto un missile balistico antinave progettato per affondare una portaerei USA con un solo colpo.


il missile cinese DF21-D ammazzaportaerei (se funziona)
  


La mossa di Trump, quindi, è il classico due piccioni con una fava: mettere pressione ai russi e ai cinesi con lo stesso strumento.
Pur non avendo nessuna simpatia per il Presidente USA devo però ribadire con forza che la violazione è Russa e non sono gli USA ad aver iniziato la contesa.

12 novembre 2013

La Terza Guerra Mondiale: Teatro Europa

Ok, questo sarà un post un po' insolito, ispirato, probabilmente, dalle elezioni regionali, dal congresso PD o, che so, dalla devastante sensazione che l'Italia sia l'ultimo paese superstite del Patto di Varsavia...
Sarò logorroico, anche secondo i miei standard, siete avvertiti.
Parliamo di Terza Guerra Mondiale.
Ma non quella economica attualmente in corso, parliamo di quella mai combattuta tra NATO e Patto di Varsavia.
Come al solito le fonti principali faranno riferimento a wikipedia.
Iniziamo a delimitare un po' il campo: non ci occuperemo, in questo articolo, di cose alla "The Day After" o "Alba Rossa".
Anche se, con orrore, dovremo considerare l'uso di scenari nucleari, resteremo il più possibile nell'ambito raccontato nel romanzo "Uragano Rosso" di Tom Clancy e in vari saggi di fantapolitica, come "La Terza Guerra Mondiale" di John Hackett.
Ora, non mi metterò, qui, a snocciolare cifre e a fare elenchi di divisioni e piani di battaglia.
Quello che mi interessa è ricordare a tutti un pezzettino di Storia che fa da fondamenta al nostro quotidiano e che sembra negletto nel sentire comune.
Dunque, da dove cominciare?
Per prima cosa da un invito a farvi un bel giro su wikipedia e leggervi le voci relative alla Guerra Fredda, a NATO e a Patto di Varsavia
Per capire meglio certe mie affermazioni, poi, sapere anche come sono andate le cose durante la Seconda Guerra Mondiale da un punto di vista militare sul Fronte Orientale non guasterebbe, eh!
Ero ragazzino negli anni 80 e ricordo bene la dicotomia tra la retorica filosovietica allora (allora?) spacciata per pacifista e la terrorizzante prospettiva di un'armata corazzata gigantesca accampata senza soluzione di continutià dal Mare del Nord al Mar Nero pronta ad invadere l'Europa Occidentale.
Per non parlare dell'angoscia generata da The Day After riguardo l'Olocausto Nucleare: ancora ho gli incubi almeno un paio di volte all'anno e non scherzo.
Insomma, io ricordo benissimo di aver avuto nove anni e di sapere che a due passi da casa mia c'era un bersaglio primario del Patto di Varsavia: l'aeroporto di Gioia del Colle ... Eccovi qui sotto una simulazione di quello che sarebbe l'effetto di una bomba all'idrogeno da 1 Megaton sulla base aerea pugliese al netto di onda d'urto e fallout radioattivo, in genere una scia che si muove dal punto di impatto verso est ...




Se volete "divertirvi" a nuclearizzare una città e vedere che effetto che fa potete trovare quello che vi serve qui.
Torniamo a bomba...
Dal 1945 al 1990 l'Unione Sovietica e i suoi alleati soggetti del Blocco Orientale (Germania Est, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria) schieravano sui confini dell'Europa Occidenale un esercito grosso modo tre volte più grande di quello schierato dalla NATO.
Questa è una semplificazione, molte divisioni erano di seconda qualità, a effettivi incompleti  fino all'eventuale mobilitazione generale e/o con equipaggiamento di vecchia generazione, tuttavia, dato che in molti eserciti NATO le cose andavano più o meno allo stesso modo può essere accettata in prima approssimazione.
Gli eserciti del Patto di Varsavia sono andati via via crescendo nel corso del tempo fino ad arrivare, poco prima del crollo del regime sovietico ad una massa di qualcosa come duecentocinquanta divisioni (210 sovietiche) contro una settantina della NATO (facciamo 90 includendo anche le truppe USA dall'altro lato dell'Atlantico).
Ecco qua un'infografica valida per la metà degli anni '80.



Ma le cose stavano davvero così?
No.
Sveliamo il thriller e poi lo spieghiamo, va.
Dunque, è mia ponderata e fondata opinione che l'URSS e i suoi alleati sarebbero stati sì e no in grado di difendersi in caso di conflitto convenzionale.
E, di questo, i leaders sovietici erano pienamente consapevoli.
Infatti, mi duole dirlo, quando dopo la caduta del muro di Berlino sono venuti alla luce i piani di guerra del Patto di Varsavia, praticamente nessuno prevedeva azioni difensive (quindi la 'propaganda capitalista' degli anni '80 diceva il vero) e nessuno prevedeva di invadere l'Europa Occidentale senza un massiccio uso di armi nucleari.
Le fonti online  (cito solo wikipedia ma con un po' di sforzo potete cercare anche voi) sono concordi: prospettive di successo senza armi nucleari i sovietici non ne vedevano proprio.
Ma come, avevano una superiorità numerica schiacciante e potevano ricevere rinforzi dal cuore dell'URSS in una notte di treno (mentre dagli USA i carri armati dovevano arrivare attraversando l'Atlantico infestato da sottomarini russi e sotto la minaccia di bombardieri a lungo raggio, viaggio che sarebbe durato almeno una settimana), perchè iniziare la 'liberazione dei popoli oppressi dal capitalismo' con una scarica di esplosioni atomiche?
Vediamo qualche cartina d'esempio tratta proprio dalle fonti scoperte dopo la caduta del Muro di Berlino:


i piani cecoslovacchi del 1964



ed i piani generali per gli anni ottanta che furono testati in un'esercitazione denominata
 "7 giorni fino al fiume Reno", la seconda immagine riguarda il dettaglio dei compiti specifici dell'esercito polacco.

Ironia della sorte, in ultima analisi, lo slogan pacifista "Meglio Rossi che morti" che invitava ad una resa incondizionata in caso di attacco sovietico, non aveva alcun senso, dato che si sarebbe morti tutti nei primi minuti di quell'attacco.
Effettivamente, siamo di fronte ad un bel dilemma.
Che ha una spiegazione semplice: quasi sicuramente, in effetti, tutto l'intero apparato bellico dell'URSS, la retorica, i piani di attacco nucleare, erano un completo bluff destinato a scopi di conservazione del potere interno.
I Leaders Sovietici potevano anche consentire che si mettessero per iscritto farneticazioni come l'uso di armi nucleari tattiche. Ma sapevano bene che lanciare anche solo una manciata di armi nucleari nel cuore dell'Europa avrebbe portato, in poche ore, ad un olocausto nucleare globale.
Semplicemente, speravano che il muro di carri armati preservasse l'URSS dai nemici esterni e interni.
E per una quarantina d'anni ha funzionato.
Ora, il lettore potrebbe subito opporre l'obiezione della mancata opzione di una guerra completamente convenzionale.
Certo, difficilmente, negli anni '80, la NATO avrebbe usato per prima le armi nucleari sul proprio territorio (mentre non era così dal 45 agli anni 60 inoltrati, quando era la NATO a prevedere, in caso di aggressione anche solo convenzionale sovietica, una massiccia rappresaglia nucleare).
E allora?
E allora i leaders sovietici erano ben consci anche dell'efficienza pratica delle proprie gigantesche forze armate.
Per prima cosa, sapevano bene che degli eserciti delle 'nazioni sorelle' del Patto di Varsavia c'era ben poco da fidarsi, anzi, in caso di guerra era meglio che se ne stessero in caserma senza munizioni circondati dai battaglioni del KGB.
Forse forse i tedesco orientali potevano essere usati, ma non ce li vedo i Polacchi fare altro che sparare ai russi...
Poi, data la stessa struttura dell'Armata Rossa, in cui i fenomeni di nonnismo erano addirittura incoraggiati dagli ufficiali (sempre per motivi politici), non è che ci fosse poi tanto da aspettarsi nemmeno dai reggimenti della Guardia Sovietica: durante l'invasione della Cecoslovacchia certi ufficiali sovietici, di notte, dormivano dentro i carri armati chiudendosi a chiave e lasciando fuori gli equipaggi che temevano più degli insorti cecoslovacchi...
Per non parlare del nepotismo istituzionalizzato condito da selezione mediante criteri di affidabilità politica che rendevano promozioni e incarichi la posta di un logorante duello tra veri e propri feudi di potere nella casta degli ufficiali. 
Invariabilmente, le carte dimostravano che le truppe erano disciplinatissime (mentre ordinariamente regnava il caos nelle camerate), indottrinate (questo magari era vero) e che tutti i carri armati erano efficienti e lustri mentre si sa che ne funzionava al meglio uno su tre.
Ora, magari un giovane ufficiale orgoglioso della sua tessera del Partito poteva anche ignorare certi fatti, ma dubito che fossero ignoti al Politburo...
Infine, il lato tecnico della faccenda.
A parte i famosi carri armati T-34 della Seconda Guerra Mondiale, l'universale AK-47 e il MiG 15 della Guerra di Corea, è difficile individuare nella macchina militare Sovietica, soprattutto nei primi anni '80 del Secolo Scorso, un sistema d'arma integrato capace di surclassare gli equivalenti occidentali anche in caso di notevole superiorità numerica.
Queste, ovviamente, sono affermazioni "a posteriori". Vi garantisco che nel 1985 il sottoscritto considerava il MiG-25 come una specie di spauracchio finchè, quando un paio di lustri dopo ho avuto modo di confrontarmi con fonti di origine anglosassone ho scoperto che un gran numero di osservatori occidentali già nella prima metà degli anni '80 avevano scoperto il bluff sovietico e il controbluff del complesso militare industriale occidentale che 'pompava' la minaccia sovietica per garantirsi ordinativi.
Suggerisco la lettura di "La Minaccia: dentro la macchina militare sovietica" di Andrew Cockburn, un impegnativo volume che spiega come, alla fine della fiera, non solo il gigante aveva i piedi d'argilla nel suo complesso, ma che anche le sue singole cellule non erano questo gran che:

Quanti carri armati M60 Patton o M1 Abrams sono stati distrutti da un Tank T-72?

Quanti F-16 israeliani sono stati abbattuti da  un Mig-23 siriano?

La risposta è semplice. Praticamente Zero.
Anche per un distratto osservatore contemporaneo dovrebbe essere chiaro che, a livello di aerei e carri armati, non c'è confronto tra equipaggiamento sovietico e occidentale inteso come F-15/F-16 vs MiG23/25 e M1 vs T-72.
Il destino delle forze armate siriane negli scontri con gli israeliani è un esempio concreto.
Del resto, ad esempio, il carro armato T-72 ha un sistema automatico di caricamento del cannone che tende a malfunzionare strappando via il braccio del cannoniere usando l'arto strappato al posto del proiettile. Molti equipaggi di T-62 siriani sul Golan sono morti soffocati nel proprio carro armato a causa di un sistema di ventilazione insufficiente (e che, in teoria, è progettato per consentire la sopravvivenza per giorni in un ambiente contaminato da radiazioni e gas nervini...).
Nessun pilota di caccia americano ha mai avvistato, durante la guerra del Vietnam, un MiG a più di 120 Km dal proprio aeroporto di partenza, dato che il raggio d'azione pratico dei MiG è raramente superiore ad un terzo di quello teorico.
Il famoso MiG 25 capace di superare Mach 3 e che ispirò un bel film di Clint Eastwood, aveva un'autonomia di poco più di 600 km reali e non aveva nessuna capacità di combattimento manovrato.
Altri esempi? La forza d'elite dell'aviazione sovietica, la PVO, ha fallito nell'intercettare il Cessna di Mathias Rust che riuscì ad atterrare sulla Piazza Rossa ( e se fosse stato un missile da crociera a testata nucleare?) Per non parlare dell'abbattimento del volo 007 della Korean Air Lines: a parte la tragedia umana per l'assassinio a sangue freddo di 269 innocenti, ben 4 intercettori supersonici si alzarono in volo per inseguire un aereo civile grosso e lento che volava ignaro di tutto ad alta quota in bella vista, ma solo 1 di questi caccia raggiunse il Boeing, gli altri fallirono l'intercettazione. 
E se fosse stato un bombardiere supersonico B1 in volo a bassa quota? 
Per non parlare dei servizi logistici sovietici, insomma il trasporto di gasolio, cibo, munizioni e rinforzi, strutturati all'incirca di un terzo di quelli occidentali... 
Gli esempi di inefficienza tecnica di carri armati, aerei e navi sovietiche potrebbero occupare centinaia di pagine, roba da far sembrare gli F-35 più performanti dell'Enterprise... 
Ma credo di aver dato un'idea.
Si badi bene, non sto sostenendo che l'esercito sovietico fosse una barzelletta. 
Sto affermando che in tempo di pace viveva in una forma di anarchia organizzata in cui i soldati di leva erano sottoposti ad angherie da parte degli anziani e gli ufficiali avevano altro da fare che prepararsi alla guerra vera.
C'era il caso che una volta distribuite le munizioni nelle compagnie meno coese ci si sparasse a vicenda. E del resto quello che è successo in Cecenia dove i sergenti vendevano le reclute ai ribelli è conferma sufficiente.
Sto affermando che per far fuori una compagnia di 12 carri armati tedeschi Leopard2 probabilmente non sarebbe bastato un battaglione di 40 carri armati T-72 e forse nemmeno un reggimento...
Tutte cose che hanno la loro importanza in un conflitto che poteva durare sì e no un mese.
La leadership sovietica queste cose le sapeva bene e le va riconosciuto di aver fatto, tutto sommato, la sua parte per evitare che il pianeta diventasse un cumulo di macerie radioattive.
Ah, ovviamente il tutto vale anche per le armi nucleari. 
Sfortunatamente su 1100 ICBM, per esempio, credo che sì e no i 300 nominati in The Day After si sarebbero levati in volo, una percentuale bassina ma, parlando di armi nucleari, più che sufficiente per far estinguere l'umanità...
Quindi no, una guerra nucleare non sarebbe stata vincibile da parte degli USA in nessun caso.
Trovo interessante che un falco come Tom Clancy e una colomba come Andrew Cockburn, ragionando fuori da schemi ideologici, alla fine siano giunti ad una medesima conclusione: alla fine le capacità operative dell'Armata Rossa non erano sufficienti a garantire la vittoria Sovietica sul campo di battaglia del Teatro Europa.
Ma se, per esempio, i falchi del Cremlino avessero fatto fuori Gorbacev e deciso di tagliare il nodo gordiano del confronto con l'Occidente invadendo i paesi della Nato come sarebbero andate le cose?
Come scrivevo prima, sempre quando ero ragazzino lessi un saggio di fantapolitica "La Terza Guerra Mondiale" di John Hackett, in cui i Sovietici pianificano una campagna quasi completamente convenzionale, usando, però, aggressivi chimici.
I sovietici, dopo un successo iniziale travolgente, si trovano logorati a causa delle loro insufficienze logistiche e della mancata conquista della superiorità aerea. Eccovi le cartine che tanto mi affascinarono all'epoca, tenete presente che era praticamente 'cronaca':



La Distribuzione  iniziale delle forze Sovietiche



Il Piano di Guerra Sovietico



inizia l'avanzata


in quattro giorni il Reno è raggiunto in Olanda


l'avanzata sovietica è bloccata ovunque


L'offensiva verso sud della 20° Armata della Guardia Sovietica è bloccata dall'aviazione NATO, contemporaneamente inizia la controffensiva NATO verso Brema con crollo del fianco destro Sovietico e fine delle ostilità


Ecco, io credo che le cose potevano anche andare così. Certo, molto sarebbe dipeso da chi avesse sferrato il primo colpo nella guerra aerea e da fattori politici diversi: ad esempio, la Romania non è mica detto che si sarebbe schierata con il Patto di Varsavia.
Una cosa, però, è certa.
Le moderne armi convenzionali sono di gran lunga più devastanti di quelle della Seconda Guerra Mondiale, quindi della Germania non sarebbe rimasta pietra su pietra anche nell'improbabile caso in cui gli eserciti contrapposti si fossero comportati decentemente verso i civili e non avessero usato nè armi chimiche nè armi nucleari.
Ci sarebbe molto altro da aggiungere, ad esempio:
i videogames che trattano dello stesso argomento;
La guerra nell'aria e sui mari;
Il ruolo dell'Italia.

Insomma, possiamo perderci un po' di tempo alla ricerca del perchè qualcosa che era dato per inevitabile, imminente e certo, poi, alla fine, non si è affatto verificato...

24 settembre 2011

Antipatici dettagli su guerre e paci

Marcia della Pace.
Mai partecipata ad una.
Cioè, mi sarebbe piaciuto tanto andarci, soprattutto col Clan.
Cinquant'anni fa si svolse la prima edizione.
Certo, è antipatico ricordare che fu un'iniziativa fortemente voluta più a Mosca, nel quartier generale del Comitato per la Sicurezza dello Stato ( alias KGB ) in funzione antiamericana che altrove, ma oggi le cose non sono certamente come allora.
E di merce della Pace ce ne vorrebbe più di una.
Perchè le 'Paci' necessarie non sono solo quelle banalmente evidenti a causa del suono del cannone delle tante Guerre a cui si contrappongono.
Prima di tutto ritengo che si debba far pace col nostro stesso intelletto.
Quando si parla di Pace, Pacifismo e Non violenza, purtroppo, in Italia si parte spesso da degli assunti pregiudizievoli che non tengono conto della realtà.
Io credo che i lettori di questo blog abbiano ben in mente che sono un uomo di Sinistra, pacifista, nonviolento credo dall'età di 12 anni. Sono favorevole alla creazione di uno stato Palestinese, ero contrario all'intervento in Iraq e ascolto De Andrè, quindi ho tutte le crocette al posto giusto nella lista del perfetto radical chic.
Tuttavia, forse per i miei studi storici, sin dall'età della ragione gli slogan pacifisti mi hanno  convinto solo in parte. 
E il disgusto per la violenza e la guerra non mi è venuto tanto dalle varie manifestazioni a cui ho partecipato, ma proprio dalla lettura delle testimonianze di guerra.
Forse, come ho scritto nelle prime righe di questo post, certe prese di posizione mi sono sempre apparse artificiose solo perchè ben conscio dell'origine cekista di gran parte del movimento pacifista nostrano.
Insomma, io sono comunista, mica sovietico: e per me l'URSS è stata la tomba del comunismo, non la sua culla: dal KGB non poteva nè può venire nulla di buono.
E tra NATO e Patto di Varsavia non ho mai avuto dubbi su dove schierarmi.
A parte il fatto che scommetto quello che volete che, se l'Italia fosse stata invasa dalle truppe  Dei vari Fronti Ucraini dello scacchiere sud ovest dell'immenso esercito meccanizzato sovietico non ho assolutamente dubbi su chi poi si sarebbe fatto carico della resistenza. Non certo i giovani democristiani. Sarebbero stati i comunisti. E non lo penso solo io: c'è un delizioso racconto di Guareschi ( dico, Guareschi ) in cui Don Camillo, avuta la notizia dell'invasione Sovietica, si asserraglia in canonica temendo Peppone per poi scoprire che proprio Peppone e i suoi si sono fatti ammazzare combattendo i T-55 russi.
E se lo anche pensava Guareschi negli anni '60 sono abbastanza sicuro di me in questo pensiero.
Quindi ho sempre trovato al limite del salto logico le posizioni del movimento pacifista dell'epoca: i Russi schieravano gli IRBM nucleari in Germania Est e Polonia? No ai Pershing USA schierati in risposta, ma neppure una sola voce a chiedere il ritiro dei missili sovietici.
Il motivo che ho ascoltato negli ultimi 20 e passa anni è sempre stato: "No alla guerra senza se e senza ma". Aggiungo io: guerra occidentale. 
E fin qui mi sta anche bene. Tuttavia, mai che io abbia potuto leggere di un'alternativa.
Le bombe non sono la risposta, d'accordo, ma un'alternativa?
Mai letta.
Mai.
Dalla prima guerra del golfo in poi.
Soluzione 'alternativa' dei pacifisti?
Mai sentita.
Anzi, mai neppure letto nulla, una riga che sia una, sulle stesse fonti che quotidianamente mi informano delle violenze israeliane. 
Siria: soluzione 'alternativa' dei pacifisti?
Ma perchè le solite fonti che condannano le rappresaglie israeliane ad Hamas non spendono verbo sulla Siria? Ci sono stati forse più morti in Siria in questi mesi che in tutte le intifade!
Silenzio.
E i bombardamenti sul Kurdistan da parte degli amici turchi? 
Ma già, i turchi hanno un bel bonus freedom flottilla da scontare e hanno espulso l'ambasciatore israeliano, quindi per un pezzo sono tra i buoni.
E' questo che mi sconcerta.
Mentre si accusano gli USA di usare doppio peso e misura con Israele si fa esattamente lo stesso nello stesso istante.
Bispensiero berlusconiano anche questo?
La guerra non è mai una soluzione. Cavolo ditelo alle democrazie europee, (ri)nate solo in seguito all'intervento USA contro il Nazismo e alla sua prosecuzione de facto in funzione antisovietica fino agli anni '80.
Ma anche se fosse, quale sia l'alternativa non è dato saperlo.
Il meglio che si può ottenere è: "Bisogna eliminare le condizioni di ingiustizia e sofferenza che generano i conflitti".
Certo, ad esempio, io non ho dubbi sul fatto che se in Palestina si raggiungesse finalmente una situazione dignitosa per quel popolo i germi di altre violenze e delle motivazioni di parte del terrorismo islamico sarebbero stroncati sul nascere.
Iran permettendo, ovviamente.
L'ingiustizia è causa prima di violenza, tra i piccoli come tra i grandi del mondo.
E su questo si deve sempre lavorare.
Ma è un discorso preventivo, su cui in ogni caso dubito che si stia facendo alcunchè a livello internazionale: si pensi all'Africa e all'Asia centrali, per non parlare della Somalia e della terribile carestia lì in corso. 
Oppure mi si cita Ghandi come esempio di nonviolenza vincente:
ma Ghandi non si contrapponeva ad Hitler, lottava contro Churchill! Se i nazisti fossero arrivati in India voglio proprio vedere la non violenza dove li avrebbe portati, i poveri indiani, a contrapporsi non alle Irish Guards ma magari alla Divisione SS Leibstandarte.
E di esempi di Pace senza se senza ma applicati ne abbiamo un bel po': Il Trattato di Monaco, che consegnò la Cecoslovacchia ad una debole Germania a causa delle pavide opinioni pubbliche occidentali stremate dalle conseguenze della Grande Guerra, per non parlare del bell'esempio di Srebrenica nelle guerre Yugoslave per restare nel vicinato.
O del genocidio in Ruanda.
In un mio precedente post ho analizzato cosa fa un paese Serio, Pacifico e Neutrale come la Svezia per difendersi raffrontando la sua aviazione a quella del bel Paese.
In tempi di crisi, i 27 miliardi di € che spendiamo per la difesa non sono noccioline. 
Ma siamo sicuri che il problema sia quello? Eliminiamo le armi ( occidentali ) ed avremo la Pace, ossia la sicurezza la dignità e la prosperità per tutti?
Qualunque sia l'obiettivo dubito che possa essere raggiunto mettendo in campo salti logici.
No alla guerra in Libia, ok, daccordo: ma voglio il piano.
Voglio la vostra procedura dettagliata.
Esigo di sapere come si deve operare.
Altrimenti "No alla guerra" è un'affermazione sterile un po' come sentir dire a Marchionne "no alla disoccupazione" mentre chiude Termini Imerese.
Serve molto di più per questa e le prossime marce della Pace.
Serve qualità e precisione.
Concretezza su obiettivi e soprattutto sugli strumenti.
In questo paese gli obiettivi si leggono chiari e limpidi, ideali e perfetti.
Ma i mezzi e gli strumenti sono le cenerentole della dialettica.
Solo che gli strumenti della Nato sono chiari e noti. Quelli della marcia della Pace ancora sconosciuti. Questo deve cambiare.
Non per altro: perchè senza strumenti di Pace prevale la Guerra.