12 ottobre 2010

Ubuntu 10.10, il perfezionamento

Già,
il titolo esprime compiutamente il mio pensiero.
Ubuntu 10.10, a meno di guardare davvero in fondo, per un utente normodotato può ragionevolmente essere considerato il perfezionamento della precedente release, la 10.04. Per carità, perfezionamenti azzeccati ed evidenti, soprattutto nell'installer che permette di scaricare ed installare automaticamente i codec proprietari.
Mica una cosa da poco.
Tuttavia, quando il desktop si è caricato, è arduo andare alla ricerca di innovazioni rivoluzionarie. E non mi riferisco all'aspetto grafico, faccenda tutto sommato più d'immagine che di sostanza.
Ad esempio, ancora non è possibile sfogliare una rete di dominio Windows2008R2, il che, francamente, è seccante. Certo, la colpa è di Micro$oft e dei suoi sorgenti chiusi, ma alla fine della fiera il mio netbook ed il nuovo server 10.10 non ne vogliono sapere di parlare con gli altri amichetti della LAN.
Mosso dalla naturale curiosità ho formattato il netbook e ho scelto di fare l'avanzamento di versione al PC dei miei genitori. Tutto è andato benissimo in entrambi i casi.
Anche il serverino di test che ho preparato con Edubuntu per il Linux Day su piattaforma Atom su supporto Compact Flash è del tutto soddisfacente. L'interfaccia della Netbook Edition ( Unity ) mi ha lasciato un po' spaesato ma, finite le configurazioni, tornerò ad usarla se non altro per imparare una cosa nuova e non fossilizzarmi...
Ma ho sempre il dubbio che parte di queste migliorie sono più da aggiornamento che da nuova versione. Dopotutto, navigo, chatto, faccio di conto e scrivo con lo stesso medesimo software della 10.04.1.
La 10.04.1 è davvero riuscita e la sua sostitua non sembra da meno. Ma era necessaria?
Non è questo il luogo per dibattere sul ciclo semestrale di rilasci di Ubuntu, forse è il caso di cambiare marcia ora che lo spunto è raggiunto..
In sostanza: se avete una 10.04 aggiornata e perfettamente funzionante, soprattutto se in ambito lavorativo e/o con complesse configurazioni aggiuntive, non credo valga la pena di aggiornare.
Per tutti gli altri:
precipitatevi all'arrembaggio, la perfezione è vicina...


4 commenti:

  1. Io mi sto avvicinando alla produzione musicale con Ubuntu e devo dirti che sinceramente Maverick Meerkat non ha ricevuto molti consensi nell'ambiente dei musicisti.
    L'assenza di un kernel real-time (presente in Lucid) non fa ben sperare per il futuro. Speriamo che con Natty tutto torni come prima.
    Saluti e complimenti per il tuo interessante blog.

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  2. Grazie,
    sapevo della faccenda del Kernel e devo confessare di essere piuttosto perplesso sulle scelte di ubuntu per le prossime versioni.
    Sono riuscito a far adottare linux a diverse persone grazie ad ubuntu, ma se l'interfaccia grafica viene stravolta o se mancano 'dettagli' come quello da te segnalato o se non è possibile accedere a condivisioni windows in maniera semplice e diretta, insomma, cose così, che ce ne facciamo di effetti speciali e tempi di avvio rapidissimi?

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  3. Proprio perché mi spaventa il futuro di Ubuntu, essendo dipendente da Canonical, stavo pensando di migrare a mamma Debian, anche se la stable release ha pacchetti un po' vecchiotti e per le versioni unstable (più aggiornate) non sembrano esserci certezze (vedere il passaggio da Sidux ad Aptosid).
    Anche la recente disputa tra OpenOffice.org e LibreOffice secondo me non gioverà alla diffusione massiccia del free software, in quanto crea solo confusione.
    Comunque per la produzione musicale devo sperimentare AVLinux, anche se purtroppo è solo in inglese ed è comunque una Debian-based (di certo meno immediata di Ubuntu nell'utilizzo). Mi piace il fatto che utilizzi come ambiente grafico LXDE a differenza di altre come KXStudio che usano Xfce e KDE, sicuramente più belli ma più pesanti.
    Alla fine della fiera mi sa proprio che, paradossalmente, per chi vuole fare musica si ripropone il dualismo che c'era sotto Windows con hard disk partizionato in due e in una partizione un sistema appesantito dedicato alle attività di tutti i giorni e nell'altra un sistema ottimizzato per fare musica.
    Credo che terrò Maverick in una partizione e lo userò per le sperimentazioni software (complice anche l'ottimo blog di LinuxFreedomForLive che consiglio agli utenti che si avvicinano ad Ubuntu) e sull'altra installerò AVLinux oppure, partendo da una bella Linux Mint LXDE 9 (che è sostanzialmente una Ubuntu), visto che Lubuntu non è riconosciuta ufficialmente da Canonical, ottimizzerò il sistema per la musica secondo le ottime indicazioni fornite sul sito di Stefano Droghetti, un punto di riferimento nel settore.
    Ti saluto e rinnovo i complimenti al blog.

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  4. Grazie ancora e scusa il ritardo nelle risposte, è un periodaccio. Personalmente, Canonical al momento è una garanzia, purtroppo per il 2011 ha in programma troppe innovazioni. Non per me. Per i miei 'clienti' e per chi si vorrebbe avvicinare a Linux. Cambiare interfaccia e server grafico in un colpo solo? mhhm.. In aviazione c'è un detto: mai progettare un aereo nuovo con motore nuovo...

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