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7 giugno 2022

Vita e Destino, scritto grazie agli aiuti USA all'URSS aka U.S. Lend-Lease to the Soviet Union, 1941-1945

Da Wikipedia https://en.wikipedia.org/wiki/Lend-Lease#/media/File:Map_US_Lend_Lease_shipments_to_USSR-WW2.jpg



Disclaimer: questo è un post politico e riguarda le differenze tra opinioni e fatti ma anche la ragionevolezza delle opinioni in base ai fatti.

Il 6 Giugno 1944 gli Alleati sbarcarono in Normandia (ma erano già sbarcati in Italia l'anno prima) mettendo fine, 11 mesi dopo, all'oscena potenza della Germania Nazista.
Dal mio punto di vista, lo Sbarco in Normandia rappresenta l'inizio della Prosperità e della Libertà dell'Europa che ha goduto dei massimi livelli di libertà, prosperità e pace in tutta la Storia dell'Umanità.
Gli Americani, tuttavia, non batterono  da soli i nazifascisti, anzi.
A parte il contributo delle altre potenze Occidentali (ovviamente la fondamentale Inghilterra, ma anche Australia, Sud Africa, Nuova Zelanda, un po' di Francia Libera e le resistenze locali) il massimo sforzo contro l'esercito tedesco fu fatto dai sovietici che combatterono e vinsero la più grande campagna terrestre della Storia.
E' un dato di fatto inoppugnabile che i sovietici sopportarono il peso della lotta contro il grosso dell'esercito tedesco.
Quindi, se si commemora lo Sbarco in Normandia inteso come momento decisivo della Seconda Guerra Mondiale dovuto essenzialmente agli USA, è giustificato rispondere "E allora i Sovietici?"

No.

Anche se i sovietici sopportarono il grosso delle operazioni terrestri non sarebbero mai stati in grado di condurle autonomamente senza l'aiuto USA.
E questi sono numeri, non opinioni.
Prima di tutto, la domanda "E allora i Sovietici?" Non ha molto senso umano: il coraggio non ha graduatorie.
Quasi trenta milioni di cittadini sovietici perirono nella lotta contro poco più di 400mila cittadini americani.
Ma quanti di quei trenta milioni furono sacrificati inutilmente dalla dirigenza sovietica e da Stalin?
Torniamo ai fatti.
L'esercito sovietico riuscì nella sua impresa, oltre che con il proprio coraggio e gli immensi sacrifici di sangue e terrore, grazie agli aiuti americani.
Fate voi stessi qualche ricerca, ma l'ammontare degli aiuti concessi ai sovietici dagli americani grazie alla Legge affitti e prestiti non fu solo gigantesco in termini assoluti (il che può dir poco se non si conosce l'ammontare totale di quanto consumato nella lotta) ma determinante in termini relativi.
Mi spiego meglio con un esempio.
Consideriamo la controffensiva di Stalingrado quando i Sovietici contrattaccarono con l'Operazione Urano e circondarono la 6a Armata Tedesca.
L'Armata Rossa attaccò con un milione di uomini, 900 carri armati, 13mila cannoni e 1500 aerei.
Ma, durante la guerra, gli Americani fornirono all'URSS 1/3 dell'esplosivo usato in battaglia, il 55% dell'alluminio, l'80% del rame e il 57% del carburante per aerei oltre a 1/3 di tutti i veicoli.
Certo, potrei anche citare il numero assoluto di carri armati, aerei, stivali, razioni da combattimento, jeep e camion (quasi tutto il parco veicoli leggeri dell'Armata Rossa era made in USA)  ma ritengo più efficace restare alle percentuali di materie prime e supporto logistico.
In ogni caso, sono dati di facile reperibilità, ad esempio qui e va ricordato anche che gli USA fornirono una immensa quantità di attrezzature industriali che consentirono ai sovietici di costruire i propri carri armati...

BM-13N Katyusha on a Lend-Lease Studebaker US6 truck, at the Museum of the Great Patriotic War, Moscow ossia un lanciarazzi sovietico montato su camion americano


Per dirla con Boris Vadimovich Sokolov, uno storico russo (che vive a Mosca, non a New York):
<<Per valutare davvero il significato degli aiuti ottenuti via legge Affitti e Prestiti per la vittoria sovietica, basta immaginare come l'Unione Sovietica avrebbe dovuto combattere se non ci fossero stati questi aiuti: Senza Lend-Lease, l'Armata Rossa non avrebbe avuto circa un terzo delle sue munizioni, metà dei suoi aerei e metà dei suoi carri armati. Inoltre, ci sarebbe stata una costante carenza di trasporti e carburante. Le ferrovie si sarebbero fermate periodicamente. E le forze sovietiche sarebbero state molto più scarsamente coordinate con una costante mancanza di apparecchiature radio. E sarebbero stati perennemente affamati senza carne in scatola e razioni caloriche americane>>.
Torniamo all'Operazione Urano: avrebbe avuto lo stesso successo con le forze di prima linea magari ammettiamo pure di consistenza simile ma prive di carburante, cibo, munizioni, radio, camion, jeep, stivali?
E, qualche mese prima: avrebbero resistito a Stalingrado nelle stesse condizioni di inferiorità logistica?
Qualcuno per caso si ricorda che cosa è successo ai russi in Ucraina tra Febbraio e Marzo 2022?
Inoltre, citando sempre dalla fonte precedente: "Nel 1963, il KGB registrò una conversazione del maresciallo sovietico Georgy Zhukov (il salvatore di Mosca e il conquistatore di Berlino): <<La gente dice che gli alleati non ci hanno aiutato. Ma non si può negare che gli americani ci abbiano inviato materiale senza il quale non avremmo potuto formare le nostre riserve o continuare la guerra. Gli americani hanno fornito esplosivi vitali e polvere da sparo. E quanto acciaio! Avremmo potuto davvero avviare la produzione dei nostri carri armati senza l'acciaio americano? E ora dicono che avevamo tutto da soli>>".
Insomma, mentre gli USA potevano produrre, schierare, rifornire e rimpiazzare 100 carri armati, i Sovietici avevano bisogno degli USA per fabbricarli, per fabbricare le fabbriche per fabbricarli, per l'acciaio, per le munizioni, la benzina le reazioni e pure gli stivali dei carristi.
Senza gli aiuti USA, per semplificare, i sovietici di carri armati ne avrebbero potuti schierare forse la metà.
E quando le divisioni sovietiche arrivarono a Berlino contavano sì e no tra 1/3 e 1/5 degli organici teorici.
Con tutti gli aiuti di cui sopra a cui sommare anche lo sforzo bellico diretto degli Alleati, tanto per dirne una senza la campagna di bombardamento strategico alleata il numero di cannoni anticarro tedeschi sul fronte orientale sarebbe aumentato di decine di migliaia di unità... 
Senza questi contributi...
Ovviamente, questo non vuol dire che senza i Sovietici sarebbe stata una passeggiata, ma la Seconda Guerra Mondiale fu una guerra industriale.
Ci vuol poco a stabilire che se l'URSS fosse caduta nel 1941 o 1942 lo Sbarco in Normandia non sarebbe stata cosa, almeno non nel 1944.
Ma la disparità industriale e di efficienza del sistema gestionale tra gli USA e la Germania Nazista  non lascia dubbi sul possibile esito finale.
La Germania Nazista era un paese corrotto e inefficiente, come tutte le dittature. Un paio di esempi a caso: la storia del Messerschmitt Me 262, usato all'inizio, follemente, come aereo d'attacco invece che come caccia, oppure la tardiva adozione da parte degli U-Boot dello snorkel che i tedeschi conoscevano fin dal 1940, sono solo la punta dell'iceberg delle numerose prove dell'inefficienza del regime nazista.
Inoltre, gli USA non entrarono mai in modalità 'Guerra Totale': la popolazione di New York del 1944 non era soggetta alle stesse privazioni alimentari e di beni di consumo non dico di quella di Mosca o Berlino, ma neppure di Londra.
Per finire, nel 1945 gli USA costruirono la Bomba Atomica mentre l'equivalente programma nucleare tedesco era in ritardo e tecnicamente sbagliato.
Insomma, furono la potenza industriale degli USA e il loro sistema di gestione democratico a fornire la chiave per la vittoria.
Il che non vuol dire che a sconfiggere il Nazifascismo furono solo gli USA.
Senza gli USA la faccenda avrebbe oscillato tra il  difficile e l'impossibile.
Senza l'URSS avrebbe oscillato tra il costoso e il difficile.
Quindi è ragionevole attribuire all'URSS un ruolo di primo piano nell'impresa (e sarebbe anche carino  ricordare contestualmente che moltissimi dei milioni di morti sovietici furono vittime non solo di Hitler ma anche di Stalin).
Non è ragionevole equiparare i due contributi.
Prima di tutto, perchè Auschwitz fu liberata dai russi ma con camion, benzina e acciaio americani, mentre Dachau  e 
Mauthausen furono liberati dagli USA autonomamente, da questo punto di vista.
Secondariamente perchè, se ad esempio avete letto 'Vita e Destino' di Vasilij Grossman, l'equivalenza tra Nazismo e Stalinismo è pressochè completa.
E se Grossman non vi aiuta a chiudere la faccenda io non sono in grado di farlo meglio.
Capisco che, in assenza di un substrato culturale di Storia Militare della Seconda Guerra Mondiale, questi ragionamenti possano sembrare insufficienti ad una netta affermazione teorica del ruolo americano nella vittoria.
Ma all'ignoranza c'è rimedio: si studia.
All'arroganza ideologica un po' meno.

Bibliografia minima:

Vita e Destino, Uno Scrittore in Guerra, di Vasilij Grossman;
La Grande Guerra Patriottica dell'Armata Rossa, di Glantz-House;
Sospetto e Silenzio, Orlando Figes;
Il Grande Orso in Guerra, McNab;
Storia Militare della Seconda Guerra Mondiale, Liddel Hart;
Russia in guerra, Overy;
Inferno. Il mondo in guerra 1939-1945, Hastings

5 marzo 2021

Il Primo e L'Ultimo: Stalin e Gorbačëv



Nelle prime ore del mattino di 68 anni fa abbandonava questa Terra Stalin, uno dei peggiori criminali ed assassini che la Specie Umana abbia mai generato.

Decine di milioni di uomini, donne, bambini hanno sofferto la tortura, lo stupro, la morte tra indicibili sofferenze per sua volontà.

In decine di milioni hanno vissuto tutta la loro vita nell'angoscia di ritrovarsi nell'inferno in Terra per un suo capriccio paranoico.

Il merito di aver grandemente contribuito alla fine del nazifascismo può valere come parziale discarico di questi orrendi crimini?

Assolutamente no: tanto per cominciare, se non ci fosse stato Stalin a pervertire la rivoluzione russa non ci sarebbero nemmeno state le purghe suicide del 1937 che storpiarono per un lustro l'Armata Rossa.

E se non ci fosse stato Stalin non ci sarebbero nemmeno state le disastrose operazioni (sempre suicide) dell'Armata Rossa delle sconfitte del 1941.

E potrei proseguire.

Per le vittime di Stalin non ci sarà mai giustizia su questa Terra.

L'eredità di Stalin è pesantissima tutt'oggi inquinando profondamente il pensiero dei cosiddetti progressisti che, per ora, si limitano a tirar giù statue e ostracizzare i non credenti della loro stessa fede, domani chissà.

90 anni fa, in questi giorni, nasceva Michail Gorbačëv, l'ultimo leader dell'URSS.

A leggere wikipedia non si riesce a ricostruire il clima di speranza e sollievo che le sue parole e le sue azioni portarono al Mondo.

Probabilmente Michail Gorbačëv non è un grande politico e ha commesso numerosi errori piuttosto gravi.

Ma ci ha salvati tutti perchè ha guardato in faccia alla realtà e ha preferito perdere il potere che ricorrere alla violenza.

E le duecento divisioni meccanizzate che aveva ai suoi ordini (per non parlare delle decine di migliaia di  testate nucleari) glie ne avrebbero data ampia facoltà.

Aveva obiettivi chiari e poche idee su come raggiungerli.

Non riuscì a gestire al meglio la catastrofe di Chernobyl cosa che gli fece capire quanto il timone che aveva in mano fosse ormai irreparabilmente guasto.

Il suo lascito geopolitico è fallimentare, ma è un lascito di vita, non di orrore e morte.

E' il lascito di chi ha scelto di perdere pur di non dover uccidere.

Anche se pochi russi lo apprezzano avrà per sempre la mia gratitudine per aver dissolto i miei incubi nucleari di bambino e aver traghettato il mondo oltre l'orlo della guerra nucleare.

Certo, ha messo fine al un sogno di qualcuno ma anche agli incubi di moltissimi altri.

Che poi, sogno fino a un certo punto: l'Unione Sovietica sta al Comunismo come la pedofilia sta alla Chiesa.

12 novembre 2013

La Terza Guerra Mondiale: Teatro Europa

Ok, questo sarà un post un po' insolito, ispirato, probabilmente, dalle elezioni regionali, dal congresso PD o, che so, dalla devastante sensazione che l'Italia sia l'ultimo paese superstite del Patto di Varsavia...
Sarò logorroico, anche secondo i miei standard, siete avvertiti.
Parliamo di Terza Guerra Mondiale.
Ma non quella economica attualmente in corso, parliamo di quella mai combattuta tra NATO e Patto di Varsavia.
Come al solito le fonti principali faranno riferimento a wikipedia.
Iniziamo a delimitare un po' il campo: non ci occuperemo, in questo articolo, di cose alla "The Day After" o "Alba Rossa".
Anche se, con orrore, dovremo considerare l'uso di scenari nucleari, resteremo il più possibile nell'ambito raccontato nel romanzo "Uragano Rosso" di Tom Clancy e in vari saggi di fantapolitica, come "La Terza Guerra Mondiale" di John Hackett.
Ora, non mi metterò, qui, a snocciolare cifre e a fare elenchi di divisioni e piani di battaglia.
Quello che mi interessa è ricordare a tutti un pezzettino di Storia che fa da fondamenta al nostro quotidiano e che sembra negletto nel sentire comune.
Dunque, da dove cominciare?
Per prima cosa da un invito a farvi un bel giro su wikipedia e leggervi le voci relative alla Guerra Fredda, a NATO e a Patto di Varsavia
Per capire meglio certe mie affermazioni, poi, sapere anche come sono andate le cose durante la Seconda Guerra Mondiale da un punto di vista militare sul Fronte Orientale non guasterebbe, eh!
Ero ragazzino negli anni 80 e ricordo bene la dicotomia tra la retorica filosovietica allora (allora?) spacciata per pacifista e la terrorizzante prospettiva di un'armata corazzata gigantesca accampata senza soluzione di continutià dal Mare del Nord al Mar Nero pronta ad invadere l'Europa Occidentale.
Per non parlare dell'angoscia generata da The Day After riguardo l'Olocausto Nucleare: ancora ho gli incubi almeno un paio di volte all'anno e non scherzo.
Insomma, io ricordo benissimo di aver avuto nove anni e di sapere che a due passi da casa mia c'era un bersaglio primario del Patto di Varsavia: l'aeroporto di Gioia del Colle ... Eccovi qui sotto una simulazione di quello che sarebbe l'effetto di una bomba all'idrogeno da 1 Megaton sulla base aerea pugliese al netto di onda d'urto e fallout radioattivo, in genere una scia che si muove dal punto di impatto verso est ...




Se volete "divertirvi" a nuclearizzare una città e vedere che effetto che fa potete trovare quello che vi serve qui.
Torniamo a bomba...
Dal 1945 al 1990 l'Unione Sovietica e i suoi alleati soggetti del Blocco Orientale (Germania Est, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria) schieravano sui confini dell'Europa Occidenale un esercito grosso modo tre volte più grande di quello schierato dalla NATO.
Questa è una semplificazione, molte divisioni erano di seconda qualità, a effettivi incompleti  fino all'eventuale mobilitazione generale e/o con equipaggiamento di vecchia generazione, tuttavia, dato che in molti eserciti NATO le cose andavano più o meno allo stesso modo può essere accettata in prima approssimazione.
Gli eserciti del Patto di Varsavia sono andati via via crescendo nel corso del tempo fino ad arrivare, poco prima del crollo del regime sovietico ad una massa di qualcosa come duecentocinquanta divisioni (210 sovietiche) contro una settantina della NATO (facciamo 90 includendo anche le truppe USA dall'altro lato dell'Atlantico).
Ecco qua un'infografica valida per la metà degli anni '80.



Ma le cose stavano davvero così?
No.
Sveliamo il thriller e poi lo spieghiamo, va.
Dunque, è mia ponderata e fondata opinione che l'URSS e i suoi alleati sarebbero stati sì e no in grado di difendersi in caso di conflitto convenzionale.
E, di questo, i leaders sovietici erano pienamente consapevoli.
Infatti, mi duole dirlo, quando dopo la caduta del muro di Berlino sono venuti alla luce i piani di guerra del Patto di Varsavia, praticamente nessuno prevedeva azioni difensive (quindi la 'propaganda capitalista' degli anni '80 diceva il vero) e nessuno prevedeva di invadere l'Europa Occidentale senza un massiccio uso di armi nucleari.
Le fonti online  (cito solo wikipedia ma con un po' di sforzo potete cercare anche voi) sono concordi: prospettive di successo senza armi nucleari i sovietici non ne vedevano proprio.
Ma come, avevano una superiorità numerica schiacciante e potevano ricevere rinforzi dal cuore dell'URSS in una notte di treno (mentre dagli USA i carri armati dovevano arrivare attraversando l'Atlantico infestato da sottomarini russi e sotto la minaccia di bombardieri a lungo raggio, viaggio che sarebbe durato almeno una settimana), perchè iniziare la 'liberazione dei popoli oppressi dal capitalismo' con una scarica di esplosioni atomiche?
Vediamo qualche cartina d'esempio tratta proprio dalle fonti scoperte dopo la caduta del Muro di Berlino:


i piani cecoslovacchi del 1964



ed i piani generali per gli anni ottanta che furono testati in un'esercitazione denominata
 "7 giorni fino al fiume Reno", la seconda immagine riguarda il dettaglio dei compiti specifici dell'esercito polacco.

Ironia della sorte, in ultima analisi, lo slogan pacifista "Meglio Rossi che morti" che invitava ad una resa incondizionata in caso di attacco sovietico, non aveva alcun senso, dato che si sarebbe morti tutti nei primi minuti di quell'attacco.
Effettivamente, siamo di fronte ad un bel dilemma.
Che ha una spiegazione semplice: quasi sicuramente, in effetti, tutto l'intero apparato bellico dell'URSS, la retorica, i piani di attacco nucleare, erano un completo bluff destinato a scopi di conservazione del potere interno.
I Leaders Sovietici potevano anche consentire che si mettessero per iscritto farneticazioni come l'uso di armi nucleari tattiche. Ma sapevano bene che lanciare anche solo una manciata di armi nucleari nel cuore dell'Europa avrebbe portato, in poche ore, ad un olocausto nucleare globale.
Semplicemente, speravano che il muro di carri armati preservasse l'URSS dai nemici esterni e interni.
E per una quarantina d'anni ha funzionato.
Ora, il lettore potrebbe subito opporre l'obiezione della mancata opzione di una guerra completamente convenzionale.
Certo, difficilmente, negli anni '80, la NATO avrebbe usato per prima le armi nucleari sul proprio territorio (mentre non era così dal 45 agli anni 60 inoltrati, quando era la NATO a prevedere, in caso di aggressione anche solo convenzionale sovietica, una massiccia rappresaglia nucleare).
E allora?
E allora i leaders sovietici erano ben consci anche dell'efficienza pratica delle proprie gigantesche forze armate.
Per prima cosa, sapevano bene che degli eserciti delle 'nazioni sorelle' del Patto di Varsavia c'era ben poco da fidarsi, anzi, in caso di guerra era meglio che se ne stessero in caserma senza munizioni circondati dai battaglioni del KGB.
Forse forse i tedesco orientali potevano essere usati, ma non ce li vedo i Polacchi fare altro che sparare ai russi...
Poi, data la stessa struttura dell'Armata Rossa, in cui i fenomeni di nonnismo erano addirittura incoraggiati dagli ufficiali (sempre per motivi politici), non è che ci fosse poi tanto da aspettarsi nemmeno dai reggimenti della Guardia Sovietica: durante l'invasione della Cecoslovacchia certi ufficiali sovietici, di notte, dormivano dentro i carri armati chiudendosi a chiave e lasciando fuori gli equipaggi che temevano più degli insorti cecoslovacchi...
Per non parlare del nepotismo istituzionalizzato condito da selezione mediante criteri di affidabilità politica che rendevano promozioni e incarichi la posta di un logorante duello tra veri e propri feudi di potere nella casta degli ufficiali. 
Invariabilmente, le carte dimostravano che le truppe erano disciplinatissime (mentre ordinariamente regnava il caos nelle camerate), indottrinate (questo magari era vero) e che tutti i carri armati erano efficienti e lustri mentre si sa che ne funzionava al meglio uno su tre.
Ora, magari un giovane ufficiale orgoglioso della sua tessera del Partito poteva anche ignorare certi fatti, ma dubito che fossero ignoti al Politburo...
Infine, il lato tecnico della faccenda.
A parte i famosi carri armati T-34 della Seconda Guerra Mondiale, l'universale AK-47 e il MiG 15 della Guerra di Corea, è difficile individuare nella macchina militare Sovietica, soprattutto nei primi anni '80 del Secolo Scorso, un sistema d'arma integrato capace di surclassare gli equivalenti occidentali anche in caso di notevole superiorità numerica.
Queste, ovviamente, sono affermazioni "a posteriori". Vi garantisco che nel 1985 il sottoscritto considerava il MiG-25 come una specie di spauracchio finchè, quando un paio di lustri dopo ho avuto modo di confrontarmi con fonti di origine anglosassone ho scoperto che un gran numero di osservatori occidentali già nella prima metà degli anni '80 avevano scoperto il bluff sovietico e il controbluff del complesso militare industriale occidentale che 'pompava' la minaccia sovietica per garantirsi ordinativi.
Suggerisco la lettura di "La Minaccia: dentro la macchina militare sovietica" di Andrew Cockburn, un impegnativo volume che spiega come, alla fine della fiera, non solo il gigante aveva i piedi d'argilla nel suo complesso, ma che anche le sue singole cellule non erano questo gran che:

Quanti carri armati M60 Patton o M1 Abrams sono stati distrutti da un Tank T-72?

Quanti F-16 israeliani sono stati abbattuti da  un Mig-23 siriano?

La risposta è semplice. Praticamente Zero.
Anche per un distratto osservatore contemporaneo dovrebbe essere chiaro che, a livello di aerei e carri armati, non c'è confronto tra equipaggiamento sovietico e occidentale inteso come F-15/F-16 vs MiG23/25 e M1 vs T-72.
Il destino delle forze armate siriane negli scontri con gli israeliani è un esempio concreto.
Del resto, ad esempio, il carro armato T-72 ha un sistema automatico di caricamento del cannone che tende a malfunzionare strappando via il braccio del cannoniere usando l'arto strappato al posto del proiettile. Molti equipaggi di T-62 siriani sul Golan sono morti soffocati nel proprio carro armato a causa di un sistema di ventilazione insufficiente (e che, in teoria, è progettato per consentire la sopravvivenza per giorni in un ambiente contaminato da radiazioni e gas nervini...).
Nessun pilota di caccia americano ha mai avvistato, durante la guerra del Vietnam, un MiG a più di 120 Km dal proprio aeroporto di partenza, dato che il raggio d'azione pratico dei MiG è raramente superiore ad un terzo di quello teorico.
Il famoso MiG 25 capace di superare Mach 3 e che ispirò un bel film di Clint Eastwood, aveva un'autonomia di poco più di 600 km reali e non aveva nessuna capacità di combattimento manovrato.
Altri esempi? La forza d'elite dell'aviazione sovietica, la PVO, ha fallito nell'intercettare il Cessna di Mathias Rust che riuscì ad atterrare sulla Piazza Rossa ( e se fosse stato un missile da crociera a testata nucleare?) Per non parlare dell'abbattimento del volo 007 della Korean Air Lines: a parte la tragedia umana per l'assassinio a sangue freddo di 269 innocenti, ben 4 intercettori supersonici si alzarono in volo per inseguire un aereo civile grosso e lento che volava ignaro di tutto ad alta quota in bella vista, ma solo 1 di questi caccia raggiunse il Boeing, gli altri fallirono l'intercettazione. 
E se fosse stato un bombardiere supersonico B1 in volo a bassa quota? 
Per non parlare dei servizi logistici sovietici, insomma il trasporto di gasolio, cibo, munizioni e rinforzi, strutturati all'incirca di un terzo di quelli occidentali... 
Gli esempi di inefficienza tecnica di carri armati, aerei e navi sovietiche potrebbero occupare centinaia di pagine, roba da far sembrare gli F-35 più performanti dell'Enterprise... 
Ma credo di aver dato un'idea.
Si badi bene, non sto sostenendo che l'esercito sovietico fosse una barzelletta. 
Sto affermando che in tempo di pace viveva in una forma di anarchia organizzata in cui i soldati di leva erano sottoposti ad angherie da parte degli anziani e gli ufficiali avevano altro da fare che prepararsi alla guerra vera.
C'era il caso che una volta distribuite le munizioni nelle compagnie meno coese ci si sparasse a vicenda. E del resto quello che è successo in Cecenia dove i sergenti vendevano le reclute ai ribelli è conferma sufficiente.
Sto affermando che per far fuori una compagnia di 12 carri armati tedeschi Leopard2 probabilmente non sarebbe bastato un battaglione di 40 carri armati T-72 e forse nemmeno un reggimento...
Tutte cose che hanno la loro importanza in un conflitto che poteva durare sì e no un mese.
La leadership sovietica queste cose le sapeva bene e le va riconosciuto di aver fatto, tutto sommato, la sua parte per evitare che il pianeta diventasse un cumulo di macerie radioattive.
Ah, ovviamente il tutto vale anche per le armi nucleari. 
Sfortunatamente su 1100 ICBM, per esempio, credo che sì e no i 300 nominati in The Day After si sarebbero levati in volo, una percentuale bassina ma, parlando di armi nucleari, più che sufficiente per far estinguere l'umanità...
Quindi no, una guerra nucleare non sarebbe stata vincibile da parte degli USA in nessun caso.
Trovo interessante che un falco come Tom Clancy e una colomba come Andrew Cockburn, ragionando fuori da schemi ideologici, alla fine siano giunti ad una medesima conclusione: alla fine le capacità operative dell'Armata Rossa non erano sufficienti a garantire la vittoria Sovietica sul campo di battaglia del Teatro Europa.
Ma se, per esempio, i falchi del Cremlino avessero fatto fuori Gorbacev e deciso di tagliare il nodo gordiano del confronto con l'Occidente invadendo i paesi della Nato come sarebbero andate le cose?
Come scrivevo prima, sempre quando ero ragazzino lessi un saggio di fantapolitica "La Terza Guerra Mondiale" di John Hackett, in cui i Sovietici pianificano una campagna quasi completamente convenzionale, usando, però, aggressivi chimici.
I sovietici, dopo un successo iniziale travolgente, si trovano logorati a causa delle loro insufficienze logistiche e della mancata conquista della superiorità aerea. Eccovi le cartine che tanto mi affascinarono all'epoca, tenete presente che era praticamente 'cronaca':



La Distribuzione  iniziale delle forze Sovietiche



Il Piano di Guerra Sovietico



inizia l'avanzata


in quattro giorni il Reno è raggiunto in Olanda


l'avanzata sovietica è bloccata ovunque


L'offensiva verso sud della 20° Armata della Guardia Sovietica è bloccata dall'aviazione NATO, contemporaneamente inizia la controffensiva NATO verso Brema con crollo del fianco destro Sovietico e fine delle ostilità


Ecco, io credo che le cose potevano anche andare così. Certo, molto sarebbe dipeso da chi avesse sferrato il primo colpo nella guerra aerea e da fattori politici diversi: ad esempio, la Romania non è mica detto che si sarebbe schierata con il Patto di Varsavia.
Una cosa, però, è certa.
Le moderne armi convenzionali sono di gran lunga più devastanti di quelle della Seconda Guerra Mondiale, quindi della Germania non sarebbe rimasta pietra su pietra anche nell'improbabile caso in cui gli eserciti contrapposti si fossero comportati decentemente verso i civili e non avessero usato nè armi chimiche nè armi nucleari.
Ci sarebbe molto altro da aggiungere, ad esempio:
i videogames che trattano dello stesso argomento;
La guerra nell'aria e sui mari;
Il ruolo dell'Italia.

Insomma, possiamo perderci un po' di tempo alla ricerca del perchè qualcosa che era dato per inevitabile, imminente e certo, poi, alla fine, non si è affatto verificato...