26 febbraio 2021

La Pandemia come Chernobyl/Fukushima: un incidente tecnologico?

Mentre frequentavo il Politecnico di Torino, al Senato Accademico o al Consiglio di Facoltà o chi per loro, venne in mente che anche gli spietati ingegneri dovevano avere un minimo di formazione umanistica.

Così, infilarono nel triennio specialistico un esame di questo tipo.

Con molto scetticismo, scelsi, quasi a caso per quest'ennesimo accollo tra gli esami disponibili, U003 (U stava per umanistico) "Sociologia del Lavoro" andando, più che altro, per esclusione: non avevo proprio voglia di cimentarmi con "Propedeutica Filosofica" o "Lingua Italiana con esercitazioni di retorica e stilistica", trovate il tutto documentato qui.

Fu una delle mie poche scelte felici di quegli anni.

Il Professor Alberto Baldissera incentrò il corso sugli incidenti tecnologici in generale e su quelli di Bophal  e Chernobyl in particolare.

Il libro di testo era "Prometeo Liberato" di Landes.

Non intendo attribuire al Professore errori che sono eventualmente solo miei, sono passati più di 20 anni da allora.

Durante le appassionanti (almeno per me) lezioni furono analizzati quei due gravi incidenti tecnologici, una analisi che demolì i miei pregiudizi dell'epoca: Bophal era frutto del necolonialismo capitalista, Chernobyl dell'arretratezza tecnologica sovietica.

Di fatto, entrambi gli incidenti erano dovuti ad errori umani concatenati a tanti livelli.

Come, del resto, l'errore umano è la causa anche del più recente disastro di Fukushima.

Quando si vanno ad analizzare in profondità le catene di eventi e le cause (non lo faccio qua, non ha senso fare copia incolla di libri e pagine web, vi ho linkato apposta wikipedia) di queste catastrofi (ma vale anche per il disastro del Vajont ad esempio) si scopre immancabilmente che i difetti ed i limiti tecnologici erano noti in anticipo.

Che i rischi erano noti.

Nel caso del reattore RBMK di Chernobyl i difetti di progettazione (Coefficiente di vuoto positivo, barre di controllo con la punta in grafite per citare i più gravi) erano arcinoti ai progettisti.

Ma le relative informazioni, per motivi politici (grazie Compagno Stalin) vennero semplicemente espunte dai manuali operativi e tenute segrete perchè la Scienza Sovietica era infallibile per antonomasia e non prevedeva difetti.

Così, quando gli operatori della Centrale si misero all'opera per effettuare un test di sicurezza (con comodi 6-7 anni di ritardo), oltre a violare le norme di cui erano formalmente a conoscenza, violarono anche i limiti della tecnologia di cui loro non erano a conoscenza. Ma qualcun altro sì.

La Parola Tsunami è giapponese: in Giappone lo sanno che dopo un violento terremoto ci si può aspettare uno Tsunami eppure i manager giapponesi decisero che ci si poteva difendere dal Terremoto (e lo fecero benissimo, mica la centrale crollò) o da uno Tsunami (e lo fecero benissimo, mica l'acqua di mare entrò nei reattori) ma non da un Terremoto seguito da uno Tsunami.

In sostanza, ricordo bene le parole del Professor Baldissera:

"La gente, semplicemente, non legge la documentazione tecnica che dovrebbe leggere oppure la legge e se ne frega".

Me ne sono accorto pure io eh.

E voi?

L' Errore Umano non è un premere il pulsante rosso pensando di star premendo il pulsante verde:

Errore Umano è la catena di decisioni errate prese per ignoranza materiale da un lato (questo fenomeno non è noto e ho preso una decisione senza conoscerne le conseguenze) e negligenza dall'altro (questo fenomeno è noto ma io non ho voluto informarmi o, peggio, mi sono informato ma ho deciso di ignorare la cosa).

Mettete assieme un giusto numero di deficienze tecnologche ed errori umani e Chernobyl è servito.

Quest'anno ho letto le più varie interpretazioni della Pandemia, incluse quelle religiose, ma per lo più mediche ed economiche.

Non ho la presunzione e tanto meno le competenze per andare a fondo ma credo che valga la pena di farsi questa domanda:

e se la Pandemia fosse più simile ad una catastrofe naturale come un Terremoto seguito da uno Tsunami amplificata dai comportamenti umani?

Quella umana è una società tecnologica per antonomasia, sin dai tempi del fuoco e della selce scheggiata.

L'Antropocene fa migrare i pipistrelli, le abitudini alimentari contrarie a 'buona norma tecnica' favoriscono lo Spillover,  il Partito Comunista Cinese occulta la nascente epidemia finchè non diventa pandemia, i governi (di ogni ordine e grado) badano prima ai sondaggi e poi alla letteratura scientifica, e, esattamente come i cittadini, agiscono schizofrenicamente seguendo le buone pratiche scientifiche oggi per rimangiarsele domani.

Sapevamo delle varianti e che la produzione dei vaccini sarebbe stata un fattore critico, ma i tre stabilimenti pfeizer italiani continuano a sfornare viagra invece di vaccini.

Sapevamo che sarebbe servito un sistema di tracciamento dei contagi di capacità X ma, pur disponendo delle immense risorse di una Potenza Occidentale, queste poche decine di migliaia di operatori e la relativa infrastruttura gestionale è ancora nelle buone norme tecniche ma non nella realtà.

E i nasi fuori dalle mascherine? Tutti Djatlov, senza dubbio.

Sapevamo, sappiamo, dovremmo sapere.

Ma non abbiamo agito, non agiamo e troppo spesso, quando agiamo, agiamo male.

In queste ore la situazione sembra precipitare di nuovo, ma non c'è niente di nuovo: come direbbe la buonanima del mio Direttore Nicola: "leggetevele le carte!".

Un frigorifero rotto non si ripara facendo le boccacce.








14 febbraio 2021

Come preparare il Pane di Matera

 



CC BY-SA


di Mariangela Papapietro

Revisione 1 del 20210214, aggiungeremo altre foto/video nelle prossime revisioni



La ricetta e la relativa procedura sono estrapolate da un paio di  video tutorial disponibili su youtube che sono comunque essenziali per prendere esempio su come dare la forma al pane, eccoli qui:


https://www.youtube.com/watch?v=SEcYL1oMuAk

https://www.youtube.com/watch?v=GC0tMYvXLLg



ne ringraziamo gli autori per averci consentito di gustare il Pane di Matera anche a Bologna.

Di alcuni ingredienti abbiamo indicato la marca perchè il risultato ottenuto è differente, non vorremmo fare pubblicità ma a seconda del tipo di lievito le cose cambiano, quindi preferiamo fornire tutte le informazioni necessarie a produrre un buon pane.


Ingredienti


DOSI PER 650 gr di farina, circa 1 kg di pane


650 g di semola rimacinata di grano duro marca molisana;

400 ml di acqua  per il primo impasto;

50 ml di acqua dopo le prime due ore di lievitazione;

180 lievito madre (vero), oppure 10 gr. di lievito di birra fresco marca conad, oppure  1 bustina di lievito madre disidratato marca conad, alcuni lieviti prevedono l’attivazione con un po’ di zucchero;

12g di sale fino.


DOSI PER 1 KG DI FARINA, circa 1,5 kg di pane


1000 g di semola rimacinata di grano duro marca molisana;

615 ml di acqua  per il primo impasto;

77 ml di acqua dopo le prime due ore di lievitazione;

277 g di lievito madre (vero), 2 bustine di lievito madre disidratate conad, mezzo panetto di lievito di birra fresco marca conad;

18,5 g di sale.


Attrezzatura


Sono necessari:


  • un robot da cucina per impastare;

  • una teglia da forno in ferro di almeno 30 cm di diametro;

  • una tazza di acciaio o altro materiale resistente alle alte temperature;

  • un forno elettrico ventilato capace di raggiungere almeno 250°C;

  • un contenitore di plastica di grandi dimensioni chiudibile ermeticamente per la lievitazione;

  • tagliere e coltello;

  • Spazio in frigorifero per il contenitore di plastica;

  • un cucchiaio di legno.


Tempistiche


30 minuti per la preparazione;

2 ore per il riposo iniziale;

2 ore per i vari riposi post impasto alternati alle lavorazioni;

2 ore di riposo dopo l’ultima lavorazione;

una notte in frigo per la lievitazione;

4 ore di lievitazione fuori dal frigo in una stanza calda;

1 ora di lievitazione dopo aver dato la forma all’impasto;

1 ora e ¼ di tempo di cottura;

3 ore di tempo di raffreddamento.


PROCEDURA 


Preparazione dell’Impasto

Mettere nella planetaria la semola e l’acqua a filo e impastare. Quando l’acqua è stata assorbita del tutto e l’impasto abbastanza omogeneo, far riposare per due ore nella planetaria.


Trascorse le due ore, mettere nella planetaria, assieme all’impasto fatto in precedenza, il lievito e il resto dell’acqua.


Impastare per qualche minuto e solo dopo che il lievito sarà stato completamente assorbito e l’impasto è avviato potete aggiungere il sale in modo che non abbia contatto con il lievito.

Per regolarvi sulla consistenza dell’impasto suggerisco la visione del video su youtube, spesso è necessario aggiungere altra acqua perché ci sono farine che assorbono più acqua e altre che ne assorbono meno.


Fermare l’impastatrice e impastare un poco a mano nel contenitore di plastica formando una palla. Lasciare riposare per circa mezz’ora.


Lavorazione dell’impasto


Trascorsa la mezz’ora fare alcune pieghe in ciotola. 

Fare le pieghe in ciotola significa “pizzicare” l’impasto dai lati e portarlo al centro (vedi video su youtube).

Lasciare l’impasto a riposare per un’ulteriore mezz’ora


Trascorsa questa seconda mezz’ora, versarlo sul tagliere e fare le pieghe (vedi video su youtube), lasciare riposare per mezz’ora nella ciotola.


Riprendere l’impasto, fare di nuovo le pieghe sul tagliere e lasciare lievitare per mezz’ora nella ciotola.



Riprendere l’impasto e rifare le pieghe. 

Lasciare riposare per due ore e dopo mettere in frigo per tutta la notte nel contenitore di plastica chiuso.


Dare la forma al pane


Al mattino lasciar lievitare per 4 ore e fare la forma del pane (vedi video su youtube).



Lasciare lievitare la forma per un’altra mezz’ora /un’ora e infornare.


Cottura


  1. Preriscaldare il forno statico a 250 gradi;

  2. quando il forno avrà raggiunto la temperatura metterci dentro una tazza di acciaio piena d’acqua e infornare il pane  mantenendo la temperatura di 250°C per 15 minuti; 

  3. poi abbassare la temperatura del forno a 200 gradi e mantenere la temperatura per 30 minuti, sempre forno statico;

  4. Trascorsi i 30 minuti abbassare la temperatura del forno a 180°C e mantenere questa temperatura per 15 minuti;

  5. Trascorsi i 15 minuti abbassare la temperatura del forno a 150°C e attivare la ventilazione lasciando il forno un po’ aperto (usando un cucchiaio di legno)

  6. Togliere il pane dal forno e lasciarlo raffreddare per 3 ore in posizione verticale.





Buon Appetito




11 febbraio 2021

GNU Linux vs Pandemia: arma vincente per armata perdente

E' da troppo tempo che non scrivo nulla su GNU/Linux, pur usandolo su base quotidiana sia per lavoro che per uso personale.

Inutile girarci attorno: la battaglia per il Desktop è persa e sui rari PC fissi e i più comuni PC portatili la fa da padrona Windows 10 e a seguire MacOs.

E' pure inutile star lì a cincischiare su etica, educazione, libertà, diritti.

Non interessa più niente a nessuno.

Resiste, un numero piccolo (1-2%) ma stabile di utenti che compiono il rivoluzionario atto di usare un sistema gratuito, relativamente sicurissimo, libero, economico ed ecologico e pure facile da usare.

E non è questione di maoismo ideologico: uso windows per le cose che linux non può fare e viceversa. 

In pratica uso linux 10 ore al giorno e windows per 1.

In tempi di Didattica a Distanza più che di SmartWorking sarebbe (stato) il caso di poter riciclare vecchio hardware per fornire ad ogni membro della famiglia un suo PC.

So che molti Linux User Group e volontari associati hanno fatto il possibile per aiutare chi è in difficoltà e non può permettersi di acquistare un paio di PC nuovi ma è evidente che la possibilità di mettere a nuovo un computer di dieci anni fa è praticamente sconosciuta.

Comunque, veniamo ai fatti.

Ecco qui un vecchio netbook dei primi del secolo.



L' Asus EEE PC 1011PX è un apparato di 10 anni fa che abbiamo pagato € 199,00 proprio a inizio 2011.

Nato con Ubuntu 10.04 (ma compatibile anche con Windows 7 e XP, sistemi operativi non più supportati), mosso da un Intel Atom N570 con 2 GB di RAM, ha servito la famiglia per 10 anni senza perdere un colpo.

E oggi? 

Oggi funziona con Linux Mint 20.1, un sistema operativo del 2021, non del 2001.

Chrome e Libreoffice, usati assieme, non lo mettono in affanno.


Non è più il computer che usiamo per lavoro o per svago (ma è molto utile a mia moglie che è insegnante e può portarselo senza problemi a scuola in bicicletta)  ma funziona.

Funziona per il web, per usare zoom, meet e skype.

Funziona per scrivere, usare fogli di calcolo e ascoltare musica.

Funziona anche per vedere film.

Non lancio sfide nè ho voglia di compilare l'ennesimo elenco di 'si potrebbe'.

Prendo atto del fatto che la domanda (un computer con cui studiare) non si incontra con l'offerta (il vecchio computer con Windows che è diventato così lento tanto da essere inutilizzabile) se non in casi eccezionali.

Fondamentalmente, è la stessa faccenda della mobilità ciclabile.

Peccato.