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17 febbraio 2013

Io e "Forza Venite Gente"

"Guardala"
Mi disse M.
Era il 1992, credo.
Era una videocassetta, quella che la mia Capo Fuoco mi aveva appena consegnato alla fine di una turbolenta riunione di Clan.
La sede, un garage in Via Trabaci, odorava di Scoutismo. Paletti e muffa, sudore e musica.
La riunione, ricordo bene, aveva visto il Clan spaccato su questioni di Fede.
Io, all'epoca, ero sicuramente tra gli 'Eretici'. 
Chiamiamoli così.
Conquistare una Fede è una battaglia durissima lunga anni ...
Tornai a casa con la videocassetta.
La prima volta che vidi 'Forza Venite Gente'.
Allora, Internet non esisteva e non c'era modo di consultare Wikipedia eh eh.
Non ebbi neppure il tempo di pensare "Ma che cappr mi ha dato? Una ripresa di una recita parrocchiale?" Che fui immeidatamente catturato, povero giovine idealista, dalla figura trasfigurata di San Francesco.
Molte delle canzoni del musical mi erano già note, ma non avevo mai sospettato che fossero un'opera organica.
Conoscevo Laudato Sii, imparata da G. che mi insegnò a strimpellarne l'intro.
Conoscevo "La Luna", di cui avevo gli accordi sul canzoniere.
Conoscevo, dai tempi del Reparto, "Forza Venite Gente".
Conoscevo, dai tempi del mio breve Servizio in L/C, "E Volare Volare".
Ma conobbi ben altro, in quelle due ore scarse.
Vedete, non è che ora possiamo trasformare un musical di discreta fattura in chissà che.
Ma La figura di San Francesco è stata sempre fondamentale per me.
E questo musical, neppure troppo sofisticato, ha sempre fatto breccia nel mio cuore arcigno.
Da allora, ho visto spesso quella videocassetta, fino a consumarla.
Non so spiegare il perché di questo successo, nè ho un vero interesse nel farlo.
So che "Perfetta Letizia" mi ha soccorso cento e cento volte in circostanze difficili.
So che "Laudato Sii" mi viene naturale appena ho in mano una chitarra.
E che "Ventiquattro Piedi Siamo" è un bell'aiuto con lo zaino da route in spalla.
Conservo ancora quella videocassetta, anche se l'ho riversata su DVD e poi ne ho comprato una versione più moderna qualche anno dopo.
Mi riesce raramente, troppo raramente, ma ogni volta che la vedo, poi, per un bel po', mi riesce  facilmente ricordare che trasformare il male in bene è Perfetta Letizia...

Vi lascio con un link a "Laudato Sii", ora e per Sempre.


PS: non per niente, quello di portare sulla scena "Forza Venite Gente" con un Clan, è uno dei miei desideri per la Vita ...


19 agosto 2011

(dis)illusioni


Anche io ho una foto come questa.
Scattata molto, molto tempo prima che Harry Potter facesse la sua comparsa in librerie e cinema.
Eravamo in 18, in quella foto.
A modo nostro, una specie di Ordine della Fenice ante litteram.
E' da un po' che medito su quella fotografia e l'aver appena terminato la rilettura dell'intera saga di Harry Potter ha messo in moto dei fenomeni di associazione mica male.
Dunque, Harry Potter, in complesso...
Vediamo un po'.
Beh, secondo me non è una saga tipo Signore degli Anelli incardinata sulla lotta tra il Bene ed il Male con sottotitolo Occidente Individualista contro Oscuro Oriente collettivista ed industriale.
E' un qualcosa di meno netto.
Sfumato.
L'architettura dell'Opera è sorprendentemente stabile ed accurata, pare quasi che i sette romanzi siano stati scritti contemporaneamente con una struttura degna di un'opera sinfonica.
Ma perchè tutto questo successo?
Esistono tanti esempi di romanzi seriali ben scritti, avvincenti e decenti nella trama.
Ma Harry Potter è speciale?
No, non credo.
L'alchimia ( è il caso di dirlo ) che ne ha fatto un best seller è fin troppo complessa e mutevole perchè valga la pena di ricercarne gli ingredienti.
E' così e basta.
L'intreccio , tuttavia, non è il sale dell'opera: lo sono le piccole invenzioni dell'autrice relative alla quotidianità magica piuttosto che ai grandi incantesimi. Che so, la strillettera, ad esempio. O la posta via gufo. Molto meglio del teletrasporto, no ;) ?
In fin dei conti a me pare che Harry Potter sia un'opera sull'amicizia.
Sui legàmi.
Non sulla predestinazione, cosa che viene piuttosto ovviamente smentita nel corso della Saga.
Legàmi tra persone e anche tra eventi.
Legàmi trasversali tra persone vive e morte, tra generazioni diverse, tra avversari, nemici.
Relazioni tra i membri del vecchio ordine della fenice, relazioni tra questi ed Harry in un ecosistema complesso ed avvincente.
Harry Potter mi piace, banalmente, perchè rappresenta un sistema di relazioni durature.
Salde.
Nel bene e nel male.
Tanti i sentimenti a colorarle, tanti salvo l'indifferenza.
Ecco qui la mia chiave di lettura per la Saga del Maghetto.
Appunto, una chiave magica.
Dico magica perchè, sfortunatamente, non mi risulta che sia vera.
Per quanto teoricamente ritengo che sia possibile un sistema di relazioni privo di indifferenza, sfuggente all'usura, almeno tra persone che hanno vissuto lunghe ed intensamente felici giornate assieme, non mi è mai capitato di poterlo vivere.
Nella mia peculiare foto del mio personalissimo ordine della fenice di vent'anni fa l'indifferenza ha fatto più strage del Signore Oscuro in persona.
Non so come possa essere successo ma è successo.
La mia fotografia ha troppi vuoti, troppi.
Alcuni visi sono scomparsi dalla mia copia pian piano, sbiadendosi. 
Altri, purtroppo, nitidi e sorridenti al mio fianco fino ad ieri, sono scomparsi all'improvviso senza una ragione mentre mi voltavo a salutarli.
Non mi meraviglio, quindi, del fatto che Lord Voldemort, qui, nella realtà, prevarrà.
Del resto, come escludere di non esser passato io per primo al Lato Oscuro senza neppure accorgermene?