Visualizzazione post con etichetta Antisemitismo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Antisemitismo. Mostra tutti i post

31 maggio 2025

Male di miele (di Hamas)




Premessa:

Sono a favore della soluzione due popoli, due stati.

Se qualcuno volesse chiedermi come ci si arriva direi che il mio esempio iniziale è questo qua.

Sappiate che non apprezzo i coloni e gli ultrasuperturbo ortodossi che non fanno manco il militare e mandano altri a coprire i propri soprusi.

Trovo oscena ogni ipotesi di deportazione della popolazione palestinese da Gaza.

Non ho una sola parola da dire a favore dei governi israelini dopo quello di Barak.

Su quello che succede oggi laggiù non intendo parlare, non perché non abbia una mia opinione, non perché non abbia voglia di condannare (come ha fatto meglio di me Liliana Segre) i crimini di guerra di Israele.

Ma perché c'è pochissimo da dire stante l'attuale clima di caccia alle strghe che farebbe apparire moderato il maccartismo.

Se non avete voglia di dare un occhio al link o se pensate che quello del 7 Ottobre sia stato un atto di resistenza e non uno di genocidio (vero) lasciate perdere.

Vi auguro il meglio ma auguro a me stesso di avere il meno a che fare possibile con voi. Non perché siete cattivi, ma perché vedete un ponte dove c'è un crepaccio e capirete che non è saggio stare sull'autobus con uno di voi alla guida …

Fine della premessa.

Quindi io, italiano, ho pochissimo da dire/fare sulla situazione di Gaza, di cui non parlerò: ci sono già tantissimi che sanno farlo meglio di me.

Parliamo di noi, invece.

Di noi italiani/europei di sinistra e progressisti.

E magari pure ambientalisti.

Ecco la mia tesi:

la questione palestinese sta devastando, oltre che milioni di vite laggiù, decine di milioni di vite quaggiù distruggendo l'essenza di una proposta politica riformista e progressista.

La cosa si sposa perfettamente con il mancato supporto alla resistenza ucraina e anche al silenzio su tutto il resto del sangue sparso per il mondo. 

Proprio oggi: la guerra in Sudan è un fatto sconosciuto ai più ma il  relativo conto del macellaio è esorbitante.

Non mi riferisco all'antioccidentalismo genetico e viscerale che addossa i mali del mondo ai paesi liberi, ma a un livello successivo.

Quello della scorta a Liliana Segre, dei cartelli discriminatori sui negozi, della violenza fisica contro studenti ebrei.

Partiamo da rifiuto della Storia, non solo quella del conflitto arabo israeliano in cui prevale una narrazione basata su fatti scelti ad hoc escludendo il contesto (e, ovviamente, gli altri fatti non coerenti con la narrazione di cui sopra).

Ma proprio della stessa Storia d'Italia. Ormai non si riconosce nemmeno la banalità del dato di fatto di come l'Italia sia stata liberata dai nazifascisti. Anche questa è narrazione e guai a far notare che gli alleati non facevano certo passare convogli di viveri per la Germania e che l'Italia è stata liberata a furia di bombardamenti, artiglieria, carri armati e città rase al suolo. 

A questo punto sottolineo alcuni punti fondamentali:

Il rifiuto del dato storico e l’accettazione acritica delle narrazioni ideologiche:

Che cos'è accaduto in Terra Santa dal 1917 ad oggi non è roba interpretabile. 

E' Storia ben documentata che, però, è completamente ignorata, sia che si tratti dello slogan 'non è cominciato il 7 ottobre nel 1948' (che a rigore sarebbe il 1947), sia che si tratti del ritiro da Gaza del 2004: i fatti sono regolarmente ignorati né più né meno di come fanno i novax.

Poi non vi lamentate quando i fascisti fanno il saluto romano in piazza perché anche loro interpretano a modo loro una storia invece chiarissima. Se i fascisti di oggi sapessero che fine hanno fatto i fascisti di ieri per colpa dei capi fascisti dell'epoca di fascisti oggi ce ne sarebbero molti meno. 

Al momento, la sinistra effettua una selezione mirata di fatti che supportano la tesi precostituita, ignorando tutto il contesto e agendo in base ad una narrazione autocostruita.

Vale per Israele come per l'Ucraina. Non vale per il Sudan (che evidentemente non esiste), e vale anche per lo Yemen, Taiwan e la Corea. Memoria selettiva. E pure falsa.


L'inefficacia dell'azione politica della Sinistra:

come mai diritti, lavoro, innovazione, ambientalismo, cavalli di battaglia di questa Sinistra, segnano il passo?

Temo che una gran parte della causa sia proprio nell'incapacità politica della Sinistra che applica a queste faccende gli stessi criteri che applica ad Hamas. Su, compagni, se voi trattate le questioni della scuola, del lavoro e dei diritti con lo stesso occhio antiscientifico con cui vi approcciate alla storia della questione Palestinese non credo che farete fortuna. Ah, non ne state facendo da un po'? Strano ...

L’abbandono delle donne e la normalizzazione dell’integralismo.

Già, perché quello che Hamas ha fatto alle donne israeliane il 7 Ottobre non ha riconoscimento alcuno tra le femministe nostrane con un atteggiamento suicida e giustificazionista degno del miglior patriarcato da barzelletta. 

Per non parlare di quello che Hamas ha fatto, fa e farà alle donne palestinesi. 

Il tutto per dar contro agli ebrei.

Sagaci.

Ma anche prima del 7 Ottobre c'era poco da stare allegri. Il femminismo si è completamente arreso al patriarcato (ma solo quello islamico però). Ve le ricordate le donne afghane? E quand'è stato che in Afghanistan le donne potevano andare a scuola eccetera? Facciamolo un piccolo sforzo di memoria. Ma anche questa memoria è ad orologeria.

Prima viene l'antioccidentalismo. Poi nulla, poi nulla, poi ancora nulla. Poi vengono i diritti delle donne palestinesi yementite iraniane afghane ... Immigrate in Italia? (cit.)

I diritti civili sacrificati

Ma non ci sono solo le donne. Abbiamo anche il diritto di voto, i diritti delle persone LGBTQ+, i diritti dei bambini all'educazione, il diritto di parole e di pensiero. Tutto abdicato per sostenere l'antisionismo (su cui non dico nulla perché ho promesso di non parlare di quella tragedia lì).

Anche in Occidente se i diritti umani sono messi al di sopra di religioni e cultura si rischia l'accusa di fascismo (sic.).

Anche in questo caso prima l'antioccidentalismo, poi nulla poi eccetera idem come sopra.

Conclusioni:

In Israele un sacco di gente è contraria a Netanyahu e al suo governo e pure alle colonie e ovviamente alla Guerra. 

Non due o tre. 

Milioni.

Quindi se, come me, siete contro Netanyahu e il suo governo e pure alle colonie e ovviamente alla Guerra, siete in compagnia di milioni di Ebrei Israeliani e Arabi Israeliani.

Il problema non è protestare contro Israele, ma non aver mai protestato contro l'Hamas di turno.

Nemmeno contro i missili degli Houti (e Israele non mi risulta abbia mai occupato lo Yemen).

E gli israeliani lo sanno.

L'ABC del pacifismo è nel mettersi nei panni degli altri per individuare una via di mediazione. Ma 'sta faccenda proprio non trova cittadinanza da queste parti. Anni fa, il Clan del mio gruppo scout è andato in Terra Santa e nell'ambito delle attività preparatorie in cui sono stato coinvolto solo di striscio mi è capitato di parlare con un italo israeliano. Il suo punto di vista (ormai datato) è che dopo il ritiro israeliano da Gaza, (già, questo fatterello  è uno dei più pervicacemente ignorati) che cosa ha avuto Israele in cambio? Missli, razzi, sangue e guerre. Quindi, che incentivo hanno gli israeliani alla nascita di uno stato palestinese in Cisgiordania se le premesse sono queste?

Insomma, tutto 'sto sbandierare pace gronda sangue (ebraico e soprattutto palestinese) fino alla falda acquifera.

Non c'è niente di utile (se si volesse la pace, cosa in cui non credo più) nel proporre costantemente, ad orecchie israeliane, la distruzione di Israele. E non è una questione di minoranze estreme ma di maggioranze silenziose che non si oppongono, che so, alla persecuzione dei cittadini italiani di religione ebraica (a Torino siamo arrivati alle botte).

Si parla di soluzione a 2 stati mentre le azioni suggerite dagli slogan puntano alla distruzione di Israele e a un secondo olocausto e basta (dal mare al fiume questo significa). Ma anche se la soluzione a due stati fosse quello che si ha nel cuore (e francamente, dopo gli attacchi a Liliana Segre, non ci credo) nessuno pone la questione centrale che la tragedia di Gaza dimostra come irrinunciabile nel momento in cui si dovesse chiedere agli israeliani un ritiro dalla Cisgiordania (e, finalmente, una volta per tutte, da Gaza): che succede se dallo stato palestinese partono attacchi ad Israele? 

Senza una risposta a questa domanda le premesse sono inutili.

E che cosa ci resta, quindi?

Ci resta una Sinistra che a parole è contro ma nei fatti agevola patriarcato, omofobia, antisemitismo pur essendo convintissima di essere in antitesi rispetto a tutto ciò.

Ci resta una catastrofe culturale che non solo è ben evidente nei risultati elettorali e nei sondaggi, ma che è anche evidentissima nel livello del dibattito e nei risultati concreti portati dalle istanze riformatrici inquinate da antisemitismo e simpatie (di fatto) per le autocrazie.

E quindi?

E quindi niente.

Queste parole sono state scritte per un unico scopo: testimonianza per il dopo.

Dopo le macerie.

Quelle di Gaza e quelle morali da queste parti:

La Pace non ammette ignoranza.

22 febbraio 2025

Paradise Lost: la generazione perduta della politica italiana




L'educazione sentimentale è una cosa, quella politica dovrebbe essere un'altra.

Ma, per la generazione X (e modelli successivi), purtroppo, temo che non sia stato così.

E non possiamo nemmeno dare la colpa alle nostre sfighe storiche perché la Storia, invece, di assist per crescere e diventare produttivi ce ne ha dati, aevoglia se ce ne ha dati.

I miei primi ricordi politici sono legati al cinema.

Il PCI organizzava rassegne per educare le masse e magari anche i futuri quadri.

Padre Padrone, Cristo si è fermato ad Eboli, l'Opera al Nero, la Classe Operaia va in Paradiso.

Insomma, Berlinguer era dio e Gian Maria Volontè il suo Profeta.

Per quanto riguarda i libri, partendo da Fontamara di Ingazio Silone e Italo Calvino, mi è stata propinata tutta una letteratura di critica alla società italiana e al feudalesimo del familismo amorale nostrano.

In gioventù, poi, mi è capitato di leggere su un libro di testo in uso ancora nel XXI secolo che "L'avvento del socialismo porterà agli uomini una vita felice e assai lunga".

Giuro: Università di Torino, qualche esame di geografia.

E poi arriva Berlusconi, che per decenni ha condotto il gioco deformando il Paese trovando nelle opposizioni  fin troppo utili sponde al suo gioco.

E' vero, la caduta del comunismo sovietico, la globalizzazione, l'avvento del web e dei social, non sono mica fatterelli da poco.

Ma io mi sono sempre sentito parte di una reazione, tra l'altro spesso e volentieri sbagliata, piuttosto che di una proposta, di una nuova idea che prendesse il posto delle ideologie defunte con la caduta del muro di Berlino.

Molto più tardi ho capito perché: in Italia non erano defunte per niente.

La matrice sovietica è marcita nella sinistra italiana generando una serie di irrazionalità antistoriche spiegabili con la germinazione di una specie di religione che ha soggiogato cuori e menti.

Una deformazione ideologica che ha amputato una parte del raziocinio politico della nostra Sinistra.

Uno sbilanciamento terribile che ha danneggiato irrimediabilmente le fondamenta dello Stato (la sicurezza) considerata con disgusto (secondo i voleri di Mosca) dalla Sinistra.

E da questa consegnata alla Destra più estrema: Vannacci non nasce dal nulla mentre c'è stato un tempo lontano in cui gli intellettuali di Sinistra, quelli veri, nei loro libri parlavano di Capitani dei Carabinieri ex partigiani comunisti. Roba, ora, improponibile.

La retorica antioccidentale è entrata a far parte del DNA di troppi e mi pare evidente che chi odia se stesso non possa avere gran successo nella vita.

Per non parlare dell'antisemitismo di identica matrice sovietica.

Schiacciati tra una destra impresentabile ed una sinistra che si è sempre comportata da usciere della peggior destra (e più a sinistra si va più si è favorita la destra più estrema), noi della generazione X abbiamo attraversato il confine tra XX e XXI secolo nella più completa irrilevanza politica ed economica.

Il punto di singolarità è proprio nell'antioccidentalismo.

L'Occidente, che come è evidente dai recenti avvenimenti è tutt'altro che perfetto ed è in gravissima crisi esistenziale, è anche la patria della Democrazia, dei diritti umani e del progresso scientifico-tecnologico che ha moltiplicato vita media e prosperità. 

Anche nei paesi non occidentali.

Se questo sistema è odiato dall'interno, se il sistema che genera ricchezza, diritti umani e libertà non va bene cosa resta?

Non è una domanda retorica.

Ci sono Trump e Putin dietro l'angolo.

E se non ci stanno bene c'è sempre la teocrazia di Iran &C a due passi.

Una generazione che, al netto di grillini e salviniani (che sono dannati d'ufficio senza contropartita), contaminata dal concetto che al di fuori dell'Italia la maggior parte dell'Umanità stia meglio, è condannata a realizzare i propri terribili convincimenti.

E così l'ANPI tifa l'invasore, le femministe gli stupratori, la comunità LGBTQ  da il suo sostegno a chi li vorrebbe bruciare vivi sul rogo (e che impicca omosessuali alle gru nella pubblica via).

Non mi dilungo sugli esempi: la mia generazione, nella parte sedicente progressista, ha dato sufficiente prova di essere la migliore alleata della Destra più estrema all'interno e delle autocrazie, meglio se islamiche, all'esterno

Poi quando, ogni tanto, si va al governo o si amministra una città, non sia mai detto che ci si opponga al consumo di suolo, all'auto-crazia (questa volta nel senso delle automobili) o si smantellino le leggi illiberali della destra.

Forse è solo poca voglia di lavorare, di studiare, di riconoscere la competenza tecnica (anche in letteratura) come base del progresso sociale.

Forse è solo la presunzione di essere 'migliori'.

Io, però, abbiate pazienza, posso pure turarmi il naso ma la puzza di vigliaccheria e di chi ha sete di sangue non la tollero più.

Di fronte alle armate corazzate russe, le azioni genocide di Hamas, l'atroce teocrazia iraniana, il tradimento americano, l'assedio all'UE, il luogo più prospero e pacifico della Storia dell'Umanità, questo letargo delle menti e dei cuori (che sconfina con il tradimento di se stessi) o finisce o porterà alla morte.

In passato la scelta era o bere o affogare, oppure o burro o cannoni.

Oggi potremmo difenderci senza sforzo ma ci estingueremo perché, tra estinguerci e spendere uguale o poco più per fermare Putin, ma unendoci, preferiremo estinguerci.

Con tanti gattini e cuoricini, però.


27 gennaio 2025

La giornata della memoria è inutile quando è cronaca alla fine della Tregua

antisemitismo contro Liliana Segre

 

Perché fare memoria del passato mentre lo si sta rivivendo?

Sono stato molto indeciso tra tacere, ricordare senza nessun riferimento alla catastrofe in corso, testimoniare che quel che è stato lo si progetta di nuovo oggi.

La deriva antisemita è diventata tempesta il 7 Ottobre 2023 e ora l'Italia del 2025 non è molto diversa da quella degli anni '40 del secolo scorso.

L'antisemitismo delle sinistre occidentali è una catastrofe orrenda per gli ebrei, ma pure per chi deve vivere accanto a 'sta gente non è mica facile.

Trump è una bella seccatura ma scoprire che una persona che stim(av)i approva Hamas anche solo all'1% è  molto peggio. 

Egoisticamente, perché a voglia a cianciare di diritti, eguaglianza e progresso se si facilitano gli stupratori omofobi e misogini che assediano la suicida Europa.

Scriveva bene, Primo Levi, dando un seguito al suo "Se questo è un uomo".

La Tregua, chiamò quel libro.

Perché è evidente che di Tregua si è trattata.

E la Tregua è finita.

Festeggiate, oggi, come avete approvato il  7 Ottobre. 

Fate miglior figura.

E dato che ho sempre fatto memoria dell'Olocausto, ne vedo oggi le nuove solide fondamenta nascere nello stesso popolo delle leggi razziali del 1938.


16 novembre 2024

I Care Vs me ne frego. Spoiler, non sta vincendo I Care.

 





Così, un pomeriggio ti trovi in Quercia a raccontare di come Cocci fu accolta nel formicaio e il giorno dopo ti trovi a spasso per Bologna mentre uno sparuto gruppo di ucraini sta là in piedi di fronte al male.

L'indifferenza dei passanti è agghiacciante.

E io mi chiedo:

Che cosa c'è al di fuori della tenue luce della Lanterna?

Il mondo dove le Coccinelle vivono sei giorni e mezzo a settimana.

Quello di Boucha, Gaza e Kfar Aza. Quello di Giulia Cecchettin, delle alluvioni e della siccità.



Quello in cui Liliana Segre vive con la scorta, si deturpano le opere d'arte a lei dedicate e ci si rifiuta di proiettare il film sulla sua vita.



E questo non è per caso.

Il filo spinato lega l'antisemitismo, il rifiuto delle biciclette, il cavarsi gli occhi di fronte ad autocrazie e cambiamenti climatici.

I trump sono l'effetto, non la causa.

La causa è l'indifferenza di fronte alla scorta a Liliana Segre e l'agonia delle vittime delle autarchie.

Il rimedio è la luce di quella lanterna.

Anche oggi.

Ma solo lì attorno, in quella stanza.


18 giugno 2024

La Matematica dell'Antisemitismo



Qualche tempo fa, come reazione alla guerra di Gaza, il governo delle Maldive ha legiferato per impedire l'ingresso di cittadini israeliani nel paese.

A un certo punto, però, il consulente legale del governo delle Maldive ha dichiarato che mettere a punto la legge non sarebbe stato facile perché 2 milioni di arabi israeliani, definiti palestinesi dal governo delle Maldive, possiedono la cittadinanza israeliana.

E allora il governo delle Maldive ha brillantemente risolto la faccenda chiarendo che non mirano a bandire gli arabo israeliani, musulmani o cristiani che sia, ma che intendono prendere di mira un gruppo specifico: gli ebrei.

Ecco, questa è una buona definizione di antisemitismo.

Ma quella perfetta è il silenzio.

Il silenzio sui social, nelle piazze, nei cuori e nelle menti dopo il pogrom di Kfar Aza e del 7 Ottobre.

Quel silenzio che stride con quello che è venuto dopo, come il bianco sul nero.

Un silenzio indifferente alla Storia, alla realtà ed in ultima analisi, nel profondo, indifferente al macello che Hamas ha preparato per gli stessi palestinesi, un macello ancora invocato come cosa buona e giusta dopo otto mesi che è stato scatenato sulla pelle di milioni di gazawi.

Non approvo in nessun modo il massacro che è iniziato il 7 ottobre ma è matematico che una parte di quel massacro ha l'approvazione di molti che ne disapprovano un'altra.

A certi massacri ci si oppone, ad altri, no.

Nota di colore: la percentuale delle persone presenti ai vari pride di questi giorni con la bandiera di Hamas che sopravviverebbero sotto Hamas è ZERO.

Ecco la matematica dell'antisemitismo: suicidarsi pur di mantenere vivo l'odio per un gruppo specifico: gli ebrei.

25 aprile 2024

Le leggi razziali italiane del 25 aprile 2024





La Comunità Ebraica romana da tempo non può partecipare alle manifestazioni del 25 aprile.

 La Comunità Ebraica milanese non può partecipare alle manifestazioni del 25 aprile.

I Rappresentanti della Brigata Ebraica che partecipò alla Liberazione d'Italia (e quindi HA FATTO il 25 Aprile) non possono partecipare alle manifestazioni del 25 aprile.

A quanto mi risulta, la Brigata Ebraica del 1945 è piuttosto improbabile che abbia a che fare con l'attuale massacro di civili gazawi scatenato dal pogrom di Hamas del 7 Ottobre 2023.

A quanto mi risulta, Liliana Segre (come il resto degli ebrei italiani) ha scarsa influenza sul governo israeliano.

Eppure, Liliana Segre ha la scorta e di certo non per colpa di esponenti di Fratelli d'Italia che si dicono Fascisti.

Eppure, la Brigata Ebraica è esclusa dalle manifestazioni del 25 Aprile che ha contribuito, col sangue, a realizzare.

Eppure, i cittadini italiani di origine ebraica sono esclusi, separati, segregati, da questa festa.

E non ad opera di persone che si dicono fasciste.

Anzi.

Il mio 25 Aprile tiene conto di queste nuove leggi razziali in vigore nel mio paese.

E tiene conto anche di chi le ha scritte nelle coscienze, sui social, sui giornali, nelle università.

Il mio 25 Aprile è discriminatorio: tra chi è fascista e chi no.

E chi è più fascista di chi esclude gli ebrei da questa festa?





14 aprile 2024

13 Aprile 2024, la porta di Armageddon




Per lustri su Israele sono stati lanciati migliaia di razzi di fabbricazione e/o di finanziamento iraniano.

Nel silenzio acquiescente delle nostre sante opinioni pubbliche amanti della pace.

E dello sterminio altrui, si intende.: l'Iran non ha mai fatto mistero della sua ideologia genocida nel silenzio dei benpensanti di cui sopra

In questa notte terribile, oltre alle sirene, sento già il digrignar di denti dei pacifinti che danno ragione al regime teocratico iraniano.

Adda passà 'a nuttata.

Quella dell'antisemitismo prima, della teocrazia iraniana (&C.) poi.


Edit del mattino.

La situazione è catastrofica, dato che andando a leggere i numeri anche se i danni subiti da Israele sono minimi (al momento) la capacità iraniana di attacco è confermata.

I Preti sciiti hanno comprovata capacità di replicare l'Olocausto e a nessuno importa.

La zona di interesse è qui, oggi, in Italia.

6 aprile 2024

La Guerra dei Sei Giorni, di Simon Dunstan


Cosa NON mi è piaciuto di questo saggio?

Le fonti.

Zero fonti arabe.

Ci vorrebbe un esperto in critica della storiografia per capire se la faccenda sia voluta o sia una scelta obbligata: le fonti secondarie che provengono dalle autocrazie non valgono quasi mai la carta su cui sono stampate.

Del resto l'autore è Simon Dustan, un inglese.

Si può contare sulla sua relativa imparzialità 'nazionale'.

Anche per questioni di equipaggiamento.

La vulgata pacifinta e antisemita sostiene che USA e UK abbiano voluto la nascita di Israele e abbiano sostenuto lo Stato Ebraico in chiave antiaraba.

Applicando, cioè, la realtà del post 11 Settembre 2001 a quella degli anni '40 che era diversa da quella degli anni '60 del XX secolo.

In realtà l'appoggio USA allo stato di Israele è successivo alla Guerra dei Sei Giorni.

L'esercito israeliano era armato sì con carri armati e semicingolati americani, ma era roba risalente alla Seconda Guerra Mondiale: carri Sherman residuati di guerra letteralmente raccattati anche negli sfasciacarrozze italiani. La Giordania, invece, aveva ricevuto dagli USA Carri M47 ed M48 Patton nuovi di zecca.

L'aviazione Giordana era dotata di Jet inglesi.

E quella israeliana? No, non era dotata di moderni aerei americani, ma per lo più di jet francesi.

Ecco penso che la lettura di un libro come questo, agile ma completo, dovrebbe essere uno dei requisiti basici per avere il diritto di aprir bocca sull'argomento.

Questo libro è un vero e proprio vaccino contro l'antisemitismo

Se c'è un parallelismo possibile coi giorni nostri non è tra leadership arabe e israeliane ma tra leadership arabe e opinioni pubbliche occidentali contemporanee.

Entrambe si nutrono di retorica, ignorano i fatti e sono antisemite.

Ho apprezzato l'opera abbastanza da acquistare gli altri saggi pubblicati in italiano sull'argomento: la Guerra del Kippur ed il raid di Entebbe.

27 gennaio 2024

La Giornata della Memoria di Kfar Aza



Questo 27 gennaio è un giorno di lutto.

La memoria è andata perduta assieme al discernimento.

L'Oblio è sceso sulla speranza e quel che è stato sarà ancora, anche grazie a chi non si è mai neppure accorto del Pogrom di Kfar Aza.

Altro che memoria.

L'Oblio è fatto da una cappa di ignoranza ciuccia e presuntuosa, banale come il male, a livello di terrapiattismo.

L'antisemitismo è il cancro dell'Occidente e ne divora la libertà uccidendo dove si illude di parlare di pace.

Le folle di Chamberlain sono le stesse di Barabba.

E si vede.


 

5 novembre 2023

Piccolo Test di Antisemitismo

 



Come distinguere un antisemita da uno contrario alle politiche e alle azioni  militari di Israele?

Si può essere contrari all'occupazione della Cisgiordania (Gaza è occupata da Hamas,) e alle Colonie senza essere antisemiti?

La mia risposta è sì.

Potete fare un semplice test in cui non sono ammessi ma. Sono solo due domande secche:


  1. il 7 Ottobre 2023 hai espresso sui social la stessa indignazione per le azioni di Hamas che hai poi espresso per la rappresaglia israeliana a Gaza?
  2. C'è differenza tra i soldati alleati che, combattendo per liberarci dal nazifascismo, uccisero migliaia di bambini italiani, francesi, tedeschi, belgi olandesi  ecc. e le SS che rastrellavano gli ebrei e azionavano le camere a gas ?


Se la risposta è sì ad entrambe le domande puoi stare tranquillo.

Ovviamente, è una semplificazione, ma temo che per approfondire e dettagliare serva una certa competenza storica (o la volontà di acquisirla leggendo libri) unita alla consapevolezza che i luoghi comuni su questa tragedia che vanno per la maggiore sono tutti falsi (es: gli USA che avrebbero appoggiato Israele dall'inizio, Gaza occupata dagli israeliani dal '67 a oggi ecc).

26 gennaio 2022

Perchè gli Alleati non bombardarono Auschwitz?

L'anno scorso, per la Giornata della Memoria, ho proposto sui social un percorso di riflessione fatto con le copertine di vari libri a tema.

Quest'anno ho deciso di proporre un argomento un po' particolare.

Perchè gli Alleati non bombardarono Auschwitz?

Se cercate su google vi ritroverete un bel po' di risultati in italiano.

Ci sono diversi punti di vista e varie sfumature sul perchè gli Alleati non attaccarono praticamente mai la macchina dello sterminio nazista.

Ma, più o meno, la conclusione è la stessa: benchè nel corso degli anni di guerra i vertici del potere alleato fossero diventati sempre più consapevoli dell'Olocausto in essere, semplicemente, non misero tra gli obiettivi primari la salvezza degli ebrei o, come dichiarò il vice-primo ministro britannico Clement Attlee: «L’unico rimedio reale alla pesante politica nazista di persecuzione razziale e religiosa consiste nella vittoria degli Alleati. Ogni risorsa deve essere impiegata in vista di questo obiettivo supremo».

Vi lascio scegliere tra il complesso di motivazioni che più vi soddisfano:

*  la volontà di evitare che il conflitto si trasformasse in una guerra a difesa degli ebrei;

* l’antisemitismo che circolava nelle grandi democrazie dell’epoca (e, aggiungo io: perchè, ora è diverso?);

* il semplice dato di fatto che la salvezza degli ebrei non era fra gli obiettivi prioritari degli Alleati.

Non affermo che questo mix di motivazioni sia falso.

Tuttavia, ne propongo una più semplice, non esclusiva delle precedenti, ma più basilare.

L'impossibilità pratica.

In tutti gli articoli e i libri che ho consultato non ho trovato praticamente mai riferimento a come si effettuava un bombardamento aereo durante la Seconda Guerra Mondiale.

Sfruttiamo la mia piccola competenza di ingegnere aerospaziale (nonchè di modellista e modesto appassionato di Storia dell'Aviazione).

Partiamo dalla Geografia:

Ci sono circa 1400 Km in linea retta tra gli aeroporti su cui facevano base i bombardieri alleati e la regione polacca di Auschwitz.

Ma i bombardieri dovevano radunarsi dopo il decollo e, per scansare concentrazioni di contraerea  e radar tedeschi, non procedevano di certo in linea retta dagli aeroporti inglesi all'obiettivo: in pratica, per raggiungere un obiettivo distante 1400 km si doveva avere carburante per farne molti di più.

Prima di tutto si deve parlare dei principali tipi di bombardiere usato dagli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale.

Dividiamoli prima in base al peso e al numero di motori.

C'erano i Bombardieri Pesanti, quadrimotori: il B-17 e il B-24 Americani, il Lancaster Inglese.

B-17 (a sinistra) e Lancaster (a destra)

Il Bombardiere Notturno Lancaster

La grande stiva bombe del Lancaster

Il B-17

La più piccola stiva bombe del B-17 USA


Potevano senz'altro raggiungere Auschwitz dalle basi inglesi o da quelle dell'Italia meridionale ma con un carico di bombe ridotto: ad esempio, il B-17 con 3,600kg di bombe aveva un raggio d'azione pratico di circa 700 km, l'ideale per fare Inghilterra-Berlino e ritorno con qualche deviazione per evitare le zone più difese. 

Quindi, per raggiungere Auschwitz il carico bellico sarebbe stato minimo e, in pratica, si era ai limiti del raggio d'azione.

Poi, un maggior numero di Bombardieri Medi e Leggeri, non sto ad elencarne i modelli.

Dotati di due motori erano adoperati per attacchi a bassa quota ma a breve raggio.

Erano, inoltre, molto meno armati dei bombardieri quadrimotori.

E qui ci tocca la seconda (ed ultima) classificazione.

I bombardieri diurni e quelli notturni.

Iniziamo da questi ultimi per scartarli subito dalla nostra disamina:

fin dalle prime fasi della guerra gli Inglesi avevano tentato di attaccare la Germania con l'unica arma a disposizione: l'aviazione. Purtroppo, attaccare di giorno le fabbriche e gli obiettivi militari si dimostrò impossibile: i bombardieri, privi di scorta (all'epoca gli spitfire inglesi non avevano nemmeno il raggio d'azione per arrivare fino a Parigi, figuriamoci a Berlino), venivano letteralmente macellati dagli intercettori della Luftwaffe. Quindi, gli inglesi decisero immediatamente di abbandonare ogni velleità di attacchi diurni agli obiettivi militari e si concentrarono sul bombardamento a tappeto delle città tedesche (e italiane) effettuato di notte. Le perdite di bombardieri rimasero comunque alte e a mala pena sopportabili.

E' evidente che questo tipo di bombardamento è inutile sia per distruggere le ferrovie che i forni crematori e le camere a gas.

Quindi, togliamo pure gli inglesi dal menu e concentriamoci sugli americani.

La dottrina del bombardamento strategico USA (figlia delle idee di un italiano, il Generale Dohuet) prevedeva di attaccare con massicce formazioni di bombardieri pesantemente corazzati ed armati  di numerose torrette difensive munite di mitragliatrici pesanti gli obiettivi militari tedeschi con la maggior precisione possibile per quei tempi.

I bombardieri USA, quindi, trasportavano un carico bellico inferiore a quelli inglesi ma avevano molte più mitragliatrici e corazzatura. Ad esempio, il Lancaster aveva 7 membri di equipaggio e 8 mitragliatrici leggere, il B-17, la fortezza volante, ne aveva 13 pesanti e 10 uomini di equipaggio.

I bombardieri viaggiavano in formazione creando una falange di mitragliatrici pesanti.

Ma fu un massacro lo stesso.

La Luftwaffe, fino a quando non arrivarono caccia di scorta a lungo raggio a cambiare le carte in tavola (in ordine: P-38, P-47 e il definitivo P-51) inflisse  perdite disastrose alle flotte di bombardieri USA (e di fatto bloccò l'offensiva aerea americana).

Parliamo del 25% di perdite per certe singole missioni. Giusto per darvi un termine di paragone, lo sbarco in Normandia sulla spiaggia francese di Omaha comportò per gli alleati un tasso di perdite del 6,76%.

E agli equipaggi dei bombardieri erano richieste 25 missioni di guerra prima di poter tornare a casa.

Certo, non sempre il tasso di perdite era così disastroso, ma per arrivare al 7% (più o meno quello degli americani il giorno dello Sbarco in Normandia) dovettero arrivare i caccia di scorta a Lungo Raggio P-51 Mustang nella primavera del 1944.


Come evidente Auschwitz era al limite del raggio d'azione dei bombardieri alleati

C'è, quindi, un elemento 'umano' nella decisione di non attaccare i campi di sterminio in Polonia

Date un occhio ai film come "Suprema Decisione" con Clark Gable (che sui B-17 combattè davvero) o "Cielo di Fuoco"  con Gregory Peck.

Le perdite tra gli equipaggi di bombardieri erano pesantissime, l'ho già scritto.

Eppure...

I raid erano accuratamente preparati: analisi delle foto della ricognizione, determinazione del tipo di bombe necessarie per l'obiettivo specifico, analisi e rotte per evitare la contraerea e soprattutto: le ragioni dell'attacco. Non si poteva semplicemente dire agli equipaggi (e su ogni aereo c'erano 10 persone): "Ragazzi, sganciate le bombe sul punto x della mappa e buonanotte". Si ragionava così: "Ragazzi, oggi si va a Schweinfurt, se distruggiamo queste fabbriche, anche se un quarto di voi morirà, ne varrà la pena perchè paralizzeremo per mesi l'industria bellica tedesca".

suona un po' diverso da:

"Ragazzi, oggi si va ad Auschwitz a distruggere binari e alcuni edifici, anche se metà di voi morirà, ne varrà la pena perchè, boh, non mi hanno detto il perchè".

Ricordiamo anche che durante la Prima Guerra Mondiale la propaganda alleata contro la Germania 'esagerò' con la descrizione delle atrocità tedesche contro i civili belgi col risultato che, dopo che si scoprì che, appunto, era tutta propaganda, durante la Seconda Guerra Mondiale tra gli alleati occidentali certe affermazioni sui crimini di guerra nazisti erano accolte con relativo scetticismo.

Ora, chiedere agli equipaggi delle fortezze volanti di andare incontro a missioni suicide per un obiettivo 'incredibile' come un campo di sterminio non sarebbe stata una buona idea...

Avrebbe implicato, da parte del governo USA, rendere pubbliche le informazioni sullo sterminio degli ebrei e non oso immaginare che cosa sarebbe successo dopo sui campi di battaglia, ad esempio ricordo che Hitler si rifiutò di usare il gas nervino (scoperto dai tedeschi) e un sacco di soldati tedeschi furono ben lieti di arrendersi agli americani invece di combattere fino all'ultimo, cosa che sarebbe probabilmente successa se gli alleati avessero diffuso certe informazioni.

Inoltre, la missione per bombardare Auschwitz sarebbe stata davvero suicida con un tasso di perdite, data la distanza, anche maggiore del catastrofico 25% di cui sopra.

I caccia di scorta P-51, infatti, potevano scortarli fino a Berlino ma non oltre. E questo solo per pochi mesi utili, per gran parte del tempo di funzionamento di Auschwitz di caccia di scorta a lungo raggio per i bombardieri non ce n'erano punto.

E una volta arrivati su Auschwitz questi bombardieri decimati dalla Luftwaffe, dalla Flak, sparpagliati per il cielo e sotto attacco degli intercettori con a bordo solo pochissime bombe data la distanza dalle basi cosa avrebbero dovuto fare?

Bombardare le ferrovie da 10mila metri? Ma il danno sarebbe stato irrisorio (i binari sarebbero stati colpiti sì e no da 1 bomba su 100, ossia dal carico bellico tipo di 25 bombardieri e in un unico punto) e riparabile in poche ore: sappia il lettore interessato che per paralizzare il traffico ferroviario non si tenta di colpire la singola traversina con una bomba ma si usano caccia bombardieri per distruggere le locomotive... Cosa che gli alleati fecero fin dal primo momento in cui i caccia bombardieri di autonomia e armamento adeguato comparvero negli arsenali, ossia circa dal 1943 ma in Francia e Italia non certo in Germania e men che mai in Polonia.

Oppure bombardare a tappeto il campo senza nessuna velleità di attacco di precisione.

Servivano mille bombardieri per distruggere il centro di una città (in Germania Occidentale, quindi con pieno carico di bombe e caccia di scorta). Quanti ne sarebbero arrivati sui cieli di Auschwitz? Il meglio che ci si sarebbe potuti aspettare (io ad Auschwitz ci sono stato ed è tutto meno di un centro urbano concentrato) è di uccidere qualche centinaio di prigionieri Ebrei e qualche SS e di interrompere le attività della macchina della morte per qualche ora o per qualche giorno al massimo.

Peggio ancora se fossero stati attaccati, con lo scopo di distruggerli, i Campi (ad esempio quelli più alla portata dell'aviazione alleata, tipo Dachau): gli alleati avrebbero semplicemente sterminato le vittime dei nazisti.

E' vero che gli attacchi di estrema precisione erano possibili ma non a così tanta distanza dalle basi di partenza e non con i bombardieri pesanti: i bombardieri leggeri mosquitos riuscirono, ad esempio, ad attaccare di sorpresa un carcere della Gestapo a breve distanza dalle coste della Francia centrando solo i muri ma non avevano certo l'autonomia per arrivare fino al cuore della Polonia.

E' vero che i bombardieri pesanti B-24 effettuarono un raid sulle raffinerie di Ploesti in Romania partendo dal Nord Africa ma... fu un disastro completo, un fallimento su tutta la linea: questa missione non può certo essere usata come prova contro la decisione di non attaccare Auschwitz, semmai proprio il contrario dato che Auschwitz era ben più lontana di Ploesti dalle basi di partenza dei bombardieri.

Di fatto, la tecnologia per effettuare quel genere di attacchi (bombe a guida laser e missili a guida ottica) sarebbe arrivata solo alla fine della guerra del Vietnam, oltre 30 anni dopo.

Inoltre, è verissimo che la Luftwaffe crollò, ma alla fine del 1944, a poche settimane dalla liberazione di Auschwitz da parte dell'Armata Rossa.

E prima? 

C'è un altro fattore di cui tener conto e di cui la vox populi ignora l'esistenza: il sistema di trasporti via ferrovia dell'Europa Occupata è sempre, sempre, sempre stato attaccato dalle aviazioni degli Alleati.

Sin dal 1940.

Ma per i primi anni di guerra con efficacia limitatissima a causa della mancanza di mezzi adatti e dell'opposizione della Luftwaffe. 

Fu solo quando arrivarono al fronte cacciabombardieri con maggior autonomia e prestazioni (contestualmente ad una minore efficienza degli intercettori nazisti) che ci furono effetti pratici. I cacciabombardieri più efficaci, ad esempio i P-47, arrivarono in Europa in quantità apprezzabili nella seconda metà del 1943.

Ma fu solo nella prima metà del 1944 che gli alleati conquistarono la superiorità aerea.

Per darvi un'idea, la 15th Air Force, l'unità di bombardieri USA che combattè in Europa Meridionale, dedicò ben il 59% delle sue missioni all'attacco alle ferrovie dell'Asse, il 19% agli obiettivi petroliferi, il 14% all'industria aeronautica nazista e solo l'8% all'attacco delle truppe tedesche.

Di fatto, quindi, il sistema ferroviario nazista usato anche per lo sterminio fu sempre sotto attacco degli alleati che gli dedicarono la maggior parte delle proprie risorse di attacco

Ma nonostante migliaia di aerei persi e decine di migliaia di perdite tra gli equipaggi, la paralisi del traffico ferroviario arrivò solo nel 1945.

Per esempio: capitava spesso che i tedeschi spostassero intere divisioni da un capo all'altro dell'Europa via ferrovia. Ebbene, MAI, mai, mai, lo strapotere aereo degli Alleati riuscì ad impedire questi spostamenti, appunto, fino al 1945.

E questo, dal punto di vista inglese o americano, era un compito primario dell'aviazione che ostacolò ma non impedì mai fino al 1945 i movimenti ferroviari strategici dei tedeschi.

Quindi, è assodato che i treni che trasportavano gli internati correvano gli stessi rischi di essere distrutti di quelli che trasportavano carri armati, artiglieria, truppe e rifornimenti.

Ora, ho io una domanda per tutti i legittimi critici dei mancati attacchi aerei contro Auschwitz da parte degli Americani.

Nel Giugno del 1944 la distanza tra gli aeroporti Sovietici e Auschwitz era inferiore ai 500 km (anche 300 a voler essere precisi).

Come mai nessuno ha mai solo pensato di chiedere ai russi perchè non avessero bombardato Auschwitz?

E i russi, alle più nefande atrocità dei tedeschi, ci credevano perchè le avevano vissute sulla loro carne per 3 anni...

Poi, se chiedete a me: avrebbero dovuto provarci? Certo che sì, ma io so cose che un generale dell'USAF non sapeva, quindi la domanda non ha senso.

Sarebbe stato senz'altro possibile, pagando un prezzo esorbitante, attaccare una tantum Auschwitz, ma non impostare una campagna di bombardamenti della macchina dello sterminio.

Alla fine della fiera, il messaggio di questo post è: visto che l'oggetto del contendere è un bombardiere della Seconda Guerra Mondiale, mi volete spiegare come si fa a scriverci sopra libri e articoli senza conoscerne le basi di funzionamento?

E perchè vaneggiare di un mancato attacco degli alleati alle infrastrutture dello Sterminio quando queste (le ferrovie) erano costantemente sotto attacco con efficacia scarsissima ma crescente?

A me, conoscendo un po' di storia della guerra aerea, sembra piuttosto palese l'impossibilità pratica di una campagna di bombardamento volta a ostacolare la Shoà che si sarebbe risolta, nel migliore dei casi, un una sanguinosa (per equipaggi e soprattutto vittime) Eutanasia.

Il 6 luglio 1944 Chaïm Weitzmann, presidente dell’Agenzia ebraica internazionale, chiese agli alleati di bombardare i campi di sterminio.

Ma, ad esempio, lo sfondamento delle difese tedesche in Normandia da parte degli Alleati  alla fine del luglio del 1944 avvenne anche grazie all'uso tattico dei bombardieri strategici: 1800 B-17 attaccarono le fortificazioni tedesche in Francia.

I B-17, quindi, o aiutavano (con poche perdite) gli eserciti alleati a uscire dalla testa di ponte della Normandia  o si facevano distruggere nel vano tentativo di bloccare Auschwitz per qualche giorno lasciando ancora gli alleati in Normandia.

Insomma, io non mi permetto di giudicare la validità del lavoro di storici professionisti.

Ma, negli articoli che ho letto, non è che ci siano affermazioni contrarie alle ragioni tecniche qui esposte.

Proprio non sono considerate: carico bellico, rateo di perdite, la logistica della missione tipo di bombardamento, caccia di scorta, intercettori, dispersione del carico di bombe in funzione della quota, insomma, una completa ignoranza della tecnologia che si invoca, affermando che una cosa si poteva fare senza prendersi cura di verificarlo, tanto meno di dimostrarlo.

Così, più che Storia, è ideologia.

Studiatela prima la storia che volete raccontare.

A maggior ragione se la storia è quella della Shoà, una storia per me Sacra.



Auschwitz, foto dell'autore

31 gennaio 2020

Il 15,6% degli Italiani è negazionista dell'Olocausto



A latere della Giornata della Memoria 2020 è venuto fuori questo report dell'Eurispes che certifica il drammatico incremento degli Italiani negazionisti della Shoah.
Praticamente, dal 2004 a oggi gli italiani che negano la Shoah sono cresciuti dunque dal 2,7 al 15,6%.
Ovviamente, la diffusione di questo terribile dato ha suscitato un vespaio di polemiche e di accuse ai politici populisti e di destra attribuendo questa catastrofe ai loro spregiudicati comportamenti.
Storia triste, pericolosa, disgustosa ma già sentita.
Giusto?
Beh, veramente, a leggere bene le carte, le cose non stanno proprio così.
Per favore, cliccate sul link a inizio post e aprite il report originale.
Andate a pagina 46 ed iniziate a leggere ...
Fatto?
Avete letto almeno tutta la colonna di sinistra?
Sorpresa!
Il 23,5% degli elettori di Centro Sinistra è negazionista.
Ma chi l'avrebbe mai detto...
Una persona su 4 che, invece di votare Lega ha votato Centro Sinistra la settimana scorsa, in pratica, è antisemita nè più ne meno dello stereotipo picchatore di Forza Nuova/Casapound ecc.
I pochi affezionali lettori di questo blog sanno che considero l'Antisemitismo di Sinistra una delle cause di fallimento politico della stessa, al di là dell'oscenità del sentimento in questione.
Ora il mio pensiero è confermato dalle statistiche.
La mia domanda è: come se ne esce?
La risposta è nello studio, nella conoscenza, proprio riguardo, ad esempio, la storia e l'attualità del conflitto Arabo Israeliano.
Ma quanti di quel 23,5% possono essere persuasi anche solo a leggersi 'na pagina web sulla storia recente di Gaza?
L'ignoranza, il pregiudizio, quindi, si confermano più pericolosi di una malattia per la vita delle persone.
E ora tornate pure a disprezzare chi vota Salvini.

24 giugno 2018

Non stancarti di andare

No, qui non recensirò il bellissimo fumetto di Teresa Radice e Stefano Turconi che sto leggendo da un po'.
Ma ho bisogno di raccogliere le idee su quello che è il mio compito.
Il Paese si è smarrito, avvitato in una spirale retrograda che si autoalimenta.
Tutti i progressi sociali degli ultimi lustri sono a rischio.
Non intendo affrontare qui le cause di un dato di fatto:
al momento in cui scrivo circa il 60% degli italiani si colloca su posizioni xenofobe con spunti antiscientifici, razzisti e trasversali: anche un elettore del PD su 3 approva la chiusura dei porti ai migranti.
Bisogna rassegnarsi all'evidenza.
E anche prendere coscienza che non c'è una posizione neutrale tra l'approvare le sparate del Governo contro migranti, rom, vaccini, intellettuali ed oppositori e l'essere contrari.
Chi non è contro il razzismo, l'intolleranza, l'antiscientificità ed il bispensiero è a favore.
Quindi ognuno deve decidere cosa fare.
La gravità della situazione è tale che ci si trova a difendere gli ultimi dai penultimi.
Arrendersi e sperare che questa seconda onda nera passi senza troppi danni per sè oppure lavorare per ridurre prima ed annullare poi i danni di questo odio irrazionale.
Io cosa faccio?
Continuo a fare Babbo Scoiattolo nelle Coccinelle qui a Villanova?
Aderisco ad un partito politico?
Aderisco e passo al relativo attivismo di base?
Torno ad occuparmi di diffusione di Software Libero nell'accezione del libero accesso al Web?
Passo dall'aderire ad una associazione di cicloattivismo (salvaciclisti) ad un attivismo di livello superiore?
Di sicuro ho intenzione di continuare il Servizio in Agesci nei modi e nei tempi definiti dalla mia Comunità.
Ma mi sento a disagio: temo non basti in queste circostanze.
E ne ho le prove.
Con sgomento ho dovuto leggere sui Social il pieno accordo con Salvini e Di Maio da parte di Ex Scout (e l'Ex se lo sono appiccicati da soli), ma anche da parte di Capi in Servizio.
Quindi, per quanto profondamente convinto dell'utilità civile di testimoniare anche di fronte a bambine piccole un insieme di valori che hanno tutto il tempo di rinnegare da grandi, credo che si debba fare uno sforzo in più.
Ma non so quale.
Non ci sono partiti a cui potrei aderire a cuor leggero.
Tutta la galassia della Sinistra è affetta da più o meno grave antisemitismo.
E la conseguenze debolezza del progetto politico non mi ispira tanta fiducia (Se nel cuore e nei fatti sei antisemita anche se nel pubblico manifesti una posizione antirazzista ai miei occhi sei un po' deboluccio, no?)
I Social hanno una importanza relativa e non possono sostituire una azione diretta.
Tuttavia, non possono nemmeno essere abbandonati allo stridor di denti dei dannati travolti dal terrore generato dalla propria ignoranza.
Per ora, quindi, oltre al mio Servizio in Agesci, resta la determinazione di affrontare con serenità e dati alla mano, senza paura ma senza speranza, le non poche occasioni di resistenza al dilagante razzismo con accompagnamento antiscientifico.
E mi pare poco.
Tuttavia, invito tutti a considerare un impegno di Servizio di qualche tipo:
Farsi goccia contro la sete e non restare sabbia.