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15 gennaio 2015

la sottile linea azzurra

Le coincidenze sono coincidenze.
Alcune circostanze, assolutamente casuali, invitano comunque ad una riflessione sul cammino dell'Uomo.
Sono passati 7 anni, 7 anni e mezz, per la precisione, dal mio CFA, il Campo di Formazione Associativa, all'epoca ultima tappa per formarsi come Capo dell'Agesci (da allora l'Agesci ha scelto di burocratizzarsi ulteriormente, ma è un'altra storia).
In 7 anni molte cose, come è ovvio e anche giusto, sono cambiate.
Per esempio ho dovuto comprare ben due pantaloncini dell'uniforme con girovita un po' più largo, diciamo...
Per esempio.
Il CFA è stata un'esperienza fondamentale della mia Vita ma non ne scriverò qui.
Qui ricordo in quel fazzolettone amaranto, l'impegno ed il sacrificio di formatori e compagni di strada.
Ora indosso un nuovo fazzolettone dello stesso colore di quello del CFA e in questi giorni ho vissuto l' emozione di vedere altri Capi del mio nuovo Gruppo partecipare allo stesso mio CFA con quasi gli stessi formatori di 7 anni fa.
Vedere i ragazzi tornati con la stessa luce trasmessa dai miei stessi Capi Campo...
Beh, è stato emozionante.
Cambiare Città, cambiare Gruppo, mettersi addosso un fazzolettone di colore diverso e trovarci una continuità perfetta mi ha dato serenità.
E' una conferma che il CFA non è stato un episodio isolato, che lo scoutismo non è incapsulato in momenti distinti ma che è possibile costruirsi un filo di coerenza e continuità da una Città all'altra, da un Gruppo all'altro.
E di questa continuità merito è in tutti loro, Cesare, Angela, Salvatore, Simona, Pierangelo, Nunzia e poi Rocco, Lucia, Laura.
Nomi, case, emozioni, mondi ed universi.
Grazie per la Buona Strada che mi avete donato


23 dicembre 2008

I Difficili: spunti psico pedagogici e metodo scout per il disagio

Beh, l'ho letto.
Cesare, al CFA, ci raccomandò di farci un'infarinatura di psicologia dei gruppi e dei comportamenti degli adolescenti in età evolutiva. Il testo di Stefano Costa è chiaro, scorrevole ed illuminante. Non ho i titoli per valutare da esperto la competenza dell'autore da un punto di vista professionale, ma i suoi suggerimenti operativi e concreti sono sensati ed organici. Stefano, come Capo, sa il fatto suo ed anche di più. Ho molto apprezzato l'esplicito riferimento allo scouting che Stefano fa al culmine della sua opera. Lo scoutismo non ha strumento più potente delle sue peculiari attività all'aperto. Ancora di più apprezzo l'affermazione esplicita dell'impossibilità di un capo scout di accollarsi compiti propri di un medico o di un assistente sociale.
Insomma, Stefano offre competenza, una competenza che andrebbe spesa sulla Strada osservando ed agendo puntualmente. Quando ho iniziato a leggere il libro, ero piuttosto scettico. Dicevo tra me:" Ecco un altro blocco di carta pieno di ottime intenzioni scritto per capi scout non lavoratori i cui ragazzi vivono solo per lo scoutismo". In due ore a settimana ed in una domenica al mese noi dovremmo salvare il mondo, prenderci una seconda laurea in scoutologia, discuterne socraticamente e pure farci due risate. Vabbé, inutile ripetere fino alla noia le stesse cose. Ma, tra tanta carta che l'agesci stampa e distribuisce, un foglietto semplice con due righe su cui sta scritto che "per ogni ora passata in sede si deve stare almeno 10 minuti ( non dico due ore ) in cima al monte se no sei un capo monello" ancora non c'è verso di riceverlo.... Pardon, sta scritto dappertutto, solo che siamo tutti occupati a leggerlo e non c'è più tempo per fare scouting dopo...
Vabbè, gli effetti dello Stress...
Tuttavia, se la vostra unità vive lo Scouting in pieno, non sorprendetevi di trovare tra i suggerimenti di Stefano molte delle vostre normali attività. Non ci si può mai improvvisare nè sentirsi arrivati. Ho letto questo saggio con curiosità e piacere, trovando conferme e scoprendo errori. Un sincero Grazie agli autori ed agli editori.
Cari lettori, le Feste sono prossime, non credo che passerò da qui tanto presto, pertanto vi auguro un Sereno Natale che vi porte la Pace nel cuore ed un'occasione per cambiare un po' il Mondo in meglio.

2 ottobre 2008

Formazione Capi: Nomina a Capo.

Già, da quest'anno anche io avrò questa dicitura sui moduli del censimento.
Sabato scorso ho ricevuto dalla mia Comunità Capi le insegne Wood-Badge.
Questo dovrebbe essere lo spazio in cui esprimere le emozioni, la gioia, pubblicare le mie considerazioni eccetera.
Ma ora non mi va.
Preferisco dar spazio ai ringraziamenti.
Ringrazio di cuore le persone che hanno avuto fede in me, che mi hanno accolto, che hanno parlato ed ascoltato. Ringrazio i fratelli lontani, solo nello spazio e mai nel tempo, ringrazio chi ha dato il Suo Servizio per farmi arrivare fin qua, ringrazio i Ragazzi, ringrazio chi avrebbe dovuto esserci e purtroppo non c'era.
Sabato ci aspettano la Strada e una notte di campo. Il Gilwell lo si porta dentro

Strada facendo,

di Claudio Baglioni

Cantata da Peppe e dal Resto della Co.Ca. del
Matera 2 " San Francesco " il 27 Settembre 2008

Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme
con l'anima smaniosa a chiedere di un posto che non c'è
tra mille mattini freschi di bicletta,
mille e più tramonti dietro i fili del tram
ed una fame di sorrisi e braccia intorno a me...

Io e i miei cassetti di ricordi e di indirizzi che ho perduto
ho visto visi e voci di chi ho amato prima o poi andar via
e ho respirato un mare sconosciuto
nelle ore larghe e vuote di un'estate di città
accanto alla mia ombra nuda di malinconia...

Io e le mie tante sere chiuse, come chiudere un ombrello
col viso sopra il petto a leggermi i dolori ed i miei guai
ho camminato quelle vie che curvano seguendo il vento
e dentro un senso di inutilità
e fragile e violento mi son detto tu vedrai...vedrai...vedrai..

Strada facendo vedrai che non sei più da solo
strada facendo,
troverai un gancio in mezzo al cielo
e sentirai la strada far battere il tuo cuore...
vedrai più amore....vedrai!.

Io troppo piccolo fra tutta questa che c'è al mondo
io che ho sognato sopra un treno che non è partito mai
e ho corso in mezzo a prati bianchi di luna
per strappare ancora un giorno alla mia ingenuità
e giovane e invecchiato mi son detto tu vedrai,vedrai..vedrai..

...Strada facendo, vedrai, che non sei più da solo
strada facendo, troverai, anche tu
un gancio in mezzo al cielo, e sentirai la strada
far battere il tuo cuore, vedrai più amore, vedrai...

E una canzone e neanche questa potrà mai cambiar la vita
ma che cos'è che mi fa andare avanti e dire che non è
finita...cos'è che mi spezza il cuore tra canzoni e amore
e che mi fa cantare e amare sempre più,
perché domani sia migliore, perché domani tu...

8 settembre 2008

CFA Fagnano Castello, un Anno dopo.

Carissimi,
ad un anno di distanza da quei giorni che ci hanno visto assieme vi mando queste righe di saluto e di bilancio. Ricordo come fosse oggi le parole finali di Cesare, profetiche: è difficile mantenere i contatti nel tempo, anche se in quei momenti sembrava impossibile che la nostra famiglia non sarebbe rimasta unita per sempre. Forse, dentro una capsula del tempo, quei giorni resteranno scolpiti per sempre. Ma cosa è rimasto, nella pratica della nostra azione educativa? Che frutti ha portato quella straordinaria settimana?
Forse è ancora presto per azzardare un bilancio della nostra esperienza comune.
Il primo dono che credo di aver sfruttato a dovere è l'Intenzionalità dell'Azione Educativa. Mi ha aiutato molto, quest'anno passato, a focalizzare le energie sui ragazzi e sulle loro esigenze. Ma è nel confronto con la realtà del nostro tempo che si riesce a trovare la forza per donare ancora, oltre la stanchezza, oltre la rassegnazione al marciume che avanza, oltre l'indifferenza e la stupidità. E' nei colori di un'alba rubata al recupero delle sveglie alle 06.00 della settimana lavorativa che si raccoglie la speranza di non scoprirsi inerti, passivi, complici, sconfitti. Perchè la nostra vittoria finale non è nelle cose di questo mondo, non ha bisogno di copertine di giornali o pubblici riconoscimenti.
Un altro anno di attività è già cominciato, tra difficoltà ed entusiasmo.
Un grazie a tutti voi, perchè senza di voi non so se sarei ancora qui.

19 dicembre 2007

CFA Fagnano Castello - Ultima Parte?

Ieri è arrivato il giudizio del CFA.
Mi ha lasciato con una sensazione che potrei solo definire di dolcezza.

"Carissimo Angelo, come ci dici il campo ti ha permesso di entrare in relazione con tutti: allievi, staff e pattuglia logistica, non hai avuto la possibilità di chiuderti a riccio come, a volte, capita quando si cerca di difendersi da qualcosa.
La naturalezza con la quale hai vissuto il campo è stata la chiave per vedere che ci sono anche modi diversi di intendere la vita ed il servizio che vale la pena di scoprire e valorizzare in un atteggiamento di abbandono e fiducia. Ci dici di aver riscoperto il valore dell'intenzionalità educativa, un approccio potentissimo e risolutore di gran parte dei problemi, uno strumento ancora più potente se condiviso ed utilizzato con la tua comunità capi.
Nella consapevolezza che il tuo essere educatore alla fede parta dalla capacità di cercare e costruire la relazione con Dio, ti auguriamo di continuare a giocare sempre, sempre e sempre con i ragazzi che ti sono affidati insieme ad una Comunità Capi che ti accompagnerà nel percorso di crescita.
il Signore ti accompagni e ti sorregga nel cammino.
Buona Strada."

Io, in questo, credo.
Grazie.

26 settembre 2007

CFA Fagnano Castello: the soundtrack

Appiccia la cucina e dopo scordatilla
vattinn dentr'u letto e aspetta 'na scintilla
sadamori itt sang e mori sadamori itt sang e mori
accussi na na na na accussi na na na na
comprati 'na pistola, 'na bella P38
infilatela in bocca non senti manco il botto
sadamori itt sang e mori sadamori itt sang e mori
accussi na na na na accussi na na na na
piglia 'no cavo elettrico e facci un nodo bello
infilaci la testa e poi salta da 'o sgabello
sadamori itt sang e mori sadamori itt sang e mori
accussi na na na na accussi na na na na
comprati 'n 'accetta, bella ed affilata,
incastrala 'nda seggia e poi dacci una capata
sadamori itt sang e mori sadamori itt sang e mori
accussi na na na na accussi na na na na
vai alla stazione e studiati l'orario
appena passa il treno, buttati sul binario,
sadamori itt sang e mori sadamori itt sang e mori
accussi na na na na accussi na na na na

Io con voi

Io con Voi mi trovo bene perché siete sinceri come me
Io con Voi sono felice perché amate la pace come me
Come alberi piantati lungo il fiume aspetteremo la nostra primavera
Come alberi piantati lungo il fiume daremo i nostri frutti
Io con
Voi mi sento forte perché odiate la violenza come me
Io per
Voi darei la vita perché amate la vita come me
Come alberi piantati lungo il fiume aspetteremo la nostra primavera
Come alberi piantati lungo il fiume daremo i nostri frutti.



Fagnano Castello.
25 Agosto, 1 Settembre 2007,
Grazie.

CFA Fagnano Castello, terza parte

Arrivati al campo fisso l'atmosfera è completamente cambiata. L'Hike ha segnato la separazione tra un gruppo di adulti desiderosi di dare il meglio di se e una grande famiglia collaborativa e produttiva.
Vale senz'altro la pena di presentare quella che è stata la nostra casa per l'ultimo pezzo del campo.
E' una magnifica costruzione in pietra e legno al centro del bosco di Fagnano Castello. Su tre piani, ha 42 posti letto, una grande cucina e tante stanze. La tavernetta è particolarmente accogliente, spero di poterci tornare mentre fuori c'è la neve e il camino riscalda le stanze ricoperte di legno.
Ma è l'origine di questa casa a valere da testimonianza di cosa può fare un gruppo scout unito e motivato. Infatti, la Casa è stata costruita proprio su iniziativa del Gruppo Fagnano 1 ed è un concreto esempio di progettualità e impegno. Ma ci pensate, cari amici vicini e lontani, una Comunità Capi che costruisce una base scout e la gestisce? Una Comunità capace di accollarsi un mutuo è 'di fatto' ben più di una mera comunità di Servizio.
A me sembra fantascienza ma ho potuto toccare con mano e non posso che credere ancora di più nelle possibilità dello Scoutismo, nella sua forza e nei suoi Valori.
Si può davvero fare. Quindi, cari lettori capiunità ecc, se avete bisogno di una casa per le vacanze di branco, o per un'attività d'alta squadriglia o per un campo di reparto o per tutto quello che le vostre menti penseranno per i vostri ragazzi, contattatemi e vi girerò l'indirizzo di chi gestisce questa bellissima base, concreto esempio della nostra vera forza di scout. Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da un paio di laboratori davvero tosti. Ma
sono stati fondamentali. Quello sull'Educazione della Fede si è concluso con un'affermazione da parte del Don che ricordo perfettamente a memoria:
"Se applicati correttamente ogni strumento del metodo, che sia l'uscita di squadriglia, la Route o la Caccia, contiene il trentatrevirgolatrentatrepercentoperiodico di educazione all'Amore, il trentatrevirgolatrentatrepercentoperiodico di educazione alla Cittadinanza e il trentatrevirgolatrentatrepercentoperiodico di educazione alla Fede."
La Chatechesi è inclusa in ogni attività progettata secondo metodo...Altrettanto fondamentali sono stati i randevouz di branca curati dallo Zar in persona.Devo essere sembrato tremendamente sospettoso in quelle occasioni dato che mi sono guadagnato l'appellativo di 'spirito critico'. Eppure ero semplicemente incredulo della robusta costruzione logica che si concretizzava davanti ai miei occhi. La consequenzialità della Proposta Educativa, l'Intenzionalità dell'azione educativa sono un meccanismo complesso ma non complicato, in cui i tre momenti del sentiero scout sono sempre riproposti in chiave unitaria.
Pensiamo, ad esempio, all'Anno liturgico: Avvento, Quaresima, Pasqua. Non sono forse relazionabili con 'scoperta, competenza e responsabilità'? E anche le tre branche non sono forse associabili anch'esse a quest'ordine? I lupetti alla scoperta, gli esploratori alla competenza e i rover alla responsabilità?
Esattamente come in branca E/G per prima, seconda e terza tappa.
Insomma, finalmente i conti tornano. Finalmente, il senso delle cose appare palese.
Il tempo, poi, è volato. L'atmosfera di letizia si è conservata fino all'ultimo, fino al pianto finale, fino allo scambio di indirizzi e promesse. Alla Fiesta mi hanno fatto fare l'imitazione di Ramazzotti, ma per fortuna hanno avuto pietà e non hanno infierito troppo.
La gioia di quei momenti non può essere ridotta a bytes e qui riportata.
Intanto ieri abbiamo iniziato le attività: un'uscita alla Madonna delle Croci coi ragazzi che passeranno in noviziato.
E' stato bello ricominciare con uno spirito rinnovato nella competenza.
Non so ancora in che branca finirò quest'anno, credo si deciderà a breve. Ma il poco tempo disponibile potrò investirlo con maggior qualità questa volta.
Il colore della striscia sul petto lo deciderà il Servizio.
Io, al Servizio mi sono già deciso.

Grazie a tutti quelli che hanno reso possibile e splendido questo CFA.

CFA Fagnano Castello, seconda parte

Il primo tratto è stato ripidissimo. Ne ho approfittato per fermarmi, togliermi la camicia dell'uniforme e procurarmi un bastone. Poi, bussola e cartina alla mano (Azimout 132°) , ho iniziato la scalta che, per fortuna, è stata tanto ripida ( mani e piedi ) quanto rapida... Infatti, dopo una mezz'ora scarsa ero sulla Strada.
Da qui in poi è stato facile.
Mi sono goduto il silenzio.
La prima sosta è stata alla fontana dove mi sono seduto a riposare. Ho letto la mia lettera dell'Hike e ci ho pensato su a lungo mentre bevevo una borraccia intera d'acqua fresca. Attorno a me la vita del bosco si abituava alla mia presenza. Una lucertola a caccia, un passero alla fontana, uno scoiattolo sull'albero.
Mi alzo e rimetto lo zaino in spalla: la mia destinazione non è lontana.
Così, una mezz'ora dopo mi trovo a montare la tenda e a prepararmi. Purtroppo sono stato strappato dalla pace interiore del bosco da un discreto dolore alla gamba destra. Mi sono guardato il polpaccio è ho visto un grosso calabrone intento a pungermi, fortunatamente attraverso il calzettone. Mi ha fatto davvero male...
Per fortuna uso la borraccia di alluminio: era piena di acqua gelida e ha sostitutio egregiamente il ghiaccio. Sono stato una mezz'ora immobile e la puntura mi ha fatto male fino a sera, ma devo riconoscere di essere stato fortunatissimo: se il calabrone mi avesse punto al di sopra del calzettone sarebbero stati guai seri perché il pungiglione sarebbe penetrato completamente e avrebbe avuto modo di iniettare molto più veleno. Inoltre, non c'era assolutamente campo per telefonare neanche ai numeri di emergenza. Comunque, questa non è stata l'unica sfiga del campo: il primo giorno si è scassato il cellulare Motorola e la notte dell'Hike mi ha pure abbandonato il mio fido orologio da Trekking Casio dopo 13 anni di onorato servizio...
Ma torniamo all'Hike.
Mi sono seduto su un albero segato al centro di una radura. Ho letto e scritto molto alla luce del sole, interrompendomi a guardare in alto, oltre gli alberi.
Poche ore di solitudine esposto alla fragilità della condizione umana non possono rivoluzionare una vita. Ma possono contribuire a correggere la Rotta.
Avevo portato con me il Vecchio Progetto del Capo. Ma lì mi sembrava un pretenzioso pezzo di archeologia scritto da un altra persona in un altro mondo. Così, ho deciso di ripartire dalla mia lettera della Partenza, scritta da una persona sicuramente più simile a me dell'autore di quel pezzo di carta con su scritto in grassetto "Progetto del Capo".
Forse bisogna semplicemente ricominciare a giocare a Palla Scout e ai grandi giochi allo scalpo, ma con la mutata consapevolezza che ogni attività deve essere misurata rispetto al Progetto Educativo di Gruppo e ai valori che si intende trasmettere.
Appena calata la notte sono rientrato in tenda e mi sono addormentato praticamente all'istante.
Ho dormito a lungo e mi sono svegliato all'alba. Ancora un po' di scarabocchi sul quaderno di caccia e poi di nuovo via sulla Strada dopo aver smontato la tenda e rifatto lo zaino.
Ci siamo ritrovati tutti assieme all'ingresso della base scout ed è stata Festa.
L'accoglienza dei Capi tenera.
E' il momento di sollevare la testa dalla polvere della Strada, perché quando si cammina si sente il vicino, ma si ha la forza di guardare solo i propri piedi.
E, una volta attraversato il Deserto, arriva il tempo di levare il Capo e guardare l'Orizzonte che i nostri piedi e i nostri cuori hanno realizzato.
Ogni giorno.

CFA Fagnano Castello, prima parte

Sono qui a scrivere del meraviglioso CFA che ho vissuto la settimana scorsa.
Per prima cosa penso sia doveroso ringraziare immediatamente la mia Comunità Capi che ha avuto fiducia in me e mi ha permesso di partecipare a questo evento unico.
E poi una piccola avvertenza. Non proverò neppure ad esprimere le emozioni di questi giorni, un po' per pudore un po' per la difficoltà di gran lunga superiore alle mia capacità letterarie.
Ma i contenuti si, per quelli le mie forza sono sufficienti....
Il campo è iniziaro a Cetraro Marittima, a duecentoventi chilometri da Matera. Ho preparato lo zaino con cura, non si scherza coi campi mobili e il CFA è stato per la maggior parte del tempo una vera e propria Route.
Così, all'alba del 25 Agosto mi sono ritrovato in viaggio.
A Cetraro faceva caldo. Oltre 30°C. Ho avuto un po' di problemi a trovare la stazione, luogo dell'appuntamento. Infatti c'era il mercato e la via segnalata dai cartelli era chiusa al traffico. Ma alle 1045 ero arrivato. Ero abbastanza emozionato ma l'ambiente è stato accogliente sin dall'inizio. Abbiamo aspettato i ritardatari per un bel pezzo. Evidentemente, Trenitalia non era al massimo della sua forma...
Sono stato accolto da Fedele e Pierangelo, i logisti che avremmo imparato a conoscere bene nel tempo.
A un certo punto le cose hanno cominciato a muoversi velocemente. Zaino in spalle, si parte. Il primo pezzetto di strada dura pochi minuti e giungiamo alla nostra tappa: una colonia estiva sulle rive del mare dove ci aspettano i Capicampo. Un cromatismo di personalità:
il Capo Campo Austero, la Capocampo materna, l'aiuto timidone, una aiuto un po' hippy e un'altra con la Vita negli occhi.
Si inizia subito con un bel gioco allo scalpo per formare le pattuglie. Io finisco nell'ormai più mitologica che mitica Pattuglia Maestrale, un vento di Nord Ovest freddo che, però, ci avrebbe spinto nel calore e nella gioia.
I mangifici cinque: Grazia, la Polena della nostra nave, Daniele, Davide e Francesco oltre al sottoscritto. E poi eccoci a pranzo col fazzolettone Amaranto della Formazione Capi..
Il Caldo era soffocante, il Sole dappertutto e i Canadair del servizio antincendio volavano rasoterra sulle nostre teste caricando continuamente acqua marina per scaricarla sul gigantesco incendio il cui fumo era visibile oltre la collina. Così, con la sinistra ombra di cenere che incombeva su di noi, è iniziato il nostro CFA.
Ma subito un bagno ristoratore nello splendido mare di Cetraro ci ha rinfrescato e ristorato.
I Capi campo hanno messo subito le cose in chiaro: qui non si fa accademia dello scoutismo, non sperate di trovare soluzioni ai vostri problemi di Comunità Capi, ai vostri problemi di interpretazione, ai vostri problemi personali. Anche il Don è stato molto chiaro e schietto sin dall'inizio: non ci occuperemo di spiritualità o problemi morali, bensì di educazione alla Fede ed educazione della Fede. Questo non è un luogo di istruzione, in cui verrete riempiti di verità, bensì di educazione, in cui è dentro di voi che imparerete a trovare le risposte.
La prima serata si è conclusa in una calura soffocante, con la cenere che si depositava sulle tende come fallout...
E io già riflettevo se fosse quello l'approccio giusto, ossia ignorare i problemi associativi e andare avanti ugualmente tentando di impostare un metodo rigoroso ed unitario.
Il giorno dopo il Sole era minacciosamente splendente. L'umidità ci rendeva fradici ma abbiamo smontato il campo e siamo partiti verso il santuario a picco sulla piana. Nove chilometri a quasi 40° con Zaino completo di tenda. Ma già la Strada portava i suoi frutti. La pattuglia Maestrale può dirsi orgogliosa di non aver abbandonato nessuno, di aver marciato col passo degli ultimi e anche di essere arrivata in cima..Grazie alla tempra di Davide, nostro unico superstite in quella marcia da mozzare il fiato. I capicampo erano stati chiari: non è importante arrivare in cima, ma dare tutto quel che si ha e ancora un po' di più senza mollare alle prime difficoltà. Io sono stato fermato da un colpo di Calore, ma anche chi marciava senza zaino ha dovuto cedere al sole. Un pugno di noi è arrivato in cima, ma nessuno è rimasto indietro.
La Strada ha fatto immediatamente da collante e la serata è stata assai più allegra della prima. E anche i contenuti del CFA hanno iniziato a prendere forma.
Si parla di Intenzionalità Educativa, Progetto Educativo di Gruppo come cuore del sistema Agesci. La logica dell'uscita di squadriglia viene spiegata, ad esempio, a partire dai valori che si intende utilizzare per favorire l'autoeducazione dei ragazzi. Il meccanismo è complesso, ma non complicato e ha confermato molte mie supposizioni sbugiardandone altrettante.
Il giorno dopo la temperatura era molto calata, inoltre eravamo ad un'altitudine superiore. La Strada è stata altrettanto aspra ma questa volta sono riuscito ad arrivare in fondo parlando e confrontandomi con tutti i compagni di strada al mio fianco. La mattinata è stata davvero piacevole, nonostante lo zaino al 100% del carico... La nota negativissima è stato un pezzo di sentiero tra le lande desolate che avevano subìto lo stupro dell'incendio. A perdita d'occhio solo resti carbonizzati di piante, animali ed alberi. Terra bruciata, il deserto di questo Paese malato...
Ma all'arrivo c'era un lago fresco e acqua di montagna in abbondanza per ristorarsi. Ricordo un pomeriggio denso di cose da fare di pensieri e idee e anche di una prima decisione. Il giorno dopo ci sarebbe stato l'Hike e ci veniva richiesto di decidere se farlo da soli o in coppia. No nci ho pensato su molto e ho scelto di fare l'Hike in solitario. Ne avevo bisogno. Un ultimo confronto tra me e la mia Vocazione di Capo.
La sera del Lunedì la ricorderò per sempre, con le tende montate alla luce della Luna piena e i rumori del lago a far da contorno ai nostri canti e alle nostre preghiere.
Soprattutto, ricorderò una conversazione sulle Tenerbre che arrivano ma che non potranno mai sopraffare la nostra Luce.
Il giorno dopo tutto si è svolto con calma anche se qualche capo di provenienza extrassociativa dimostrava qualche titubanza del tutto comprensibile. Ma come si può usare lo strumento dell'Hike, della missione o del Raid se non lo si conosce in prima persona?
Ci siamo messi in uniforme, abbiamo preparato di nuovo gli zaini e ci siamo fatti una foto tutti assieme. Io ho scherzato:" Per contare gli assenti domattina?" Giustamente, in molti mi hanno mandato affanculo..
Eravamo in cerchio e mi hanno chiamato per primo, in ordine alfabetico....
Ci siamo salutati con la sinistra mentre cantavamo 'Insieme' e ho ricevuto le stesse raccomandazioni che mi è capitato di fare ai ragazzi...
"Com'è strano il mondo" Ricordo di aver pensato.
Ho messo in tasca la lettera dei Capi, avevo già studiato la cartina: il primo pezzo di strada era una navigazione all'Azimout fuori dal sentiero.
Emozionato ma sicuro dalla mia Strada, mi sono voltato cantando e sono entrato nel bosco.....
....segue