4 luglio 2025
Bye bye bike to work
6 marzo 2024
Caro Diario: meglio un ciclista selvaggio oggi che un automobilista assassino domani
Caro diario,
poco fa, mentre buttavo il rusco, sono stato investito da un ragazzo in bicicletta.
Casa mia è su una strada a senso unico con parcheggio a spina di pesce su entrambi i lati.
Per abitudine guardo sempre anche dall'altro lato anche se è senso unico.
Anche questa volta.
Solo che, dall'altro lato (quello giusto) arrivava l'autobus e so per esperienza che se passa l'autobus non c'è spazio davanti ai cassonetti.
Quindi, ho aspettato anche se ci sarebbe stato abbastanza tempo per attraversare in sicurezza: preferisco che l'autobus si tolga di mezzo.
E sono stato falciato da un ciclista contromano.
Siamo finiti tutti e tre a terra: io, lui e la bici.
E anche il rusco, ovviamente.
Lo shock è stato spiacevole ma ancor più spiacevole è stato leggere il terrore nell'investitore.
Terrore, per sua e per mia fortuna, ingiustificato.
Non ci siamo fatti niente.
Io nemmeno mi sono sporcato sul serio la giacca.
Insomma, due secondi di spavento, tre di rabbia e due minuti di...
Boh, di cosa?
Non stavo attraversando, ero fermo sul ciglio della strada tra due auto parcheggiate a spina di pesce in corrispondenza del paraurti posteriore, quindi fuori traiettoria dell'autobus e controluce rispetto ai fari dell'autobus.
L'investitore in bici, ovviamente, non aveva luci, altrimenti l'avrei visto io arrivare da lontano.
Ora, non voglio giustificare l'investitore ma, dato che quel tratto di strada è percorso regolarmente contromano da monopattini elettrici (truccati) e ciclomotori e anche da qualche occasionale automobile, constatare che mi è andata stra bene: nessun danno e una nuova carica di energia alla batteria del mio sesto senso che oggi ha latitato: non credo che dopo aver guardato anche dal lato sbagliato di un senso unico prima di attraversare lascerò di nuovo passare sette secondi standomene sul ciglio della strada.
Questa persona ha scelto, nella sua irresponsabilità, di adoperare un mezzo che mi ha consentito di tornare dalla mia famiglia come se nulla fosse.
Avesse scelto un veicolo a motore io ora sarei in ospedale o peggio.
Ecco, me ne sono reso conto subito, quindi dicevo: due minuti di incontro.
Per (sua?) fortuna, neppure lui si è fatto male e lo scontro si è risolto in un incontro amichevole.
Il mio solo dubbio è: ho agito bene?
Davvero investire un pedone andando contromano senza luci di notte è una faccenda che si può concludere con una stretta di mano e basta?
Ho sentito dentro di me di sì, proprio perché nell'incoscienza del comportamento, c'è stata, da parte sua, una misura di sicurezza di fondo: usare la bici e non un mezzo più pericoloso.
E, poi, per fortuna non è capitato a me di uscire dal parcheggio a spina di pesce ed essere preso in pieno da un ciclista che arriva contromano: in queste circostanze non c'è prudenza ed attenzione che tengano: non si può guardare dietro e avanti contemporaneamente.
Ma, come automobilista, sarei stato coinvolto in un incidente potenzialmente letale e no, non mi va proprio nemmeno per completa imprudenza del ciclista.
In due parole: la mobilità sostenibile via bicicletta è davvero più sicura.
3 aprile 2022
Italiani: volete un aumento di stipendio e più soldi alla sanità? Comprate intercettori e contraerea (e andate in bici)
Produttività.
Da più di vent'anni, quella italiana è immutata.
Il Paese non cresce e gli italiani sono inamovibili.
E questa è una realtà su cui non spreco ulteriori parole.
Niente smuove gli italiani, niente.
La Pandemia sarebbe stata un'ottima occasione per rivoluzionare la mobilità urbana incentivando l'uso delle biciclette.
E invece (poco o) niente.
Anche gli effetti dell'antropocene ormai inogppugnabili (non piove da mesi a Nord e il Po è ridotto alla portata della Gravina di Matera) dovrebbero spingere gli italiani ad abbandonare il più possibile i combustibili fossili.
E invece niente.
L'impennata del prezzo dei carburanti?
Neppure: tutti in auto come al solito.
E, a quanto pare, nemmeno la Guerra smuove gli italiani.
Le altre nazioni europee hanno deciso di cambiare e stanno cambiando.
L'Italia no: al netto delle preoccupazioni per il prezzo della benzina, la Guerra di Putin in Ucraìna occupa le prime pagine e le TV ma non quella parte del corpo degli italiani dedicata al 'movimento'.
Per dire, la Germania riarma, le nazioni neutrali del Nord pensano di unirsi alla NATO.
L'Italia non fa nulla.
Nulla.
Non riarma, non disarma, niente
Business as usual.
Gli stessi slogan, le stesse fazioni, la stessa immobilità di sempre.
Non entro assolutamente nel merito della tragedia ucraina in questa sede.
Eppure c'è un evidente filo che lega il rifiuto della bicicletta come mezzo di trasporto urbano al rifiuto di prendere atto delle implicazioni dell'aggressione russa all'Ucraina.
Ossia, l'incapacità di reagire all'evidenza.
Sia per le bicilette che per la contraerea.
Come scrive Luca Ricolfi ne "la società signorile di massa", gli italiani non leggono, non studiano ma giocano.
E anche l'inutile agitarsi sui media di queste terribili settimane è solo un altro gioco perchè non ne consegue alcun mutamento delle posizioni dell'opinione pubblica.
Se due mesi fa si fosse posta la domanda "Lei ritiene che l'uso dell'auto privata, date le circostanze, vada disincentivato" dubito molto che i risultati sarebbero molto diversi oggi.
Ed inutile anche pensare a fare paragoni su eventuali domande sulla Difesa: tempo perso.
Quindi, direi di fare esasttamente il contrario delle preferenze della maggioranza degli italiani.
Andare in bici, costruire una difesa aerea.
Vedrete che a muoversi secondo evidenze vi aumenta anche la busta paga.
E anche a comprare qualche batteria di missile antimissile, se andassimo in bici aevoglia a soldi in più per la sanità...
11 aprile 2020
La bicicletta, il coronavirus e il passo dell'ultimo
ai ciclisti urbani (ma si possono aggiungere tutte le categorie che volete) capita tutti i giorni.
20 dicembre 2018
L'invidia del Burioni
Lo ama perchè vede finalmente qualcuno dire le cose come stanno (nel suo specifico campo).
Ma chi, in Italia, può davvero permettersi di dire ad un pericoloso ignorante incompetente ed arrogante che è tale riuscendo anche a prevalere nella dialettica e nei fatti?
Se lo può permettere un qualunque cittadino medio di fronte a un qualunque #novax in altri campi?
Pochi giorni fa il Sindaco di Bologna si è nuovamente iscritto al partito dei #novax-con-altri-mezzi parlando a Punto Radio accusando i ciclisti di andare troppo veloci
Ora, il limite di velocità in centro a Bologna è di 30 km orari, tranquillamente ignorato dagli automobilisti e dai vigili.
Io, alla fine di una lunga discesa, con una bici col cambio, riesco a toccare i 27 km/h (che è la velocità rilevata da una app alla fine della discesa lieve di via Larga il giorno in cui tornavo di corsa a casa dall'ufficio perchè mia moglie aveva le doglie... vedete voi se andavo forte...)
A chi si riferisce, quindi, il Sindaco?
Allo 0,1% dei ciclisti in grado di sfiorare i 30?
Perchè ha sentito, in una città in cui c'è una specie di record nel 2018 di pedoni ammazzati sulle strisce pedonali (i vigili sono tutti dentro le Mura a inseguire gli emuli di Pantani), a definire pubblicamente una categoria come pericolosa nonostante le evidenze statistiche dimostrino senza dubbio il contrario?
Al più, una minoranza di ciclisti nel centro di Bologna sfioreranno i 20 km/h: per andare al lavoro io ci metto 15 minuti per fare 3 km e la mia velocità media (su un percorso pianeggiante e privo di semafori con una bici di fascia media) è di un patetico 12 km/h: non è che il Sindaco se la prenderà con me per intralcio alla circolazione?
Poi: con quali strumenti tecnologici i vigili in borghese certificheranno che il ciclista sta superando i limiti di legge?
Con lo spannometro?
Mai come in questi giorni ho desiderato un Burioni della mobilità che blasti pubblicamente Merola per la qualità e la quantità delle affermazioni antiscientifiche pronunciate in libertà sulla mobilità e sulle sue responsabilità per quel che concerne le morti di pedoni falciati sulle strisce pedonali nel 2017-18.
Quando Burioni dice qualcosa sento nel petto ardere un 'finalmente'.
Finalmente, sulla cruciale questione dei vaccini il medioevo è stato, se non respinto, almeno fermato.
E sulla Mobilità?
Dov'è il mio Burioni che faccia seguire alle fantascientifiche e letali dichiarazioni del Sindaco di Bologna (&C: il Corriere della Sera si è inventato un articolo da deferimento all'ordine dei giornalisti in cui un cronista racconta di essersi divertito a fare il ciclista selvaggio nel Centro di Bologna) una severa ma giusta blastata che renda evidente a tutti non tanto il torto o la ragione quanto la realtà scientifica che è alla base della Nuova Mobilità?
Nel frattempo:
16 giugno 2018
Un Mondo d'Amore
Un Mondo D'Amore
18 febbraio 2018
Energia ed Equità: elogio della bicicletta, di Ivan Ilich
Ma il titolo italiano è fuorviante.
Infatti, parla ben poco della bicicletta e assolutamente non ne parla da un punto di vista della 'bellezza'.
Il titolo originale del testo, infatti, è "Energia ed Equità".
Ilich parla della bicicletta solo verso la fine, come esempio di strumento di mobilità equo ancor prima che sostenibile.
Infatti, se le preoccupazioni per la mortalità da traffico sono ben presenti nel suo Pensiero, Ilich ci ricorda che
"Anche ammettendo che una potenza non inquinante sia ottenibile e in abbondanza, resta il fatto che l'impiego di energia su scala di massa agisce sulla società al pari di una droga fisicamente innocua ma assoggettante per la psiche"
Di fatto, Ilich da per scontata ed acquisita la letale attitudine dell'automobile ad uccidere sia per via meccanica che per inquinamento e si spinge a dimostrare, invece, l'esistenza di un rapporto ben preciso tra livelli di energia adoperati da una società ed il suo livello di equità.
La bicicletta, in pratica, viene citata solo perchè è uno dei pochi strumenti che consentono un risparmio di energia rispetto al semplice gesto di camminare.
Infatti, "non appena la velocità di certi veicoli ha superato la barriera dei 25 chilometri orari, ha cominciato ad aggravarsi la penuria di tempo legata al traffico"
E, guarda caso, 25 km orari è la velocità di crociera massima di una bicicletta in pianura.
Il calcolo è semplice:
"Per trasportare un grammo del proprio peso per un chilometro in dieci minuti, consuma 0,75 calorie... L'uomo in bicicletta può andare tre o quattro volte più svelto del pedone, consumando però un quinto dell'energia: per portare un grammo del proprio peso per un chilometro di strada piana brucia soltanto 0,15 calorie"
"Inoltre la bicicletta richiede poco spazio. Se ne possono parcheggiare diciotto al posto di un'auto, se ne possono spostare trenta nello spazio divorato da un'unica vettura. Per portare 40.000 persone al di là di un ponte in un'ora, ci vogliono tre corsie di una determinata larghezza se si usano treni automatizzati, quattro se ci si serve di autobus, dodici se si ricorre alle automobili, e solo due corsie se le 40.000 persone vanno da un capo all'altro pedalando in bicicletta".
E' necessario, tuttavia, leggere in proprio il testo per assorbirne la determinazione e la profondità.
Mi permetto, tuttavia, un'ultima citazione:
"L'alta velocità capitalizza il tempo di poche persone a un tasso spropositato, ma paradossalmente lo fa deprezzando il tempo di tutti gli altri...
gente costa alla società più tempo di quello che fa risparmiare. L'utilità marginale dell'aumento di velocità d'un piccolo numero di persone ha come prezzo la crescente disutilità marginale di questa accelerazione per la grande maggioranza."
Se dovessi riassumere ancor più brevemente:
45 anni dopo la pubblicazione di questi pensieri le più fosche previsioni di Ilich sono realtà: morte, per incidenti ed inquinamento. Ore ed ore di immobilità nel traffico. Una trasversale, profonda e violenta distorsione della realtà a tutti i livelli e responsabilità della Società.
Infine, disuguaglianza, nella più pazzesca percezione di equità tra i milioni legati come schiavi alle cinture di sicurezza, in fila, che invece di portare i massi per costruire la piramide dell'imperatore dio, languono tra le lamiere spendendo tempo e reddito in sacrificio perenne all'automobile e al modo omicida con cui è usata oggi.
Perchè, mentre avete letto queste righe, qualcuno, di intossicazione da auto, probabilmente è morto.
23 settembre 2017
Gli Incidenti dei Ciclisti: di chi è la colpa? Raccolta di link di statistiche
Secondo il Comune di Bologna (attualmente di certo non bike friendly), nel 2016 sul territorio comunale il costo degli incidenti stradali è stimato in oltre cento milioni di € (118, per la precisione).
Vedete voi.
L'eccesso di velocità è causa diretta almeno dell'11% degli incidenti automobilistici, il che vuol dire che è concausa di un'altra percentuale di certo non piccola nè lieve.
Non lo so: non ho trovato dati ma a quanto pare non è vero neppure questo.
Detto in matematica, se a è l'idice di responsabilità degli automobilisti in caso di incidente con un ciclista e b è lo stesso indice per i ciclisti, quindi con a+b = 100, i dati (sotto riportati) dimostrano incontrovertibilmente che a > b.
Mi piacerebbe dimostrare matematicamente che il mancato rispetto delle regole del codice della strada che provocano incidenti è maggiore tra gli automobilisti pur essendo ciclisti ed automobilisti (s)corretti allo stesso modo.
Di fatto, è molto probabile che ai fini della sicurezza stradale collettiva tali violazioni (non rilevate e a maggior ragione non sanzionate) siano di basso impatto.
In aggiunta, la facilità con cui in città si superano i limiti di velocità rende quasi sempre l'automobilista corresponsabile.
Significa che multare 100 ciclisti ha un impatto sulla sicurezza collettiva di gran lunga inferiore a usare le stesse risorse per multare 100 automobilisti.
E che se l'obiettivo dei controlli non è solo il rispetto della legalità ma soprattutto la salvaguardia della Vita Umana si dovrebbero controllare (e multare) sistematicamente gli utenti della Strada che provocano rischi per la Vita Umana perché controllare e multare i ciclisti indisciplinati in maniera sistematica è matematicamente uno svantaggio per la sicurezza in quanto tali controlli sono necessariamente a scapito di quelli efficaci (ossia sui mezzi a motore).
Se è possibile fare k controlli al giorno, e questi k controlli salvano v vite umane, è possibile che spostare una quota di questi k controlli al monitoraggio mirato delle infrazioni dei ciclisti porti ad una diminuzione del numero di vite umane salvate dai controlli.
Del resto è quello che è successo a Bologna nel 2017 secondo i dati del Comune: raddoppiate le multe ai ciclisti, doppiati gli incidenti del 2016 già ad Agosto 2017.
CVD. O quasi.
Chiedo, pertanto, il soccorso di qualche matematico di passaggio che mi aiuti a dimostrarlo in maniera rigorosa.
La premessa è fin troppo lunga, quindi procediamo alla sostanza del post.
Aggiornerò costantemente il post man mano che rintraccerò nuovi dati.
Blog e siti specializzati
L'insostituibile Benzinazero: https://benzinazero.wordpress.com"Nei social network di fronte a questo post molti osservano: “Sì ma è a Toronto…”, “Sì, ma è il 1998…” Ciononostante, l’indagine è attendibile e molto indicativa in ogni caso. 1. Si tratta di 2.572 incidenti *verbalizzati* dalla polizia, e quindi rilevati con particolare attenzione; 2. I comportamenti automobilistici sono molto standardizzati in tutto l’occidente: i codici della strada, pur differendo nei dettagli, hanno forti analogie. 3. Eventuale “maggiore disciplina” degli automobilisti in un dato paese vengono compensati da analoga maggiore disciplina dei ciclisti, e viceversa. 4. Siccome i ciclisti in genere non sono assicurati, in caso di contenzioso c’è un forte incentivo delle assicurazioni a dare loro il torto… quindi se risulta che hanno ragione, è perché hanno ragione. 5. Se i ciclisti fossero causa di sinistro in modo particolarmente elevato, le assicurazioni si darebbero da fare per un’assicurazione obbligatoria. Insomma: se a Toronto risulta che il 90% degli incidenti auto-bici sono causati da comportamenti incauti degli automobilisti, difficile che in un altro paese risulti esattamente il contrario."
https://benzinazero.wordpress.com/2014/09/21/studio-90-degli-incidenti-auto-bici-sono-causati-dallauto-toronto-1998/
e
https://benzinazero.wordpress.com/2017/05/01/incidenti-auto-bici-di-chi-e-la-colpa/
Siti Istituzionali Italiani:
"In Lombardia, dalle analisi sulle circostanze per le quali avvengono gli incidenti e in cui muoiono ciclisti risulta come, nella maggioranza dei casi, chi si trovava in sella alla sua bicicletta procedeva regolarmente e senza svoltare."
Siti Istituzionali Stranieri
Siti Universitari
Stampa
"Bologna: raddoppiate le multe ai ciclisti, ma nei primi 8 mesi del 2017 più incidenti che nel 2016"
http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/multe-biciclette-1.3399751
http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2017/23-settembre-2017/bologna-incidenti-stradali-citta-mappa-punti-piu-pericolosi--2402049124255.shtml
13 giugno 2017
3 anni di bike to work e... La Turbinosa Mk3
4 giugno 2017
Allegro ma non troppo:la scienza dietro i novax e gli odiatori delle biciclette
Vi rimando a wikipedia per i dettagli e suggerisco la divertente e rapida lettura di quelle preziose pagine.
Centrale, nella sua teoria, è l'intuitivo grafico che ripropongo nella versione originale qui sotto:
Una persona le cui azioni siano vantaggiose contemporaneamente per se stesso e per gli altri ricade nel Primo Quadrante del grafo, una persona le cui azioni siano vantaggiose per sé stesso a discapito degli altri ricade nel Secondo Quadrante e così via.
Vorrei davvero avere gli strumenti per comprendere le azioni antiscientifiche di una sbalorditivamente grande fetta della popolazione italiana alfabetizzata, magari anche laureata.
Ma non li ho.
Posso, tuttavia, ricondurre questi comportamenti al grafico di Cipolla.
Consideriamo un ciclista urbano che debba percorrere 5 km di strada per andare al lavoro.
- non emette inquinanti;
- diminuisce il traffico di tutti;
- aumenta i parcheggi per tutti;
- produce su se stesso numerosi benefici fisici;
- risparmia denaro;
- dato il fatto che la velocità media delle auto nel traffico urbano è inferiore alla sua, non rallenta il traffico automobilistico.
E' matematico posizionarlo nel quadrante "Intelligente"
Un automobilista deve per forza finire in uno dei quadranti antipatici?
Ritengo di no e non ho certo voglia di piazzare su questo grafico categorie di persone in base alla mia interpretazione.
Quella, appunto, è libera.
Ma dove finisce questa libertà?
Quali sono i suoi confini?
Quando un paio di km in auto si spostano dal quadrante delle azioni intelligenti a quello delle azioni banditesche o stupide?
E, soprattutto, perchè?
Cosa spinge le persone non a ignorare la fisica quantistica, ma ad ignorare brutalmente concetti semplici e la cui violazione rende pericolosi i nostri giorni tipo "non si guida parlando al cellulare"?
Anche dopo aver usufruito per lustri dei vantaggi della scienza moderna, si rinnega la fonte della propria stessa sopravvivenza e si dubita anche della luce del Sole.
E lo stesso vale anche per le automobili.
Le automobili sono figlie di un'era di scoperte scientifiche e progresso tecnologico che in pochi lustri ha portato la mobilità individuale fino a vette sconosciute nella Storia Umana.
Una utilitaria economica con ABS ed aria condizionata non vien fuori da 'credenze' nè chi la progetta e costruisce può sperare che si metta in moto se si mette a ignorarere le leggi della termodinamica e le procedure di progettazione ed assemblaggio.
Ma poi arriva uno che non obtempera alle stesso insieme di leggi e procedure e se ne vanta pure spargendo odio contro chi vorrebbe adeguarsi alla migliore organizzazione tecnologicamente possibile della mobilità .
I Novax e, per esempio, tutti (amministratori, cittadini) quelli che ugualmente disprezzano le realtà scientifiche alla base della Nuova Mobilità fanno parte di una grande famiglia, quella dell'odio e del disprezzo verso non la Scienza in sé, ma verso una Collettività che sulla Scienza si basa e non più sulla Credenza individuale.
Carlo M. Cipolla indica questa frazione dell'umanità con il simbolo σ e gli attribuisce il significato di frazione di stupidi all'interno di un insieme di persone...
σ è sempre maggiore di ogni previsione.
E l'esistenza di Novax e predatori di pedoni e ciclisti lo dimostra ancora una volta, in attesa della prossima assurdità. Che so, il rifiuto di massa di gettare i vetri nella campana del vetro e rivendicare il diritto di gettarlo nell'umido.
Oh, sempre con l'accortezza di ricordare il Corollario di Livraghi alla Prima Legge di Cipolla:
In ognuno di noi c’è un fattore di stupidità, che è sempre più grande di quanto supponiamo.