3 luglio 2025

9 anni al Pilastro, cronaca di una possibilità



Sono andato ad abitare al Pilastro a metà maggio del 2016 e a fine giugno 2025 ho traslocato.

Perché? 

Mi serve più spazio.

E da quelle parti il tipo di casa che mi serve non c'è.

Come vive un materano nato a Piccianello e cresciuto a Serra Rifusa al Pilastro?

Beh, non si sente a casa: i marciapiedi non sono sconnessi e sbrecciati come a Matera.

Il Pilastro è un rione di periferia di una delle città più ricche d'Italia.

Ha un sacco di servizi e la mia opinione è che si faccia davvero molto per risolvere i problemi.

Probabilmente, il Pilastro è una delle migliori periferie italiane.

Di fronte al mio vecchio appartamento c'è una casa di quartiere che ha cambiato il volto di quella parte del rione. E' sempre circondata di ragazzi che sono, se non seguiti, quanto meno monitorati.

Da quando c'è quel presidio la situazione è visibilmente migliorata.

E non è l'unico.

C'è la biblioteca, il Circolo "La Fattoria" con annessa pizzeria Porta Pazienza, il poliambulatorio, l'altra casa di quartiere vicino il Meraville e poi la fattoria urbana.

I problemi ci sono e non sono più quelli del 'Pilastro'.

Sono quelli delle città italiane, da Torino a Palermo.

Come si riassumono nove anni?

Partiamo dalla sicurezza: mi sono sentito più in pericolo sotto i portici del centro di Bologna di giorno che al Pilastro tornando a casa a tarda notte dalle riunioni di Comunità Capi.

E' un quartiere dove si parcheggia facilmente ed ha tutti i servizi ma è inutile nascondersi dietro al dito: i problemi ci sono e non sono di facile soluzione. Non invidio gli amministratori.

In prima battuta ti vien da chiedere un po' di repressione, tanto per essere di moda.

Ma dopo un po' vuoi solo che i problemi siano risolti.

E, sarà sciocco, partendo dai più piccoli: non lo spaccio (ormai universale nelle nostre città), ma i cartoni di pizza abbandonati in strada o le urla dei giovincelli nelle notti d'estate.

La casa di quartiere e la biblioteca sono  sicuramente più utili di un controllo di polizia anche se non guasterebbe evitare un po' di maleducazione anche oggi e non solo limitarsi a sperare che i ragazzi della casa di quartiere non siano maleducati domani.

Comunque, pare che la caserma dei carabinieri diventerà operativa a giorni e la faccenda non è banale, probabilmente potrebbe contribuire ad innescare un circolo virtuoso che porterà le cose a migliorare ulteriormente.

Si può proseguire con la narrazione di un matrimonio, l'acquisto di una casa, la nascita delle figlie, l'incontro con l'universo del Nido, della scuola dell'infanzia e della scuola Primaria.

L'incontro  con le persone alle feste di quartiere, alla casa gialla dietro il Meraville, le albe in bicicletta per andare a lavoro e le partenze nella notte per le vacanze di Natale.

Gli arrivi con due culle nel giro di quattro anni e anche i tempi terribili del covid.

Tutto passato.

Auguro al Pilastro e alla sua gente di progredire.

E di star bene.

Al Pilastro è possibile star bene. 

E noi siamo stati bene.

Come a Piccianello, dove sono nato.

Come a Serra Rifusa, dove sono cresciuto.

Ma ora è arrivato il tempo di un'altra periferia, con vista su un campo di grano.

L'importante è essere fuori dal centro.