6 gennaio 2025

Trentaquattromilanovantacinque. Pagine

 




Trentaquattromilanovantacinque pagine.

Secondo il mio registro queste sono le pagine da me lette nel 2024 tra ebook, audiolibri e libri cartacei.

E' stato l'anno di Camilla Lackberg per quantità di libri letti di questa autrice: ben 13. Quasi tutto il ciclo de I delitti di Fjallbäcka.

E' una serie di gialli carina, eh. Mi sono affezionato ai personaggi più che alla scrittura e, come dire, un romanzo tira l'altro. 

Ma ci sono molti altri libri degni di nota.

Peter Hamilton e il ciclo del Commonwealth: un autore che mi ricorda Asimov per grandiosità.

Poi Eugenio Corti, col suo Cavallo Rosso: il Vita e Destino italiano.

Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow, di Gabrielle Zevin: sorprendente e denso di nostalgia.

I bellissimi quaderni giapponesi di Igort

E il profetico Diario di Berlino di William Shirer.

Beh, per il 2025 ho intenzione di... leggere di meno e scrivere di più.

In qualche modo la storia di Marta deve venire alla luce e penso sia arrivato il momento di fare ogni sforzo per completarla e pubblicarla.

Ma eccoli qua i miei libri del 2024...

TITOLO AUTORE

L'anno di Don Camillo Guareschi Giovannino

Il Cavallo Rosso Corti Eugenio

Le artiglierie contraerei dell'esercito italiano Cappellano Filippo

Terra Silenziosa Goulson Dave

Kalashnikov Carretta Luigi

Tutti i particolari in cronaca Manzini Antonio

L'alto comando tedesco Asprey Robert

Loops Pozzi, Macellari

I Carri Armati di Hitler McNab Chris

Un gioco infame: la banda della uno bianca Polidoro Massimo

L'Anomalia Le Tellier Hervé

I Cannoni d'Agosto Tuchman Barbara

La caccia dell'aviazione dell'esercito imperiale giapponese Galbiati Fabio

L'orizzonte della notte Carofiglio Gianrico

Diario di Berlino Shirer William

Sepolcro in Agguato Rowling J.K.

Medicina da Mangiare Berrono Franco

La linea dell'orizzonte Della Puppa Matteuzzi Saresin

Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow Zevin Gabrielle

I quattro giorni di Alice Kim Lee Ji-min

Dune Herbert Frank

La misura della felicità Zevin Gabrielle

La Luce delle Stelle Troisi Licia

Mitsubishi A6M Zero Galbiati Fabio

Misterioso omicidio a Tokyo Honda Tetsuya

L'Elenco Telefonico di Atlantide Avoledo Tullio

L'Assiro Guild Nicholas

La Guerra dello Yom Kippur Dunstan Simon

Ninive Guild Nicholas

Il Raid di Entebbe Dunstan Simon

Nuclear War: A Scenario Jacobsen Annie

La Principessa di Ghiaccio Lackberg Camilla

Così triste cadere in battaglia Kakehashi Kumiko

Il Predicatore Lackberg Camilla

I Giorni del Potere McCullough Colleen

Comma 22 Heller Joseph

You like it darker. Salto nel buio King Stephen

NYPD Stewart Jules

Quando muori resta a me Zerocalcare

Lo scalpellino Lackberg Camilla

I Giorni della Gloria McCullogh Colleen

Ducks due anni nelle sabbie bituminose Beaton Kate

I Diavoli di Tokyo Ovest Scotti Tommaso

la solitudine del cielo Salter James

Il Nido del Falco Fiori Antonio

Incrociatori Leggeri classe Duca degli Abruzzi Cosentino, De Toro

L'uccello del Malaugurio Lackberg Camilla

Cuore Nero Avallone Silvia

Il bambino segreto Lackberg Camilla

Il diritto dei lupi De Bellis, Fiorillo

Il Cimitero del Mare Nore Aslak

Trashed Backderf Derf

Le guerre di Lucas Roche Hopman

Operazione Overlord Carretta Vitali Hirst

Piranha Yoshihiro Tatsumi

M113 Cappellan, Esposito, Guglielmi

Il codice dell'illusionista Lackberg Camilla

La Setta Lackberg Camilla

La Prima Vittoria Basset James

Il miraggio Lackberg Camilla

Il Giappone moderno dall'Ottocento al 1945 Revelant Andrea

La ragazza dei sette nomi Lee Hyeonseo

Le autoblindo tedesche Guglielmi, Pieri

Il Giappone Contemporaneo Revelant Andrea

La sirena Lackberg Camilla

Eisenhower gli anni della Guerra Eisenhower David

Lckheed P-38 Lightning Caliaro Luigino

Tattiche della fanteria nella Seconda Guerra Mondiale Bull, Rottman

L'esercito italiano nella seconda guerra mondiale Jowett Philippe

Tenui Bagliori Murasaki Yamada

Il Senso di una Fine Barnes Julian

Il Guardiano del Faro Lackberg Camilla

La 15th air force dell'USAAF Galbiati Fabio

Pandora Hamilton Peter

Il segreto degli angeli Lackberg Camilla

Quaderni Giapponesi Un viaggio nell'impero dei segni Igort

Quaderni Giapponesi il vagabondo dei manga Igort

Il Domatore di Leoni Lackberg Camilla

Sottomarini classe ALFA Carretta, Cosentino

Quaderni giapponesi moga mobo mostri Igort

Judas Unchained Hamilton Peter

La Strega Lackberg Camilla












25 dicembre 2024

Tornare Bambini? No: diventarlo.

 



Ho ritrovato questa macchinina tra la roba accatastata in tavernetta.

Roba di quarant'anni fa ed oltre.

Cos'è il Natale se non la consapevolezza che per tutti noi è possibile un ritorno alla pura gioia dell'Infanzia?

Per chi ha il dono della Fede questa sensazione è il più bello dei regali di Natale.

Le bambine che cantano nell'altra stanza portano già oggi la gioia che ci aspetta oltre l'Infinito.

22 dicembre 2024

la Vedova Nera e le carote fasciste












E' vero: sembra un P-38 dopo le feste di Natale.

Invece si chiama P-61 ed è un caccia notturno pesante americano della Seconda Guerra Mondiale.

Non ne furono costruiti tantissimi, poco più di 700: la produzione mensile media dei modelli di aereo USA più diffusi.

Non ebbe larghissimo impiego durante la guerra ma fu la base per i successivi sviluppi tecnologici che portarono ai primi caccia ogni tempo.

Era armato con 4 cannoni da 20mm e con 4 mitragliatrici in torretta telecomandata che poteva anche essere controllata in maniera assistita dal radar. 

La guerra aerea notturna richiese ingenti sforzi tecnologici da parte di tutti i contendenti. Beh, quasi... 

Mentre tedeschi, inglesi ed americani si affrontarono anche nel campo dei radar, contromisure elettroniche ed avionica, la fascistissima Regia Aeronautica distribuiva tante carote fresche ai pochi piloti di caccia notturni italiani. 

Si sa, le carote fanno bene alla vista, no? 

A che ci servivano radar, intercettori specializzati nel volo notturno e rete di difesa aerea? 

I fascisti ne posso fare a meno, no? 

Il modellino è stato un po' al di sotto delle aspettative per essere un Airfix, pazienza. 

Luce di Betlemme: Speranza Non Simbolo.


 

Io ho perso da tempo la fede nei simboli. La Luce di Betlemme non fa eccezione. La Pace richiede fatica, comprensione della complessità, lungimiranza. E qualche lettura di Storia: sapere come è nato il nostro mondo dalla Seconda Guerra Mondiale è proprio il minimo per capire il da farsi.

Ma serve anche la consapevolezza che si può porgere solo la propria "altra guancia", non quella altrui. Però, una giovane Capo mi ha ricordato che la Luce di Betlemme non è solo un simbolo astratto, ma luce di Speranza.

E non ho perso la fede nella Speranza.

E pomeriggi di scautismo come quella di ieri sono piene di Speranza.

Grazie Mi.



18 dicembre 2024

5 Anni di Proposta Educativa




La Redazione di Proposta Educativa di cui ho fatto parte ha concluso il suo mandato durato dal 2019 al 2024.

Con la pubblicazione dell'ultimo numero sul portale cede il passo ad una nuova compagine.

E anche questa è fatta!

Tutto è cominciato con questo post.

Non è che fece scalpore, eh, però è uno dei più letti del blog.

A quanto pare, l'argomento stuzzica ancor oggi.

A me sembra chiarissimo, tanto è vero che mi sono sentito in diritto di scriverne.

Ma non divaghiamo.

Il post è stato letto da qualcuno che ne ha parlato bene a qualcun altro.

Proprio mentre stavo meditando di prendermi una pausa dal Servizio.

Dopo 4 anni di coccinelle avevo accettato di buon grado di passare in Reparto ma, a posteriori, posso dire di aver fatto il passo più lungo della gamba. 

Ah, di divertente è stato divertente eh, ma ancor meno sostenibile delle coccinelle.

Quindi, quel giorno, me ne stavo sul sagrato della Chiesa a dire ai Capi Gruppo che avevo bisogno di un pit stop alla fine di 5 anni di Servizio in cui, tra l'altro, mi ero sposato, avevo comprato casa ed era nata la mia figlia maggiore.

Quello stesso pomeriggio ricevetti la prima telefonata, chiamiamolo così, del processo di reclutamento.

Guarda caso...

E poi ricordo il primo treno per Milano, i tunnel della metropolitana fino a sbucare, con un po' di fiatone, nella Cappella della sede AGESCI della Lombardia dove riposano Baden e Kelly.




E poi Servizio.

Tanto, bellissimo, avvincente e faticoso.

Quattro numeri all'anno per cinque anni.

Anni di conoscenza, incontri, viaggi, meningi spremute e dita sporche d'inchiostro per prendere appunti.

Momenti di spiritualità e fratellanza altissimi.

Studio, documentazione, esercizio.

Anni in cui qualcuno, con pazienza, mi ha insegnato a scrivere meglio.

Ma non è stato tutto rose e fiori. 

Lungo la Strada ci ha lasciato Martino Poda che è tornato alla casa del Padre prendendo, troppo presto, una scorciatoia terribile.

La piccola comunità, di fatto famiglia, che si è formata tra le pagine della rivista è qualcosa che durerà per sempre.

Ieri, mentre pubblicavo sul portale di PE l'ultimo numero della rivista, mi sono sentito parte di un bene concreto e ben poco letterario.

Quello che nasce dalle case lì dove la rivista cartacea viene anche dimenticata.

E ho visto le copie di PE sui mobiletti del bagno, sui comodini, usate come rivestimento dei portafrutta, abbandonate tra le bollette sul mobile dell'ingresso.

Le ho viste lette, le ho viste negli zaini e nelle borse di Capi di tutte le età.

Ho visto quelle riviste testimoni mute delle vite di decine di migliaia di sorelle e fratelli unici ma impegnati nello stesso strenuo Servizio.

So che qualcuna delle mie parole scritte è stata utile, è stata formativa.

Ma mi interessano di più quelle mute, quelle mai lette, quelle che sono lì, proprio ora, nelle case di chi non la pensa come me ma combatte con me per lasciare il mondo un po' migliore.

Eccole, le mie, le nostre parole, lì nelle stesse stanze di Persone che non si arrendono al dolore dei bambini, alla solitudine degli adolescenti, alla rabbia dei giovani.

E che sanno andare oltre la Speranza, perché sanno, in cuor loro, che il Paradiso può e deve essere qua perché già esiste nelle nostre sedi, nei nostri Campi Scout.

Questo è l'indice dei miei articoli: 

202001 - https://pe.agesci.it/articolo/fedeli-e-imperfetti/

202004 - https://pe.agesci.it/articolo/perche-laltro-fa-paura/

202005 - https://pe.agesci.it/articolo/grattacapi-ambientali/

202007 - https://pe.agesci.it/scoutismo-e-software-libero-a-che-punto-siamo/

202009 - https://pe.agesci.it/articolo/paura-e-speranza-nello-stesso-zaino/

202012 - https://pe.agesci.it/articolo/fratelli-tutti-il-sogno-di-papa-francesco/

202105 - https://pe.agesci.it/articolo/i-testimoni-della-porta-accanto/

202105 - https://pe.agesci.it/articolo/essere-forti-per-essere-utili/

202109 - https://pe.agesci.it/articolo/noi-capi-siamo-pronti/

202201 - https://pe.agesci.it/articolo/benvenuti-al-nord-e-anche-al-sud/

202201 - https://pe.agesci.it/articolo/una-cosa-ben-fatta-ci-siamo-fatti-in-tre/

202201 - https://pe.agesci.it/articolo/contaminarsi/

202202 - https://pe.agesci.it/articolo/come-stai/

202202 - https://pe.agesci.it/articolo/2-salute-e-forza-fisica/

202203 - https://pe.agesci.it/articolo/quel-rumore-di-sottofondo/

202203 - https://pe.agesci.it/articolo/essere-forti-per-un-futuro-migliore/

202204 - https://pe.agesci.it/articolo/la-pedagogia-dellesempio/

202301 - https://pe.agesci.it/articolo/iniziazione-cristiana-si-puo-fare/

202302 - https://pe.agesci.it/articolo/parlare-col-cuore/

202302 - https://pe.agesci.it/articolo/impigliati-nella-rete-senza-saperlo/

202303 - https://pe.agesci.it/articolo/relazioni-lunghe-una-vita/

202401 - https://pe.agesci.it/articolo/un-attimo-di-per-sempre/

202402 - https://pe.agesci.it/articolo/felicita-pura/

202403 - https://pe.agesci.it/articolo/in-che-senso-una-biblioteca/

202403 - https://pe.agesci.it/articolo/mo-sei-ecologico/

202404 - https://pe.agesci.it/articolo/lirripetibile-da-ripetere-per-sempre/


Non ringrazierò abbastanza Laura e la Redazione di Pe per questi anni di crescita, amicizia, fratellanza.

L'esperienza nella redazione di Proposta Educativa è stata forte, intensa, indimenticabile.

Ma Proposta Educativa la leggevo anche prima e continuerò a leggerla ancora perché è uno strumento fondamentale nella formazione permanente dei Capi.

E concludo con un piccolo pezzo che non è stato pubblicato sul portale, penso che sia il degno finale di una grande avventura:


ESSERE SPERANZA 

È vero: al voga finale di Arena24 non potevamo metterci tutti in cerchio, ma scommetto che ognuno di noi, lì, si sia sentito parte di un immenso cerchio azzurro. Io mi sono sentito anche parte di un immenso circolo virtuoso. Sono andato in Route colmo di speranze, figlie della somma dei miei anni di servizio.

Sono tornato dalla Route con i frutti di quelle speranze davanti agli occhi e tanta felicità nel cuore. Perché adesso so: non ho più bisogno di credere. So che la nostra fraternità è concreta, vitale e porta il centuplo di felicità in ciascuno di noi pronto a servire. 

L’ho visto: io c’ero. Ci sono. E ci sarò. Perché è nel mio (e nostro) servizio che tutto si genera di nuovo. Perché anche nelle coccinelle che magari dimenticheranno il mio nome, io vedo già le capo di domani, testimoni di una felicità che viene da lontano, piccolo seme di una felicità eterna che è alla portata di ogni essere umano.





Buona Strada alla Nuova Redazione, non vedo l'ora di leggervi!





16 dicembre 2024

Su-34, l'angelo della morte (che non ha salvato Assad)

Il bene e il male











Alla fine ho ceduto e ho ricominciato a fare modellini di quell'organizzazione criminale che è lo stato russo.

Il male va documentato a futura memoria.

Comunque, il Sukhoi Su-34 Fullback è un grosso bimotore biposto derivato dalla grande e prolifica famiglia dei Su-27 Flanker.

Successore del Su-24, sulla carta ha tutte le virtù: carico bellico impressionante, prestazioni da caccia in un aereo destinato a fare da bombardiere, avionica completa,  capacità teorica di farsi largo tra gli intercettori nemici combattendo e anche un bell'aspetto elegante che non guasta mai anche nella falce di Sorella Morte.

In pratica, è un prodotto 100% russo dell'era Putin.

Su circa 160 costruiti, una trentina sono andati persi nella guerra contro l'Ucraina. Un po' tantini visto la modalità di impiego e l'assenza di qualsivoglia opposizione aerea: non sono stato certo usati per attacchi in profondità con bombe a guida laser su obiettivi difesi da intercettori E contraerea.

Non è di certo l'equivalente russo dell'italico CR-42 Falco, ma non è nemmeno la super Wunderwaffen arma letale spacciata come tale dalla propaganda di Putin.

Ha prolungato l'agonia del regime siriano anticipando sulla Siria i bombardamenti terroristici effettuati poi sull'Ucraina.

Nel silenzio dei puri di cuore nostrani durato una quindicina d'anni mentre il Su-34 era impiegato per dar concretezza al terrore putiniano.

Passerà alla storia come mediocre strumento di morte nelle mani di ancor più mediocri uomini di potere.

E, per una volta, la macchina è migliore dei suoi utilizzatori.


30 novembre 2024

Assemblea di Zona di Bologna, 17 novembre 2024



L'assemblea di zona non è un pranzo di gala.

Ci si va perché è necessario.

Anche il giorno dopo una bella ma impegnativa riunione con le coccinelle.

Anche se è domenica elettorale.

La sveglia che suona di domenica all'orario del lunedì non fa una buon effetto sull'umore.

Ma ci sarebbe da indacare su come facciano, una dozzina di cattivi umori, a trasformarsi in allegria quando ci si incontra davanti alla sede per dividersi tra le auto.

All'arrivo c'è un'atmosfera un po' alla 'route nazionale', ma  c'è da lavorare e ci si divide in fretta tra i vari impegni.

Mi sono iscritto ad un modulo formativo su 'disabilità ed inclusione'.

Il modulo è stato fighissimo e spero bene di poterlo usare al meglio "sul campo".

Non entro nel merito delle mozioni perché mi rendo conto di non avere la competenza specifica che serve a valutarne l'impatto profondo.

Di sicuro non ho la pazienza e la capacità di analisi del testo in legalese e per fortuna c'è ancora chi lo fa e ha la forza di far notare certi svarioni.

Poi, a inizio assemblea, ho scoperto una novità sulla formazione che diventa permaente in maniera coercitiva.

Di certo, l'articolo 89 del nuovo Regolamento associativo aggiornato al Consiglio generale 2024 porterà a due esiti ben distinti e mutualmente esclusivi: la chiusura di vari gruppi o l'emissione delle ennesime deroghe.

Ma per quest'anno sono a posto, potrò censirmi e siamo tutti contenti.

Questo piccolo dettaglio, nella pratica, non mi cambia nulla.

Ma dal punto di vista del principio ammetto di essere molto perplesso.

Ieri all'assemblea non è stato coperto il ruolo di Responsabile Femminile di Zona.

Il numero dei Capi Unità con la Nomina a Capo è minoritario, per dire.

Il rimedio, a quanto pare, è l'ennesima variante dell'apocrifa 'non hanno pane? Perché non mangiano brioches?' 

Pazienza, cercherò di fare al meglio: dopotutto, ho sempre letto PE (anche prima di scriverci) e il manuale di branca (comprando quello aggiornato) tutte le volte che cambio Servizio.

Aggiornarsi e formarsi fa parte dei doveri del Fratello Maggiore che si prende cura dei più piccoli.

Avere l'ennesimo bollino (in deroga), no e provo una sensazione di déjà vu che ho ricondotto alle classiche situazioni lavorative:

le carte devono essere a posto ma la produttività (e lo stipendio) restano bassi perché, al solito, il problema della formazione è l'altra faccia della medaglia del problema del turnover dei capi per troppi impegni collaterali (sì, la riunione con le catechiste per decidere il regalino delle cresime e altre 30 cose del genere).

E siccome il problema del turnover dei capi è dato per scontato come il fulmine e l'alluvione avremo le carte a posto (ma in deroga) e...







PS: all'Assemblea di Zona può anche capitare di trovare un giovane Capo universitario proveniente dal Reparto Sagittario e dal Clan Orione del Matera 1

22 novembre 2024

la 15th Air Force e la nascita della Repubblica Italiana (e della balotta del sabato sera)






La 15th Air Force fu l’unità aerea alleata che combattè dall’Italia per la liberazione dell’Italia dai fascisti.

Quando? Tra la fine del 1943 e il 1945

Come?

Bombardando e mitragliando.

Cosa?

Stazioni & Dintorni, Fabbriche & Dintorni, Ferrovie & Dintorni, Ponti & Dintorni.

Anzi, data la tecnologia e le circostanze in cui avvenivano le battaglie aeree all’epoca, le bombe alleate caddero soprattutto sui Dintorni.

Causando la morte di quasi 40mila civili italiani più invalidi, feriti, traumatizzati in numero assai maggiore.

Inoltre, i bombardamenti costrinsero moltissimi civili a sfollare nelle campagne e la distribuzione delle scarse risorse alimentari venne gravemente compromessa dai bombardamenti portando milioni dei nostri antenati alla fame.

Vi suona familiare?
E dite un po’: siete contenti di vivere e aver vissuto nell’Italia ricca e democratica che è sorta dalle ceneri di quei bombardamenti? O avreste preferito morire (più che vivere) sotto le SS?

La guerra non cambia mai e l’allucinazione collettiva occidentale sul fatto che possa essere ‘pulita’ ci sta trascinando tutti nell’inferno di un nuovo conflitto mondiale.

Non entro nel merito della nostra tragica quotidianità e non faccio parallelismi ma, come dimostrato dai fatti con la lunga pace dal 1945 all’alba del XXI Secolo, solo la Deterrenza impedisce la violenza.

Siamo ancora in tempo.

Almeno per studiare.

Questo volumetto di Fabio Galbiati è ancora in edicola: al di là dell'accuratezza storica, tra le sue pagine si può trovare qualcosa di rarissimo in Italia: lo spirito critico.