Questa potrebbe essere la mia autobiografia domiciliare minima.
Ho deciso di scrivere due righe in merito perchè, durante queste ferie materane di Luglio, ho trascorso parecchie ore liete a Piccianello, un quartiere di Matera.
Passeggiare per il quartiere dove sono nato è una specie di campo minato dei ricordi, tra i flash della prima infanzia e quelli più nitidi dell'età adulta.
Ricordo la luce delle mattine di Settembre, tornando in Littorina da Torino, con il lungo viaggio che si concludeva 'alla Piazza di Piccianello' nel dissolversi della bruma mattutina.
Facevo la spesa con mia madre e tornavo finalmente a casa accompagnando alla valigia le verdure e la frutta fresca di stagione.
Oppure le prime visite alla sede Scout, di fianco alla Chiesa.
Anni dopo, la Piazza del mercato è stata spostata al confine con San Pardo, proprio sopra la Discesa di San Vito.
All'inizio mi sembrava che si fosse perso qualcosa, invece era solo diventato tutto più comodo e moderno: non è in quel trasloco che si è perso qualcosa.
Secondo me Piccianello e la sua Piazza del Mercato sono uno dei pochi bei posti della Matera Urbana.
Devastate le perifierie, gentrizzato il centro, espropriati i Sassi, cosa rimane?
A camminare per il mio quartiere, Serra Rifusa, mi sento a disagio.
Non c'è un marciapiede sano, l'immondizia è ovunque, pochi, se non rari, i passanti.
Alla Piazza di Piccianello, invece, no.
La Piazza di Piccianello è una delle ultime ridotte di Matera.
Pochi i turisti, (anche se io ormai dovrei inserirmi nella categoria), prezzi normali, atmosfera da piccola città del Sud e non da succursale di Venezia.
E' rilassante camminare tra le bancarelle, ma anche affacciarsi su via Marconi e sostare sul sagrato della Chiesa.
Al mattino presto la Piazza di Piccianello è tutta un profumo, ognuno può trovare il suo.
A me piace quello del Pane e della verdura bagnata, condito dal vociare incessante proprio di un mercato all'aperto.
E mi piace osservare il continuo via vai di chi compra quei frutti della terra, sapendo che non sono articoli da supermercato ma che arrivano dalle campagne dei dintorni, da Montescaglioso, da Pomarico, da Metaponto.
La Piazza di Piccianello non è una specie di riserva indiana per materani, ma un' oasi in un tessuto urbano desertificato.
E' un luogo vivo e vitale, pulito, moderno.
Lì ci sono il Birrificio, la Bottega del Vicinato, il Nocellaio.
Ho trascorso parecchie ore liete, lì, dicevo.
Meglio averne cura.
Ah, proprio per certificare la materanità più pura del luogo, su tutto domina il sarcofago dell'industria alimentare materana: i silos dell'Ex stabilimento Barilla: dove non c'è industria, per troppi, non c'è casa.
Passeggiare per il quartiere dove sono nato è una specie di campo minato dei ricordi, tra i flash della prima infanzia e quelli più nitidi dell'età adulta.
Ricordo la luce delle mattine di Settembre, tornando in Littorina da Torino, con il lungo viaggio che si concludeva 'alla Piazza di Piccianello' nel dissolversi della bruma mattutina.
Facevo la spesa con mia madre e tornavo finalmente a casa accompagnando alla valigia le verdure e la frutta fresca di stagione.
Oppure le prime visite alla sede Scout, di fianco alla Chiesa.
Anni dopo, la Piazza del mercato è stata spostata al confine con San Pardo, proprio sopra la Discesa di San Vito.
All'inizio mi sembrava che si fosse perso qualcosa, invece era solo diventato tutto più comodo e moderno: non è in quel trasloco che si è perso qualcosa.
Secondo me Piccianello e la sua Piazza del Mercato sono uno dei pochi bei posti della Matera Urbana.
Devastate le perifierie, gentrizzato il centro, espropriati i Sassi, cosa rimane?
A camminare per il mio quartiere, Serra Rifusa, mi sento a disagio.
Non c'è un marciapiede sano, l'immondizia è ovunque, pochi, se non rari, i passanti.
Alla Piazza di Piccianello, invece, no.
La Piazza di Piccianello è una delle ultime ridotte di Matera.
Pochi i turisti, (anche se io ormai dovrei inserirmi nella categoria), prezzi normali, atmosfera da piccola città del Sud e non da succursale di Venezia.
E' rilassante camminare tra le bancarelle, ma anche affacciarsi su via Marconi e sostare sul sagrato della Chiesa.
Al mattino presto la Piazza di Piccianello è tutta un profumo, ognuno può trovare il suo.
A me piace quello del Pane e della verdura bagnata, condito dal vociare incessante proprio di un mercato all'aperto.
E mi piace osservare il continuo via vai di chi compra quei frutti della terra, sapendo che non sono articoli da supermercato ma che arrivano dalle campagne dei dintorni, da Montescaglioso, da Pomarico, da Metaponto.
La Piazza di Piccianello non è una specie di riserva indiana per materani, ma un' oasi in un tessuto urbano desertificato.
E' un luogo vivo e vitale, pulito, moderno.
Lì ci sono il Birrificio, la Bottega del Vicinato, il Nocellaio.
Ho trascorso parecchie ore liete, lì, dicevo.
Meglio averne cura.
Ah, proprio per certificare la materanità più pura del luogo, su tutto domina il sarcofago dell'industria alimentare materana: i silos dell'Ex stabilimento Barilla: dove non c'è industria, per troppi, non c'è casa.
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