20 marzo 2022

La fortuna del dilettante

Come si fa ad interpretare la massa delle informazioni sulla Guerra in Ucraìna?

Non è per niente facile e il motivo principale è che le nozioni di base per decifrare l'accaduto non si trovano sulla  stampa nè in tv e nemmeno sui social.

Da quando ho un blog sulla geopolitica più o meno le ho azzeccate tutte.

Vabbè, non era difficile prevedere che la fine del potere di Deterrenza Occidentale unito al Pacifintismo a senso unico delle opinioni pubbliche del Mondo Libero avrebbero condotto ad un disastro.

Dunque, io ho fatto il classico e sono laureato in Ingegneria Aerospaziale (vecchio ordinamento) .

Sono un Capo Scout brevettato con tanto di corso di accensione dei fuochi.

Sono formato nell'antincendio e nel primo soccorso.

Ho anche in saccoccia un corso sulla sicurezza nei cantieri edili secondo un norma ormai non più in vigore.

Ah, ho anche un attestato di progettista di impianti fotovoltaici.

E i miei titoli formali finiscono qua.

Quindi, come mai (senza falsa modestia) mi sento in grado di decifrare i report specialistici saltando a piè pari giornali e TV?

A causa di un lungo studio personale suffragato dal successo nell'interpretazione degli eventi: potete trovare su queste pagine le mie preoccupazioni per le implicazioni dell'intervento russo in Siria, dell'impunità concessa a Putin per i bombardamenti a tappeto su Aleppo nel più vergognoso silenzio dei pacifinti e analisi della scarsa efficienza della macchina bellica russa.

Ma, come diceva il Maestro Alberto Manzi: Non è mai troppo tardi.

Il primo suggerimento, ovvio, è leggere testi specifici iniziando dalla storia.

E' essenziale farsi un minimo di competenze in storia militare: senza avere una idea dell'evoluzione delle armi almeno dalla Prima Guerra Mondiale in poi la sequenza degli accadimenti sul campo è semplicemente incomprensibile. Bombardamento strategico, supporto aereo ravvicinati, blitzkrieg, superiorità aerea, intercettori, guerra elettronica, operazioni ibridie e operazioni multidominio, bolle a2/ad, missili superficie aria, antinave, aria superficie: sono solo alcuni dei più importanti concetti da assimilare. Non è che si deve diventare specialisti del ramo ma almeno si deve avere la cognizione del significato, tipo la differnza tra 'tampone' e 'mascherina'.

Non guastano, poi, i classici, giusto un paio di esempi: Ascesa e declino delle grandi potenze, di Kennedy. Il Declino della Violenza di Pinker

Il secondo suggerimento è di leggere Rivista Italiana Difesa. Ci sono poche altre riviste specializzate in edicola ma non le leggo per mancanza di spaziotempo e denaro. 

Attenzione, le riviste del settore soffrono di quasi ottant'anni di ostracismo da parte di mezzo paese e i toni possono sembrare sopra le righe ma il contenuto è quello che conta.

All'inizio, ovviamente, i termini tecnici saranno piuttosto astrusi e incomprensibili.

Tuttavia, alcuni concetti chiave dovrebbero rendere il lettore volenteroso capace di emanciparsi abbastanza in fretta dalle castronerie che abbondano in telegiornali e talk show.

E ricordiamoci sempre tutti: Deterrenza Esclude Violenza.

L'Esercito Europeo: da qualche parte si deve pur cominciare


Se ne parla tanto, ma ci si pensa poco. 

Comincerei dalle regole:

La missione?

Difesa delle nazioni UE sullo stile delle Forze di Autodifesa Giapponesi

A chi risponde?

Senz'altro ad un organismo eletto dai cittadini. In questa fase al Parlamento Europeo. Un sistema di sicurezza europeo serio richiederebbe senza dubbio la revisione degli attuali trattati costitutivi dell'unione.

Da chi è composto?


Da cittadini UE che, nel prestarci servizio, si dimettono dagli eserciti di Provenienza (se ufficiali/sottufficiali/soldati già in servizio). 

E che succede dopo il congedo?


Una opzione di carriera chiara nella UE o una pensione decorosa. Inoltre, l'ex soldato dell'esercito europeo può scegliere la cittadinanza della nazione  che preferisce.

E poi dalla sostanza:


Quanto deve essere grande?


Il minimo indispensabile per difendere l'UE. In prima battuta dire che dobbiamo cominciare con almeno una Divisione (12 Battaglioni di Manovra), meglio un Corpo d'Armata (una quarantina di battaglioni).
A regime dovrebbe avere le dimensioni dei 2/3 della somma degli attuali eserciti dell'UE.
E la capacità di difendere lo spazio aereo dell'UE.
Queste dimensioni consentirebbero l'indipendenza dell'UE con un drastico risparmio sulle spese militari rispetto alla somma di quanto gli stati UE spendono oggi singolarmente.
Ah, si intende: dalla squadra in su ogni unità deve essere multinazionale.

Come deve essere equipaggiato?

Credo che sia il punto più delicato. Vanno preservate le varie industrie nazionali favorendo la razionalizzazione. Come nella barzelletta

Il paradiso è:
un poliziotto inglese,
un cuoco francese,
un tecnico tedesco,
un amante italiano,
il tutto organizzato dagli svizzeri.

L'inferno è:
un cuoco inglese,
un tecnico francese,
un poliziotto tedesco,
un amante svizzero,
e l'organizzazione affidata agli italiani.

Direi che in prima battuta i carri armati li fanno i tedeschi, gli aerei i francesi e le pistole gli italiani. Le navi non so.

Sarebbe anche importantissimo, come gesto contemporaneamente simbolico e sostanziale, fondare le accademie unificate per ufficiali, sottufficiali e soldati delle tre armi.
L'esercito europeo dovrebbe cominciare attingendo dagli eserciti esistenti, ovviamente, ma dovrebbe avere quanto prima una sua infrastruttura formativa indipendente dai singoli eserciti.

Deve essere dotato di armi nucleari?


Sì, con esplicita politica del No First Use. La Francia ha l'infrastruttura necessaria da cui copiare/importare. Non servirebbero migliaia di testate, solo il minimo indispensabile per una deterrenza credibile. Direi, ad occhio, le stesse dimensioni dell'arsenale francese. Senza la Bomba non c'è indipendenza. Un fatto increscioso ma c'è ben poco da fare. In caso si scelga di non dotarsi di armi nucleari inutire discutere di uscita dalla NATO o sua riforma. Ah, meglio una UE con suo esercito e senza armi nucleari che niente eh...

Ma, fatta l'Europa, in attesa di avere gli europei, chi lo comanda?


I francesi, ovviamente: hanno l'infrastruttura nucleare e anche una organizzazione militare 'da grande potenza'. Questo non vuol dire che 'comanda Parigi', solo che gli ufficiali con le necessarie competenze per operazioni sono, al momento, per lo più francesi: hanno una forza nucleare, capacità di proiezione, portaerei e sottomarini nucleari, cose così.

E la NATO?


La NATO per come è ora diventerebbe obsoleta.
Ovviamente (beh, non certo per gli Europei che odiano più gli USA che Putin o gli Ayatollah) non ha alcun senso che l'UE si contrapponga agli USA. Una new Nato con dentro USA, UK, EU, Norvegia e Turchia sarebbe  parecchio più equilibrata.

Di converso, banalmente, una EU fuori dalla NATO e neutrale rispetto agli USA avrebbe bisogno di spendere molto di più di quanto spendono ora i singoli stati dell'UE, vanificando, nella pratica, i vantaggi dell'unificazione militare.

Ma è davvero possibile?


Nel 1939 successe quello che è successo. E nessuno avrebbe potuto pensare che vent'anni dopo l'Europa sarebbe stato un posto pacifico, anzi, il più pacifico della storia dell'umanità.
Chi di voi si aspettava una guerra europea con missili e bombardieri l'anno scorso?
Quindi non vedo perchè sia così difficile, nella pratica, prendere un terzo dei soldi che i paesi UE spendono in armi e usarli per la transizione ecologica dotando, contemporaneamente, l'Unione Europea di una potere di Deterrenza  verso le Autocrazie che manco Bud Spencer...


Foto da https://www.federalismi.it/focus/index_focus.cfm?FOCUS_ID=99&focus=special

7 marzo 2022

Pazzi e no

Una delle lezioni che l'Occidente sta imparando (e, a giudicare dalla prevalenza di bandiere anti-NATO rispetto a quelle ucraine nelle piazze italiane, direi ad eccezione del Bel Paese) è la differenza di razionalità soggettiva del comportamento delle autocrazie.

Putin non è pazzo, come non è folle Kim.

Le azioni di Putin, infatti, sono perfettamente razionali dal punto di vista di un Autocrate; non lo sono dal punto di vista della Russia.

Cosa se ne fanno negli ospedali russi di una Ucraina sottomessa? Cosa se ne fanno le scuole russe di una Crimea ufficialmente annessa? Cosa se ne fa l'economia russa di una repubblichetta del Donbass riconosciuta solo dalla Russia? E che paura possono avere gli abitanti di San Pietroburgo di inesistenti missili NATO sotto il controllo della pacifica popolazione di Riga?

In altri termini, le Autocrazie & Assimbilabili (dall'Egitto all'Iran, dalla Cina alla Corea del Nord) vanno comprese per quello che sono: corpi estranei nella Storia del XXI secolo e dell'Antropocene. E vanno trattate nè più nè meno come entità pericolose, ossia con tutte le cautele del caso.

Meno 'affari' si fanno con loro meglio è e bisogna imparare a pagerne il prezzo (esempio per l'Italia: le armi all'Egitto, armi che ci fa un gran comodo vendere ma anche più comodo che siano gli Egiziani a usarle in vece nostra). Eccetera.

Mentre l'Umanità dovrebbe compattarsi per affrontare le conseguenze del Riscaldamento Globale non sarebbe proprio il caso di fare i conti con questa differenza tra idea ed azione. Purtroppo le Autocrazie, fino al 24/02/2022, erano in forte ascesa. Metà italiani le amano e l'altra metà si illude che sventolando la bandierina "no NATO" la Cina disarmi.

Dopo il 24/02/22 in Occidente si stanno aprendo molti occhi. A parte il Covid cinese, la repressione a Hong Kong, i missili di Kim e altre piacevolezze del genere non sono più argomenti lontani e irrilevanti, ma un rischio concretissimo da Lisbona ad Amburgo, da Ottawa a Tokio.  Il problema di Putin è la democrazia, non la NATO. E le motivazioni per la Guerra di Putin sono di Putin, inutile cercarle tra le oggettive esigenze della Russia: divergono

5 marzo 2022

La Cortina di Ferro, XXI Sec. Edition

Replica di mio commento Social: non so per quanto tempo continueranno le operazioni militari ad alta intensità in Ucraina, spero il meno possibile. Spero che gli Ucraini costringano Putin ad 'accontentarsi' di Crimea e Donbass salvando l'indipendenza ma ci credo poco. Quello che so è che la nostra guerra, _SENZA_ operazioni militari con Putin durerà ANNI. Per l'UE (prima ancora che per la NATO) It's a fight to death e non perchè l'autoritarismo putiniano sia incompatibile con l'UE ma perchè non c'è più modo di fidarsi di questa Russia. Per esercizio vi lascio lo schieramento del CENTAG fino alla fine degli anni '80 in Germania (l'esercizio è rintracciare l'equivalente schieramento sovietico nei paesi del Patto di Varsavia e fare il confronto di forze tra l'aggressiva NATO e la difensivissima Armata Rossa amante della pace).





Ecco. Visto lo schieramento? Ora grazie a Putin e nonostante l'opposizione dei suoi fan di fatto in Occidente ci tocca ricostruire lo stesso, solo che invece che nel cuore della Germania bisognerà schierare abbastanza truppe per difendere la nuova cortina di ferro calata tra Putin ed Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. Fino a quando? Fino a quando non serviranno più. 

PS: Nota sui 'giustificazionisti'. Ammettendo per assurdo che ci sia un fondamento di verità nelle pretese assurde che ho letto in giro:

L'invasione della Polonia del 1939 superò i difetti del trattato di Versailles del 1919. L'Operazione Barbarossa del 1941 superò la blasfema alleanza del trattato Molotv Ribentropp del 1939. Per non parlare della garanzia data all'Ucraina dalla Russia in cambio della rinuncia all'arsenale nucleare post sovietico. Per non parlare di tutte le spergiure promesse di non aggressione di Putin fino al 23/02. Coraggio, Compagni, entriamoci col cuore in questo 24/02/2022, non restiamo ancorati al 23/02