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20 agosto 2014

cowboys & aliens aka partigiani e terroristi

Molto, molto spesso, il terrorista è il partigiano nella definizione dell'oppressore.
Ma non è sempre così.
I nazisti consideravano terroristi i partigiani e banditi i soldati dell'esercito italiano co-belligerante.
Noi, invece, consideriamo partigiani i partigiani e non consideriamo affatto  i soldati dell'esercito italiano co-belligerante.
Di esempi del genere se ne possono fare a bizeffe, a partire dagli Zeloti contro i Romani finendo coi Kurdi.
Esiste, indubbiamente, un'ampia fascia grigia in cui i due termini possono essere soggetti ad interpretazione soggettiva, ma questa fascia grigia non è totale.
Il primo discriminante è la natura dell'entità combattuta dai terroristi/partigiani.
Parliamo di un occupante straniero? 
Ovviamente la probabilità che si abbia a che fare con partigiani è assai elevata.
Parliamo di una democrazia? 
Analogamente, la probabilità che si abbia a che fare con terroristi è assai elevata.
E se l'occupante è una democrazia straniera?
Eh Eh Eh, qui sì che torniamo nella zona grigia.
Passiamo ad un altro criterio.
Gli obiettivi.
No, non gli strumenti: gli strumenti di terroristi e partigiani sono fondamentalmente gli stessi: guerriglia e bombe.
Ma contro chi?
Facile:
i partigiani contro le forze militari, di occupanti e dittatori.
I terroristi contro la popolazione civile: propria o degli occupanti.
Ovviamente faccio una affermazione di carattere generale: è già successo molte volte che forze partigiane abbiano lanciato bombe contro militari occupanti e ammazzato più civili che militari, ma, come si dice, è il pensiero che conta.
Nella Patria della equiparazione tra fascisti e partigiani non poteva mancare l'equiparazione tra terroristi e partigiani.
Cosa avranno da equiparare, poi, le persone che, se si trovassero alla mercè della gente che santificano, sarebbero sicuramente lapidati e/o sgozzati da costoro? 
Forse questo fenomeno si ouò spiegare con il genetico masochismo della fu Sinistra Italiana? 
Non divaghiamo e lasciamo ai posteri l'ardua sentenza.
Torniamo a noi.
Senza troppi giri di parole ritengo che Hamas non rientri nella categoria dei Partigiani per due motivi:

  1. Gaza non è occupata da Israele;
  2. Hamas lancia i suoi missili esclusivamente ed esplicitamente contro la popolazione civile israeliana.
E' vero che, secondo taluni, l'intera popolazione civile di Israele sarebbe un obiettivo militare legittimo, affermazione talmente irricevibile da non meritare commento, ma è completamente evidente come le azioni di Hamas si discostino notevolmente da quelle di un movimento di resistenza.

Gaza è sotto assedio perchè occupata da Hamas e sfido chiunque a dimostrare il contrario.
(Mi piace vincere facile, prima della presa, violenta, del potere a Gaza da parte di Hamas la città non era soggetta al terribile embargo di questi anni).
In Cisgiordania, occupata da Israele nella guerra difensiva contro il secondo tentativo di genocidio effettuato dai paesi arabi (il primo è del 1947-48), i Palestinesi che tirano pietre (e anche fucilate) ai soldati israeliani occupanti hanno una legittimità di sicuro di gran lunga superiore a quella dei miliziani di Hamas.
Per analogia, ritengo, personalmente, che i membri dell'Irgun che fecero saltare il King David Hotel di Gerusalemme fossero autentici e genuini terroristi.
Tuttavia, personalmente, non considero nemmeno Hamas (o ISIS) dei gruppi esclusivamente terroristici.

Non hanno nulla a che vedere con l'IRA o le Brigate Rosse, eccetto la ferocia e la propensione ad ammazzare innocenti.
Sono gruppi armati nemici, in primis, delle popolazioni tra cui operano.
E sono una minaccia mortale per le popolazioni del Medio Oriente e per l'Occidente.
Ci si può parlare? Certo, ma da posizioni di forza, non di debolezza.
Come li si può fermare?
Come si risolve la questione Gaza?
Ah, non chiedetelo a me, so di non saperne abbastanza.
Di sicuro lasciar mano libera ad ISIS nella (ex?) mezzaluna fertile e i gaziani ostaggi di Hamas non è una buona idea, di sicuro bombardare ad libitum non è una soluzione.
In linea di principio, si dovrebbe agire in maniera tale da convincere le popolazioni locali che è meglio andare da vecchi nel Paradiso di Allah che da giovani in quello di Hamas/ISIS.
Perchè, ricordiamolo, in apparenza i fondamentalisti islamici combattono l'Occidente, in realtà la vera guerra è contro l'Islam.

PS: nel frattempo, in Siria, da TRE anni, ogni istante è un giorno di Gaza.


11 settembre 2012

11 Settembri




Dimettete la vostra alterigia

sorelle di opulenza
gemelle di dominanza,
cessate di torreggiare
nel lutto e nel compianto
dopo il crollo e la voragine,
dopo lo scempio.
Vi ha una fede sanguinosa
in un attimo
ridotte a niente.
Sia umile e dolente,
non sia furibondo
lo strazio dell’ecatombe.


Si sono mescolati

in quella frenesia di morte
dell’estremo affronto i sangui,
l’arabo, l’ebreo,
il cristiano, l’indio.
E ora vi richiamerà
qualcuno ai vostri fasti.
Risorgete, risorgete,
non più torri, ma steli,
gigli di preghiera.
Avvenga per desiderio
di pace. Di pace vera.

Mario Luzi


 E spera e spera, un uomo arriverà
L'immagino in strada, nei cortei, fra noi
Aver paura, piangere
Cercare i figli morti per lui
E l'uomo in bianco scese dal cielo
Ma era al di là delle barricate
E l'uomo in bianco vide la morte
Ma era di là dalle barricate
Santiago del Cile
Padre, tuo figlio dov'è?
Santiago del Cile
Io no lo vedo più
Natale di sangue
No, non lo scorderò
E spera e spera, il Papa arriverà
L'immagino in strada, nei cortei, fra noi
Gridare forte, combattere
Sacrificarsi per chi crede in lui
E l'uomo in bianco scese dal cielo
Ma era al di là delle barricate
E l'uomo in bianco vide la muerte
Ma era al di là delle barricate
E dittature e religione
Fanno l'orgia sul balcone
E dittatura e religione fanno l'orgia
Santiago del Cile
Padre, tuo figlio dov'è?
Santiago del Cile
Io no lo vedo più
Natale di sangue
No, non lo scorderò
Vangelo, pistola
Dimmi la pace qual' è?


Litfiba, Santiago.

11 settembre 2011

Guerra è sempre.

Dieci anni fa stavo studiando Analisi Matematica II.
Avrei superato l'esame, in effetti, la settimana successiva.
Ma quel Martedì si svolse secondo una routine piuttosto classica:
sveglia presto, caffè, radio tre in sottofondo e studio fin da prima delle otto. Lì mi sa che stavano parlando di un altro 11 Settembre, quello del 1973: il colpo di stato di Pinochet in Cile.
Panino per pranzo ( mi piace cucinare la sera con calma ) e poi di nuovo in pista tra sistemi di equazioni differenziali.
Piccola pausa TV, quasi sicuramente per vedere Ally McBeal e...
Impressa con lo stesso fuoco dell'incendio, l'immagine del TG3 con la prima torre in fiamme.
Poi, l'impatto del secondo aereo che si fonde, nella mia memoria, col caos delle ore successive, i deliri della premiata ditta Ferrara, Calderoli & Formigoni e i successivi schianti delle guerre in Afghanistan ed Iraq.
Senza poter nominare tutte le violenze di cui non si scrive sui giornali, in Asia Centrale, Africa e persino Europa.
L'Occidente ha sparso lacrime e sangue in mezzo mondo, dibattendosi in una spirale di violenza che ha anche causato il tracollo economico di questi mesi.
Tra i vinti, la povera gente faceva la fame.
Tra i vincitori, la povera gente faceva la fame egualmente...
Noi siamo andati oltre, abbiamo abolito l'idea di vincitori e vinti, abbracciando quella della guerra eterna.
L'11 Settembre ha portato ad una compressione delle libertà individuali una specie di suicidio mistico per una civiltà che ha proprio in questo il fulcro del suo benessere.
Ha portato gli USA a fare debiti e a commettere crimini.
Ha bloccato la nascita delle Stato Palestinese.
Ci ha infilato in una stagnazione economica che è diventato un dramma sociale generazionale.
Ha salutato l'alba della Cina.
E, la cosa più grave di tutto, ci ha reso completamente indifferenti ed apatici.
Tutto può succedere al di la del mare, senza che ce ne fotta davvero nulla.
Purtroppo, questo cambierà.
Bisogna solo avere pazienza.
Dopotutto, non ci resta che attendere l'inizio della nostra guerra.
Non ve ne eravate accorti?
Non è ancora cominciata.