11 aprile 2025

Ustica: Uscire dal labirinto





Ustica, per me, è due storie.

Quella di quando tutto quello che ne sapevo veniva da La Repubblica, dallo spettacolo teatrale "I-Tigi a Gibellina" di Paolini e dal film di Marco Risi "Il Muro di Gomma".

E l'altra, quando ho imparato a leggere le carte.

Ossia le perizie, le sentenze e la bibliografia internazionale.

Ma questi sono fatti miei.

Il problema di noi tutti, direi quasi di salute pubblica, è quando gente ragionevole si domanda:

Ma 'gli altri' come possono credere alle sparate del Trump del momento? 

Come si fa a credere alla propaganda Novax?

Come si fa a credere alle balle delle estreme destre globali e locali?

Personalmente, conosco un sacco di gente che si pone queste domande spesso e volentieri.

E che non si capacita di come simili fandonie, non solo abbiano diritto di cittadinanza, ma siano entrate da tempo anche nelle stanze del potere.

E, poi, che non si capacita come mai faccende razionali, utili, tipo la tutela della maternità, le energie rinnovabili o la mobilità ciclabile siano così fallimentari in Italia.

In genere, questa incredulità viene associata all'ignoranza (degli altri): è sempre colpa degli altri che non sanno, si fanno abbindolare, sono vittime di propaganda e fake news perché non leggono, non studiano non, non, non.

Allora, sommessamente, io aggiungo:

Come si fa a credere alla propaganda russa?

Come si fa a credere di essere femministe sventolando la bandiera di Hamas?

Ma torniamo ad Ustica.

E a USCIRE DAL LABIRINTO scritto da 25 autori tra cui sette professori universitari e curato da Gregory Alegi.

Non so come recensire un libro di fatti con pochissime, se non nulle, opinioni a corredo.

Che vi devo dire: nel marasma di versioni fantasiose (più di trenta), sentenze, perizie e memoriali, ci voleva un po' di ordine.

Questo libro non aggiunge versioni. 

Non propone 'tesi'. 

Elenca dati. 

Certo, ci sono vari altri testi con ricostruzioni attendibili basati sulle sentenze e le prove materiali.

Ma qui siamo oltre: mi pare che gli autori abbiano rinunciato a dimostrare una tesi suffragata da prove scientifiche.

Ma abbiano intenzionalmente scelto di elencare i fatti. 

I nomi, i luoghi, le persone, le commissioni, gli aerei e le tecnologie.

E' un libro di evidenze.

Di prove.

C'è pazienza in quelle 460 pagine.

La pazienza della ragione, intesa come intelletto che non crede: sa.

Si interroga, verifica, annota e ordina.



Secondo me, 'Uscire dal labirinto' è il testo adatto a chi decide che dubitare è il seme della verità.

Di chi, come me, si è indignato ascoltando Paolini, salvo vergognarsi di aver rivisto quello spettacolo (bellissimo) quando già il suo contenuto era stato smentito in tribunale.

Quindi, chiedo ai miei amici: su Ustica, siete sicuri delle fonti del vostro convincimento?

Siete in grado di valutare la verosimiglianza dell'ipotesi della battaglia aerea sulla base delle vostre competenze tecniche minime? E non parlo di dettagli specialistici di ingegneria aerospaziale, ma di competenze di discernimento stile rasoio di Occam: può un velivolo non rifornibile in volo, che ha notoriamente un raggio di combattimento X, trovarsi a distanza di 4X dalle sue basi? Può esistere una verità storica completamente incompatibile con la verità processuale e la realtà che potete guardare coi vostri occhi? Io ci sono stato al Museo di Ustica e non ho visto nessuna traccia di shrapnel da missile aria aria sui resti del DC-9.

Ai miei amici chiedo di ricordare il J'accuse di Zolà.

Parole di un solo uomo ma basate sui fatti contro il convincimento di tutti.

Infine, amaramente, chiedo di accettare almeno il dubbio che i trump nostrani non radunano masse di ignoranti su cui basare il proprio potere per ignoranza altrui.

Ma anche per ignoranza nostra.

E per il resto, mi attengo a Matteo 7, 1-29 e mi fermo qua.










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