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6 marzo 2012

Referendum: No alle FAL, però, materani, tangenziali niente, che ne dite di...

La Città di Matera spende all'incirca un milione di Euro all'anno per la pubblica illuminazione.
E spendeva 4 milioni di Euro per gli autobus.
Ora, dopo i tagli del Papy non so quanto sia rimasto per il trasporto pubblico.
Fino all'Amministrazione Buccico, Matera spendeva quasi 6 Milioni di Euro per la raccolta indifferenziata dei rifiuti. Ma, quando il Sindaco Buccico istituì la raccolta differenziata, decise che poteva bastare spendere poco più di 3 milioni per realizzarla (con fondi bloccati fino al 2014).
Ed evidenza di risultati.
Il prolungamento della linea FAL (con tutte le criticità già qui abbondantemente riportate in passato) costerà quasi 9 milioni.
Il costo di un'eventuale tangenziale non mi è noto, come non mi è noto quello del raddoppio della SS7.
Però so che i fondi delle FAL sono assegnati per legge alla mobilità sostenibile.
Ergo, non si possono spostare sulla tangenziale neppure con la bacchetta magica.
Eppure, di questa alternativa impossibile, si fa il fulcro di quel che resta della vita politica della Città.
Vorrei proprio vedere i burocrati di Bruxelles e Strasburgo leggere la richiesta dell'Amministrazione di spostare i dobloni destinati alla mobilità sostenibile per realizzare  una  sostenibilissima striscia di asfalto.
Poi, voi che leggete 'ste righe, abbiate pazienza, ma di Metropolitana ne ho già scritto abbastanza e litigato anche troppo, come la penso è noto, googolate in 'sto blog e trovatevi i miei pensieri a riguardo se vi azzecca.
La cosa sconcertante è proprio questa: lasciamo perdere la franosità evidente del terreno su cui la tangenziale dovrebbe realizzarsi, son cose tecniche e può darsi che mi sbagli.
Concentriamoci sulla S finale dell'acrostico PISUS: Sostenibile.
Ora, una tangenziale tutto è salvo che sostenibile.
Con 8 milioni di € si possono fare un mucchio di cose per la mobilità sostenibile, mica è detto che le FAL e la metropolitana leggera siano la panacea di tutti i mali o il modo migliore di spendere 'sti soldi.
Però con quei soldi strade proprio non se ne possono costruire.
Dato di fatto banale, ma altrettanto banalmente trascurato.
Referendum?
E perchè no?
Solo che se si propone il referendum Metropolitana vs Tangenziale è indubbio che i materani, avvezzi a non superare mai a piedi la distanza di metri novanta, voterebbero in massa per l'impossibile Tangenziale. 
Impossibile non a detta di Giordano, ma a detta della famosa S finale...
Facciamo così: perchè i referendari non propongono un quesito un po' diverso?
Che so:
No alla Metropolitana Leggera, sì ad una bicicletta per ogni materano 
(lattanti e nonuagenari inclusi)!

Questo sì che sarebbe un sistema di mobilità Sostenibile!
Con cento euro si compra una discreta bicicletta al supermercato, ci avanzano pure un paio di milioncini per fare qualche metro di pista ciclabile come Dio comanda!
Oppure che ne dite se per 5 anni rinunciamo al milione di €  che spendiamo per l'illuminazione pubblica e con quei soldi costruiamo tetti fotovoltaici in modo da affrancarci dall'enel e magari finanziare con il risparmio gli stipendi di qualche autista di autobus elettrico per i Sassi?
Eh, non lo sapevate che il costo di un autobus elettrico è una piccola frazione del costo totale di gestione?
Mannaggia, quante cose uno deve sapere per evitare guai, come la S di sostenibile, il vero prezzo della monnezza o che un paio di anni di stipendio degli autisti valgono più del più lussuoso e moderno autobus elettrico...
Ma che importanza ha?
Tanto, poi, basta sostenere il contrario del contrario del contrario: amico, è la mia parola contro la tua!








21 agosto 2011

L'apprendista Stregone?


E’ vero, sono tempi confusi.
Soprattutto perchè chiarirsi le idee richiede fatica e il caldo non aiuta.
Non me la prendo, quindi, se il mio ruolo di membro della segreteria del Partito Democratico è scambiato da taluni per quello di un assessore, di un consigliere comunale, del vicesindaco o anche di un giornalista per non parlare di quello di scrittore di fantascienza.
Io sono membro della Segreteria del PD Materano. Prima dell’inverno 2010, ossia prima della scorsa campagna elettorale comunale io non conoscevo molta gente all’interno del Partito Democratico e nessuno a livello dirigenziale.
Ma, grazie all’impostazione collettiva della candidatura ho preso tra le 3 e le 4 volte i voti che ci si aspettava.
Perchè le istanze di rinnovamento della Classe Dirigente sono così manifestamente urgenti presso una parte dell’Opinione Pubblica che la nostra proposta è risultata convincente tanto da raggiungere un pur relativo successo.
Certo, non sono stato eletto, ma il risultato numerico ottenuto, sufficiente per essere eletto in altre liste, è dovuto ad un voto di opinione generato dalla volontà precisa da parte dell’elettorato di Sinistra di cambiare le cose attraverso un voto legato ad una progettualità fattiva invece che alla pur sacrosanta protesta ed indignazione rispetto allo stato delle cose.
Perchè esistono tante persone che sono consapevoli della necessità di agire costruttivamente e della futilità delle proteste autoreferenziali in stile Aventino.
Certo, questo significa agire comunque all’interno di un sistema di correnti che sfido chichessia a trovare isolato al Partito Democratico.
Il lavoro che ho trovato di fronte è senz’altro frustrante e complesso e banalmente faticoso.
Le vicende del Piano Casa e delle varianti urbanistiche hanno consumato gran parte delle nostre risorse e non posso certo affermare di essere soddisfatto.
Eppure non c’è scelta che perseverare o ritirarsi nel terreno dell’(auto)commiserazione.
L’Amministrazione Adduce ha pregi e difetti ed il ruolo della Segreteria del Partito è di esaltare i primi e contribuire a  correggere i secondi.
E i difetti di questa Amministrazione sono evidenti in primis ai suoi stessi sostenitori ed elettori.
E gli elettori già chiedono conto a tutti gli attori dello stato delle cose.
Anche a me.
La cosiddetta Società Civile, di cui mi piacerebbe davvero tanto poter elencare i punti di forza, mentre oggi mi vengono in mente solo le sue tante lacune e debolezze, è specchio fedele della Classe Politica che elegge.
Ma è comunque attiva ed efficace soprattutto nelle sue iniziative più giovani, in senso anagrafico:
non posso nascondere, infatti, di provare qualche perplessità di fronte alle prese di posizioni di associazioni guidate da cinquanta-settantenni che in passato hanno avuto responsabilità mica da ridere nella gestione della cosa pubblica locale e appartenenti alla generazione che ci ha scavato la fossa e che ora si prende anche il lusso di predicare dall’alto del cumulo di terra di risulta, evidentemente in attesa di seppellirci tutti.
Tuttavia, anche da questo punto di vista la scelta è tra la resa e la resistenza.
Perchè, se i nostri elettori ( giovani ) sono scontenti per il Piano Casa dovremmo tacere?
Se sono perplessi sulla metropolitana leggera?
Se non capiscono il come ed il percome delle piste ciclabili?
Se l’assenza di eventi culturali e di spettacoli adeguati nell’Estate Materana li lascia stupiti?
I nostri elettori, almeno quelli con cui sono in contatto, esattamente come avevamo chiesto loro in campagna elettorale, desiderano partecipare perchè sanno bene quanto sia grave la situazione generale.
Quindi, chiedono, si informano, esigono.
Se si sono manifestate nelle sedi opportune delle perplessità sui PISUS, ad esempio, perplessità appunto raccolte tra i nostri stessi sostenitori, finalizzate a migliorare e non certo a cassare i provvedimenti, perchè di tali perplessità non deve rimanere traccia nelle pubbliche prese di posizione del Partito?
O riteniamo che tacerne migliorerebbe la nostra immagine presso i nostri stessi sostenitori che le hanno poste?
Il ruolo del Partito è  anche fare da collante tra l’amministrazione e i cittadini: un polmone di idee e progetti per dar respiro all’azione amministrativa implementato tenendo a braccetto da un lato l’elettorato e dall’altro l’amministrazione.
Ma se abdichiamo all’ultimo ruolo possibile per un partito, quello di raccordo tra la società civile e le istituzioni, cessiamo di avere una funzione utile.
Diventiamo danno.
Se c’è qualcosa che non va nella nostra azione di Governo il ruolo del Partito non è di minimizzare o occultare, ma di proporre correttivi: solo così manterremo alta la tensione e la fiducia nel nostro oscillante e sfiduciato elettorato.
Dobbiamo forse dimenticare l’andamento delle scorse elezioni?
Il dramma del ballottaggio?
Oggi l’aver pubblicamente dato voce alle istanze dei nostri sostenitori non può che essere ventaggioso, a medio e lungo termine, per il Partito stesso.
Perchè si dimostra la sua vitalità e, finalmente, il suo progressivo reincollarsi alla voce della cittadinanza.
Non è questo, forse, il nostro obiettivo primario?
Pazienza se si deve incorrere nelle ire dei soloni per hobby e scomodarsi un po’ a tirar tardi per arrivare a costruire nuove prospettive.
Purtroppo, per arrivare ad iniettare nel corpo malato della nostra comunità antidoti e ricostituenti la via è ancora lunga.
Ma non vi sorprenderete, spero, se io continuerò ad insistere, ad esempio, con Software Libero e Fotovoltaico.
Ho la testa dura.