30 settembre 2023

Su-25 Frogfoot: mirror, mirror

Confrontate questi due disegni:






Che ve ne pare?

Penso che, anche ad un occhio inesperto, sia evidente la somiglianza tra i due aerei.

Quello in altro è il prototipo di assaltatore americano, l'Y-A9, l'aereo perdente del concorso che avrebbe poi portato la nascita del famigerato A-10 Thunderbolt II. Volò nel 1972.

Quello in basso, invece,  è il Su-25 Frogfoot in codice NATO, corvo per i russi, un aereo d'assalto sovietico che ha volato per la prima volta nel 1975.

Nello scorso articolo ho parlato di 'politica dello specchio', magari dovrei dare una piccola spiegazione in merito.

Dunque, per 'politica dello specchio' si intende la tendenza dei sovietici ad 'imitare' a specchio, appunto, gli aerei americani.

La faccenda è più propagandistica che effettiva, ma una certa tendenza a copiare gli occidentali è innegabile.

Francamente, non posso mica dar torto ai sovietici che mandarono giù un po' di orgoglio ma adottarono soluzioni più avanzate.

Non sempre: ho parlato in passato della balzana idea occidentale di usare solo primitivi missili aria aria nei caccia abbandonando i cannoni e delle infauste conseguenze che questo ebbe sulle capacità combattive dei jet USA negli anni '60. Decisione sballata immediatamente copiata dai generali russi per i loro MiG/Sukhoi.

Così, il Su-24 copiò l'F-111, il Su-25 l'YA9, il Tu-160 il B1, il Buran lo Shuttle e il MiG 29 l'F-18 eccetera.

Ma torniamo al Su-25.

Un aereo da supporto ravvicinato, l'erede del leggendario Il-2 Sturmovik, il Su-25 ha avuto un uso estensivo in varie guerre dimostrandosi robusto e capace di sopportare danni ingenti.

Sia russi che ucraini lo stanno usando in guerra.

Ovviamente, per i piloti ucraini, privi di copertura aerea e costretti ad affrontare la soverchiante contraerea russa, ogni missione in appoggio ai difensori è praticamente suicida.

Le loro perdite sono state gravi ma l'effetto morale di questi voli per i soldati a terra è concreto.

Spero che tantissimi di questi Su-25  ucraini finiscano presto in un museo per ricordare a chi ne gode il prezzo della vita e della libertà.






















Scelta Politica contro la fine del mondo

 



Disclaimer: quello che segue NON rappresenta minimamente il pensiero dell'Agesci, del mio Gruppo e nemmeno del mio Staff L/C: è solo farina del mio sacco.

Anche quest'anno sono stato tentato di lanciarmi in una filippica sullo stato delle cose in AGESCI ma poi mi sono ricordato delle mie stesse parole ad una nuova Sorella la settimana scorsa: lo scautismo è un gioco, bellissimo e ancor più benefico, ma resta solo un gioco.

All'inizio dello scorso anno scout, durante un'attività, una delle mie Coccinelle ha ringraziato i suoi Capi 'per esserci'.

Beh, io non concordo affatto con la mia Cocci: i ragazzi, le bambine e i bambini, non dovrebbero ringraziare i Capi perché siamo servi inutili e facciamo solo quello che dobbiamo.

Però, ci siamo.

Esserci, oggi, sull'orlo della guerra, all'alba della crisi climatica, è una scelta di solitudine.

Lo so, ci sono lo staff e la Comunità Capi: non è poco. 

E quanto tempo si passa in staff e a Co.Ca.? (Chi dice troppo è squalificato 😋).

Ma si è Capi anche per strada, in ufficio, all’università, in coda al supermercato: insomma, nella società contemporanea. E non è facile.

Lasciamo perdere gli ovvi problemi di coerenza (dalla guida allegra ad office piratato) e limitiamoci all’aspetto spicciolo del ‘confessare’ pubblicamente questa stranezza di essere cattolici e al servizio di bambine, ragazzi e giovani adulti in pantaloncini corti sacrificando donando e investendo week end e settimane di ferie per il bene comune.

Non si raccoglie molta simpatia, no? Al massimo qualche sorrisetto imbarazzato: se fai qualcosa per gli altri devi per forza avere il tuo tornaconto, no?

Ma qual è il dovere di una persona che ha aderito, un giorno della sua vita, al Patto Associativo, in questo settembre di guerra e sconvolgimento del clima?

Nelle Comunità Capi di tutt'Italia sono i giorni del Valzer delle disponibilità.

Qualcuno arriva, troppi andranno via.

Troppi.

Sono persone che abiurano Legge, Promessa e Patto Associativo?

Ma no: sono persone che hanno ceduto all'insostenibilità del Servizio

Dato che il numero di capi è più o meno stabile da lustri e che la permanenza media in servizio si aggira sui tre anni scarsi, questo vuol dire che c'è una emorragia costante di persone che, almeno una volta, hanno fatto una scelta di servizio divenuta, poi, insostenibile.

E dove finisce questo flusso di energia, di bene, di voglia di migliorare il mondo?

Nel migliore dei casi, una parte finisce in un altro servizio.

Più sostenibile.

Sì, uso il termine sostenibile in senso ambientale.

Il Servizio dei capi è troppo spesso insostenibile ma non intendo iniziare una filippica in merito.

Mi sarebbe più che sufficiente che questo convitato di pietra avesse finalmente un nome.

E la rilevanza matematica che merita.

Perché il Servizio in AGESCi è qualcosa di concretamente efficace nel cambiare le vite e nel migliorare sé stessi e il prossimo.

Non dobbiamo essere reincarnazioni di B.P. ma fratelli e sorelle maggiori, come ce ne sono in tante famiglie.

Dire un "Eccomi" oggi ha una valenza Politica preziosissima.

I valori dello scautismo non sono una forma di opposizione al Governo del momento, ma alla deriva disumana di un'Italia che tollera Boucha quanto le stragi nel Mediterraneo, che si oppone ad ogni provvedimento ragionevole di contrasto ai mutamenti climatici e alla difesa dei diritti umani, di tutti i diritti, in Patria e all'estero.

Lo scautismo funziona da cent'anni perché si basa sul Servizio dei Capi che consente ai ragazzi di sperimentare e vivere il metodo scout.

Non si basa sul carisma, la prestanza fisica o la simpatia e sovrumana ed eroica forza dei Capi.

Indossare il fazzolettone è un atto profondamente rivoluzionario.

Il fazzolettone scout porta valori, empatia e concretezza.

Il Servizio di un Capo ha profonde implicazioni pratiche per tante vite di persone che avranno un'opportunità in più di sbocciare e fiorire, maturando nella conoscenza e nel rispetto di prossimo e ambiente.

Ecco perché un ottimo capo è una bella cosa, due buoni capi sono una cosa bellissima, ma tre capi mediocri sono anche meglio.

Domani ricomincia l'anno scout (anche se per noi Capi è già iniziato da un pezzo).

Non sarà per niente facile, ma sarà divertente.

Sarà bello.

E politicamente utile.

Quindi, care coccinelle, poi guide e scolte. Poi Donne della Partenza.

Dimenticate il mio nome.

Ma tra trenta, quaranta, cinquant'anni, nel pieno delle vostre vite, dopo una sconfitta da cui vi state rialzando, dopo una vittoria di cui porterete gli allori con soddisfazione ricordate che qualcuno ha scelto di servire voi e il mondo attorno a voi.

E spero che abbiate (avuto) la forza e l'opportunità di fare altrettanto.

E tu, Capo, che stai iniziando il tuo Servizio, di fronte alla Guerra, alla Crisi Climatica e all'orrore disumano delle stragi di migranti, dico: mentre lo zaino ti spezza la schiena camminando coi ragazzi, nemmeno una goccia del tuo sudore andrà sprecata.






21 settembre 2023

Su-24 "Fencer"




















Figlio della politica dello specchio (quando i russi si affannavano a copiare gli aerei americani, copiandone spesso anche gli errori), il Su-24 Fencer è un bombardiere tattico supersonico con ali a geometria variabile, copia concettuale del precedente F-111 americano.

Ho deciso di ricominciare a costruire modellini russi... Di aerei in servizio con l'aviazione ucraina.

La camo è un po' di fantasia dato che non ho i mezzi per riprodurre quelle pixellate.

Lo sviluppo di questo aereo è stato piuttosto travagliato ed è costato piuttosto caro ai piloti sovietici.

Progettato per volare a bassissima quota in modalità completamente automatica, il Su-24 ha pagato la scarsa affidabilità dell’elettronica russa.

Di contro, la proverbiale robustezza sovietica ha consentito ai Fencer di sopportare impatti con uccelli (il famigerato bird strike) quasi senza danno, se non per gli uccelli.

Questo costoso bireattore non ha avuto una gran fortuna nell’esportazione.

Ma sono gli esemplari ucraini che stanno facendo la Storia

Sfidando la supremazia aerea degli invasori, i piloti dei Su-24 ucraini dotati di armi occidentali (ES: Storm Shadow) sono riusciti anche a mettere fuori combattimento un sottomarino russo usato per lanciare missili sui civili ucraini.

C’è solo un pugno di aerei e di piloti ucraini che si oppone al terrorismo di stato russo correndo rischi ben più gravi di quelli dei loro omologhi russi.

Spero, per tutti noi, che basti.



10 settembre 2023

Typhoon & Rafale: intervista doppia


















Oggi vi propongo un'intervista doppia ai piloti immaginari dei due principali caccia europei (il Gripen, aereo di categoria diversa, un'altra volta).

Il Rafale è un caccia multiruolo francese progettato per operare anche da portaerei, il Typhoon è un caccia da superiorità aerea Anglo Italo Ispano Tedesco.

Al momento, sono stati ordinati 680 e rotti Typhoon e circa 450 Rafale (inclusi quelli ordinati di recente e verosimilmente ancora non prodotti).

Come al solito, suggerisco di dare un occhio a wikipedia per farsi un'idea generale:

https://en.wikipedia.org/wiki/Dassault_Rafale per il Rafael e https://en.wikipedia.org/wiki/Eurofighter_Typhoon per il Typhoon

Ma ora veniamo ai nostri due immaginari piloti che, tuttavia, penso che daranno risposte molto concrete al vostro intervistatore.


Io: Chi è più veloce?

Pilota di Rafale francese: lui, ma non di molto!

Pilota di Typhoon italiano: Io!


Io: Chi è più agile?

Pilota di Rafale francese: io a bassa quota, ma non di molto

Pilota di Typhoon italiano: lui, ma non di molto e ad alta quota vinco io.


Io: chi ha il radar migliore?

Pilota di Rafale francese: io vedo meglio gli aerei piccoli

Pilota di Typhoon italiano: io vedo gli aerei grossi a distanza maggiore rispetto a lui


Io: la miglior accelerazione?        

Pilota di Rafale francese: lui ma non di molto

Pilota di Typhoon italiano: io, ma consumo anche di più!


Io: il miglior armamento?

Pilota di Rafale francese: fino a qualche tempo fa avrei detto lui, perché l'AIM120 è di gran lunga superiore ai miei Matra Mica e il sidewinder al Magic2, ma ora entrambi usiamo il Meteor a lungo raggio quindi direi pari e patta

Pilota di Typhoon italiano: fino a qualche tempo fa avrei detto io, perché ho anche un sistema di mira integrato nell'elmetto, ma adesso lo ha anche lui.


Io: Ma c'è almeno una cosa che l'altro non ha?

Pilota di Rafale francese: io posso portare armi nucleari, lui no;

Pilota di Typhoon italiano: io mi faccio il bidet.


Spero che questo breve siparietto sia riuscito a trasmettere un messaggio semplice:

l'Europa si è divisa in passato producendo due arei molto simili in specifiche e prestazioni.

Due aerei che si fanno concorrenza tra loro (invece di farla agli americani, per dire) sui mercati esteri.

E nonostante la guerra di Putin, l'Europa persevera sulla stessa strada e si è divisa anche per la costruzione dei futuri aerei di Sesta Generazione, come se in Ucraina non fosse successo nulla.

La difesa comune dell'Unione Europea parte da questi dettagli.

L'Esercito Europeo, in Italia, è sbandierato come 'antidoto' ad una NATO vista come molto più malvagia delle autocrazie in generale (salvo poi manifestare per le donne iraniane o commemorare gli anniversari della strage di Piazza Tienanmen) e Putin in particolare.

Ma a nessuno dei proponenti interessa davvero capire le implicazioni del creare una Difesa Comune efficace.

Un caccia europeo prodotto in un consorzio unico sarebbe stato più economico ed efficace.

Per il futuro caccia si sarebbe potuto dividere il lavoro tra più aziende puntando ad un mix tra un caccia pesante ed uno leggero (magari unmanned). 

Ma niente, nisba: vogliamo ancora procedere divisi in un'impresa costosissima che richiederebbe invece unione e razionalizzazione.

Siamo messi così: un'opinione pubblica educata a considerare i temi della difesa tipo la pedofilia e che per metà è favorevole a Putin e alle sue stragi.

Temo che la razionalizzazione dell'industria della difesa europea non sia proprio in cima alle criticità di questo paese.

Quindi, per fortuna che la NATO c'è.


Un po' di fonti:

https://www.eurofighter.com/the-programme

https://hushkit.net/2020/09/17/eurofighter-typhoon-versus-dassault-rafale-a-2020-comparison/

https://www.dassault-aviation.com/en/defense/rafale/rafale-deployment-history/

https://it.quora.com/Il-Rafale-francese-%C3%A8-migliore-dellEurofighter-Typhoon-e-del-SAAB-Gripen#:~:text=Il%20Rafale%20%C3%A8%20concepito%20per,aria%20suolo%20come%20il%20Rafale.

https://aviatia.net/rafale-vs-eurofighter/

https://aerocorner.com/comparison/eurofighter-typhoon-vs-dassault-rafale/