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2 novembre 2011

Linux Day 2011, il punto di svolta?

Ho fatto davvero bene a partecipare ad organizzazione e svolgimento della quinta edizione del Linux Day materano.
L’esperienza, più umana che tecnica, per fortuna, ha consolidato una Comunità sicuramente più efficiente ed efficace di quanto ci si potrebbe aspettare dai meri numeri.
 Vediamo un po’.
Per organizzare il Linux Day 2011 ci abbiamo messo 4 riunioni serali.
Abbiamo avuto il contributo di persone non fisicamente presenti.
La Comunità si è sicuramente allargata e sono stati nostri ospiti altri appassionati di Software Libero che ci hanno contattato sul nuovo sito.
Già, il nuovo sito. Grazie ad Antonio Stevecab, che ha fatto gran parte del lavoro, e ad Altrimedia che ha fornito l’hosting, ora abbiamo un sito in wordpress degno del nome che porta: www.materalinux.it.
Veniamo all’analisi dell’evento.
La collaborazione di Sui Generis è stata impeccabile e preziosa.
I seminari sono stati tutti di livello tecnico elevato.
L’affluenza di pubblico, inoltre, è stata superiore alle passate edizioni
Il Gruppo Facebook è tutt’ora attivo.
Insomma, ci sarebbe di che essere soddisfatti se non fosse abbastanza palese l’autoreferenzialità complessiva dell’operazione.
Certo, tra le gentili organizzatrici c’è più di un interesse a migrare a GNU / Linux quanto prima.
Certo, l’interesse della Stampa è stato concreto.
Certo, i nostri ragionamenti sono seguiti da dimostrazioni inoppugnabili.
Ma non è abbastanza.
Francamente, il Linux Day non è abbastanza.
Le Pubbliche Amministrazioni dormono.
Qualche timido segnale viene dalla scuola: infatti, forse, forse forse, qualche vecchio Pentiun II / III ci verrà concesso in pasto per rivitalizzarlo con Puppy o equivalente.
Ma credo sia necessario fare di più.
Per esempio, inizierei da una piccola campagna tra gli associati nel più perfetto stile “Porta un Amico”: ci si vede in bottega una sera con l’Amico ed il suo portatile backuppato e gli si installa su ubuntu con wubi.
Proseguirei con qualche altra scuola.
Andrei avanti con qualche azienda.
Sempre via passaparola.
Soprattutto, mi permetto di insistere, punterei sugli amici di ognuno.
Allarghiamo la base.
C%**o, i repubblicani americani coi tea party si sono ripresi il congresso, noi perchè non organizziamo qualche linuxbruschetta o cose del genere?
Mica tutte le settimane: 1 volta ogni due mesi, massimo 1 volta al mese.
Del resto, come scrivevo prima, qualcuno tentato da GNU / Linux c’è già tra i nostri, approfittiamome!
E, nel momento in cui dovessimo ricevere qualche segnale di attenzione dal Sesto Piano del Palazzo di Città, organizzerei un minievento dedicato e mirato alla Pubblica Amministrazione.
Ah, piccola critica costruttiva per il Linux Day 2012: credo che dovrà essere prodotto un vero e proprio mini corso di linux per neofiti assieme ai seminari tecnici. Questa è stata la mancanza più grave dell’edizione 2011.
Ce l’hanno chiesto in tanti. Rimedieremo.

21 ottobre 2011

20 ottobre 2011

Intermezzo

Mi muovo veloce, gesticolo.
Non vengo bene nelle foto e nei video.
Adesso, per circa 40 ore, avrò il dubbio di essermi dimenticato qualcosa.
Ma ridendo ridendo, eh!

19 ottobre 2011

I and Linux: a Love Story

Dear English readers, I translated the post by Google Translator, you can found it at the bottom...

Ho incontrato Linux per la prima volta alla metà degli anni '90 al LAIB 2 del Politecnico di Torino.
Allora i computers, i286 ed i386, giravano con Dos e Windows 3. 
Quel computer mi attirò subito: era diverso dagli altri.
Purtroppo era anche il computer del responsabile dell'aula ed avvicinarsi era praticamente impossibile.
Un paio di anni dopo, grazie alla meritoria iniziativa "Un Computer in Ogni Casa", mi riuscì di acquistare un pc dotato del mitico processore AMD Thunderbird per affiancare il mio vecchio 486. Una belva di macchina, per l'epoca, quella CPU. Spinta fino alla follia, si bruciava in un secondo in caso di rottura della ventola ( non aveva il diodo di sicurezza ). Ovviamente, il bando della regione imponeva la presenza di un sistema operativo originale. Ed io pensai bene di risparmiare un bel po' di denaro usando linux.
Da escamotage formale, la cosa si trasformò in un evento epocale.
Così, un bel giorno, mi ritrovai in stanzetta con il mio pc nuovo nuovo, un modem 56k esterno su porta com ( ancora perfettamente funzionante ) ed una serie di Floppy Disk contenenti una versione di Mandrake Linux di cui non ricordo il numero.
E fu amore.


Riuscii a configurare al primo colpo anche il modem.
Non fu un amore travolgente, ma una passione dell'anima.
Dopo Mandrake provai Fedora 2, poi 3, poi 4 e con Fedora 5 ricordo di esser riuscito a sostituire per la prima volta completamente Windows su un PC lavorativo.



Da allora non mi sono più fermato.
Attorno alla seconda metà degli anni zero sono passato a Debian ed Ubuntu, ma ho potuto apprezzare anche le distribuzioni specializzate come Ipcop, Endian, FreeNas ( che se non erro è BSD però ) e persino Opensuse, per non parlare di quelle di nicchia come Pardus Linux. Ho usato Gnome, KDE ed altri ambienti grafici a seconda dei miei gusti e delle mie necessità.



A dieci anni di distanza  ho solo il rammarico di non aver seguito completamente questa passione, magari ora le cose sarebbero state diverse.
L'anno scorso, in occasione del quarto Linux Day, sono riuscito a migrare il mio PC fisso a linux. Quest'anno, complici la mia maggiore esperienza e la migliorata qualità del software, sono riuscito a migrare tutti i miei sistemi ( aspetti ludici a parte ) a Linux, compreso il portatile HP che avevo recentemente formattato con windows.
E' stato un lungo cammino che analizzo per la prima volta in questi termini.
Linux mi ha dato tante opportunità professionali.




Mi ha consentito di ripristinare reti infette da virus con un piccolo netbook da duecento €.
Mi ha consentito di lavorare in condizioni in cui le macchine windows smettono di funzionare, di recuperare dati, di lavorare dalle tendopoli, di portare il web a persone che non avrebbero potuto permettersi l'acquisto di un nuovo pc figuriamoci le licenze di windows. Mi ha consentito di non essere più stressato da richieste di supporto tecnico continuo da parte di amici e parenti che ho fatto migrare da windows a linux. Mi ha consentito di essere padrone della mia vita digitale in libertà e consapevolezza: quando qualcosa va storto, in genere, io so cosa va storto, con Linux. E non dipendo più dai capricci delle multinazionali del settore.
Oggi, posso scegliere.
Ma l'evoluzione tecnica di questa storia è nulla se confrontata al contributo umano che Linux ha portato alla mia vita.
Non solo attraverso le persone incontrate online da cui ho prima imparato e a cui ho, dopo, prestato soccorso.




Ricordo ancora la chiacchierata in Bottega che ha portato a queste cinque splendide esperienze che sono state i Linux Day materani. "Ah, tu dici ai ragazzi che usare Linux è il modo scout di usare il computer?" E ricordo i volti, le voci, la fatica condivisa, la soddisfazione di discutere e non chiacchierare, confrontarsi e non competere per l'ultima parola, la certezza di aver contribuito ad un progresso vero per tutti lontano dalla sterile malattia del parlare a vanvera. Tutte queste cose e, soprattutto,  le amicizie preziose e forti che Linux mi ha consentito di creare non sono altro che la cartina di tornasole dell'eticità e bontà di tutto il progetto, un colossale progetto di condivisione della conoscenza in cooperazione ed armonia. Grazie, Linux, hai cambiato la mia vita e quella di chi mi sta intorno. Grazie alla Comunità di Materalinux e buon Linux Day 2011 a tutti.

In (bad, sorry) English:


I met with Linux for the first time in the mid 90s to LAIB 2 of the Turin Polytechnic.
Then, the computers, i286 and i386, went around with DOS and Windows 3.
That computer drew me immediately: it was different from others.
Unfortunately it was of the System Administrator of the computer classroom and approach was virtually impossible.
A couple of years later, thanks to the commendable initiative "A Computer in Every Home" by local government of Basilicata, I was able to buy a PC with the mythical AMD Thunderbird to work alongside my old 486. A beast of machine, for the time, the CPU, driven to madness,  burned in a second in case of breakage of the fan (did not have the safety diode device). Obviously, the announcement of the Government of Basilicata required the presence of a qualifying operating system. And I thought well save you a lot of money by using Linux.
From a formal trick, it became a landmark event.
So, one day, I found myself in a room with my new pc, a 56k external modem on com port (still fully functional) and a series of floppy disk containing a version of Mandrake Linux of wich i can not remember the number.
It was love.
I managed to configure the modem the first time also.
There was an overwhelming love, and a passion of the soul.
After, I tried Mandrake Fedora 2, then 3, then 4 and Fedora 5 with memories of being able to substitute completely for the first time on a Windows business PC.
Since then I have not stopped.
By the second half of the noughties I switched to Debian and Ubuntu, but I could appreciate the specialized distributions like IPCop, Endian, FreeNAS (BSD is that if I am mistaken though) and even openSUSE, not to mention those niche as Pardus Linux. I used Gnome, KDE, Mate, Cinammon and other desktop environments according to my tastes and my needs.
I was able to restore virus infected networks with a small netbook for two hundred €. It has enabled me to work in conditions where the windows machines stoppped working, to retrieve data, I worked from tent cities, to bring the web to people who could not afford to buy a new pc with windows licenses. I was not allowed to be more stressed by ongoing technical support requests from friends and relatives who have migrated from windows to linux. It has enabled me to be master of my digital life in freedom and awareness: when something goes wrong, in general, I know what goes wrong with Linux. And no longer depend on the whims of the multinationals.
Today, I can choose.
But the technical evolution of this story is nothing compared to the human contribution to Linux has brought to my life.
Not only through the people from whom I first encountered online and I learned, later rescued.
I still remember the talk in the workshop that led to these five wonderful experiences that have been the Linux Day Matera. "Ah, you say to kids who use Linux is the way scouts to use the computer?" And I remember the faces, voices, shared the toil, the satisfaction of talk and not talk, meet and do not compete for the final word, be sure to have contributed to real progress for all away from the sterile disease of waffling. All these things and, above all, strong and valuable relationships that Linux has allowed me to create are nothing more than a litmus test of ethics and goodness of the whole project, a massive project of knowledge sharing in cooperation and harmony. With Linux, you changed my life and the lives of those around me. Thanks to the communityand good Materalinux Linux Day 2011 to all.

6 settembre 2011

Linux Day 2011? Sì, Grazie

Già:
dopo qualche iniziale titubanza il Linux Day 2011 si farà anche a Matera, per la quinta volta.
Sul sito: http://materalinux.mixxt.com/ e sull'immancabile gruppo Facebook potete leggere il verbale della prima riunione. E ricordo sempre di dare uno sguardo al forum di Baslug:

In questa sede credo sia il caso di riportare uno stralcio del messaggio che ho inviato al nostro piccolo consesso, giusto per darvi un'idea del mio stato d'animo:


Carissimi,
il 22 Ottobre 2011 si terrà il Linux Day credo per la decima volta in Italia.
Sarebbe la quinta a Matera.
Uso il condizionale perchè la decisione di partecipare e programmare l'evento non è scontata.
Il Linux Day è stata un'occasione di crescita personale e professionale a cui non rinuncierei a cuor leggero.
Ma non è neppure un evento a cui intendo partecipare per abitudine.
Guardiamo in faccia alla realtà.
Non ci è riuscito, in 4 edizioni, di costruire una comunità vitale.
Non ci è riuscito di coinvolgere imprese, scuole e pubblica amministrazione.
Ci siamo divertiti molto.
Abbiamo fatto conoscere il mondo di GNU Linux ad un po' più di un pugno di persone che se ne sono innamorate e a cui abbiamo cambiato in meglio la vita (almeno quella informatica ).
Aggiungete pure voi il resto.
Programmare il linux day è un compito impegnativo in cui c'è posto per tutti:
un pugno di muli ma anche per tante api operaie.
E' un lavoro di Comunità: la cosa che mi piace di più.
Vedete, in questi giorni mi è stato nuovamente risposto con non troppo entusiasmo ad una mia nuova sollecitazione ad iniziare finalmente la programmata migrazione al Software Libre nel Comune di Matera.
Idem per le scuole.
La situazione del nostro Paese è quella che è.
Vien voglia di dedicare quel tempo ad altro.
Ma, forse, è in questi momenti di crisi, di bilico, che si deve senza alcuna enfasi rassegnarsi ad uno sforzo ulteriore.



Abbiamo gettato, quindi, il cuore oltre l'ostacolo.
Ma senza nasconderci le criticità insite nel progetto.
E nell'ambiente circostante.
Più che un atto di Fede non posso definirlo.
Alla prossima!