Sono stato sollecitato a riprendere un po' la vena geopolitica del blog.
Diciamo che qualcuno a me mooolto vicino ha iniziato a considerare la bicicletta una possibile rivale e mi ha invitato a riscoprire più antiche ed innocue passioni.
Bando alla logorrea:
sta destando scalpore e preoccupazione in quella minuscola frazione dell'Opinione Pubblica Europea interessata più ai rischi di una degenerazione in conflitto generalizzato della guerra civile siriana che al campionato di calcio il dispiegamento di un Gruppo di Battaglia di Portaerei (CVBG) russo nel Mediterraneo.
La tesi del vostro autore preferito è che la faccenda sia pericolosa ma non seria.
Il Gruppo di Battaglia è composto da una portaerei convenzionale (CV) Admiral Kuznetsov, un Incrociatore da Battaglia Lanciamissili a Propulsione Nucleare (BCGN) classe Kirov Piotr Velikij (Pietro il Grande), due cacciatorpediniere antisommergibile (DD) classe Udaloy Severomorsk e Kulakov ed un numero imprecisato di navi supporto.
Pare che le navi siano scortate anche da due sottomarini d'attacco (SSN) classe Akula e da un sottomarino convenzionale (SS) classe Kilo.
Come al solito, vi rimando a Wikipedia per gli approfondimenti tecnici.
Questo minaccioso elenco dovrebbe dar ragione agli allarmisti ed effettivamente, sulla carta, la potenza di fuoco di queste navi è semplicemente devastante.
Per prima cosa ricordiamoci che sono tutte dotate di testate nucleari.
Però, senza doversi spingere a danzare con l'Apocalisse, andiamo a verificare caratteristiche ed armamento convenzionale del Pietro il Grande.
Questa grossa nave è un residuato della guerra fredda quando la marina dell'URSS si preparava per la sua unica missione: impedire ai convogli NATO di portare dagli USA all'Europa rinforzi e rifornimenti.
Sulla carta è la più potente unità di superficie attualmente in servizio.
La nave è armata con 20 missili P700.
Una sigla che identifica un ordigno pesante 7 tonnellate, lungo 10 metri e che viaggia a Mach 2,5 e che può colpire un bersaglio a 5-600 km di distanza.
Avete presente un autobus?
Ecco, siam lì.
Sono armi progettate per affondare le superportaerei americane ma sono perfette anche per attacchi terroristici sulle città dato che possono far fuori un grosso isolato anche con la sola energia cinetica.
A questi gingilli vanno aggiunti un centinaio di missili contraerei a lungo raggio adoperabili anche in ruolo antisuperficie tra i 90 e i 180 km e 16 missili antisommergibile (anche questi adoperabili in ruolo antinave: il siluro che portano in prossimità del sottomarino da attaccare può essere usato come testata in ruolo antinave).
Impressionante?
Certo.
Ma non sono tutte zanne e artigli quelli che scintillano nella notte.
La nave è vecchia, non solo anagraficamente, ma come concezione d'impiego.
Nata per brevi incursioni in Atlantico Settentrionale e Pacifico per portarsi a distanza di tiro utile dai gruppi di battaglia Nato non è stata progettata per operazioni come quella in corso.
Qualche esempio?
E' a propulsione nucleare, giusto?
Vi aspettate che sia in grado di viaggiare a velocità massima senza problemi di autonomia.
E invece no.
Perchè i Sovietici non erano capaci di costruire un reattore sufficientemente potente e compatto da infilare nello scafo di un incrociatore.
Quindi, hanno dovuto fare di necessità virtù: gli incrociatori classe Kirov sono dotati di due reattori nucleari e... 2 surriscaldatori convenzionali.
In breve: i reattori nucleari generano vapore in grado di spingere la nave fino a circa 20 - 24 nodi a seconda delle fonti, mentre, per raggiungere velocità da combattimento (32 nodi), si deve surriscaldare il vapore ulteriormente bruciando nafta.
Il nostro incrociatore ha un'autonomia in tali condizioni di poco più di mille miglia. Un po' poco per una nave a propulsione nucleare, pochissimo per una nave che fa parte di un gruppo di battaglia.
Ricordiamoci sempre che la nave era progettata per una rapida incursione al largo della Norvegia a caccia di Portaerei ed altre grandi navi NATO e non per il ruolo di nave scorta di una Portaerei.
E visto che ci siamo parliamo un po' di 'sta Admiral Kuznetsov.
E' un mezzo rottame pure lei.
Ha preso il mare per la sua prima missione di combattimento scortata, oltre che dalle sopracitate navi da guerra, anche da... un rimorchiatore oceanico che è lì perchè il suo sistema di propulsione è dannatamente scadente ed inaffidabile e già una volta la nave è finita alla deriva in pieno oceano.
Quando ha attraversato il Canale della Manica la Royal Navy ha diffuso immagini di impressionanti colonne di fumo nero emesse dai fumaioli della portaerei, chiaro sintomo di un sistema di propulsione in cattivo stato (e/o di scarsa qualità).
Anche questa portaerei era pensata per tutt'altro ruolo.
Cosa più unica che rara per le portaerei è armata anche lei con gli stessi missili antinave dei Kirov con il risultato di avere una nave ibrida nè portaerei nè incrociatore lanciamissili.
Ha un gruppo di volo di 32 caccia moderni (MiG 29 e SU 33) ma non ha le catapulte, quindi i caccia possono levarsi in volo solo con un ridotto carico di carburante ed armi.
E, ricordiamolo: le eccezionali prestazioni dei caccia russi di fine guerra fredda avevano un prezzo mica male: la durata (nel senso che poi lo butti) di certi motori era paragonabile all'intervallo di manutenzione degli omologhi occidentali.
Insomma, serviva per fornire difesa aerea alla flotta impegnata in missioni antinave, non certo per operare come i gruppi di battaglia occidentali progettati per la proiezione di forza.
Per completezza, sulla Kuznetsov metà dei cessi non funzionano e la nave è descritta come 'in pessime condizioni' per quanto riguarda gli addobbi interni.
Fino ad oggi, la cosa più ostile che è riuscita a fare la Kuznetsov è stato inquinare le acque irlandesi.
Un Ammiraglio russo arrivò a dichiarare che le condizioni dei reattori nucleari del Pietro il Grande erano a rischio esplosione e tutto l'equipaggio fu multato di un mese di paga.
E potrei continuare a lungo.
Non sto affermando che il gruppo da battaglia russo sia una dibattistata, tutt'altro.
Ma che è questione di prospettive.
Quelle navi, che proprio mentre scrivo stanno prendendo posizione al largo della Siria, hanno una potenza di fuoco devastante.
Ma solo in teoria.
32 missili P700 possono portare a mach 2,5 32 tonnellate di esplosivo su Aleppo incenerendo 1-2 kmq di città e relativi abitanti.
I suoi 32 aerei potranno effettuare un pugno di strike al giorno per qualche tempo.
E poi?
Queste navi stanno compiendo una missione per cui non sono state progettate nè equipaggiate.
Immagino le risate amare dei piloti russi negli hangar della Kuznetsov che vanno alla guerra scortati da un rimorchiatore su aerei che possono decollare solo con un carico parziale di carburante e munizioni e in cui metà delle latrine sono fuori uso.
Non vi tedierò tentando una dimostrazione di quanto la flotta russa potrebbe essere facile preda di un gruppo di battaglia basato su portaerei americane e di come quei grossi missili antinave siano il bersaglio perfetto per i moderni cacciatorpedinere contraeri occidentali inclusi quelli italiani e questo vi dovrebbe rendere l'idea, no?
Se esistesse il comandante di una marina europea potrebbe essere tentato di considerare le navi russe in Mediterraneo più come ostaggi che come una minaccia.
In altri termini possiamo sentirci minacciati solo se desideriamo sentirci minacciati in pieno spirito "Chi pecora si fa il lupo se lo mangerà".
Il problema, al solito, è tutto interno alla nostra cara vecchia Europa.
Oscilliamo tra il terrore e l'isteria anti russa e l'ammirazione populista per un regìme corrotto ostile e liberticida.
Ma la minaccia russa è un bluff anche maggiore di quello dei tempi della guerra fredda e del Patto di Varsavia.
L'Europa, anche senza contare gli USA, ha un potenziale militare di gran lunga superiore a quello russo cosa che sembra essere un mistero solo per la sua opinione pubblica.
Vogliamo davvero ritornare all'equivalente degli anni '80 quando c'erano sei armate corazzate sei accampate ad Ovest dell'Elba?
Bando alla logorrea:
sta destando scalpore e preoccupazione in quella minuscola frazione dell'Opinione Pubblica Europea interessata più ai rischi di una degenerazione in conflitto generalizzato della guerra civile siriana che al campionato di calcio il dispiegamento di un Gruppo di Battaglia di Portaerei (CVBG) russo nel Mediterraneo.
La tesi del vostro autore preferito è che la faccenda sia pericolosa ma non seria.
Il Gruppo di Battaglia è composto da una portaerei convenzionale (CV) Admiral Kuznetsov, un Incrociatore da Battaglia Lanciamissili a Propulsione Nucleare (BCGN) classe Kirov Piotr Velikij (Pietro il Grande), due cacciatorpediniere antisommergibile (DD) classe Udaloy Severomorsk e Kulakov ed un numero imprecisato di navi supporto.
Pare che le navi siano scortate anche da due sottomarini d'attacco (SSN) classe Akula e da un sottomarino convenzionale (SS) classe Kilo.
Come al solito, vi rimando a Wikipedia per gli approfondimenti tecnici.
Questo minaccioso elenco dovrebbe dar ragione agli allarmisti ed effettivamente, sulla carta, la potenza di fuoco di queste navi è semplicemente devastante.
Per prima cosa ricordiamoci che sono tutte dotate di testate nucleari.
Però, senza doversi spingere a danzare con l'Apocalisse, andiamo a verificare caratteristiche ed armamento convenzionale del Pietro il Grande.
Questa grossa nave è un residuato della guerra fredda quando la marina dell'URSS si preparava per la sua unica missione: impedire ai convogli NATO di portare dagli USA all'Europa rinforzi e rifornimenti.
Sulla carta è la più potente unità di superficie attualmente in servizio.
La nave è armata con 20 missili P700.
Una sigla che identifica un ordigno pesante 7 tonnellate, lungo 10 metri e che viaggia a Mach 2,5 e che può colpire un bersaglio a 5-600 km di distanza.
Avete presente un autobus?
Ecco, siam lì.
Sono armi progettate per affondare le superportaerei americane ma sono perfette anche per attacchi terroristici sulle città dato che possono far fuori un grosso isolato anche con la sola energia cinetica.
A questi gingilli vanno aggiunti un centinaio di missili contraerei a lungo raggio adoperabili anche in ruolo antisuperficie tra i 90 e i 180 km e 16 missili antisommergibile (anche questi adoperabili in ruolo antinave: il siluro che portano in prossimità del sottomarino da attaccare può essere usato come testata in ruolo antinave).
Impressionante?
Certo.
Ma non sono tutte zanne e artigli quelli che scintillano nella notte.
La nave è vecchia, non solo anagraficamente, ma come concezione d'impiego.
Nata per brevi incursioni in Atlantico Settentrionale e Pacifico per portarsi a distanza di tiro utile dai gruppi di battaglia Nato non è stata progettata per operazioni come quella in corso.
Qualche esempio?
E' a propulsione nucleare, giusto?
Vi aspettate che sia in grado di viaggiare a velocità massima senza problemi di autonomia.
E invece no.
Perchè i Sovietici non erano capaci di costruire un reattore sufficientemente potente e compatto da infilare nello scafo di un incrociatore.
Quindi, hanno dovuto fare di necessità virtù: gli incrociatori classe Kirov sono dotati di due reattori nucleari e... 2 surriscaldatori convenzionali.
In breve: i reattori nucleari generano vapore in grado di spingere la nave fino a circa 20 - 24 nodi a seconda delle fonti, mentre, per raggiungere velocità da combattimento (32 nodi), si deve surriscaldare il vapore ulteriormente bruciando nafta.
Il nostro incrociatore ha un'autonomia in tali condizioni di poco più di mille miglia. Un po' poco per una nave a propulsione nucleare, pochissimo per una nave che fa parte di un gruppo di battaglia.
Ricordiamoci sempre che la nave era progettata per una rapida incursione al largo della Norvegia a caccia di Portaerei ed altre grandi navi NATO e non per il ruolo di nave scorta di una Portaerei.
E visto che ci siamo parliamo un po' di 'sta Admiral Kuznetsov.
E' un mezzo rottame pure lei.
Ha preso il mare per la sua prima missione di combattimento scortata, oltre che dalle sopracitate navi da guerra, anche da... un rimorchiatore oceanico che è lì perchè il suo sistema di propulsione è dannatamente scadente ed inaffidabile e già una volta la nave è finita alla deriva in pieno oceano.
Quando ha attraversato il Canale della Manica la Royal Navy ha diffuso immagini di impressionanti colonne di fumo nero emesse dai fumaioli della portaerei, chiaro sintomo di un sistema di propulsione in cattivo stato (e/o di scarsa qualità).
Anche questa portaerei era pensata per tutt'altro ruolo.
Cosa più unica che rara per le portaerei è armata anche lei con gli stessi missili antinave dei Kirov con il risultato di avere una nave ibrida nè portaerei nè incrociatore lanciamissili.
Ha un gruppo di volo di 32 caccia moderni (MiG 29 e SU 33) ma non ha le catapulte, quindi i caccia possono levarsi in volo solo con un ridotto carico di carburante ed armi.
E, ricordiamolo: le eccezionali prestazioni dei caccia russi di fine guerra fredda avevano un prezzo mica male: la durata (nel senso che poi lo butti) di certi motori era paragonabile all'intervallo di manutenzione degli omologhi occidentali.
Insomma, serviva per fornire difesa aerea alla flotta impegnata in missioni antinave, non certo per operare come i gruppi di battaglia occidentali progettati per la proiezione di forza.
Per completezza, sulla Kuznetsov metà dei cessi non funzionano e la nave è descritta come 'in pessime condizioni' per quanto riguarda gli addobbi interni.
Fino ad oggi, la cosa più ostile che è riuscita a fare la Kuznetsov è stato inquinare le acque irlandesi.
Un Ammiraglio russo arrivò a dichiarare che le condizioni dei reattori nucleari del Pietro il Grande erano a rischio esplosione e tutto l'equipaggio fu multato di un mese di paga.
E potrei continuare a lungo.
Non sto affermando che il gruppo da battaglia russo sia una dibattistata, tutt'altro.
Ma che è questione di prospettive.
Quelle navi, che proprio mentre scrivo stanno prendendo posizione al largo della Siria, hanno una potenza di fuoco devastante.
Ma solo in teoria.
32 missili P700 possono portare a mach 2,5 32 tonnellate di esplosivo su Aleppo incenerendo 1-2 kmq di città e relativi abitanti.
I suoi 32 aerei potranno effettuare un pugno di strike al giorno per qualche tempo.
E poi?
Queste navi stanno compiendo una missione per cui non sono state progettate nè equipaggiate.
Immagino le risate amare dei piloti russi negli hangar della Kuznetsov che vanno alla guerra scortati da un rimorchiatore su aerei che possono decollare solo con un carico parziale di carburante e munizioni e in cui metà delle latrine sono fuori uso.
Non vi tedierò tentando una dimostrazione di quanto la flotta russa potrebbe essere facile preda di un gruppo di battaglia basato su portaerei americane e di come quei grossi missili antinave siano il bersaglio perfetto per i moderni cacciatorpedinere contraeri occidentali inclusi quelli italiani e questo vi dovrebbe rendere l'idea, no?
Se esistesse il comandante di una marina europea potrebbe essere tentato di considerare le navi russe in Mediterraneo più come ostaggi che come una minaccia.
In altri termini possiamo sentirci minacciati solo se desideriamo sentirci minacciati in pieno spirito "Chi pecora si fa il lupo se lo mangerà".
Il problema, al solito, è tutto interno alla nostra cara vecchia Europa.
Oscilliamo tra il terrore e l'isteria anti russa e l'ammirazione populista per un regìme corrotto ostile e liberticida.
Ma la minaccia russa è un bluff anche maggiore di quello dei tempi della guerra fredda e del Patto di Varsavia.
L'Europa, anche senza contare gli USA, ha un potenziale militare di gran lunga superiore a quello russo cosa che sembra essere un mistero solo per la sua opinione pubblica.
Vogliamo davvero ritornare all'equivalente degli anni '80 quando c'erano sei armate corazzate sei accampate ad Ovest dell'Elba?
E mentre noi siamo impegnati con l'olio di palma e il terrore dei migranti regimi illiberali nostri naturali nemici mortali si instaurano alle porte ed anche dentro le porte: Ungheria, Turchia...
un BCGN classe Kirov |
La Kuznetsov nel canale della Manica qualche giorno fa: anche ad occhio inesperto non sembra che i propulsori stiano funzionando benissimo |
L'SSN19 Shipwreak il nome in codice NATO del missile P 700 Granit |
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