Complice la desolante compagnia di Goffredo, passo la mattinata un po' meno pressato da questioni lavorative. Dopo il Linux Day, dopo il mio forzato pensionamento dall'Agesci, dopo aver abbandonato, per la prima volta da secoli, un libro a metà lettura perchè stremato dalla pochezza delle argomentazioni, dopo aver passato ad Ubuntu Linux il mio PC principale, dopo aver mosso altri passi nell'impegno politico per questa povera Patria, dopo aver considerato di cambiare il netbook nei prossimi mesi e pure dopo aver iniziato a visitare siti del servizio immigrazione norvegese, avrei dovuto scrivere un post per ognuno degli argomenti del precedente mantra.
Ma vi devo chiedere lo sforzo di passare pindaricamente da un punto all'altro nelle prossime righe, per economia scrivo un unico Post.
Ed inizierei proprio da Ubuntu. La versione 10.10, dopo le prime impressioni, mi lascia perplesso. Per carità, difetti evidenti non ce ne sono, tuttavia sto lamentando qualche problema prestazionale. Passi per i blocchi ( momentanei, non è mica windows ), passi per inspiegabili rallentramenti che ho riscontrato sul Nettop che ho costruito per Mariangela, ma quando ho problemi simili su un Quad Core con 8 GB di RAM che si avvia su un SSD Kingston da 30 GB qualcosa che non va ci deve essere. Forse sarà l'architettura a 64 bit?
Forse è il flash malamente implementato? Non so. Insomma, senza entrare nel dettaglio, ma ho l'impressione che la Lubuntu 10.10 che ho installato sul netbook vada meglio che la Ubuntu 10.10 che gira sul PC da cui scrivo.
Ma questo è l'unico lato negativo, dopotutto si tratta di impressioni. Alla prova dei numeri le cose cambiano. La macchina si avvia in 7-8 secondi, posso elaborare filmati, usare macchine virtuali, avere tutti i programmi installati aperti contemporaneamente e, grazie alla possibilità di sincronizzare i conttati di Gmail con Evolution e con il Cellulare Android Hero, ho potuto finalmente pensionare Outlook ed i vari accrocchi di sincronizzazione. Insomma, tirando le somme, l'abbandono di Windows sul mio desktop principale ha avuto pieno successo ma ho l'impressione che il pc sia meno performante di quanto dovrebbe. Tutto qui. Confido che gli aggiornamenti risolveranno il problema, seppure tale problema esista.
Quindi, visto che ci siamo, parliamo un po' del netbook.
Ubuntu 10.10 Netbook Edition, con la sua interfaccia unity, ha appesantito un po' il buon Dell mini 9 che si accinge al suo secondo compleanno. Tra parentesi, non condivido l'installazione dell'interfaccia Unity come desktop enviroment predefinito anche sui PC fissi nella prossima versione 11.04. Un'interffaccia che credo funzioni benissimo su piccoli schermi magari touch non credo sia pratica su grandi schermi magari non touch.
Comunque, vedremo...
Tornando al Netbook, ho preferito installarci la neonata Lubuntu, una derivata che usa LXDE come desktop. Ora, non solo è più leggera, ma la trovo anche molto più configurabile e personalizzabile: a partire dalle dimensioni della barra delle applicazioni, che ho potuto rimpicciolire ad una sottile linea in modo da lasciare più spazio al desktop. Il mio fido netbook ha cambiato il modo di lavorare, consentendomi di operare ovunque. I primi segni dell'età iniziano a farsi sentire: la batteria non dura più le 8-10 ore di prima, sono sceso a 5 ore abbondanti ed intense di uso, ma non di più. Il monitor ( 9" ) inizia a diventare davvero troppo piccolo: spesso, i pulsanti sforano in basso e non sono cliccabili costringendomi ad acrobazie varie. Inoltre, il buon vecchio atom di prima generazione inizia a mostrare i suoi limiti. Eppure...
Beh, eppure sostituti non ce ne sono. Cambierei il fido Dell solo con una macchina che soddisfi certi requisiti:
- un monitor 10" ma ad alta risoluzione e non più grosso per poter entrare nel borsello
- un pieno supporto a linux: non pretendo di trovarcelo preistallato come sarebbe giusto, ma che almeno funzioni!!
- una CPU Atom decisamente superiore alla N270 e credo che la D550 lo sia ma preferirei la 525...
- un SSD di almeno 64 GB: ritengo folle usare un disco tradizionale su una macchina che spesso funziona in movimento, nel senso che è accesa mentre si muove e sobbalza, per non parlare del trasporto...Certo, potrei sempre acquistare un SSD come retrofit, ma sarebbe un salasso mica da ridere...
- supporti più di 2 GB di RAM.
- Abbia un decente numero di periferiche: USB 3.0 ad esempio.
- Abbia il bluetooth.
- Sia completamente silenzioso e senza ventole
- costi MENO di € 400
Guardandomi attorno, ad ora, modelli con tutte queste caratteristiche non ce n'è.
Per fortuna :)
Beh, credo di avervi annoiati abbastanza, vi grazio del resto, ma ci tenevo a concludere con il libro che ho abbandonato.
Trattasi de 'il matematico impertinente', di Piergiorgio Odifreddi. Chuck Norris, al confronto, è una colomba simpatizzante per il socialismo.
L'antiamericanismo rozzo e viscerale, forse superato solo dall'antisraelianesimo eletto a religiane, basato su considerazioni tutt'altro che matematiche, dell'autore che si spinge prima a considerare gli USA la patria del Nazismo, poi, contraddicendosi, ad affermare che l'ideologia nazista è così potente che per sconfiggerla gli USA l'hanno dovuta abbracciare ( ma poche pagine prima aveva affermato che gli USA erano nazisti prima della Germania ) è solo una delle motivazioni che mi hanno spinto ad abbandonare l'incauto acquisto, di cui non voglio traccia neppure nella libreria di anobii. Dopo aver scoperto che l'occupazione dei territori palestinesi del '67 è avvenuta per magia e non in seguito ad una guerra d'aggressione persa dagli stati arabi, ad esempio, vengono alla luce altre perle che di matematico hanno solo il linguaggio assiomatico ma che sono solo comunicati stampa di Hamas.
Certo, revisionisti ne ho incontrati, ma leggendo questo libro ho avuto la netta sensazione di assistere ad un discorso del Silvio papy nazionale, che mentre aumenta le tasse afferma di ridurle, mentre censura afferma di difendere la libertà e così via. L'arroganza della certezza delle proprie convinzioni, travalica anche le dimostrazioni matematiche più banali.
Matera, Italia, 2010: meglio o peggio di Matera, Italia, 1943?
Se questo è nazismo non oso pensare come si vivrebbe in piena Democrazia.
Farewell, Odifreddi: di fanatici difensori della Vera Fede da cui guardarmi, mi bastano quelli che ho già.
Del Salmone Norvegese, del Partito Democratico e del resto magari un'altra volta...