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11 marzo 2015
Costruire per distruggere
C'è sempre un ottimo motivo, sicuramente legale, per tagliare un albero che si ritiene pericoloso.
Non si trovano mai motivi per demolire il cemento illegale, inutile, speculativo, pericolosissimo non solo per l'ambiente ma per le vite degli altri.
Quegli altri strozzati dalla speculazione che arricchisce pochissimi, dà da campare a pochi e fà emigrare.
Gli altri.
Le vite degli altri: non valgono forse più degli alberi?
5 settembre 2011
Vicenda Alberi di La Nera: il comunicato dei cittadini richiedenti l'abbattimento
Diffondo volentieri il comunicato dei cittadini materani che hanno richiesto ed ottenuto dopo aver espletato l'iter burocratico, l'abbattimento dei cipressi ( di loro proprietà ) nel quartiere di La Nera.
Dato il clamore e lo spazio riservato agli oppositori di tale abbattimento su tutti i media mi sembra doveroso dare un minimo contributo alla voce delle persone che fino ad ora di voce non ne hanno avuta affatto, anche meno degli alberi in questione se potessero parlare:
Siamo stanchi delle continue offese ricevute da gruppi politici e associazioni, riportate senza la doverosa verifica da alcuni mezzi di informazione. E non meno risentiti siamo nei confronti dell’Amministrazione comunale, che avrebbe dovuto far presente alla cittadinanza le valide motivazioni rispetto a questa vicenda.
A questo punto, poco importa che possa essere una questione di natura politica o meno, come si è potuto leggere su diverse testate, o che la tutela del verde possa realmente interessare alcune associazioni scese in campo. La questione, dal nostro punto di vista, si pone in ben altri termini.
La richiesta di abbattimento degli alberi è stata depositata il 24 febbraio 2011 all’ufficio del verde del Comune di Matera e agli uffici della Regione Basilicata ( sede di Matera – Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità – Ufficio Urbanistica e Tutela del Paesaggio) nelle forme richieste, stante il vincolo paesaggistico ricadente sull’intera zona. Una richiesta corredata da apposita perizia agronomica e tecnica.
In aggiunta, abbiamo ritenuto opportuno informare gli uffici investiti della richiesta, dell’evento verificatosi il giorno 01.03.2011, consistente nell’ l’intervento dei Vigili del Fuoco a seguito dello sbrancamento di un enorme ramo che, cedendo, aveva invaso l’intera strada urbana. Si trattativa di un albero indicato in perizia e richiesta.
La squadra intervenuta, rilevata l’imminenza del pericolo di cedimento dell’albero adiacente a quello interessato dallo sbrancamento, ha provveduto all’abbattimento totale. Evento, quest’ultimo, che ha giustificato ed avvalorato i motivi della richiesta di taglio, ossia: la pericolosità e l’instabilità delle alberature per mancanza di equilibrio statico. Di quanto accaduto è stato informato il Comune e gli uffici della Regione. L’Ufficio regionale competente ha espresso parere favorevole in ordine alla richiesta di abbattimento presentata per esigenze di pubblica e privata incolumità, con prescrizione di reimpianto. Il parere citato è stato trasmesso alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Regione Basilicata. Il 21.03.2011, il Comune di Matera (Settore Igiene e Ambiente) ha rilasciato autorizzazione all’abbattimento con prescrizione di nuove essenze arboree. Infine, con determina dirigenziale del 9.06.2011, il Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità – Ufficio Urbanistica e Tutela del paesaggio, ha autorizzato le opere richieste ai sensi delle vigenti leggi sulla protezione delle bellezze naturali e paesaggistiche, sulla base dell’acquisito parere vincolante espresso dalla Soprintendenza ai sensi dell’art. 146 D.Lgs 42/04: “Favorevole al progetto,in quanto l’intervento proposto di abbattimento non modifica in maniera sostanziale il contesto dei luoghi, conservando quindi le peculiarità che sono alla base del provvedimento di vincolo. Inoltre, condividendo le prescrizioni indicate dalla Regione”.
E si legge sempre nella determinazione: “Considerato che l’intervento rientra nei casi di cui all’art. 5 della L.R. n. 50/93 e visto il parere favorevole espresso dallo scrivente ufficio all’abbattimento di n. 5 essenze arboree di cipresso, in quanto la relativa eliminazione è dettata da esigenze di pubblica e privata incolumità, con la prescrizione tuttavia di reimpiantare essenze di ibisco, disposte serialmente e a distanza idonea, dando comunicazione dell’avvenuta sostituzione”. E così sono state autorizzate, definitivamente, le opere.
Fatti decorrere i termini di rito, abbiamo inoltrato, al comando di Polizia Municipale, la richiesta di istituzione temporanea del divieto di circolazione per procedere alle opere in sicurezza. Veniva emessa una prima ordinanza per il 12 luglio dalle ore 8.00 alle ore 17.00, non eseguita dai privati cittadini poiché nel tardo pomeriggio del giorno precedente, alle ore 18.55 circa, perveniva sull’utenza mobile dei uno dei richiedenti la telefonata dell’Ufficio Verde del Comune con la quale si invitavano tutti i richiedenti a temporeggiare e a soprassedere a dare corso alle opere di abbattimento stante le intervenute manifestazioni di dissenso da parte di alcune associazioni e comitati politici, che a loro volta chiedevano delucidazioni in ordine ai provvedimenti autorizzativi.
Abbiamo accolto l’invito ad un colloquio con l’assessore comunale Falcone il quale, pur riconoscendo la legittimità della richiesta e dei relativi provvedimenti rilasciati dalle diverse autorità competenti, reiterava la sollecitazione ad attendere qualche giorno in modo da consentire alla stessa amministrazione di fare chiarezza sulla questione con comitati e associazioni.
Di tutto questo, purtroppo, non si è parlato sulla stampa, creando dubbi in ordine ad un provvedimento di “sospensione” dell’abbattimento, inesistente e mai notificato agli interessati. La nostra richiesta di taglio degli alberi è stata basata sull’accertamento di danni già subiti, a cui si è fatto fronte a spese degli interessati, e su altri possibili problemi alle abitazioni che presentano fondazioni superficiali (nelle vicinanze corrono le diverse condutture idriche e fognanti). Perché la stampa non ha parlato dei visibili cedimenti, sollevamenti interni e esterni delle pavimentazioni (molte delle quali già soggette a ripristino nei diversi anni) e dei cordoli?
Le radici degli alberi, come è ben spiegato nella perizia del tecnico agronomo, avranno fatto la loro parte alla luce del fatto che essendo alberi incompatibili con l’impianto urbano per la loro vicinanza alle abitazioni e dunque alle condutture, non trovando spazio, rompono e sollevano. La perizia tratta di aspetti di natura agronomica da un punto di vista di pericolosità e sicurezza pubblica e privata, fa riferimento ad aspetti di natura giuridica tali da giustificare un richiesta legittima a tutela dell’incolumità e non solo della proprietà.
A quanti paventano irregolarità procedurali, diciamo di aver assolto a tutte le necessarie autorizzazioni.
Tre residenti si sono opposti e continuano ad opporsi accanitamente ad eventuali altri abbattimenti. Guarda caso, due di questi non hanno più alberi di fronte alle proprie abitazioni. Che fine hanno fatto gli alberi? E come sono stati abbattuti? Dove sono le autorizzazioni? Altri residenti non hanno sollevato obiezioni.
Del tutto fuori luogo l’atteggiamento di chi ha inveito contro alcuni degli interessati con espressioni ingiuriose, offensive e denigratorie della persona, quali “assassini”, “mafiosi”, in tal modo esponendosi ad azioni legali, come altri in città, che hanno trovato “accoglienza” su giornali e tv.
Inspiegabile, e forse deontologicamente discutibile, il comportamento assunto nell’intera vicenda da giornalisti che hanno preso parte attiva alla contestazione, interferendo addirittura con le attività di chi stava eseguendo le opere di abbattimento, contestando anche gli organi di Polizia municipale e cercando di impedire la prosecuzione dei lavori per poi riportare sulla propria testata insinuazioni verso chi, invece, le questioni le affronta con serenità, competenza, nel rispetto di norme, leggi e persone.
In questa vicenda siamo stati oggetto di una strumentalizzazione politica? Abbiamo assistito ad una vicenda in cui non si è voluto comprendere e chiarire le esigenze di tutte le parti interessate.
Siamo profondamente amareggiati e delusi da un modo di contestare e di fare informazione in maniera del tutto unilaterale. Ed è ovvio, a questo punto, che ci stiamo attivando per percorrere vie legali a tutela delle persone che si sono viste offendere deliberatamente e gratuitamente nella dignità e nella propria professionalità. L’ipotesi vale tanto per le persone fisiche quanto per associazioni, comitati, testate giornalistiche, emittenti televisive e social network.
Distinti saluti
Angelo Frangione, Domenica Larotonda, Santo Coretti, Eustachio Paolicelli e Nicoletta Ruggieri
3 settembre 2011
Mistero della Fede
Il Cassonetto della raccolta differenziata della carta è pieno già tre giorni dopo averlo visto svuotare. Seccante.
Viene naturale inveire contro l'Amministrazione e dirsi che sono degli incapaci.
E che se la ditta è inadempiente magari li si può cacciare.
E, questo, solo se si è particolarmente ben disposti verso i nostri eroi asserragliati nel Palazzo.
Infatti, il comune sentire e pensare è senz'altro ben peggiore.
Poi, dato che fai parte della Segreteria del Partito Democratico cerchi di fare il piccolo Assange dei poveri e di metter su una specie di Materaleaks ( marchio registrato ).
E tenti disperatamente di informarti.
Di capire il perchè ed il percome.
Ma, come spesso accade, non c'è bisogno di trasformarsi in 007.
Con pervicacia e calma basta domandare e ridomandare.
E ancora domandare.
La reticenza, il muro di gomma, ti fanno temere il peggio:
" Se qui tacciono vuol dire che stiamo davvero combinando casini a non finire".
Poi, piano piano, arrivano un po' di risposte.
Qualche amara verità viene a galla.
E resti di stucco.
La ditta appaltatrice è obbligata dal contratto in essere a svuotare quel cassonetto ogni 15 giorni 15 e solo grazie al lavoro dell'Amministrazione si riesce a svuotarli ogni settimana. E che l'Amministrazione è conscia che il valore minimo sarebbe due volte a settimana.
E che se in qualcosa la Ditta è inadempiente in altro ci viene incontro.
E che non è affatto vero che sia una banalità 'mandarli via': si rischia una mezza bancarotta e mesi di rifiuti accumulati per strada stile Napoli.
E che, in sostanza, dato l'appalto ereditato, bloccato, da 3 Milioni di Euro ( invece che da 5-6 come sarebbe stato, come dire, il caso ), è un mezzo miracolo che nelle condizioni di Napoli non ci siamo già.
Ma non è di questo che voglio parlare, oggi.
Aggiungiamo qualche altro esempio.
Salvo miracoli, nel senso letterale del termine, il Primo Gennaio 2012 Matera avrà a disposizione circa 7 milioni e mezzo di Euro in meno del Primo Gennaio 2010.
Su un bilancio iniziale di una quarantina di milioni.
Ad oggi sembra un segreto ben custodito.
Scommettete cosa succederà quest'inverno su chi sarà ritenuto 'colpevole' del taglio dei servizi?
Per non parlare del caso "Alberi di La Nera" su cui non mi pronuncio ignorando materialmente gli aspetti legali della questione ma che ha visto una serie di violentissimi attacchi praticamente subiti in maniera gandiana dall'Amministrazione.
E seppure fosse stato preso un provvedimento discutibile perchè non si è resa pubblica una linea, criticabile finchè si vuole, ma una linea che sia una?
O della recente querelle sul web riguardo più gli ottoni che i dobloni.
Ma ci volete spiegare perchè tacete?
Perchè siete reticenti soprattutto quando avete 'ragione' da vendere?
Perchè consentite che problemi grossi quanto la Gravina causati da terzi ( i rifiuti o i prossimi tagli di bilancio, ad esempio ) vi siano addebitati in maniera esclusiva ed anche infamante?
Perchè i meccanismi della comunicazione sono così inefficaci?
Perchè si sta su Facebook, ad esempio, sfruttando lo strumento in maniera al meglio autolesionistica?
Ho suggerito l'esempio di Emiliano: certo, lui a volte 'vince' e a volte 'perde', ma non solo mantiene un contatto diretto con i cittadini, ma, banalmente, a volte 'vince'. Qui si gioca solo a perdere!
E' per mancanza di tempo o perchè è diffusa ormai endemica l'arte del comando al posto di quella del governo?
O per semplice sottovalutazione colposa delle catastrofiche implicazioni di una simile linea di condotta?
Mistero.
Appunto, della Fede.
Fiducia, ancora, ce n'è.
La Fede, invece, è cosa diversa.
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