MC 202 Folgore coi colori dell'Italia antifascista |
Il Macchi MC 202 Folgore fu un ottimo caccia che servì nella Regia Aeronautica durante la Seconda Guerra Mondiale e poi con l'Aeronautica Cobelligerante Italiana dopo l'Armistizio del 1943.
Ebbe due difetti:
- l'armamento era appena sufficiente: 2 mitragliatrici pesanti. Il P-47 americano ne poteva montare 8, lo Spitfire 8 leggere o 4 leggere e 2 cannoni, tanto per darvi un'idea della differenza tra noi e gli Alleati.
- E il fatto di essere stato prodotto in circa 1100 esemplari in totale.
Per dire, il Bearcat, il caccia imbarcato americano per antonomasia, veniva prodotto in 600 esemplari.
Al mese.
Comunque, il Folgore fu davvero un buon aereo (achtung: grazie al motore tedesco!), il primo davvero in grado di battersi ad armi pari con gli Spitfire inglesi (fino alla versione Mk IV) e surclassare i P-40 di fabbricazione americana.
Parliamo, un po' dell'esemplare che ho costruito.
E' un caccia dell'Aeronautica Cobelligerante Italiana, ossia di quella parte delle forze armate che combatterono a fianco degli Alleati dopo la resa dell'Italia dell'8 Settembre 1943.
Insomma, uno di quegli aerei che fecero il 25 Aprile.
Lo fecero assieme agli Alleati, ai Partigiani e alle forze armate cobelligeranti che liberarono l'Italia dai nazisti e dai loro servi fascisti.
Su queste pagine ho ricordato spesso (per esempio qua, qua, poi qua e ancora qua) le forze armate cobelligeranti e non per quella che sarebbe una contrapposizione assurda ai partigiani: un peccato originale e mortale della nostra Nazione sta proprio in questa divisione artificiale tra Partigiani rossi, Partigiani bianchi, forze armate per non parlare dei vari revisionismi sui repubblichini.
Arriveremo mai ad una presa di coscienza storica in cui da un lato c'era chi combatteva per consentire ad Auschwitz di continuare a funzionare e dall'altro chi combatteva per metter fine a quell'orrore?
Ci sono stati Italiani che hanno combattuto l'invasore nazista.
Lo hanno fatto nei GAP, nelle brigate partigiane, nei reggimenti di fanteria dei raggruppamenti motorizzati cobelligeranti, nei caccia e nei ricognitori, nelle navi e nel segreto delle attività di spionaggio.
Tutti costoro hanno combattuto per cacciare i nazisti e i fascisti.
E non penso che il problema sia che tutti costoro sono degni di memoria e ammirazione, quindi "perché i partigiani sì e i piloto di queto aereo no".
Perché, se non si riconosce la trasversalità del popolo italiano nella Lotta di Liberazione (non certo l'unità), la stessa Lotta di Liberazione perde significato: sarebbe (e oggi di fatto è) solo propaganda di parte su un fatto storico riconducendo, quindi, il contributo alla Liberazione ad un Fatto Materiale in cui gli USA si prendono il 98% del merito, l'esercito cobelligerante l'1,5 e i partigiani il resto.
Di fatto, la crisi del 25 aprile proviene solo marginalmente dai neofascisti e dalla nostra estrema destra di governo: come si può pretendere di riportare il 25 aprile ad uno status di festa unitaria quando chi liberò l'Italia non è ammesso alle relative manifestazioni (Alleati Occidentali, Brigata Ebraica, Esercito Cobelligerante ecc.)?
Il 25 Aprile, si dice, è divisivo solo se sei fascista.
Concordo: agevolare Putin è collaborazionismo col fascismo.
E, dopotutto, anche ottant'anni fa si poteva essere contro Hitler e Mussolini parteggiando per Stalin.
L'MC202 che ho costruito è stato usato per combattere il nazifascismo.
Gli Alleati non vollero che gli aerei italiani fossero usati contro altri italiani e l'aeronautica cobelligerante operò per lo più sui balcani.
Finalmente, dismesse le insegne coi fasci littori, era toranto il tricolore.
Il tricolore degli italiani contro la tirannia.
E tanto dovrebbe bastare per fare discernimento.