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7 giugno 2012

IMU su case sfitte come tassa di scopo

Ma se io propongo di alzare al massimo l'IMU sulle case sfitte di Matera per compensare il taglio da parte dello Stato dei 700mila e passa Euro destinati al sostegno agli affitti per i meno abbienti commetto un atto di bolscevica ferocia?
Io credo, invece, di compiere un gesto di umana pietà.
No.
Non mi sono spiegato.
Non tanto verso chi necessita dei sussidi per l'affitto.
Ma verso chi oggi detiene le innumerevoli case vuote di questa città.
Perchè crede che tali case valgano due, trecentomila Euro. 
E lo crede con la complicità delle banche che glie lo lasciano credere.
Ma una casa, a Matera, non può avere lo stesso valore di una casa nel centro di Berlino.
Anche a Matera sta per arrivare la Legge della Domanda e dell'Offerta in ambito immobiliare.
E tutti i castelli di carte costruiti sull'assurdo valore speculativo dei prezzi degli immobili locali corrono il rischio di crollare con gran pena e danno per tutta la Città.
Forse è un gesto di pietà iniziare a dire la banale verità.
Se la domanda di case è di gran lunga inferiore all'offerta i prezzi delle case non possono più restare staticamente alti (Se la vuoi questo è il prezzo, se non la vuoi la tengo vuota).
Non ci sono più margini.
Il Mercato arriva anche qui, sulla punta di baionetta della crisi eterna.
Preparatevi.
Alla Patrimoniale Immobiliare del prossimo governo (se non già di questo).
Altro che Piano Casa...

PS: Ovviamente il caso in questione è uno dei tanti. Preferirei che si usasse una tassazione aggiuntiva esclusivamente come tassa di scopo per investimenti: 

Fotovoltaico così non paghiamo più il milione e passa solo per l'illuminazione per non parlare delle bollette degli edifici.
Software Libero (non mi fate ripetere l'ovvio)
Spazi di aggregazione e parchi...


Sento già l'eco della mia stessa voce.
Buona Giornata.

29 maggio 2012

Il mio intervento alla Direzione del PD Materano del 28 Maggio 2012


Non mi è possibile trascrivere qui alla lettera il mio intervento di ieri sera alla Direzione del Partito Democratico Materano dedicata al Bilancio comunale.
Vero è che se fosse per me tutti gli eventi di tal fatta sarebbero trasmessi in streaming e ritrasmessi su youtube, ma ci vuole un po’ per certe innovazioni.
Quindi, vi dovrete accontentare non di un riassunto, bensì di una più corposa esplicitazione del mio pensiero di ieri.
Infatti, ho scoperto di essere più chiaro e coinciso parlando che scrivendo.
Ma torniamo a noi.
La situazione è nota: mancano 6 milioni di € al bilancio comunale a causa dei tagli dello Stato Centrale
Solo parzialmente compensati dall’IMU: lo Stato, con l’IMU, si porterà a Roma molto più di quello che ha tagliato, alla faccia del federalismo fiscale.
Tranquillizzatevi, non è questa la sede per un ragionamento complessivo sull’economia cittadina, ora davvero vengo al dunque.
Ecco il mio intervento (metto in corsivo le frasi che sono ragionevolmente certo di aver pronunciato alla lettera):

Nel corso di quest’anno abbiamo tentato, nella Segreteria del Partito, di impostare un nuovo metodo di lavoro che ci consentisse di superare l’inaccettabile stato delle cose da un punto di vista politico.

Non ci siamo (ancora) riusciti.
Tuttavia, non possiamo più permetterci alcun temporeggiamento: se il metodo è lontano il merito delle cose incalza.
Ecco perchè è dal merito delle cose che dobbiamo ripartire.
E’ molto comodo fare investimenti ed innovazione quando il bilancio di un’Amministrazione è in espansione.
Lo è un po’ meno quando crolla.
Eppure, siamo chiamati proprio a questo.
Effettuare investimenti strategici ed innovazione ora, adesso, nel 2012 è possibile.
Faccio due esempi concreti.
Ho letto con attenzione il bilancio.
All’incirca è possibile calcolare quanto il comune spenda in elettricità.
Non è possibile, invece, sapere quanto l’amministrazione spenda in licenze software, denaro che va direttamente alle multinazionali straniere.
Sarebbe davvero utile avere questo dato e credo che sia imprescindibile calcolarlo.
Perchè, assieme a quello del consumo della corrente, ci consente di impostare questo ragionamento:
Migriamo al Software Libero subito ed installiamo tetti fotovoltaici subito su tutte le infrastrutture comunali compatibili.
E come?
Non è compito del Comune imporre patrimoniali.
Ma in una città come Matera è possibile recuperare risorse da un incremento dell’IMU su seconde, terze e plurime case, soprattutto se tale incremento è pensato e presentato in bilancio ed all’opinione pubblica come tassa di scopo:

  • Migrare al software libero con tutte le implicazioni del caso che non sto qui a ripetere per la ventesima volta.
  • Costruire gli impianti fotovoltaici e risparmiare praticamente per sempre grosse cifre su spese altrimenti incomprimibili.

Non stiamo parlando di grosse cifre, ma dobbiamo assolutamente agire subito.
Potrebbe persino essere sufficiente riuscire a dedicare un paio di centinaia di € per edificio comunale e sorteggiare tra i professionisti l’assegnazione dei relativi studi di fattibilità per poi procedere con la Società Elettrica Lucana più speditamente se non ci fosse la possibilità di realizzare in proprio gli impianti.
Ho apprezzato, nelle precedenti riunioni, la volontà di costruire un bilancio partecipato.
Apprezzo un po’ meno il non essere riusciti a realizzare questa volontà.
Siamo ancora in tempo per questo.
Un’ultima questione: il Teatro dei Sassi Occupato.
Lo so, molti di voi forse non sanno di cosa stia parlando ed anche io so poco. Non so chi siano precisamente gli occupanti dell’edificio.
So solo che la precedente amministrazione di Destra sfrattò il teatro dei sassi da lì e poi abbandonò la struttura al degrado.
Ora, non sto dicendo che l’azione di occupazione sia meritoria o meno, invito invece Partito e Sindaco a sfruttare l’occasione per studiare con attenzione la questione della gestione degli spazi giovanili.
Che questo sia un episodio utile ad aprire un dibattito sull’uso dei tanti locali comunali abbandonati al degrado.
Esiste un fertilissimo terreno di associazionismo civico che va assolutamente sostenuto e non ostacolato dato che i locali ci sono e questo vale per tutte le associazioni di volontariato, a partire dagli Scout.
E spero che questa amministrazione non segua l’esempio di quella di Pisapia.
Se dei giovani materani si sono mossi occorre sfruttare per il meglio il loro slancio ed è compito nostro aprire il dialogo.
Ho concluso, grazie.

16 marzo 2011

Fukushima e Bengàsi, il Suicidio di una generazione ( l'eterno riposo indotto da sonno )


Familiarizzatevi con questa cosuccia in foto qua sopra.
Vi piace?
No?
Che peccato.
A giudicare dalle azioni medie della nostra Collettività mi sembrava che vi foste particolarmente affezionati.
Visto in Libia?
La nostra completa indifferenza, anche al di là del becero egoismo, ci rende complici per l'ennesima volta di un dittatore sanguinario dove la banale autoconservazione dei nostri interessi ( petroliferi ) ci avrebbe suggerito di appoggiare i partigiani.
Ma già, noi siamo pacifisti.
E, nonostante Fukushima, ce ne continuiamo a stare inerti abbabbiati alla TV mentre l'anticultura berlusconiana uccide le energie rinnovabili italiane nelle stesse ore in cui il nucleare avvelena mortalmente il Giappone.
Ne abbiamo già parlato, il programma nucleare italiano è solo un altro modo per costoro di arricchirsi a danno della Collettività, niente di più.
Eppure, noi, inerti, immobili, attendiamo.
Attendiamo di dover imbracciare l'oggetto in foto quando verrà il Colonnello a punirci per il tradimento come ha promesso?
Attendiamo, attendiamo sempre.
Manco le firme per mandare a casa Silvio vogliamo sforzarci a mettere.
E' sempre sbagliato, c'è sempre qualche insufficienza nelle insufficienti azioni di terzi.
Tanto da bloccarci nel nulla.
Non vi preoccupate, dormite tranquilli.
Ma non sarà divertente quando sarete svegliati dalle sirene.

Nel frattempo, buon ascolto.




1 marzo 2011

Cronaca di una morte annunciata: Le Energie Rinnovabili in Italia

Ammetto di essermi un po' distratto e di aver mancato in pieno le fasi preparative della pubblica esecuzione del settore delle energie rinnovabili italiano.
Infatti, il ministro Romano ha deciso che, avendo noi quasi raggiunto gli obiettivi che pensavamo di raggiungere solo nel 2020, possa bastare così.
Gli 8.000 Mw di picco da installarsi entro il 2020, appunto, saranno completati entro pochi mesi.
Coerente, il ministro Romano:
facendo parte di una compagine politica che si sforza di affossare per quanto possibile il paese gli deve essere sembrato intollerabile l'esistenza di un settore industriale all'avanguardia.
Pertanto ha deciso che il sistema di incentivi che ha miracolosamente portato l'Italia ad un insospettato 6 - - rispetto a quello che dovrebbe essere il suo livello di produzione energetica da fonti rinnovabili, se paragonata alla solita Germania, sia da smantellare.
Fine dei giochi.
Il mercato non è ancora maturo per la sospensione degli incentivi che devono essere ridotti gradualmente. Fino ad oggi, hanno funzionato. Siamo passati in pochi anni da 7000,00 a 4000,00 € per kW di picco installato ( con componenti di elevata qualità, si può realizzare anche a 3000,00  ) per gli impianti piccoli.
Invece, ciccia.
Certo, sarebbe auspicabile qualche provvedimento correttivo delle speculazioni per gli impianti a terra, ma l'incentivazione andrebbe estesa alle imprese: è paradossale che l'Italietta delle microimprese non sappia approfittare del principale vantaggio del fotovoltaico: l'azzeramento per le piccole imprese dei costi energetici.
L'Italia delle fabbrichette, dei capannoni, che si lamenta dei costi di produzione alti, non è stata capace di mettersi 20 - 200 kW di Pannelli sul tetto ed azzerarsi i costi dell'Energia proprio nel critico settore manifatturiero.
Rimando a questo articolo i dettagli, non è il caso di ripetere cose già note.
Che altro aggiungere?
Che il provvedimento può anche non passare?
Affidarsi alla speranza non è il mio forte, soprattutto quando anche la sola presa d'atto che un Ministro dello Sviluppo abbia concepito un simile abominio è sufficiente a portare allo sconforto.
PS:
Chissà se il governo regionale, nel malaugurato caso che il provvedimento passi, non possa usare i proventi del petrolio per sostituire in parte gli incentivi sul rinnovabile?

9 gennaio 2011

Nucleare? Certo, per far esplodere l'astronave madre aliena... e BASTA!!!

Trovo oscillante tra l'incredibile ed il criminoso il tentativo di riportare in vita in Italia il nucleare civile.
Anticipo subito che la mia affermazione non è ideologica: gli Stati Uniti, ad esempio, sono una nazione che potrebbe vantaggiosamente, secondo me, utilizzare favorevolmente tale forma di energia. Non dico che se fossi il presidente USA lo farei, dico solo che gli USA potrebbero ragionevolmente optare per il nucleare civile.
Noi, no.
Perchè?
Stiamo ai fatti ed ai numeri, quindi facciamo anche finta che una centrale nucleare progettata e costruita oggi sia immune da rischi di incidente alla Chernobyl o peggio.
Cos'hanno gli USA che noi non abbiamo?
Tecnologia: la tecnologia per costruire reattori nucleari si basa su brevetti praticamente esclusivamente in possesso di multinazionali ed agenzie federali USA. Non so stimare la percentuale, ma dato in 6 - 8 Miliardi di  € ( ad essere ottimisti ) il costo di una centrale elettronucleare, dubito che il conto in brevetti che dovremmo versare agli USA sia di qualche spicciolo. Si parla di milioni di €.
Ossia: in Italia non sappiamo costruire in proprio centrali elettronucleari e dobbiamo comprare gran parte della tecnologia dall'estero. Questo è vero nel 2010 come nel 1980: affermazioni del tipo " Eh, ma se avessimo potuto continuare la ricerca che ci è stata bloccata dal referendum..." Sono ridicole più che offensive in un Paese che non fa ricerca affatto. Inoltre, il referendum di certo non bloccò la ricerca nucleare.
Esperienza.
Gli USA gestiscono da decenni centrali e reattori nucleari militari. 
Inoltre, hanno esperienza nella gestione della Sicurezza Nucleare a livelli a noi sconosciuti. 
Spazio:
Gli USA dispongono di vaste zone desertiche e geologicamente stabili in cui concentrare le scorie. Non sto dicendo che negli USA siano in vigore le giuste precauzioni, dico solo che nei vasti deserti del West lo spazio per stoccare le scorie almeno in teoria c'è. Da noi neanche a parlarne.
Disponibilità di Combustibile:
gli USA sono produttori di Uranio e comunque possono accedervi in maniera più semplice che l'Italia ( dal Canada, dal Congo... ). L'Italia non produce Uranio o altro materiale fissile. Le centrali a fissione funzionano grazie ad un minerale ( in esaurimento ), pertanto non sono da considerarsi energia rinnovabile.
Ossia: siamo comunque costretti ad importare petrolio ed importare gas, dovremo anche importare uranio: chi parla di nucleare come sistema per renderci indipendenti dall'estero mente sull'ovvio.
Ok, questo è il Paese che ha votato Berlusconi più volte, l'ovvio non è una caratteristica su cui far conto purtroppo.
Ecco perchè, secondo me, se gli USA volessero costruire una nuova generazione di reattori nucleari a fissione, ritengo che la loro scelta ( che non condivido affatto ) si poserebbe su basi concretamente ragionevoli: sanno come costruirle, come gestirle, dove costruirle ( hanno i giganteschi fiumi necessari al raffreddamento, noi si e no sul Po possiamo contare ) e dove stoccare, anche impropriamente, le scorie. Hanno, inoltre, il combustibile.
Noi, non abbiamo nulla di tutto ciò.
Passiamo ai costi.
Una centrale elettronucleare costa 8 Md € e dura vent'anni. I costi di gestione non sono noti e comunque dipendono dal prezzo del combustibile ( in ascesa costante ). Quelli di smaltimento non sono calcolabili in quanto ad oggi nessuno ha mai smaltito completamente  una centrale ( alcune migliaia di t di acciaiocemento radioattivi ).
Facciamo un esempio pratico per i miei concittadini: se domani qualcuno decidesse di mettere un bell'impianto sportivo al posto della Cementeria ( in un Parco Naturale magari non è una scelta tanto peregrina ), potrebbe fare i suoi calcoli e metter mano al portafoglio ed al piccone.
Se al posto della Cementeria ci fosse una centrale nucleare questa operazione non sarebbe possibile dato che nessuno, oggi, è in grado di ripristinare il suolo occupato da una centrale nucleare alle condizioni precedenti...
Con 8 Md di € si possono montare circa 2,700GW di picco di impianti fotovoltaici pari a 4 GWH annui prodotti. Facendo i conti col pallottoliere, significa che con 8 Md € fotovoltaici produco 80 GWH in 20 anni. Tutto dal Sole, senza perdite perchè produco dove consumo, senza consumare terreno perchè l'impianto è sul tetto: la superficie già cementificata del Bel Paese è più che sufficiente per ospitare i pannelli fotovoltaici necessari a soddisfare l'intero fabbisogno energetico nazionale:
L'Italia consuma ogni anno 340000 GWH all'anno. Per produrli tutti col fotovoltaico servirebbe installare 220 - 260 GW di picco di potenza fotovoltaica, ossia sarebbe necessario ricoprire poco più di 10000 ( ma meno di 20000 ) km quadrati di tetto... 
Il tutto calcolato con costi e rendimenti del 2010.
Vi ricordo che in Italia circa il 10% del territorio è edificato e parliamo di oltre 30000 Km quadrati di territorio già cementificato.
Io dico che il nostro fabbisogno energetico da fotovoltaico montato su tetti esistenti ci sta comodo, lì dentro...
Al prezzo delle 6 centrali previste, quindi, noi potremmo ottenere da Fratello Sole qualcosina come 16 GW di picco fotovoltaico, circa il 5% del nostro fabbisogno ad essere pessimisti al cubo: se l'ENEL lanciasse un'operazione simile credo che riuscirebbe almeno a raddoppiare tale cifra tra economie di scala e caduta del prezzo del pannello.
Il tutto alla bella cifra di 10 € cent per kWh fotovoltaico prodotto...
Il forum nucleare, come costo del kWh, nucleare fornisce cifre oscillanti tra 7 e 20 € cent... 
Dico, numeri loro...
Prendete i miei calcoli cum grano salis, anche perchè i dati sui costi del nucleare, al contrario di quelli sul fotovoltaico, sono contraddittori e piuttosto nascosti.
Aggiungete, però, il fatto che il prezzo del kWh solare è in costante discesa.
Ne vien fuori che l'energia nucleare, pur lasciando perdere le problematiche di cui sopra, costa ora forse un po' di meno dell'energia solare ma costerà senz'altro di più di quella solare nel giro di un paio di anni...
Dati i tempi in gioco il confronto, razionalmente parlando, è impietoso...
Una centrale nucleare la si costruisce in 5 anni, i singoli impianti fotovoltaici in pochi giorni.
Se, invece di spendere tali cifre in questa antieconomica follia si investisse in energia rinnovabile ( esiste anche l'eolico a darci una mano quando non c'è il sole ) si innescherebbe un meccanismo virtuoso che potrebbe davvero renderci indipendenti dalle fonti fissili per la produzione di elettricità nel giro di pochi lustri.
Certo, il Sole di notte non c'è.
Certo, il vento non sempre c'è.
Ma esiste l'idrogeno.
Esistono già dei sistemi che trasformano direttamente l'energia solare in idrogeno.
Nulla ci vieta di immagazzinare energia sotto forma di idrogeno prodotto via fotovoltaico di giorno per usarlo di notte, in caso di maltempo, nelle auto...
Già, le auto: una centrale nucleare non risolve il problema della benzina: il ciclo combinato fotovoltaico - idrogeno, invece, sì.
Certo, non nel 2020.
Ma intanto, nel 2020, un paese razionale, potrebbe aver già visto i suoi consumi di petrolio calare notevolmente grazie alle energie rinnovabili. Per allora saremo anche pronti per abbandonare la benzina.
Sempre che i nostri denari non se ne vadano nelle tasche dei soliti noti propugnatori di una tecnologia nucleare costosa ed insufficiente.
Beh, sono stato bravo: non ho sollevato nè lo spettro dell'incidente nè quello della mala gestione delle scorie. 
L'unico motivo per ricorrere al nucleare, secondo me, è per rendere credibili gli incredibili film di fantascienza alla "indipendence day" e smollare un megaton di potenza nell'hangar dell'astronave degli alieni invasori cattivi e tanto fessi da usare windows in modo che i nostri eroi possano infettare i loro computers e guadagnarsi l'accesso...
Per il resto attendiamo un reattore a fusione funzionante, prima, cari amici atomici, non tornate da queste parti, per favore...
Davvero, non è necessario affatto decidere contro il nucleare per paura. 
Basta farlo per povertà.
E per voglia di ricchezza.