31 ottobre 2015

La Velostazione Dynamo di Bologna: la tana delle tigri

Finalmente, un mese dopo l'inaugurazione, riesco ad usufruire della rivoluzionaria e bellissima velostazione di Bologna.
Sul loro sito potete trovare le informazioni logistiche dettagliate.
Segnalo il bar, la cicloofficina, la possibilità di punzonare la bici e poi, francamente, per un ciclista che deve sempre chiedere permesso, è territorio amico.
Io vi posso raccontare brevemente le mie impressioni.
La velostazione è vicinissima alle stazioni ferroviarie ed al termina degli autobus, a due passi dalla zona pedonale (nei week end) di Bologna.
Come funziona?
Facile, entri con la bici, sorridi, dai il tuo numero di cellulare alla reception e ti arriva subito un sms contenente il tuo codice che funge da chiave per il ritiro della bici.
E nel frattempo ti senti in un Paese normale.
Ah, ovviamente, per 6 ore, il costo è di 1 euro.
Quindi, a conti fatti (il prezzo del biglietto autobus costa tra 1,2 ed 1,5 €), andare in bici in centro a Bologna, costa meno in bici (con parcheggio custodito) che in autobus.
Basta con le lunghe attese ed il viaggiare pressati come sardine.
Dato che, dalla periferia estrema della Città alla Velostazione, in bici ci si impiega massimo mezz'ora (anche considerando le non proprio ideali impostazioni semaforiche per le bici) si fa anche più in fretta che in autobus.
Nnon ci sono più scuse: 
abbandonate il gasolio, riponete il portafoglio e preparatevi anche a cedere centimetri di pancetta.
A Bologna centro non si va in auto nè in autobus, ma in bici.
Comodi e sicuri.





21 ottobre 2015

Linux e Agesci: perchè il Matera 2 partecipò ai primi Linux Day Materani

A quanto pare, anche quest'anno a Matera si terrà il Linux Day, per fortuna.
Sono passati molti anni dal primo che vide me tra gli organizzatori, un evento a cui ho dato il mio contributo su... mandato della Comunità Capi del Matera 2.
Vorrei, quindi, parlarvi del perchè un gruppo Scout dovrebbe impegnarsi per la diffusione del Software Libero tra i propri ragazzi.
"Usare Linux è il modo scout di usare il computer".
Ne parlo da molti anni.
Nel XXI secolo il software entra anche nella quotidianità dello Scoutismo e, se lo scrivente considera lo scouting assolutamente primario  e non si sogna nemmeno di sostituire scarponi bussola e pentolone con un mouse, ma l'uso del software è finito anche negli orologi e fa parte della vita quotidiana così come l'elettricità.
B.P. diceva: non esiste buono o cattivo tempo, ma buono o cattivo equipaggiamento.
Lo stesso vale anche per l'informatica.
Il Software Libero, gratuito, quindi economico, basato sulla collaborazione e l'apertura è una concreta applicazione pratica della Legge Scout.
Quale Capo Reparto approverebbe un campo di reparto fatto in Albergo e Piscina?
Quale Capo Clan approverebbe una Route fatta in auto tra un albergo un Pub ed un Ristorante e l'altro?
Lo stesso vale per il Software.
Ecco perchè i primi Linux Day materani ebbero il contributo di un Gruppo Scout.



Perchè l'educazione dei giovani ad un uso consapevole, libero, aperto, economico e responsabile delle tecnologie informatiche fa parte del DNA dell'AGESCI, vera associazione di frontiera.
Certo, l'impegno Agesci in questo senso è, forse troppo a macchia di leopardo, oscillando tra lo splendido esempio della Route Nazionale del 2014 e l'adozione di soluzioni proprietarie per la gestione della propria infrastruttura di Posta Elettronica.
Ma c'è.
Sono tanti i capi ed iragazzi che riconoscono la perfetta contiguità tra Legge, Promessa e l'uso di Software Libero al post di quello Proprietaro.
Certo, non si deve esagerare. 
Scherzando, spesso affermo che il Software Libero è evangelico, Windows Pagano e i prodotti della Mela, biblicamente, satanici.
Tuttavia, non credo che ci sia nulla di male nell'usare software proprietario per le attività scout. Semplicemente, ritengo che sarebbe meglio che in tutte le attività che coinvolgono direttamente i ragazzi (ad esempio specialità esperto del computer o attività quali Capitolo o Inchiesta) i Capi fossero in grado di indirizzare i ragazzi verso l'uso di software libero anche se non hanno specifiche competenze.
Del resto, il Capo non deve essere competente in tutto, perchè il suo ruolo è quello di educatore, non di istruttore, quindi, non lasciatevi spaventare, saranno i ragazzi stessi ad imparare facendo.
Di sicuro, qualsiasi attività Scout realizzata con software pirata dovrebbe far riflettere tutti sulla serietà della propria intenzionalità educativa.
Sabato 24 c'è il Linux Day.
Anche a Bologna.
Ma credo di avere un impegno ancora più importante per quel pomeriggio: invece di andare al sicuramente grandioso evento bolognese me ne vado a Riunione di Cerchio ad accogliere le Cocci.
Ogni cosa al suo tempo.

20 ottobre 2015

Io e la Turchia, quando l'Amore ci vede benissimo

Sono stato in Turchia due volte.
Non posso certo affermare di conoscere il paese, manco grazie  ho imparato a dire in turco!
Però sono stato in Kurdistan, non mi sono solo limitato a fare un giro per Sultanamet e Piazza Taksim.
Un turista vede molto poco della realtà che lo circonda.
Ma, con un po' di attenzione, qualcosina del cuore della gente vien fuori.
Non sono state tutte rose e fiori.
Nell'interno, dei pastori ci hanno tirato appresso le pietre.
La visita alla tomba di Antioco I mi ha portato in un territorio di selvaggia bellezza in cui mai dimenticherò l'angoscia di una giovane madre che aspettava sul ciglio del sentiero che passasse un autobus mentre teneva in braccio una bambina visibilmente molto malata.
Un territorio, quello, in cui da Ankara mandavano certamente più carri armati ed F-4 che medici ed ambulanze.
Un territorio che si chiama Kurdistan Occidentale.
Brulicante di soldatini di leva armati tra le antichità e i tramonti.
Ma ricordo anche l'ospitalità e la serenità delle cittadine di provincia dell'Anatolia e, poi, in tempi più recenti, durante il mio secondo viaggio, la meraviglia di Istanbul.
Istanbul come paradigma di una Nazione antichissima, amichevole, viva, giovane, giovanissima, attiva.
Ma i mercati, i sapori, il colore del cielo sul Bosforo, le splendide moschee e il sorriso di uomini e donne non possono cancellare alcuni dati di fatto che non sono di per sé spiacevoli.
Solo oscillanti tra l'incomprensibile e l'anacronistico.
La Turchia disconosce completamente il genocidio armeno compiuto dalla Turchia Ottomana all'inzio della Prima Guerra Mondiale.
Disconosce il solo semplice concetto di esistenza di una minoranza Kurda di 15 20 milioni di persone.
Eccetto quado devono essere identificati per bombardarli.
20 anni fa come oggi.
La Turchia è uno Stato Laico ed una Democrazia.
Ma è anche il posto dove ho visto giovanotti venuti fuori da un video di MTV accompagnarsi a ragazze in burka nel centro di Istanbul (e non col velo, proprio con il burka) o, se preferite, la nazione nel cui aeroporto internazionale capita di vedere una bella donna entrare in minigonna nella toilette delle signore per uscirne anche lei in burka (e no, non ero io nel bagno delle signore :) ).
E' la nazione pilastro della NATO nel Mediterraneo (no, sorry boys, non ci fidiamo troppo di voi italiani, come on, avete più pacifinti che monumenti) ma ha sponsorizzato Hamas con la Freedom Flottilla (guadagnandosi 1e54321435 miliardi di punti da parte dei pacifinti italici) e...
Ed ha abbondantemente favorito l'ascesa dell'ISIS per puro calcolo anti-iraniano.
E se c'è stato da sparare non si è fatta scrupolo di sparare sui Kurdi, gli unici a combattere davvero fino in fondo ISIS. E se il nemico del mio nemico è mio amico, beh ...
Ci siamo capiti.
Eppure la Turchia non è un monolite con la faccia di Erzogan.
Come dimenticare la resistenza di Piazza Taksìm ed il martirio dei pacifisti di Ankara e Suruc?
Forse, solo così riesco a spiegare la violenta dicotomia, come quella tra mente e cuore, quando penso alla Istanbul che ho amato, ricca di sorrisi, di giovanile efficienza, affamata di vita, lontanissima da quella grigia e triste descritta da Pamuk in "Istanbul", in cui anche gli anziani custodi delle più piccole moschee in pietra sembrano venire dal futuro, da un Islam fatto di accoglienza e tolleranza.
Contrapposta alla Turchia che di fatto appoggia l'ISIS, che non accetta il solo concetto di responsabilità nel genocidio armeno nè quello di autonomia per le genti curde, reagendo con rabbiosa violenza contro i propri stessi cittadini ma sempre con un levantino sorriso rivolto all'agognata Europa.
Istanbul è più Europa di molte città italiane, eppure mi sento di ricordare ai turchi che è quasi sempre meglio essere ottimi vicini di casa che cattivi conviventi.
La Turchia ha il mio cuore, ma la mia mente resta ai martiri di Kobane, ad una bambina malata in Kurdistan e ai sorrisi di Erzogan sullo sfondo dei tagliagole dell'ISIS e di troppe bombe cadute fuori bersaglio.
E, nella catastrofica situazione che va da Trpoli ad Aleppo, la Turchia, oggi, è parte del problema. Non della soluzione.




8 ottobre 2015

Il Re Travicello e lo stipendio di un assessore

Prendo spunto dalla caduta del Sindaco di Roma per esprimere il mio punto di vista sulla remunerazione dei politici.
Ho un impiego.
Ho una laurea
Ho certe competenze ed esperienze
Assumiamo (per assurdo) che un Comune/Regione voglia offrirmi un incarico amministrativo legato a queste mie competenze.
Che so, assessore all'innovazione.
"Quanto devo essere pagato?" 
Non credo che sia la domanda più importante.
E nemmeno
"Per cosa devo essere pagato?"
Anche se la risposta: "per fare bene il tuo lavoro di amministratore" sarebbe comunque insufficiente ed incompleta.
No, credo che la domanda più importante sia:
"Mi posso permettere di fare l'assessore?"
Chiariamoci.
Io ho un lavoro ed una carriera.
Se accettassi di fare l'assessore full time per più di qualche mese perderei il lavoro.
E poi?
In altre parole, devo essere pagato a sufficienza non tanto per essere incorruttibile, come una specie di vaccinazione fatta di iniezioni di liquidità monetaria, ma devo essere anche pagato per il danno che subisce la mia carriera professionale.
Quindi, molto.
E chi vi dice il contrario, mente sapendo di avere le spalle coperte.
Avete notato che gli anziani miliardari in politica sono quelli che più battono il tasto sulla povertà?
Sia dei poveracci che dei loro seguaci?
Poi, scusatemi, ma se prendi uno con questo Curriculum  (o quest'altro) e questi titoli di studio e lo metti ad occuparsi di scelte strategiche e questioni tecniche avrai un certo output sicuramente diverso da un CV fatto di studi portati a buon fine (magari scientifici) ed esperienze lavorative nel settore privato di alto livello.
Ma non è poi questo il punto.
Il punto è che, al termine del loro mandato, se i titolari dei CV di cui sopra si attenessero alla loro stessa dottrina, nell'Italia (Mondo Occidentale?) del tempo presente per loro ci sarebbero serie difficoltà per l'inserimento nel mondo del Lavoro.
Ho scritto inserimento, dati gli esempi specifici, non reinserimento, a ragion veduta.
Purtroppo, lo stesso varrebbe anche per un ingegnere o un medico.
Se a quarant'anni lasci il lavoro, ti dedichi alla politica, sei bravissimo ma dieci anni dopo devi/vuoi tornare cittadino privato, come campi?
Chi ti assume a 40, 45 o 50 anni se nei precedenti 5-15 anni non hai esercitato lo farebbe solo per approfittare dei tuoi contatti e del tuo potere accumulato nel tempo.
Voglio proprio vedere se completati i due mandati tutti 'sti paladini di stipendi bassi scambiati per onestà ed efficienza si troveranno un posto nel privato o saranno sistemati come al solito in qualche partecipata (a discapito di un tecnico meritevole).
I politici bisogna pagarli bene.
Perchè pensino a voi prima che a se stessi.
Più è alto, critico ed impegnativo il loro compito più il popolo dovrebbe avere a cuore che stiano comodi e non stargli addosso per gli scontrini:
fate quello che volete ma date risultati, siate anche non perfettamente onesti, ma fate gli interessi della Collettività, sempre.
E poi, anche se vi fate dei nemici, quando il vostro mandato sarà finito, male che vada dovete poter tornare al reddito precedente.
Invece, ai ricchi politici fa piacere che il mestiere di politico diventi loro esclusivo appannaggio.
"No, xmila € al mese? Sono troppi, è uno scandalo, ci rinuncio, io lavoro gratis per voi". 
Dice chi ha una rendita di x*x*x mila € al giorno.
O la certezza di farne x*x*x*x*x*x durante e dopo il mandato.
Tertium non datur.
La Parabola di Marino, a cui nemmeno Papa Francesco ha mostrato Misericordia nell'anno del Giubileo,schiacciato tra i giganteschi interessi privati che voleva smantellare e l'idrofobia plebea che manda al rogo un chirurgo prestato alla politica e rimette sul trono esattamente  e precisamente:


  • chi fa malfunzionare la metropolitana;
  • chi fa malfunzionare la raccolta rifiuti;
  • chi magna pure sui fiori delle aiuole;
  • chi permette che una casa costi quanto un bombardiere stealth.
mi fa desiderare, davvero, desiderare, che a Roma, mi perdonino amici e parenti ivi residenti, torni al potere la stessa gente di prima ma con in più il certificato di immunità rilasciato loro dai romani  che hanno deciso di liberare Barabba ancora una volta.
Se prima rubavano 10 ora io stesso credo che dovrebbero poter rubare e devastare almeno il doppio.
Insomma, quanto vorrei vedere un Frankenstin Dibbaforzanuovalemannocasamonicacoatta a gestire 'sto giubileo, la Capitale e a scacazzare col cane in Piazza San Pietro.
Fan di Alemanno e Traditori di Marino: siete tutti invitati, davvero di cuore, a quell'evento.
Che la festa ricominci

7 ottobre 2015

Pensavo fosse un Tornado (sull'ISIS) invece era un peto


un bombardiere russo Tu-160 BlackJack

Pare che il Bel Paese abbia deciso, alla fne, di andare alla guerra contro ISIS.
All'italiana, of course.
Beh, per la precisione, in questo caso, direi proprio all'Europea.
Si starebbe progettando di far bombardare l'ISIS da un pugno di Tornado di base in Kuwait, attualmente impiegati per la ricognizione.
Facciamo un breve ripasso.
Il Libia la situazione non migliora.
In Egitto è in deterioramento, viste le scarse capcacità dimostrate  dall'esercito di controllare le varie tipologia di terroristi in azione.
La Siria è un buco nero a forma di incognita, con l'intervento russo che ormai spazia dai bombardieri tattici ai missili da crociera e, a breve, gli elicotteri d'attacco.
Tutti questi mezzi sono impegnati contro tutti gli oppositori di Assad, eccetto, al momento i Kurdi.
Poi l'Iraq, invaso dall'ISIS. 
E, oltre, l'Iran, che minaccia di distruggere Israele appena messa assieme la Bomba un giorno sì e l'altro pure (parentesi: i negoziatori americani hanno affermato che la scelta era tra accettare questo accordo o la guerra. Un involontario omaggio all'aforisma di Churchill: potevate scegliere tra il disonore e la guerra, avete scelto il disonore e avete avuto la guerra).
E, per chiudere il cerchio, l'Afghanistan, in cui i Taliban dimostrano sul terreno di essere lontanissimi dalla sconfitta mentre l'esercito nazionale non sa fare di meglio che chiedere airstrikes su un ospedale.
Fine del ripasso.
In mezzo a tutto questo, l'Italia sta riflettendo se usare, diciamo due Tornado, per attaccare l'ISIS.
Ammazza che paura tengono ora a Mosul.
E che coraggio gli italiani!
I resistenti Kurdi si sentiranno rassicurati di avere l'Italia dalla loro parte.
Sarcasmo a parte, l'uso di un paio di bombardieri non avrà alcun impatto militare e, francamente, nemmeno politico.
In più, ci accolleremmo il rischio di ammazzare un sacco di gente innocente magari come a Kunduz.
Eppure, come la crisi dei migranti in corso dimostra inequivocabilmente, sarebbe nostro interesse poter agire in Medio Oriente e Nord Africa in modo conforme ai nostri interessi nazionali, che, guarda un po', coincidono anche con la salvezza di tutta quella gente che ora vive tra Assad, ISIS e Putin (per tacere per la Mattanza Libica, piccola Siria nella quarta sponda).
Putin oggi ha usato addirittura dei missili da crociera che hanno violato gli spazi aerei Iraniani, Iraqeni e, forse, anche Turchi, assumendosi un grave rischio in caso di caduta accidentale dei missili in questi paesi.
E, in questo scenario, noi Italia, ma anche noi Europa. non facciamo nulla.
Solo i Kurdi di Siria combattono a viso aperto l'ISIS.
E a loro va tutta la mia spicciola solidarietà.
Se volessimo contrastare ISIS dovremmo aiutare i Kurdi per come possiamo, come direbbero i romani: terra marique.
Invece, inizieremo il solito nauseabondo dibattito sul niente.
Per adeguarci al nostro spessore morale.



un Tornado equipaggiato per la ricognizione



Il Teorema di Unicità del limite e l'importanza della sua dimostrazione nel fare la pipì

Il Teorema di Unicità del Limite me lo ricordo perchè me lo chiesero all'esame di Analisi I, o, forse, me lo ricordo perchè era uno dei pochi di cui trovassi intuitiva la dimostrazione.
Quando dico che me lo ricordo intendo che mi ricodo della sua esistenza, non che lo sappia enunciare o tanto meno dimostrare.
Siete curiosi?
Ecco qui, su Wikipedia trovate una spiegazione, un po' criptica ma c'è tutto. 
(A proposito, avete fatto la vostra donazione annuale a Wikipedia?)
Ora, come da titolo, cosa c'entra il Teorema di Unicità del Limite con il fatto di fare la Pipì?
Che siate maschietti o femminuccie, sia a prima vista che dopo una decorosa meditazione sul link di Wikipedia, arriverete alla certezza che non vi è alcuna correlazione tra il suddetto teorema ed il fare la pipì.
Cosa che sostengo anche io senza tema di smentita funzionale.
Ecco, personalmente, ritengo che nelle questioni di Fede, in generale, e nei rapporti tra l'Uomo e Dio, in particolare, tutto quello che ha a che fare con la sfera della Sessualità abbia la stessa importanza e rilevanza del Teorema di Unicità del Limite rispetto a fare la pipì.
E non ho altro da aggiungere

2 ottobre 2015

Comandante Nasrin

Le bombe russe sulla Siria, la Morte della Sinistra Italiana, il flop di Civati, il reportage di Zerocalcare dalla striscia di Siria liberata dai Curdi.
Tanta roba...
Ma per me la notizia del giorno è Zerocalcare di cui è in uscita l'ultima sua raccolta di strip pubblicate sul blog più inediti.
Sì, lo comprerò, ma qui vorrei parlare del suo reportage pubblicato su Interazionale del 2 Ottobre.
Sono poche, densissime, pagine efficaci nel descrivere non solo lo spaccato di un pomeriggio passato tra le forze curde che combattono ISIS, quanto l'assenza delle voci (e delle armi, degli uomini e delle coscienze) di una Europa schizofrenica e vigliacca.
Non sono abbastanza bravo da descrivere, a parole, il mio stato d'animo di fronte a questi anni di guerra e povertà morale.
Zerocalcare ci riesce coi disegni.
I Curdi combattono per i Materani ed i Bolognesi, per Borghezio e per Gino Strada.
La Turchia e il suo doppio gioco, i silenzi dei pacifisti, ma, soprattutto, il Popolo Curdo e la sua resistenza nobile, democratica, moderna: ecco Comandante Nasrin.
Non suggerisco semplicemente di comprarlo, ma anche di pensare a questa sera di pioggia, al caldo, tranquilli nelle nostre occupazioni al netto delle farneticazioni dei leghisti e dello squallore dei nostri politici. E al prezzo che altri pagano per mantenerci nell'ignavia.