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12 settembre 2020

Scuola all'italiana: un altro centro commerciale


La mia esperienza con le istituzioni scolastiche italiane è stata mediocre.

Ho un buon ricordo della mia maestra che arrivò a parlare del nazismo e dei campi di sterminio, poi, che vi devo dire: non faccio troppi errori di ortografia e conosco i nomi di tutte i i Capoluoghi di Regione d'Italia.

Le cose sono rimaste accettabili alle scuole medie (oh, alla fine ero in una succursale della Giustino Fortunato all'estrema periferia di Matera, mica ad Oxford), pur con qualche segno di cedimento in alcune materie.

Oggi ringrazio la professoressa di Religione che ci dava un sacco di compiti: la scrittura mensile e manuale di un vero e proprio giornalino formato A4.

Il guaio è iniziato con le superiori, con una discesa lineare lungo tutti e 5 gli anni di Liceo.

Ho memoria di un ambiente arido, pervaso più dall'incompetenza tecnica che dall'ignoranza.

Ho esperienza dell'arbitrio irresponsabile (sarà  quella la causa primaria per la mia idiosincrasia verso l'irresponsabilità dei posti fissi?) e di una didattica che posso solo definire kafkiana.

I miei professori non erano asini, ma essere erudito non ti rende un buon docente.

Tra l'altro, per rendere l'esperienza scolastica dimenticabile, basta e a avanza che un paio di persone incompetenti siedano nel collegio dei docenti.

Il Latino e il Greco possono avere una validissima funzione educativa. Del resto, in un mondo in cui il volume del sapere è molto maggiore rispetto a quello dei nostri nonni, è impensabile pretendere che la Scuola istruisca in tutti i campi dello scibile: molto meglio che insegni ad imparare.

Infatti, 'si dice' che il Latino e il Greco abbiano una funzione educativa e formativa del pensiero e del ragionamento.

Non è l'impressione che ho avuto. La mia esperienza è stata più nel campo dell'autoreferenzialità e non in quello della dimostrazione  scientifica dell'utilità della conoscenza dell'aoristo cappatico.

La mia scuola era povera, povera di esperienze di laboratorio e pure l'accesso alla biblioteca dell'istituto era praticamente impossibile:

Al ginnasio, almeno, c'era quella di classe: un armadio colmo di tascabili consunti ma almeno disponibili.

Al liceo (l'ho già nominato Kafka?) le biblioteche di classe vennero soppresse, i libri confiscati dal preside e trasferiti nella biblioteca d'Istituto. 

A cui non si poteva accedere.

Ho scritto di questo episodio in diretta, mentre lo ricordavo.

L'università meriterebbe un capitolo a parte ma posso serenamente affermare che la discesa lineare è qualitativamente proseguita anche al Politecnico di Torino.

Insomma, alla domanda "a che serve la scuola?" Beh, la mia esperienza mi porta a rispondere: a fornire posti di lavoro, a vigilare sui minorenni, en passant, alfabetizzandoli a macchia di leopardo.

Tuttavia, le polemiche sulla scuola covid correlate sono veramente inaccettabili.

Le spiego né più né meno come effetto del fallimento del sistema scolastico.

Insomma, non difendo la Scuola Italiana, ma credo che sia arrivato il momento di far rinsavire il cane che si morde la coda.

Ho letto di paragoni tra cassiere  di supermercato e maestre, cosa che mi sembra perfettamente in linea col sentire comune: il supermercato deve restare aperto perché così posso mangiare, la scuola deve restare aperta perché così posso lavorare. Servizi essenziali, insomma.

Proprio come le discoteche ad agosto.

Tutto sommato, secondo il mio personalissimo punto di osservazione (la mia timeline Facebook):

  1. della sicurezza dei propri figli (e della propria) non frega a nessuno;
  2. di cosa ci vadano a far a scuola frega ancor meno: basta che non stiano in mezzo.

Lo so bene che c'è se i bambini non vanno a scuola per il lavoro è una catastrofe ma pare che il 2% circa di possibilità di morire per la congiuntura non sia una variabile che entra nel ehm, mi vergogno un po', ma chiamiamolo pure 'ragionamento'.

Non ho in simpatia i ministri dell'istruzione, i funzionari del ministero (l'algoritmo segreto dei trasferimenti della "aperte virgolette" buonascuola "chiuse virgolette" me lo ricordo ancora), i provveditori, i presidi e gli inamovibili ed irresponsabili professori.

Ma non si sono materializzati lì per caso.

Sono il prodotto dell'evasione fiscale, dell'assenza di una Politica per l'Istruzione, della colonizzazione partitica dell'Istituzione e di centomila altre cause, sindacati inclusi: compilare la più banale domanda è cosa così complicata da richiedere per forza la loro consulenza.

In pieno stile Novax e negazionista del Covid aggiungiamoci pure le assurdità sulle vacanze e sugli orari di lavoro dei docenti.

Un insegnante di scuola primaria prende 1300 € al mese. 

In Germania esattamente il doppio.

Per un orario teorico di 24 ore settimanali.

Che, nella pratica, superano abbondantemente le 40.

E, no: non dettaglio come ci arrivo: chi si vuole informare sarà bravo a sommare alle ore di lezione quelle di collegio, riunione, correzione compiti, preparazione lezioni, incontri con psicologi, assistenti sociali, , gruppi operativi, consigli di classe, corsi di aggiornamento, corsi di formazione, intergruppo, ricevimento, eccetera. 

40 è una stima per difetto.

E in tempi di Didattica a Distanza anche di più, domeniche incluse.

Secondo i miei fallibilissimi calcoli la paga oraria di un docente di scuola primaria (1300/40x4,5) è appena superiore ai 7 € l'ora che salgono a 8,5 se si 'sottraggono' i mesi di chiusura delle scuole, luglio ed agosto.

Non vorrei ridurre le mie considerazioni sulla Scuola a questa banalità ma è senz'altro un buon punto di partenza.

Al di là della questione Covid, io mi chiedo come si possa anche solo immaginare che un Organismo che malfunziona con meno della metà delle risorse minime possa in pochi mesi garantire il raddoppio degli spazi e qualcosa di diverso da una difesa burocratica fatta di autorizzazioni, autocertificazioni e portarsi da casa disinfettante, mascherine fpp2 e visiere in un alternarsi di ordini e contrordini.

Pure per il test sierologico ci si è dovuti arrangiare motu proprio, ma, secondo la stampa, gli insegnanti disertano, defezionano, si rifiutano.

Come ci si può rifiutare di obbedire ad un "ordine" che non è mai stato dato?

Mi sto dilungando troppo.

Cari genitori che non vedete l'ora di mandare a scuola i pargoli, se avete una così scarsa considerazione e rispetto per i docenti a cui li affidate non sarebbe meglio pregare che la vostra scuola non apra?

Non pretendo che smettiate di evadere le tasse o che votiate per spostare la spesa pubblica dal sussidio all'investimento,  o che votiate qualcuno che dica chiaro e tondo cosa vuole farne della Scuola per rendere i vostri figli capaci di trovare, prima ancora che uno straccio di lavoro, una via di Libertà nei meandri della Vita.

Ma almeno che vi decidiate: gli insegnanti sono vostri nemici da combattere o alleati da sostenere?


Andreotti diceva che in Italia ci sono due tipi di pazzi: quelli che pensano di essere Napoleone e quelli che vogliono far funzionare le Ferrovie dello Stato.

Non sono sicuro del mio stato di salute mentale ma di sicuro non ho una ricetta per la Scuola Italiana.

Occorre un forte mandato Politico, studiare molto, pensare e saper illustrare l'Idea di Scuola e di Società a cui la Scuola dovrebbe o dovrà preparare, essere capaci di gestire la complessità delle norme, saper restituire un valore ad un corpo docenti anziano (che non ha fatto il giuramento di ippocrate e nemmeno ha firmato per farsi picchiare dagli alunni)  e risolvere il nodo del reclutamento che ora è pura letteratura kafkiana (l'ho già detto?)

Niente basterebbe che.

Anzi, uno: basterebbe che iniziaste a comportarvi da genitori adulti e non da clienti picciosi.

Auguri a tutti, buon inizio di Anno Scolastico, il più difficile dal 1944/45.



PS: Le mie pagelle al Liceo non avevano mai un voto inferiore a 7, credo, in IV ginnasio, di aver preso tutti 7 e due 8.

Al liceo fioccarono gli 8 e anche qualche 9.

La cosa che non perdonerò mai ai miei insegnanti è di avermi consentito di prendere 8 e 9 studiano al più un'ora e mezzo al giorno.

Soprattutto al liceo non ricordo di aver mai studiato dopo le 16:30 - 17:00.

Una farsa.

5 dicembre 2016

Lettera aperta al Sì

Caro Sì,
prima di tutto sappi che non voglio assolutamente maramaldeggiare.
Mi chiedo se tra le tue fila ci siano un po' di casi come i seguenti:
Lavori quattro ore a settimana pagato coi voucher. Risulti tra gli occupati;
E' dicembre e tuo figlio al liceo non ha ancora il professore di Italiano. Vorresti lamentarti ma ti rendi conto che c'è chi sta peggio: i bambini che avrebbero bisogno di sostegno ma l'insegnante di sostegno non c'è anche se sulla carta potrebbe anche esserci.
Tua madre adesso vive a Reggio Emilia, ma tu vivi a Bari e i tuoi non hanno divorziato. Lei aveva una cattedra di italiano precaria al locale liceo ma un algoritmo segreto di cui non sono pubblici i parametri operativi l'ha trasferita a Reggio Emilia.
La sua cattedra di Italiano a Bari è rimasta vuota. Oppure è stata occupata da un docente con meno punteggio di tua madre.
Hai tre lauree ma il Ministro ha immesso in ruolo al posto tua una signora cinquantenne con il diploma che non ha mai insegnato prima in vita sua.
Ora fa sostegno ad un bambino che avrebbe miglior fortuna se non avesse nessuno a sostenerlo.
Hai avuto un lavoro per qualche mese, esauriti gli incentivi statali ti hanno licenziato. Hai fatto causa e hai vinto. Al netto delle spese processuali il tuo risarcimento è di un paio di stipendi.
Vogliamo parlare della gestione dell'immigrazione?
Di quella della crisi del sistema bancario?
La mia teoria è praticamente infnita.
Una successione di provvedimenti, un mix perfetto di policy neoliberiste e banale incompetenza grillina.
Io potrei anche proseguire argomentando ulteriormente.
Ad esempio: l'algoritmo del trasferimento docenti è segreto perchè i capoccia del ministero sono incompetenti o perchè sanno benissimo quello che fanno?
Ma non è questo il punto, caro Sì.

Caro Sì, il tuo problema è aver pensato che il No fosse una scelta.
Invece è una somma.




Ti preoccupi del futuro dell'Italia, dei populismi, dell'immobilismo.
E fai bene.
Sfidi il No a fare cose, ad assumersi responsabilità.
Ma il No non esiste.
Esistono solo i membri di una equazione che la Classe Politica e Dirigente italiana ha impostato a spese di tutti.
Caro Sì, sei tu la scelta: di fede. 
E di ignoranza, nel senso più tenero possibile, della realtà.
Il No è matematico.
E si sa, la matematica, in Italia, la si studia male.
Figuratevi dopo la buonascuola.




9 novembre 2016

Io voto Trump per legittima difesa da Faraone e dalla Giannini

Ovviamente non voto in USA e non voglio parlare di Trump ma di quelli che si sono sperticati nell'insultare i suoi elettori e gli elettori italiani equivalenti.
C'è un famoso aforisma che recita più o meno:
"Se dici io non sono razzista ma vuol dire che sei razzista".
Atteniamoci pure all'aforisma.
Sei un cittadino onesto al netto del download degli mp3 e del superare il limite di velocità in tangenziale.
Paghi le tasse.
Non hai mai picchiato nessuno in vita tua e mediti di diventare vegano.
Vai in bici al lavoro.
Fai pure volontariato.
Ami leggere e se fosse per te sarebbe Civati il presidente del consiglio.
Non hai nulla contro i musulmani e sei favorevole alla costruzione di moschee.
Non hai nulla contro i Rom e sei ben consapevole che le persone che vivono in condizione di disagio non hanno i tuoi stessi strumenti per distinguere il bene dal male.
Se vedi che lasciano rifiuti dappertutto quasi ci ridi sopra quando pensi ai tuoi concittadini che insistono nel gettare le carte per terra e i vasetti di vetro nel cassonetto dell'umido.
Sai che la tua civiltà è parzialmente responsabile degli orrori del Medio Oriente e dell'Africa da cui fuggono i disperati che la Marina del tuo Paese salva a migliaia ogni giorno.
Hai anche partecipato ai rari tentativi della Società Civile di accoglierli.
Li vedi ciondolare in giro e ti si spezza il cuore.
Sai che sarebbe possibile fare molto di più per accogliere queste persone con pochissima spesa: corsi di lingua, lavori socialmente utili, educazione civica eccetera.
Poi, volgi gli occhi in alto.
Non troppo, basta il Sindaco.
Vuole portare la Città in Europa ma la sua azione politica ed amministrativa contribuisce ad esiliarti al Nord.
I fondi PISUS preferisce mandarli indietro piuttosto che spenderli proficuamente.
Inizi a guardare più in alto e il tuo presidente della Regione è capace di eloquio e di parole di speranza ma non di arrestare l'emorragia di emigrazione al Nord e di petrolio nei fiumi.
E allora gli occhi al cielo non li alzi più, anzi, li abbassi sull'asfalto.
E pensi:
Trump vuole rinunciare ai trattati ambientali ma il tuo governo progressista ha fatto carne da macello dell'industria rinnovabile  e per la nuova mobilità punta al modello Calcutta disdegnando quello Danimarca.
Trump è isolazionista, ma fuorilItaliadallaNATO e YankeegoHome non sono proprio slogan di Berlusconi.
Il peggior razzista è colui che, pur pronunciandosi a parole contro queste oscenità, non fa nulla per alleviare i disagi di chi deve sopportare le conseguenze.
Alla fine della fiera ti accorgi che è a te che tocca di vivere nella merda, con l'immondizia sparsa ovunque, certo, proporzionalmente più dai tuoi cari concittadini che dai nuovi arrivati, ma quella costante universale di cumuli di rifiuti dove hanno soggiornato i Rom non ti piace proprio. 
E non te la prendi coi Rom, ma col Sindaco perchè un campo mobile Rom non è una capocchia di spillo invisibile e ti domandi perchè non si ripulisca dopo che sono andati via.
Prendi l'autobus e sei l'unico a pagare il biglietto in una folla di giovani immigrati che, ahiloro, non si degnano di lasciare il posto a sedere ai radi ed impauriti anziani e che ostentano un comportamento che farebbe la felicità dell'ufficio propaganda di Salvini ma non c'è nessuno che porti la normalità, anzi, quando poi paseggi per il centro ti tocca il contrappasso di vedere la polizia prendersela sempre con gli utlimi tra gli ultimi.
E vogliamo parlare della tua vita lavorativa, precaria ad libitum, in cui ti tocca assistere al trionfo degli amici del Sindaco/Presidente della Regione che ti sfottono pure?
E che dire di un governo che partorisce controriforme di estrema destra come il jobsact o la buona scuola, capace di produrre delle oscene catastrofi umane come la mobilità docenti ed il concorsone o il fertility day, ridurre il Paese al rango internazionale dell'Albania e incapace di implementare soluzioni di alcun genere?
Non è necessario esere razzisti, omofobi, sessisti per votare Trump.
E' sufficiente aver constatato qanto siano razzisti, omofobi e sessiti i progessisti a parole ma che sono sempre supersonici nel porre limiti 'ragionevoli' ai diritti altrui, si oppongono al reato di tortura, non hanno una parola per la Macelleria Messicana della Diaz, comprimono di fatto i salari, danzano con le banche e comprano F-35 oltre ad un perenne e disgustoso favoritismo spudorato e pubblico agli amici degli amici.
Quindi, perchè non votare il candidato leghista nel momento in cui dopo aver preso i voti dei ciclisti al primo turno il sindaco propone di incentivare l'uso delle automobili?
Perchè non votare Grillo/Savini nel momento in cui i provvedimenti del PD & Sodali superano per gravità e portata quelli del primo e rampante Berlusconi?
Se le azioni conseguenze pratiche della quotidianità del  governo PD sono profondamente discriminatorie e penalizzanti verso tutti gli ambiti della tua vita e sei anche consapevole che Salvini o Grillo non sono la soluzione è così grave che tu li voti semplicemente per punire l'arroganza e l'incapacità di persone che vorresti vedere anche loro costrette a prendere quell'autobus e passare tra i rifiuti e partecipare al meraviglioso mercato del lavoro italiano?
Perchè dovrei continuare a votare un politico di finta sinistra che agisce esattamente come uno di estrema destra ma in più si preoccupa di affermare il contrario?
E' lecito mandarlo a casa in cambio di un impresentabile che farà cose impresentabili identiche a quelle pessime fatte per anni da persone che si riempiono la bocca di frasi vuote e che ora suonano come una campana a morto sul nostro sistema politico?
Visto?
Niente MA.
Io non sono razzista.
Lo siete voi.
E se Trump vi fa schifo, la prossima volta, farete bene a non far arrivare la Clinton lì dove è arrivata. 

Nota: Trump forse è un personaggio dei Simpson, la Clinton è sicuramente un personaggio di House of Cards

In termini spicci, per l'Italia: siete andati a votare Civati alle Primarie del PD?

No?
Di che state parlando, quindi, quando vi stracciate i capelli e vi riempite la bocca di insulti per gli elettori di Trump Salvgrillo?


Ma, forse, meglio di me e delle mie parole potrebbe farvi riflettere questo breve spezzone del film "La Crisi":

27 maggio 2015

il MIUR si accorda con Microsoft: non si esce vivi dagli anni 90.


Trovo scandaloso l'accordo stretto dal Ministero della Pubblica istruzione con Microsoft.
Non tanto per le ovvie considerazioni etico-economiche, tutte giuste ma che, sulla carta della lettera del protocollo hanno minore peso, in quanto non è previsto un esplicito acquisto di licenze.
Ma proprio per il concetto di fondo, quello della formazione a docenti, amministrativi e studenti.
A cura di un ecosistema oggettivamente superato come quello del software proprietario:
tutto il web gira su un ecosistema fondamentalmente aperto, giusto per fare un picciol esempio ...
La cosa scandalosa è che l'accordo è antiquato.
Sarebbe stato ingiusto dieci anni fa.
Oggi, invece, è banalmente antiquato.
Il MIUR non fa un pessimo servizio al Paese semplicemente per questioni di Software Libero e diritti e libertà.
No.
Fa un pessimo servizio perchè propone a Docenti, Amministrativi e Studenti un modello buono per gli anni '90.
Grazie Matteo, #cambiaverso, magari con una macchina del tempo ti riesce meglio.
Con la #buonascuola punti al XIX secolo, per il software giustamente hai scelto qualcosa di più recente, la fine del XX.

16 maggio 2015

La buona scuola e i miei futuri voti a Forza Nuova o Lega o Casapound o...

Chi legge da un po' questo blog sa.
Chi, invece, si trovasse da queste parti per caso, sappia che il mio partito politico ideale è una forza di sinistra laica e moderata, qualcosa tipo il PD come lo immaginava Pippo Civati tempo fa.
Il progetto di riforma della Scuola portato avanzi dal Governo Renzi mi sta così disgustando per l'ennesima truffa subìta (laureati lavorando con 110 in tempo esatto in una Laurea Abilitante e/o fai un costoso TFA e poi vediti cancellare tutti i sacrifici fatti) dallo Stato Italiano che mi sta facendo meditare misure drastiche.
Ho lasciato il PD da olre un anno e non ho più trovato alcun sostituto politico nè a livello locale nè nazionale.
La buona scuola di Renzi me lo ha fatto trovare in fretta.
Non bisogna astenersi.
Bisogna votare quello che, cari concittadini, vi rompe più le palle.
Quello che vi farà più danno.
Quello che più vi farà soffrire.
I fasci? 
I fasci.
Io quelli voglio vedere al potere, quelli che vi toglieranno tutto.
Perchè se io non ho più niente dovrei lasciarvi tranquillo e rassegnato la vostra pappagorgia?
Sono anni che la Repubblica Italiana fotte la mia famiglia cambiando le regole del gioco: ti iscrivi coi minimi all'ordine degli Ingegneri? E io ti moltiplico i contributi retroattivamente costringendoti ad emigrare per pagarli.
E non ho voglia di fare tutti gli altri casi che mi sono toccati in sorte.
Quindi?
Tanto peggio tanto meglio.
Niente astensione per vedervi poi prevalere coi vostri pacchetti di voti mafiosi o cammellati.
No.
Si deve votare il peggio.
Quello che più vi rompe i coglioni.
Quello che più vi spaventa.
A Renzi se non voto più il PD e me ne sto a casa non gli frega niente.
Gli frega se voto un altro che lo farà stare rapidamente sereno.
E io (noi) così farò.
Elezione dopo elezione voterò il peggior candidato possibile per il Paese perchè non voglio più stare sereno.
Voglio stare disturbato.
Perchè bisogna stare molto disturbati per rasserenarsi con un bel corso di tedesco.
E tornare religiosamente in Italia a votare il più distruttivo dei partiti.
Così, per ricambiarvi la cortesia.